Le Chiese di Mattei a Ravenna. Di Antonio Miserocchi
Le Chiese di Mattei a Ravenna. Di Antonio Miserocchi
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<strong>Le</strong> chiese <strong>di</strong> <strong>Mattei</strong> a <strong>Ravenna</strong>.<br />
<strong>Di</strong> <strong>Antonio</strong> <strong>Miserocchi</strong>.<br />
Con questo Notiziario, un po’ particolare e <strong>di</strong>verso dalle solite comunicazioni, voglio raccontarvi la<br />
storia delle chiese <strong>di</strong> <strong>Mattei</strong> a <strong>Ravenna</strong>.<br />
Alcune delle cose che andrò a raccontare probabilmente saranno già conosciute dai più anziani <strong>di</strong> noi<br />
(almeno da quelli che hanno vissuto le realtà Agip e Anic <strong>di</strong> <strong>Ravenna</strong>). Per molti altri invece,<br />
soprattutto fra i “più giovani”, le stesse cose potrebbero avere il sapore della novità.<br />
Comunque sia, spero che la lettura serva ai primi, i più “anziani”, a ricordare, se non a rivivere, gli<br />
anni della loro gioventù. Così come spero che ai secon<strong>di</strong>, “i più giovani”, la lettura serva per<br />
conoscere più profondamente gli “anni <strong>di</strong> <strong>Mattei</strong>” e li aiuti a comprendere alcuni dei motivi per cui,<br />
ancora oggi, molti loro colleghi ed ex colleghi più anziani si sentono così legati al mondo Eni.<br />
L’idea <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care un Articolo alle <strong>Chiese</strong> <strong>di</strong> <strong>Mattei</strong> a <strong>Ravenna</strong>, mi è venuta da una telefonata che ho<br />
ricevuto da Giuseppe Accorinti nel settembre del 2010 .<br />
Dopo essersi presentato, Accorinti mi spiegava il motivo della sua chiamata: stava cercando notizie<br />
sul “villaggio Anic” <strong>di</strong> <strong>Ravenna</strong> ed in particolare sulla sua chiesa. Dopo avermi brevemente accennato<br />
a suoi contatti con un architetto dell’Università <strong>di</strong> Bologna, mi chiedeva in modo molto <strong>di</strong>retto e<br />
preciso se conoscevo “il villaggio” .<br />
Ricevuta una risposta affermativa, proseguiva <strong>di</strong>cendomi che “certamente sapevo che Enrico <strong>Mattei</strong><br />
voleva che in ogni nuovo inse<strong>di</strong>amento Eni venisse costruita la chiesa”. E mi citava alcuni esempi fra i<br />
quali ricordo quello della chiesa <strong>di</strong> Metanopoli, de<strong>di</strong>cata a S. Barbara, e quello della chiesa del<br />
villaggio vacanze “Corte <strong>di</strong> Cadore” de<strong>di</strong>cata a Nostra Signora del Cadore.<br />
Ricevuta una nuova conferma, proseguiva chiedendomi - e sorprendendomi - se al villaggio Anic la<br />
Chiesa....c’era; mi spiegava <strong>di</strong> averlo chiesto anche ad Egi<strong>di</strong> ma che questi gli aveva parlato soltanto<br />
<strong>di</strong> una chiesetta in legno. Alla sua precisa domanda rispondevo, in modo altrettanto <strong>di</strong>retto, che: “si,<br />
al villaggio Anic la chiesa c’era ed era anche bella grande. Al momento però, non ero in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>rgli<br />
se la chiesa - de<strong>di</strong>cata a S. Giuseppe operaio - era stata costruita per volontà <strong>di</strong> Enrico <strong>Mattei</strong> oppure<br />
- come per <strong>di</strong>verse altre nuove chiese <strong>di</strong> <strong>Ravenna</strong> - era sorta per volontà della “<strong>Di</strong>ocesi”.<br />
Per quanto riguardava la “<strong>Chiese</strong>tta in <strong>Le</strong>gno” <strong>di</strong> cui gli aveva parlato Egi<strong>di</strong>, ero già in grado <strong>di</strong><br />
chiarirgli che a quei tempi il villaggio Anic non c’era ancora e che certamente Egi<strong>di</strong> si riferiva alla<br />
<strong>Chiese</strong>tta del villaggio Agip Mineraria sorto intorno alla Sede del Settore <strong>di</strong> <strong>Ravenna</strong> in quella che<br />
allora si chiamava ancora “via del Cimitero”.<br />
Gli assicuravo comunque che avrei effettuato alcune ricerche al termine delle quali - speravo entro<br />
una decina <strong>di</strong> giorni - gli avrei inviato il risultato . Terminata la mia piccola indagine e spe<strong>di</strong>togli una<br />
relazione con i risultati ottenuti, pensavo <strong>di</strong> aver chiuso l’argomento..<br />
Ma, come spesso accade in questi casi, la ricerca aveva stimolato in me la curiosità <strong>di</strong> saperne <strong>di</strong> più.<br />
Curiosità stuzzicata anche da alcuni interrogativi che mi ero posto ed ai quali non avevo saputo dare<br />
una risposta, quali, ad esempio: “chi aveva progettato la chiesa che non era piaciuta al Dott.<br />
Giuseppe Restelli ?”<br />
(n.d.r.: <strong>di</strong> lui si narra più avanti nei “ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> un tempo perduto”) ed “a quali altri progetti si<br />
riferiva questi quando, vista la chiesa, si era lasciato sfuggire un commento piuttosto deluso ?”.<br />
Per sod<strong>di</strong>sfare queste mie curiosità e per il desiderio <strong>di</strong> saperne <strong>di</strong> più, iniziavo una nuova e più<br />
approfon<strong>di</strong>ta ricerca avvalendomi anche <strong>di</strong> alcuni testi che trattavano lo specifico argomento.<br />
Iniziavo con il rileggermi la seconda e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>:<br />
“QUANDO MATTEI ERA L’ENERGIA – Io c’ero”<br />
<strong>di</strong> Giuseppe Accorinti<br />
proseguivo con la lettura <strong>di</strong>:<br />
“IMPERO ENI - L’architettura aziendale e l’urbanistica <strong>di</strong> Enrico <strong>Mattei</strong>”<br />
<strong>di</strong> Dorothea Deschermeier<br />
che un amico mi aveva fatto conoscere e, alla ricerca <strong>di</strong> nuovi particolari, terminavo con la<br />
consultazione della “Tesi <strong>di</strong> laurea” presentata all’Università <strong>di</strong> Bologna dalla stessa Deschermeier.<br />
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