Carta dei Servizi Day Surgery Multidisciplinare Valdagno - ULSS5
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L’intervento per ernia della regione inguinale<br />
L’ernia si forma per una lacerazione o rilassamento della parete<br />
addominale e si manifesta con la comparsa di un rigonfiamento<br />
all’esterno. Normalmente, quando si rende evidente in parti più “a rischio”<br />
come l’inguine si riduce spontaneamente o con qualche manovra<br />
manuale; se l’ernia diventa irriducibile si impone l’intervento chirurgico in<br />
urgenza. Tale eventualità deve essere assolutamente evitata in quanto ci<br />
può essere anche il rischio di mortalità. Poiché questa evenienza non è<br />
prevedibile, al paziente portatore di ernia viene sempre consigliato<br />
l’intervento chirurgico, che nella maggior parte <strong>dei</strong> casi può essere<br />
proposto in regime ambulatoriale.<br />
Nel corso dell’operazione è frequente l’impiego dell’anestesia locale che<br />
permette al paziente di collaborare con il chirurgo e consente sia una più<br />
agevole individuazione <strong>dei</strong> difetti parietali che la verifica della solidità ed<br />
efficacia della riparazione.<br />
Attualmente vengono proposti diversi tipi di intervento, quello<br />
maggiormente impiegato consiste nella riparazione del difetto mediante<br />
una protesi (rete) attraverso un’incisione in sede inguinale. E’ un<br />
intervento ampiamente sperimentato che garantisce una significativa<br />
riduzione del dolore post-operatorio consentendo al paziente di riprendere<br />
velocemente a camminare. Accanto alla chirurgia “tradizionale” oggi viene<br />
adottata la cosiddetta chirurgia “minI-invasiva laparoscopica”.<br />
Questa moderna metodica, indicata in casi selezionati (ernie bilaterali,<br />
ernie recidive) consiste in una correzione del difetto mediante<br />
l’applicazione di una rete protesica che viene posizionata con l’utilizzo di<br />
uno strumentario che riduce in maniera considerevole il taglio chirurgico<br />
risultando perciò molto meno aggressiva, è però richiesta l’ anestesia<br />
generale. I risultati sono analoghi a quelli della chirurgia tradizionale, ma<br />
l’inserimento sociale è più immediato come pure l’ attività lavorativa. Le<br />
complicanze post-operatorie della chirurgia erniaria sono le infezioni della<br />
ferita, gli ematomi, l’orchite (infiammazione con aumento di volume del<br />
testicolo), le atrofie testicolari, i danni alle strutture nervose o agli<br />
elementi del funicolo. I danni al dotto deferente e ai vasi spermatici sono<br />
rari.<br />
Con queste nuove tecniche chirurgiche il rischio di ricomparsa (recidiva) è<br />
al di sotto dell’1% <strong>dei</strong> casi.<br />
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