Siena è una città un po’ criticona. E si critica tanto più facilmente quando a fare cose “diverse” o comunque “eccezionali” sono gli altri. E così all’indomani di quella esuberante, vivace, spontanea manifestazione di gioia e di liberazione che fece esplodere letteralmente la nostra contrada la sera del 16 Agosto, mi sono sentito dire da varie persone con tono saccente che noi <strong>della</strong> <strong>Chiocciola</strong> avevamo esagerato, troppa gente… troppe bandiere… ma soprattutto che si era andati “contro la tradizione”. I miei interlocutori, evidentemente molto sicuri di se stessi e delle proprie convinzioni, si permettevano di criticare “in nome <strong>della</strong> tradizione”. Non voglio qui stare a fare una questione su cosa differenzi “tradizione” e “consuetudine” e su chi è titolato a decidere ed approvare cosa sia “in linea con la tradizione” e cosa no…. Però a questi signori che mi hanno un po’ infastidito con la loro “saccenteria” vorrei ricordare che venti, trenta ed anche quaranta anni fa la notte del Palio era costellata di bandiere e la Piazza era piena di Contrade festanti e non solo di quella vittoriosa. Ricordo con immagini indelebili la mia rabbia cocente quando ancor bambino, nei primissimi anni sessanta (più di quaranta anni fa!) vidi la notte stessa del Palio la Tartuca uscire con bandiere e tamburi e con un vero e proprio “funerale” alla lumaca con tanto di bara, fiaccole e cappucci neri, perché la <strong>Chiocciola</strong> si era purgata con Uberta e Canapino. Ed allora in nome di quale tradizione parlavano i nostri “amici”? Altri esempi. Ricordo benissimo le notti dopo le cene <strong>della</strong> prova generale contrade andare in piazza con tamburi e bandiere. Ve lo immaginereste oggi ? Qual è la tradizione ? Quella di oggi o quella di allora ? Da un po’ di anni in quasi tutte le Contrade la sera precedente la cena <strong>della</strong> Vittoria usa fare feste sempre più eclatanti, sempre più ricche, sfarzose. Un tempo non usavano assolutamente, mentre era uso corrente fare gallerie di cartelloni umoristici nel rione cosa ad oggi scomparsa. Oggi sono stati anche ridimensionati i cortei <strong>della</strong> domenica successiva al palio vinto mentre un tempo non esistevano i cortei pomeridiani a tema. Ebbene, chi può dire quale sia la tradizione? Quale <strong>Contrada</strong> come la mia <strong>Chiocciola</strong>, è così legata e gelosa delle tradizioni da voler perseverare ad effettuare il giro contro tutto e contro tutti il 29 Giugno quando danno i cavalli? E’ diventata una fatica insostenibile! Lo possono confermare gli amici del Nicchio, ai quali “tocca” una volta ogni 6 anni quando il 13 Agosto (giorno <strong>della</strong> tratta) cade di domenica. 4 affogasanti La Tradizione Anni fa la Selva girava il <strong>15</strong> Agosto, giorno preciso <strong>della</strong> festa titolare Maria Assunta. E la Giraffa girava a metà Luglio, poi cambiò e spostò la festa in Giugno perché a metà Luglio Siena si svuotava e tutti erano al mare. Chi è nella tradizione? Chi rispetta la tradizione? Soprattutto chi può decidere o permettersi di giudicare? La <strong>Chiocciola</strong> gira il 29 giugno da sempre. Ed il 29 Giugno, da sempre, ci sono 10 Contrade che corrono e che quindi nel pomeriggio hanno il cavallo nella stalla… ma solo da qualche anno a questa parte ci viene richiesto di non andare…o di non suonare i tamburi !! Che è successo? I cavalli sono diventati più sensibili o i contradaioli meno attaccati alla tradizione? E dato che di giri si parla, negli anni 60 ricordo bene che, abitando in San Prospero, le domeniche mattina assistevo ai giri “fuori le mura” di tutte le Contrade. Hanno tutte o quasi tutte smesso di “girare in periferia”. Chi ha smesso dice di averlo fatto in nome <strong>della</strong> tradizione…chi continua dice ugualmente di farlo per continuare una tradizione…. Chi ha ragione ? E soprattutto chi può dirlo ? Fino agli anni 70, in occasione dei giri alfieri e tamburini si monturavano in altre Contrade. Ricordo perfettamente in pieni anni 70 tamburini dell’Istrice monturati per il giro <strong>della</strong> Tartuca… Vi potrei fare nomi e cognomi… gente vivente, che può confermare… E allora ? Ve lo potreste immaginare oggi ? E quindi, signori, piantiamola una buona volta di giudicare e di ergersi a “tutori e vestali” di tradizioni che nessuno ha mai definito e consolidato. I tempi cambiano e con essi cambiano le consuetudini, a volte in meglio…le più volte in peggio
Gli “Affogasantini” affogasanti 5 3