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Ottobre 2011 - n. 52 - Mir i Dobro

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<strong>Ottobre</strong> <strong>2011</strong> - n. <strong>52</strong><br />

Registrazione:<br />

Pubblicazione a cura<br />

dell’Associazione Volontari<br />

MIR I DOBRO O.N.L.U.S. (Pace e Bene)<br />

Direttore responsabile: Chiarina Daolio<br />

21059 Viggiù (VA) - Via Roma, 33<br />

Tel. 0332/487613<br />

Fax 0332/485025<br />

Reg.Trib. n. Isc.Trib.Varese 693<br />

del 30.10.1995<br />

e-mail: info@miridobro.it<br />

sito: www.miridobro.it<br />

www.miridobro.org<br />

Stampato da: Editrice L’Ammonitore SRL<br />

Via Crispi, 19 - 21100 Varese Italy<br />

SOMMARIO<br />

2 Maria donna coraggiosa<br />

4 Editoriale<br />

5 Medjugorje<br />

pellegrinaggi<br />

18 Palasharp<br />

28 Santa Messa<br />

31 Adozioni a distanza<br />

35 Centro disabili<br />

38 Lettere a MID<br />

42 Lettere dal carcere<br />

45 Messaggi della Regina<br />

della Pace<br />

51 MID News<br />

“Cari figli, voglio dirvi che in questi<br />

giorni il centro deve essere la croce.<br />

Pregate in modo particolare davanti<br />

alla croce dalla quale vengono grandi<br />

grazie. Adesso fate nelle vostre<br />

case una consacrazione speciale alla<br />

croce. Promettete di non offendere<br />

Gesù nella croce e di non bestemmiare”<br />

(messaggio del 12 settembre 1985).


2<br />

Maria donna coraggiosa<br />

Sarà stato effetto di quel “non temere” pronunciato dall’angelo dell’annunciazione. Certo è che, da quel momento,<br />

Maria ha affrontato la vita con un’incredibile forza d’animo, ed è divenuta il simbolo delle “madri – coraggio” di<br />

tutti i tempi.<br />

È chiaro: ha avuto a che fare anche lei con la paura.<br />

Paura di non essere capita. Paura per la cattiveria degli uomini. Paura di non farcela. Paura per la salute di Giuseppe.<br />

Paura per la sorte di Gesù. Paura di rimanere sola …<br />

Quante paure!<br />

Se ancora non ci fosse, bisognerebbe elevare un santuario alla “Madonna della paura” .<br />

Nelle sue navate ci rifugeremmo un po’ tutti. Perché tutti, come Maria, siamo attraversati da quell’umanissimo sentimento<br />

che è il segno più chiaro del nostro limite.<br />

Paura del domani. Paura che possa finire all’improvviso un amore coltivato tanti anni. Paura per il figlio che non<br />

trova lavoro e ha già superato la trentina. Paura per la sorte della più piccola di casa che si ritira sempre dopo mezzanotte,<br />

anche d’inverno, e non le si può dire niente perché risponde male. Paura per la salute che declina. Paura<br />

della vecchiaia. Paura della notte.<br />

Paura della morte …<br />

Ebbene, nel santuario eretto alla “Madonna della paura”, davanti a lei divenuta la “Madonna della fiducia” ciascuno<br />

di noi ritroverebbe la forza per andare avanti, riscoprendo i versetti di un salmo che Maria avrà mormorato<br />

chi sa quante volte: “Pur se andassi per valle oscura, non avrò a temere alcun male, perché sempre mi sei vicino<br />

… lungo tutto il migrare dei giorni”:<br />

Madonna della paura, dunque. Ma non della rassegnazione. Perché lei non si è mai lasciata cadere le braccia nel<br />

segno del cedimento, né le hai alzate nel gesto della resa. Una volta sola si è arresa: quando ha pronunciato il fiat e<br />

si consegnata prigioniera al suo Signore.


Da allora ha sempre reagito con incredibile determinazione, andando controcorrente e superando<br />

inaudite difficoltà che avrebbero stroncato le gambe a tutti. Dal disagio del parto nella clinica di<br />

una stalla all’espatrio forzato per sfuggire alla persecuzione di Erode.<br />

Dai giorni amari all’asilo politico in Egitto, alla presa d’atto della profezia di Simeone, greve di cruenti presagi.<br />

Dai sacrifici di una vita grama nei trent’anni del silenzio, all’amarezza del giorno in cui si chiuse per sempre la bottega<br />

del “falegname” profumata di vernici e di ricordi. Dalle strette al cuore che le procuravano certe notizie che circolavano<br />

sul conto di suo figlio al momento del Calvario quando, sfidando la violenza dei soldati e lo sghignazzo<br />

della plebe, si piantò coraggiosamente sotto la croce.<br />

Una prova difficile, la sua. Contrassegnata, come per il figlio morente, dal silenzio di Dio. Una prova senza scenografie<br />

e senza sconti sui prezzi della sofferenza, che rende ragione di quell’antifona che risuona nella liturgia del<br />

venerdì santo “O voi tutti che passate per via, fermatevi e vedete se c’è un dolore simile al mio”.<br />

Santa Maria, donna coraggiosa, alcuni anni fa, in una celebre omelia pronunciata a Zapopan, nel Messico, Giovanni<br />

Paolo II ha scolpito il monumento più bello che il magistero della Chiesa abbia mai elevato alla tua umana fierezza,<br />

quando disse che tu ti presenti come modello “Per coloro che non accettano passivamente le avverse circostanze<br />

della vita personale e sociale, né sono vittime della alienazione”.<br />

Dunque, tu non ti sei rassegnata a subire l’esistenza. Hai combattuto. Hai affrontato gli ostacoli a viso aperto. Hai<br />

reagito di fronte alle difficoltà personali e ti sei ribellata dinanzi alle ingiustizie sociali del tuo tempo. Non sei stata,<br />

cioè, quella donna tutta casa e chiesa che certe immagini devozionali vorrebbero farci passare. Sei scesa sulla strada<br />

e ne hai affrontato i pericoli, con la consapevolezza che i tuoi privilegi di Madre di Dio non ti avrebbero offerto<br />

isole pedonali capaci di preservarti dal traffico violento della vita.<br />

Santa Maria, donna coraggiosa, tu che sul Calvario, pur senza morire hai conquistato la palma del martirio,<br />

rincuoraci col tuo esempio e non lasciarci abbattere dalle avversità.<br />

Aiutaci a portare il fardello delle tribolazioni quotidiane, non con l’anima dei disperati, ma con la serenità di chi sa<br />

di essere custodito nel cavo della mano di Dio. E se ci sfiora la tentazione di farla finita perché non ce la facciamo<br />

più, mettiti accanto a noi. Siediti sui nostri sconsolati marciapiedi. Ripetici parole di speranza.<br />

E allora, confortati dal tuo respiro, ti invocheremo con la preghiera più antica che sia stata scritta in tuo onore: “Sotto<br />

la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio; non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella<br />

prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta”. Così sia.<br />

Mons. Tonino Bello<br />

Adoriamo con Maria: Abbracciamo il Rosario<br />

e cambiamo il Mondo:<br />

12 adorazioni di P.Jozo che<br />

comprendono bellissime<br />

introduzioni sull’adorazione<br />

e S. Messa, invocazioni<br />

allo Spirito Santo. Brano di<br />

Vangelo con meditazione<br />

S. Rosario meditato.<br />

Preghiera di Adorazione.<br />

Rosario meditato da<br />

Padre Jozo nei misteri<br />

Gaudiosi, Luminosi,<br />

Dolorosi, Gioiosi . Una<br />

riflessione completa e<br />

una riflessione breve.<br />

3<br />

Maria donna coraggiosa


4<br />

Editoriale<br />

O Maria, amica vera e sincera di tutti noi, aiutami a diventare un buon amico per tutti, a diventare<br />

presenza che ispira fiducia e sicurezza per chi è nel dolore e non sa sopportarlo; ad essere sostegno<br />

per chi è nel buio e cerca la luce, per chi è incerto e non ha ancora scelto la strada che porta a Gesù;<br />

a saper ascoltare chi ha bisogno di confidarsi e non se ne sente capace.<br />

O Maria, aiutami a non passare indifferente e frettoloso accanto al fratello, a non tenere il cuore<br />

chiuso davanti alle necessità degli altri; a non mantenere rancore nel mio cuore, ma a saper perdonare<br />

anche se ritengo, secondo il mio punto di vista, di avere ragione.<br />

O Maria, aiutami ad accorgermi di coloro che sono preoccupati e disorientati; di quelli che soffrono<br />

e non vogliono mostrarlo; di coloro che si sentono soli, isolati, senza volerlo; di quelli che hanno<br />

bisogno di consolazione o di una parola di incoraggiamento.<br />

O Maria, aiutami a diventare mani gioiosamente tese verso coloro che non credono (come dici nel<br />

messaggio del 25 novembre 1997), ad essere un cristiano gioioso, responsabile e cosciente di questa<br />

vocazione.<br />

O Maria, aiutami a rispondere alla richiesta di Gesù sulla Croce: “Ho sete”, lo stesso grido udito<br />

dalla Beata Madre Teresa da un poveretto, sulla strada di Calcutta, che l’ha spinta a dedicarsi ai<br />

più poveri ed ai più abbandonati. Fa’ che anch’io possa rispondere a questo grido cercando di sollevare<br />

i sofferenti, donando più amore, più tempo, più sacrificio e cercando di vedere nei bisognosi<br />

e nei più piccoli il volto di Cristo.<br />

O Maria, aiutami a non dimenticare quanto<br />

Gesù ha sofferto sulla Croce, donando tutto se<br />

stesso con amore per salvare me e il mondo intero.<br />

O Maria, fa’ che possa testimoniare, a chi è lontano<br />

da Dio, la bellezza del tuo amore e di quello<br />

di tuo Figlio, testimoniare loro il dono della<br />

pace, della speranza, della fede che solo Gesù<br />

può donare; testimoniare come si può abbracciare<br />

la propria croce: “offrite le vostre sofferenze<br />

a Dio come un dono perché diventino un bellissimo<br />

fiore di gioia”.<br />

(messaggio del 25 settembre 1996).<br />

O Maria, liberami dall’egoismo, dalla superbia<br />

perché possa servire, amare, ascoltare Gesù in<br />

ogni fratello che incontro.<br />

Maria, insegnami ad ascoltare, a vivere i tuoi<br />

Messaggi con umiltà e perseveranza.<br />

Rendimi testimone, segno, per coloro che non<br />

credono.<br />

Per <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong><br />

Daolio Chiarina presidente di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>


OMELIA DI FRA DARIO DODIG<br />

AL MLADIFEST DEI GIOVANI IL 5 AGOSTO <strong>2011</strong><br />

“Ecco sono la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”<br />

Cari amici, giovani, mi rallegro insieme a tutti voi di poter partecipare a questa celebrazione indimenticabile per Dio<br />

e la Beata Vergine Maria, Regina della Pace. Devo ammettere che stando qui, sull’altare del Signore, mi prende una<br />

forte emozione, e provo un profondo sentimento di gratitudine al Signore per le grazie che ci ha donato. Mentre vi<br />

guardo così esultanti e con i cuori pieni di amore verso il Signore e la Madonna, riemergono i ricordi di quando<br />

anch’io, una volta, come lo siete voi ora, partecipavo al 1° festival dei giovani che ebbe inizio in quella tenda verde<br />

che vedete dietro di voi, per iniziativa del defunto padre Slavko Barbaric. Oggi direi che quella tenda, che anche<br />

nelle Sacre Scritture costituisce un simbolo profondo e di grande importanza, siete proprio voi, voi siete quella tenda<br />

in cui il Signore stesso vuole dimorare. Il Signore ha bisogno di voi, è stato lui ad invitarvi, qui a Medjugorje, alla<br />

scuola della Madonna, per insegnarvi mediante lo Spirito Santo.<br />

Cari giovani, oggi si parla sempre più spesso della globalizzazione del mondo, e tanti ne hanno grande paura.<br />

Mentre vi guardo, mi sembra che proprio qui, in un modo più profondo, si respiri la globalizzazione, ma non quella<br />

mondiale, quella cristiana, di Dio, la forza dello Spirito Santo.<br />

Vi siete radunati, da tutte le parti del mondo, per essere uno con Cristo Gesù, per essere l’immagine viva di<br />

Cristo in questo mondo in cui vivete. Oggi, sempre più spesso, si parla della pericolosità dell’edonismo, del godere,<br />

molti seguono quel famoso detto: “Prendi quello che la vita ti offre, usa tutto quello che ti si offre perché la vita<br />

è breve”. Vi siete radunati in questo luogo in un numero imponente e non avete scelto il godere, la vita comoda, ma<br />

il sacrificio, la fatica, il caldo per mostrare a questo mondo che non sempre tutto è così come appare. Voi, in questi<br />

giorni, avete scelto Dio, la Madre Maria, la preghiera, l’eucarestia come se voleste dire al mondo che non è l’edonismo<br />

ad avere l’ultima parola, ma Dio. Oggi i media ci inondano di stampa gialla, notizie negative, immagini di<br />

sofferenza, e le catastrofi sono i temi top della giornata; degli incontri come questo, come il nostro, durante il quale<br />

lo Spirito Santo soffia e ci parla, non si legge da nessuna parte, oppure non se ne parla appositamente. Oggi, più che<br />

mai, si parla di depressione, nevrosi, noia, aggressività e simili. Quelli che frequentano la scuola della Madonna<br />

5<br />

Medjugorje - Pellegrinaggi


6<br />

Medjugorje - Pellegrinaggi<br />

della grazia e dell’ a mo -<br />

re, sono guidati da Dio<br />

ed allora ogni situazione<br />

negativa viene superata.<br />

Tutti noi dobbiamo guardare verso Cristo,<br />

verso i suoi atti. Nei Vangeli leggiamo ciò<br />

che lui ha fatto: non giudicava, non rimproverava,<br />

non attaccava, non portava buio tra<br />

la gente, disperazione, negatività, anzi,<br />

bastava solo un suo sguardo, una stretta di<br />

mano “una parola sola ed io sarò guarito”,<br />

come recitiamo nella Santa Messa. E’ proprio<br />

questo che ci serve oggi, la forza di<br />

superare la negatività che ci circonda sempre<br />

di più ed a cui la gente non riesce ad<br />

opporsi.<br />

Cari amici, giovani, oggi si parla molto<br />

spesso anche di Chiesa e di nuova evange-<br />

Vi siete radunati, da tutte<br />

le parti del mondo<br />

lizzazione, dei metodi di evangelizzazione e della loro attuazione: in questi giorni ne avete sentito parlare anche a<br />

Medjugorje. Adesso vorrei dirvi che siete voi la nuova evangelizzazione della Chiesa, siete venuti qui a saziarvi<br />

spiritualmente per poter tornare alle vostre case, portando Cristo ai vostri cari, nelle vostre famiglie, scuole,<br />

uffici ed ai vostri amici. In tal modo tutti voi evangelizzate, portate Cristo, lo predicate, portate il Vangelo, la<br />

buona novella appena annunciata. Adesso mi viene in mente un esempio della vita di S. Francesco D’Assisi, il quale<br />

una volta chiamò un suo frate per andare insieme a predicare ad Assisi. Tornati a casa, quel frate disse a<br />

S. Francesco: “Tu mi hai detto che andavamo a predicare, ma noi abbiamo solo fatto una passeggiata per Assisi.”<br />

San Francesco lo guardò, gli sorrise, e gli disse: “Abbiamo fatto tutto”. Nella vita di S. Francesco questo si chiama<br />

predicazione senza parole. E’ la stessa cosa che io dico oggi a voi, il solo vostro arrivo a Medjugorje, in questa<br />

scuola di evangelizzazione della Chiesa, è la predica più grande mai pronunciata. Non è una predica che si<br />

ascolta, ma che si incide nel cuore e nell’anima di ogni uomo. Chi può contare tutti i frutti divini qui presenti?<br />

Quando tornate a casa, e quando parlerete di questo incontro con il cuore ripieno di gioia e d’amore, sarà la predica<br />

migliore mai detta. Quanti giovani, che prima di voi sono stati qui, hanno detto che c’era qualche cosa che li faceva<br />

ritornare sempre in questo posto! Chi è, cos’è questa forza? E’ una forza grande, la forza dello Spirito Santo.<br />

Venendo qui, quei giovani indicano subito, nella loro agenda, questa data perché, nonostante il caldo, vogliono ritornare<br />

per guarire le loro ferite, liberarsi dei loro problemi e difficoltà. Per questo vorrei dire, insieme a voi, quello<br />

che ha detto Giovanni Paolo II, che: “Maria è nostra Madre, l’alba della nuova evangelizzazione”. Cari amici, giovani,<br />

parlando di tutto questo e parlando di questo tema, mi viene in mente S. Giovanni Maria Vianney, un sacerdote<br />

dalle capacità intellettuali umili. Quando il Vescovo lo mandò in un piccolo paese, Ars, gli disse: “Vada ad Ars,<br />

non troverà tanto amore per Dio. Lo porti lei!”. Lui partì consapevole dei propri limiti e mise tutta la sua confidenza<br />

nella provvidenza divina. Passava ore ed ore nella preghiera solitaria davanti al Santissimo, digiunava, faceva<br />

sacrifici e presentava se stesso a Dio per la conversione e crescita spirituale della propria parrocchia. Ed il miracolo<br />

finalmente accadde: Ars si sollevò dal languore spirituale e iniziò a vivere la fedeltà a Dio. Radunati qui questa<br />

sera, insieme a voi, mi domando: “Quante persone qui, hanno sentito quella chiamata come S. Giovanni Maria<br />

Vianney?”. Sono tanti che, a Medjugorje, hanno sentito la chiamata di Dio ed hanno incominciato a seguire il<br />

Signore. Come non ringraziare tanti sacerdoti, che vi hanno accompagnato in questo luogo, li vediamo adesso<br />

qui, davanti all’altare. Forse, vi hanno anche portato a forza, per farvi convertire, hanno fatto tanti sacrifici d’amore,<br />

tante prediche, tanti sacramenti, tante lezioni di religione. Hai mai ringraziato il tuo sacerdote o parroco per tutto<br />

quello che fa per te, per la tua famiglia o la tua comunità? Ti sei mai mostrato disponibile verso il tuo sacerdote per<br />

dargli una mano? Adesso, in questo momento, ti invito: sii tu l’aiuto, sii un uomo di gratitudine, sii una persona positiva,<br />

così che anche tu diventi un costruttore della Chiesa di Dio e non un distruttore perché fai parte di essa. Perciò<br />

non distruggere quello che senti adesso, quello che vivi, quello che ricevi per grazia di Dio, non buttarlo, ma<br />

custodiscilo come una perla preziosa. E non solo. Non sarebbe bene trattenerlo solo per sé, sarebbe un atto egoistico,<br />

condividilo con gli altri, condividilo come il pane che si spezza sull’altare e si divide con gli altri, come il pane<br />

che Gesù ha moltiplicato, tutti si sono saziati e ne è anche rimasto. Quante volte abbiamo sentito persone che, tornate<br />

da Medjugorje, hanno detto di sentirsi rinnovate, piene di gioia, saziate, rinforzate: è la forza della grazia


Divina. Cari giovani, il mondo odierno ha bisogno di<br />

esempi positivi, ma purtroppo oggi si guarda tutto<br />

attraverso i propri interessi e guadagni. L’egoismo<br />

occupa sempre il primo posto, gli ideali, per i<br />

quali vale la pena di sacrificarsi, è come se<br />

non esistessero più. Siete chiamati ad innalzarvi<br />

sopra questo modo di vivere, a non cadere sotto l’influsso<br />

di quello che il mondo offre. Oggi bisogna<br />

testimoniare, e proteggere i valore del Regno di Dio.<br />

Per questo, vorrei ripetervi ora le parole che Papa<br />

Benedetto XVI ha pronunciato a Zagabria ai giovani:<br />

“Siate coraggiosi, non smettete mai di saziarvi di<br />

Dio, testimoniate con la vostra vita”, ed io aggiungerei<br />

che, come in questi giorni a Medjugorje, una<br />

vita divina si può vivere e ne vale la pena. Sentitevi<br />

chiamati dal Signore e da sua Madre Maria, sentitevi<br />

chiamati ad essere testimoni, apostoli, fino<br />

alla fine del mondo; sentitevi chiamati a predicare<br />

il Vangelo nelle vostre famiglie e tra le persone<br />

che vi circondano.<br />

Caro amico giovane,<br />

stasera abbiamo sentito<br />

nel Vangelo che, chi<br />

vuole appartenere a<br />

Gesù, deve rinunciare a<br />

tutto, prendere la propria<br />

croce e seguirlo.<br />

Non è facile, ma colui<br />

che accetta il Vangelo,<br />

lo assume nelle profondità<br />

del suo cuore, lo<br />

vive come dice S.<br />

Francesco D’Assisi:<br />

“diventa un uomo di<br />

Dio ed, i raggi dello Spirito Santo si riflettono da lui.”<br />

Quello che avete ricevuto qui in questi giorni, non lo<br />

dovete sotterrare, ma lo dovete innaffiare con la preghiera,<br />

con i sacramenti, e le opere buone. Coltivate i<br />

vostri cuori affinché portino frutti buoni per voi e per gli<br />

altri; sarà vera gioia, dal cielo e dalla terra; sarà la conferma<br />

che valeva la pena venire a Medjugorje.<br />

Vorrei invitarvi, ancora una volta, ad aiutare noi sacerdoti<br />

perché non siamo capaci di essere presenti né di agire<br />

in ogni momento, perché c’è pure tanta resistenza: ma<br />

potete esserci voi. Aiutate noi sacerdoti, come gli apostoli<br />

e i discepoli che agivano nel nome di Dio: solo così<br />

potrete diventare costruttori di questo mondo e non,<br />

come alcune persone od istituzioni, distruttori.<br />

S. Paolo dice: “la vita è una lotta, bisogna lottare e non<br />

fermarsi mai”. Così, insieme a S. Paolo, potremo dire:<br />

“abbiamo terminato la nostra battaglia, per noi è pronta<br />

la corona della gloria di Dio”. Cari giovani, c’è una<br />

persona collegata a voi in modo particolare: è il Beato<br />

Papa Giovanni Paolo II che, quando divenne Papa, nel<br />

1978, dalla loggia<br />

della Basilica di San<br />

Pietro disse: “Aprite le<br />

porte a Cristo” mi sembra che ancora<br />

oggi dobbiamo ripetere quella frase: “Aprite<br />

la porta dei vostri cuori a Cristo”. Egli, in<br />

modo particolare, contava sui giovani, lo testimoniano<br />

i numerosi incontri mondiali della gioventù<br />

non esitava a chiedervi una scelta radicale,<br />

per la fede e la vita. Vi parlava in modo convincente,<br />

forte e con parole chiare: testimoniava<br />

che Cristo è l’unica via e risposta alle<br />

domande sui problemi della vita, sia personali<br />

che sociali. Vi chiamava a scegliere Cristo,<br />

diceva che scegliere Cristo significa scegliere se<br />

stessi e che bisogna incontrarsi personalmente con<br />

lui. Durante tanti viaggi e prediche, ha mostrato<br />

come si trova la strada verso Cristo e come Cristo si<br />

può incontrare in se stessi,<br />

perché l’immagine<br />

di Dio è<br />

pure dentro di<br />

noi. Ed in quell’incontro<br />

con<br />

Lui e in quella<br />

scelta, tutto<br />

diventa diverso<br />

e assume un<br />

senso più pro -<br />

fondo.<br />

Dio ti ha regalato questa<br />

Croce perché ti ama<br />

Il mondo odier -<br />

no appare di<br />

grande confusione,<br />

con un<br />

vuoto interno che distrugge molte persone. Tanti perdono<br />

il senso della vita, siamo testimoni della crisi di molte<br />

famiglie. Ci viene sempre più spesso offerto, come dice<br />

papa Benedetto XVI, il relativismo morale dove tutto è<br />

permesso ed al centro dell’attenzione è l’uomo e non<br />

Dio. Il Papa sottolinea che l’immagine dell’uomo è completamente<br />

deformata e la speranza sembra quasi oscurata.<br />

La fonte della speranza per tutto il mondo è<br />

Cristo, nostro Signore: Venite, adoriamolo!<br />

Dobbiamo aprire le porte a Cristo, ed a sua Madre,<br />

Maria.<br />

Cari giovani, Cristo non è presente nel Vangelo solo<br />

come Parola, è presente anche come realtà. Cristo è colui<br />

che fa tornare l’uomo a Dio affinché il Vangelo si realizzi<br />

in pienezza, affinché il Vangelo sia vivo, vitale, vissuto,<br />

profondamente inciso nei nostri cuori e nelle nostre<br />

anime. E solo così “mi sarete testimoni fino alla fine del<br />

mondo”, dicono gli Atti degli apostoli. Cristo è sempre<br />

coraggioso, l’amore è sempre audace, non pensa a se<br />

stesso. Cristo non ha risparmiato le proprie forze, ma si<br />

7<br />

Medjugorje - Pellegrinaggi


8<br />

Medjugorje - Pellegrinaggi<br />

è dato tutto per noi, agiva sempre e sempre era accusato e perseguitato. Passava le notti pregando,<br />

scegliendo alla fine la passione e morte affinché noi avessimo la vita eterna. Non pensava mai<br />

a se stesso. È così l’amore di Dio: audace e non pensa a se stesso! Cristo è anche oggi audace nel<br />

suo amore, non pensa a se stesso, ma si dona tutto, si dona all’uomo, si dona a me, a te, fratello e sorella.<br />

Questo è il grande coraggio. L’unica cosa che possiamo dire è: “Signore, non sono degno, ma dì soltanto una parola<br />

e io sarò guarito”. Cari giovani, Cristo crea l’uomo continuamente, avvicinandosi a lui attraverso i Sacramenti,<br />

creandolo nel suo interno, nel suo cuore e nell’anima. Egli crea nella misura in cui noi glielo permettiamo. Ci<br />

sono coloro che Gesù modifica, trasforma completamente, e ne siamo testimoni proprio qui, a Medjugorje, ma non<br />

ne siamo solo testimoni, siamo anche l’oggetto della creazione che Cristo compie dentro di noi, egli vuole crearci<br />

di nuovo, trasformarci.<br />

Dobbiamo però sapere che anche noi creiamo il Cristo ed il Cristo che creiamo noi, si chiama Chiesa. Noi, in un<br />

certo modo, rappresentiamo le sue parti, le sue cellule, pezzi del mosaico che è Cristo. Noi ci appoggiamo a lui, e<br />

in un certo senso lui dipende da noi, rappresenta la nostra creatività ed è nostra opera. Eppure tutto questo deriva da<br />

lui, lui ci ha creato a modo suo e noi creiamo lui, cioè la Chiesa.<br />

Alla fine vorrei concludere con la storia di una fedele che si è convertita proprio qui, a Medjugorje. Lei lavorava in<br />

un’ azienda informatica molto importante l’IBM, dove avanzava velocemente di carriera a tal punto che divenne<br />

manager, e guadagnava tantissimo. Alcuni anni dopo ebbe un grave incidente stradale, da cui però si stava riprendendo<br />

piano piano.<br />

Ma il momento più difficile per lei arrivò quando capì di aver perso la vista: piangeva continuamente, era arrabbiata<br />

e c’è l’aveva con Dio e con la gente. Quando è venuta qui, a Medjugorje, continuava a piangere e a domandare:<br />

“Perché Dio?” Ad un certo punto sentì una voce: “Perché mi limiti? Prendi la tua croce con amore, prega e credi<br />

che Dio agisce. Dio ti ha regalato questa croce perché ti ama e perché<br />

vuole qualche cosa da te”. Pian piano tutto cominciava a cambiare<br />

dentro di lei, sparivano la disperazione, le tristezze e le accuse.<br />

Ed a quel punto si poneva una domanda:<br />

“Cosa posso fare io per il Signore?” ed una pace interiore<br />

l’avvolgeva. “Ho capito che, mentre avevo gli occhi sani,<br />

ero spiritualmente cieca. Quando ho perso la vista, ho ripreso<br />

la mia vista spirituale, ed è quello che conta di più.” Da<br />

questa esperienza nasce il suo libro “La vista migliore”. Così<br />

scrive: “Ho scoperto pian piano il valore della vita, della preghiera,<br />

dell’amore e del perdono, diventando cosciente anche<br />

di tutti i miei atteggiamenti sbagliati e dei miei precedenti peccati.”<br />

Alla fine dice: “La Madonna mi ha dato la pace, mi ha<br />

mostrato la strada, mi ha mostrato che ho bisogno di Dio, e io le<br />

sono molto grata. Dio mi ha perdonato tutti i miei peccati e mi ha<br />

anche guarita. Dio mi ha salvato affinché io possa essere suo testimone<br />

in un modo particolare, diverso. Questa non è più la mia vita, ma la sua,<br />

è morta quella vecchia appartenente a me, e la nuova appartiene a Dio.<br />

Senza quell’incidente io non avrei fatto niente per Dio. Questo per me<br />

è veramente una benedizione ed una vista migliore.”<br />

A tutti coloro che soffrono, auguro che il loro patimento diventi<br />

il mezzo per tornare a vedere, per arrendersi a Dio che trasformerà<br />

tutto il male in bene. Ecco, così è la vita se la guardi<br />

attraverso la croce, il patimento, le tentazioni e le prove<br />

Gesù ti dice ancora: “Seguimi, non aver paura, sii audace,<br />

coraggioso di spirito, sii mio discepolo”, come<br />

quelli che hanno testimoniato qui, sull’altare,<br />

di aver sentito la vocazione di<br />

Dio. Continuate a diffondere<br />

la grazia e la forza dello<br />

Spirito Santo. Amen<br />

Siano lodati Gesù Cristo<br />

e Maria<br />

Fra Dodig


TESTIMONIANZE PELLEGRINAGGI<br />

“Con la preghiera ho riscoperto la serenità”<br />

È’ stato il mio primo viaggio a Medjugorje e come tanti credenti non molto praticanti della Chiesa, e con molte<br />

angosce, mi sono ritrovata in una realtà che non immaginavo.<br />

Sono andata per chiedere l’intercessione dalla Madonna per i miei dolori, e mi sono ritrovata a pregare e a chiedere<br />

aiuto per tutte quelle persone che ho visto piangere insieme a me, disperate per se stesse e per i loro cari. Ho<br />

pensato che tutto il dolore che sto vivendo, le paure, le insicurezze, il fallimento di una vita, sono niente al confronto<br />

del dolore di Cristo e della Madre Santissima. Con la preghiera ho riscoperto la serenità e la gioia e quanto sia<br />

liberatoria la confessione.<br />

Sono partita con la sensazione di lasciare un luogo natio con persone care con le quali dovrò sentirmi, lo spero,<br />

tutti i giorni attraverso la preghiera e la confessione. Grazie<br />

Gerardina<br />

“Travolta dall’amore di Maria”<br />

Vorrei dire che ero informata su quello che è Medjugorje, mi ero documentata. Ma tra il sapere e lo sperimentare<br />

direttamente c’è un abisso, non avrei mai immaginato di essere travolta dall’amore della Madonna e di Gesù che<br />

a Medjugorje ho avvertito con grande forza. Sentirsi abbracciati da Gesù è stata un’emozione che non avrei mai<br />

creduto di poter provare. Tutti i miei problemi mi sono sembrati molto piccoli. Grazie alla Nostra Grande Madre<br />

e a Gesù, che adesso mi fanno sentire più sicura nell’ affrontare i problemi perché sono certa che loro mi aiuteranno.<br />

Grazie<br />

Rosa<br />

“Luce nel mondo – speranza e carità nel cuore”<br />

Carissimo <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> e naturalmente cara Chiarina a voi, grazie di cuore.<br />

Siamo stati a Medjugorje ed è stato meravi-<br />

glioso addentrarci nella luce di Maria, e<br />

nella gioia, camminare in quella terra che<br />

da anni Maria solca.<br />

Silvio ed io ci siamo sentiti ricolmare il<br />

cuore di felicità salendo la collina delle<br />

Apparizioni, soffermandoci a recitare il<br />

Rosario, in ogni sua bellezza e, in segno di<br />

devozione, le abbiamo portato un omaggio,<br />

oltre che una lettera con le nostre intenzioni,<br />

quelle della mia famiglia e degli amici. Ho<br />

pianto tanto, dall’inizio alla fine il mio viso<br />

si bagnava di lacrime ed il mio cuore era<br />

ricolmo di gioia. Non ho mai visto così tanti<br />

devoti, a parte al Palasharp, come a<br />

Medjugorje, con un forte richiamo da parte<br />

Il buquet di fiori di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> per la<br />

Madonna nel giorno del suo compleanno<br />

9<br />

Medjugorje - Pellegrinaggi


10<br />

Medjugorje - Pellegrinaggi<br />

di Maria. Questo è segno di amore e obbedienza al Signore e alla Regina della Pace.<br />

Il sì della chiamata si percepisce nel cuore e nell’anima.<br />

Sentivamo la sicurezza e l’amore di Maria che ci guidava.<br />

Alla Croce Blu ci siamo sentiti molto vicini alla Madonna, il cuore ci batteva forte, le lacrime sgorgavano<br />

dagli occhi come fiumi e sentivamo il suo amore materno così divino. Ho pregato per le sofferenze fisiche e spirituali,<br />

per la pace nei cuori e non potrò mai dimenticare quell’istante così intenso.<br />

La Regina della Pace, madre di bontà infinita e luminosa creatura ci protegge ovunque siamo.<br />

P.S. Grazie! Grazie! Grazie!<br />

Non smetteremo mai di amarla.<br />

Silvio e Adelisa<br />

“Mi sono sentita abbracciata”<br />

A pochi giorni di distanza dal nostro ultimo saluto, vorrei provare a condividere con voi quello che è stato per me<br />

Medjugorje; parole confuse da esprimere, tante cose impresse negli occhi e nel cuore.<br />

Partire è stato semplicissimo: è bastata una chiamata di Barbara (ci sono quattro posti liberi con l’Associazione<br />

<strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>, vieni?) e io, senza quasi riflettere, ho detto si e, sinceramente, quando mi ha detto con chi saremmo<br />

andate ero quasi incurante di tutti i dettagli … fondamentalmente mi sono fidata (e sempre di più mi accorgo che<br />

tutta la vita è un fidarsi di qualcuno, lo sperimento continuamente).<br />

È’ stata un’occasione inaspettata e non calcolata, e non sapevo neanche cosa avrebbe significato tutto questo per<br />

me, ma una cosa era chiara: partivo con il cuore carico di domande e desideri; non mi aspettavo nulla, ma sentivo<br />

che non sarei tornata la stessa da quell’esperienza.<br />

Ammetto anche un certo mio scetticismo iniziale, dovuto ad un certo devozionismo aleggiante intorno ai racconti<br />

di Medjugorje (ed alla mia sensibilità non appartengono le forme troppo accese di devozione e spiritualismo).<br />

Ma in quei giorni è capitata un’altra cosa! Una familiarità non cercata, ma trovata con volti concreti; tutti noi<br />

approdati lì attraverso strade diverse, più o meno tortuose, a chiedere un di più per la nostra vita; ed è come se la<br />

Madonna lì ci chiamasse per nome, come una Madre! E ne è nata una tenerezza e un’unità per cui io personalmente<br />

mi sono sentita abbracciata in ogni istante da quando mi alzavo la mattina a quando andavo a dormire, alle<br />

camminate, alle chiacchierate a tavola. Sinceramente chiedo che, la tenerezza sperimentata lì, accompagni per tutta<br />

la vita me e chi incontro!<br />

E ora che sono a casa, lontana dall’intensità di quei giorni, mi rendo conto che Medjugorje non è stata un’esperienza<br />

circoscritta, (come dire belli quei giorni, peccato che siano finiti!) ma mi ha dato una marcia in più, magari<br />

solo accennata, per affrontare le circostanze e i rapporti che mi capitano tutti i giorni, perché è sempre più evidente<br />

per me che la vera vocazione è vivere chiedendo un senso pieno nella quotidianità.<br />

Auguro a me e anche a voi che cresca questa coscienza, anche nell’amicizia.<br />

Fabiana<br />

“Le mani, le bellissime mani affusolate della Madonna”<br />

Qualche anno fa, mentre ancora lavoravo, avevo sulla mia scrivania un’immaginetta della Madonna di Medjugorje<br />

con sotto la scritta “Ti aspetto”. Ogni tanto la osservavo e dentro di me dicevo: “Mi piacerebbe andare a<br />

Medjugorje, ma ora non posso. Del resto, vado già a Lourdes ed a Loreto con l’ U.N.I.T.A.L.S.I., quindi non ho<br />

tempo, anche perché devo lavorare<br />

per migliorare e rendere più intelleggibile<br />

agli studenti che vengono in<br />

biblioteca la base dati informatica”.<br />

Ma la cosa non finì lì. Venne per me<br />

quel brutto periodo in cui la malattia<br />

(che m’aveva fatto perdere 30 kg di<br />

peso in 18 mesi) ebbe una parte determinante<br />

nella mia decisione di andare<br />

in pensione.<br />

Col pensionamento, miracolosamente<br />

mi ripresi in salute, ed allora il pensiero<br />

della Madonna di Medjugorje<br />

mi ritornò come un chiodo fisso.<br />

Mi ero già iscritto per andare a<br />

Le guide dei nostri pellegrini al Mladifest


Lourdes e la mia pen-<br />

E' un posto speciale<br />

sione non mi permetteva<br />

altri viaggi.<br />

Il pensiero di Medjugorje però<br />

mi martellava la testa, e soprattutto<br />

quella scritta: “Ti aspetto”, si affacciava<br />

con sempre maggior insistenza alla<br />

mia mente. Finalmente mi decido, chiedo<br />

alla mia collega Bruna (che si reca a<br />

Medjugorje tutti gli anni) l’indirizzo<br />

dell’Associazione con qui parte, mi<br />

iscrivo senza informarmi di quanto avrei<br />

trovato a Medjugorje, e vado verso l’avventura<br />

che mi attende.<br />

Alle ore 20.00 aspetto il pullman<br />

dell’Associazione O.N.L.U.S. “<strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>” alla pensilina autostradale di Agrate in direzione di Bergamo, e dopo<br />

circa una ventina di minuti, salgo sul mezzo di trasporto, che dopo parecchie ore e fermate alle varie dogane, mi<br />

fa scendere sul territorio di Medjugorje. È ormai sera e, dopo l’assegnazione dell’alloggio, a cena, l’accompagnatrice<br />

ci espone il programma della giornata seguente.<br />

È domenica mattina, ed alle ore 8.00, ci accingiamo a salire sul Colle delle Apparizioni. Siamo ad un’altezza da<br />

me stimata di mezza montagna e quando incomincio a salire il sentiero, incominciano i miei dubbi.<br />

Anzitutto osservo le rocce appuntite che spuntano dalla “sassaia” che funge da sentiero e dentro di me penso: “Stai<br />

attento perché, se cadi, ti sfracelli la testa”. Iniziamo la salita, la guida ci spiega, ad ogni decina del rosario, le<br />

“formelle” dei misteri (fuse in bronzo da un’artista italiano).<br />

Non siamo neanche a metà percorso che accade quello che temevo: i miei piedi non trovano un sufficiente appoggio<br />

sul terreno e cado (fortunatamente, o meglio miracolosamente) sul fianco destro.<br />

Due compagni di pellegrinaggio (Enzo e Franco) mi aiutano premurosamente a rialzarmi. Mentre mi sollevano<br />

prendendomi il braccio destro, Franco mi dice: “Hai visto che belle mani affusolate di donna ti hanno protetto la<br />

nuca?”. Sì, in quella frazione di secondo, mentre cadevo, ho visto come in uno specchietto retrovisore, in un contorno<br />

nero, due bellissime mani di donna, affusolate, che mi proteggevano la nuca e nel contempo, senza toccarmi,<br />

mi davano un impulso girandomi sul lato destro del corpo.<br />

Franco ed io, subito ci siamo guardati intorno, ma le donne del nostro gruppo erano lontane 5 o 6 metri e non<br />

avrebbero certo fatto in tempo a soccorrermi. Aiutato dai miei due angeli custodi, ho continuato con fatica la salita<br />

fermandomi poi alla grande statua della Madonna (fatta erigere da una signora coreana che su quel colle aveva<br />

ricevuto un grande miracolo).<br />

Non dimenticherò mai quelle mani: erano bellissime e di certo appartenevano ad una persona molto raffinata e<br />

semplice allo stesso tempo. Il mio pensiero è corso subito alla Madonna: e chi il Signore Iddio avrebbe potuto scegliere<br />

come Sua Madre se non la donna più bella di tutto il creato?<br />

Io non mi sento un “visionario” o tantomeno un “veggente” e mi chiedo spesso perché la mia persona possa avere<br />

tante attenzioni da parte della Madonna (che, tra l’altro, ho sentito sempre vicina nei momenti più salienti della<br />

mia vita).<br />

L’unica spiegazione che posso dare è contenuta in due dei primi messaggi straordinari ( precisamente nel messaggio<br />

del 1 marzo 1982 ed in quello del 25 giugno 1983) che la Regina e Madre della Pace di Medjugorje ha dettato<br />

ai veggenti: “Se sapeste quanto vi amo, piangereste di gioia”.<br />

Noè<br />

“E’ un posto speciale”<br />

Salendo sul Podbrdo ( non ho la cartilagine nel ginocchio) ho detto: “Madonna, non ce la faccio.” Infatti, scendendo<br />

sono stata male e ho pensato che salire sui monti non è per me.<br />

Dopo un’ ora devo dire che mi sono sentita bene, il giorno dopo ho seguito tutte le funzioni e sono salita sul monte<br />

Krizevac.<br />

Lì sono stata ancora meglio, tanto che l’avrei fatto due volte. Da quel giorno sono stata veramente bene. Sabato,<br />

seguendo il programma, concludo con l’ Adorazione al Santissimo.<br />

E’ stata una cosa incredibile, veramente una grazia ricevuta perché, ciò che più mi ha colpito, è stato sentire la<br />

comunione dei fedeli e l’unione nella preghiera, cosa che, francamente almeno per me, non ho avvertito in nessu-<br />

11<br />

Medjugorje - Pellegrinaggi


12<br />

Medjugorje - Pellegrinaggi<br />

na altra parte, nemmeno nelle<br />

piccole chiese o nella mia<br />

Parrocchia. Qui invece la preghiera<br />

ci unisce, ci fa sentire fratelli, ci fa provare la<br />

gioia di amare.<br />

Mi sono resa conto che è un posto speciale.<br />

Tina<br />

Ascoltare, pregare, meditare<br />

“Sono venuto con un macigno e<br />

torno col cuore pieno di cose<br />

belle”<br />

È la prima volta che vengo a Medjugorje. Non so<br />

perché sono venuto, ma sicuramente è stata la<br />

chiamata della Madonna ed il fatto che, qualche<br />

giorno prima di allontanarmi avevo deciso di<br />

non partire più perché ho una figlia di 22 anni incinta e venerdì le avevano fatto l’ecografia trovando tutto a posto,<br />

tutto regolare tranne un’ombra dietro la testina del bambino, e le avevano detto che poteva trattarsi di un angioma<br />

o di liquido fermo o anche della sindrome di down.<br />

Avevo perciò deciso di non partire, ma quando ne ho parlato con mia figlia mi ha detto: “Papà vai perché, se potessi,<br />

verrei con te”. Questo mi ha dato una carica incredibile e sono partito per venire a Medjugorje. Appena siamo<br />

arrivati siamo andati sul Podbrdo e ho pregato tanto.<br />

Tornando in albergo, la sera ho ricevuto un messaggio da mia figlia che diceva che era tutto a posto. Mi sono messo<br />

in ginocchio davanti alla Croce che ho in camera ed ho cominciato a pregare. Devo ringraziare Medjugorje perché<br />

ero venuto qui con un macigno sul cuore, vado a casa con un cuore pieno di cose bellissime che ho ricevuto<br />

da tutte le persone con cui ho parlato. Ringrazio tutti voi pellegrini e ringrazio la Madonna che ci ha fatto incontrare.<br />

Grazie<br />

Fabrizio<br />

“Ascoltare, pregare, meditare”<br />

Questo viaggio mi è stato regalato da tutti i miei cari in occasione del mio compleanno ed ho voluto proprio arrivare<br />

qui, a Medjugorje, nell’anniversario del mio cinquantesimo di matrimonio per ringraziare il Signore di quello<br />

che ci ha dato, di quello che ci ha tolto, i figli, i nipoti, la vita, messi tutti nel calice della S. Messa.<br />

Volevo ringraziare anche tutti questi compagni di viaggio per queste nuove amicizie e la nostra guida che è stata<br />

una guida fantastica. Ho percepito la gioia, il desiderio di fare il bene, i problemi delle persone vicine che ricorderò<br />

nelle mie preghiere. Soprattutto volevo ringraziare per il dono ricevuto della fede che a volte è forte, a volte<br />

più tiepida a volte esuberante ed ho capito che questa fede va alimentata ogni giorno con la preghiera per poterla<br />

poi donare agli altri.<br />

Fabrizio, io posso capire quello che hai provato perche anch’io, 22 anni fa, ho sperimentato la stessa cosa quando<br />

mia figlia era incinta e l’ecografista ci ha detto che mio nipote avrebbe avuto un rene solo. Eravamo molto<br />

preoccupati perché poteva trattarsi di un rene fibrocistico ed anche peggio, ma abbiamo avuto la forza, con la<br />

preghiera, con la fede, con la devozione, di superare questo momento. Mio nipote è nato con un rene solo e fa tutti<br />

gli sport possibili e immaginabili.<br />

Chiedo sempre che Maria e Gesù tengano la mano sopra questo ragazzo per proteggere lui ed anche gli altri<br />

nipoti.<br />

Volevo dire a Fabrizio che deve cercare di aiutare sua figlia, starle vicino e pregare, pregare e pregare perché<br />

anche il sacerdote ieri, alla Croce Blu ha detto di ricordarci di questi 3 verbi ascoltare, pregare e meditare. Penso<br />

che tutti possiamo fare queste cose. Auguri, Fabrizio, da parte mia.<br />

Carla<br />

“Cattedrale all’aperto a Medjugorje”<br />

Mi ha colpito pregare a voce alta su questo ampio spiazzo dove c’è la Pagoda, che ho chiamata “Cattedrale<br />

Medjugorje all’aperto.”<br />

Qui si prega, c’è questa comunione, quest’unione, quest’amore reciproco, quindi è una cosa bellissima.<br />

Ho capito che devo mettere Dio al primo posto, assolutamente, devo alzarmi prima la mattina, pregare e mettere<br />

in pratica quello che la Madonna ci dice, cioè i cinque sassi, che raggruppano le cose più importanti che Lei ci<br />

chiede nei suoi messaggi.


Mi ha colpita molto la missione di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>, quella<br />

di aiutare gli altri e quindi vorrei essere una cellula di<br />

questa Associazione, diventare socia e fare qualcosa per<br />

i bisognosi, quindi condividere la fede e la carità verso<br />

il prossimo nella preghiera, ma anche nelle opere.<br />

Aspettiamo il suo nominativo.<br />

“Il drogato sono io”<br />

Ciò che mi ha veramente scioccato sono stati i “Ragazzi<br />

di Suor Elvira” perché, sinceramente, dal lato della mia<br />

superbia e del mio orgoglio, al mattino ho pensato:<br />

“Oggi andiamo a vedere i drogati di Suor Elvira.”<br />

Questo è stato il primo pensiero distorto della mattina e<br />

poi, quando ho ascoltato questi ragazzi, sono rimasto<br />

veramente sbalordito perché la loro apertura, la loro<br />

sincerità, il loro cammino, la loro maturazione e tranquillità<br />

è veramente sorprendente, hanno trovato il<br />

Signore, guidati da Suor Elvira dalla Comunità.<br />

Da pazienti sono diventati medici curanti e ciò mi ha<br />

sconvolto perché sono andato a vedere i drogati e invece,<br />

guarda caso, mi sono accorto che il drogato ero io.<br />

Ascoltando quelle testimonianze mi sono reso conto che<br />

la mia droga è il lavoro, non sono capace di lasciarlo<br />

per la famiglia o per altre cose buone.<br />

Il ragazzo parlava di aver rubato il portafoglio a qualcuno,<br />

ma quante volte io ho rubato la dignità delle persone<br />

con cui lavoravo perché il mio ruolo mi imponeva<br />

quelle maschere di cui parlava quel ragazzo e quante ne<br />

ho portate!<br />

Alla fine, ripeto, il drogato sono stato io, con una grande<br />

differenza: loro hanno fatto un percorso e<br />

sono arrivati a condurre una vita in pienezza,<br />

mentre io, da drogato, questo percorso lo devo<br />

ancora fare. Chi è andato ad ascoltare i drogati,<br />

si è scoperto drogato.<br />

Giovanni<br />

“La Madonna mi ha protetta”<br />

Venendo a Medjugorje quest’anno, ho capito<br />

che la Madonna mi ha dato una protezione<br />

particolare perché, in<br />

novembre scorso, mio marito ed<br />

io abbiamo avuto un incidente<br />

stradale i cui potevamo<br />

morire tutti e due. La cosa<br />

allora non mi aveva fatto riflettere, ma<br />

oggi che siamo tornati a Medju gorje,<br />

mi rendo conto che la Madonna ci ha<br />

veramente protetti, ed allora anch’ io devo dare qualcosa<br />

alla Madonna.<br />

L’ultima omelia che abbiamo ascoltato ieri sera è stata<br />

sulla Croce: “Chi non abbraccia la sua Croce e non mi<br />

segue, non è degno di me”.<br />

Signore, aiutami a portare la mia Croce perché ognuno<br />

ha le sue croci, ma fino a questo momento io le rifiutavo,<br />

non le volevo accettare: oggi, con la Madonna vicino,<br />

sento che potrò farcela.<br />

Virginia<br />

“A Medjugorje ho perdonato<br />

mia nuora”<br />

È la decima volta che vengo a Medjugorje e questa volta<br />

è stata la più bella perché a Medjugorje ho perdonato<br />

mia nuora che ha lasciato mio figlio con 2 bambini: in<br />

questi giorni sono riuscita a perdonarla, ho pregato<br />

tanto per lei, per le mie bambine e per mio figlio e anche<br />

per noi che abbiamo una grande fede nel cuore, ma non<br />

pensavamo che potesse succedere anche a noi. La<br />

Madonna mi ha abbracciato quando sono salita sul<br />

Krizevac, mi ha mandato un profumo di lavanda e mi ha<br />

detto che questa è la croce che devo portare.<br />

Noemi<br />

“Coraggio è risorto”<br />

Sono anni che vengo a Medjugorje, ho rinunciato a<br />

tutto, anche alle ferie. Venire qui per me è come venire<br />

nel paradiso dell’amore. Arriva un periodo dell’anno in<br />

cui sento forte questa chiamata dentro di me, si sprigiona<br />

un desiderio: quando vado a Medjugorje è lei<br />

che mi chiama, sento quest’amore che mi dà, sento che<br />

Lei ha bisogno di me. Io non sono nulla, non sono<br />

niente, ma Lei mi dice sempre: “Coraggio, è risorto”,<br />

sia quando abbraccio la Croce sul Krizevac che quando<br />

sono sul Podbrdo. Quando torno a casa sono diverso.<br />

Infatti lo dice mia moglie ed anche gli amici, che<br />

mi conoscono bene mi dicono: “Dove sei stato?”. Mi<br />

vedono in un modo diverso, anche la mia voce cambia.<br />

È la Madonna che ci ama.<br />

Voglio ringraziare tutti voi, la guida e anche <strong>Mir</strong> i<br />

<strong>Dobro</strong>. Grazie, torno a casa con gioia e con<br />

amore.<br />

Alfredo<br />

Coraggio, è risorto<br />

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Medjugorje - Pellegrinaggi


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Medjugorje - Pellegrinaggi<br />

“L’ostia trasforma il corpo”<br />

Noi, da 18 anni, abbiamo incominciato un cammino catecumenale, iniziato in provincia di<br />

Caserta, poi continuato a Milano nella Chiesa di Sant’ Agostino.<br />

Le emozioni che si provano pregando in quel modo sono naturali perché si vede la presenza del Signore<br />

ma non abbiamo lo stesso attaccamento alla preghiera come si fa a Medjugorje, non recitiamo mai il rosario o preghiere<br />

particolari; la nostra preghiera consiste essenzialmente nella lettura della Bibbia e nel riconoscersi in ogni<br />

capitolo della Bibbia per quanto riguarda i vari aspetti della propria personalità, è questo chiaramente un cammino<br />

di fede. Quest’anno ho vissuto veramente, e sentito la presenza della Madonna in modo particolare quello che<br />

mi porto nel cuore e voglio cercare in tutti i modi di mettere in pratica è ciò che ha detto Don Carlo nella sua omelia<br />

quando siamo andati al Villaggio della Madre: “Il cibo che mangiamo oggi, lo evacuiamo parzialmente domani<br />

e serve per alimentare il corpo; quindi praticamente in parte va buttato, mentre quando riceviamo l’ostia è l’ostia<br />

che deve trasformare il corpo per farlo somigliare a quello del Signore”. Grazie.<br />

Tommaso<br />

“Lì, in quel luogo, senti Gesù entrare dentro di te”<br />

Sono partita con tanta curiosità e il desiderio di trovare risposte che ormai cerco da anni…. E tutto comincia con<br />

il “mio” messaggio, quello che scelgo sul pullman : “ ….Lui trasformi e apra i vostri cuori all’amore. Quando<br />

avrete amore nel cuore, in voi regnerà la pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.” E’ stato, da subito,<br />

quindi, un invito a liberare il cuore da tutto ciò che lo appesantiva, da tutta la rabbia, dal dolore cieco, dalle catene<br />

dell’odio e dalla ricerca della mia verità…è stata da subito preghiera! Ed è stato da subito incontro e scambio<br />

con persone diverse, soprattutto molto diverse da me, anime buone, che ripercorrevano ancora una volta quel cammino<br />

di fede. Io mi sono messa in coda e ho ascoltato, scambiato opinioni, raccontato esperienze di vita …condiviso<br />

i dolori e le gioie che ognuno porta dentro di sé. Ma soprattutto ho osservato, ho osservato il loro modo di<br />

porsi, di pregare, di rivolgersi alla Madre di Gesù e chiamarla Mamma, concedersi a Lei e a Lei affidarsi….donare<br />

a Lei sofferenze e gioie…. Ho pianto, tantissimo, perché mi sono sentita avvolta dall’Amore, perché mi sono guardata<br />

dentro e ho cercato di capire, seguendo la via dei segni….di imparare ad accettare ciò che accade e intenderlo<br />

come un Segno che mi guida nel cammino della vita. E cosi mi sono ritrovata a riflettere, a pensare a chi mi<br />

aspettava a casa, a chi ho lasciato in attesa di una risposta…a qualcuno che, in silenzio, ha condiviso l’idea di<br />

questo viaggio della preghiera e spera che io ritorni più serena e sorridente.<br />

Mi sono confessata, e ho preso l’Eucarestia, ….ma non come accade solitamente.<br />

Lì, in quel luogo, senti Gesù entrare dentro di te e sconquassarti l’anima…e intanto le lacrime continuano a scendere,<br />

ma senti che sono diverse…non bruciano, non fanno male, puliscono, purificano… E mi sono ritrovata così<br />

a pregare, non per me, come mi ero prefissata, ma per coloro che amo….e così…il rosario stretto tra le mani, e<br />

l’Ave Maria che usciva, forse, per la prima volta nella mia vita, come un canto. E poi c’è quella “strana storia “<br />

del Perdono,….che è difficile, tanto difficile…. un cammino quasi impossibile, ma è l’invito che Maria mi ha fatto<br />

espressamente con il suo messaggio. Devo aprire il mio cuore all’amore e solo allora vi regnerà la pace, quella<br />

pace che cerco da tempo e che mi ha spinto a intraprendere questo cammino. Ho camminato su quelle montagne<br />

sante, quasi curiosa ho cercato i segni, le risposte, ma ho ritrovato solo me stessa.<br />

E questo è il mio <strong>Mir</strong>acolo!<br />

Federica<br />

“Sono riuscita ad aprire il cuore”<br />

Più che una testimonianza questo vuol essere<br />

un ringraziamento rivolto a tutti. Io sono<br />

venuta qui senza nessuna aspettativa, però<br />

Il nostro gruppo di Brescia<br />

sono riuscita ad aprire il cuore, e non è una<br />

cosa che mi riesce facilmente, sono anche<br />

piuttosto chiusa, perciò faccio un po’ fatica a<br />

parlare. Volevo ringraziare ognuno di voi perché<br />

mi avete dato tantissimo, non so che cosa<br />

resterà di questa esperienza ritornando a<br />

casa: una cosa però posso dire, pregherò per<br />

tutti voi e spero resteremo uniti nella preghiera,forse<br />

chissà, ci ritroveremo qualche altra<br />

volta. Grazie a tutti.<br />

Anna


“Mi ha atteso 24 anni”<br />

Vi volevo raccontare brevemente cosa mi ha dato Medjugorje. Prima di tutto è stata un’esperienza<br />

grandissima di una mamma che mi ha atteso per 24 anni, perché io sono stata a Medjugorje 24<br />

anni fa, ma posso dire che ho fatto la turista. Mi ha atteso 24 anni e mi ha chiamato 6 mesi fa, durante<br />

un’esperienza di forte malattia, e mi ha aspettato là, con la sua tenerezza di Mamma, con la maestosità della Regina<br />

della pace ed in più mi ha fatto riscoprire Gesù come presenza viva in tutti i giorni della vita, quindi mi ha confermato<br />

nel cammino di fede che seguivo già.<br />

Laura<br />

“Madonna santa, verrò a ringraziarti!”<br />

Sono venuta a Medjugorje per ringraziare la Madonna perché ho ricevuto una grande grazia: sono stata investita<br />

da una macchina, ma, ringraziando il cielo, non ho subito nessun danno ed ho detto subito: “Madonna santa, verrò<br />

a ringraziarti!”. Io ringrazio la Vergine Santa e spero che mi protegga sempre perché sono vedova e sola e so che<br />

Lei mi dà tanto coraggio e tanto aiuto nella mia vita.<br />

Teresa<br />

“Ho approfondito la mia fede”<br />

Io ho sempre creduto in Gesù e nella Madonna. Sono stata miracolata dalla Madonna, ho ricevuto la sua chiamata<br />

e la ringrazio tanto. A Medjugorje ho approfondito la mia fede trovando Maria e Gesù viventi e sono tanto<br />

felice.<br />

Rita<br />

“Noi dobbiamo essere testimoni”<br />

Aver accettato la chiamata della Madonna e venire a Medjugorje mi ha riempito di gioia. Mi sono commossa tantissimo<br />

nel vedere tanta gente pregare la Madonna. Noi figli siamo stati chiamati da Lei, la Madre. Dobbiamo essere<br />

testimoni e parlare a tanta gente che non conosce la bellezza dell’amore di Dio.<br />

Teresa<br />

“I credenti sono i più difficili da convertire”<br />

Non è la prima volta che vengo a Medjugorje, la prima volta è stato nel 2003 e da allora almeno una volta all’anno,<br />

qualche volta anche due, riesco a ritornare. Ovviamente nel 2003 Maria mi ha cambiato la vita, da credente mi<br />

ha convertita e questa è la cosa più difficile, perché i credenti sono i più difficili da convertire. Attraverso Lei ho<br />

scoperto quanto mi ama Gesù, mi ha veramente travolto con il Suo amore e con l’amore di Gesù. In pochissimi mesi<br />

ho scoperto che Gesù non era il Dio punitivo, ma il Dio dell’amore.<br />

Quando questo mi ha toccato il cuore, mi ha dato una gioia, una carica tale che la mia richiesta primaria a Gesù<br />

è stata quella di poter trasmettere agli altri questa certezza: niente al mondo è bello, o ha significato, se non capisci<br />

quanto Gesù, ti ama, perché tutto quello che fai quando senti l’amore del Signore, anche la nuotata in piscina,<br />

anche la cosa più banale o più goliardica che uno possa fare, se la fai assieme a Gesù cambia assolutamente tutto<br />

il suo sapore ed il suo significato.<br />

Ed è per questo che, da un paio di anni, porto con me delle persone proprio perché, attraverso Maria, tutti possano<br />

fare questa grande esperienza dell’amore di Dio ed essere letteralmente fulminati dall’Amore Divino, che ti<br />

riempie talmente il cuore di gioia e non ne puoi veramente più fare a meno.<br />

Paola<br />

Sono riuscita ad aprire il cuore<br />

“Aiutami, ho paura di me stessa”<br />

Soffro di una grave depressione psicoautolesionista,<br />

vivo di pastiglie, ho anche attentato<br />

alla mia vita, sono viva per miracolo. Da un<br />

paio d’anni avevo questa chiamata, questo<br />

desiderio di andare a Medjugorje e, non ci ero<br />

mai riuscita. Quest’anno ho detto che dovevo<br />

andare, perché sentivo dentro di me questa<br />

chiamata di Gesù. Premetto che io ho tanta<br />

fede, lodo e prego la Madonna e Gesù. A<br />

Medjugorie ho vissuto due giorni di pianto, ho<br />

fatto una faticaccia a salire sul Krizevac, mi<br />

sembrava di rimanere per la strada perché<br />

non ne avevo la forza, invece sono arrivata<br />

alla Croce, l’ho abbracciata chiedendo aiuto a<br />

15<br />

Medjugorje - Pellegrinaggi


16<br />

Medjugorje - Pellegrinaggi<br />

Gesù: “Aiutami,<br />

ho paura di me<br />

“Il figliol prodigo ritorna alla casa del Padre”<br />

stessa, aiutami!”<br />

Qualche angelo è venuto<br />

accanto a me, una signora, che io<br />

non conoscevo, mi ha sollevato, mi<br />

ha aiutato a staccarmi da quella<br />

Croce. Sono scesa ed ho continuato<br />

a piangere per tutto il giorno, poi<br />

mi sono sentita liberata, libera, con<br />

tanta voglia di vivere, ridere,<br />

scherzare, ho scherzato un po’ con<br />

il nostro sacerdote, mi scuso con<br />

lui, ma era la gioia.<br />

Rosa<br />

Ho 7 anni, questo viaggio mi ha<br />

fatto capire tanto amore, tanta felicità e gioia tutto attorno a me.<br />

Matteo<br />

“E’ proprio il figliol prodigo che ritorna alla casa del Padre.”<br />

Questa è la settima volta che vado a Medjugorje. Una cosa mi ha meravigliato: a causa del trentesimo anniversario<br />

c’era molta gente, non ho mai visto tanta gente all’Adorazione, ma quello che mi ha colpito di più è stata la<br />

devozione che hanno manifestato i giovani. Diciamolo apertamente, forse anche noi l’abbiamo fatto, mentre eravamo<br />

lì chiacchieravamo, mentre invece tra i giovani non ne ho visto nessuno chiacchierare. Là, in silenzio, inginocchiati<br />

su quella ghiaietta, si vedeva proprio la fede che avevano. Noi ci lamentiamo tanto della gioventù, non disperiamo!<br />

Poi, riguardo alle confessioni, non ho avuto la voglia di fare come tanti sacerdoti che andavano a confessare<br />

continuamente, ci sono andato poco, ma le confessioni delle persone che da 20, 30 o 40 anni non si confessavano,<br />

mi hanno colpito, questo è il segno di come la parabola del figliol prodigo è qualche cosa di reale, di attuale.<br />

E il figliol prodigo, in questo periodo, in questo tempo della Chiesa è proprio il figliol prodigo che ritorna alla<br />

casa del Padre.<br />

Padre Carlo<br />

“Ho scoperto la preghiera eucaristica”<br />

Mai nella mia vita ho trovato un luogo così pieno d’amore, di pace, serenità, gioia e armonia … come ho trovato<br />

a Medjugorje! Ho sentito intensamente l’amore di Dio e di Maria. Ho sentito la pace nel cuore. Ho visto inginocchiarsi<br />

gente di ogni parte della terra e piangere di gioia. Ho visto gente di ogni razza tenersi per mano e pregare<br />

insieme con un cuore e un anima sola! Ho sentito la forza dello Spirito Santo nel soffio del vento. Ho sentito l’amore<br />

grande che ha Maria per i suoi figli. Ho visto il sole divenire Eucarestia e poi girare, pulsare e cambiare colore,<br />

prima rosso, poi azzurro – blu … e ho visto il volto di Maria circondato di sole. Ho sentito un forte desiderio di<br />

pregare, di perdonare e di divenire io stessa pace e amore. Ho sentito un amore così forte, da farmi piangere, perché<br />

l’amore di Gesù e di Maria è così grande che il nostro cuore non lo può contenere!<br />

Ho scoperto che l’Adorazione Eucaristica è la<br />

preghiera più bella che ci permette di sentire<br />

l’amore di Gesù che riempie i cuori. La preghiera<br />

del cuore, è la sola preghiera che ci<br />

permette di divenire un tutt’uno con Dio!<br />

dobbiamo solo aprirci a Gesù e lasciarci inondare<br />

dal suo amore che pulsa! Mi accorgo di<br />

quanto il mondo è lontano da Dio nel suo quotidiano<br />

vivere! L’uomo ha perso il contatto con<br />

Dio, ha abbandonato le proprie radici e si è<br />

lasciato soffocare dalla materialità, dalla<br />

corsa sfrenata, dal potere e dal male!<br />

Dobbiamo tornare a Lui! Prego perché il<br />

mondo torni a sperimentare l’amore eterno di<br />

Dio! Grazie Maria di avermi chiamata e<br />

E' bello anche camminare tra i<br />

campi di Medjugorje


Apparizione della veggente<br />

Marija a Medjugorje<br />

accompagnata a Medjugorje, è<br />

stato il regalo più bello. Grazie a<br />

tutti voi di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>.<br />

Con affetto<br />

Stefania<br />

“Aprite i vostri cuori”<br />

Prima di partire, siccome non riuscivo a capire<br />

cos’era quel “Aprite i vostri cuori”, ho chiesto alla<br />

Madonna di aprire il mio cuore. Arrivati ero un<br />

po’ preoccupata per il brutto tempo e per la pioggia<br />

che non ci avrebbe permesso di andare al<br />

Podbrdo e al Krizevac. Devo dire che salire il<br />

Podbrdo sotto la pioggia, scivolando su quella<br />

terra rossa che, bagnata, diventa viscida, è stato<br />

meraviglioso. Il giorno seguente c’era il sole e siamo andati sul Krizevac con Claudio ed abbiamo fatto una bellissima<br />

Via Crucis. Quando siamo arrivati in cima, ci siamo scambiati un abbraccio con un segno di pace, è sempre<br />

emozionante dire ti voglio bene a persone che neanche conosci, che però senti veramente fratelli. Quando<br />

Claudio mi abbraccia, mi guarda e mi dice: “Levati quel sassolino che hai sul petto e che ti opprime”. L’ho guardato<br />

perplessa. Qualcosa che mi disturbava, sinceramente c’era, ma cosa? Ogni tanto pensavo a questo sassolino,<br />

ma non capivo. Il mattino seguente siamo andati da Patrik e Nancy. Mentre Patrik parlava, ad un certo punto nomina<br />

i cinque sassi della Madonna, come dice: “cinque sassi” nel mio petto c’è un’esplosione: il sassolino..... i cinque<br />

sassi ..... l’apertura del cuore.... una vera e propria esplosione, tanto che l’ho collegata allo squarcio del velo<br />

del tempio, non so come mai. Dopo pranzo, sono andata con la mia amica alla Croce Blu a dire il S. Rosario e,<br />

prima di tornare, mi sono messa in tasca cinque sassolini, per ricordarmi il tutto. Alla sera racconto tutto a Claudio<br />

che mi dice: “Bene, ora trova qual è il tuo sasso”. La Bibbia? Tutti i giorni cerco di leggere un brano. Il digiuno?<br />

Da quando vengo a Medjugorje faccio anche quello. Il Rosario? lo dico tutti i giorni, se posso anche 2, 3 o 4... La<br />

Confessione, l’Eucarestia..... ancora non riesco a capire. Partiamo. Il mattino seguente, dopo la Messa a Villesse<br />

(Trieste), risaliamo in pullman, Claudio viene a salutarci, perché lui è nell’altro pullman e partiamo. Quando siamo<br />

prossimi a San Donà di Piave, mi vengono in mente i miei cinque sassolini che ho in tasca. Metto la mano in tasca,<br />

li prendo e.... ne trovo solo quattro. Sono perplessa.... Chiedo a Domenico di chiamarmi Claudio al telefono e gli<br />

comunico che ho un sasso in meno. “ Bene”, mi dice lui, “devi essere felice perché hai perso il tuo sasso.” Felice?<br />

Sì, ma... ancora non ero convinta, non capivo. Arrivata a casa, racconto tutto a mio marito, vado in camera a disfare<br />

la valigia, all’improvviso ho un flash: la confessione, ecco qual era il mio sasso! Dopo ogni confessione, avevo<br />

sempre il dubbio di essermi dimenticata qualcosa. Chissà se il sacerdote aveva capito bene quello che gli avevo<br />

detto..... chissà se quella cosa l’avevo confessata.... chissà se...... Combinazione: il commento del Vangelo di quel<br />

giorno diceva che, chi ha questi dubbi, non si fida della Misericordia di Dio!!!! Non vi dico la mia felicità, sono<br />

partita con una richiesta da casa e ho avuto la mia risposta arrivata a casa. Ciao, vi voglio bene. Grazie Chiarina,<br />

grazie Claudio, grazie Maria, grazie Gesù.<br />

Daniela<br />

Verso la Bosnia: Preghiamo con P. Jozo<br />

“Ciao Claudio, scusa se ti do del<br />

tu, ma da poco ho terminato di<br />

leggere il tuo libro e sono emozionato,<br />

quindi mi rivolgo a te come<br />

ad un amico nel quale mi sono<br />

ritrovato in diversi passaggi. Era<br />

come se dentro gli episodi che raccontavi<br />

in qualche modo c’ero<br />

anche io, ho pianto, ho penato, ho<br />

sofferto e ho fatto festa insieme…<br />

Grazie per questa tua testimonianza<br />

che cercherò di far avere anche<br />

ad altri. Ciao Andrea.”<br />

Questo libro è stato<br />

voluto da Padre Jozo<br />

come guida per il pellegrino,<br />

ma anche un<br />

aiuto per chi ritorna a<br />

casa. “Perché il nostro<br />

pellegrinaggio sia più<br />

fruttuoso, più efficace,<br />

abbiamo preparato questo<br />

libro della preghiera,<br />

come nostro VADEME-<br />

CUM per ogni partecipante”.<br />

(P. Jozo)<br />

17<br />

Medjugorje - Pellegrinaggi


18<br />

Palasharp<br />

PRESENTAZIONE DI PAOLA<br />

DEL VILLAGGIO DELLA MADRE<br />

Prendendo in parola il messaggio della Gospa del 25 luglio 1966: “Nella semplicità, ognuno di voi diventerà simile<br />

ad un bambino, che è aperto all’amore del Padre”. Padre Slavko Barbaric, che per molti anni è stato guida spirituale<br />

e punto di riferimento di tanti pellegrini a Medjugorje e dei veggenti, ha dato vita al progetto “Majcino selo<br />

- Villaggio della Madre”. L’idea nacque durante la guerra in Bosnia–Erzegovina ed era quella di costruire a<br />

Medjugorje un villaggio per i bambini orfani di guerra.<br />

Dobbiamo ringraziare la lungimiranza di Padre Slavko che già<br />

Paola Tomic<br />

allora vide il futuro di questo progetto. Padre Slavko ha affidato<br />

alla parrocchia di Medjugorje la sua preoccupazione per i poveri,<br />

gli abbandonati, coloro che devono ancora nascere e quelli che<br />

sono feriti dal peccato. Il Villaggio della Madre si chiama così<br />

perché lì si può avvertire la presenza, reale, della Mamma di tutti,<br />

ossia la Madonna. Padre Slavko insegnava a tutti i collaboratori<br />

a dedicarsi con amore ad esaltare la vita. In questo villaggio<br />

lavorano le suore Francescane e collaboratori laici, fra loro<br />

c’è Paola che tra poco racconterà la vita di questo Villaggio.<br />

Paola Tomic è nata il 26 luglio 1969 a Vinkovci (Croazia).<br />

Dentro di lei circola sangue austriaco, croato e ungherese. Paola<br />

ha studiato a Zagabria storia dell’Arte e della letteratura. Al suo<br />

quarto anno, è scoppiata la guerra e Paola ha abbandonato gli<br />

studi per aiutare i profughi, ma si rende conto che, senza l’aiuto<br />

di Dio, i cuori restano pieni di odio, perciò entra in una comunità<br />

religiosa contemplativa. Dopo qualche anno capisce che le<br />

manca qualcosa, esce dalla comunità e nel 2001 si inserisce nel<br />

“Villaggio della Madre”, dove lavora anche oggi, specialmente<br />

con i pellegrini, testimoniando l’importanza della fede in Dio e<br />

soprattutto la presenza dell’amore materno di Maria a<br />

Medjugorje. Paola è sposata dal 2004 ed ha 3 figli, si è laureata<br />

in teologia nel 2010 . Ascoltiamo la sua testimonianza, che sicuramente<br />

lascerà un segno profondo in tutti i nostri cuori.


TESTIMONIANZA DI PAOLA<br />

“Cerchiamo l’amore”<br />

Sia lodato Gesù Cristo!<br />

Benvenuti a questo incontro di Medjugorje. Grazie per la vostra presenza.<br />

Mi chiedo: “Perché siete venuti?” Credo che la risposta sia: “Perché cerchiamo l’Amore”. Penso che tutti cerchiamo<br />

l’amore, l’amore e la comunione. Questa è la ricchezza più grande che possiamo avere.<br />

Quando <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> mi ha invitato qui, a parlare, mi sono chiesta: “Perché proprio io?” Non sono veggente, non<br />

sono testimone dei primi tempi, non sono molto brava a parlare, ma poi ho pensato che io sono, davanti a voi, come<br />

una persona che cerca l’amore, che ha cercato l’amore tutta la vita e sono qui anche come mamma. Sono come una<br />

di voi, penso che siamo tutti uguali.<br />

Esistono storie più belle della mia, testimonianze più belle: c’è Roland, c’è Melinda, ci sono tante persone che sono<br />

qui fin dagli inizi delle apparizioni: tanti che hanno aiutato, che hanno incontrato Dio, che hanno incontrato la<br />

Madonna.<br />

Tutti siamo importanti, tutti siamo veramente figli di Maria. Allora desidero solo incoraggiarvi e dirvi, come dice la<br />

Madonna : “Ognuno di voi è importante per me, ognuno di voi!”.<br />

Io non posso venire a casa tua, non posso essere lì dove vivi tu, non posso stare su questa sedia a rotelle a soffrire<br />

e offrire i dolori che tu hai, capisci? Ognuno di noi ha il suo compito, lì ognuno deve essere Ostia Vivente, ognuno<br />

deve rappresentare l’Amore di Dio.<br />

Durante il viaggio verso Milano, ci siamo fermati a Venezia per incontrare un bambino ammalato: Giorgio. Era veramente<br />

difficile guardare questo corpicino, questa sofferenza, ma quando mi sono inginocchiata davanti a quel<br />

bimbo, ho capito quanto è grande l’amore di Dio, ho sperimentato che è attraverso la sofferenza che si esprime l’amore.<br />

In un attimo ho capito che tutto questo svanirà, Venezia svanirà, il mondo svanirà, ma quello che rimarrà è la<br />

sofferenza trasformata dall’amore. Un giorno, quando moriremo, non troveremo né il nostro diploma, né le nostre<br />

ricchezze, né i nostri vestiti, ma troveremo soltanto le opere d’amore che abbiamo fatto, le sofferenze che abbiamo<br />

accettato, le sofferenze che abbiamo offerto.<br />

Ora sono qui con persone veramente belle, sono quelle che ci hanno accolto. Stando con loro ho capito che sono<br />

persone di cuore. Questi sono i frutti di Medjugorje. Noi esseri umani siamo troppo ragionevoli, siamo troppo<br />

impauriti, feriti nell’infanzia, invece la Madonna è come la mamma che ti vede sempre come sei veramente...<br />

Mi piace molto percepire che, quando i veggenti vedono la Madonna, non sono tanto importanti le loro parole, ma<br />

più importante è quello che loro sentono. Ivanka poi vi racconterà come loro provano una gioia che non vorrebbero<br />

svanisse più: questo amore materno che ti accoglie così come sei, che ti conosce così come sei, che ti vuole<br />

talmente bene che vede solo la parte positiva di te, che ti dà coraggio, che spera in te, che aspetta... Questo<br />

è vero amore materno.<br />

Medjugorje è questo Amore, Medjugorje ci vuole aiutare a scendere dalla ragione per arrivare al cuore: Medjugorje<br />

è cuore, è vivere col cuore.<br />

Ora vi parlo del Villaggio della Madre.<br />

Un frate francescano, P. Slavko Barbaric, ha capito che Medjugorje è il cuore.<br />

La Madonna ci vuole insegnare a vivere col cuore perché, quando vivi col cuore, sei felice, sei vivo, sei quello che<br />

“Dobbiamo imparare<br />

a donarci agli altri"<br />

19<br />

Palasharp


20<br />

Palasharp<br />

sei, sei veramente te stesso. Capisci?<br />

“Medjugorje è vivere col cuore”<br />

Infatti ha scritto molti libri: “Pregate<br />

col cuore”, “Di giunate col cuore”,<br />

“Essere misericordiosi col cuore”, perché nel<br />

cuore c’è l’Amore.<br />

P. Slavko è l’esempio di una persona che ha risposto alla<br />

chiamata al tempo giusto; perché il nostro Dio è Dio vero,<br />

il Dio presente che vede il bisogno.<br />

Negli anni novanta, c’era la guerra con tanti bambini orfani<br />

e tante vedove, P. Slavko ha capito che era inutile dire<br />

tante parole, era inutile dire: “O Signora, cara mia, ti<br />

capisco, sì lo so che hai perso il marito e non hai la casa.<br />

Pregherò per te”. Slavko ha capito che bisognava fare<br />

qualcosa: “Se tu non hai la casa, se hai perso il marito,<br />

io ti devo dare il letto, ti devo dare da mangiare”. Ha<br />

accolto i primi bambini orfani e da quei primi tre bambini,<br />

oggi nel nostro villaggio ci sono sette case, in tutto<br />

abbiamo una cinquantina di bambini, da zero fino a<br />

diciotto anni.<br />

Vivono nelle case famiglia, dove ci sono, più o meno, 7-<br />

8 bambini per ogni casa, con due educatori.<br />

Qui ringraziamo anche le conoscenze di psicologia e pedagogia di P. Slavko, che oltre ad essere un sacerdote, aveva<br />

ottenuto il magistero in pedagogia religiosa e seguito il percorso per essere psicoterapeuta. Così conosceva la persona,<br />

sia dal punto di vista spirituale, sia da quello psichico e corporale. Noi siamo tutto questo insieme e per stare<br />

bene, deve stare bene il corpo, la mente e la psiche.<br />

P. Slavko sapeva che noi non nasciamo soli, anche Dio è in tre Persone, il nostro Dio è Trinità: Padre, Figlio e Spirito<br />

Santo. Lo stesso nostro Dio ci mostra la perfezione, come tutto si completa nella comunione, la vita di Dio è comunione.<br />

Infatti leggiamo nelle prime pagine della Bibbia: “non è bene che l’uomo sia solo.” Non è bene, capite?<br />

Comunione e amore, il nostro Dio è questo, l’essenza di Dio è comunione e amore. E noi siamo creati a immagine<br />

di Dio; cosa vuol dire questo? Che dentro di noi il bisogno più profondo è comunicare e donarsi all’altro.<br />

Gesù Cristo è l’uomo per gli altri e se vogliamo essere felici, se vogliamo essere realizzati dobbiamo imparare<br />

a vivere per gli altri, donarci agli altri. Il Padre si dona totalmente all’altro, il Figlio si dona totalmente al Padre<br />

attraverso lo Spirito Santo. La donazione è realizzazione, dare e ricevere.<br />

Da sempre mi piace questa immagine: se hai un dolce nella mano, hai un dolce, ma se tu dai questo dolce a qualcuno,<br />

la mano ti si apre e Dio può mettere molto di più nella tua mano.<br />

Chiamati all’amore Incontri con Padre Jozo<br />

“… Siamo chiamati a essere<br />

fedeli e perseveranti ognuno<br />

di noi può aiutare gli altri<br />

perché ciascuno ha qualcosa<br />

da donare…<br />

Questo libro sarà di aiuto a<br />

tutti i pellegrini, ai sacerdoti<br />

e alle guide. E’ un libro che<br />

desidera ricondurci alle sorgenti<br />

ai messaggi che non<br />

possono invecchiare né perdere<br />

il proprio peso, la propria<br />

forza”.<br />

Questo libro racconta<br />

la vita di<br />

Padre Jozo dalla<br />

sua infanzia.<br />

L’autrice di questo<br />

libro Sabrina Covic<br />

– Radojicic dice:<br />

“… avevo un solo<br />

desiderio: essere<br />

portatrice di ciò che Padre Jozo aveva da dire<br />

al mondo. Affinché questi incontri diventino i<br />

vostri incontri con Padre Jozo…”


ADORAZIONE E SANTO ROSARIO<br />

(PADRE LJUBO)<br />

Come ha detto la sig.ra Chiarina, la Madonna è qui con<br />

noi, perché dove si prega, dove il cuore è aperto, la<br />

“Io sono con voi tutti i giorni”<br />

Madonna è sempre presente con la sua benedizione<br />

materna. Questa giornata vuole essere per noi come il<br />

monte Tabor, il monte della trasfigurazione, perché c’è<br />

scritto nel Vangelo che Gesù pregava e il cielo si aprì.<br />

Così oggi anche noi desideriamo pregare, perché il<br />

nostro cuore si apra, perché possiamo conoscere<br />

meglio il cuore della nostra Madre e attraverso di lei il<br />

cuore del nostro Signore Gesù.<br />

Qui c’è anche la statua della Madonna ed il Crocifisso,<br />

che deve essere il centro di questa nostra giornata, perché<br />

il terzo giorno la Madonna, a Medjugorje, è apparsa con<br />

il Crocifisso, dicendo: “Pace, Pace tra gli uomini e Dio<br />

e tra gli uomini”, e abbiamo sete di questa pace che solo<br />

Dio ci può donare.<br />

Adesso benediremo la statua della Madonna ed il<br />

Crocifisso, che sono le immagini che ci aiuteranno a raccoglierci,<br />

a concentrarci e ad aprire i nostri cuori.<br />

Signore, Dio Onnipotente, ti prego di benedire questa statua e questo segno, questo Crocifisso perché, attraverso di<br />

loro, noi possiamo aprire i nostri cuori, possiamo sperimentare la grazia che viene solo da te, Signore, e la pace che<br />

tu vuoi infondere nei nostri cuori, soprattutto nelle nostre famiglie, nei nostri rapporti interpersonali: per intercessione<br />

della Beata Vergine Maria, ci benedica Dio Onnipotente, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Amen.<br />

Adesso vi prego di prepararvi per l’adorazione, per la preghiera del Santo Rosario, che pregheremo davanti al<br />

Santissimo.<br />

Preghiamo affinché questa giornata sia piena dei frutti che Dio vuole donarci. Cerchiamo di stare qui con Gesù,<br />

alla sua presenza, con umiltà e raccoglimento.<br />

Direi che, nonostante siamo in tanti, la forza, la potenza del Cristianesimo, non si considera in base al numero, il<br />

numero non è importante, importante è la trasformazione del nostro cuore, il progresso che faremo sul cammino<br />

della nostra fede, della nostra conversione, sulla strada sulla quale la Madonna vuole guidarci.<br />

Il tema del nostro incontro, le parole guida sono: “Maria ci guida sulla via della Santità”. Lasciamoci guidare da<br />

Lei, dalla nostra Madre.<br />

Adesso accogliamo Gesù nel Santissimo Sacramento col cuore aperto, col cuore pronto a incontrare nostro Signore.<br />

Adorazione<br />

“Nessuno ha un amore più grande di questo”<br />

Signore, Gesù Cristo, credo nelle tue parole: “Io sono con voi, tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Credo Gesù<br />

che tu sei qui oggi in questa sala, le tue parole sono verità, sono la tua promessa, perché tu, Gesù, non hai ingannato<br />

nessuno. O Gesù, il problema rimane sempre, perché noi non siamo sempre con te, spesso, Gesù, non siamo nemmeno<br />

con noi stessi, aiutaci con la tua grazia, perché senza di te non possiamo fare niente. Con la tua Grazia noi<br />

possiamo accogliere i tuoi pensieri, perdonaci Gesù perché non ti crediamo, perdonaci Gesù e ti chiediamo di<br />

aumentare la nostra fede nella tua presenza qui.<br />

Credo, Gesù, che sei qui con la stessa grazia, con la stessa potenza, con lo stesso Spirito, con la stessa persona come<br />

duemila anni fa, quando sei stato sulla terra.<br />

Il Vangelo ci dice che tanta folla ti seguiva e la forza che usciva da te guariva tutti; la stessa forza, nella semplicità<br />

di questo pane eucaristico consacrato, ci hai lasciato o Gesù, tutto quello di cui abbiamo bisogno per la nostra vita<br />

spirituale: in questo pane eucaristico ci hai lasciato il nostro cuore, grazie! In questo pane eucaristico possiamo<br />

21<br />

Palasharp


22<br />

Palasharp<br />

incontrarti e sperimentare la tua misericordia, in questo pane c’è la tua passione, la tua<br />

morte, la tua risurrezione e tutto quello che hai fatto per me, per noi.<br />

Ti ringrazio Gesù, per la tua e nostra madre, la Vergine Maria, inviata qui, in mezzo a noi, già da<br />

trent’anni. Lei ci chiama ed invita: “Cari figli, abbandonate la vostra vita a mio figlio Gesù, non lasciatevi<br />

ingannare, cari figli, solo mio Figlio può donarvi la vera pace, la vera gioia”.<br />

Perdonaci, Gesù, per quando abbiamo cercato pace, gioia, amore, senso della vita sulle strade sbagliate.<br />

Oggi siamo venuti, Gesù, perché abbiamo sete di te, della tua pace, del tuo amore e tu ci inviti: “chi ha sete, chi<br />

crede in me, venga a me e beva”.<br />

Gesù ti ringrazio per ogni persona presente qui, oggi, a questo incontro, tu conosci ognuno di noi. Ogni creatura,<br />

Gesù, per te, non è un numero, ma una persona amata che ha un nome e cognome. Tu solo, Gesù, conosci le nostre<br />

anime, tu solo, Gesù, vedi nella profondità di ogni cuore, vedi tutte le nostre gioie, i nostri dolori e tutte le nostre<br />

croci. Gesù, ti presento nella preghiera ciascun partecipante e invito anche voi a presentare a Gesù voi stessi, le<br />

vostre famiglie, i vostri cari, tutti quelli che si sono raccomandati alle vostre preghiere, tutti coloro che hanno chiesto<br />

di pregare per loro in questa giornata.<br />

Ti prego, Gesù, come hai preso con te Giacomo, Giovanni e Pietro sul monte Tabor, prendi ognuno di noi, perché<br />

anche noi possiamo sperimentare, avere esperienza della tua gloria, della tua onnipotenza, del tuo amore.<br />

Sul monte Tabor si udì una voce dal cielo: “Questi è il mio figlio prediletto”. Anche oggi noi possiamo sentire questa<br />

voce: “Questo è il mio figlio prediletto, questa è la mia figlia prediletta” .<br />

Gesù, donaci la grazia per poter sentire quella voce che ci dice che tutti siamo tuoi figli prediletti e tue figlie predilette.<br />

Che possiamo sperimentare, Gesù, che la nostra vita è tanto preziosa, che tu hai offerto la vita per noi perché<br />

solo tu, Gesù, sei morto per noi, hai sofferto per noi, proprio come dice la tua e nostra Madre: “Se sapeste quanto<br />

vi amo, piangereste di gioia”. Dobbiamo comprendere questa frase non con la testa, ma con il cuore aperto, perché<br />

solo così si può sperimentare l’amore. Come ci hai detto tu, Gesù: “Nessuno ha un amore più grande di questo:<br />

dare la vita per i propri amici”. Gesù, noi siamo i tuoi amici, venuti per incontrarti.<br />

Ti ringrazio, Gesù, per la fede di ognuno, perché è stata la fede in Te che ci ha portati qui oggi.<br />

Ti ringrazio, Gesù, per la fede dei nostri genitori, dei nostri famigliari, che ci hanno insegnato e guidato sul cammino<br />

della fede.<br />

Ti ringrazio, Gesù, per la fede della tua Chiesa, ti prego non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa.<br />

Ti ringrazio, Gesù, per la fede dei tuoi apostoli, per la fede di tanti santi martiri nella storia della Chiesa. Attraverso<br />

la loro fede, noi siamo partecipi della ricchezza che tu, Gesù,<br />

ci puoi dare, ci vuoi donare.<br />

Ti preghiamo, Vergine Maria, Nostra Madre, Regina della<br />

Pace, prega per noi oggi come hai pregato con gli apostoli nel<br />

Cenacolo aspettando la promessa di Gesù: lo Spirito Santo.<br />

Prega per la nostra fede tu, o Madre, che sei beata, perché hai<br />

creduto che tutto quello che Dio ti ha promesso sarebbe avvenuto.<br />

Anche noi come te, col tuo cuore, possiamo dire:<br />

“Eccomi, sono il servo, la serva del Signore, sia fatto di me<br />

secondo la tua parola”. Fa’ che possiamo obbedire, ascoltare<br />

le tue parole: “Cari figli, adorate mio figlio Gesù, con il<br />

cuore … Cari figli, come ho portato mio figlio Gesù nel mio<br />

grembo, così desidero portare anche voi sulla via della santità”.<br />

Adesso, davanti al Santissimo, pregheremo e mediteremo i<br />

misteri del Santo Rosario, i misteri del dolore. Come ci ha<br />

detto la Vergine Maria: “Cari figli, con la semplice preghiera<br />

potete ottenere i miracoli”.<br />

“Cari figli, quando vi sentite vuoti, quando non avete più il<br />

senso della vita, prendete in mano il Rosario e pregate”.<br />

“Cari figli, la preghiera che mi piace di più è il Santo<br />

Rosario”.<br />

Il Santo Rosario è una preghiera semplice, profonda, contemplativa;<br />

quando ci accorgiamo durante la preghiera che siamo<br />

Alla sua presenza con umiltà<br />

distratti, torniamo di nuovo ad aprire il nostro cuore.


“Santo Rosario”<br />

Primo mistero doloroso: l’agonia di Gesù nel Getsemani<br />

“Gesù disse agli apostoli: “La mia anima è triste fino<br />

alla morte, restate qui e vegliate”.<br />

Poi andato un po’ innanzi, si gettò a terra e pregava il<br />

Padre: “Abbà, Padre, tutto è possibile a te, allontana<br />

da me questo calice, però non ciò che io voglio ma ciò<br />

che vuoi tu”.<br />

Preghiamo in questo mistero perché anche noi possiamo<br />

sottomettere la nostra volontà alla volontà di Dio Padre,<br />

perché la sua volontà è la nostra pace. Padre nostro …<br />

Secondo mistero doloroso:<br />

la flagellazione di Gesù<br />

“Disse loro Pilato: “Che farò dunque di Gesù chiamato<br />

il Cristo?”. Tutti gli risposero: “Sia crocifisso!”.<br />

Allora rilasciò loro Barabba e, dopo averlo fatto flagellare,<br />

consegnò Gesù ai soldati perché fosse crocifisso.”<br />

Da questo mistero prendiamo forza e coraggio da Gesù<br />

perché non dobbiamo lavarci mai le mani, come ha fatto<br />

Pilato, ma dobbiamo proteggere la verità, difendere la<br />

verità, difendere colui che è ingiustamente attaccato,<br />

accusato. Preghiamo per ottenere da Gesù questo coraggio.<br />

Padre Nostro …<br />

Signore, donaci la grazia di<br />

accettare la Croce<br />

Terzo mistero doloroso: l’incoronazione di Gesù con le spine.<br />

“Uomo dei dolori, che ben conosce il patire, maltrattato, si lasciò umiliare, non aprì la sua bocca, era come agnello<br />

condotto al macello.”<br />

Voi che siete stati a Medjugorje, sulla Collina delle apparizioni, al terzo mistero doloroso, lo scultore Carmine<br />

Puzzolo, che ha scolpito le formelle dei misteri del Rosario, ha mostrato Gesù e i soldati attorno a Lui con il viso<br />

deformato dall’odio, dall’invidia, mentre sul viso di Gesù c’è una pace profonda.<br />

In questo mistero preghiamo per questa pace profonda del cuore, anche quando c’è attorno a noi malvagità, odio,<br />

invidia, gelosia. La pace di Gesù vince anche satana, il maligno. Padre nostro …<br />

Quarto mistero doloroso: Gesù porta la Croce.<br />

“Chi non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.”<br />

Signore Gesù donaci la grazia di accettare la Croce e di viverla con te, perché la croce, senza di te, uccide, la croce<br />

vissuta con te diventa benedizione, diventa Grazia.<br />

In questo momento ricorda tutte le tue croci, non bisogna inventare le croci, la croce è qualcosa di scomodo, non<br />

piace in un primo momento. Quello che conta è abbracciare con amore la propria croce, Gesù la tua croce ci parla<br />

solo di amore, di quanto ci hai amati.<br />

Anche in questa giornata accogli, accetta tutto quello che non ti sarà comodo, che forse non ti piacerà, accettalo<br />

come atto di amore verso Gesù e Maria. Padre nostro …<br />

Quinto mistero doloroso: crocifissione e morte di Gesù.<br />

“Il Cristo Gesù spogliò sé stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini, apparso in<br />

forma umana umiliò sé stesso, facendosi obbediente sino alla morte e alla morte di croce.”<br />

Gesù, tu crocifisso sulla croce, hai pensato a noi quando, attraverso l’apostolo Giovanni, ci hai donato la tua Madre,<br />

e l’ Apostolo Giovanni la prese con sé: anche noi oggi, e non solo oggi, ma ogni giorno, prendiamo la Vergine Maria<br />

con noi, nel nostro cuore, per imparare da lei ad amare, adorare, credere in Gesù. Padre nostro …<br />

Dio onnipotente benedica tutti voi, tutte le vostre famiglie, vi protegga da ogni male, vi dia la sua pace.<br />

23<br />

Palasharp


24<br />

Palasharp<br />

TESTIMONIANZA DI ROBERTO BIGNOLI<br />

“Io ti voglio seguire Signore”<br />

Professor Comeri: “Abbiamo qui con noi Roberto Bignoli: la più autorevole espressione oggi, in Italia e non solo<br />

in Italia, della musica cristiana. Roberto Bignoli è nato a Medjugorje. Ha avuto un periodo della sua vita che lo ha<br />

portato a fare diverse esperienze, non sempre positive. La Madonna, a Medjugorje, lo ha cambiato completamente<br />

e quindi, da qui, sono nate le sue canzoni. Ne conoscete già tantissime, una in modo particolare che ascoltate<br />

sulle onde di Radio Maria: è la sigla che si intitola “Ballata per Maria”.<br />

Perché l’hai scritta?<br />

Roberto Bignoli:<br />

Io non ho scritto questa canzone pensando alla radio, l’ho scritta pensando a Lei, alla nostra Madre. Dopo uno dei tanti<br />

pellegrinaggi, ho sentito il bisogno di scrivere questa preghiera e, poi improvvisamente, questa preghiera è finita alla<br />

radio. Io stesso l’ho saputo dagli altri: “Ah, tutte le mattine ci rompi le scatole.“ Io non sapevo niente, poi ho scoperto<br />

che Radio Maria utilizzava questa canzone. Sono molto contento che l’abbiano trasmessa, perché se questa canzone<br />

è una sorta di richiamo per gli ammalati, per gli anziani, per le famiglie, beh, penso che sia una grande soddisfazione:<br />

credo sia un grande regalo che Lei ha fatto a me e, di conseguenza, con Lei l’abbiamo donato a tutti quanti voi. Ora<br />

stiamo andando verso il trentennale delle apparizioni e questo, come diceva Jelena parlando del cammino, è una grande<br />

scommessa. Siamo in cammino, la strada è lunga e stretta, ma noi abbiamo la certezza che alla fine, in quel lontano<br />

orizzonte, ci attende questo grande mistero che è Cristo. Lui sarà la strada che ci condurrà verso quella gioia e<br />

quella pace di cui tutto il mondo ha bisogno, soprattutto oggi che è oscurata da quello che sentiamo e vediamo.<br />

Sicuramente tutti noi, oggi, siamo qui a pregare per questo, per aiutare Lei, perché la Regina della Pace è ormai da<br />

trent’anni che ce lo sta chiedendo, anzi, lo sta urlando a tutto il mondo, ma il mondo è abbastanza sordo. Non c’è problema:<br />

un piccolo popolo come il nostro è sufficiente per convertire il grande popolo del mondo. Ora mettiamoci in<br />

cammino, tutti in piedi, prendiamoci per mano in questo cammino, pregando, salutandola e ringraziandola per la sua<br />

costanza nell’essere presente ormai da trent’anni in mezzo a noi, vicina a ciascuno di noi.<br />

Cantate e pregate con noi, piccole rondini del cielo …<br />

Gigi Leva:<br />

Volevo dire due parole per ringraziare Bignoli, grazie per l’espressione del suo talento, ma soprattutto vi voglio dire<br />

che io questa canzone l’ho vista nascere, quando, sdraiato sul suo lettino, con la matita e la gomma, ne scriveva le parole.<br />

La cosa però che mi interessa di più dirvi e pochi sanno, è che è stato ascoltato a Medjugorje, da parte di quel gran-


Professor Comeri e Roberto<br />

de compositore di talento, P. Slavko<br />

Vasjli, che i pionieri hanno conosciuto, e<br />

quando ha sentito Bignoli cantare la sua<br />

testimonianza, io ero presente, gli ha detto: “Della<br />

mia canzone di Medjugorje ti dò tutti i diritti per l’Italia.<br />

Avrai la possibilità di distribuirla, di cantarla in Italia, perché<br />

io te lo concedo, anzi, ti chiedo di farlo.”<br />

Bignoli:<br />

Gigi parlava di questa canzone. La cantiamo insieme!<br />

Siam venuti Madre cara …<br />

Prof. G. Comeri :<br />

Grazie Roberto, l’entusiasmo è al massimo! La Madonna è<br />

venuta a Medjugorje a ricordarci il mistero della redenzione.<br />

Medjugorje è riassunto in quell’icona che è il<br />

Crocifisso Risorto che c’è dietro la Chiesa di<br />

Medjugorje.<br />

Quello è il messaggio principale che la Madonna ha voluto<br />

portarci: Dio si è fatto carne ed è morto per ciascuno di noi.<br />

C’è una bellissima canzone di Roberto, che si intitola: “Le<br />

lacrime di Dio” ed è proprio un canto di riconoscenza per<br />

la sofferenza che il Signore ha patito per tutti noi e per tutta<br />

l’umanità e che trova riscontro nella sofferenza di ciascun<br />

uomo durante la propria vita.<br />

Grazie per questa canzone!<br />

Ho sognato le lacrime di Dio, ho sognato che cadevano giù dal cielo,<br />

ed ogni lacrima che scendeva, ed ogni lacrima che cadeva, era un segno di speranza che nasceva,<br />

Ho visto donne sfruttate e violentate sotto gli occhi indifferenti della gente<br />

ed ho visto un uomo con i piedi stanchi e nudi,<br />

camminare sulla via del dolore. (2 volte)<br />

Ho sognato le lacrime di Dio, ho sognato che cadevano giù dal cielo<br />

ed ogni goccia che scendeva,<br />

ed ogni goccia che cadeva, era un segno di speranza che nasceva.<br />

Ho visto popoli fuggire dalla loro terra, ho visto miseria, disperazione e guerra,<br />

ed ho visto un uomo, con una corona di spine, camminare sulla via del dolore,<br />

Ho sognato le lacrime di Dio, ho sognato che cadevano giù dal cielo,<br />

ed ogni stilla che scendeva, ed ogni stilla che cadeva, era un segno di speranza che nasceva.<br />

Ho visto missili cadere sulle loro case, ho visto bambini massacrati dal potere,<br />

ed ho visto un uomo con la croce sulle spalle<br />

camminare sulla via del dolore. (3 volte)<br />

Roberto Bignoli:<br />

Purtroppo, se noi ascoltiamo e vediamo tutto quello che ormai sta succedendo nel mondo, come descritto in questa canzone,<br />

c’è da preoccuparsi; quante altre sciagure, quante altre guerre dovremo attendere? Però pochi sono quelli che pensano<br />

e guardano a quella donna che a Medjugorje è apparsa con il nome di Regina della Pace. Questo ci fa capire che<br />

veramente Lei ha bisogno del nostro sostegno, ha bisogno delle nostre preghiere, ha bisogno che ci mettiamo in gioco,<br />

ha bisogno che noi siamo suoi testimoni in quest’epoca particolare di oscurità affinché, dalle nostre parole, dai nostri<br />

25<br />

Palasharp


26<br />

Palasharp<br />

volti, anche attraverso le nostre difficoltà e contraddizioni, ci sia quella luce, quella luce particolare<br />

che possa portare il messaggio di speranza e di pace all’umanità.<br />

Io credo che, non a caso, noi oggi siamo tutti qui per ricevere la forza, affinché possiamo essere<br />

strumenti in questo cammino, portando la pace nel mondo.<br />

Prof. G. Comeri:<br />

Grazie, Roberto. Proprio a questo proposito direi che la Madonna è venuta a dirci di non avere paura, di non temere,<br />

di affrontare anche delle prove e situazioni di pericolo che si stanno profilando nel mondo: sappiamo dei Segreti che<br />

la Madonna ha lasciato ai veggenti. Ma la speranza è quella che ci deve sostenere, perché c’è uno stupore nei nostri<br />

occhi nel vedere come il Signore agisca attraverso Maria, e come abbia agito in questi trent’anni.<br />

C‘è una canzone di Roberto, intitolata “Non temere”, che Roberto ha voluto dedicare a Giovanni Paolo II, il quale fra<br />

un mese salirà agli onori degli altari.<br />

Perché gli hai dedicato questa canzone?<br />

Roberto Bignoli:<br />

Intanto perché ho avuto modo di incontrarlo personalmente quattro volte nella vita e lui, con il suo sguardo, con il suo<br />

sorriso mi ha incoraggiato, nonostante le mie difficoltà in quanto disabile, a testimoniare la mia disabilità non come<br />

qualcosa di pesante, ma come una sorta di speranza e di gioia, come segno di amore e rispetto verso la vita.<br />

Ecco, io per anni ho avuto questo handicap mentale, chiamiamolo così, nel sentirmi un emarginato a causa della mia<br />

condizione, ed erano anni che ritenevo Dio responsabile della mia situazione fisica ed anche familiare. Grazie a Maria,<br />

ho capito che le stampelle sono in realtà un miracolo che mi permette di correre più di prima, e forse anche di<br />

più che se fossi senza di esse.<br />

Ciò che conta è la testimonianza di essere bello dentro, essere contemporaneamente piccoli e grandi dentro, essere<br />

gioiosi dentro, indipendentemente da quelle che possono essere le nostre croci che, con dignità, cerchiamo oggi di portare<br />

nella vita. Ho avuto anche la soddisfazione di cantare per il Santo Padre a Toronto, alla vigilia della Giornata mondiale<br />

della Gioventù.<br />

Allora io provo a immaginare cosa succederà il primo maggio quando milioni di persone si troveranno in Piazza S.<br />

Pietro e sentiranno pronunciare la beatificazione…...un’esplosione di gioia!<br />

Proviamo a sentire questa esplosione qui, forte... più forte!!<br />

Andiamo su con le mani, battiamo il ritmo!!<br />

Sotto questo cielo azzurro, se oggi sono qui con te,<br />

il tempo scorre e non si ferma, i tuoi occhi sono su di me,<br />

dimmi dove stai andando, il cuore viaggia via con te<br />

non aver paura di rischiare, giocati la vita con stupore,<br />

Rit. No, Non temere, no. Credi in Lui,<br />

non temere di affrontare il mondo e le sue sfide che ti fanno male,<br />

no, non temere, no. Credi tu in Lui e vivrai il futuro nell’amore.<br />

Sotto questo sole in autunno, il mondo è già arrivato,<br />

apri la tua porta a Cristo, Lui solo sa chi tu sei,<br />

ad ogni uomo che lo cerca, Lui porterà la libertà,<br />

non aver paura di rischiare, giocati la vita con stupore.<br />

Prof G. Comeri:<br />

Mi sembra che l’ambiente si sia riscaldato a dovere. Dobbiamo però prendere atto che, in questo mondo, c’è un bisogno<br />

fondamentale che è il bisogno di Dio.<br />

Roberto Bignoli: Perfetto!<br />

Prof. G. Comeri:<br />

C’è una tua canzone che lo dice in maniera splendida, con una bella musica che fa riflettere ed è la canzone: “C’è bisogno<br />

di te!” Vuoi dirci qualcosa di questa canzone?<br />

Roberto Bignoli:<br />

Credo che Maria abbia bisogno di noi in questo momento, per essere sostenuta attraverso le nostre preghiere, le nostre<br />

fatiche, le nostre sofferenze. Tutto questo è per Lei un grande aiuto, perché Lei sta cercando, in tutti i modi, di salvare<br />

tantissima gente, tanta gente che ha il diritto di beneficiare di questa gioia, di questa pace, la stessa pace e


Non a caso oggi<br />

siamo qui<br />

la stessa gioia che stiamo vivendo noi in questo<br />

momento particolare: è un diritto di tutta<br />

l’umanità perché tutti sono suoi figli.. Voi siete più<br />

fortunati e allora, fate in modo che sia anche la fortuna,<br />

la gioia e la fede di tanti fratelli e sorelle che incontrerete nella<br />

vostra vita, quindi, c’è bisogno anche di voi, oltre che di Dio.<br />

Prof. G. Comeri:<br />

E’ accaduto nella tua vita, ma è accaduto anche nella nostra vita,<br />

nella vita di ciascuno di noi che, ad un certo punto, abbiamo sentito<br />

forte dentro di noi la Sua voce. Allora è successo ciò che è successo<br />

ai primi Apostoli, ad Andrea, a Giovanni quando è stato loro<br />

indicato il Signore.<br />

La domanda che è sorta in loro, è stata: “Rabbì, dove abiti?”<br />

Il Signore ha risposto: “Venite e vedrete!” La stessa cosa il<br />

Signore l’ha detta a noi nel momento in cui si è fatto presente<br />

nella nostra vita; la sequela, il seguire il Signore, è la condizione<br />

unica per poterlo conoscerlo ed imparare ad amarlo.<br />

C‘è una canzone di Roberto che ha vinto un oscar negli Usa, come<br />

la più bella canzone cristiana del 2005, e questa canzone è intitolata:<br />

“Ti voglio seguire”.<br />

Penso che sia la canzone più sentita da Roberto, perché l’esperienza<br />

della sequela è quella che l’ha cambiato.<br />

Roberto Bignoli:<br />

Hai ragione, il fatto è che la nostra vita, e noi siamo qui a testimoniarlo,<br />

è cambiata attraverso l’esperienza molto bella, legata alla figura di Maria: ma il cammino è lungo, la strada è<br />

molto lunga. Come dicevo prima: si cade, ci si rialza, la vita genera contraddizioni, spesso si vivono dei deserti interiori,<br />

insomma non siamo dei santi, siamo un popolo in cammino che si mette in discussione, che si fida veramente<br />

della stella che guarda quando apre la finestra al mattino. E’ la stella di Maria che ci indica la nostra strada, quindi siamo<br />

tutti in cammino.<br />

L’anno scorso sono riuscito a fare una cosa bellissima con tutti quanti voi, vediamo se ci riusciamo anche quest’anno<br />

e poi vi saluto. Allora fatemi andare a case dalle mie figlie Maria Stella e Maria Chiara, che mi chiedono sempre: “Papà<br />

com’è andata?”, a loro voglio rispondere “Super Bene!”<br />

Alziamoci in piedi che ve la insegno, come l’anno scorso:<br />

Rit. Io ti voglio seguire Signore, per le strade deserte del cuore.<br />

Io ti voglio seguire Signore, dolcemente ti vengo a cercare....<br />

Facciamo un bel regalo agli amici di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>, a Chiarina, agli amici di Varese, al Prof. Comeri, a Gigi Leva, a<br />

Camillo: un applauso a tutti quanti loro, perché è grazie a questi signori che io sono qua, perché tutto nasce a Varese e<br />

nasce con loro, la mia storia è legata a Varese, la mia vita è legata a Varese, tutto è legato a Varese, ed è anche per questo<br />

che io sono qui, tutto nasce da lì.<br />

Allora mi raccomando, cantiamo con gioia, perché veramente vogliamo seguire questo benedetto Gesù una volta per<br />

sempre!<br />

Ho cercato il tuo amore lungo le strade, ho cercato il tuo volto dentro le case,<br />

senza di te la mia vita è solo un’illusione, senza di te la mia storia è una triste canzone. Rit<br />

Nella terra di grazia sento che nasce dal cuore, nella terra di grazia nasce forte il tuo amore,<br />

e attraversa i miei occhi e guarisce le mie paure e accarezza l’anima che solo te vuole seguire! Rit.<br />

Roberto Bignoli:<br />

Voglio vedere ancora le mani alzate, insieme, ecco qua l’onda della gioia, il popolo che desidera seguirlo. Signore,<br />

siamo qui oggi a chiederti la forza, la forza di essere testimoni del Vangelo, siamo qui a chiederti di donarci la gioia,<br />

quella gioia che possiamo testimoniare nella nostra vita, nel nostro cammino, con forza, con Amore, Signore!!!!<br />

Adesso voglio sentire tutto il Palasharp!! Forte!<br />

27<br />

Palasharp


28<br />

Santa Messa<br />

Introduzione<br />

Cari fratelli e sorelle, tutta la giornata è stata come un nostro pellegrinaggio, ma anche la S. Messa vuole essere un pellegrinaggio<br />

spirituale. Cominciamo con il pentimento. Mettiamoci, all’inizio della S. Messa, come Mosè stava davanti al<br />

roveto ardente, quando ha sentito la voce di Dio: “Togliti i sandali, questo posto è santo!”. Anche la S. Messa è un posto<br />

santo davanti al quale non ci sentiamo degni, ma Dio ci ha invitati, Dio ci fa degni perdonando i nostri peccati. Per questo<br />

chiediamo perdono a Dio di tutto quello che ci ha sporcato, ferito, macchiato, fatto allontanare da Lui e dagli altri.<br />

Omelia<br />

“Maria, guidaci sulla via della santità”<br />

Cari fratelli e sorelle, tutte le tre letture che abbiamo sentito hanno un filo logico che le lega insieme. Nella prima lettura<br />

abbiamo ascoltato come Dio disseta il suo popolo nel deserto dopo che è uscito dalla schiavitù. Si trovano nel deserto e le<br />

difficoltà che incontrano fanno loro dubitare della bontà e della misericordia di Dio. Il popolo mormora contro Mosè:<br />

“Perché ci hai fatto uscire dall’Egitto, dalla schiavitù? Ora moriremo tutti!”. La nostra fede deve anche essere provata. E’<br />

facile essere cristiani quando siamo radunati tutti qui insieme e preghiamo; è facile essere cristiani quando tutto ci va bene,<br />

ma essere entusiasti, ogni giorno della nostra vita, è molto difficile.<br />

Dio reagisce al mormorio del popolo e li fa dissetare, così possono proseguire il loro cammino verso la terra promessa. Anche<br />

noi incontriamo tante croci, difficoltà, argomenti per non credere; incontriamo le malattie e la morte dei nostri cari. Tutto<br />

questo mette alla prova la nostra fede, la fede nella bontà e misericordia di Dio, ma le malattie e le croci possono anche<br />

rafforzare la nostra fede! Molte persone, attraverso tante croci e sofferenze, sono diventate grandi e forti nella fede; alcuni,<br />

invece, nelle croci hanno perso la fede.<br />

Vediamo che l’anima di ogni uomo è un mistero che solo Dio conosce. Il Vangelo oggi tratta della sete fondamentale, della<br />

sete profonda. Cos’è questa sete? Quando la veggente Ivanka ha parlato, ho visto che in questa sala c’era silenzio; tutti avete<br />

ascoltato perché ha parlato di qualcosa di diverso, perché quando i veggenti parlano, parlano del cielo che si è aperto, ci<br />

dicono che la nostra fede non è qualcosa di chiuso qui sulla terra, ma ha uno scopo e una meta proiettati dopo la morte.<br />

Nessuno di noi sa cosa c’è dopo la morte perché nessuno di noi è stato di là, non abbiamo un’esperienza personale. Tutto ciò<br />

che la veggente Ivanka ha detto, lo leggiamo nel Vangelo, ma si tratta dell’attuale testimonianza della veggente che noi vediamo<br />

con gli occhi.<br />

Ognuno di noi ha sempre bisogno di un nuovo stimolo nella fede. Siamo umani, abbiamo bisogno di queste testimonianze<br />

che ci aiutano e ci rafforzano nella fede. Anche oggi, nel Vangelo, Gesù fa una proposta radicale a tutti noi affinché<br />

diamo alla nostra vita un senso, un nuovo orizzonte: l’eternità. Io direi però che, per l’eternità, si deve decidere qui, oggi,<br />

non dopo la morte.<br />

La Madonna viene proprio con questo desiderio profondo e forte nel suo cuore materno dicendo: “Cari figli, desidero che<br />

siate felici qui e che siate tutti con me in cielo”. Su questa terra restiamo poco, ma anche cento anni cosa sono rispetto all’eternità?<br />

S. Paolo diceva: “Tutte le tribolazioni che qui possiamo vivere passeranno, ma l’eternità, la gloria, non passerà<br />

mai”. Vediamo nel Vangelo l’incontro della donna che appartiene ad una setta che si è staccata dal giudaismo. Gesù, vero<br />

giudeo, parla però con questa donna.<br />

Ciò era un po’ insolito, contro le usanze e la cultura del tempo e, quando i discepoli vedono Gesù, si scandalizzano un po’,<br />

ma stanno zitti. Direi che, in un primo momento, leggendo questo brano del Vangelo, Gesù parla di una cosa e la samaritana<br />

di un’altra, come se si trovassero su frequenze e su livelli diversi; non si capiscono subito. La donna parla dell’acqua materiale<br />

che può dissetare la sete umana; Gesù parla di un’altra acqua: dell’acqua viva, sorgente viva che proviene dal suo cuore


e che può dissetare la nostra<br />

anima. Dell’acqua di cui<br />

parla la samaritana, quando ne<br />

abbiamo bevuta, avremo ancora sete; l’acqua di<br />

cui parla Gesù, disseta il nostro cuore e la nostra<br />

vita e dà un senso nuovo alla nostra esistenza.<br />

Anche a Medjugorje sono avvenuti tanti<br />

incontri diversi, nuovi, di tanti fedeli; tanti pellegrini<br />

hanno sperimentato quest’acqua viva<br />

che Dio ci dona, attraverso la Vergine Maria,<br />

che è piena di grazia, e di cui tutti noi abbiamo<br />

bisogno.<br />

Parlare della vita eterna non vuol dire dimenticare<br />

la terra. Qui dobbiamo vivere ogni giorno,<br />

impegnandoci a fare le cose quotidiane che Dio<br />

si aspetta da noi, ma con il cuore rivolto all’eternità,<br />

con il cuore rivolto al cielo. Non basta<br />

sapere che l’eternità c’è, dobbiamo anche cominciare<br />

a far qualcosa per raggiungere e meritarci<br />

questa eternità. Ricordiamo quel giovane<br />

ricco che chiedeva a Gesù: “Maestro cosa devo<br />

fare per avere la vita eterna?”. Gesù gli parla<br />

dei comandamenti e aggiunge: “Se vuoi essere<br />

perfetto vendi tutto e seguimi”. Nonostante sia<br />

stato invitato, quel giovane volge le spalle e si<br />

allontana da Gesù perché il suo cuore non è<br />

ancora pronto a lasciare tutto. Anche noi non possiamo e non dobbiamo attaccarci troppo a questa terra e alle cose terrene.<br />

Tutti noi abbiamo paura di ciò che ci sarà dopo la morte; abbiamo paura di Dio, ma la cosa opposta alla paura è la fede e con<br />

la fede si vince ogni paura.<br />

Preghiamo, oggi, in questo momento perché siamo venuti qui tutti, assetati, per attingere di quell’acqua che zampilla<br />

dal cuore di Gesù e che calma arsura della vita terrena, donandoci sollievo e desiderio della vita eterna. Gesù chiede<br />

alla samaritana da bere e vuole risvegliare, dentro di noi, il desiderio di quell’acqua che lui ci dà. La Beata Madre Teresa di<br />

Calcutta ha incontrato Gesù e ha sentito le parole che ha pronunciato sulla croce: “Ho sete!”. Anche oggi Gesù ha sete del<br />

nostro tempo, ha sete del nostro cuore, ha sete della nostra fede.<br />

Preghiamo Gesù affinché possa riempire i nostri cuori così che anche noi possiamo rispondere alla sua richiesta: “Dammi<br />

da bere, ho sete!”, e che possiamo riconoscerlo nel prossimo che Lui ha messo sulla nostra strada, nei vicini che soffrono,<br />

nei vicini che hanno bisogno delle nostre mani, del nostro cuore, del nostro tempo.<br />

Vergine Maria, Regina della pace, guidaci sulla via della santità verso tuo figlio Gesù e nostro Salvatore. Amen.<br />

“Cari figli, in questo tempo santo pieno delle grazie<br />

di Dio e del suo Amore che mi manda a voi, vi<br />

prego di non avere il cuore di pietra. Il digiuno e la<br />

preghiera siano le vostre armi per conoscere e avvicinarvi<br />

a Gesù, mio Figlio. Seguite me, il mio<br />

esempio luminoso, vi aiuterò, sono accanto a voi, vi<br />

ringrazio. Per tutto il tempo, il viso della Gospa è<br />

stato doloroso e triste. Si è poi fatto serio quando ha<br />

sottolineato l'importanza della benedizione del<br />

sacerdote e ha chiesto di pregare e digiunare per<br />

tutti i sacerdoti.”<br />

(messaggio della Madonna a <strong>Mir</strong>jana del 2 gennaio 2007)<br />

29<br />

Santa Messa


30<br />

Santa Messa<br />

Adorazione finale<br />

Adorazione Eucaristica finale<br />

Così dice la Sacra Scrittura: “Fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo intimo”. Signore Gesù, fà che quest’acqua<br />

viva lavi il nostro intimo, il nostro cuore, le nostre coscienze. Ti preghiamo, donaci quest’acqua viva che zampilla<br />

per la vita eterna; disseta, o Gesù, la nostra sete di pace, di verità, del senso della vita. Così dice il Vangelo: “tanta<br />

folla seguiva Gesù e da Lui usciva tanta forza e guariva tutti”. Anche noi adesso con la fede, con il cuore, seguiamo<br />

Gesù cantando, pregando che la forza del cuore di Gesù possa rafforzare in noi tutto ciò che è debole, risuscitare<br />

in noi tutto ciò che è morto.<br />

Dopo che Gesù è passato tra la folla<br />

Il Signore benedica tutti voi, tutte le vostre famiglie, tutti i vostri cari e le persone che avete presentato e portato a<br />

Gesù nella preghiera; tutti quelli che soffrono nell’anima e nel corpo; benedica e guarisca gli ammalati, col suo<br />

Amore e la sua Grazia. Dia loro il suo Amore e la sua pace e li protegga da ogni male Dio Onnipotente, Padre, Figlio<br />

e Spirito Santo.<br />

Benedizione degli oggetti.<br />

Signore Dio nostro, Gesù Cristo, con il tuo battesimo nel Giordano hai santificato e consacrato l’acqua che ci fa<br />

ricordare il nostro battesimo. Effondi la tua benedizione e il tuo Santo Spirito su quest’acqua, su questi sacri oggetti<br />

perché tutte le persone che li useranno siano protette con la tua Parola, con il tuo Spirito e con la tua Pace. Per<br />

questo, Gesù, Ti preghiamo: per intercessione della nostra Madre, la Vergine Maria, Regina della pace, benedica Dio<br />

Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. Benediciamo il Signore!<br />

“Io sono felice ma la gioia non sarà<br />

completa finché anche voi non sarete<br />

pieni di gioia. E non potrete esserlo fino<br />

a quando non comprenderete il mio<br />

amore immenso” (da “Otto anni di<br />

scuola per i gruppi di preghiera”)<br />

(messaggio del 05 agosto 1983).


Cari nostri Padrini, Madrine e amici<br />

“Eravamo una famiglia felice. Come vetro siamo stati<br />

frantumati in mille pezzi che non possono più essere<br />

ricomposti”.<br />

Questa frase è tratta da una delle tante lettere scritte<br />

dai bambini rimasti senza genitori.<br />

Sì la guerra è finita, ma le sofferenze continuano.<br />

Stiamo aiutando circa 5000 bambini orfani o di famiglie<br />

disagiate a ritrovare la speranza cercando di asciugare<br />

le loro lacrime e di far tornare il sorriso sui loro<br />

volti.<br />

Abbiamo chiesto collaborazione all’Associazione <strong>Mir</strong> i<br />

<strong>Dobro</strong> che ci ha sempre aiutato dall’inizio della guerra,<br />

con amore e costanza, poiché parte di questi bambini<br />

hanno trovato un benefattore, ma molti sono in<br />

attesa di essere adottati.<br />

Speriamo che presto trovino un posto nel cuore di una<br />

famiglia, di un amico che sa pregare per loro e aiutarli<br />

finanziariamente, secondo le propria disponibilità.<br />

Questo rapporto umano - affettivo - spirituale è molto<br />

più importante dell’aiuto materiale simbolico.<br />

Cari amici, potrete divenire per loro una nuova luce,<br />

una nuova speranza, una nuova gioia quale segno di<br />

Medjugorje: segno di amore e unità fra i popoli che la<br />

Madonna ha iniziato a costruire fin dall’inizio.<br />

Gesù ha detto: “E chi accoglie uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me”. (Mt 18,5).<br />

Coraggio! Aprite il vostro cuore, accogliete questo piccolo, accogliete Gesù.<br />

Cristo è sempre una grande gioia, una grande benedizione per voi e per la vostra famiglia.<br />

Siete entrati come amici nella nostra preghiera quotidiana che ci unisce spiritualmente. Sarete ospiti particolari nel<br />

nostro cuore e nella nostra vita.<br />

A nome di tutti i bambini e delle loro famiglie, vi ringraziamo anticipatamente per la vostra generosa risposta e<br />

vi auguriamo pace e bene.<br />

Siroki Brijeg - Puringaj<br />

Medunarodno Kumstvo Djetetu<br />

“Cari figli, oggi v’invito a rinnovare la preghiera<br />

nelle vostre famiglie. Cari figli, spronate<br />

anche i più piccoli alla preghiera cosicché i<br />

bambini si rechino alla Santa Messa.<br />

Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.<br />

(messaggio del 7 marzo 1985)<br />

31<br />

Adozioni a distanza


32<br />

Adozioni a distanza<br />

Espressioni di adottati e madrine/padrini<br />

Riportiamo le lettere che madrine e padrini scrivono ai loro figliocci esprimendo<br />

il loro affetto e la loro fede in Dio.<br />

“Tu sei il mio angioletto”<br />

Mio piccolo tesoro,<br />

quanto vorrei abbracciarti forte forte, ti penso sempre, e spero di vederti un giorno. Purtroppo non me la passo molto<br />

bene, sono sempre negli ospedali, diversamente sarei già venuta da te. Sono contenta che studi l’italiano, non è difficile,<br />

vedrai tesoro, e, sono felice che vai a scuola. Spero che stiate tutti bene, vi porto nel cuore, e tu sei il mio angioletto.<br />

Quando, nel mio paese, vedo bambini che escono dalle scuole, ti penso e vedo in ogni bambina: sei la mia stella.<br />

Appena mi sarà possibile, ti prometto che verrò, forse con la mia famiglia od assieme ad un’ amica che conosce<br />

tutto di Medjugorje. Sarà l’occasione per poterci vedere. Per ora devo stare a casa per problemi di salute, ma il<br />

Signore è grande e riuscirà a farci incontrare. Ora ti abbraccio, piccola mia, mi raccomando, fai la brava. Ti voglio<br />

un mondo di bene, e ti tengo nel mio cuore.<br />

Con immenso affetto ti abbraccio, piccola mia. Baci baci<br />

Raffaella<br />

Questa è la lettera di un adottato che scrive ai suoi padrini dopo l’incontro che <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> ha programmato a<br />

Siroki Brijeg nel mese di aprile. Possiamo capire da queste poche righe quanto sia importante la figura del<br />

padrino nel cuore di questi ragazzi che hanno perso un genitore e soprattutto quanto sia importante incontrarsi<br />

fisicamente con loro.<br />

“La fede in Dio è il dono più grande”<br />

Ciao, cari padrini, Nerina e Saverio.<br />

Io, la mamma e le sorelle stiamo scrivendo la lettera e non sappiamo da<br />

dove iniziare.<br />

Prima di tutto grazie per l’incontro stupendo, che ci ha permesso di<br />

conoscerci. Quando dal Medjunarodno Kumstvo di Siroki Brijeg ci<br />

hanno avvisato che ci saremmo incontrati con voi, eravamo molto emozionati<br />

e felici. Ogni giorno non vedevamo l’ora di conoscerci, finalmente.<br />

Grazie a Dio, le nostre aspettative si sono avverate. Siamo venuti per<br />

la prima volta a Siroki Brijeg. L’incontro con voi è stato stupendo. Il<br />

Santuario rimarrà nei nostri ricordi per tutta la vita. Cari padrini,<br />

Nerina e Saverio, il solo vostro avvicinarsi a noi ci ha fatto felici. I nostri<br />

cuori hanno sentito il vostro amore verso di noi. Siamo venuti con mio<br />

zio Ivan. Mio zio dice che siete persone splendide e noi lo ringraziamo<br />

per questo. Quando siamo usciti dall’auto, ho visto subito il padrino<br />

Elena


Francesco<br />

Saverio. Ero molto felice. Ho detto a mia mamma:<br />

“Ecco i nostri padrini”. La mamma ha detto: “Dove<br />

sono?”. E si è messa a cercarvi con lo sguardo. Era<br />

molto emozionata e felice, come tutti noi. Cara madrina, tu e Saverio<br />

siete belli, cari, meravigliosi e pieni di amore. Noi siamo felicissimi che<br />

voi siate i nostri padrini, parte della nostra famiglia. Non è che ci<br />

siamo potuti comprendere bene, noi non sappiamo l’italiano e voi non<br />

conoscete il croato. Ma, in ogni caso, in qualche parola ci siamo capiti,<br />

per noi è stata una grande soddisfazione fare amicizia con voi. Ho<br />

guardato il cielo ed ho detto: “Caro papà, se solo tu fossi qui con noi<br />

per conoscere queste due persone meravigliose che sono qui accanto!<br />

Persone che ci vogliono bene, ci aiutano e pregano per noi”. Il<br />

papà ci manca tanto. Cara madrina, la mia mamma è sempre triste e<br />

Flavio<br />

depressa, ma ha detto che quel giorno era particolarmente felice. E<br />

questa felicità l’hanno data i tuoi caldi abbracci di mamma. Cari<br />

padrini, Nerina e Saverio, la mamma, le sorelle ed io vi ringraziamo<br />

per i regali che ci avete portato e per don Gianpaolo. Il regalo più<br />

grande è che ci siamo potuti conoscere e tutto il resto è bellissimo<br />

comunque. Cara madrina, grazie anche per il pacchetto di Pasqua che<br />

abbiamo ricevuto. Come avete potuto vedere anche su di noi, ci va<br />

tutto benissimo e ci piace. Io sono stato particolarmente felice per i<br />

pantaloni che mi hai comperato. Li desideravo da tempo. Sono contentissimo.<br />

Grazie anche per tutto il resto. Il pacchetto di Pasqua è stato<br />

molto gradito. Abbiamo destinato il dolce a forma di croce al nostro<br />

pranzo pasquale. Grazie anche per i soldi che ci avete dato e spedito. Siamo molto felici perché verrete per la mia<br />

Santa Cresima. Siamo contenti che il sig. Goran verrà con voi per tradurre i nostri discorsi, ringraziatelo per noi. Cara<br />

madrina, grazie per l’abbraccio ed il bacio che hai dato a Saverio, questo mostra il vostro amore e rispetto reciproco.<br />

Cari padrini, noi avremmo molte cose da scrivervi. Spero che vi sia piaciuto stare con noi in Bosnia e che il viaggio<br />

sia stato positivo, così come è stato bello per noi fare amicizia con voi e come è stata bella la Santa Messa ascoltata<br />

insieme. Vi mandiamo un paio di fotografie per ricordo del nostro primo incontro. Grazie per le preghiere che<br />

indirizzate a noi e per Don Gianpaolo e per il sig. Goran. Siete anche tutti voi nelle nostre preghiere. La preghiera e<br />

la fede in Dio è il dono più grande che ogni uomo può desiderare di ricevere da Dio. Vi mandiamo tanti saluti e baci.<br />

Un saluto anche per Don Gianpaolo, per il sig. Goran e la sua famiglia.<br />

Un grande bacio e saluti alla madrina Nerina ed al padrino Saverio.<br />

Vi auguro ogni bene di cuore: Ana, Marija, Antonija e Boris!<br />

I PADRINI RISPONDONO<br />

“Spero che il sorriso non si sia spento”<br />

Caro Boris, alcuni giorni fa abbiamo ricevuto vostre notizie.<br />

Come sempre le vostre lettere ci commuovono. Anche per me e<br />

Saverio, l’incontro è stato di un’emozione incredibile. Di questo<br />

incontro benedetto da DIO e promosso dalle persone che fanno<br />

parte di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>, iniziando dalla “Presidentessa” Chiarina,<br />

da Antonietta, Antonella, Padre Antonio, i sacerdote e la guida<br />

spirituale di noi pellegrini, e da tutte le persone che non ho avuto<br />

la fortuna di conoscere di persona, alle splendide, pazienti, bravissime<br />

interpreti. Io e Saverio ringraziamo tramite questo scritto.<br />

Papà dal cielo ha sorriso nel vedere la tua mamma un pochino<br />

felice del nostro primo incontro. Spero che il sorriso non si<br />

sia spento troppo presto. Caro Boris, non noi, ma voi siete meravigliosi<br />

e speciali. Caro Boris, anch’io avrei molte cose da dirvi,<br />

ma non sono molto brava nello scrivere. Voi tutti, (zio Ivan com-<br />

Boris Zeku<br />

Nerina e Saverio<br />

33<br />

Adozioni a distanza


34<br />

Adozioni a distanza<br />

preso) eravate già nel nostro cuore ed ora lo siete anco-<br />

Massimina e Dario<br />

ra di più. Sì Boris, il nostro pellegrinaggio è stato ancora<br />

più bello di quelli precedenti, perché abbiamo potuto finalmente<br />

conoscervi di persona. Ricordo ancora l’emozione provata<br />

nell’attesa di vedervi tanto che mi sono sentita mancare. Come avrai notato,<br />

ero seduta sul muretto con la schiena appoggiata al lampione e, se<br />

Saverio non mi avesse tenuto, sarei caduta a terra. Ora sorrido al ricordo.<br />

Ma quel giorno piangevo di gioia. La Santa Messa ascoltata con tutti voi,<br />

non potrò scordarla mai più. E’ stata troppo emozionante. Dio c’e’, e quel<br />

giorno era particolarmente vicino a noi. Grazie Dio padre, buono e generoso!!!<br />

Caro Boris, con questa lettera vogliamo ancora ringraziarvi per i<br />

doni che ci avete dato, era tutto buono, soprattutto era impregnato dell’amore<br />

da parte vostra. Grazie ancora, un abbraccio a tutti voi (zio Ivan compreso)<br />

e dì a mamma Ana di sorridere ancora. Quando sorride è ancora più<br />

BELLA!!! Mille baci e mille abbracci a tutti voi, e spero di rivedervi presto<br />

Nerina e Saverio<br />

Franco e Graziella<br />

Cara Ena,<br />

sono Daniela la tua mamma Italiana, ti scrivo ed ho davanti a me la tua bella<br />

foto. Sei molto bella e sono sicura che sei altrettanto brava. Io e Maurizio, il<br />

tuo papà Italiano, ti vogliamo già bene come ad una figlia, la figlia che non<br />

abbiamo mai avuto. Ricordati che noi ci saremo sempre per te, qualsiasi cosa<br />

tu abbia bisogno, noi siamo i tuoi genitori del cuore. Ti guardo e il tuo viso<br />

mi riempie di una grande gioia, non sei sola, anche se siamo lontani, con l’amore<br />

del nostro cuore ti siamo vicini. La Madonnina che ha fatto incontrare<br />

noi due in un pellegrinaggio, ora ti ha portato a noi. La tua foto è accanto a<br />

quelle della Madonnina di Medjugorje e a quella di Papa Giovanni Paolo II<br />

sulla mia scrivania, dove spesso lavoro.<br />

Ci piacerebbe tanto incontrarti e lo faremo sicuramente un giorno quando ci sarà l’incontro con i padrini e le madrine,<br />

ma ancora di più vorrei che ci incontrassimo in vacanza quando verremo lì da voi e ti porteremo con noi a farti divertire<br />

al mare. Ricordati, cara Ena, che un giorno, quando sarai grande, la nostra casa per te sarà sempre aperta e le nostre<br />

braccia pronte ad abbracciarti. Ti abbracceremo come un papà e una mamma abbracciano la propria figlia. Salutaci<br />

tanto la tua nonna e dille di non preoccuparsi, tu hai noi. Ti saluta tanto anche la nostra nipotina Corinne, sai che le<br />

assomigli? Qui ti salutano anche i nonni Anna, Franco e Benedetto. Ci sono altri nipoti grandi e c’è Elisa che, come<br />

Corinne, ha 16 anni, sai che assomigli anche a lei? Avete tutte e 3 i capelli biondi e gli occhi chiari, sembrate proprio<br />

cugine. Io faccio l’infermiera e papà fa l’impiegato, Corinne frequenta il liceo artistico ed Elisa invece studia da estetista.<br />

E tu? Raccontami, cosa vuoi fare di bello? Ti raccomando, hai uno sguardo molto intelligente, studia, e sono sicura<br />

che diventerai una persona molto importante. Io lavoravo e studiavo anche di notte, sono diventata anche riflessologa<br />

e massaggiatrice. Che ne dici, imparerai un po’ di Italiano per quando ci incontreremo? Qualunque studio vorrai<br />

intraprendere, noi ti sosterremo. Ora ti saluto perché è notte e domani vado al lavoro.<br />

Salutaci tanto, tanto la nonna. Un grande abbraccio dai tuoi genitori Italiani<br />

Incontro dei padrini con i loro figliocci<br />

Borislav e Ivona


Il centro è frutto dell’ottima collaborazione tra il Comune di Siroki Brijeg con la<br />

Fondazione Don Gnocchi di Milano, <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> e Medunarodno Kumstvo ed è stato<br />

realizzato anche grazie al generoso contributo della Regione Lombardia.<br />

Come si vede dalla foto la costruzione è terminata e funziona dal 2004. Ospita 40<br />

ragazzi, dalla mattina alla sera, e offre ad altri 35 la possibilità di ricevere gratuitamente<br />

visite ambulatoriali e specialistiche (psicologiche, neurologiche…).<br />

Perché il centro possa continuare a funzionare ha bisogno del nostro aiuto.<br />

Ha bisogno del tuo aiuto!<br />

Aspettano il tuo gesto d’amore<br />

“Lo sguardo del<br />

cuore cristiano<br />

che osserva il volto di<br />

Gesù, si ferma<br />

davanti alla<br />

sofferenza<br />

del bambino<br />

con lo stesso<br />

desiderio di Veronica:<br />

asciugare<br />

il suo volto”<br />

35<br />

Centro disabili


36<br />

Centro disabili<br />

Iniziativa a favore dei disabili<br />

“Cari figli, oggi vi invito a fare opere di<br />

misericordia con amore e per amore,<br />

verso di me e verso i vostri fratelli e<br />

sorelle. Cari figli, tutto quello che fate<br />

agli altri, fatelo con grande gioia e<br />

umiltà verso Dio. Io sono con voi e di<br />

giorno in giorno offro i vostri sacrifici e<br />

preghiere a Dio per la salvezza del<br />

mondo. Grazie per aver risposto alla mia<br />

chiamata!”<br />

Messaggio della Madonna di Medjugorje<br />

del 25 novembre 1990<br />

PUOI PARTECIPARE<br />

e FAR PARTECIPARE<br />

A partire dalla fine di ottobre<br />

Presso BAR ON THE ROAD<br />

Via Bafile 185 – JESOLO (VE)<br />

Vicino Hotel Moderno - Jesolo<br />

Per informazione contattare la nostra<br />

collaboratrice in sede la signora<br />

Marangoni Daniela<br />

negozio: 0421 – 92516<br />

cellulare: 340 - 7243656<br />

Troverai la possibilità<br />

di fare la tua offerta<br />

e ottenere abiti,<br />

scarpe, oggetti e…<br />

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NE HA TANTO<br />

BISOGNO!


ADOZIONE SPECIALE DI UN DISABILE<br />

E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: “ Chi accoglie<br />

uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma<br />

Colui che mi ha mandato” (Marco 9, 36 - 37).<br />

<strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> lancia un appello a tutti i pellegrini, amici e lettori di questa rivista:<br />

aiutateci a mantenere aperto il Centro per i disabili attraverso le vostre offerte o<br />

un’adozione a distanza di 2.000 euro l’anno per la parziale copertura dei costi di<br />

un bambino ospitato al centro. In questo modo un bambino o un ragazzo disabile<br />

potrà continuare ad essere curato, a stare con i suoi amici, a vivere una vita come<br />

gli altri nonostante la sua disabilità.<br />

Se il centro chiudesse, i disabili e le loro famiglie dovrebbero<br />

tornare a stare isolati da tutti e vivere nella propria<br />

disperazione. Sappiamo che è difficile garantire 2.000 euro<br />

l’anno perché è una cifra ingente, però vi chiediamo di pensare<br />

a chi è meno fortunato di noi, a chi dovrà essere disabile<br />

per tutta una vita. Si può adottare un bambino mettendosi<br />

assieme a qualche amico per dividere la spesa<br />

dei 2.000 euro oppure proporre questo impegno a qualche<br />

gruppo, associazione, parrocchia. Si possono fare<br />

delle iniziative particolari, chiedendo a <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> di presentare l’iniziativa alle persone di buona<br />

volontà. Confidiamo che la Madonna saprà mettere la propria mano sui nostri cuori e ci aiuterà ad essere<br />

generosi con chi è nella sofferenza. Questi soldi donati gratuitamente saranno quelli che ci renderanno<br />

contenti perché avremo avuto l’occasione di realizzare ciò che il Signore ci chiede: “Amatevi gli uni gli<br />

altri, come io ho amato voi”, come in una grande famiglia, la famiglia di Maria.<br />

Nel cuore dell’uomo<br />

il Signore ha messo<br />

una grande potenza<br />

per vederlo e amarlo<br />

nei piccoli sofferenti.<br />

Uomo del terzo millennio,<br />

che sei tornato dalla luna,<br />

cercando verità,<br />

davanti agli innocenti<br />

e sofferenti fermati:<br />

che cosa hai fatto per loro?<br />

Dove e quando<br />

hai visto il Signore?<br />

Quando ti sei fermato<br />

davanti ai disabili?”<br />

Padre Jozo<br />

Puoi devolvere il tuo contributo deducibile dalle tasse ai sensi<br />

della Legge del 14 maggio 2005 no. 80 presso:<br />

BANCA PROSSIMA<br />

Gruppo Intesa San Paolo<br />

IBAN: IT23 K033 5901 6001 0000 0012 888<br />

C/C POSTALE 10073211<br />

MIR I DOBRO - Via Roma, 33 - VIGGIU’ (VA)<br />

37<br />

Centro disabili


38<br />

Lettere a MID<br />

“Siate mani tese”<br />

Leggendo l’ultimo giornalino della nostra Associazione in cui si parla<br />

diffusamente delle iniziative di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>, mi è salita una preghiera<br />

forte e sincera dal cuore: “Grazie Maria per quello che è e che fa <strong>Mir</strong><br />

i <strong>Dobro</strong>!” Veramente sono moltissime le opere di bene che<br />

l’Associazione porta avanti con l’aiuto della Regina della Pace, ma la<br />

cosa che colpisce maggiormente è l’amore con cui lo fa: nella semplicità<br />

e nella fiducia in Dio si offrono tutte le fatiche e le sofferenze<br />

per rispondere alle chiamate che, di volta in volta, la provvidenza<br />

pone sulla strada. Se volete avere un esempio di tutto il cuore<br />

che <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> impegna nelle opere caritative, potete leggere<br />

il bellissimo libro di Claudio Bianchi “Viaggio verso la<br />

Bosnia”: l’avrò letto ormai una decina di volte, ma vi assicuro<br />

che, ogni volta che lo finisco, sento una grande gratitudine<br />

nel cuore per ciò che Maria ha fatto nascere con questa<br />

Associazione.<br />

Ma ogni cuore per poter vivere deve battere, ricevere il nutrimento<br />

e la forza. Da dove li riceve <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>? La risposta è<br />

una e una sola: dalla preghiera, da quel Rosario che fra Jozo ci<br />

ha sempre mostrato, pregando con noi ad ogni incontro e, soprattutto,<br />

dall’Eucarestia celebrata e adorata. Sì, paradossalmente dal<br />

punto di vista del mondo, è proprio piegando le ginocchia e aprendo<br />

il cuore che si riceve la forza di portare Cristo agli altri nei modi<br />

più vari e semplici: da un sorriso al pulire un pavimento, pensando<br />

con amore a chi ne usufruirà ecc… In questo modo anche <strong>Mir</strong> i<br />

<strong>Dobro</strong> fa la sua parte per rispondere a quel messaggio della<br />

Gospa in cui chiedeva di essere mani tese, nella consapevolezza<br />

profonda, però, che non potremmo offrire le nostre mani agli<br />

altri se prima non le congiungiamo in preghiera. Ed ecco allora<br />

i pellegrinaggi a Medjugorje, i ritiri, ma anche – ed è molto<br />

importante – l’iniziativa più volte ricordata, di coprire tutta la<br />

giornata con turni di preghiera per l’Associazione. Non<br />

inganniamoci, non dimentichiamo che la forza sorgiva è la<br />

preghiera e che fra Jozo, coloro che guidano i pellegrinaggi,<br />

i convogli o lavorano ai vari progetti, hanno bisogno della<br />

nostra preghiera, del nostro ricordarli nel Rosario quotidiano,<br />

della vicinanza del cuore che porta quel sorso d’acqua che ristora nel cammino. Coraggio, dunque, congiungiamo<br />

insieme le nostre mani in preghiera per poter essere sempre più piccoli strumenti nella grande e dolce mano<br />

della Gospa!<br />

Manuel<br />

“Chiedo preghiere”<br />

Carissima Chiarina,<br />

ti seguo attraverso la rivista “Aiutiamoli”, che ho fatta arrivare anche in carcere.<br />

Mi chiamo Massimo, sono psicologo penitenziario e ti scrivo dalla Calabria. Sono un figlio di Medjugorje essendoci<br />

andato, per la prima volta, nel 1988.<br />

Da qualche anno porto persone con me, non potendo associarmi a voi, data la distanza.<br />

Quest’anno, alla fine del mese, tra il gruppo delle mie parti che sono riuscito a riunire e quello di un amico, vici-


no a Napoli, siamo circa 46 persone e partiremo con “Cieli Nuovi” di Napoli.<br />

Ho tempo sul pullman (circa tre ore di viaggio) di preparare la gente all’incontro con la Madre<br />

nella terra benedetta e, vista la vostra esperienza, certamente più grande della mia, ti chiedo come<br />

organizzare il giorno della partenza.<br />

Sicuramente pregheremo e già da prima, farò pregare qualche monastero per questa intenzione.<br />

Ho letto sulla rivista che sul pullman distribuite dei messaggi a caso alle persone e ognuno lo ritiene un invito rivolto<br />

a sé. Ho capito bene?<br />

Mi puoi consigliare qualcosa, vista anche la tua vicinanza pluriennale al nostro amato padre Jozo?<br />

Un abbraccio fraterno, aspetto presto, data la prossimità della partenza, le tue sagge indicazioni e i tuoi saggi suggerimenti.<br />

Pregate per questo gruppo, è importante.<br />

Col cuore.<br />

Massimo<br />

“<strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> risponde”<br />

Carissimo Massimo,<br />

è vero che noi distribuiamo in pellegrinaggio i messaggi della Regina della Pace all’andata perché ogni pellegrino<br />

possa ricevere un pensiero su cui riflettere durante il soggiorno a Medjugorje. Noi diamo anche un libricino per<br />

le preghiere che si intitola: “Preghiamo con Padre Jozo”. Viaggiamo sempre con un sacerdote, se è possibile, perché<br />

ci sembra molto importante. Diamo a ciascun pellegrino il nostro giornalino e lo commentiamo insieme: il resto<br />

lo fa la Madonna. Mi spiace di non essere vicini perché avremmo potuto collaborare. Comunque sappi che i punti<br />

principali, come dice Padre Jozo sono: Parrocchia, Podbrdo, Krizevac. Tutto il resto rimane come contorno. Se<br />

vuoi possiamo spedirti i giornalini da distribuire, soprattutto lo “speciale” che abbiamo fatto per i 30 anni di apparizioni<br />

della Regina della Pace. Se vuoi qualche altra spiegazione chiamami al telefono. Ciao, buon lavoro.<br />

PS. Se vuoi giornalini, corone, immagini per i carcerati, dillo. Lo facciamo già attraverso un detenuto che è in carcere<br />

in provincia di Cosenza, a Siano, vicino a te.<br />

Chiarina<br />

Carissima Chiarina,<br />

va bene per i giornalini, considera che siamo circa 50 persone e partiremo il giorno 31 maggio.<br />

Lascio al tuo cuore la scelta di mandare tutto il materiale che vorrai per i detenuti. Sarebbe utile, ogni volta che<br />

troviamo uno spiraglio, sigillare quello spiraglio con la luce della Madre della Pace.<br />

Pensa che sono riuscito a convincere il cappellano del carcere a venire in pellegrinaggio e partirà con noi il 31.<br />

Anche lui ha molto bisogno di preghiera e di trovarsi nella grazia della “nostra” amata terra.<br />

Grazie col cuore. Dio ci benedica.<br />

Massimo<br />

“Grazie per ogni detenuto”<br />

Carissima “sorella”, sono Massimo, dalla Calabria.<br />

Oggi ho ricevuto il santo materiale da portare<br />

all’Istituto penitenziario di Castrovillari, dove lavoro.<br />

Ho visto un segno della Provvidenza nell’immagine<br />

della Regina della Pace (come quella che si trova nel<br />

padiglione giallo a Medjugorje) che ho fatto stampare<br />

in grandi dimensioni e fatto affiggere nella cappella<br />

dello stesso carcere, vicino al tabernacolo.<br />

Sembra che la Madre voglia proprio entrare in questa<br />

realtà, ed oggi si sia servita di te e del buon cuore<br />

dell’Associazione. Grazie per ogni detenuto che si<br />

aprirà e vorrà ricevere in dono qualche segno materno<br />

tramite i rosari, le immagini e la rivista.<br />

Grazie, perché attraverso quei “segni” attorno a me,<br />

anch’ io trovo consolazione e volo col cuore alla terra<br />

benedetta e a tutte le grazie che lì ci vengono donate.<br />

La preghiera prima dell'azione<br />

Prima di salutarti col cuore, ti chiedo ferventi preghie-<br />

39<br />

Lettere a MID


40<br />

Lettere a MID<br />

re per me e la mia famiglia (abbiamo una storia difficile che magari un giorno ti racconterò) e il<br />

pellegrinaggio prossimo del 31 maggio con tutte le persone che la Madre ha voluto chiamare, compreso<br />

il cappellano del carcere.<br />

Dio sia con te e ti benedica.<br />

Massimo<br />

“Felicitazioni per la rivista”<br />

Pregiatissima Redazione Rivista <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> Onlus.<br />

Non ho parole adeguate per ringraziarvi e per colmarvi di felicitazioni per la ricca ed esaustiva pubblicazione del<br />

supplemento alla vostra rivista di “Speciale Medjugorje – 30 anni.”<br />

Bravissimi a tutti gli intelligenti ed accurati, validi ricercatori dello stupendo fenomeno Medjugorje!<br />

Ringrazio delle vostre pubblicazioni e ne incoraggio la bella continuazione.<br />

Aggiungo, se possibile una mia richiesta: ho il vostro foglietto accluso alla rivista che mi spedite per pronto pagamento<br />

in conto corrente.<br />

Mi sarebbe gradito ricevere, da parte vostra, se ancora ne avete, da 20 a 30 numeri di “Speciale Medjugorje – 30<br />

anni” per metterli a disposizione, in fondo alla chiesa, per i miei fedeli.<br />

Mi piace Medjugorje e mi piace farla conoscere anche come parroco. Da Aosta, ogni anno c’è un numero crescente<br />

di pellegrini per Medjugorje anche se non siamo favoriti geograficamente. Ci sono circa 400 km di distanza dalle città<br />

lombarde.<br />

Don Primo<br />

“Ho bisogno di tante preghiere”<br />

Carissima Chiarina,<br />

è stato un immenso e straordinario piacere aver conosciuto la vostra Associazione di volontari “<strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>”, tramite<br />

il fascicolo inviatomi, anzi inviatimi, perché erano due, da una mia amica di Torino.<br />

Dire stupefatto è poco, non conoscevo l’esistenza di Medjugorje, e non sapevo che la Madonna apparisse, credevo che<br />

ci fossero state delle apparizioni in passato ma non così costantemente un incontro con la Mamma Celeste.<br />

Ogni testimonianza che ho letto mi ha sbalordito, stupito e in parte commosso.<br />

Ho 42 anni, vivo a Sava (Ta) ma lavoro a Martina Francia, e faccio l’educatore per tossicodipendenti, alcolisti e<br />

ragazzi a doppia diagnosi, con disagi mentali; io stesso sono un ex tossicodipendente, ed ora farmaco dipendente da<br />

alcuni oppioidi analgesici i quali intervengono sulla serotonina per lo stato dell’umore, insieme a antiepilettici e antidepressivi.<br />

Io amo il mio lavoro e non lo considero tale e cerco comunque, anche se incoerentemente, di trasmettere la bellezza<br />

della gioia, della lucidità e sobrietà mentale. Quanto vorrei liberarmi dalla dipendenza dei farmaci e poter dire… ero<br />

come voi, ma grazie alla nostra Mamma Celeste posso continuare con gioia, coerenza, impegno e costanza a portare<br />

avanti la mia missione.<br />

Chiederei gentilmente dei fascicoli mensili iniziando dal mese di maggio, per poter far conoscere ai miei ragazzi l’amore<br />

di Maria, potendo far loro leggere le varie testimonianze!!!<br />

Siamo affascinati dalla Madonna


Grazie, comunque vada, ho bisogno di tante preghiere di intercessione per liberarmi dalla farmaco/dipendenza.<br />

Senza più senso di colpa per cui guardo e critico la pagliuzza nell’occhio di mio fratello, e non mi<br />

tolgo la trave che impedisce al mio occhio di vedere.<br />

Con umile rispetto per quello che fate, aiutatemi ad aiutare i bisognosi.<br />

Vi voglio bene anche se non so ancora nulla di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>.<br />

Mimmo<br />

“Grazie”<br />

Carissima Chiarina,<br />

anch’io, come te nel tuo editoriale dell’ultima vostra rivista, comincio col “grazie”.<br />

Ti ho già ripetuto che mi fa tanto piacere riceverla perché mi dà molto, spiritualmente, e ti rivedo anche in foto<br />

qualche volta … Siete tutti molto bravi e date una testimonianza cristiana e mariana fortissima.<br />

Mi spiace che non posso aiutarvi materialmente, ma vi ho spesso presenti nelle preghiere.<br />

Ti spero bene, come anche tuo marito ed i figli, e penso che facciate delle buone ferie, senza tanto lavoro. Seguo<br />

tutti i movimenti che mi annuncia il ricco e bellissimo giornalino. Sono presente anche ai pellegrinaggi, spiritualmente<br />

ricordando i due che ho fatto realmente.<br />

Con tanta gioia ti abbraccio<br />

Suor Salve<br />

“Il mio cuore si riempie di spirito leggendo la vostra rivita”<br />

Sono 6 anni che ricevo il vostro giornale “Aiutiamoli” da quando, per la prima volta, mi recai a Medjugorje e poi<br />

a Siroki Brijeg da Padre Jozo, nella Chiesa vecchia , perché allora si andava là; abbiamo partecipato ad una catechesi,<br />

alla S. Messa e poi a tutti è stato fatto dono del “giornale” e di un’immagine di Maria da tenere sul cuore.<br />

Mi sono poi abbonata perché mi era piaciuto.<br />

Ogni volta che leggo il vostro giornale, il mio cuore si riempie di spirito, rivivo, rivedo, risento le emozioni e ho<br />

voglia, come un assetato, di andare avanti per trovare la fonte: nelle parole, nell’esperienze delle persone che<br />

hanno vissuto il Vangelo.<br />

Con alcune mie amiche ho partecipato alla giornata di preghiera al Palasharp, siamo tutte devote e affascinate<br />

dalla Madonna e da Medjugorje. Scrivo anche a nome delle mie amiche, perché abbiamo condiviso questa bellissima<br />

esperienza; nonostante tutta quella gente, siamo riuscite a pregare col cuore, a sentire nel nostro cuore Gesù<br />

Eucarestia: è stato bellissimo.<br />

Gesù ha usato la voce di Roland del “Divino Amore” per invitarci dolcemente alla preghiera e al silenzio, con<br />

umiltà, con discrezione perché Gesù non obbliga, ma invita.<br />

Anche nel frastuono del mondo, nella corsa di ogni giorno, Gesù ci invita.<br />

Grazie, Grazie, Grazie.<br />

Viva Gesù, viva Maria. Continuate così, noi pregheremo perché la vostra opera, la vostra Associazione <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong><br />

si diffonda e diventi sempre più grande.<br />

Margherita<br />

A Prevalle (Brescia) ci sarà, come tutti gli anni,<br />

l’esposizione di oggetti antichi. Il ricavato sarà<br />

devoluto alla nostra Associazione. Sarà aperta<br />

presso il salone del Comune di Prevalle nei giorni<br />

24 sera - 25 - 26 - 27 di novembre <strong>2011</strong>. Chi vi<br />

può partecipare portare altre persone, farà un<br />

gesto d’amore verso i fratelli più bisognosi.<br />

41<br />

Lettere a MID


42<br />

Lettere dal carcere<br />

28 maggio <strong>2011</strong><br />

Cara Chiarina, come stai, come vanno le cose alla <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>? Siete sempre ogni giorno nelle mie preghiere, nei miei<br />

pensieri e nel mio cuore. Io sto bene, sono sereno e gioioso nella letizia divina che mi riempie l’anima.<br />

Cara Chiarina, siamo giunti al mese di giugno. Oh!!! bel mese che ci porta alla devozione del SS. mo Cuore di Gesù<br />

che è fornace d’amore divino, porta del Paradiso, eremo per le anime che si vogliono ritirare per vivere a tu per tu<br />

con Gesù, nell’intimo dello Spirito! ”Soltanto il cuore di Cristo, che conosce la profondità dell’amore di suo Padre,<br />

ha potuto rivelarci l’abisso della sua misericordia in una maniera così piena di semplicità e di bellezza”. (C.c.c. 1439)<br />

Quante anime ignorano il cuore di Cristo Gesù che è fonte di ogni bene e di vita, vita eterna.<br />

Edith Stein diceva: “E’ il cuore amante del Redentore che ti invita alla sequela, le braccia del Crocifisso sono distese<br />

per attirarci fino al suo SS. mo Cuore”; ripetiamo, con Santa Gemma Galgani, le sue parole: “O cuore, cuore mio,<br />

perché non ti consumi nelle fiamme di Gesù?”. Cara Chiarina, spiritualmente uniti nella preghiera quotidiana, sempre<br />

lodiamo, adoriamo e ringraziamo la SS. Trinità.<br />

Auguro a te, ed a tutti gli operatori della <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>, una santa festa di Pentecoste ed un buon e santo mese di giugno<br />

tutto pieno di grazie divine che scaturiscono dalla fonte viva del SS. mo Cuore di Gesù.<br />

Con gioia di sentirti, tuo sempre affezionatissimo fratello in Cristo<br />

Pax e Bonum<br />

Gianfranco - 03 luglio <strong>2011</strong><br />

“Il SS. mo Cuore di Gesù vera ed unica sorgente che nutre e disseta”<br />

Sia lodato Gesù Cristo!<br />

Cara Chiarina; come stai? Ho ricevuto la rivista “Aiutiamoli” di Giugno <strong>2011</strong>, l’ho letta tutta come sempre. Che gioia<br />

il sapere delle 22000 anime al Palasharp di Milano! Oh, come non ringraziare sempre più la Vergine SS. Maria e la<br />

SS. Trinità! Io sto bene di salute e spirito e questo tempo di carcerazione mia corporale, è tempo santo e forte, perché<br />

la preghiera contemplativa mi fa stare a tu per tu con Gesù.<br />

Cara Chiarina, dinnanzi al Tabernacolo, in adorazione a Gesù Eucarestia, prendiamo in mano il Crocefisso, contempliamo,<br />

e poi, come San Giovanni apostolo nell’ultima cena posò il suo capo sul petto di Gesù, così noi stringiamo il<br />

Crocefisso al nostro petto, in modo che il nostro cuore sia pienamente, nello spirito, unito a quello di Gesù.<br />

Gesù ci attrae tutti a sé, ci fa riposare sul SS. mo suo Cuore, vera ed unica sorgente che nutre e disseta, fonte d’acqua<br />

viva e di vita eterna dalla quale scaturiscono grazie e doni spirituali e temporali. Gesù comunica alla nostra<br />

anima la potenza del suo amore infinito e ci fa gustare la sua presenza.<br />

Ciò che si prova in tale intima comunione non si riesce a spiegare a parole, si può solo invitare le anime ad accostarsi<br />

a tutto questo; qui il nostro cuore si accende tutto nella fornace ardente del SS. mo Cuore di Gesù che è fonte d’amore;<br />

qui l’anima nostra verrà tutta trasportata da Gesù nel suo SS. mo Cuore dove le fa godere la dolcezza celeste e<br />

divina che non conosce profondità, trasformando tutto il nostro essere in “Alter Cristus!”.<br />

Cara Chiarina, stammi sempre bene. Uniti nella quotidiana preghiera, aspetto con gioia di ricevere tue notizie; tuo<br />

affezionatissimo fratello in Cristo.<br />

Pax e Bonum<br />

Gianfranco - 01 settembre <strong>2011</strong>


“Il nostro essere sia lode alla SS. Ma Trinità”<br />

Sia lodato Gesù Cristo!<br />

Cara Chiarina, come stai? Come va alla <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> tutto bene?<br />

Siete ogni giorno nella mia quotidiana preghiera.<br />

Grazie di cuore per i libri e per la bella lettera che ad essi era allegata. I libri li ho già dati al diacono per la lettura<br />

– studio in cappella a cui partecipano numerosi detenuti, nostri fratelli in Cristo.<br />

Di cuore grazie per la tua lettera dell’ 11 agosto c.a.., delle rassicuranti parole; grazie per avermi ricordato, insieme<br />

alla mia famiglia, al compleanno della Madonna di Medjugorje; grazie per esserti sentita con il mio vescovo; grazie<br />

di cuore per adesso. Prega e fai pregare per questa mia semi – libertà così che io possa riprendere a lavorare e pian<br />

piano ritornare in seno alla mia famiglia ed a mio figlio che quest’anno, a settembre, comincerà la prima elementare.<br />

Cara Chiarina, come la cerva anela ai corsi d’acqua, così tutto il nostro essere anela a bere il calice di Cristo Gesù.<br />

Accostiamoci alla santa fonte dell’acqua vera che sgorga dal costato di Cristo Gesù e qui inebriamoci della misericordia<br />

divina, gustando ogni celestiale bene: bene di vita eterna.<br />

Tutto il nostro essere: anima, corpo e intelletto, sia una continua lode alla SS. Trinità, nella quale il nostro corpo<br />

sia puro sentimento; il nostro cuore pensiero continuo e il nostro intelletto contemplazione continua. Questa lode è il<br />

nucleo del nostro modo di esprimere la forma incarnata della vita umana e il nostro legame attraverso l’incarnazione<br />

di Gesù Cristo con la SS. ma Trinità nella maternità della Vergine SS. ma Maria.<br />

Diceva San Macario d’Egitto: “Infatti il piacere che si prova in Dio è tale che non ci si può saziare di lui: più lo si<br />

gusta, più si è in comunione con lui e più se ne ha fame”.<br />

Cara Chiarina, restiamo sempre uniti nella preghiera quotidiana.<br />

Stammi sempre bene, con gioia a risentirti. Tuo aff. mo fratello in Cristo<br />

Pax e Bonum<br />

Gianfranco<br />

“L’uomo cerca Dio”<br />

Viggiù, 20 giugno <strong>2011</strong><br />

Caro Gianfranco,<br />

è passato tanto tempo dall’ultima lettera che ti abbiamo scritto e non abbiamo più avuto tue notizie. Spero non ci siano<br />

brutte novità.<br />

Abbiamo superato l’incontro di preghiera al “Palasharp”, a Milano: c’è stata un’affluenza enorme, circa 22.000 persone<br />

che hanno pregato dalle 8.00 del mattino fino alle 21.00 di sera, senza stancarsi.<br />

Ciò dimostra come l’uomo cerca Dio nella preghiera, come ha bisogno di lui e del suo amore.<br />

Ogni partecipante arriva con il suo fardello di problemi, difficoltà, disperazioni e in quel giorno abbandona tutto a<br />

Gesù e a sua Madre per sentire una grande pace, un ristoro, un sollievo e tornare alle proprie case fortificato per<br />

43<br />

Lettere dal carcere


44<br />

Lettere dal carcere<br />

affrontare di nuovo la realtà della vita. Dobbiamo ringraziarti per le preghiere che hai recitato per<br />

la buona riuscita di questa giornata. La presenza della Madonna è stata forte e percepita dalle persone<br />

presenti in modo particolare. Vedi, quando l’uomo ha questa percezione viva, reale, si sente<br />

sicuro, protetto, amato. Sì, perché tutti siamo alla ricerca di amore e affetto e purtroppo li cerchiamo spesso<br />

negli uomini e non in Gesù e Maria. Questo crea insoddisfazione e malcontento.<br />

Speriamo che tu possa continuare a svolgere il tuo apostolato fra i detenuti che sono persone che hanno bisogno più<br />

delle altre di incontrare il Signore. Forse nessuno ha parlato loro di questo amore che vince la morte, di questa misericordia<br />

infinita, di questa Madre che accoglie ogni figlio, anche se malvagio, ostile, violento ecc.<br />

Il suo amore materno supera tutti questi difetti e il suo cuore cerca soprattutto queste persone che forse non hanno<br />

mai conosciuto l’amore di Dio. “Aprite il vostro cuore”, diceva il nostro Beato papa Giovanni Paolo II. Intendeva<br />

dare la possibilità a ciascuno di conoscere Gesù e sua Madre.<br />

L’odio è figlio della paura, l’amore è figlio della libertà. Speriamo che le corone del Rosario vengano usate perché la<br />

recita del Rosario concentra in sé la profondità dell’intero messaggio evangelico di cui è un riassunto.<br />

Con esso ci mettiamo alla scuola di Maria e possiamo ottenere tante grazie.<br />

Ora ti salutiamo e speriamo di ricevere presto tue notizie. I libri stanno per arrivare.<br />

Auguriamo a te e ai tuoi compagni ogni bene e soprattutto tanta pace.<br />

Con affetto e in unione di preghiera.<br />

Chiarina<br />

“Confidiamo in Gesù e sua Madre”<br />

Viggiù, 27 luglio <strong>2011</strong><br />

Caro Gianfranco,<br />

rispondiamo alle tue lettere e ti inviamo parte dei libri richiesti perché gli altri non si trovano più.<br />

Ti sentiamo ancora infervorato della SS. ma Eucaristia, sorgente che nutre e disseta.<br />

Sì, la salute è come il Signore vuole, con gli alti e bassi della nostra età. Confidiamo in Gesù e sua Madre perché ci<br />

diano la possibilità di lavorare fino a che loro pensano sia giusto e opportuno.<br />

Carissimo, abbiamo letto anche la tua ultima lettera dove lanci un accorato appello per aiutarti ad ottenere la semi –<br />

libertà. Avendoci dato l’indirizzo del tuo Vescovo, abbiamo preso contatti e ci ha assicurato che la “Caritas diocesana”<br />

sta provvedendo al tuo caso.<br />

Speriamo vivamente che tu possa ottenere questa semi – libertà e stare un po’ con la tua famiglia.<br />

Speriamo altresì che, quando sarai fuori, non ti dimenticherai delle belle riflessioni e meditazioni che hai sempre fatto<br />

in questo periodo, e soprattutto di pregare ogni giorno. Solo così potrai continuare a vivere serenamente ed educare<br />

tuo figlio ad una vita profondamente cristiana, ad affrontare le difficoltà che gli si presenteranno, con maturità e<br />

pazienza. Solo il Signore può fare questo attraverso le tue preghiere!<br />

Ti salutiamo con affetto, anche da parte dei membri dell’Associazione<br />

Chiarina<br />

“Se la preghiera non ci cambia, non è preghiera”<br />

Viggiù, 11 Agosto <strong>2011</strong><br />

Caro Gianfranco,<br />

abbiamo ricevuto la tua lettera e ti sentiamo pieno di ansia e piuttosto preoccupato.<br />

Capiamo che è un momento di sofferenza e quando la speranza di ottenere una cosa che ci sta a cuore viene a meno,<br />

ci si sente delusi e sconfitti.<br />

Caro Gianfranco, porta pazienza, la persona che confida nel Signore non perde la speranza e sicuramente, nel momento<br />

in cui Lui vorrà, ci darà anche ciò che abbiamo cercato disperatamente.<br />

Ci fa piacere sentire che hai persone vicino che ti aiutano e questa è grazia di Dio. Non deluderle!<br />

Il tuo comportamento deve essere quello dell’uomo di preghiera, dell’uomo che confida in Dio.<br />

Se la preghiera non ci cambia, se non ci dà questa fiducia, non è preghiera.<br />

Sentiamo inoltre che tutte queste pratiche ti travolgono.<br />

Accetta l’amicizia che ti viene offerta e vedrai che, quando meno te l’aspetti, tutto si risolverà.<br />

Scusaci se non ci intratteniamo oltre nello scriverti, ma siamo piuttosto di corsa. Ci risentiremo presto.<br />

Ti abbiamo ricordato, con la tua famiglia, a Medjugorje, al compleanno della Madonna.<br />

Affida tutto a Lei e a suo Figlio Gesù.<br />

Ti abbracciamo.<br />

Chiarina


Messaggio del 25 maggio <strong>2011</strong><br />

“Cari figli!<br />

La mia preghiera oggi è per tutti voi che cercate la grazia della conversione. Bussate alla porta del mio cuore ma<br />

senza speranza e senza preghiera, nel peccato e senza il sacramento della riconciliazione con Dio. Lasciate il peccato<br />

e decidetevi, figli, per la santità. Soltanto così posso aiutarvi e ascoltare le vostre preghiere e intercedere<br />

davanti all’Altissimo.<br />

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”<br />

COMMENTO AL MESSAGGIO<br />

Manca solo un mese al grande trentesimo<br />

anniversario delle apparizioni<br />

della Regina della Pace. La stampa<br />

rende noto che non c’è un solo letto<br />

libero a Medjugorje per i pellegrini. I<br />

media informano sulla situazione delle<br />

strade e delle vie di accesso a<br />

Medjugorje. Gli albergatori e i ristoratori<br />

si preparano a ricevere un gran<br />

numero di devoti della Madonna.<br />

La Madonna guarda tutto questo e dice<br />

che prega per tutti coloro che cercano<br />

la grazia della conversione. Sono compresi<br />

in questa sua intenzione quelli<br />

che instancabilmente si sacrificano per<br />

attendere ed accogliere i pellegrini!<br />

Essi allineano i loro prezzi ai prezzi<br />

europei, i loro costi al valore dei costi<br />

dei paesi avanzati. Pensa la Regina<br />

Lasciate il peccato e decidetevi<br />

per la santità<br />

della Pace a tali calcolatori? Lei è veramente chiara. Lei parla a quelli che cercano la grazia della conversione del<br />

proprio cuore, della famiglia e dei suoi pellegrini. Lei non parla di nuovi prezzi, di alloggi, di guadagni, di nuovi<br />

libri, di celebrazioni organizzate ecc. Lei, proprio come all’inizio, dice che prega per tutti noi che con tutto il<br />

cuore cerchiamo la conversione. La conversione è il significato delle sue apparizioni, la salvezza e l’invito alla<br />

conversione sono lo scopo dell’incarnazione, della passione e morte di Cristo. Forse siamo abituati a sentire questa<br />

parola dalla Vergine, dalla Chiesa, da Cristo e dai santi. Ma essa è tutto il significato del nostro impegno e preparazione<br />

per il trentesimo anniversario delle sue apparizioni.<br />

Carissimi, proprio per questo abbiamo anche preparato la preghiera, come novena, che ci aiuterà per una sincera<br />

conversione. Questa sarà la giusta preparazione secondo la volontà della nostra Madre Celeste. Ella ci vede e malinconica<br />

dice: “Voi bussate alla porta del mio cuore, ma senza speranza e senza preghiera...”. Come è potuto accadere<br />

a noi! Come è successo che abbiamo perduto la speranza e di certo la preghiera! Tanti pellegrini arrivano e sembrano<br />

straniere anche le loro preghiere, da soli non comprendono né curano il dono della preghiera. Noi dobbiamo<br />

accompagnare tutti i pellegrini con ardenti preghiere, pregare perché trovino e ricevano tutte le grazie necessarie.<br />

Anche il Signore Gesù si oppone alle preghiere simili a quelle dei pagani: enumerazione senza spirito né cuore.<br />

Apertamente si oppone alla preghiera che è motivata solo dal fatto che la gente ci veda. La Madonna è molto chiara<br />

quando spesso preghiamo: “nel peccato e senza confessione convinta”.<br />

Sin dai primi tempi delle apparizioni, ci ha detto di confessarci mensilmente. Attraverso il sacramento della riconciliazione<br />

ci puliamo, ci rafforziamo, ci santifichiamo, cominciando, sempre dall’inizio, un sincero lavoro per la propria<br />

personale conversione. Il peccato non mi permette di poter pregare con fede e speranza e di occuparmi dei miei<br />

fratelli e sorelle come dei pellegrini.<br />

45<br />

Messaggi della Regina della Pace


46<br />

Messaggi della Regina della Pace<br />

Il sacramento della confessione comprende la riconciliazione con tutti. Gesù non mi permette di<br />

venire davanti all’altare con il mio voto senza una precedente riconciliazione con tutti.<br />

Quanto è importante questo messaggio per la nostra vita cristiana e la crescita nella fede!<br />

E alla fine l’invito della madre: “Figli, abbandonate il peccato!”. E questo possibile, in generale, all’uomo?<br />

Supera la nostra possibilità. Sì, l’uomo è impotente, ma il nostro Dio è potente, per questo egli è divenuto il<br />

nostro Salvatore e Redentore.<br />

Egli rimette, nei santi sacramenti, i nostri peccati, e noi umilmente li riconosciamo, pentendoci di essi e facendo la<br />

penitenza. Abbandonare il peccato non è facile. Ad esempio ogni bestemmiatore è colpevole e sventurato per la sua<br />

brutta abitudine: tante volte ha promesso a Dio e ai suoi cari di smettere ma non ci è riuscito. Drogati, alcolizzati,<br />

ubriaconi tante volte promettono, ma senza successo. Perchè? Per abbandonare e rifiutare il peccato abbiamo<br />

bisogno della grazia della conversione, della preghiera sincera e di bussare umilmente alla porta del cuore di<br />

Cristo e del Cuore della Santissima Madre. Noi non siamo chiamati nella vita ad essere solo uomini, ma siamo<br />

chiamati alla santità, e un tale grande dono possiamo chiederlo al Signore. Esso non coincide con la saggezza umana,<br />

con la volontà o con la perseveranza, è una grazia alla quale l’uomo si apre e per la quale prega il Signore: lasciando<br />

da parte se stessi, vincendo, su di sé, le proprie inclinazioni e propensioni verso un qualche peccato, vivendo<br />

umilmente e costantemente nella grazia di Dio, cibandosi della propria preghiera religiosa, della parola di Dio, dei<br />

sacramenti e facendo opere buone.<br />

Quando questo cambiamento accade in noi, quando abbandoniamo l’oscurità del peccato e usciamo alla luce, quando<br />

perseveriamo nello studio e nelle difficoltà, la nostra chiamata diventa, anche per gli altri, un esempio vivente di<br />

ciò che il Signore vuole da noi.<br />

Questo messaggio ci riporta all’inizio delle apparizioni. Torniamo sinceramente e umilmente ai sacramenti e specialmente<br />

alla confessione e all’eucaristia, alla preghiera e alla Bibbia, al digiuno e alle opere buone e allora<br />

non smetterà neanche la sua intercessione. Lo scopo e il significato delle sue apparizioni è la nostra conversione<br />

e la conversione del mondo intero.<br />

Messaggio del 25 giugno <strong>2011</strong><br />

“Cari figli, ringraziate con me l’Altissimo per la mia presenza con voi. Gioioso è il mio cuore guardando l’amore<br />

e la gioia che avete nel vivere i miei messaggi. In molti avete risposto ma aspetto e cerco tutti i cuori<br />

addormentati affinché si sveglino dal sonno dell’incredulità. Avvicinatevi ancora di più, figlioli, al mio cuore<br />

Immacolato perché possa guidarvi tutti verso l’eternità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”.<br />

COMMENTO AL MESSAGGIO<br />

La gratitudine è un grande dono che ognuno di noi deve risvegliare e curare. Esso appartiene ad ogni uomo.<br />

Senza tale dono, l’uomo non è completo. E’ un poveretto che non vede né i doni, né il Donatore. Egli è sempre<br />

inquieto ed insaziabile, niente è mai abbastanza per lui. Non ha e non può avere dei veri amici, vive solo per sé.<br />

L’uomo senza gratitudine è necessariamente senza preghiera, senza speranza ed, alla fine, senza cuore.<br />

Trent’anni della Gospa con i suoi cari figli sono un incalcolabile grande dono, una grande grazia, un grande amore<br />

materno. Per questo si sono mossi i cuori, come mai fino ad ora, per dirigersi verso di lei sul Podbrdo e per ringraziare.<br />

Migliaia di pellegrini scalzi hanno dimostrato la loro gratitudine calpestando l’asfalto rovente e la pietra incandescente<br />

e tagliente dell’Erzegovina. Altri, con il digiuno e con la preghiera perseverante, si sono preparati per questo<br />

giorno di ringraziamento. Alcuni hanno pregato la novena che abbiamo preparato per questo giubileo. Tutti i<br />

nostri sacrifici, preghiere ed amore si sono riversati sull’altare del Signore, nel Suo grande Cuore aperto. Quale entusiasmo<br />

e quali grazie si sono sentite come brezza sotto il sole cocente! Questi sono pellegrini che hanno risvegliato<br />

e chiamato l’amore della Gospa e la grazia di Dio. La Gospa dice che il Suo cuore gioisce quando guarda tutti<br />

quelli che vivono i suoi messaggi.<br />

È nuovamente importante distinguere i curiosi di ogni forma di turismo e commercializzazione, da quelli che hanno<br />

ascoltato il messaggio ed hanno risposto con la vita. Siamo convinti che molti hanno risposto con la propria vita alla<br />

Sua chiamata e costoro sono una gioia per la Madre. Ma la Gospa anche ci ammonisce, “In molti avete risposto,<br />

ma aspetto e cerco tutti i cuori addormentati …”.<br />

Sono numerosi i centri di preghiera sparsi in tutto il mondo. Tutto questo è stato voluto e guidato dalla Gospa. Con<br />

il tempo è emersa anche la nostra debolezza, satana non dormiva mentre noi sonnecchiavamo. Sì, siamo numerosi,<br />

ma in che condizioni? Può forse il soldato dormire quando è di guardia? Se gli succede, per qualsiasi motivo, verrà<br />

severamente punito e dichiarato irresponsabile perché non si può fare affidamento su di lui.<br />

Noi siamo i soldati della Gospa, con il rosario nelle mani e la preghiera nel cuore. La Gospa si aspetta che noi veglia-


Avvicinatevi ancora di più<br />

al mio Cuore Immacolato<br />

mo, che siamo dei cristiani vigili e<br />

responsabili. A qualcuno è successa la<br />

stessa cosa narrata nel Vangelo in merito<br />

alle vergini che dovevano vegliare ed aspettare<br />

lo sposo e gli invitati. Gli invitati hanno veramente ritardato,<br />

ma sono arrivati. Le vergini dormivano e sono rimaste<br />

senza la festa di nozze e la gioia. Sì, questo può facilmente<br />

accadere anche a noi perché abbiamo la nostra logica<br />

e la nostra interpretazione e così succede che ci lasciamo<br />

scappare ciò che è più importante. La Gospa dice:<br />

“Aspetto e cerco tutti i cuori addormentati affinchè si<br />

sveglino dal sonno dell’incredulità”. La nostra umana<br />

incredulità si è rivelata nelle nostre polemiche con quelli<br />

che non credono oppure vedono tutto diversamente, che<br />

negano o criticano ed interpretano tutto a modo loro. Così<br />

siamo passati dalla veglia al sonno delle abitudini umane<br />

e della logica che ostacola il passo più importante nella<br />

propria vita, che è la conversione.<br />

“Ritornerò a casa dal padre”, dice finalmente anche il<br />

figliol prodigo. Risvegliato, ritorna, e finisce nell’abbraccio<br />

del padre, mentre il fratello maggiore, che si ritiene un<br />

figlio fedele, discute e litiga con il padre con il cuore pieno<br />

di gelosia e di domande, a che scopo e perché!<br />

Quest’anno del giubileo della nostra cara Gospa è un<br />

richiamo per ognuno di noi affinché ci svegliamo, affinché<br />

con grande amore operiamo per risvegliare i nostri fratelli<br />

e sorelle. Niente è più grande, nella storia dei trent’anni<br />

delle apparizioni della Gospa, di quelli che si sono convertiti,<br />

che hanno abbandonato i propri idoli, i propri errori, le<br />

proprie false strade ed hanno accolto Gesù e la Chiesa con<br />

tutto il cuore.<br />

È sempre commovente parlare con i veggenti, è sempre<br />

una grande gioia incontrare quelli che erano malati e sono<br />

guariti. È cosa grandiosa vedere quelli che hanno abbandonato per sempre l’alcool, la droga ed una vita disordinata.<br />

Ma l’emozione più forte è incontrare un uomo che ha creduto, che dalla morte è passato alla vita, dalle tenebre<br />

è uscito alla luce. La Gospa aspetta e cerca. Quando incontri qualcuno nel tuo paese o città che sta cercando una persona<br />

od un indirizzo senz’altro lo aiuti, è una bella cosa. La Gospa aspetta e cerca da trent’anni. Mettiamoci a<br />

disposizione ed aiutiamo la Madre a ritrovare quelli che si sono persi, affinché ritornino quelli che si sono<br />

sviati, affinché cambino i loro cuori duri.<br />

Come fare tutto ciò? La Gospa ci dà un insegnamento: “Avvicinatevi ancora di più al mio Cuore Immacolato…”.<br />

E’ evidente che tutti troviamo posto sotto il manto d’amore della nostra Madre, il suo Cuore Immacolato ha formato<br />

il Figlio di Dio, nostro Salvatore. Lei farà nuovi anche noi, a Sua immagine. Ma come facciamo a non vedere che<br />

non c’è altra via? Accettiamo con entusiasmo il messaggio e la Madre, e la nostra vita sarà fruttuosa e benedetta.<br />

Stiamo svegli e concordi nella preghiera, con la Madre del Signore.<br />

Messaggio del 25 luglio <strong>2011</strong><br />

“Cari figli! Questo tempo sia per voi tempo di preghiera e di silenzio. Riposate il vostro corpo e il vostro spirito,<br />

che siano nell’amore di Dio. Permettetemi, figlioli, di guidarvi, aprite i vostri cuori allo Spirito Santo perché<br />

tutto il bene che è in voi fiorisca e fruttifichi il centuplo. Iniziate e terminate la giornata con la preghiera<br />

del cuore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.<br />

COMMENTO AL MESSAGGIO<br />

Eccoci di fronte ad un nuovo ed ancora una volta così importante messaggio della nostra Madre e Regina della Pace.<br />

“Permettetemi, figlioli, di guidarvi…” cioè di insegnarvi ed allevarvi come vostra Madre. I veggenti ci testimonia-<br />

47<br />

Messaggi della Regina della Pace


48<br />

Messaggi della Regina della Pace<br />

no spesso che la Gospa, nei suoi messaggi, proprio come ogni mamma, parla e mette profondamente<br />

nel nostro cuore le sue parole. Ella non rinuncia a farlo fino a che non cominciamo ad accettare<br />

e vivere i messaggi.<br />

“Aprite i vostri cuori allo Spirito Santo perché tutto il bene che è in voi fiorisca e fruttifichi il centuplo”.<br />

Significa che il dono che riceviamo ha bisogno della grazia dello Spirito Santo per crescere e portare frutto.<br />

Che cosa ci insegna la Madre? “Questo tempo sia per voi tempo di preghiera e di silenzio. Riposate il vostro corpo<br />

ed il vostro spirito…”. Questo è il tempo delle ferie, questo è il tempo delle vacanze scolastiche. Molti lasciano la<br />

propria casa ed il proprio ambiente e cercano un luogo completamente nuovo per riposarsi. Tanti dimenticano la propria<br />

dignità ed accettano i contenuti che vengono loro offerti, che il più delle volte fanno a pugni con la nostra morale<br />

cristiana e la nostra educazione. Molti ritengono che sia loro tutto concesso, come se la vacanza non fosse parte<br />

della nostra vita, ed invece di riposarsi veramente, si tormentano ed affliggono la loro anima con ciò che li distrugge<br />

ed umilia.<br />

Il riposo nell’amore ed in armonia con la volontà di Dio è quello che ci chiede il cuore e l’anima: come i polmoni<br />

sentono l’aria pulita e godono nel respirarla, così la nostra anima sente la vicinanza di Dio e la sua pace, e ne<br />

gode.<br />

Ma quante cose buone ci sono in ognuno di noi e quanti talenti e grazie ci ha donato il nostro Creatore! Affinché<br />

tutto ciò fiorisca e produca grandi frutti dobbiamo aprirci allo Spirito Santo.<br />

Egli fa in modo che tutto ciò cresca in noi e porti frutto. Dio ci ama e desidera che noi portiamo frutto, ed anche<br />

ognuno di noi lo desidera. Per questo abbiamo bisogno di un tempo di preghiera e di pace-silenzio, come dice la<br />

Gospa. Abbiamo bisogno di riposo, con una corretta vacanza in montagna, al mare od in qualche altra destinazione.<br />

Questo è un bisogno della nostra natura umana, come anche il lavoro.<br />

È importante rinnovare le forze, rilassare le nostre corde, eccessivamente tese, nervose, mentali, emozionali e spirituali.<br />

Spesso non siamo sicuri in che modo possiamo capire cosa fare e come ci può aiutare la vacanza. Ella come<br />

madre dice: “Iniziate e finite la giornata con la preghiera”. Ma non<br />

con una preghiera qualsiasi, bensì con la preghiera del<br />

cuore, cioè dell’amore!<br />

Quando osserviamo gli atleti durante le gare, facilmente<br />

individuiamo quelli stanchi e stremati, lo fanno vedere<br />

sia nel corpo che nello spirito. La loro stanchezza<br />

chiede un vero riposo, durante il quale rinnoveranno<br />

le loro forze corporali e spirituali. È così per ogni<br />

uomo: ha bisogno del riposo dell’anima e del corpo.<br />

Il silenzio di cui parla la Gospa è la pace che raggiungono<br />

ogni anima e corpo quando sentono quell’unzione<br />

benedetta e quella guarigione. In tale pace profonda<br />

nasce anche la preghiera, che nutre la nostra vita spirituale<br />

e fisica. Il più delle volte le persone hanno paura<br />

del silenzio, sono perseguitati dalla paura dell’incontro<br />

con sé stessi. Con la musica, l’alcool ed il divertimento<br />

vogliono nascondere la propria fuga. La vacanza, per tutti<br />

coloro che sono in fuga da sé stessi, non può iniziare senza<br />

entrare nella pace del cuore, dell’anima, ma che non sia qualcosa<br />

di parziale come lo yoga: a noi serve la preghiera.<br />

Il tempo della vacanza può essere il tempo di una preghiera<br />

sincera che ci rinnova a tutti i livelli, rinnova i nostri<br />

sani rapporti interpersonali, il nostro equilibrio ed<br />

il giusto bilanciamento tra corpo e spirito.<br />

Riposate il vostro<br />

corpo e il vostro<br />

spirito,<br />

ma nell'amore<br />

di Dio


Questo è il confine prodigioso tra me ed il mio Dio: la preghiera è come una miracolosa, mistica<br />

circolazione sanguigna che collega e nutre, con ogni pace, il mio cuore, la mia vita, ristora e fortifica<br />

la mia debolezza, mi libera dalle mie schiavitù ed errori ed accende una miracolosa, divina luce<br />

nel cielo della mia quotidianità. La Regina della Pace mostra a noi, suoi figli, come riposarsi, come trasformare<br />

le vacanze annuali in un periodo piacevole ed utile per l’intero anno.<br />

Anche nell’antichità insegnavano che uno spirito sano abita in un corpo sano. Siamo responsabili anche della nostra<br />

salute e per questo il riposo dell’uomo è messo in rilievo già nel primo libro delle Sacre Scritture. Senza l’armonia<br />

tra la nostra natura e la volontà di Dio non possiamo essere felici dopo le vacanze. Viaggi lontani, sistemazioni e<br />

divertimenti tra i più lussuosi non sono nessuna garanzia per una vacanza felice ed utile.<br />

Ascoltiamo, come bambini, la nostra Madre ed accettiamo questa sua provata organizzazione delle nostre vacanze.<br />

Tutto il resto arriverà come un frutto di valore.<br />

Messaggio del 25 agosto <strong>2011</strong><br />

“Cari figli!<br />

Oggi vi invito a pregare e a digiunare per le mie intenzioni, perché satana vuole distruggere il mio piano. Ho<br />

iniziato qui, con questa parrocchia e ho invitato il mondo intero. Molti hanno risposto ma è enorme il numero<br />

di coloro che non vogliono sentire né accettare il mio invito. Perciò voi che avete pronunciato il Sì, siate<br />

forti e decisi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.<br />

COMMENTO AL MESSAGGIO<br />

Sicuramente avete ascoltato con attenzione le parole ed il messaggio che ci ha indirizzato la nostra Madre celeste,<br />

Regina della Pace. Le sue apparizioni hanno delle intenzioni particolari, non rappresentano nessun tipo di spettacolo,<br />

ma un richiamo materno rivolto ai propri cari figli che si trovano in grande pericolo.<br />

I governanti americani invitano i propri cittadini, che vivono nella zona dei grandi uragani, a trasferirsi da quei luoghi<br />

in altri più sicuri. La terribile tempesta distrugge tutto ciò che trova sul suo percorso e lascia solo desolazione<br />

ed orrore dietro di sé. Ammiriamo la preoccupazione di una nazione per i suoi abitanti. Le persone che hanno salvato<br />

la propria vita sono grate alla propria nazione per l’attenzione, l’amore e l’aiuto materiale.<br />

La nostra Gospa e Madre vede gli attuali pericoli in cui ci troviamo. Ella ama ognuno di noi e desidera aiutarci, ci<br />

mette in guardia di fronte ai tanti pericoli che ci minacciano. E’ saggio ascoltare la Gospa. Quell’infuriato nemico<br />

della nostra pace e della nostra felicità, satana, tenta e tende agguati a ciascuno di noi, in continuazione. Siamo testimoni<br />

di famiglie sfasciate, testimoni di giovani vite devastate, di singole persone e famiglie infelici, testimoni di una<br />

propaganda aggressiva del piacere e di ogni forma di edonismo, testimoni della propaganda del culto del corpo… E<br />

quando vediamo ed incontriamo tutto questo, continuiamo a non svegliarci dal nostro sonno. Come se fosse normale<br />

incontrare una persona drogata od ubriaca! Non ci inquietano la cronaca nera della nostra città, le violenze, gli<br />

omicidi, i furti, l’amoralità, ci siamo semplicemente abituati a tutto ciò. Che si tratti di un perduto senso della giustizia,<br />

che sia scomparso in noi il dono di sentire la bontà, la santità, l’amore? In quale agonia vive l’uomo di oggi!<br />

La Madre desidera svegliarci e sviluppare in noi il desiderio per una santa, densa vita dell’uomo, desidera salvarci<br />

dall’onda e dall’uragano di morte in cui si perde l’uomo. Il diavolo vuole distruggere il suo piano. Ma come è possibile<br />

ciò? Sì, ciò è possibile se l’uomo non ascolta, se non sente il richiamo e l’ammonimento. Siamo così fragili<br />

ed immaturi. Ma lo sguardo della Gospa vede più in là di noi, ed il suo amore va più in profondità di quanto<br />

noi sappiamo amare. Nel nostro cammino di vita non si sente solo una voce e non si vede solo un’immagine.<br />

Quell’artefice di falsa luce, di seducente splendore, satana, offre a ciascuno di noi altre strade, altri valori, un altro<br />

stile di vita rispetto ai valori cristiani ed evangelici, come se fosse riuscito ad imporre il suo commercio di valori, di<br />

diffidenza e di menzogna, che all’uomo consumista offrono di più e costano ora molto meno. E questo avviene dall’inizio<br />

– da Adamo fino ad oggi.<br />

La storia del genere umano è la storia delle cadute e la storia dei grandi e delle loro vittorie.<br />

Ricordiamoci del leggendario Ulisse della letteratura pagana fino ai più recenti combattenti per la verità e la pace.<br />

Ulisse, per poter navigare tranquillo passando accanto all’isola delle seducenti sirene, ha tappato con la cera le orecchie<br />

dei marinai affinché non le udissero. Ci è riuscito. Come sono riusciti San Francesco e gli altri santi della nostra<br />

Chiesa? Solo con la rinuncia, il digiuno e la preghiera. Digiunare e pregare per le sue intenzioni significa liberarsi<br />

dal male e dalla strada che conduce al male; significa vincere con successo tutte le tentazioni del nostro<br />

tempo, significa portare frutti che restano; significa dare potentemente il proprio contributo al bene, che anche oggi<br />

desidera vincere il male; significa credere che la situazione in cui viviamo può cambiare, cioè che il bene può vincere<br />

il male.<br />

49<br />

Messaggi della Regina della Pace


50<br />

Messaggi della Regina della Pace<br />

“Ho iniziato qui con questa parrocchia e ho invitato il mondo intero”. Quanto e come è forte<br />

questa parola della nostra Madre! Trent’anni fa ha iniziato a Medjugorje, sul Podbrdo. E la parrocchia<br />

ha risposto, la voce ha percorso il mondo intero ed è iniziato un nuovo tempo, il tempo del ritorno<br />

alla Madre, alla casa dal Padre. E la voce ha toccato le pietre di Medjugorje: “Io sono la vostra Madre,<br />

il mio nome è Regina della Pace”. Non esistono più persone indifferenti: alcuni sono entusiasti e, sulle ali della<br />

gioia, corrono verso la Madre; altri si trovano in una cieca paura, perché sembra loro di aver perduto le fondamenta,<br />

le radici. Il fiume è sgorgato, scorre ed ogni giorno si vede che è sempre più profondo e largo, sempre più<br />

navigabile e ricco, sempre più pieno di grazie e di frutti. Com’è bello vedere quel fiume di grazia di pellegrini<br />

che arriva fino agli ultimi confini della terra! Com’è forte e commovente vedere uomini di tutte le età e di tutti i<br />

colori, ascoltare in tutte le lingue e tutti pregare, cantare e lodare, tutti i cuori gioiscono. E tutti gli uomini hanno un<br />

cuore. Da ogni cuore, di qualsiasi colore sia, scorre la preghiera e la grazia, da ogni occhio sgorgano pure lacrime,<br />

che lavano tutti i cuori ed i volti. Com’è santo ed innalzato l’uomo!<br />

Fermati accanto a quel fiume miracoloso di pace e troverai nel tuo cuore la risposta che non potevi sentire guardando<br />

tutte quelle vetrine e tutti quei programmi televisivi. Il tuo cuore era inquieto fino a che non hai sentito chi sei e<br />

che cosa e dove devi cercare. Com’è grande il pellegrino e l’uomo a Medjugorje! Ognuno mi sembra simile al<br />

grande biblico Abramo che è partito alla volta di un paese sconosciuto, ma con la certezza di seguire una chiamata<br />

sicura ed una strada giusta. E così è stato. Sì, in verità sono molti quelli che hanno risposto alla Regina della<br />

Pace.<br />

Siamo oggi grati a te, nostra Gospa, perché ci hai dimostrato come e quanto ami tutti gli uomini. La politica e le<br />

guerre hanno fatto gli atlanti e le nuove mappe del mondo, mentre tu a Medjugorje forni il nuovo uomo, la nuova<br />

Chiesa, la nuova famiglia, il nuovo sacerdote, il nuovo mondo. Come sei sublime e bella, Madre nostra!<br />

Alla fine ci apri gli occhi dicendoci che è enorme il numero di quelli che non vogliono ascoltare né accettare la tua<br />

chiamata. Sì, abbiamo detto che non ci sono indifferenti. Purtroppo, è enorme il numero di quelli che, nel proprio<br />

cuore, hanno rifiutato la Regina della Pace, perché hanno le loro “ragioni”. Molti hanno speso abbastanza tempo e<br />

forze per analizzare quelle persone. Ma i libri e le statistiche non hanno mai aiutato né liberato nessuno. La Gospa<br />

nuovamente indica l’unica via: “Perciò voi che avete detto il vostro sì, siate forti e decisi”.<br />

Ho iniziato con questa parrocchia e ho invitato il mondo intero


Si riprende l’anno operativo e <strong>Mir</strong> i<br />

<strong>Dobro</strong> lancia un appello alle persone<br />

che risiedono nei pressi di Varese /<br />

Viggiù e che hanno a disposizione<br />

un po’ di tempo da dedicare alle<br />

opere di bene, ad aiutare<br />

l’Associazione per caricare i mezzi<br />

che porteranno gli aiuti umanitari. È<br />

un modo per unire alla parte spirituale<br />

quella caritativa.<br />

☞ Si cercano prodotti alimentari e<br />

persone, anche giovani, disponibili<br />

per organizzare iniziative per la raccolta.<br />

È un invito rivolto soprattutto<br />

ai soci e ai sostenitori perché, con il<br />

loro entusiasmo, possono attirare<br />

altre persone ad aiutare chi ha più<br />

bisogno.<br />

☞ Si aspettano sempre autisti, con patente C, che offrono disponibilità.<br />

☞ L’iniziativa delle corone per l’ Ucraina sta procedendo; si aspetta sempre l’aiuto e la collaborazione di<br />

molti.<br />

☞ L’iniziativa per il Centro Disabili continua a Jesolo: è descritta a pag 36 di questo giornalino.<br />

☞ Incontri di preghiera di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> a Bisuschio nella Parrocchia di San Giorgio nei giorno: 19 ottobre<br />

- 16 novembre - 14 dicembre <strong>2011</strong> alle ore 20.20. Vi sarà il Santo Rosario, la Santa Messa e<br />

l'Adorazione. Chi potrà intervenire sarà il benvenuto.<br />

☞ Si ringraziano le persone o i gruppi che hanno raccolto fondi per il Centro Disabili che stiamo aiutando<br />

unitamente alla Fondazione Don Gnocchi.<br />

☞ Iniziamo a prepararci per il prossimo incontro di preghiera a Milano. Le persone disposte ad aiutare<br />

possono rivolgersi telefonicamente o per e-mail all’ufficio.<br />

☞ Anche quest’anno si farà una lotteria per aiutare il Centro Disabili e i poveri di Gospic. Chiediamo la<br />

pazienza di vendere qualche blocchetto e di farci avere le matrici. Chi si rende disponibile e volesse ulteriori<br />

spiegazioni si può mettere in contatto con noi. Grazie<br />

☞ Stiamo iniziando a preparare doni per il Centro Disabili e le ragazza di Puringaj. Aspettiamo la vostra<br />

collaborazione per raccogliere dolci o offerte per realizzare questa iniziativa.<br />

☞ Cerchiamo oggetti, abiti, bigiotteria da mettere nel nostro mercatino di Jesolo.<br />

<strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> festeggia<br />

con i piccoli del<br />

Centro Disabili<br />

51<br />

MID News


<strong>52</strong><br />

Editoriale<br />

ORGANIZZAZIONE: MIR I DOBRO O.N.L.U.S. - TEL. 0332 487613<br />

Pellegrinaggi anno <strong>2011</strong><br />

OTTOBRE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .dal 03/10 al 08/10/11<br />

NOVEMBRE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .dal 29/10 al 03/11/11<br />

DICEMBRE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .dal 05/12 al 10/12/11<br />

DICEMBRE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .dal 29/12 al 03/01/12<br />

MARZO 2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .dal 16/03 al 21/03/12<br />

SCONTI : BAMBINI FINO A 12 ANNI – 50%<br />

Si possono organizzare pellegrinaggi su richiesta con un minimo di 45 persone<br />

Ufficio <strong>Mir</strong> I <strong>Dobro</strong> - (0332/48.76.13 VIGGIU’ (VA) – VIA ROMA 33<br />

Chi volesse aiutare la nostra associazione<br />

destinando il 5 ‰ delle tasse può prendere<br />

nota del nostro Codice Fiscale 950 240 801 29<br />

Sono disponibili i DVD del Palasharp<br />

del 27 marzo <strong>2011</strong> - tel. 0332/487613<br />

NUOVI C/C MIR I DOBRO:<br />

Per offerte e pellegrinaggi<br />

C/C 00012888 BANCA PROSSIMA – GRUPPO INTESA S. PAOLO<br />

IBAN: IT23 K033 5901 6001 0000 0012 888<br />

Per adozioni<br />

*********<br />

c/c 00012893 BANCA PROSSIMA – GRUPPO INTESA S. PAOLO<br />

IBAN: IT70 H033 5901 6001 0000 0012 893<br />

*********<br />

c/c 10073211 POSTE ITALIANE<br />

INTESTATI A:<br />

ASSOCIAZIONE MIR I DOBRO ONLUS GESTIONE ENTRATE<br />

ATTENZIONE INDICARE SEMPRE LA CAUSALE DI VERSAMENTO

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