12 TERRITORIO | storia C A R L O F O R T I L’ingegnere che costruì le strade dei tre Abruzzi DI FRANCO EUGENI
Curioso personaggio della Teramo di mandato a Napoli per studiare medicina. Il suo interesse, contro il volere paterno, lo condusse a studiare Matematica. Al tempo la laurea in matematica si conseguiva studiando in uno studio privato e discutendo la sola tesi di Laurea all’Università. Frequentò la scuola di matematica del famoso Nicolò Fergola, che ebbe del Fergola, che oggi chiameremmo Scienze delle Costruzioni. Al tempo non esisteva una Laurea in Ingegneria, si diventava Ingegneri sul campo, e Fergola mandò il 26-enne matematico Carlo da un suo vecchio allievo, l’ing. Carlo Pollio, che - apprendistato. Si occupò poi della costruzione del Porto di Gaeta e nel 1801 lavorò sul tracciamento della via Egnazia, la strada nella Provincia della Capitanata, in Puglia. Nel 1805 tornò a Teramo. Numerosi furono i progetti eseguiti sia per la città di Teramo che per l’allora Dipartimento dei tre Abruzzi, ovvero l’ Abruzzo Ulteriore I, Abruzzo Ulteriore II e Abruzzo Citeriore. Nel 1806 insieme all’ingegnere Eugenio Michitelli del giuramento della città al Re Giuseppe Bonaparte in visita a Teramo. La sua fortuna iniziò quando, per la nomina di Giuseppe Napoleone a Re di Spagna, sul trono di Napoli si insedia, il 1° Agosto 1808, il cognato di Napoleone, marito della sorella Carolina, Generale e Maresciallo dell’Impero ello francese il famoso e celebrato Corpo di strade e ponti che si può considerare l’antenato del Genio Civile e dell’ANAS. Ancora il nuovo Re richiamò che divenne Ministro degli interni. Successivamente con un decreto del 7 febbraio 1809 nominò nel Corpo di strade e ponti, sette ingegneri tra cui il quaran- sempre in grande considerazione, al quale assegnò funzionario tecnico del governo franco-borbonico, con l’incarico di organizzare con gli altri ingegneri tutti i lavori del Regno. E’ importante ricordarlo per le Il Ponte San Ferdinando in Teramo (i cui lavori durarono 14 anni dal 1833) Il superbo Palazzo dell’Intendenza (oggi Prefettura) La costruzione della strada Teramo-Giulianova e la Teramo-Montorio al Vomano (con il progetto del prolungamento verso Aquila, per le Capannelle). Queste vie dotarono il capoluogo di una viabilità, prima man- Il suo interesse, contro il volere paterno, lo condusse a studiare tempo la laurea in matematica si conseguiva studiando in uno studio privato e discutendo la sola tesi di Laurea cante, sia verso il mare che verso la montagna. Si è detto che il mutamento della Provincia di Teramo dal suo cora medioevale si deve alla Rinascenza, corrente culturale promossa da Melchiorre delle strade, oggi ancora in uso, di Carlo Forti. Altre opere del Forti, anche notevoli per il tempo, sono state la strada che dalla collina del Pennino conduceva a Teramo, la Sulmona-Tronto , la strada di Palena che collega Lanciano con Roccaraso presso l’allora innesto con la consolare per Napoli, ancora le strade traversali di Penne e di Nereto. Tra il 1812 e il 1826 diresse i lavori di demolizione della cinta muraria a occidente della città di Teramo e fu sua l’idea di sostituire, all’antica porta di San Giorgio, le due colonne conosciute poi con la denominazione popolare di “Due di coppe”, oggi depositate nella Villa Comunale. Carlo Forti (1766-1845), allievo di N. Fergola, ingeg- 13 TERRITORIO | storia di