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15 Ottobre - Contrada della Chiocciola

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Ciao Marchino<br />

Ciao Marchino amico mio; abbiamo passato<br />

30 anni a ridere di tutto, anche<br />

quando stavo male, all’ospedale o a<br />

Volterra mi facevi forza e coraggio e nel frattempo<br />

ci divertivamo a prendere in giro qualche<br />

bella infermiera o quando ci prendevamo in<br />

giro per far ridere i ragazzi ,ciccione, cicciobomba,<br />

testone, buzzone, Firenze, Monteroni, il<br />

panino del pellegrino o quando venisti a sapere<br />

di Sabrina e Francesco e soprattutto che io e<br />

Luca si sapeva e non ti s’era detto niente.<br />

Quando s’accompagnarono a Fiumicino per il<br />

viaggio di nozze e tra una risata e l’altra si<br />

fecero viaggiare in prima classe e uscendo dall’aeroporto<br />

indicandoti un aereo a caso ti dissi:<br />

Ciao Martino<br />

Buongiorno una<br />

s…?» Una frase un po’ abusata,<br />

«Buongiorno?<br />

e che non mi piace moltissimo, a<br />

dire la verità… troppo negativa, un po’<br />

scortese… Ma quando la sentii la prima<br />

volta quaranta anni fa pronunciata da<br />

Martino, la ritenni perfetta.<br />

Pensai che l’avesse inventata lui, tanto corrispondeva<br />

al suo carattere, scorbutico e lezzo,<br />

ma ironico ed autoironico, come solo un uomo<br />

intelligente come lui può essere. Ed oggi posso<br />

dire veramente con dolore infinito e con rabbia<br />

impotente: «Buongiorno una s…!»<br />

È l’ennesimo mattino che affrontiamo con un<br />

dolore enorme in mezzo al petto per la scomparsa<br />

di un amico carissimo.Per la terza volta<br />

in pochissimi giorni la bandiera <strong>della</strong><br />

<strong>Chiocciola</strong> listata di nero comunica la scomparsa<br />

di un altro suo figlio.<br />

Se può essere vero che davanti a Dio e di fronte<br />

alla morte siamo tutti inconfutabilmente uguali,<br />

è però sicuro che coloro che si sono allontanati<br />

in questi giorni hanno lasciato una traccia indelebile<br />

nella nostra <strong>Contrada</strong> e nei nostri cuori.<br />

Piero, Marco, Martino tre calibri da novanta .<br />

Le tre anime <strong>della</strong> <strong>Contrada</strong>:<br />

Piero – Il Palio, la corsa, l’agone… l’astuto<br />

capitano, l’arguto tessitore di strategie ..<br />

Marco – Il popolo, l’uomo <strong>della</strong> prima fila, il<br />

contradaiolo schietto e passionale, semplice e<br />

sincero, artefice dei ragù più sublimi e <strong>della</strong><br />

trippa più squisita che si possa assaggiare…<br />

Martino – La <strong>Contrada</strong> nella sua essenza, il<br />

dirigente per antonomasia, il prototipo dell’uomo<br />

di cancelleria, la formica che costruisce<br />

e si dedica alla contrada non solo e non<br />

“è quello dei ragazzi, guarda!”, quando pensasti<br />

di farmi piglia’ la sbornia e invece finisti<br />

come al solito alle 4 di notte a dire “Letizzina<br />

mica avevi voglia di pigliammi la novalgina”;<br />

facevi polemica su tutto: se s’era per un capitano,<br />

te eri contro; se si parlava <strong>della</strong> Mens Sana,<br />

te eri contro; tale fantino non ti andava bene,<br />

quell’altro nemmeno; l’avevi con Berlusconi e<br />

soprattutto con Bush che ti voleva globalizzare;<br />

una volta volevi far polemica tra Coppi e Bartali<br />

finchè riuscii a convincerti che avevano smesso<br />

di correre prima che noi si fosse nati; facevi il<br />

tifo per la Civetta e vinceva il Leocorno; pronosticavi<br />

la vittoria del Nicchio e puntualmente il<br />

cavallo si azzoppava.<br />

tanto nell’ebbrezza <strong>della</strong> breve estate ma<br />

soprattutto nelle lunghe sere di inverno con<br />

l’ingrato compito di tessere le fila economiche<br />

con parsimonia e saggezza.<br />

Martino, il lezzo, il pessimista, lo scorbutico…Martino<br />

l’entusiasta, il filosofo, l’ironico, il<br />

colto. Martino l’amico. Martino il mio maestro,<br />

colui che mi ha insegnato i “fondamentali”<br />

quando, giovanissimo dirigente inesperto, mi<br />

affacciavo per la prima volta al seggio. Martino<br />

il grande contradaiolo, figlio <strong>della</strong> <strong>Contrada</strong> e<br />

del Rione, rampollo di famiglie storiche, erede<br />

di quel grandissimo priore degli anni 30 che fu<br />

Orlando Peccianti.<br />

Uomo di profondissimi principi morali, e di una<br />

onestà e riservatezza leggendarie. Fu il fulcro<br />

di quelle dirigenze degli anni 70 ed 80 che<br />

portarono la <strong>Chiocciola</strong> nel suo momento più<br />

felice ad inanellare una serie straordinaria di<br />

successi sul tufo ed a costruire le basi immobiliari<br />

e strutturali di cui oggi andiamo fieri, l’acquisto<br />

e la realizzazione <strong>della</strong> cripta, dei locali,<br />

degli appartamenti. E lui lì a firmare assegni ed<br />

a pagare conti, brontolando e gioendo al<br />

tempo stesso. Ma non fu mai alla ribalta, non<br />

fu mai in vetrina, non si sedette mai al tavolo<br />

del “concone”… Tutto quello (tantissimo) che<br />

ha dato alla <strong>Contrada</strong> lo ha dato per amore e<br />

generosità, non certo per “apparire”.<br />

Era nato nell’estate del 1933 a cavallo tra i<br />

due palii vinti dalla Tartuca nello storico cappotto…<br />

lo raccontava sempre e sosteneva che<br />

questo era il motivo del suo caratteraccio “scaglionato”<br />

e funereo tanto da fargli meritare il<br />

nomignolo di “Cipressino”…<br />

Martino ha segnato la sua vita anche con un<br />

Martedì, mentre facevo fisioterapia, sentii una<br />

vocina che mi diceva vai da Marco; sono venuto<br />

e te eri praticamente addormentato, ma mi hai<br />

voluto dare la mano e io ho capito che quello<br />

era l’ultimo saluto; sono andato via; fuori ho<br />

pianto e ho ripensato a quando ci trovammo<br />

piangendo a San Martino il 16 agosto del ’99.<br />

Carlo<br />

importante e straordinario impegno sociale e<br />

civile dedicando la sua attività e la sua competenza<br />

al Tribunale dei Diritti del Malato ed al<br />

movimento di Cittadinanza Attiva.<br />

Dimostrando così la sua sensibilità “politica” e<br />

la sua altissima forza morale.<br />

Ricordi dolcissimi e del tutto personali…<br />

Una notte di ebbrezza e di follia quando a<br />

pochi giorni dall’esaltante vittoria del 1975 ci<br />

ritrovammo alle ore piccole, anzi piccolissime,<br />

nel piazzale fuori porta a giocare un improbabile<br />

tuliscio, e Martino, solitamente così serio e<br />

compassato, si scatenò con una gioia ed un<br />

entusiasmo da adolescente.<br />

E nell’82, quando non volle assistere al palio<br />

ma si chiuse nel buio <strong>della</strong> “sua” stanza di<br />

camerlengo ed attese…<br />

Poi corse con le braccia levate al cielo ed un<br />

lungo interminabile grido di “È <strong>Chiocciola</strong>aa”<br />

per stramazzare esausto e semi-collassato…<br />

da capo a Sammarco<br />

E quei meravigliosi Pizzoccheri <strong>della</strong> Valtellina<br />

che la sua dolce Carla, cuoca sublime, ci preparava…<br />

Martino è con il ricordo di quei Pizzoccheri che<br />

ci siamo salutati pochi giorni fa…<br />

Martino, non sarai seduto accanto a me al<br />

banchetto, la terza domenica di ottobre…<br />

Per la prima volta da quasi quarant’anni.<br />

affogasanti 11

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