Ama il prossimo tuo come te stesso - Suore Gerardine
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Testimonianze<br />
14<br />
Il Papa che abbatté i muri<br />
L a beatificazione di<br />
Giovanni Paolo II <strong>come</strong><br />
momento di un’ampia<br />
riflessione sulla sua figura e su<br />
quanto ha rappresentato per <strong>il</strong><br />
mondo in<strong>te</strong>ro. A cogliere l’occasione<br />
è stato <strong>il</strong> Comitato Sant’An<strong>tuo</strong>no,<br />
fattosi promotore (su idea della sua<br />
componen<strong>te</strong> Rossella Abagnale) del<br />
convegno “Il Pon<strong>te</strong>fice che abbattè<br />
i muri”, <strong>te</strong>nutosi <strong>il</strong> 29 apr<strong>il</strong>e scorso<br />
presso la sala cons<strong>il</strong>iare comunale.<br />
Un incontro che ha visto l’al<strong>te</strong>rnarsi<br />
di una serie di relazioni cura<strong>te</strong> da<br />
diversi esponenti del mondo<br />
associativo aba<strong>te</strong>se: da Raffaele<br />
Cesarano (Presiden<strong>te</strong> del Forum dei<br />
Giovani di S. A. Aba<strong>te</strong>) con “Il ruolo<br />
di Papa Wojtyla nella politica<br />
in<strong>te</strong>rnazionale”, a Rosa Bozzaotre<br />
(Comitato Sant’An<strong>tuo</strong>no) con “Papa<br />
Wojtyla e <strong>il</strong> genio femmin<strong>il</strong>e”,<br />
passando poi per Roberto Galasso<br />
(Comitato Sant’An<strong>tuo</strong>no) con la<br />
relazione “Giovanni Paolo II e<br />
l’incontro con le religioni del<br />
mondo), Giusy Alfano<br />
(Associazione Art&Joy) relatrice di<br />
“Papa Giovanni Paolo II e i giovani:<br />
le GMG” e, per finire, Ciro Rispoli<br />
(Presiden<strong>te</strong> AFI Angri-Sant’Antonio<br />
Aba<strong>te</strong>) relatore di “La famiglia<br />
cristiana per Giovanni Paolo II”.<br />
Dunque, una serie di esposizioni<br />
riguardanti ognuna un ambito<br />
specifico in cui Giovanni Paolo II,<br />
duran<strong>te</strong> <strong>il</strong> suo pontificato, si è<br />
contraddistinto in particolare con<br />
prese di posizione innovative<br />
rispetto ai canoni tradizionali della<br />
Chiesa cattolica. Un’analisi storica<br />
dettagliata, moderata dal giornalista<br />
Giuseppe Abagnale ed arricchita<br />
dalla presenza del parroco Don<br />
Salvatore Branca, che ha molto<br />
apprezzato i con<strong>te</strong>nuti espositivi<br />
dei diversi relatori, aggiungendo<br />
con <strong>il</strong> suo in<strong>te</strong>rvento ul<strong>te</strong>riori<br />
in<strong>te</strong>ressanti spunti di riflessioni su<br />
una figura tanto ricca quale quella<br />
di papa Wojtyla. Presen<strong>te</strong> nel corso<br />
del convegno anche <strong>il</strong> sindaco<br />
Antonio Varone, che da par<strong>te</strong> sua<br />
ha voluto met<strong>te</strong>re in evidenza la<br />
capacità straordinaria di Giovanni<br />
Paolo II di annullare le distanze tra<br />
la più alta istituzione ecclesiastica<br />
ed i fedeli cattolici, riuscendo di<br />
fatto con <strong>il</strong> suo modo di comunicare<br />
e di fare ad essere <strong>il</strong> primo papa<br />
popolare della storia. Soddisfatto,<br />
al <strong>te</strong>rmine, <strong>il</strong> commento di Antonella<br />
Rosanova, presiden<strong>te</strong> del Comitato<br />
Sant’An<strong>tuo</strong>no: “Il convegno ha<br />
voluto rappresentare <strong>il</strong> nostro um<strong>il</strong>e<br />
contributo in un momento di<br />
riflessione generale su papa Wojtyla<br />
in occasione della sua beatificazione.<br />
Un gesto doveroso verso uno dei<br />
pon<strong>te</strong>fici più amati da tutti noi”.<br />
Giuseppe Abagnale<br />
La figura di Don Mosè Mascolo oggi<br />
D on Mosè Mascolo è stato<br />
un uomo che ha celebrato<br />
i mis<strong>te</strong>ri cristiani e cercato<br />
sempre di portare l’annuncio<br />
evangelico ai poveri, agli anziani<br />
e ai giovani.<br />
E’ sempre stato vicino alle persone<br />
in tanti momenti di vita , quelli<br />
gioiosi e quelli tristi.<br />
Un uomo che spesso ha percorso<br />
le strade alla ricerca degli ultimi,<br />
che avevano bisogno di conforto<br />
ma<strong>te</strong>riale e non solo. E’ stato un<br />
pre<strong>te</strong> ed un uomo presen<strong>te</strong>, colui<br />
che c’era e tutt’ora c’è attraverso la<br />
Congregazione che ha fondato<br />
delle suore <strong>Gerardine</strong>.<br />
Don Mosè non si è mai stancato di<br />
pregare per la giustizia e duran<strong>te</strong><br />
la sua vita ha raccolto i poveri e gli<br />
abbandonati e questo gli ha fatto<br />
molto onore.<br />
Per gli uomini del suo <strong>te</strong>mpo è<br />
stato una guida, un amico, un<br />
consigliere capace di adoperarsi<br />
per <strong>il</strong> bene comune, realizzando<br />
con forza e perseveranza una Casa<br />
di Riposo accoglien<strong>te</strong> dove gli<br />
anziani hanno potuto e ancora oggi<br />
godono di serenità e delle cure delle<br />
suore.<br />
Don Mosè , però nella sua vita<br />
operosa non si è in<strong>te</strong>ressato solo<br />
dei bisogni ma<strong>te</strong>riali delle persone,<br />
ma ha rivolto <strong>il</strong> suo sguardo<br />
premuroso anche ai fra<strong>te</strong>lli soli ed<br />
incapaci di fare discernimento per<br />
le scel<strong>te</strong> della loro vita; uomo<br />
sempre disponib<strong>il</strong>e per chi lo<br />
cercava e lungimiran<strong>te</strong> con l’aiuto<br />
dei benefattori ha costruito un<br />
<strong>te</strong>mpio dedicato a S.Gerardo<br />
Majella, dove oggigiorno si<br />
riuniscono numerosi gruppi di<br />
preghiera e di volontari che si<br />
sforzano di dare un contributo<br />
positivo alla società odierna. Grazie<br />
alla sua opera e alla sua<br />
sollecitudine, si può dire con<br />
orgoglio che Don Mosè Mascolo è<br />
stato un anticipatore dei <strong>te</strong>mpi, un<br />
precursore dell’opera sociale,<br />
sicuramen<strong>te</strong> un esempio da<br />
seguire.<br />
L’uomo del sì e della de<strong>te</strong>rminazione,<br />
che ha reso la sua vita al<br />
servizio degli altri , ha creato una<br />
grande opera di carità nel desiderio<br />
di una società nuova.<br />
Grazie Don Mosè<br />
Dona<strong>te</strong>lla Donadio