colture orticole - Il divulgatore
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<strong>Il</strong> Divulgatore n° 7/2004 “Coltivare risparmiando acqua” Pagg. 49-54<br />
Cocomero e melone<br />
Queste specie presentano un apparato radicale molto espanso e profondo con elevata capacità<br />
estrattiva, che rende la pianta morfologicamente e fisiologicamente resistente alla siccità. Tale<br />
resistenza può però essere notevolmente modificata dalle condizioni di coltivazione: la pacciamatura<br />
con film plastico ha per effetto una concentrazione di gran parte dell’apparato radicale nel volume di<br />
terreno protetto, pari a circa il 50% di quello esplorabile.<br />
Tale riduzione viene comunque in gran parte compensata dall’aumentata efficienza dell’apparato<br />
radicale sotto pacciamatura, dovuta principalmente alla costanza di umettamento oltre che alla più<br />
elevata temperatura del substrato.<br />
Se vengono però a mancare le condizioni ottimali per l’attività radicale sotto pacciamatura possono<br />
rapidamente instaurarsi stress idrico-nutrizionali, anche di breve durata o ciclici, con effetti negativi<br />
sulla resa e ancor più sulla qualità del prodotto.<br />
Fasi critiche<br />
Entrambe le specie risultano particolarmente sensibili allo stress idrico, come la maggioranza delle<br />
<strong>colture</strong>, nelle fasi di fioritura e ingrossamento del frutto.<br />
Essendo piante a sviluppo indeterminato, la fioritura si sovrappone alla formazione del frutto e, in<br />
parte, anche al suo rapido sviluppo.<br />
Nella coltura semiforzata gli eventuali stress idrici nella fase fiorale sono accentuati dal cambiamento<br />
imposto nella domanda evapotraspirativa dalla rimozione del tunnel di copertura.<br />
L’assenza di irrigazioni nella fase di post-trapianto è dovuta alla difficoltà di quantificare gli interventi in<br />
tale periodo, anche se sono tutt’altro che infrequenti.<br />
Impianti irrigui<br />
Nell’esecuzione degli interventi irrigui va posta particolare cura nel non bagnare l’interfilare onde<br />
evitare, per quanto possibile, che i frutti poggino su di un terreno costantemente umido, aumentando<br />
così l’incidenza di marcescenze, decolorazioni e deformità. Un’omogenea distribuzione dell’acqua<br />
lungo la pacciamatura garantisce le migliori rese e la massima uniformità di maturazione. Specie se si<br />
fertirriga, occorre dunque adoperare ali gocciolanti o manichette di elevate caratteristiche qualitative<br />
e cioè dotate di un’ottima uniformità di distribuzione.<br />
Per gli stessi motivi si sconsiglia l’irrigazione a pioggia specie su coltura pacciamata.<br />
Effetti dell’irrigazione su cocomero<br />
Nella coltivazione del cocomero con pacciamatura si possano osservare miglioramenti produttivi sia in<br />
pien’aria che con semiforzatura con livelli irrigui sufficientemente contenuti. Gestioni irrigue condotte<br />
sulla base di restituzioni idriche giornaliere dimezzate hanno fatto registrare decrementi produttivi<br />
contenuti (-10%).<br />
La coltura irrigata solamente nella fase di attecchimento e coltivata senza alcun supporto irriguo dalla<br />
scopertura in poi ha comunque prodotto circa 17 t/ha di frutti commerciali.<br />
La coltura non irrigata risulta però essere notevolmente più tardiva e con tutta la produzione<br />
concentrata in una o massimo due raccolte.<br />
La gestione irrigua influenza le caratteristiche qualitative del prodotto in maniera differente a seconda<br />
della varietà. <strong>Il</strong> contenuto zuccherino rilevato in due diverse posizioni della polpa, ad esempio, tende a<br />
calare in Miyako Asahi con l’aumento della disponibilità idriche, mentre risulta massimo nella varietà<br />
Crimson Sweet con le restituzioni idriche giornaliere proposte.<br />
Lo spessore della buccia rimane invariato o tende a diminuire per effetto dell’irrigazione; tali variazioni<br />
appaiono però maggiormente legate alla disponibilità di potassio e all’andamento stagionale piuttosto<br />
che alla gestione irrigua.<br />
Per quanto riguarda la presenza di fessurazioni della polpa all’interno del frutto, problema molto<br />
sentito in alcune varietà come la Miyako Asahi, essa non è correlata con la gestione irrigua. Nel<br />
testimone non irrigato l’80% dei frutti si colloca nella classe di calibro più elevata, indipendentemente<br />
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