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FATTORE C - Altervista

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<strong>FATTORE</strong> C<br />

Ἅπυγος, ον si pronuncia àpygos e deriva da α privativo e πυγή “culo”. Vuol dire privo di<br />

natiche e si trova soprattutto nelle commedie.<br />

Ἀρχός, οῦ si pronuncia archòs e viene da ἄρχω “essere il primo”. Significa principalmente<br />

comandante, capo, ma in ambito medico­anatomico vuol dire sia intestino che ano.<br />

Βαταλίζω si pronuncia batalìzo e viene da β άταλος “ano”. Nelle Ippiatriche, dei libri di<br />

veterinaria, si trova col significato di dimenare le chiappe, riferito all'andatura dei cavalli.<br />

Pitagora lo usa come farsi sodomizzare.<br />

Βάταλος, ου si pronuncia bàtalos e vuol dire ano, significato riscontrabile in Eupoli. Eschine,<br />

Demostene ed altri oratori lo utilizzano come insulto, a volte con il significato di pervertito,<br />

altre come balbuziente.<br />

Γελασῖνοι, ων si pronuncia ghelasìnoi e viene da γελασῖνος “fossetta sulle guance”. Indica le<br />

fossette delle natiche ed è attestato in Alcifrone.<br />

Γλουτός, οῦ si pronuncia gloutòs ed è un termine diffuso in medicina per indicare il deretano.<br />

Δ ακτυλικός, ή, όν si pronuncia daktylikòs e viene da δ άκτυλος “dito”. Significa generalmente<br />

per il dito, digitale, ma in ambito medico vuol dire anale.<br />

Δ ακτύλιον, ου si pronuncia daktýlion e viene da δ άκτυλος “dito”. Vuol dire anello, ma il medico<br />

Aezio lo usa come ano.<br />

Δ ακτύλιος, ου si pronuncia daktýlios e viene da δάκτυλος “dito”. Vuol dire anello, o amuleto,<br />

ma in ambito medico­farmacologico si usa col significato di ano.<br />

Δασύ πρωκτος, ον si pronuncia dasýproktos e deriva da δασ ύς “peloso” e da πρωκτός “culo”. È<br />

attestato solo in Platone comico e vuol dire dal culo peloso.<br />

Δ ασύτρωγλος, ον si pronuncia dasýtroglos e deriva da δασύς “peloso” e da τρώγλη “buco”. Si<br />

trova solo in Meleagro e vuol dire dall'ano peloso.<br />

Διάτραμ ις, εως si pronuncia diàtramis e deriva dall'unione di διά con τράμ ις “perineo”. Si trova<br />

nel Lessico di Esichio col significato di con le natiche lisce. Si trova anche in Strattide.<br />

' Ἑδρα, ας si pronuncia èdra e significare posto per sedersi. Per estensione è passato ad indicare<br />

anche dimora, sede ed anche culo, sedere. Quest'ultimo significato si trova in Ippocrate ed<br />

Erodoto. In geometria vuol dire anche faccia, da cui il famoso epiteto “faccia da culo”.<br />

Ἑδραστικός, ή, όν si pronuncia edrastikòs e deriva da ἓδρα “culo”. Il significato originale era<br />

stabilizzante, ma con il tempo ha assunto il significato di anale. Si trova solo in testi<br />

medici.<br />

Ἑδρικός, ή, όν si pronuncia edrikòs e deriva da ἓδρα “culo”. Si trova esclusivamente in testi di<br />

medicina e vuol dire anale.<br />

Ἑδροδιαστολεύς, εως si pronuncia edrodiastolèus e deriva da ἓδρα “culo” e διαστολεύς<br />

“dilatatore”. Si attesta solo in Galeno ed in altri medici meno conosciuti e significa<br />

dilatatore anale.<br />

Ἑδροστρόφος, ου si pronuncia edrostròphos e deriva da ἓδρα “culo” e στρέφω “distorcere”. Lo<br />

usa solo Teocrito e significa colui che storce il deretano.<br />

Ἑκστρόφια, ων si pronuncia ekstròphia e viene dall'unione di ἐκ con στρέφω “distorcere”. Si<br />

trova solo in Galeno e vuol dire farmaci per emorroidi.<br />

' Ἑνεδρος, ον si pronuncia ènedros e deriva da ἐν ed ἓδρα “culo”. In testi medici vuol dire anale,<br />

mentre il significato principale è quello di residente, abitante, in quanto ἓδρα vuole dire<br />

anche “casa”.<br />

Ἑντερίς, ίδος si pronuncia enterìs e deriva da ἔντερον “ventre”. Vuol dire emorroidi e si trova<br />

solo una volta nei Libri Ciranidi.<br />

Ἑξεχέγλουτος, ον si pronuncia exechègloutos e deriva da ἐξέχω “sporgere” e γλουτός “chiappa”.<br />

Si trova solo in Ippocrate e significa con le natiche sporgenti.<br />

Ἑξωφάκαι si pronuncia exophàkai e vuol dire emorroidi. È attestato solo nei Libri Ciranidi, che<br />

trattano delle virtù magiche delle pietre preziose.<br />

Ἑξωφά κες, ων si pronuncia exophàkes e vuol dire emorroidi. Si trova solo nei Libri Ciranidi.<br />

Ἑξωχάδες, ων si pronuncia exochàdes e significa emorroidi esterne. È attestato solo nei Libri<br />

Ciranidi, dei libri sulle virtù magiche delle pietre.


Ἑφέδρανον, ου si pronuncia ephèdranon e deriva da ἐφέδρα “base su cui sedersi”. Vuol dire<br />

deretano.Si trova in molti autori, tra cui Aristotele.<br />

Κοχώνη, ης si pronuncia kochòne ed è un termine comune per indicare il perineo, la parte che,<br />

per intenderci, sta tra l'ano e l'attaccatura dello scroto, o la vagina. Aristofane usa questa<br />

parola in senso generale, col significato di glutei, natiche. Teopompo lo usa come un<br />

insulto, culona, rivolto ad una vecchia ubriacona. Ai giorni nostri si rivolge abitualmente ai<br />

cancellieri tedeschi.<br />

Κυσοκνησιάω si pronuncia kysoknesiào e deriva da κυσός “culo” e κνησιάω “sentire prurito”.<br />

Vuol dire avere prurito all'ano e si trova solo in alcuni frammenti comici.<br />

Κυσ ός, οῦ si pronuncia kysòs ed è riportato solo da alcuni grammatici, come Eronda ed Esichio.<br />

Proprio Esichio dice che vuol dire sua culo sia fica.<br />

Κύσσαρος, ου si pronuncia kýssaros e deriva da κυσός “culo”. Si trova solo in testi di medicina<br />

e vuol dire ano.<br />

Κῶλος, ου si pronuncia kòlos e viene dal latino culus “culo”. Vuol dire appunto sedere,<br />

deretano. Si attesta solo nelle favole di Esopo.<br />

Λισπό πυγος, ου si pronuncia lispòpygos e deriva da λί σπος “aguzzo” e πυγή “culo”. Significa<br />

dalle natiche magre e si attesta solo in Polideuce.<br />

Λί σπος, η, ον si pronuncia lìspos significa aguzzo, affilato, ma Polideuce ci dice che può<br />

significare anche dalle natiche magre. In quest'ultima accezione era anche un soprannome<br />

degli Ateniesi.<br />

Λί σφος, η, ον si pronuncia lìsphos e deriva da λί σπος “aguzzo”. Significa senza natiche ed è un<br />

termine riportato solo dal grammatico Meride.<br />

Μελάμ πυγος, ον si pronuncia melàmpygos e deriva dall'unione di μ έλας “nero” e di πυγή “culo”.<br />

È un termine molto usato e letteralmente vuol dire dalle natiche nere e pelose. Essendo<br />

questo un indizio di forza e vigore, viene usato anche col significato di molto forte,<br />

vigoroso, infatti vedi l'espressione:<br />

Μελαμ πύγου τυχεῖν [Melampýgou tychèin]: imbattersi in un avversario molto forte.<br />

Ξυρησίταυρος, ου si pronuncia xyresìtauros e deriva da ξυρέω “depilare” e ταῦρος “culo”. Si<br />

attesta solo in Apollonio Molone e vuol dire che si depila le natiche.<br />

'Όπισθεν si pronuncia òpisthen e vuol dire indietro. Fin dai tempi di Omero però significa anche<br />

il posteriore, deretano.<br />

Όρθοπυγιάω si pronuncia orthopyghiào e viene da ὁρθός “ritto” e πυγή “culo”. Si trova solo in<br />

alcuni frammenti comici e significa drizzare il culo.<br />

' Όρρος, ου si pronuncia òrros ed indica comunemente il culo. In medicina, più in particolare,<br />

vuol dire estremità dell'osso sacro.<br />

Παράγλουτος, ον si pronuncia paràgloutos e viene da παρά più γλουτός “chiappa”. Significa<br />

dalle natiche magre e si ritrova solo nelle Ippiatriche, dei libri di scienza veterinaria.<br />

Πλίγμ α, ατος si pronuncia plìgma ed indica generalmente il perineo. È attestato spessissimo con<br />

questo significato, sebbene in Aristofane possa voler dire anche balzo.<br />

Πλιχάς, αδος si pronuncia plichàs e deriva da πλίσσω “muovere agilmente le gambe”. È un<br />

termine usato soprattutto in medicina e vuol dire perineo.<br />

Πριαπίσκος, ου si pronuncia priapìskos e deriva da Πρίαπος “Priapo”, dio della fertilità. Ha un<br />

significato esclusivamente medico e vuol dire dilatatore anale.<br />

Προκύων, ύνος si pronuncia prokýon deriva da πρό e κύων “cane”. Si trova in molti autori, tra<br />

cui Posidippo e Filodoro, e vuol dire leccaculo, servizievole come appunto un cagnolino.<br />

Προχῶ ναι, ων si pronuncia prochònai e vuol dire glutei. Si attesta solo in Archippo.<br />

Προχώνη, ης si pronuncia prochòne e significa gluteo, natica. Più precisamente indica<br />

l'imbottitura che veniva messa dagli attori di commedie durante gli spettacoli, per far<br />

sembrare il loro culo estremamente grosso.<br />

Πρωκτίζω si pronuncia proktìzo e deriva da πρωκτός “culo”. Si trova solo in Aristofane e<br />

significa inculare.<br />

Πρωκτοπεντετηρί ς, ίδος si pronuncia proktopenteterìs e deriva da πρωκτός “culo”. Indica una<br />

festività, la festa anale straordinaria, inventata da Aristofane nella Pace.<br />

Πρωκτ ός, οῦ si pronuncia proktòs ed è uno dei termini più comuni per dire culo.<br />

Πρωκτοτηρέω si pronuncia proktoterèo e deriva da πρωκτός “culo” e τηρέω “ispezionare”. Vuol<br />

dire fare l'ispettore di culi ed è una professione inventata da Aristofane nei Cavalieri.


Πρωκτοψωριάω si pronuncia proktopsoriào e deriva da πρωκτός “culo” e ψωριάω “prudere”.<br />

Significa avere la scabbia al culo. È attestato solo in alcuni frammenti di comici.<br />

Πυγαῖον, ου si pronuncia pygàion e viene da πυγή “culo”. È attestato in moltissimi autori e vuol<br />

dire deretano. Secondo il Lessico Suda vuol dire anche frocio.<br />

Πυγαλγίας si pronuncia pygalghìas e viene da πυγή “culo” ed ἀλγέω “avere dolore”. Si attesta<br />

solo in Strabone e significa che ha male al culo.<br />

Πύ γαργος, ου si pronuncia pýgargos e viene da πυγή “culo” ed ἀργός “bianco”. Letteralmente<br />

vuol dire dal culo bianco, ma per estensione significa codardo. È attestato in Sofocle e non<br />

solo.<br />

Πυγεών, ῶνος si pronuncia pygheòn e viene da πυγή “culo”. È presente solo in Ipponatte e<br />

significa culo.<br />

Πυγή, ῆς si pronuncia pyghè e vuol dire culo. È un termine usatissimo, anche con significati<br />

traslati, come quello qui di seguito:<br />

Ἀγρού πυγή [Agroù pyghè]: la parte migliore del campo.<br />

Πυγιαῖ ος, α, ον si pronuncia pyghiàios e viene da πυγή “culo”. Si trova solo in Esichio, che<br />

riporta il significato di relativo alle natiche.<br />

Πυγί διον, ου si pronuncia pyghìdion e viene da πυγή “culo”. Vuol dire culetto e si trova solo in<br />

Aristofane.<br />

Πυγίζω si pronuncia pyghìzo e viene da πυγή “culo”. È attestato in molti autori (Teocrito,<br />

Aristofane, etc.) e significa inculare.<br />

Πύγισμ α, ατος si pronuncia pýghisma e viene da πυγή “culo”. Significa inculata, in qualsiasi<br />

senso, ed è attestato solo in Teocrito.<br />

Πυγό στολος, ον si pronuncia pygòstolos e viene da πυγή “culo” e στέλλω “ornare”. Vuol dire<br />

che si adorna il culo, ed è presente solo in Esiodo, riferito ad una donna poco seria.<br />

Πύ λιγξ, ιγγος si pronuncia pýlinx ed è una parola presente solo nel Lessico di Esichio. Significa<br />

peli del culo.<br />

Πυννιάζω si pronuncia pynniàzo e viene da π ύννος “ano”. Si trova solo in Esichio, che ci<br />

tramanda il significato di fare sesso anale.<br />

Πύννος, ου si pronuncia pýnnos ed il significato, tramandatoci dal solo Esichio, è ano.<br />

Ῥαθαπυγίζω si pronuncia rathapyghìzo e deriva da πυγή “culo”. Vuol dire prendere a calci nel<br />

culo.Si trova solo nei Cavalieri di Aristofane, nella seguente frase:<br />

Τάς πρεσβείας τ` ἀπελαύνεις ἐκ τῆς πόλεως ῥαθαπυγίζων [Tàs presbèias t'apelàuneis ek tès<br />

pòleos rathapyghìzon]: cacci dalla città gli ambasciatori a calci in culo.<br />

Ῥαφανιδόω si pronuncia raphanidòo e deriva da ῥαφανίς “ravanello”. Vuol dire infilare un<br />

ravanello in culo ed è riportato, purtroppo, solo da Aristofane. Questa simpatica pratica<br />

era una delle pene cui doveva sottoporsi chi veniva colto in flagrante adulterio.<br />

Ῥοδόπυγος, ον si pronuncia rodòpygos e deriva da ῥοδ ός “rosa” e πυγή “culo”. È un vocabolo<br />

attestato solo in Dioscoride e vuol dire con il culetto rosa.<br />

Σαυλοπρωκτιάω si pronuncia sauloproktiào e viene dall'unione di σαῦλος “andatura molle” e<br />

πρωκτός “culo”. Significa camminare sculettando. Si trova solo in Aristofane.<br />

Σφαιρῶμ ατα, ων si pronuncia sphairòmata e viene da σφαῖρα “sfera”. Vuol dire natiche e si<br />

trova solo in testi di argomento medico.<br />

Ταῦρος, ου si pronuncia tàuros e generalmente vuol dire toro. In ambito medico però vuol dire<br />

perineo ed ano. In alcuni comici è attestato anche il significato di fica.<br />

Τράμ ις, εως si pronuncia tràmis e significa perineo. Si trova in autori quali Aristofane, Luciano<br />

di Samosata, Archiloco ed Ipponatte.<br />

Ύπόλισπος, ον si pronuncia ypòlispos e deriva da ὐπό e λίσπος “aguzzo”. Significa esile, ma in<br />

molti autori, fra i quali Oribio e Polideuce, vuol dire dal sedere piatto.<br />

Ύπόλισφος, ον si pronuncia ypòlisphos ed è una variante di ὐπόλισπος (vedi sopra).<br />

Χαυνόπροκτος, ον si pronuncia chaunòproktos e deriva da χαῦνος “allentato” e πρωκτός<br />

“culo”. Si trova solo in Aristofane e vuol dire dal culo largo. Tale termine indica<br />

generalmente un bagascio, in senso sia fisico che morale.<br />

XXX<br />

Anus, i vuol dire generalmente anello, ma in ambito medico significa anche ano. Quest'ultima


accezione è diventata col tempo la più usata.<br />

Ceveo, es, cevi, itum, ere significa sculettare ed è attestato in tutti gli epigrammisti.<br />

Clunes, ium significa natiche, ma in ambito medico indica, più specificamente, il coccige.<br />

Crispitudo, inis viene da crispo “sculettare” e vuol dire sculettamento. Si trova solo negli scritti<br />

di Arnobio.<br />

Crispo, as, avi, atum, are e vuol ditre vibrare. In Arnobio assume il significato di sculettare, come<br />

nel seguente esempio:<br />

CLUNIBUS CRISPATIS: dimenando le chiappe.<br />

Cri(s)so, as, avi, atum, are viene da crispo “sculettare” e significa sculettare, riferito però<br />

esclusivamente alle donne. È attestato soprattutto in Marziale.<br />

Culus, i è uno dei termini più usati per indicare il culo, e si trova in tantissimi autori:<br />

CUI PRESTAS, CULUM QUOD, LABIENE, PILAS?: ehi Labieno, a chi serve il culo che ti depili? MARCO<br />

VALERIO MARZIALE<br />

Depugis, e viene da puga “culo” e si trovasolo nelle Satire di Orazio: vuol dire dalle natiche<br />

magre.<br />

Exochadium, ii viene dal greco ἐ ξωχάδες “emorroidi” e vuol dire appunto emorroide. Si trova<br />

solo in Marcello Empirico.<br />

Exochas, adis viene dal greco ἐ ξωχάδες “emorroidi” e vuol dire appunto emorroide. È attestato<br />

in Agostino.<br />

Haemorrhoicus, a, um deriva dal greco αἵμ α “sangue” e ῥέω “scorrere”. Si trova solo in testi<br />

medici e vuol dire sofferente di emorroidi.<br />

Haemorrhoida, ae deriva dal greco αἵμ α “sangue” e ῥέω “scorrere”. Si trova comunemente in<br />

molti autori di cose medico­naturalistiche e vuol dire emorroidi.<br />

Haemorrhois, oidis deriva dal greco αἵμ α “sangue” e ῥέω “scorrere”. Si trova solo in Celio<br />

Aureliano e significa emorroidi.<br />

Mariscae, arum sono dei fichi grossi ed insipidi, ma popolarmente vengono chiamate così le<br />

emorroidi.<br />

Natis, is deriva dal greco νῶ τος “dorso” e significa natica. È attestato in molti autori, soprattutto<br />

negli epigrammisti:<br />

SOLEA PULSARE NATES: prendere a calci in culo. GIOVENALE<br />

Podex, icis deriva da pedo “inculare” e vuol dire ano. È presente in molti autori, da Giovenale a<br />

Marziale ad Orazio, da cui è preso questo esempio:<br />

HIETQUE TURPIS INTER ARIDAS NATIS PODEX VELUT CRUDAE BOVIS: ed un culo osceno che si<br />

spalanca fra natiche flaccide di vacca digiuna.<br />

Puga, ae deriva dal greco πυγή “culo”. Significa proprio culo, e si trova solo in Orazio.

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