15 Ottobre - Contrada della Chiocciola
15 Ottobre - Contrada della Chiocciola
15 Ottobre - Contrada della Chiocciola
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Quando ancora erano superattivi, e non solo a chiacchiera sulle panchine,<br />
quei contradaioli di cui sopra al pozzo c’era la bottega del<br />
Lusini barbiere e, dirimpetto, un bugigattolino con la merceria <strong>della</strong><br />
moglie…un negozio buio e zipillito di scatole e scatoline, gingillini,<br />
gancini, bottoni, cerniere…rammendava persino le calze –che ora si<br />
usano una volta e si buttano via-, fasciava i bottoni…con una macchinetta<br />
piena di fascino per me bambina che andavo a scuola con la<br />
figliola dei Lusini…come mi garbava vedere mettere un pezzettino di<br />
stoffa da una parte e due aggeggi da un’altra, schiacciare (tipo spremiagrumi)<br />
et…voilá: il bottone! E le calze da rammendare tutte nella<br />
sua bustina di carta col nome <strong>della</strong> signora dalla calza smagliata<br />
scritto sopra…roba da finirsi gli occhi a rammendare una calza…<br />
Non c’entra niente con San Marco ma sì coi mestieri che da noi non esistono<br />
più e non solo a Siena…mi sono ricordata di una bottega (credo<br />
in San Martino) che riparava gli ombrelli (gli ombrelli!!!) le bambole e le<br />
borse…quando l’ho detto ai miei figlioli pareva che parlassi di un altro<br />
mondo… come possono pensare che si possa riparare un ombrello<br />
quando ne perdono uno al mese di media, di quelli piccol,i che costano<br />
poco, sì, ma si rompono subito le stecche?!!!<br />
Tutti conoscono l’odierna Società San Marco, ampia, spaziosa, razionale,<br />
confortevole…<br />
Ma non è di questa che voglio parlare, bensì <strong>della</strong> società <strong>della</strong> mia<br />
infanzia e giovinezza…quei locali angusti, poveri, affatto sfarzosi…<br />
Per entrare, intanto, si passava dal portone d’ingresso <strong>della</strong> casa ..a dritto<br />
c’erano le scale che salivano agli appartamenti e sulla sinistra la<br />
porta a vetri che immetteva in società.<br />
Subito all’ingresso il minuscolo banco bar in muratura con lo stemma<br />
<strong>della</strong> chiocciola in mosaico ed alle spalle il leone di San Marco.<br />
Due tavolini e poi da una porticina si entrava, salendo uno scalino in<br />
una stanza semibuia che serviva da magazzino, da saletta per la televi-<br />
sione ed a volte anche da cucina per farsi due spaghetti a mezza<br />
notte…a quei tempi di cene in Società non se ne parlava…<br />
Da una porta a vetri si entrava in un corridoio abbastanza triste dal<br />
quale si accedeva alla stanzina del biliardo ed al… ”salone”.<br />
Il salone delle feste, delle assemblee, delle tombole del sabato e del<br />
cinema del lunedì sera.<br />
Aveva il soffitto in polistirolo ed il pavimento con mattonelle di graniglia.<br />
In fondo una gran vetrata dava sul piccolo “orto” sottostante chiuso<br />
dall’alto muro sulla via delle Sperandie.<br />
I più vecchi possono ricordarsi che in questo orto c’erano le piante di<br />
pomodori di Giulino ed addirittura il pallinaio delle bocce, solo nei primi<br />
anni settanta fu prima coperto di ghiaia e poi pavimentato con il<br />
cemento rosso e ci furono fatti i primi “cenini” nelle sere avanti ai<br />
Palii… roba per pochi intimi, massimo 70 persone !!<br />
I mitici veglioni giallo-rossi del lunedì di carnevale con l’orchestrina che<br />
suonava lisci e melodiche, le nostre signore “in ghingheri” con vestiti con<br />
i lustrini e fantastiche pettinature cotonate o con crocchie alte 30 cm.<br />
Grandi ballerini come Pietro Puzza od il Teatino o il Mari… Guglielma e<br />
Pasqualina, Angiolina e Liliana che piroettavano… che meraviglia !!<br />
Poi le tombole del sabato nel primo pomeriggio..quando i “tombolai” di<br />
tutta Siena arrivavano in anticipo per accaparrarsi le cartelle più “scaramantiche”<br />
ed i posti a sedere più vicini al banditore…il banditore era<br />
sempre il Pitto e noi bambini si faceva a gara per andare a tirar su i<br />
numeri perché poi ci offrivano il gelato o la merenda.<br />
Finita la tombola in San Marco i “tombolai” migravano tutti insieme<br />
nella Pantera e poi in Camporegio.<br />
Ogni <strong>Contrada</strong> ed anche la Pubblica Assistenza ed altri circoli facevano<br />
la tombola settimanale in giorni od orari diversi e i “tombolai” o le<br />
“tombolaie” se la facevano tutte e con che accanimento!!<br />
Questo era ed è San Marco “di mezzo”…rione nel rione.<br />
affogasanti 3