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“Il ruolo del coordinatore nel riconoscimento e prevenzione ... - Ipasvi

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TABELLA 2 - CONFRONTO TRA I TRE CAMPIONI>23 23-15 14-1 0Neurochirurgia 4 4 4 0Otorinolaringoiatria 2 7 4 0Mx/plastica 4 6 2 0EE 10 17 10 0 37Esaurimento Emotivo - Pers. Inf. e di Supp <strong>del</strong>le tre Chirurgie 27% 46% 27% 0% 100%>8 8-4 1-3 0Neurochirurgia 5 1 3 3Otorinolaringoiatria 4 4 2 3Mx/plastica 4 4 1 3DP 13 9 6 9 37Depersonalizzazione - Pers. Inf. e di Supp <strong>del</strong>le tre Chirurgie 35% 24% 16% 24% 100%39>36 30-36 29-1 0Neurochirurgia 5 4 3 0Otorinolaringoiatria 9 2 2 0Mx/plastica 7 2 3 0RP 21 8 8 0 37Realizzazione Personale - Pers. Inf. e di Supp <strong>del</strong>le tre Chirurgie 57% 22% 22% 0% 100%soggetto di compilare tutti i box e di non scrivere ilnome o firmare il questionario in quanto anonimo.Per la somministrazione <strong>del</strong> questionario èstata inviata preventiva richiesta di autorizzazioneal Direttore <strong>del</strong> SITRA <strong>del</strong>l’A.O. <strong>del</strong> S.Anna di Comodove svolgo la mia attività dal 1987.Gli operatori sanitari sono stati informati, tramitelettera di presentazione, <strong>del</strong>l’uso a scopo didattico<strong>del</strong> questionario al fine di una tesi di MasterUniversitario. I questionari sono stati distribuiti agliinfermieri e agli operatori di supporto dal <strong>coordinatore</strong>infermieristico di U.O., <strong>nel</strong> periodo ditempo che va dal 29 maggio al 30 giugno 2009con una risposta <strong>del</strong> 100% <strong>del</strong> personale in servizioin quel momento.RISULTATISono stati presi in analisi tre campioni: il primo ècostituito dal personale infermieristico e di supporto<strong>del</strong>l’ U.O. di Neurochirurgia dove sono statianalizzati 12 questionari; il secondo è costituito dalpersonale infermieristico e di supporto <strong>del</strong>l’U.O. diOtorinolaringoiatria dove sono stati analizzati 13questionari e il terzo è costituito dal personaleinfermieristico e di supporto <strong>del</strong>l’U.O. di chirurgiaMaxillo-Plastica dove sono stati analizzati 12 questionari,per un totale di 37 questionari. Per illustrarei risultati <strong>del</strong>le analisi di ricerca effettuate suiquestionari raccolti, si è preferito suddividere i datiin due gruppi: il primo riguarda i dati socio-anagraficie il secondo gruppo l’analisi <strong>del</strong> MBI, a suavolta suddiviso in sottoscale.Dai dati rilevati è emerso che tra i 37 operatorisanitari che hanno aderito alla ricerca vi sono 10uomini e 27 donne per un totale di 37 intervistati.L’età media <strong>del</strong> campione va dai 35 ai 50 anni.L’anzianità media di servizio <strong>nel</strong> settore sanitariova dai 12 ai 21 anni, mentre l’anzianità media dilavoro presso l’U.O. di pertinenza va dai 4 agli 8anni.Si rappresenta ora <strong>nel</strong>la tabella 2, i risultati di ciascunquestionario secondo il punteggio di codificazione<strong>del</strong> MBI ottenuto, prima in numeri assolutie poi in percentuale <strong>nel</strong>le tre sottoscale per poterconfrontare i valori espressi <strong>nel</strong>le relative UnitàOperative.L’analisi dei dati riportati in tabella 2 è ulteriormentedescritta <strong>nel</strong>le seguenti rappresentazioniche esprimono la percentuale ottenuta dai punteggidi codificazione <strong>del</strong> MBI <strong>nel</strong>la sottoscalaEsaurimento Emotivo (EE) per poter confrontare ivalori espressi <strong>nel</strong>le Unità Operative considerate.Agorà n. 44 gen-mar 2010


Grafico 1 - Esaurimento Emotivo <strong>del</strong> personale infermieristicoe di supporto <strong>del</strong>le tre chirurgie specialisticheGrafico 3 - Realizzazione Personale <strong>del</strong> personaleinfermieristico e di supporto <strong>del</strong>le tre chirurgie specialistiche40Il livello di EE tra gli operatori sanitari <strong>del</strong>le tre chirurgieè Alto <strong>nel</strong> 27% dei casi, Medio per il 46 %, eBasso per il 27%.Successivamente, <strong>nel</strong> grafico 2 è rappresentata lapercentuale ottenuta dai punteggi di codificazione<strong>del</strong> MBI <strong>nel</strong>la sottoscala Depersonalizzazione (DP)per poter confrontare i valori espressi <strong>nel</strong>le UnitàOperative considerate.Grafico 2 - Depersonalizzazione <strong>del</strong> personale infermieristicoe di supporto <strong>del</strong>le tre chirurgie specialistichetre sottoscale (come indicato <strong>nel</strong>la tabella 1) tra glioperatori sanitari sottoposti a indagine, esprimendoin orizzontale i punteggi di codificazione <strong>del</strong>MBI <strong>nel</strong>le tre chirurgie a confronto, mentre in verticaleil numero assoluto <strong>del</strong>le risposte ottenute.Grafico 4 - Livello di Burnout <strong>del</strong> personale infermieristicoe di supporto <strong>del</strong>le tre chirurgie specialisticheCome si può osservare, il livello di DP tra gli operatorisanitari <strong>del</strong>le tre chirurgie sottoposti a indagineè Alto per il 35 % <strong>del</strong> personale, Medio per il24 %, Basso per il 16%, e il 24 % non è in burnout.Nel grafico 3 è espressa la percentuale ottenutadai punteggi di codificazione <strong>del</strong> MBI <strong>nel</strong>la sottoscalaRealizzazione Personale (RP) per poter confrontarei valori espressi <strong>nel</strong>le Unità Operativeconsiderate.Il livello di RP tra gli operatori sanitari oggetto distudio è Alto per il 57 %, Medio per il 22 %, eBasso per il restante 22 %.A completamento <strong>del</strong>l’analisi, si descrive <strong>nel</strong>larappresentazione grafica riassuntiva (graf. 4) illivello di burnout ottenuto dalla sommatoria <strong>del</strong>leCome si può osservare dal grafico 4:- Il livello alto di burnout è maggiore <strong>nel</strong> personaleinfermieristico e di supporto <strong>del</strong>l’U.O. diNeurochirurgia (con 4 operatori), seguito dalpersonale <strong>del</strong>l’U.O. di Maxillo-Plastica (con3,70 operatori), ed infine dal personale<strong>del</strong>l’U.O. di Otorinolaringoiatria (con 2,65 operatori).- Il livello medio di burnout è maggiore <strong>nel</strong> personaleinfermieristico e di supporto <strong>del</strong>l’U.O. diOtorinolaringoiatria (con 4,35 operatori), seguitodal personale <strong>del</strong>l’U.O. di Maxillo-Plastica(con 4 operatori), ed infine dal personale<strong>del</strong>l’U.O. di Neurochirurgia (con 3 operatori).- Il livello basso di burnout è maggiore <strong>nel</strong> personaleinfermieristico e di supporto <strong>del</strong>l’U.O. diAgorà n. 44 gen-mar 2010


Otorinolaringoiatria (con 5 operatori), seguitodal personale <strong>del</strong>l’U.O. di Neurochirurgia (con4 operatori), ed infine il personale <strong>del</strong>l’U.O. diMaxillo-Plastica (con 3,30 operatori).- Il livello di assenza di burnout è equamentedistribuito tra il personale infermieristico e disupporto <strong>del</strong>le tre chirurgie (1 solo operatoreper ciascuna U.O.).DISCUSSIONEConsiderando i campioni <strong>nel</strong>la loro globalità, evalutando l’attività svolta dalle singole figure professionali,si potrebbe ipotizzare che l’alto livellodi EE riscontrato tra gli operatori <strong>del</strong>la Neurochirurgia,sia dovuto al loro operato in terapia subintensivacon costante esposizione alle condizionilimite dei pazienti neurolesi, alla morte, e alla sofferenza,dove l’obiettivo primario degli operatori èquello di salvaguardare le funzioni vitali <strong>del</strong>paziente al fine di garantirne la sopravvivenza. InOtorinolaringoiatria e in Maxillo-Plastica, al contrario,le situazioni di prognosi favorevole sononettamente superiori a quelle <strong>del</strong>le persone assistitein Neurochirurgia e più sovente gli operatorihanno a che fare con esiti favorevoli. Analizzandoil grado di DP tra gli operatori <strong>del</strong>le singole U.O.,come dato osservazionale si può notare che ilpersonale infermieristico <strong>del</strong> reparto di Maxillo-Plastica mostra un maggiore livello di depersonalizzazione,rispetto agli infermieri operanti inNeurochirurgia e in Otorinolaringoiatria. Una possibilespiegazione di questo risultato potrebbeessere correlato all’elevato turnover a cui è statosottoposto il personale sanitario appartenenteall’U.O. di Maxillo-Plastica negli ultimi mesi, equindi alla mancanza di relazione, fiducia e dialogotra i colleghi, che potrebbe portare, a lungoandare, a depersonalizzazione <strong>del</strong>l’operatore chesvolge la propria attività in modo distaccato dalcollega, in quanto vi è una ricerca di dialogo e diconoscenza reciproca che solo con il passare <strong>del</strong>tempo si può instaurare. È importante che traoperatori sanitari, oltre che alla capacità professionalevi sia fiducia e consapevolezza di far partedi una equipe basata sulla cooperazione tra figure.Analizzando <strong>nel</strong> dettaglio la sottoscala <strong>del</strong>laRP tra gli operatori <strong>del</strong>le tre U.O. si sono riscontratedifferenze rilevanti; il livello più alto diRealizzazione Personale si è riscontrato tra gliAgorà n. 44 gen-mar 2010operatori <strong>del</strong>la U.O. di Otorinolaringoiatria a differenza<strong>del</strong> personale infermieristico <strong>del</strong>la U.O. diMaxillo-Plastica e <strong>del</strong>la Neurochirurgia. Si potrebbepensare che l’alto livello di RP registrato<strong>nel</strong>l’U.O. di Otorinolaringoiatria sia dovuto allatipologia <strong>del</strong> paziente assistito, generalmente tendenteal miglioramento rispetto alle condizionid’ingresso, ed a volte alla guarigione, dove l’operatorecoglie maggiormente o con più soddisfazioneil risultato <strong>del</strong> proprio lavoro. Un’altra variabileche si potrebbe considerare è l’alto livello diautonomia decisionale di cui godono gli operatorisanitari <strong>nel</strong>l’attuazione <strong>del</strong> piano assistenziale,dove è prioritario assicurare la pervietà <strong>del</strong>le vieaeree e un’adeguata alimentazione <strong>del</strong> paziente.La Realizzazione Personale è una dimensione intimae particolare di ciascun individuo; può essereinfluenzata da fattori non solo professionali maanche appartenenti alla sfera privata <strong>del</strong>l’operatoreche a volte possono condizionare positivamenteo negativamente sentimenti ed emozioni;non è scontato infatti che chi riscontri successi inambito lavorativo sia anche realizzato <strong>nel</strong> privato;viceversa non è detto che chi sia soddisfatto <strong>del</strong>lapropria sfera personale si senta realizzato professionalmente.Non tutti gli operatori infatti sono ingrado di scindere la vita professionale da quellaprivata e questo può portare, se vi sono in giocoproblematiche importanti, a scarsi od addiritturaassenti livelli di Realizzazione Personale.CONCLUSIONILa ricerca presentata con l’elaborato proposto èstata utile per fotografare il livello di burnout syndromenegli infermieri e negli operatori di supporto,<strong>nel</strong>le U.O. di Neurochirurgia, Otorinolaringoiatriae Maxillo-Plastica <strong>nel</strong>l’ospedale S. Anna diComo <strong>nel</strong> periodo di tempo antecedente una riorganizzazioneaziendale che prevede la creazionedi un’ unità operativa integrata a breve tempo. Laburnout syndrome è un rischio per gli operatorisanitari esercenti una professione di aiuto e deveessere preventivamente riconosciuta per esseregestita dai coordinatori infermieristici. Questo <strong>riconoscimento</strong>può essere attuato e reso possibileelaborando strategie per migliorare l’organizzazionedei servizi e <strong>del</strong>le unità di cura, e per promuovereil benessere psicologico <strong>del</strong> personale;inoltre dovrebbe rappresentare uno degli obiettivi41


42prioritari che il <strong>coordinatore</strong> dovrebbe quotidianamenteperseguire, per garantire un ambiente dilavoro gratificante e <strong>nel</strong>lo stesso tempo stimolanteper l’operatore tendente ad una assistenzainfermieristica di maggiore qualità e sempre piùqualificata. Per evitare lo scarso rendimento <strong>del</strong>l’operatore,scaturito da stress lavorativo, il <strong>coordinatore</strong>svolge un importante <strong>ruolo</strong> <strong>nel</strong> <strong>riconoscimento</strong>precoce <strong>del</strong> burnout. Esso propone adeguatiprogrammi di <strong>prevenzione</strong> <strong>del</strong>lo stress,attraverso strategie ben precise, mirate alla formazionedegli operatori e all’organizzazione <strong>del</strong>lavoro e ad una più semplice e più qualificatagestione <strong>del</strong>le risorse umane. Possibili piani d’interventodi <strong>prevenzione</strong> <strong>del</strong> burnout si possonoconcretizzare in tecniche di conduzione di gruppi,mirate a migliorare le relazioni interpersonali deimembri <strong>del</strong>l’equipe assistenziale, cercando di rafforzareed aumentare il senso di solidarietà, identificazionee di appartenenza ad un gruppo professionale,capacità di confronto, comprensione<strong>del</strong>la situazione, e gratificazione. Dallo studiosvolto si evidenzia quindi la necessità di investirerisorse e apportare strategie atte a ridurre la frequenzadi burnout negli operatori a rischio, sia peraumentare i livelli di produttività, ma soprattutto perfavorire un rapporto di collaborazione e serenità tragli stessi operatori sanitari e tra questi gli assistiti; il<strong>coordinatore</strong> infermieristico inoltre deve realizzareinterventi di <strong>prevenzione</strong> sul burnou tra i suoi collaboratorie deve intervenire tempestivamente dovesi rende necessario con piani strategici mirati amigliorare e rafforzare le relazioni interpersonali deimembri <strong>del</strong>l’equipe.BIBLIOGRAFIA- Menzies I.1970): The functon of social system as a defence against anxiety Tavistock Institute, London.- Maslach C.(1973): “Detached concern. In health and social service professions” Convegno annuale <strong>del</strong>la American PsychologicalAssociation, Montreal.- Maslach C. (1976): Burned-out. Human Behavior, 5, 16-22.- Price, R. H. Preface to Cherniss, C. (1980). Staff burnout: Job stress in the human service Beverly Hills,CA and London: SagePublications, 199 pp.- Cherniss C. (1983): La syndrome <strong>del</strong> burnout, Centro scientifico torinese, Torino.FONTI INFORMATICHEwww.ipasvi.it - www.nursesarea.it - www.nurse3000.itwww.psiconline.it - www.gildacentrostudi.it*Coordinatore Inf.co UO ORL, AO S. Anna di Como

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