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colture orticole - Il divulgatore

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<strong>Il</strong> Divulgatore n° 7/2004 “Coltivare risparmiando acqua” Pagg. 49-54<br />

APPLICAZIONI PRATICHE SULLE SPECIE AGRARIE<br />

COLTURE ORTICOLE<br />

Cipolla<br />

La sensibilità della cipolla nei confronti della disponibilità di acqua è notevole. Ciò è determinato<br />

dall’apparato radicale che tende ad occupare gli strati più superficiali del terreno, rendendo di fatto la<br />

pianta sensibile allo stress idrico in ogni fase del suo ciclo produttivo.<br />

Gli effetti positivi dell’irrigazione si esprimono con l’aumento della densità di investimento di circa il 35-<br />

40% e con l’aumento della produzione unitaria.<br />

I dati sperimentali evidenziano una produzione commerciale media di 608 q/ha per la coltura irrigua,<br />

contro i 332 q/ha della coltura non irrigata, esprimendo le esigenze irrigue della coltura come<br />

percentuali di restituzione della perdita di acqua per evapotraspirazione.<br />

Dal punto di vista qualitativo la pezzatura dei bulbi cresce con l’irrigazione, diminuendo la produzione<br />

di scarto a tutto vantaggio delle classi intermedie.<br />

È opportuno ricordare che pezzature piccole, tipiche di <strong>colture</strong> che hanno sofferto la sete, o troppo<br />

grandi, caratteristiche di investimenti troppo radi, spuntano prezzi di mercato bassi. L’irrigazione<br />

risolve entrambi i problemi: la maggior resa commerciale ottenibile in irriguo è dovuta, infatti, al<br />

recupero di una quota dei bulbi di scarto nonché al loro più elevato peso medio.<br />

Gestione dell’irrigazione<br />

La coltura è particolarmente sensibile alla carenza idrica in tutto il suo ciclo, per cui non vi sono fasi<br />

critiche.<br />

Se dal punto di vista agronomico è conveniente irrigare, dal punto di vista economico il costo della<br />

pratica colturale pesa discretamente sul reddito dell’imprenditore agricolo.<br />

L’instabilità del mercato e l’incidenza che l’irrigazione ha sulla pezzatura dei bulbi e sul numero di<br />

piante per metro quadrato consigliano un’applicazione razionale di tale pratica.<br />

Può essere interessante, volendo risparmiare acqua, puntare su varietà autunnali piuttosto che su<br />

quelle primaverili, in quanto le prime svolgono parte del ciclo vegeto-produttivo in mesi<br />

tradizionalmente piovosi.L<br />

Impianti irrigui<br />

Vale quanto detto per la barbabietola da zucchero.<br />

Recentemente si stanno effettuando esperienze di microirrigazione con minirrigatori lasciati tutta la<br />

stagione sull’appezzamento da irrigare. La possibilità di stendere e recuperare le tubazioni<br />

meccanicamente nonché l’ottima uniformità di erogazione di queste attrezzature non devono fare<br />

dimenticare i costi piuttosto elevati, che frenano la piena diffusione della microirrigazione sulla coltura.<br />

Parametri<br />

Fasi fenologiche<br />

semina emergenza 2a foglia bulbificazione<br />

Evaporazione giornaliera (mm/giorno) 2,2 3,5 4,69 5,59<br />

Consumi medi per fase (mm) 48,08 53,82 120 246<br />

Piovosità media per fase (mm) 96,8 50,2 60,22 67,52<br />

Esigenza irrigua per fase (mm) - 3,59 59,78 178,48<br />

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<strong>Il</strong> Divulgatore n° 7/2004 “Coltivare risparmiando acqua” Pagg. 49-54<br />

Cocomero e melone<br />

Queste specie presentano un apparato radicale molto espanso e profondo con elevata capacità<br />

estrattiva, che rende la pianta morfologicamente e fisiologicamente resistente alla siccità. Tale<br />

resistenza può però essere notevolmente modificata dalle condizioni di coltivazione: la pacciamatura<br />

con film plastico ha per effetto una concentrazione di gran parte dell’apparato radicale nel volume di<br />

terreno protetto, pari a circa il 50% di quello esplorabile.<br />

Tale riduzione viene comunque in gran parte compensata dall’aumentata efficienza dell’apparato<br />

radicale sotto pacciamatura, dovuta principalmente alla costanza di umettamento oltre che alla più<br />

elevata temperatura del substrato.<br />

Se vengono però a mancare le condizioni ottimali per l’attività radicale sotto pacciamatura possono<br />

rapidamente instaurarsi stress idrico-nutrizionali, anche di breve durata o ciclici, con effetti negativi<br />

sulla resa e ancor più sulla qualità del prodotto.<br />

Fasi critiche<br />

Entrambe le specie risultano particolarmente sensibili allo stress idrico, come la maggioranza delle<br />

<strong>colture</strong>, nelle fasi di fioritura e ingrossamento del frutto.<br />

Essendo piante a sviluppo indeterminato, la fioritura si sovrappone alla formazione del frutto e, in<br />

parte, anche al suo rapido sviluppo.<br />

Nella coltura semiforzata gli eventuali stress idrici nella fase fiorale sono accentuati dal cambiamento<br />

imposto nella domanda evapotraspirativa dalla rimozione del tunnel di copertura.<br />

L’assenza di irrigazioni nella fase di post-trapianto è dovuta alla difficoltà di quantificare gli interventi in<br />

tale periodo, anche se sono tutt’altro che infrequenti.<br />

Impianti irrigui<br />

Nell’esecuzione degli interventi irrigui va posta particolare cura nel non bagnare l’interfilare onde<br />

evitare, per quanto possibile, che i frutti poggino su di un terreno costantemente umido, aumentando<br />

così l’incidenza di marcescenze, decolorazioni e deformità. Un’omogenea distribuzione dell’acqua<br />

lungo la pacciamatura garantisce le migliori rese e la massima uniformità di maturazione. Specie se si<br />

fertirriga, occorre dunque adoperare ali gocciolanti o manichette di elevate caratteristiche qualitative<br />

e cioè dotate di un’ottima uniformità di distribuzione.<br />

Per gli stessi motivi si sconsiglia l’irrigazione a pioggia specie su coltura pacciamata.<br />

Effetti dell’irrigazione su cocomero<br />

Nella coltivazione del cocomero con pacciamatura si possano osservare miglioramenti produttivi sia in<br />

pien’aria che con semiforzatura con livelli irrigui sufficientemente contenuti. Gestioni irrigue condotte<br />

sulla base di restituzioni idriche giornaliere dimezzate hanno fatto registrare decrementi produttivi<br />

contenuti (-10%).<br />

La coltura irrigata solamente nella fase di attecchimento e coltivata senza alcun supporto irriguo dalla<br />

scopertura in poi ha comunque prodotto circa 17 t/ha di frutti commerciali.<br />

La coltura non irrigata risulta però essere notevolmente più tardiva e con tutta la produzione<br />

concentrata in una o massimo due raccolte.<br />

La gestione irrigua influenza le caratteristiche qualitative del prodotto in maniera differente a seconda<br />

della varietà. <strong>Il</strong> contenuto zuccherino rilevato in due diverse posizioni della polpa, ad esempio, tende a<br />

calare in Miyako Asahi con l’aumento della disponibilità idriche, mentre risulta massimo nella varietà<br />

Crimson Sweet con le restituzioni idriche giornaliere proposte.<br />

Lo spessore della buccia rimane invariato o tende a diminuire per effetto dell’irrigazione; tali variazioni<br />

appaiono però maggiormente legate alla disponibilità di potassio e all’andamento stagionale piuttosto<br />

che alla gestione irrigua.<br />

Per quanto riguarda la presenza di fessurazioni della polpa all’interno del frutto, problema molto<br />

sentito in alcune varietà come la Miyako Asahi, essa non è correlata con la gestione irrigua. Nel<br />

testimone non irrigato l’80% dei frutti si colloca nella classe di calibro più elevata, indipendentemente<br />

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<strong>Il</strong> Divulgatore n° 7/2004 “Coltivare risparmiando acqua” Pagg. 49-54<br />

dalla varietà, con un peso medio simile a quello ottenibile in coltura irrigua; in quello irriguo circa il<br />

90%.<br />

Effetti dell’irrigazione su melone<br />

Gestioni irrigue condotte sulla base di restituzioni idriche giornaliere dimezzate hanno fatto registrare<br />

un leggero decremento produttivo, mentre la piena restituzione dei consumi ha indotto frutti di<br />

maggiori dimensioni, fatto non ben accetto alla grande distribuzione e al consumatore in generale, il<br />

quale preferisce frutti medio-piccoli da mangiare interamente al pasto.<br />

COCOMERO<br />

3<br />

Fasi fenologiche<br />

Parametri<br />

scopertura tunnel allegagione frutti 3° palco<br />

Evaporazione giornaliera (mm/giorno) 5,46 5,61<br />

Consumi medi per fase (mm) 52,40 303,20<br />

Piovosità media per fase (mm) 23,05 81,51<br />

Esigenza irrigua per fase (mm) 29,35 221,69<br />

MELONE<br />

Fasi fenologiche<br />

Parametri<br />

scopertura tunnel allegagione frutti 3° palco<br />

Evaporazione giornaliera (mm/giorno) 5,50 5,51<br />

Consumi medi per fase (mm) 50,05 319,80<br />

Piovosità media per fase (mm) 21,19 89,29<br />

Esigenza irrigua per fase (mm) 28,86 230,51<br />

Stress idrico 28,86 115,26


<strong>Il</strong> Divulgatore n° 7/2004 “Coltivare risparmiando acqua” Pagg. 49-54<br />

Patata<br />

La peculiarità della tecnica irrigua della patata è il notevole anticipo con il quale viene effettuato il<br />

primo intervento. Infatti, rispetto alle altre <strong>colture</strong>, la patata sviluppa l’apparato radicale assai<br />

rapidamente, per cui si verifica un forte consumo d’acqua già nei primi periodi di crescita.<br />

L’irrigazione in genere consente di aumentare le rese di tuberi commerciali anche in annate piovose.<br />

Prove sperimentali hanno dimostrato come sia possibile ottenere una produzione commerciale media<br />

di circa 350 q/ha per la coltura non irrigata, di 450 per quella irrigata con solo il 50% del fabbisogno<br />

irriguo e di 500 per quella irrigata con il 100%.<br />

Anche il peso medio e la pezzatura dei tuberi sono positivamente influenzati dall’irrigazione. In<br />

particolare si verifica lo spostamento di buona parte della resa verso la classe 60-75 mm a discapito<br />

della fascia media (35-60 mm) e un aumento dei tuberi superiori ai 75 mm nelle piante irrigate con la<br />

dose maggiore. La somministrazione di acqua, inoltre, evitando alla pianta periodi di stress idrico,<br />

tende a impedire le malformazioni dei tuberi.<br />

I vantaggi di un’irrigazione razionale sono evidenti, tuttavia dal punto di vista economico è conveniente<br />

irrigare la patata all’incirca al 60% dei consumi: in questo modo si aumenta la resa contenendo i costi.<br />

Fasi critiche<br />

La fase di maggiore sensibilità della coltura dal punto di vista idrico è quella di tuberizzazione, di poco<br />

antecedente la fioritura, ma normalmente in quel periodo (primi di maggio) le piogge sono frequenti.<br />

Impianti irrigui<br />

Anche per le <strong>colture</strong> <strong>orticole</strong> a pieno campo vale quanto detto per la barbabietola da zucchero.<br />

Recentemente si stanno effettuando esperienze di microirrigazione con ali gocciolanti, posate o<br />

appena interrate nel ponticello con buoni risultati. Per una maggiore economicità dell’impianto è<br />

previsto un metodo di coltivazione della patata in duplice fila su di una porca più ampia, sul cui colmo<br />

è poggiata una sola ala. In questo modo si dimezzano le ali gocciolanti necessarie e si riesce a<br />

meccanizzare l’operazione di posa all’atto della rincalzatura.<br />

Fasi fenologiche<br />

Parametri semina emergenza Inizio copertura<br />

tuberificazione completa<br />

Evaporazione giornaliera (mm/giorno) 2,8 4,0 4,61 5,55<br />

Consumi medi per fase (mm) 40,32 59,7 66,4 211<br />

Piovosità media per fase (mm) 69,0 48,4 34,30 59,84<br />

Esigenza irrigua per fase (mm) - 11,3 32,1 151,16<br />

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<strong>Il</strong> Divulgatore n° 7/2004 “Coltivare risparmiando acqua” Pagg. 49-54<br />

Pomodoro da industria<br />

Le esigenze idriche del pomodoro da industria sono piuttosto elevate, tanto che in quasi tutte le aree<br />

della Penisola la coltura si avvantaggia dell’irrigazione. Questa pratica agronomica influenza, in<br />

maniera determinante, la resa del prodotto, tuttavia agisce in maniera negativa sul grado<br />

rifrattometrico. L’irrigazione si basa perciò sul compromesso tra una moderata perdita di residuo e un<br />

buon incremento di resa. <strong>Il</strong> colore delle bacche tende ad aumentare per effetto delle più alte<br />

disponibilità idriche, così come l’acidità totale, mentre il contenuto in zuccheri della bacca (fruttosio e<br />

glucosio) peggiora per effetto dell’irrigazione. Anche gli eccessi idrici sono parimenti dannosi: essi<br />

provocano il dilavamento di elementi nutritivi dal terreno, con conseguente riduzione dell’efficienza<br />

delle concimazioni, in special modo di quelle azotate, mentre a carico delle piante determinano un<br />

eccessivo rigoglio vegetativo, scalarità di fioritura e di maturazione e in casi estremi asfissia radicale.<br />

Fasi critiche<br />

In generale moderate carenze idriche vengono tollerate dalla coltura nelle prime fasi del ciclo<br />

vegetativo. Al contrario, durante le fasi di fioritura, allegagione e ingrossamento delle bacche la coltura<br />

risulta molto sensibile, in particolare nel periodo che intercorre tra l’allegagione del secondo palco<br />

fiorale e il 10% di bacche rosse, quando le piante presentano una buona espansione fogliare e un’alta<br />

domanda evapotraspirativa. Stress idrici, anche relativamente brevi, in questa fase possono causare<br />

un ritardo nell’evoluzione fiorale o la cascola dei fiori e in ogni caso si osserva un rallentamento<br />

dell’accrescimento delle bacche, che può giungere sino al completo arresto dello sviluppo.<br />

Successivamente la carenza causa riduzione dell’accrescimento dei frutti e favorisce l’insorgenza del<br />

marciume apicale, soprattutto nelle bacche allungate.<br />

Gestione dell’irrigazione<br />

La sperimentazione ha evidenziato che per il pomodoro da industria il livello irriguo ottimale è<br />

compreso tra il 50% e il 70% dell’evapotraspirato: a questo livello di restituzione idrica si realizza infatti<br />

il miglior equilibrio tra la quantità e la qualità delle produzioni oltre che il miglior rapporto costi/profitti.<br />

Riguardo al momento ottimale di sospensione dell’irrigazione, nell’ambiente padano si consiglia di<br />

interrompere l’irrigazione quando sulla pianta sono presenti circa il 50% delle bacche rosse (20-30<br />

giorni dalla raccolta). La sospensione effettuata in questa fase garantisce il miglior compromesso tra<br />

la concentrazione di maturazione, le rese e il grado rifrattometrico.<br />

Impianti irrigui<br />

Vale quanto detto per la barbabietola da zucchero. Recentemente si stanno effettuando esperienze di<br />

microirrigazione con ali gocciolanti con buoni risultati, soprattutto per la possibilità di abbinare la<br />

fertirrigazione. Si possono utilizzare ali pesanti oppure ali usa e getta purché in grado di garantire<br />

un’uniformità di erogazione elevata; per abbassare i costi è necessario meccanizzare le operazioni di<br />

stesura e recupero dei materiali irrigui.<br />

Fasi fenologiche<br />

Parametri<br />

Semina emergenza Allegazione<br />

trapianto<br />

1°palco<br />

Invasatura<br />

1°palco<br />

invaiatura<br />

2°palco<br />

maturazione<br />

2°palco<br />

Evaporazione giornaliera<br />

(mm/giorno)<br />

3,20 4,93 5,62 5,57 4,90 4,90<br />

Consumi medi per fase (mm) 24,32 212,80 95,50 139,30 49,00 17,15<br />

Consumi medi con la gestione a<br />

stress idrico (mm)<br />

24,32 159,60 76,40 139,30 39,20 17,15<br />

Piovosità media per fase (mm) 30,88 97,63 25,61 36,90 17,70 12,39<br />

Esigenza irrigua per fase<br />

(mm)<br />

- 115,17 69,89 102,40 31,30 4,76<br />

Esigenza irrigua con la<br />

gestione a stress idrico (mm)<br />

- 61,97 50,79 102,40 21,50 4,76<br />

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