Ottobre 2011 - n. 52 - Mir i Dobro
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Lettere a MID<br />
“Siate mani tese”<br />
Leggendo l’ultimo giornalino della nostra Associazione in cui si parla<br />
diffusamente delle iniziative di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>, mi è salita una preghiera<br />
forte e sincera dal cuore: “Grazie Maria per quello che è e che fa <strong>Mir</strong><br />
i <strong>Dobro</strong>!” Veramente sono moltissime le opere di bene che<br />
l’Associazione porta avanti con l’aiuto della Regina della Pace, ma la<br />
cosa che colpisce maggiormente è l’amore con cui lo fa: nella semplicità<br />
e nella fiducia in Dio si offrono tutte le fatiche e le sofferenze<br />
per rispondere alle chiamate che, di volta in volta, la provvidenza<br />
pone sulla strada. Se volete avere un esempio di tutto il cuore<br />
che <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> impegna nelle opere caritative, potete leggere<br />
il bellissimo libro di Claudio Bianchi “Viaggio verso la<br />
Bosnia”: l’avrò letto ormai una decina di volte, ma vi assicuro<br />
che, ogni volta che lo finisco, sento una grande gratitudine<br />
nel cuore per ciò che Maria ha fatto nascere con questa<br />
Associazione.<br />
Ma ogni cuore per poter vivere deve battere, ricevere il nutrimento<br />
e la forza. Da dove li riceve <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>? La risposta è<br />
una e una sola: dalla preghiera, da quel Rosario che fra Jozo ci<br />
ha sempre mostrato, pregando con noi ad ogni incontro e, soprattutto,<br />
dall’Eucarestia celebrata e adorata. Sì, paradossalmente dal<br />
punto di vista del mondo, è proprio piegando le ginocchia e aprendo<br />
il cuore che si riceve la forza di portare Cristo agli altri nei modi<br />
più vari e semplici: da un sorriso al pulire un pavimento, pensando<br />
con amore a chi ne usufruirà ecc… In questo modo anche <strong>Mir</strong> i<br />
<strong>Dobro</strong> fa la sua parte per rispondere a quel messaggio della<br />
Gospa in cui chiedeva di essere mani tese, nella consapevolezza<br />
profonda, però, che non potremmo offrire le nostre mani agli<br />
altri se prima non le congiungiamo in preghiera. Ed ecco allora<br />
i pellegrinaggi a Medjugorje, i ritiri, ma anche – ed è molto<br />
importante – l’iniziativa più volte ricordata, di coprire tutta la<br />
giornata con turni di preghiera per l’Associazione. Non<br />
inganniamoci, non dimentichiamo che la forza sorgiva è la<br />
preghiera e che fra Jozo, coloro che guidano i pellegrinaggi,<br />
i convogli o lavorano ai vari progetti, hanno bisogno della<br />
nostra preghiera, del nostro ricordarli nel Rosario quotidiano,<br />
della vicinanza del cuore che porta quel sorso d’acqua che ristora nel cammino. Coraggio, dunque, congiungiamo<br />
insieme le nostre mani in preghiera per poter essere sempre più piccoli strumenti nella grande e dolce mano<br />
della Gospa!<br />
Manuel<br />
“Chiedo preghiere”<br />
Carissima Chiarina,<br />
ti seguo attraverso la rivista “Aiutiamoli”, che ho fatta arrivare anche in carcere.<br />
Mi chiamo Massimo, sono psicologo penitenziario e ti scrivo dalla Calabria. Sono un figlio di Medjugorje essendoci<br />
andato, per la prima volta, nel 1988.<br />
Da qualche anno porto persone con me, non potendo associarmi a voi, data la distanza.<br />
Quest’anno, alla fine del mese, tra il gruppo delle mie parti che sono riuscito a riunire e quello di un amico, vici-