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GESTIONE DEGLI IMPIANTI DI IRRIGAZIONE - Il divulgatore

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<strong>Il</strong> Divulgatore n° 7/2004 “Coltivare risparmiando acqua” Pagg. 32-39<br />

<strong>GESTIONE</strong> <strong>DEGLI</strong> <strong>IMPIANTI</strong> <strong>DI</strong> <strong>IRRIGAZIONE</strong><br />

Decisiva ai fini del risparmio idrico è la scelta del come irrigare: fra i diversi<br />

sistemi d’irrigazione dovrà essere adottato quello che, in rapporto al terreno,<br />

al clima e alla pianta, presenta la massima efficienza nell’uso dell’acqua.<br />

Alcune semplici regole da rispettare per migliorare l’uniformità di distribuzione<br />

dell’impianto irriguo.<br />

VERIFICATION OF IRRIGATION SYSTEMS<br />

To maximize water saving, it is fundamental to adopt the most proper irrigation system: among all<br />

different irrigation systems, the one guarantying the higher efficiency in water utilisation is<br />

preferable. When choosing it, soil, weather and plant characteristics must be considered and all<br />

factors affecting distribution uniformity of irrigation water system must be minimised. There are<br />

many different methods to check uniformity; most of them base on proper collection point<br />

identification, rigorous flow rate determination and statistical analysis of data set variability.<br />

However, it is suggested to carry out some of the simple verifications described in the present<br />

issue. In the present issue, the Good Agricultural Practices code (GAP) for the main irrigation<br />

systems (flood irrigation, spray irrigation and drip irrigation) is given.<br />

Tecnica<br />

Monitoraggio dei sistemi irrigui<br />

Effetto<br />

Misura dei volumi d’adacquata tramite<br />

contatori.<br />

Conoscere e adeguare i volumi distribuiti.<br />

Controllo dell’uniformità di erogazione in Individuare e risolvere eventuali difetti di<br />

campo.<br />

distribuzione eterogenea in campo.<br />

Taratura dei componenti e prova della Individuare e risolvere difetti tecnologici sulla rete<br />

funzionalità degli impianti irrigui.<br />

irrigua aziendale.<br />

Verifica visiva o a contatore della perdita della<br />

rete irrigua.<br />

Individuare e risolvere perdite della rete.<br />

Nell’azienda agricola la maggior possibilità di riduzione delle perdite d’acqua irrigua è<br />

rappresentata dalla scelta di un metodo irriguo di elevata efficienza, impiegato nella maniera<br />

tecnicamente più attenta.<br />

I valori riportati in tabella 1 sono solo orientativi, perché fortemente dipendenti sia dalla specifica<br />

tipologia adottata (sistema irriguo) sia dalla razionalità del suo impiego in rapporto al terreno, alla<br />

pianta e al clima durante l’adacquata. Esistono inoltre molti altri vincoli importanti che condizionano<br />

fortemente la scelta (disponibilità di capitali, fabbisogno in manodopera, esigenze di gestione<br />

aziendale, ecc.).<br />

Tab. 1 - Efficienza dei metodi di irrigazione<br />

Metodo Efficienza massima<br />

di distribuzione<br />

Sommersione meno del 25%<br />

Scorrimento 40-50%<br />

Infiltrazione laterale da solchi 55-60%<br />

Aspersione 70-80%<br />

Goccia 85-90%<br />

Un confronto tra le prestazioni dei vari impianti irrigui<br />

è molto complesso ed è possibile solamente mediante<br />

criteri omogenei: tra i tanti indicatori possibili, però,<br />

quelli che meglio si adattano a rappresentare la<br />

capacità di non sprecare risorse sono l’efficienza e<br />

l’uniformità di irrigazione.<br />

L’efficienza di distribuzione, strettamente dipendente<br />

dal metodo irriguo impiegato (ma anche dall’accuratezza con la quale viene adoperato), esprime il<br />

rapporto percentuale tra il volume d’acqua trattenuta nello strato di terreno - e quindi utilizzabile<br />

dalle piante – e il volume di adacquata, secondo la formula :<br />

Volume d’acqua<br />

Efficienza utilizzato dalla pianta<br />

di = ----------------------------- = X 100<br />

distribuzione Volume<br />

di adacquata<br />

1


<strong>Il</strong> Divulgatore n° 7/2004 “Coltivare risparmiando acqua” Pagg. 32-39<br />

L’utilizzatore deve ovviamente portare al massimo possibile il valore dell’efficienza, riducendo i<br />

fattori di perdita.<br />

Per una distribuzione uniforme<br />

Per ottenere il massimo beneficio agronomico dall’irrigazione è assolutamente necessario che<br />

l’acqua distribuita raggiunga le piante presenti in coltura uniformemente.<br />

Una bassa uniformità di bagnatura della coltura porta sempre a un abbassamento dell’efficienza<br />

nell’uso dell’acqua e quindi a un uso scorretto della risorsa; inoltre spinge l’agricoltore a soddisfare<br />

le esigenze delle piante alle quali arriva meno acqua, sovrairrigando di conseguenza le altre, con<br />

ulteriori sprechi d’acqua e danni alla coltura.<br />

Fattori che riducono l’uniformità di distribuzione<br />

<strong>IRRIGAZIONE</strong> PER INFILTRAZIONE LATERALE<br />

Variazioni di portata e durata<br />

Differenze di pendenza, scabrezza, lunghezza e sezione nel solco<br />

e tra i solchi<br />

Diverso grado di permeabilità<br />

Differenze di tessitura<br />

Diversità nei contorni bagnati per variazione di pendenza o di<br />

sezione del solco<br />

<strong>IRRIGAZIONE</strong> PER ASPERSIONE<br />

Eccessiva lunghezza delle linee (ali piovane e condotte<br />

secondarie)<br />

Differenze di quota<br />

Intercettazione della copertura vegetale<br />

Ventosità<br />

Errata spaziatura tra irrigatori<br />

Differenze di pressione<br />

Scarsa prestazione del motore della pompa<br />

Variazioni di pressione e portata nella rete consortile<br />

Variazione di direzione e velocità del vento<br />

Errata disposizione delle ali piovane<br />

Per gli irrigatori giganti trainati (rotoloni):<br />

- tubazione sul tamburo e non distesa al suolo<br />

- diversa velocità di riavvolgimento del tamburo<br />

- slittamento delle ruote del carrello porta-irrigatore<br />

- fluttuazione della potenza in uscita dalla turbina<br />

- diversa posizione del tubo sul tamburo<br />

MICRO<strong>IRRIGAZIONE</strong><br />

Differenze di pressione<br />

Diverso livello di occlusione<br />

Variazioni di fabbricazione<br />

Eterogeneo tipo di suolo, nel caso di impianto interrato<br />

Modelli diversi di erogatori nello stesso appezzamento<br />

Differenze di temperatura lungo le laterali<br />

Distanza tra le piante difforme dalla spaziatura tra gli erogatori<br />

Età non uniforme delle piante (in arboreti e vigneti)<br />

Fonte: Burt et al., 1997, modificato<br />

2<br />

Da calcoli economici effettuati<br />

considerando una curva di risposta<br />

all’acqua di irrigazione con melo irrigato a<br />

goccia e simulando la perdita produttiva e<br />

l’incremento dei costi conseguenti a<br />

diversi livelli di uniformità di distribuzione,<br />

è stato verificato che, ad esempio, la<br />

perdita economica data da una mediocre<br />

uniformità (70%) rispetto a quella di una<br />

buona uniformità (90%) equivale a circa<br />

1/5 del valore della produzione<br />

commerciale. Nel box a fianco sono<br />

riportate riportate alcune delle principali<br />

cause che influiscono sull’uniformità<br />

dei più diffusi sistemi irrigui.<br />

Per controllare l’uniformità esistono<br />

numerosi metodi basati sulla precisa<br />

individuazione di alcuni punti di prelievo,<br />

sulla rigorosa misurazione delle portate e<br />

sul calcolo statistico della variabilità dei<br />

dati ottenuti.<br />

Tuttavia in prima approssimazione si<br />

consiglia di fare le seguenti verifiche:<br />

• negli impianti microirrigui misurando<br />

le portate del primo punto di erogazione e<br />

dell’ultimo, che si trova all’estrema punta<br />

in diagonale dell’appezzamento o del<br />

settore,la differenza di portata non deve<br />

superare il 10%;<br />

• negli impianti per aspersione,<br />

posizionate delle bacinelle o dei<br />

pluviometri a terra secondo lo schema riportato in figura e misurata la portata dopo 15 minuti di<br />

funzionamento, occorre semplicemente verificare i valori di portata nei vari punti di raccolta in<br />

modo da farsi un’idea<br />

dell’omogeneità della<br />

distribuzione sul campo;<br />

se questa risulterà<br />

bassa andrà studiata<br />

una migliore<br />

disposizione in campo<br />

oppure, nei casi di<br />

singola erogazione,<br />

dovrà essere sostituito<br />

l’erogatore.


Possibili perdite d’acqua<br />

durante l’irrigazione<br />

• evaporazione<br />

• traspirazione<br />

• evapotraspirazione<br />

• percolazione profonda<br />

• ruscellamento superficiale<br />

• bagnatura di porzioni di terreno non<br />

interessate dalle piante<br />

• effetto deriva<br />

• colature irrigue di fondo campo<br />

• filtrazioni per perdita dalle tubazioni o<br />

dalle affossature di testata<br />

<strong>Il</strong> Divulgatore n° 7/2004 “Coltivare risparmiando acqua” Pagg. 32-39<br />

Irrigazione a scorrimento<br />

In tutti i metodi per scorrimento superficiale gli<br />

appezzamenti da irrigare vengono alimentati alla loro<br />

estremità superiore e l’acqua, per gravità, giunge a quella<br />

inferiore infiltrandosi nel terreno durante il tragitto. I metodi<br />

per scorrimento sono, infatti, anche denominati<br />

“gravitazionali”. Poiché la quantità d’acqua infiltrata è<br />

all’incirca proporzionale al suo tempo di permanenza sul<br />

terreno, all’estremità superiore dell’unità irrigua se ne infiltra<br />

di più che in quella inferiore, con scarsa uniformità di<br />

distribuzione; solitamente l’immissione dell’acqua viene<br />

interrotta quando circa i 2/3 del campo sono stati raggiunti<br />

dalla lama d’acqua; l’acqua residua non ancora infiltrata<br />

continua a scorrere sul campo sino ad esaurirsi nella porzione terminale parte per infiltrazione e<br />

parte per colature di fondo campo.<br />

Le dimensioni delle spianate idonee a un’ottimale irrigazione per scorrimento sull’intera superficie<br />

devono rispettare i seguenti rapporti larghezza/lunghezza:<br />

• da 1/15 a 1/20 sui terreni argillosi;<br />

• da 1/10 a 1/15 sui terreni di medio impasto;<br />

• da 1/6 a 1/10 sui terreni sciolti o molto permeabili.<br />

Anche in condizioni ottimali è poi necessario adottare precisi tempi d’adacquata in relazione alla<br />

portata, al tipo di terreno e alla sua pendenza, senza i quali lo spreco d’acqua può risultare molto<br />

rilevante; per ottenere la stessa altezza d’acqua infiltrata, la portata dovrà essere maggiore sui<br />

terreni meno argillosi e meno pendenti (sino a circa 15 l/s per metro di larghezza) e viceversa<br />

molto più modesta nei terreni pesanti e con pendenze rilevanti (attorno a 3 l/s per metro di<br />

larghezza).<br />

Irrigazione per aspersione<br />

L’irrigazione per aspersione è detta anche “a pioggia” perché le modalità d’arrivo dell’acqua sul<br />

terreno o sulla coltura simulano quelle degli apporti idrici naturali. In realtà, mentre la pioggia cade<br />

simultaneamente e abbastanza uniformemente in tutte le zone del campo, la pioggia artificiale<br />

prodotta dagli irrigatori cade in aree irregolarmente circolari, con un’uniformità imperfetta, per la<br />

necessaria sovrapposizione del lancio degli irrigatori e per l’effetto del vento.<br />

Nell’irrigazione meccanizzata mediante i semoventi (rotoloni) la forma di bagnatura è invece<br />

prodotta da un unico irrigatore o da una barra irrigatrice, con una bagnatura rettangolare del<br />

campo e modeste sovrapposizioni.<br />

Pur nella difficoltà di tracciare un quadro generale dell’aspersione per le molteplici forme che essa<br />

assume, si possono rilevare le seguenti caratteristiche:<br />

• volumi medio-alti di acqua distribuita a ogni intervento;<br />

• orari di adacquamento contenuti;<br />

• medi o lunghi intervalli tra una irrigazione e l’altra;<br />

• pressione dell’acqua medio-alta.<br />

L’irrigazione per aspersione può consentire il raggiungimento di elevati valori di efficienza nell’uso<br />

dell’acqua e quindi consente un utilizzo oculato della risorsa.<br />

Come per altri metodi irrigui, però, è assolutamente necessario impiegare le attrezzature in<br />

maniera corretta e con una serie di comportamenti capaci di eliminare, o ridurre al minimo, le<br />

cause di inefficienza.<br />

Irrigazione a goccia<br />

Per microirrigazione s’intende quel complesso di sistemi irrigui caratterizzati dalla peculiarità di<br />

distribuire l’acqua localizzandola vicino alla pianta e al suo apparato radicale e, quindi, bagnando<br />

soltanto una parte del terreno. L’acqua è diffusa a bassa pressione, tramite erogatori alimentati da<br />

condotte in polietilene a bassa pressione, che possono essere fuori terra o interrate. L’altra<br />

caratteristica della microirrigazione a goccia è la distribuzione di piccoli volumi in orari abbastanza<br />

lunghi e con turno frequente che, nel periodo di maggiore evapotraspirazione, può diventare<br />

3


<strong>Il</strong> Divulgatore n° 7/2004 “Coltivare risparmiando acqua” Pagg. 32-39<br />

giornaliero. Con queste attrezzature irrigue si possono distribuire anche fertilizzanti diluiti in acqua<br />

(fertirrigazione).<br />

Vademecum per<br />

l’irrigazione<br />

a scorrimento<br />

1. Non irrigare mediante<br />

l’infiltrazione laterale da scoline.<br />

2. Verifica se è possibile<br />

passare all’irrigazione ad<br />

aspersione (prati e sarchiate) o<br />

a goccia (frutteti e ortive).<br />

3. Riduci il numero delle<br />

irrigazioni.<br />

4. Adotta il bilancio idrico per<br />

decidere il momento<br />

dell’intervento irriguo.<br />

5. Livella accuratamente il<br />

terreno o i solchi.<br />

6. Riduci la lunghezza del<br />

terreno da irrigare.<br />

7. Misura il volume distribuito.<br />

8. Adotta una portata capace di<br />

ridurre i tempi di avanzamento<br />

dell’acqua.<br />

9. Usa una tubazione fessurata<br />

per la distribuzione in campo<br />

dalla testata.<br />

10. Minimizza le perdite per<br />

colatura di fondo.<br />

Vademecum per<br />

l’irrigazione<br />

per aspersione<br />

1. Calcola il bilancio idrico per<br />

decidere il momento di<br />

intervento irriguo.<br />

2. Adotta un volume<br />

d’adacquata calibrato al<br />

terreno:<br />

a. evita irrigazioni di modesto<br />

volume;<br />

b. evita irrigazioni di volume<br />

eccessivo che portano a<br />

percolazione profonda.<br />

3. Misura con un contatore o<br />

dei pluviometri il volume<br />

distribuito.<br />

4. Disponi in modo corretto gli<br />

irrigatori o le postazioni del<br />

rotolone (se dal controllo<br />

precedente dovesse risultare<br />

una bassa omogeneità).<br />

5. Dimensiona bene l’impianto<br />

per un’uniforme distribuzione<br />

dell’acqua.<br />

6. Evita un’eccessiva<br />

polverizzazione del getto.<br />

7. Evita di irrigare nelle ore<br />

ventose, calde e asciutte.<br />

8. In caso d’uso di macchine<br />

semoventi (rotoloni):<br />

a. sostituisci l’irrigatore con<br />

barre adacquatrici a bassa<br />

pressione;<br />

b. impiega la barra alla minor<br />

altezza rispetto alla coltura;<br />

c. sulla barra impiega ugelli a<br />

gocce grosse e, se possibile,<br />

diffusori “Lepa” con<br />

bagnatura interfilare.<br />

4<br />

Vademecum per<br />

l’irrigazione<br />

a goccia<br />

1. Adotta il bilancio idrico per<br />

decidere il momento di<br />

intervento irriguo.<br />

2. Impiega un turno frequente.<br />

3. Impiega piccoli volumi per<br />

punto goccia.<br />

4. Adotta un numero e una<br />

posizione dei gocciolatori idonei<br />

al terreno e alla pianta.<br />

5. Dimensiona perfettamente le<br />

tubazioni per un’elevata<br />

uniformità idraulica nella rete.<br />

6. Scegli un erogatore di buona<br />

qualità.<br />

7. Preferisci erogatori<br />

autocompensanti specie in<br />

linee lunghe o pendenti e in<br />

grandi impianti.<br />

8. Filtra accuratamente l’acqua<br />

irrigua.<br />

9. Misura l’acqua distribuita con<br />

un contatore volumetrico.<br />

10. Controlla l’uniformità totale<br />

dell’impianto e attua<br />

accorgimenti per migliorarla.<br />

11. Impiega la fertirrigazione<br />

per la nutrizione della coltura.<br />

12. Non praticare irrigazioni<br />

troppo prolungate o superflue.<br />

13. Nella microirrigazione a<br />

spruzzo:<br />

• evita spruzzatori troppo<br />

nebulizzanti;<br />

• evita di irrigare nelle ore<br />

ventose, calde e asciutte;<br />

• evita la completa bagnatura<br />

del terreno.


<strong>Il</strong> Divulgatore n° 7/2004 “Coltivare risparmiando acqua” Pagg. 32-39<br />

LEPA, L’EROGATORE <strong>DI</strong> PRECISIONE<br />

Lepa sta per Low Energy Precision<br />

Application ed è un sistema di speciali<br />

erogatori (molto avanzati e di varia foggia)<br />

portati tra le file della coltura, a pochi<br />

centimetri dal suolo, tramite delle tubazioni<br />

flessibili collegate alla tubazione principale.<br />

La necessità di risparmiare acqua anche in<br />

Emilia Romagna ha spinto la Regione e<br />

numerosi costruttori di macchine semoventi<br />

per l’irrigazione a promuovere un progetto di<br />

sperimentazione mirato a verificare la<br />

possibilità d’impiego dei Lepa sulle barre<br />

adacquatrici attualmente impiegate sui<br />

rotoloni.<br />

<strong>Il</strong> miglioramento dell’efficienza idrica ed energetica è dovuto principalmente a:<br />

• minor pressione necessaria agli ugelli con conseguente risparmio energetico;<br />

• localizzazione dell’acqua lungo le file della coltura per ridurre l’evaporazione dalla superficie del<br />

suolo;<br />

• assenza o marginalità di bagnatura del manto vegetale con riduzione dell’evaporazione dalla<br />

superficie fogliare;<br />

• distribuzione idrica vicino al suolo per contenere le perdite di evaporazione durante il lancio e per<br />

deriva del vento;<br />

• migliore uniformità di bagnatura e conseguente maggiore efficienza dell’acqua.<br />

perdite d’acqua<br />

.<br />

Possibili perdite<br />

durante l’irrigazione<br />

5

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