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Ottobre 2009 - N. 43 - Ipasvi

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16<br />

Attualità<br />

Lombardia. Aumenterà anche il numero dei medici<br />

che effettuano la sorveglianza virologica, eseguendo<br />

regolari esami con il tampone sui casi<br />

osservati. Per la normale diagnosi della malattia,<br />

non è tuttavia necessario eseguire il tampone;<br />

tale esame va prescritto solo nei casi di un quadro<br />

clinico più complicato del normale e quindi tale da<br />

richiedere un ricovero.<br />

In considerazione del fatto che il virus A/H1N1 provoca<br />

quadri clinici complessivamente benigni, con<br />

brevi tempi di risoluzione e con moderato ricorso<br />

all'ospedalizzazione bisogna garantire le cure<br />

senza ricorrere al ricovero in ospedale, come<br />

indicato nel Piano pandemico regionale; è necessario<br />

quindi consultare un medico alla comparsa<br />

di questi sintomi: dispnea, difficoltà respiratorie,<br />

cianosi, emoftoe (cioè tosse con sangue),<br />

dolore toracico, alterazione dello stato mentale,<br />

febbre elevata per più di tre giorni, ipotensione.<br />

Alle ASL è indicato inoltre il compito di potenziare<br />

l'assistenza territoriale per evitare gli accessi<br />

impropri in pronto soccorso. Le strutture di pron-<br />

* Responsabile Qualità e Ricerca SITRA AO Sant'Anna di Como<br />

to soccorso con più di 30.000 accessi all'anno<br />

dovranno comunque attivare un'area di triage<br />

riservata solo ai soggetti con sintomi siminfluenzali<br />

e/o di non particolare gravità clinica in orario<br />

diurno (8-20), sette giorni su sette. Questo allo<br />

scopo di non interferire con la normale attività di<br />

emergenza-urgenza e di limitare la permanenza<br />

di soggetti potenzialmente infetti nelle strutture<br />

ospedaliere, il che rappresenterebbe un potenziale<br />

rischio per gli altri pazienti.<br />

FONTI<br />

- Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Ministero<br />

della Salute<br />

- Direzione Generale Sanità Regione Lombardia<br />

LINK<br />

- OMS - Organizzaione mondiale della sanità<br />

- CDC – Centers for diseases control and prevention<br />

- Commissione Europea - Sanità pubblica<br />

- ECDC - European centers for disease prevention and control<br />

Riforma universitaria DM 270<br />

Dopo la circolare del MIUR del 27 luglio <strong>2009</strong>, quasi tutte le Università avrebbero scelto di<br />

derogare l'attivazione dall' 2010-11 al 2011-12, per definire i relativi nuovi Ordinamenti<br />

secondo il DIM Università-Salute del 19 febbraio <strong>2009</strong>. Nel frattempo, a livello generale, il<br />

MIUR con nota del 4 settembre ha dato comunicazioni in relazione a "ulteriori interventi di<br />

razionalizzazione e qualificazione dell'offerta formativa nella prospettiva dell'accreditamento<br />

dei corsi di studio". L'intervento riguarderebbe in generale i corsi di tutte le classi di laurea di<br />

altre aree: Economica-Statistica, Giuridica, Ingegneria, ecc.Il progetto del Ministro Maria<br />

Stella Gelmini intende rivedere alcuni punti critici dell'attuale normativa, anche in relazione al<br />

numero minimo di docenti di ruolo e di studenti iscritti (con la prospettiva di un aumento), e<br />

alla riduzione del numero di docenti a contratto. ha quindi innescato una serie di analisi e di pillole<br />

prese di posizione. Viene mossa una particolare critica al sistema 3+2, che non avrebbe<br />

portato ai risultati sperati, dato che in quasi tutte le classi di laurea, se non si acquisce<br />

anche il +2 della specialistica, difficilmente fanno seguito adeguati sbocchi occupazionali. in<br />

Come è noto, il problema del +2 non riguarderebbe le lauree delle professioni sanitarie per le<br />

quali lo sbocco occupazionale è invece garantito al massimo, proprio con la laurea triennale.<br />

Infatti secondo le rilevazioni diffuse da ISTAT e AlmaLaurea, emerge in modo chiaro ed<br />

inequivocabile il primo posto assoluto in termini di occupazione e di stipendio di chi ha<br />

conseguito una laurea delle professioni sanitarie. Si evidenziano la grande efficacia ed utilità<br />

dei corsi delle professioni sanitarie, con valori occupazionali che vanno dall' 84 al 94% ad un<br />

anno di conseguimento della laurea, mentre tutte le altre professioni si collocano sotto il<br />

42%, esattamente la metà. Italia Oggi del 12 agosto <strong>2009</strong>; La Stampa del 16 e 17 settembre<br />

<strong>2009</strong>; Il Riformista del 18 settembre; Il Sole 24 Ore Sanità del 17 marzo <strong>2009</strong>; L’Espresso del<br />

29 maggio <strong>2009</strong> notizie<br />

a cura di S.Citterio, K.Cavenaghi<br />

Agorà n. <strong>43</strong> ottobre <strong>2009</strong>

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