Le finezze de pennelli italiani, ammirate, e studiate da Girupeno ...
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to* LE F I U^E Z Z E<br />
verfo di quelle, on<strong>de</strong> entrati in Barca, il Bofchini ordinò à Gon?<br />
dolieri s' inuiaffcro à lenta voga per il Canal Gran<strong>de</strong> . Cosi imfeoceatifi<br />
in quel Paradifo Tcrreftre ( fé però lece il chiamare<br />
con quefto nome vn nobile» e Rcal paleggio in Acqua j {pal-<br />
leggiato <strong>da</strong>lle ban<strong>de</strong> <strong>da</strong> continui, e fpperbi Palagij, pur <strong>da</strong> quel<br />
humido letto tergenti} improuifo, e giocondo fpettacolo fi dichiararono<br />
ve<strong>de</strong>r gì* occhi <strong>de</strong> i due Forestieri . Difmontarono in<br />
ehh/éu brieue a" riuerire il Tempio <strong>de</strong>lla Salute di fuperbiflìma Struttura<br />
uifti. nouellamente coflrutto. Quiui fi trattennero per buon fpatio di<br />
tempo a rimirare le rariffrme Pitture, che in fé raccoglie tanto<br />
di antichi , quanto di mo<strong>de</strong>rni Autori , ma principalmente alcune<br />
<strong>de</strong>l gran Titiano gli fecero non folo arre<strong>da</strong>re il palio, ma<br />
per cosi dire rimanere immobili . Confifleuano quelle in vna<br />
granTauola d'Altare cntroui dipinto la venuta <strong>de</strong>llo Spirito Santo,<br />
quattro Euangeliftl , ed' vn' altra Tauola non molto gran<strong>de</strong><br />
con alcuni Santi, che cingono in mezzo S. Marco, cui bizzarramente<br />
fopra di alto, e ricco Piedcftallo macitofo rimirali.<br />
All'hora dille il Genio nell'orecchio di Girupcno- . Appren<strong>da</strong>li<br />
<strong>da</strong> quello quanto fia lecito il pigliar/! licenze <strong>da</strong> veri Pittori:<br />
quelle Ci chiamano arditezze, le quali non tutti l'vfano, perche<br />
vfar non le fanno. Ma paflìamoauanti già che il noflro Bofchr-<br />
ni verfo <strong>de</strong>lla Sacriflia pare ne inuitij e colà giunti rimirarono<br />
alcune belle Pitture <strong>de</strong>l Palma, <strong>de</strong>l Saluiati, & altri. Ma in fpecie<br />
il Quadrone <strong>de</strong>lle Nozze di Cana Gallilea, fieri Almamente<br />
colorito <strong>da</strong>l Tintoretto, e per fegno ch'egli fé n'era affai con><br />
piacciuto vi faille il proprio nome, cola che lolo due altre volte<br />
fatto haueua<br />
Pofcja clcuato la villa in alto, recarono forprefi <strong>da</strong>llo (lupo-<br />
re quando vid<strong>de</strong>ro tré pezzi di Quadri fopra <strong>de</strong>lla Soffitta efprcf-<br />
fi ottima, e diurnamente <strong>da</strong> Titiano. Doppo hauer ciò lungamente<br />
oùeruato con due altri Quadretti , l' vno di Gio. Bellini<br />
e l'altr© di Lorenzo Lotti gentiliflìmo Pittor Bergamafco , ripi-<br />
gliarono il lor viaggio per Gondola, per entro la quale non rc-<br />
flauano di lo<strong>da</strong>re inceffantemente à vicen<strong>da</strong> le Opere meraui*<br />
gìiok vedute in quella Chiefa , ed' in particolare quelle tré di<br />
Titiano nella Sacnftia, la di cui maniera il Genio molto preme*<br />
che<br />
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