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QUANDO E QUANTO IRRIGARE - Il divulgatore

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<strong>Il</strong> Divulgatore n° 7/2004 “Coltivare risparmiando acqua” Pagg. 20-31<br />

Impianti irrigui con un’alta capacità di lavoro – quali rotoloni e loro applicazioni come la slitta<br />

sottochioma e la barra nebulizzatrice - possono erogare grandi quantità di acqua e ben si prestano<br />

in quei casi in cui i volumi di adacquata sono elevati. In questo caso i turni irrigui si allungano.<br />

Impianti irrigui con bassa capacità di lavoro, quali ad esempio gli impianti microirrigui, sono<br />

particolarmente adatti nei casi in cui sono richiesti bassi o bassissimi volumi di adacquata e turni<br />

irrigui molto brevi.<br />

IRRIGAZIONE A DEFICIT IDRICO<br />

Si può andare oltre alla razionalizzazione delle irrigazioni permessa dall’applicazione del bilancio<br />

idrico, individuando forme di riduzione delle irrigazioni basate sul miglioramento delle conoscenze<br />

della fisiologia della pianta.<br />

In pratica si tratta di restituire totalmente i consumi in quelle fasi di sviluppo in cui la pianta ne ha<br />

assolutamente bisogno e, viceversa, di ridurre le somministrazioni di acqua in quelle fasi in cui la<br />

risposta all’irrigazione è scarsa. Nelle colture arboree, poliennali, l’operazione si definisce “stress<br />

idrico controllato” in quanto la fisiologia della pianta è resa complessa dalla coesistenza di sviluppo<br />

di germogli, fiori, frutti e preparazione allo sviluppo degli anni a venire e dunque una gestione<br />

irrigua controllata mira non solo al risparmio idrico, ma anche a influenzare le varie attività<br />

fisiologiche, guidandole verso durevoli obiettivi produttivi e di contenimento della vegetazione.<br />

gemme.<br />

Per le annuali, acqua solo nelle fasi più critiche<br />

Irrigazioni effettuate durante le fasi di massima sensibilità della<br />

coltura allo stress idrico (periodo critico per l’acqua) risultano in<br />

grado di innalzare le rese maggiormente rispetto a quelle<br />

somministrate in periodi di relativa resistenza alla siccità.<br />

La limitazione delle irrigazioni a determinate fasi ha quindi l’obiettivo<br />

di incrementare l’efficienza di<br />

utilizzazione dell’acqua eliminando le irrigazioni che hanno un basso<br />

impatto sulla resa. L’eventuale riduzione di resa può essere<br />

modesta se confrontata con i benefici dati dal risparmio idrico o per<br />

la possibilità di destinare una risorsa idrica limitata ad altre colture.<br />

In generale, la fase di trapianto, semina e primo sviluppo delle<br />

colture è normalmente un periodo critico per tutte le specie.<br />

Successivamente le piante possono attraversare uno o più momenti<br />

critici: per tutte le colture particolarmente rilevanti sono i danni<br />

causati dalla siccità durante la fecondazione, quando la carenza<br />

idrica porta sempre a fenomeni di aborto fiorale con una<br />

conseguente riduzione del numero di semi o frutti portati a<br />

produzione.<br />

Su alcune specie, come la patata, il periodo critico principale viene<br />

attraversato dalla coltura nella precoce fase di stolonizzazione e<br />

tuberizzazione. Nelle colture dove il prodotto è la biomassa<br />

accumulata (lattuga, colture da biomassa, ecc.), questa tecnica non<br />

è proponibile poiché la taglia della pianta o la sua superficie fogliare<br />

devono essere adeguate a una buona capacità fotosintetica per<br />

portare la coltura alla migliore produzione e dunque tutte le fasi di<br />

crescita della pianta sono importanti e vanno in ogni modo garantite<br />

Per l’approfondimento sulle singole colture e le loro specifiche fasi di<br />

sensibilità idrica, si rimanda<br />

alle schede specifiche<br />

.<br />

Stress idrico controllato sulle frutticole<br />

L’efficienza produttiva dei frutteti dipende fortemente da<br />

un’equilibrata ripartizione degli assimilati prodotti dalle foglie per<br />

fotosintesi tra i tre principali processi dell’albero: crescita vegetativa<br />

(chioma e radici), crescita dei frutti, differenziazione a fiore delle<br />

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