Ama il prossimo tuo come te stesso - Suore Gerardine
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A nche quest'anno la<br />
Comunità Gerardina ha<br />
voluto fes<strong>te</strong>ggiare insieme<br />
agli anziani secondo la volontà e lo<br />
spirito di Don Mosè.<br />
Anziani, non vecchi, perchè vecchio<br />
è qualcosa che non serve più e si getta,<br />
mentre l'anziano è una persona da<br />
tu<strong>te</strong>lare ed amare, perchè in lei c'è un<br />
bagaglio di esperienze e di vita<br />
vissuta.<br />
Ma mol<strong>te</strong> vol<strong>te</strong> non è così perchè,<br />
dopo aver trascorso una lunga vita<br />
dedicata alla famiglia e alla casa con<br />
m<strong>il</strong>le sacrifici, vengono spesso messi<br />
da par<strong>te</strong>. Le <strong>Suore</strong> <strong>Gerardine</strong> colmano<br />
questo disagio accogliendoli con<br />
amore nella loro casa e dedicandosi<br />
a loro con generosità. Quest'anno la<br />
festa si è <strong>te</strong>nuta <strong>il</strong> 12 giugno, giorno<br />
in cui si celebrava anche la Pen<strong>te</strong>cos<strong>te</strong>,<br />
la festa dell'amore di Dio verso tutti<br />
“C hi canta prega due vol<strong>te</strong>!”<br />
Sant’Agostino così scriveva.<br />
Se a ciò che sia ha nel cuore<br />
e alle parole si aggiunge <strong>il</strong> suono<br />
melodioso del canto si arriva con<br />
maggior fac<strong>il</strong>ità al cuore dell’altro. Ed<br />
è tutto più gioioso, tutto più<br />
coinvolgen<strong>te</strong>! E con questa convinzione<br />
<strong>il</strong> nostro sogno nel cassetto cresceva…e<br />
qualche anno fa alcuni di noi aprimmo<br />
quel cassetto e ci impegnammo perché<br />
quel sogno si realizzasse: volevamo<br />
attraverso <strong>il</strong> canto raccontare,<br />
condividere, coinvolgere, trasmet<strong>te</strong>re<br />
agli altri non solo emozioni ma<br />
messaggi concreti di vita!e <strong>il</strong> musical<br />
era lo strumento migliore per farlo. La<br />
scelta dello spettacolo è ricaduta su”I<br />
DIECI COMANDAMENTI” (musical<br />
in due atti) dal momento che nel nostro<br />
cammino spirituale abbiamo affrontato<br />
la lettura e la meditazione del libro<br />
dell’Esodo. Di qui la voglia di<br />
trasmet<strong>te</strong>re <strong>il</strong> messaggio di liberazione<br />
e di dignità che scaturisce dagli episodi<br />
biblici trattati e in particolare<br />
coinvolgere chiunque fosse in<strong>te</strong>ressato.<br />
All’inizio, essendo pochi e inesperti non<br />
riuscivamo a “carburare”. Eravamo<br />
pieni di entusiasmo, di voglia di fare,<br />
di idee ma non sapevamo da dove<br />
iniziare, dove incanalare tutto questo.<br />
Momenti di disorganizzazione ci sono<br />
stati, sembrava tutto così aleatorio e<br />
impossib<strong>il</strong>e da realizzare. ma la<br />
speranza di riuscirci quella non ci è mai<br />
mancata, era così tanta da riuscire nel<br />
giro di poco <strong>te</strong>mpo a coinvolgere<br />
numerosi giovani di diversa età,<br />
provenienza e aspettative.<br />
Ci siamo trovati a condividere la s<strong>te</strong>ssa<br />
Cronache <strong>Gerardine</strong><br />
Festa degli anziani 2011<br />
noi, e quella sera <strong>il</strong> suo Spirito si<br />
toccava con mano.<br />
Molti gli anziani che hanno<br />
par<strong>te</strong>cipato alla festa che le <strong>Suore</strong> e i<br />
gruppi gerardini hanno allietato con<br />
balli e canti. Sono trascorse diverse<br />
ore in allegria e sui loro volti<br />
traspariva tanta gioia perchè, anche<br />
se per poco <strong>te</strong>mpo, hanno<br />
dimenticato la loro tris<strong>te</strong>zza e i loro<br />
malanni. Questo soprattutto perchè<br />
Gesù si ama anche così, e tutto è<br />
preghiera in suo nome.<br />
Il vero cristiano deve essere allegro,<br />
deve far trasparire sul suo volto la<br />
gioia che ha nel cuore. La serata è<br />
<strong>te</strong>rminata con alcune frasi dedica<strong>te</strong><br />
agli anziani da Don Giovanni, <strong>il</strong><br />
rettore del Santuario, che ha saputo<br />
proseguire da buon discepolo i<br />
progetti di Don Mosè e così, in un<br />
piccolo paese <strong>come</strong> Sant'Antonio<br />
Aba<strong>te</strong> si è creata una grande<br />
comunità: gruppi ecclesiali, schola<br />
cantorum, gruppo Scout e i tanti<br />
fedeli che sono spinti dalla sua<br />
spiritualità. Il <strong>te</strong>mpo è trascorso<br />
veloce e in cielo sono comparse le<br />
prime s<strong>te</strong>lle e da lassù la s<strong>te</strong>lla più<br />
luminosa, quella di Don Mosè, ha<br />
gioito nel vedere i frutti della sua<br />
imponen<strong>te</strong> opera.<br />
Chi canta prega due vol<strong>te</strong><br />
fede e passione per la musica e l’ar<strong>te</strong> in<br />
genere. Abbiamo lavorato sodo tutti,<br />
con una sinergia miracolosa per un<br />
gruppo formato”quasi per caso”, ci<br />
conoscevamo in pochi, eppure rispetto,<br />
condivisione, impegno sono sta<strong>te</strong> subito<br />
la base del bel rapporto che si è istaurato<br />
tra di noi. Sembra tutto così<br />
semplice…ci si incontra, si met<strong>te</strong> in<br />
scena un racconto, si provano a<br />
canticchiare due canzoncine e invece<br />
oltre al lavoro per rendere lo spettacolo<br />
degno di chiamarsi tale, c’è un impegno<br />
nel rispettare le esigenze di ogni persona<br />
che fa par<strong>te</strong> del gruppo…un impegno<br />
nel capire <strong>il</strong> modo più adatto per<br />
ot<strong>te</strong>nere <strong>il</strong> miglior risultato mixando le<br />
qualità e le doti di ognuno… un<br />
impegno per conc<strong>il</strong>iare <strong>il</strong> tutto! L’amore,<br />
la passione e <strong>il</strong> credere for<strong>te</strong>men<strong>te</strong> in<br />
un “progetto” rendono tutto questo<br />
possib<strong>il</strong>e. Lessi una volta che “<strong>il</strong> bello<br />
di un viaggio non è l’arrivo ma <strong>il</strong><br />
percorso” e nien<strong>te</strong> è più vero… in questi<br />
tanti mesi tra sorrisi, abbracci,<br />
condivisioni di esperienze e pensieri,<br />
ognuno di noi ha aperto all’altro <strong>il</strong><br />
mondo che nasconde. All’arrivo siamo<br />
Nonna aba<strong>te</strong>se<br />
giunti <strong>il</strong> 29 maggio quando alle 20 al<br />
<strong>te</strong>atro Deohn abbiamo messo in scena<br />
lo spettacolo…nella pla<strong>te</strong>a c’erano i<br />
genitori che ci hanno sos<strong>te</strong>nuto e<br />
“sopportato”quando a tarda sera ci<br />
ritiravamo dalle prove, quando a un<br />
certo punto i nostri discorsi ricadevano<br />
sempre sul musical e poi c’erano i<br />
parenti e gli amici che ci hanno spronato<br />
con incitamenti e critiche a non buttare<br />
mai la spugna!<br />
Quella sera abbiamo dato <strong>il</strong> meglio di<br />
noi…o meglio abbiamo cantato, recitato<br />
esprimendo quanto di più bello<br />
avevamo da regalare a chi era venuto<br />
a condividere con noi quest’esperienza.<br />
Forse <strong>il</strong> pubblico era di par<strong>te</strong>, forse …ma<br />
alla fine le emozioni sono arriva<strong>te</strong> al<br />
loro cuore… <strong>il</strong> nostro vi assicuro stava<br />
per scoppiare di gioia! La sera dello<br />
spettacolo in realtà non è stato un<br />
arrivo…la nostra associazione culturale<br />
“La Rosa D’Eventi” di cui <strong>il</strong> musical è<br />
stato <strong>il</strong> primo lavoro ha in cantiere mol<strong>te</strong><br />
idee, non solo <strong>te</strong>atrali. L’associazione<br />
nasce, infatti, dall’esigenza di risvegliare<br />
la consapevolezza che da soli non si<br />
cresce, da soli non si matura, non ci si<br />
confronta ma insieme si! Nasce dal<br />
desiderio di proporre attività culturali,<br />
musicali, ludico-ricreative su un<br />
<strong>te</strong>rritorio che necessita di essere<br />
stimolato…infatti Sant’Agostino<br />
continuava così: “Non sia soltanto la<br />
tua voce a cantare le lodi divine ma alla<br />
tua voce s'accordino anche le opere. Se,<br />
infatti, can<strong>te</strong>rai [solo] con la voce, a un<br />
certo momento dovrai tacere: canta<br />
invece con la vita, affinché mai debba<br />
tacere”.<br />
Romina Pannone<br />
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