Ottobre 2011 - n. 52 - Mir i Dobro
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Medjugorje - Pellegrinaggi<br />
“L’ostia trasforma il corpo”<br />
Noi, da 18 anni, abbiamo incominciato un cammino catecumenale, iniziato in provincia di<br />
Caserta, poi continuato a Milano nella Chiesa di Sant’ Agostino.<br />
Le emozioni che si provano pregando in quel modo sono naturali perché si vede la presenza del Signore<br />
ma non abbiamo lo stesso attaccamento alla preghiera come si fa a Medjugorje, non recitiamo mai il rosario o preghiere<br />
particolari; la nostra preghiera consiste essenzialmente nella lettura della Bibbia e nel riconoscersi in ogni<br />
capitolo della Bibbia per quanto riguarda i vari aspetti della propria personalità, è questo chiaramente un cammino<br />
di fede. Quest’anno ho vissuto veramente, e sentito la presenza della Madonna in modo particolare quello che<br />
mi porto nel cuore e voglio cercare in tutti i modi di mettere in pratica è ciò che ha detto Don Carlo nella sua omelia<br />
quando siamo andati al Villaggio della Madre: “Il cibo che mangiamo oggi, lo evacuiamo parzialmente domani<br />
e serve per alimentare il corpo; quindi praticamente in parte va buttato, mentre quando riceviamo l’ostia è l’ostia<br />
che deve trasformare il corpo per farlo somigliare a quello del Signore”. Grazie.<br />
Tommaso<br />
“Lì, in quel luogo, senti Gesù entrare dentro di te”<br />
Sono partita con tanta curiosità e il desiderio di trovare risposte che ormai cerco da anni…. E tutto comincia con<br />
il “mio” messaggio, quello che scelgo sul pullman : “ ….Lui trasformi e apra i vostri cuori all’amore. Quando<br />
avrete amore nel cuore, in voi regnerà la pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.” E’ stato, da subito,<br />
quindi, un invito a liberare il cuore da tutto ciò che lo appesantiva, da tutta la rabbia, dal dolore cieco, dalle catene<br />
dell’odio e dalla ricerca della mia verità…è stata da subito preghiera! Ed è stato da subito incontro e scambio<br />
con persone diverse, soprattutto molto diverse da me, anime buone, che ripercorrevano ancora una volta quel cammino<br />
di fede. Io mi sono messa in coda e ho ascoltato, scambiato opinioni, raccontato esperienze di vita …condiviso<br />
i dolori e le gioie che ognuno porta dentro di sé. Ma soprattutto ho osservato, ho osservato il loro modo di<br />
porsi, di pregare, di rivolgersi alla Madre di Gesù e chiamarla Mamma, concedersi a Lei e a Lei affidarsi….donare<br />
a Lei sofferenze e gioie…. Ho pianto, tantissimo, perché mi sono sentita avvolta dall’Amore, perché mi sono guardata<br />
dentro e ho cercato di capire, seguendo la via dei segni….di imparare ad accettare ciò che accade e intenderlo<br />
come un Segno che mi guida nel cammino della vita. E cosi mi sono ritrovata a riflettere, a pensare a chi mi<br />
aspettava a casa, a chi ho lasciato in attesa di una risposta…a qualcuno che, in silenzio, ha condiviso l’idea di<br />
questo viaggio della preghiera e spera che io ritorni più serena e sorridente.<br />
Mi sono confessata, e ho preso l’Eucarestia, ….ma non come accade solitamente.<br />
Lì, in quel luogo, senti Gesù entrare dentro di te e sconquassarti l’anima…e intanto le lacrime continuano a scendere,<br />
ma senti che sono diverse…non bruciano, non fanno male, puliscono, purificano… E mi sono ritrovata così<br />
a pregare, non per me, come mi ero prefissata, ma per coloro che amo….e così…il rosario stretto tra le mani, e<br />
l’Ave Maria che usciva, forse, per la prima volta nella mia vita, come un canto. E poi c’è quella “strana storia “<br />
del Perdono,….che è difficile, tanto difficile…. un cammino quasi impossibile, ma è l’invito che Maria mi ha fatto<br />
espressamente con il suo messaggio. Devo aprire il mio cuore all’amore e solo allora vi regnerà la pace, quella<br />
pace che cerco da tempo e che mi ha spinto a intraprendere questo cammino. Ho camminato su quelle montagne<br />
sante, quasi curiosa ho cercato i segni, le risposte, ma ho ritrovato solo me stessa.<br />
E questo è il mio <strong>Mir</strong>acolo!<br />
Federica<br />
“Sono riuscita ad aprire il cuore”<br />
Più che una testimonianza questo vuol essere<br />
un ringraziamento rivolto a tutti. Io sono<br />
venuta qui senza nessuna aspettativa, però<br />
Il nostro gruppo di Brescia<br />
sono riuscita ad aprire il cuore, e non è una<br />
cosa che mi riesce facilmente, sono anche<br />
piuttosto chiusa, perciò faccio un po’ fatica a<br />
parlare. Volevo ringraziare ognuno di voi perché<br />
mi avete dato tantissimo, non so che cosa<br />
resterà di questa esperienza ritornando a<br />
casa: una cosa però posso dire, pregherò per<br />
tutti voi e spero resteremo uniti nella preghiera,forse<br />
chissà, ci ritroveremo qualche altra<br />
volta. Grazie a tutti.<br />
Anna