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da Paolo Steffan, Alcune «lucciole» per Nievo poeta

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1. PREMESSA: OPERE IN VERSI DI NIEVO<br />

I) Versi, Udine, Vendrame, 1854: pubblicata in soli 100 esemplari e mai più ristampata,<br />

è una raccolta di versi già apparsi nella rivista locale «Alchimista friulano», <strong>per</strong> cui erano<br />

stati <strong>per</strong>iodicamente scritti; <strong>per</strong>tiene alla primissima ed ancora non matura es<strong>per</strong>ienza<br />

letteraria del <strong>Nievo</strong>, quand'egli è visibilmente debitore/imitatore dei suoi principali<br />

modelli 1 . Si tratta <strong>per</strong>lopiù di poesia d'intenti civili, come sarà tipico di tutta la produzione<br />

in versi del <strong>Nievo</strong>.<br />

II) Versi, Udine, Vendrame, 1855: anch'esso uscì in soli 160 esemplari 2 ; condivide<br />

molti dei caratteri del libro del '54.<br />

III) Le lucciole, Milano, Re<strong>da</strong>elli, 1858: è stata <strong>per</strong> molti decenni considerata la prima<br />

raccolta di versi del <strong>Nievo</strong>, causa la scarsa diffusione e la nulla attenzione della critica alle<br />

due udinesi; in essa (come si avrà più volte modo di sottolineare) sono contenuti i migliori<br />

frutti della poesia nieviana 3 . Le poesie sono <strong>per</strong>lopiù ancora testi <strong>per</strong> pubblicazione in<br />

giornale, ma non più l'«Alchimista friulano», con il quale <strong>Nievo</strong> cessa di collaborare nel<br />

'55, trasferendosi in Lombardia (Milano, Mantova). Il titolo Lucciole è metafora di quella<br />

poetica che vede una poesia varia e di «Stile enigmatico», che privilegia gli intenti politici<br />

sulla forma, al fine di spronare all'azione in tempi bui (anche <strong>per</strong> la libertà editoriale e di<br />

pensiero).<br />

IV) Gli amori garibaldini, Milano, Agnelli, 1860: raccolta che di fatto si struttura come<br />

«il diario di un anno che intercorre fra due primavere garibaldine», dunque di «piglio<br />

sol<strong>da</strong>tesco», come avvisa subito lo stesso <strong>poeta</strong>, e di conseguenza di valore forse più<br />

storico-testimoniale che letterario (si pensi all'epico ritratto di Garibaldi). Le forme<br />

metriche si mescolano, come il tema amoroso e quello guerresco, secondo una logica che<br />

prevede il dominio dell'«immediato», tenendo al centro l'umanità delle due es<strong>per</strong>ienze<br />

trattate (appunto, amorosa e garibaldina). Spesso impoetico, il <strong>Nievo</strong> qui ha modelli<br />

1 Cfr. M. Gorra, Introduzione, in I. <strong>Nievo</strong>, Tutte le o<strong>per</strong>e di Ippolito <strong>Nievo</strong>. I: Poesie, a cura di M. Gorra,<br />

Milano, Mon<strong>da</strong>dori, 1970, pp. XXV-LIV; <strong>per</strong> i versi si ve<strong>da</strong>no le pp. 1-111.<br />

2 Cfr. Ibidem; <strong>per</strong> i versi si ve<strong>da</strong>no le pp. 113-257<br />

3 Cfr. Ivi, pp. LV-LXV; <strong>per</strong> i versi si ve<strong>da</strong>no le pp. 259-487.<br />

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