³Ges , dopo aver digiunato qua - Arcidiocesi di Benevento
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don Pietro Florio<br />
Il 30 gennaio 2009, presso la sede dell’Anspi sono stato<br />
invitato a relazionare all’incontro mensile sulla figura dell’animatore<br />
<strong>di</strong> oratorio. Si sa che lo scopo dell’Oratorio è<br />
quello <strong>di</strong> accrescere il senso <strong>di</strong> appartenenza non solo al<br />
gruppo “Oratorio” ma alla Chiesa Universale. L’episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />
Gv 1, 35-39 è <strong>di</strong> immenso valore perché ci aiuta a scoprire<br />
da dove nasce la vocazione cristiana nella <strong>qua</strong>le è ra<strong>di</strong>cata<br />
ogni altra vocazione e perciò anche quella ad animatore<br />
Anspi. È Gesù che prende l’iniziativa <strong>di</strong> cercarci, Dio cercatore<br />
dell’uomo. Dio cerca l’uomo per ricostruirlo, per ridonargli<br />
la <strong>di</strong>gnità perduta, perché Dio ama l’uomo in modo<br />
incon<strong>di</strong>zionato.<br />
“Che cercate?” è la domanda che Gesù fa ai <strong>di</strong>scepoli, ma<br />
che porge anche a noi.<br />
È importante capire cosa vogliamo veramente nella nostra<br />
vita, capire <strong>qua</strong>l è il nostro carisma e metterlo a <strong>di</strong>sposizione<br />
degli altri, <strong>di</strong> chi ci sta vicino, <strong>di</strong> chi ci tende una mano.<br />
Il carisma è un dono del Signore. Tutti hanno un proprio<br />
carisma: la <strong>di</strong>fficoltà sta proprio nel riconoscerlo e saper far<br />
tesoro <strong>di</strong> quello che abbiamo. La domanda è collegata anche<br />
al senso <strong>di</strong> smarrimento dell’uomo che, per sua natura, cerca<br />
sempre <strong>qua</strong>lcosa che gli manca. Per questo si può <strong>di</strong>re che<br />
<br />
<br />
l’uomo è apertura all’infinito, desiderio <strong>di</strong> <strong>aver</strong>e sempre <strong>di</strong><br />
più. Sogna la felicità e la pienezza della vita, ma si sente<br />
limitato, gli manca sempre l’Altro, senza il <strong>qua</strong>le non è se<br />
stesso. Con la sua domanda Gesù ci <strong>di</strong>ce che ciò che cerchiamo<br />
è una persona, o meglio è Lui che cerchiamo, ed è Lui<br />
che è venuto per farsi trovare, per farsi amare da noi. Se<br />
l’uomo <strong>di</strong>mora presso Dio sarà felice in eterno, altrimenti<br />
resterà infelice per sempre.<br />
“Dove abiti” significa anche “Chi sei?”. È la domanda dell’uomo,<br />
ma è anche la prima domanda che Dio fa ad Adamo<br />
che si era nascosto <strong>dopo</strong> il peccato. “Adamo dove sei?”<br />
Non era più al suo posto, e il suo posto era Dio, davanti al<br />
<strong>qua</strong>le l’uomo era ciò che è, ossia sua immagine.<br />
“Venite e vedrete” è la risposta <strong>di</strong> Gesù. “Venire” a Gesù<br />
significa aderire a Lui, facendo il suo stesso cammino, significa<br />
essere anche noi dove lui è sempre stato. Solo accogliendo<br />
Gesù nella nostra vita, accettando <strong>di</strong> seguirlo, è possibile<br />
vedere dove <strong>di</strong>mora il suo essere e <strong>di</strong>morare dove <strong>di</strong>mora<br />
Lui. “E vedrete”, sta a significare che solo <strong>dopo</strong> <strong>aver</strong>lo<br />
seguito si vedrà dove porta il cammino. Vedere è conoscere<br />
Gesù, la sua parola, il suo amore. I <strong>di</strong>scepoli hanno seguito<br />
Gesù e hanno sperimentato la gioia <strong>di</strong> una vita fruttuosa. Il<br />
punto <strong>di</strong> arrivo della nostra esperienza è <strong>di</strong>morare presso<br />
Gesù che <strong>di</strong>mora presso il Padre. Gesù ci invita a seguirlo e