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una concitata discussione silenziata, messa in scena nel tinello.<br />
"Ma perchè aspettiamo tanto? Quei disgraziati la devono pagare" era<br />
la voce di suo padre che, come di norma stava per essere zittita e<br />
surclassata da quella di sua madre Elsa.<br />
"Come al solito ti comporti da miope, quale sei. Vuoi essere per una<br />
volta dalla mia parte! Vuoi che tua figlia sia per tutta la "violentata" e<br />
io e te "quei disgraziati dei genitori che facevano meglio a tenersela<br />
in casa?"<br />
Sai che i genitori di Andrea sono gente che non perdona, hanno le<br />
mani in pasta con tutta la Roma che conta e non permetteranno di<br />
veder rovinato il loro figlio".<br />
"Sono io che non permetterò ..."<br />
"Zitto. Tu permetterai quello che dirò io di permettere e farai quello<br />
che io penserò essere la scelta migliore, per tua figlia e per noi."<br />
Il tono di voce, che non ammetteva repliche, usciva da quel corpo<br />
secco stecchito, infilato in due o tre griffe differenti.<br />
Fede, intanto, ascoltava senza muovere un muscolo. Chissà perchè le<br />
tornò in mente, quando sua madre costrinse, suo padre ad acquistare<br />
un motore marino da almeno 50 cv "per non farci ridere dietro" e<br />
invece tutti risero nel vederlo prima impennare la barchetta<br />
inadeguata a tanta potenza assistendo, come in un teatro,<br />
all’inabissarsi di essa di fronte allo stabilimento Angeletto.<br />
Ma che cavolo c'entravano questi pensieri?<br />
<strong>Maurizio</strong> <strong>Carletti</strong> - Two suitcases 13