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Isolamento ed identificazione degli agenti eziologici virali in un ...

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se la scarsa preponderanza di questo virus da noi rilevata sia stata determi-<br />

nata dalla <strong>in</strong>sensibilità dei sistemi cellulari utilizzati. <strong>in</strong>fatti noto che le<br />

cellulr HEp-2. che rappresentano <strong>un</strong>o dei sistemi cellulari d'elezione<br />

per I'isolaniento del virus RS, a volte possono risultare scarsamente sensi-<br />

hili all'<strong>in</strong>fezione di questo agente virale [l3]. Tuttavia, come è evidente dai<br />

risiiltati presentati nella Tal. 4, noi abbiamo utilizzato più sistemi c&M-<br />

lari, <strong>un</strong>o dei quali si è rivelato anche più idoneo delle cellule HEp-2 per<br />

l'isolam~nto del virus RS. L'efl'etto citopatico prodotto da questo virus su<br />

fibroblasti diploidi umani è stato nettamente evidente <strong>ed</strong> analogo a quello<br />

riportato <strong>in</strong> studi effettuati prec<strong>ed</strong>entemente <strong>in</strong> altri laboratori [l4]. Inoltre<br />

la scarsa frequenza relativa di isolamento di virus RS non può essere attri-<br />

buita all'<strong>in</strong>attivazione di questo virus, poichè, a partire dal gennaio 1979<br />

le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i virologiche qui descritte sono state condotte <strong>in</strong> parallelo all9Isti-<br />

tuto Superiore di Sanità <strong>ed</strong> all'Istituto di Patologia Generale di Napoli,<br />

dove il tempo <strong>in</strong>tercorrente tra il prelievo del materiale (tampone far<strong>in</strong>ge0<br />

o autopsia polmonare) e <strong>in</strong>oculo delle colture cellulari è stato brevissimo<br />

(dell'ord<strong>in</strong>e di qualche ora). D'altra parte l'idoneità delle metodiche ado-<br />

perate è testimoniata dall'alta percentuale complessiva di isolamenti effet-<br />

tuati, <strong>ed</strong> <strong>in</strong> particolare dal materiale autoptico polmonare, soprattutto se<br />

confrontata con la percentuale di isolamenti <strong>virali</strong> che si ottengono normal-<br />

mente a partire da tale materiale.<br />

Dai dati riportati e sulla base di quanto detto sopra sembra pertanto<br />

lecito escludere che <strong>un</strong> <strong>un</strong>ico agente viralr sia stato responsabile delle affezioni<br />

respiratorie culm<strong>in</strong>ate nei decessi riscontrati nel com<strong>un</strong>e e nella prov<strong>in</strong>cia<br />

di Napoli nel periodo aut<strong>un</strong>no-<strong>in</strong>verno 1978-1979. Questa conclusione<br />

è <strong>in</strong> accordo con l'osservazione della pluralità <strong>degli</strong> <strong>agenti</strong> respiratori riscontrata<br />

nei reparti p<strong>ed</strong>iatrici di alc<strong>un</strong>i osp<strong>ed</strong>ali cittad<strong>in</strong>i nel periodo <strong>in</strong>vernal~<br />

dello stesso anno.<br />

Una pluralità di <strong>agenti</strong> <strong>virali</strong> responsabili di affezioni respiratorie acute<br />

nella popolazion~ <strong>in</strong>fantile italiana si rileva anche dai dati disponibili <strong>in</strong><br />

letteratura, basati sia sull'isolamento virale sia su dati sierologici [15-181.<br />

Una preponderanza del virus RS si riscontra pr<strong>in</strong>cipalmente nei bamb<strong>in</strong>i<br />

al disotto dei sei mesi nelle hroncopneumopatie, specialmente bronchioliti,<br />

con <strong>un</strong>a variazione nei diversi anni. Va però rilevato che queste casistiche<br />

non fanno riferimento <strong>in</strong> genere a episodi di mortalità; <strong>in</strong> particolare si può<br />

citare <strong>un</strong>o studio condotto su <strong>un</strong> campione di popolazione <strong>in</strong>fantile <strong>in</strong> Umbria<br />

nei primi mesi del 1979, contemporaneo all'episodio oggetto di questo studio,<br />

che ha evidenziato <strong>un</strong>a <strong>in</strong>cidenza particolarmente elevata di <strong>in</strong>fezioni da<br />

virus RS <strong>in</strong> casi di bronc~pneumo~atie, ma <strong>in</strong> cui non si sono verificati casi<br />

mortali, nonostante la presenza di forme gravi, specie nei soggetti della prima<br />

<strong>in</strong>fanzia [19].<br />

Ani, Ixi. Siiprr. Sanilci (1951) 11, 789%0"

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