Ottobre 2011 - n. 52 - Mir i Dobro
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Palasharp<br />
volti, anche attraverso le nostre difficoltà e contraddizioni, ci sia quella luce, quella luce particolare<br />
che possa portare il messaggio di speranza e di pace all’umanità.<br />
Io credo che, non a caso, noi oggi siamo tutti qui per ricevere la forza, affinché possiamo essere<br />
strumenti in questo cammino, portando la pace nel mondo.<br />
Prof. G. Comeri:<br />
Grazie, Roberto. Proprio a questo proposito direi che la Madonna è venuta a dirci di non avere paura, di non temere,<br />
di affrontare anche delle prove e situazioni di pericolo che si stanno profilando nel mondo: sappiamo dei Segreti che<br />
la Madonna ha lasciato ai veggenti. Ma la speranza è quella che ci deve sostenere, perché c’è uno stupore nei nostri<br />
occhi nel vedere come il Signore agisca attraverso Maria, e come abbia agito in questi trent’anni.<br />
C‘è una canzone di Roberto, intitolata “Non temere”, che Roberto ha voluto dedicare a Giovanni Paolo II, il quale fra<br />
un mese salirà agli onori degli altari.<br />
Perché gli hai dedicato questa canzone?<br />
Roberto Bignoli:<br />
Intanto perché ho avuto modo di incontrarlo personalmente quattro volte nella vita e lui, con il suo sguardo, con il suo<br />
sorriso mi ha incoraggiato, nonostante le mie difficoltà in quanto disabile, a testimoniare la mia disabilità non come<br />
qualcosa di pesante, ma come una sorta di speranza e di gioia, come segno di amore e rispetto verso la vita.<br />
Ecco, io per anni ho avuto questo handicap mentale, chiamiamolo così, nel sentirmi un emarginato a causa della mia<br />
condizione, ed erano anni che ritenevo Dio responsabile della mia situazione fisica ed anche familiare. Grazie a Maria,<br />
ho capito che le stampelle sono in realtà un miracolo che mi permette di correre più di prima, e forse anche di<br />
più che se fossi senza di esse.<br />
Ciò che conta è la testimonianza di essere bello dentro, essere contemporaneamente piccoli e grandi dentro, essere<br />
gioiosi dentro, indipendentemente da quelle che possono essere le nostre croci che, con dignità, cerchiamo oggi di portare<br />
nella vita. Ho avuto anche la soddisfazione di cantare per il Santo Padre a Toronto, alla vigilia della Giornata mondiale<br />
della Gioventù.<br />
Allora io provo a immaginare cosa succederà il primo maggio quando milioni di persone si troveranno in Piazza S.<br />
Pietro e sentiranno pronunciare la beatificazione…...un’esplosione di gioia!<br />
Proviamo a sentire questa esplosione qui, forte... più forte!!<br />
Andiamo su con le mani, battiamo il ritmo!!<br />
Sotto questo cielo azzurro, se oggi sono qui con te,<br />
il tempo scorre e non si ferma, i tuoi occhi sono su di me,<br />
dimmi dove stai andando, il cuore viaggia via con te<br />
non aver paura di rischiare, giocati la vita con stupore,<br />
Rit. No, Non temere, no. Credi in Lui,<br />
non temere di affrontare il mondo e le sue sfide che ti fanno male,<br />
no, non temere, no. Credi tu in Lui e vivrai il futuro nell’amore.<br />
Sotto questo sole in autunno, il mondo è già arrivato,<br />
apri la tua porta a Cristo, Lui solo sa chi tu sei,<br />
ad ogni uomo che lo cerca, Lui porterà la libertà,<br />
non aver paura di rischiare, giocati la vita con stupore.<br />
Prof G. Comeri:<br />
Mi sembra che l’ambiente si sia riscaldato a dovere. Dobbiamo però prendere atto che, in questo mondo, c’è un bisogno<br />
fondamentale che è il bisogno di Dio.<br />
Roberto Bignoli: Perfetto!<br />
Prof. G. Comeri:<br />
C’è una tua canzone che lo dice in maniera splendida, con una bella musica che fa riflettere ed è la canzone: “C’è bisogno<br />
di te!” Vuoi dirci qualcosa di questa canzone?<br />
Roberto Bignoli:<br />
Credo che Maria abbia bisogno di noi in questo momento, per essere sostenuta attraverso le nostre preghiere, le nostre<br />
fatiche, le nostre sofferenze. Tutto questo è per Lei un grande aiuto, perché Lei sta cercando, in tutti i modi, di salvare<br />
tantissima gente, tanta gente che ha il diritto di beneficiare di questa gioia, di questa pace, la stessa pace e