la verifica e la valutazione optometrica dell'attività visiva prossimale
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LA VERIFICA<br />
E LA VALUTAZIONE OPTOMETRICA<br />
DELL’ATTIVITÀ VISIVA PROSSIMALE<br />
re <strong>la</strong> persona induce ugualmente uno stimolo<br />
al<strong>la</strong> convergenza accomodativa e al<strong>la</strong> miosi;<br />
per questo <strong>la</strong> prescrizione di un’adeguata e<br />
confortevole compensazione ottica per vicino<br />
deve tener conto sia del<strong>la</strong> necessità di una<br />
precisa messa a fuoco al<strong>la</strong> distanza di <strong>la</strong>voro,<br />
sia dell’influenza del<strong>la</strong> nuova compensazione<br />
sul<strong>la</strong> convergenza che, in sede clinica,<br />
è quantificabile attraverso il rapporto<br />
AC/A 9 .<br />
Prescrivendo lenti a soggetti presbiti vengono<br />
spesso attuate metodiche empiriche, soggettive,<br />
conseguenti a una pratica clinica<br />
troppo stringata e sbrigativa che esprime<br />
una casistica ampia ma poco affidabile. La<br />
prescrizione da vicino richiede invece metodo,<br />
tempo e attenzione; il valore del<strong>la</strong> lente<br />
da prescrivere deve essere ponderato tenendo<br />
conto del<strong>la</strong> condizione refrattiva per lontano,<br />
calco<strong>la</strong>to in base al tipo di <strong>la</strong>voro per<br />
il quale l’occhiale deve essere adoperato,<br />
modificato in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> funzione del<strong>la</strong><br />
convergenza e ai valori delle riserve fusionali<br />
a disposizione, infine <strong>verifica</strong>to calzando<br />
l’occhiale di prova al soggetto e mettendolo<br />
al<strong>la</strong> prova nello spazio reale.<br />
La quantificazione<br />
dell’ampiezza accomodativa<br />
A metà del Novecento, Hofstetter aveva messo<br />
a punto una formu<strong>la</strong> generale per calco<strong>la</strong>re teoricamente<br />
l’ampiezza accomodativa (AA) conoscendo<br />
l’età del soggetto 11 :<br />
36<br />
AA (diottrie) = [15 - (0,25 x età in anni)]<br />
Oggi per calco<strong>la</strong>re l’ampiezza accomodativa<br />
nel<strong>la</strong> pratica clinica sono a disposizione dell’optometrista<br />
numerosi test e metodiche; a tute<strong>la</strong><br />
dell’accuratezza e del<strong>la</strong> precisione dei risultati<br />
è opportuno utilizzare test semplici che<br />
offrano al soggetto esaminato opzioni o risposte<br />
prive di ambiguità e che evitino di innescare<br />
o influenzare <strong>la</strong> risposta 22 . Generalmente<br />
l’ampiezza accomodativa viene misurata attraverso<br />
due metodiche:<br />
• determinando il punto prossimo di visione nitida;<br />
• utilizzando lenti negative.<br />
In entrambi i metodi <strong>la</strong> misura dell’AA deve<br />
essere eseguita dopo aver aver interamente e<br />
accuratamente compensato binocu<strong>la</strong>rmente l’eventuale<br />
ametropia; ciò si realizza anteponendo<br />
all’esaminato le lenti dell’emmetropizzazione<br />
binocu<strong>la</strong>re a distanza.<br />
Determinazione del punto prossimo<br />
di visione nitida<br />
La metodica, definita anche “push-up technique”,<br />
viene eseguita in ambiente ben illuminato<br />
facendo uso di una mira strutturata corrispondente<br />
al valore di acuità <strong>visiva</strong> massima raggiunta<br />
a distanza dal soggetto e opportunamente<br />
ricalco<strong>la</strong>ta per <strong>la</strong> distanza ravvicinata. La mira,<br />
che può essere collocata anche su un regolo<br />
graduato, viene avvicinata lentamente al soggetto<br />
partendo da una distanza di circa 50 cm.<br />
Si invita <strong>la</strong> persona esaminata a riferire quando<br />
<strong>la</strong> mira non appare più perfettamente nitida. La<br />
distanza da considerare (PP) è quel<strong>la</strong> corrispondente<br />
al<strong>la</strong> prima sensazione di annebbiamento<br />
riferita dal soggetto; l’inverso di questa distanza<br />
(espressa in metri) fornisce l’ampiezza accomodativa:<br />
1<br />
AA (diottrie) = ___________<br />
PP (metri)<br />
In caso di persona che non porta <strong>la</strong> compensazione,<br />
l’ampiezza accomodativa concorda con<br />
l’ampiezza disponibile (AD) soltanto quando il<br />
soggetto è emmetrope 13 . In caso contrario, nel<br />
calcolo dell’accomodazione a sua disposizione<br />
va inserita <strong>la</strong> variabile legata all’ametropia, attribuendo<br />
valore negativo all’ipermetropia e