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l'adunata che vorremmo i decorati della zona - VAS FVG Alto Livenza

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Gli Alpini <strong>della</strong> Zona <strong>Livenza</strong>, e gli Amici<br />

aggregati <strong>che</strong> condividono l’adesione ai valori<br />

dell’alpinità, quasi un migliaio di Soci, hanno<br />

una fisionomia loro propria, sia perché si conoscono<br />

tutti, sia perché sentono comuni le origini<br />

dei Veci nella numerosa Sottosezione di Sacile, sia infine perché hanno profondo il culto <strong>della</strong><br />

Memoria degli eroi alpini <strong>che</strong> hanno dato la vita per questo nostro tempo di pace.<br />

Parlare dei nostri Alpini Decorati significa togliere la polvere dalla loro memoria, e farli<br />

idealmente partecipare con noi a questa Adunata. Lo spazio ci ha permesso di includere<br />

sino alla medaglia di bronzo.<br />

MEDAGLIE D’ORO<br />

Antonio Maria CAVARZERANI, di Costantino e Clementina Nicolausig, nato a<br />

Udine il 3 febbraio 1914, avvocato, sottotenente all’8° Rgt Alpini, Btg Tolmezzo.<br />

Quota 1615, quota 1143, Monte Golico, fronte greco, 27 febbraio – 9 marzo 1941. Deceduto<br />

il 15 marzo 1941 all’ospedale da campo 628.<br />

Dario CHIARADIA di Eugenio e Luigia Battistuzzi, nato a Caneva il 24 aprile<br />

1901, residente a Sacile, capitano all’8° Rgt Alpini, Btg Cividale, 20a Cmp. Quota<br />

Cividale sul Nowo Kalitwa, 5 gennaio 1943.<br />

MEDAGLIE D’ARGENTO<br />

Giuseppe BIT di Vittorio e Osvalda Masutti, nato 5 novembre 1892 a Caneva,<br />

caporal magg. all’8° Rgt Alpini. Monte Solarolo, Settore Nord del Grappa, 14 dicembre<br />

1917.<br />

Mario CANDOTTI di Luigi e Silvia Pittini, nato ad Ampezzo il 16 ottobre 1915,<br />

capitano al 3° Rgt Art. Alp. Gruppo Conegliano. Golubaja Krinitza, RU, 20 dicembre<br />

1942 - 10 gennaio 1943. Insignito an<strong>che</strong> di Medaglia di Bronzo e di Croce al Valor<br />

militare.<br />

Costantino CAVARZERANI, di Giovanni Battista e Agata Burelli, nato a Stevenà<br />

di Caneva il 7 maggio 1869, alpino, generale di Corpo d’Armata. Kikla Assab,<br />

27 marzo 1913.<br />

2ª Medaglia: Monte Zebio, offensiva dell’Ortigara, 19 giugno 1917.<br />

I DECORATI DELLA ZONA<br />

Ordine militare di Savoia e investitura del titolo di Conte di Nevea: Val Raccolana, 1° novembre<br />

1917.<br />

Vittorio CESA di Vittorio e Margherita Biressi, nato a Stevenà di Caneva il 6 ottobre<br />

1895, tenente colonnello al 6° Rgt Alpini, Btg Bassano. Monte Ortigara, Asiago,<br />

30 giugno 1916.<br />

Antonio FAVRETTO di Domenico e Regina Gobbo, nato a Sacile il 10 dicembre<br />

1898, contadino, al 2° Rgt Artiglieria da Montagna il 2 marzo 1917, partito per<br />

l’Albania il 28 agosto 1917, caporale all’81° Btg Montagna il 1° marzo 1920, ricoverato<br />

in ospedale da campo il 23 luglio 1920, rimpatriato il 15 agosto 1920. Quota<br />

213, 23 luglio 1920 e Valona, 12 agosto 1920.<br />

Bortolo GIUST di Giacomo e Caterina Fedrigo, nato a Fontanafredda il 10 novembre<br />

1892, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo. Pielungo, Prelpi Carni<strong>che</strong>, 6 novembre 1917.<br />

Isidoro GOTTARDO di Francesco, nato il 5 agosto 1892, aiutante di battaglia<br />

all’8° Rgt Alpini, 52° Reparto d’Assalto. Zellenkofel, 8 luglio 1915.<br />

Lorenzo GRANZOTTO di Ugo e Angelica Sartori, nato a Fontanafredda il 23<br />

dicembre 1904, residente a Sacile, tenente all’8° Rgt Alpini, Btg Val Fella. Monte<br />

Gòlico, fronte greco, 8 marzo 1941.<br />

Amedeo MANFE’, nato a Caneva il 13 dicembre 1892, alpino zappatore all’8°<br />

Rgt Alpini, Btg Tolmezzo Promosso sergente maggiore il 16 luglio 1915 per merito<br />

di guerra. Promosso maresciallo il 30 giugno 1916 per merito di guerra. Col<br />

<strong>della</strong> Berretta, <strong>zona</strong> occidentale del Grappa, 14 dicembre 1917. Encomio solenne. Nel 1919<br />

gli vengono conferiti il distintivo d’onore d’argento e la croce di guerra; nel 1926<br />

la croce d’argento.<br />

Alfonso NADIN di Germanico e Maria Torret, nato a Vigonovo di Fontanafredda<br />

il 12 maggio 1890, alpino al 3° Rgt, Btg Val Pellice, 226a Cmp . Monte Vodice,<br />

Medio Isonzo, 20 maggio 1917.<br />

Eugenio PIZZINATO di Antonio e Angela Luc<strong>che</strong>se, nato a Sacile il 30 agosto<br />

1919, caporale all’8° Rgt Alpini. Quota 1999 di Armata, fronte greco, 7 novembre 1940.<br />

Luigi VICENZI di Pietro e Teresa Polese, nato a Caneva il 15 agosto 1921, sergente<br />

al 3° Btg Misto Genio Julia. Zona di Selej Jar, RU, 31 dicembre 1942.<br />

Antonio ZAT di Alfonso, nato in Svizzera il 15 agosto 1891, in lista di leva a Caneva,<br />

caporal maggiore al 3° Rgt Alpini, caduto sul Monte Nero il 27 novembre 1916.<br />

MEDAGLIE DI BRONZO<br />

Domenico ARPIONI, nato a Caneva il 26<br />

giugno 1892, alpino all’8° Rgt Selletta Freikofel,<br />

27 giugno 1916.<br />

Giuseppe BONA di Gioacchino, nato il 7 agosto 1893 a Caneva, alpino all’8° Rgt,<br />

caduto il 26 marzo 1916 sul monte Pal Piccolo, Alta Valle del But.<br />

Virginio BULOCCHI di Antonio e Angela Pusiol, nato a Fontanafredda il 6 ottobre<br />

1922, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo, 72a Cmp. Zona Nowo Kalitwa, RU, 26<br />

dicembre 1942.<br />

Giuseppe CHIARADIA di Giovanni, nato a Caneva l’11 maggio 1882, alpino<br />

all’8° Rgt, disperso in combattimento sul Grappa il 10 marzo 1918<br />

Giuseppe CHIARADIA di Virginio e Luigia Rupolo, nato a Caneva il 26 giugno<br />

1896, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo, reparto mitraglieri Fiat. Monte Ortigara, 10<br />

giugno 1917.<br />

Pierantonio CHIARADIA di Gaetano e Caterina Pontini, nato a Caneva il 23<br />

agosto 1895, colonnello degli Alpini. Cima Lama, <strong>Alto</strong> Cordevole, Dolomiti Orientali,<br />

16 dicembre 1915. In altre fonti la medaglia è d’Argento.<br />

Felice Sebastiano COSTELLA di Giovanni e Augusta De Nardi, nato a Sacile l’11<br />

novembre 1889, alpino al 7° Rgt. Monte Cristallo, Dolomiti Orientali, 15 settembre 1915.<br />

Andrea DANELUZ di Giovanni, nato a Caneva il 20 gennaio 1893, caporal maggiore<br />

all’8° Rgt Alpini, Btg Val Tagliamento, 112° Cmp. Cima Busa Alta, Alpi di<br />

Fassa, 29 settembre 1916<br />

Andrea Luigi DE FRE’ di Tiziano e Maria Toffoli, nato a Caneva il 18 settembre 1889,<br />

alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo. Monte Pal Grande, Alta Valle del But, 2 luglio 1915.<br />

Basilio DEL TEDESCO di Antonio e Giovanna Pezzutti, nato a Fontanafredda<br />

il 20 febbraio 1897, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo Col del Cuk. Monte Grappa, 26<br />

ottobre 1918.<br />

Andrea FABBRO fu Luigi, 1917, distretto di Sacile, alpino all’8°, Btg Cividale.<br />

Fronte russo, dicembre 1942 - luglio 1946.<br />

Lodovico FELTRIN di Giacomo e Lucia Perin da Caneva, nato in Westfalia, classe<br />

1913, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo Nowo Kalitwa, RU, 17 gennaio 1943.<br />

Elvio GALLETTI di Francesco e Santa Del Col, nato a Fontanafredda il 6 aprile<br />

1922, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo. Rossosh, Postojalik, Mariewka, RU, 16 – 19<br />

gennaio 1943.<br />

Evaristo Sebastiano MALNIS di Evangelista e Marianna Bressan, nato a Fontanafredda<br />

il 23 luglio 1894, alpino all’8° Rgt. Monte Chiesa, <strong>Alto</strong>piano di Asiago, 22<br />

luglio 1916.<br />

Luigi MANFE’ di Giuseppe e Teresa Zaghet, nato a Caneva il 17 marzo 1892,<br />

alpino all’8° Rgt. Ettangi, Cirenaica, 18 giugno 1913.<br />

Bruno MARCHI di Luigi e Luigia Marchi, nato a Sacile il 6 dicembre 1922, alpino<br />

all’8° Rgt, Btg Tolmezzo. Fronte russo, 18 dicembre 1942 - 18 gennaio 1943.<br />

Giuseppe NADAL di Domenico e Ines Fedrigo, nato a Sacile il 22 agosto 1915,<br />

residente a Fontanafredda, Nave, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo. Nowo Kalitwa,<br />

RU, 17 gennaio 1943.<br />

Domenico PAOLIN, nato a Caneva il 1° ottobre 1895, alpino all’8° Rgt. Monte<br />

Freikofel 6 giugno 1915.<br />

Bruno Giovanni POLETTO di Luigi e Teresa Poletto, nato a Fontanafredda il 20<br />

febbraio 1922, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo, 72a Cmp. Zona Nowo Kalitwa, RU,<br />

22 dicembre 1942.<br />

Giovanni POLETTO di Giobatta e Maria Bazzo, nato a Sacile il 28 marzo 1914,<br />

alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo. Nowo Kalitwa, RU, 20 gennaio 1943.<br />

Antonio SANTIN di Francesco, nato a Sarone di Caneva il 18 marzo 1891, alpino<br />

all’8° Rgt. Pal Grande, Paluzza, 9 gennaio 1917.<br />

Mario VICENZI di Silvio e Teresita Mellio, nato a Sacile il 31 dicembre 1913,<br />

tenente al 1° Gruppo Alpini Valle, Btg Val Natisone. Monte Bregianit, fronte greco, 28<br />

dicembre 1940.<br />

Ercole ZAMPOL di Giovanni e Caterina Giol, nato a Fontanafredda il 17 agosto<br />

1888, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo. Monte Pal Piccolo, 26 - 27 marzo 1916.<br />

Fonte: ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMBATTENTI E REDUCI FEDE-<br />

RAZIONE PROVINCIALE DI PORDENONE, Decorati al Valor Militare <strong>della</strong><br />

Provincia di Pordenone, a cura di Nilo Pes.<br />

SPECIALE ADUNATA<br />

I quattro Capigruppo <strong>della</strong> Zona: Giovanni<br />

Coan, Edoardo Pezzutti, Antonio<br />

Altinier, Aurelio Cimolai, invitano gli<br />

Alpini, gli Amici Aggregati, le famiglie,<br />

la popolazione, a questa 35ª Adunata Sezionale,<br />

per manifestare i Valori di noi<br />

alpini e per celebrare la Memoria con nel<br />

cuore le nostre Penne Mozze e chi è Andato<br />

Avanti.<br />

Vorremmo dare un taglio particolare a<br />

questa festa, con una pennellata di alpinità<br />

speciale.<br />

Prima di tutto <strong>vorremmo</strong> <strong>che</strong> si svolgesse<br />

sotto il segno dell’allegria, partecipando<br />

con la gioia di ritrovarci, darci<br />

appuntamento in questo giorno di tutti,<br />

risvegliando ricordi di naja, rivivendo<br />

momenti con la nostalgia dei vent’anni,<br />

facendo magari una cantata nell’incantevole<br />

città del <strong>Livenza</strong>, giardino <strong>della</strong> Serenissima,<br />

città aperta, vivace, degna di<br />

una gita domenicale.<br />

Poi <strong>vorremmo</strong> una grande “Adunata<br />

aperta”, organizzata sì dagli alpini, ma<br />

fatta per la gente, per gli “altri”, per chi<br />

ancora – e ci riferiamo ai più giovani<br />

– semplicemente non ci conosce. Vorremmo<br />

farci comprendere, far capire il<br />

nostro spirito di uomini <strong>che</strong> tendono<br />

la mano per aiutare,<br />

composti,<br />

abituati al passo<br />

lento del salire<br />

in montagna, di<br />

po<strong>che</strong> parole. Insomma<strong>vorremmo</strong><br />

<strong>che</strong> i ragazzi,<br />

le donne, gli<br />

uomini <strong>che</strong> comporranno la folla <strong>che</strong> ci<br />

farà da ala, <strong>che</strong> visiterà le nostre mostre,<br />

<strong>che</strong> si fermerà a parlare con noi, <strong>che</strong> verrà<br />

al nostro rancio, rimanesse affascinata<br />

dagli Alpini in Sacile, ci sentisse una presenza<br />

viva ed un punto di riferimento.<br />

L’ADUNATA<br />

CHE<br />

VORREMMO<br />

Infine <strong>vorremmo</strong> rendere omaggio ai<br />

nostri Padri, far capire alle numerose<br />

persone presenti <strong>che</strong> an<strong>che</strong> se il mondo<br />

sta cambiando con la velocità dell’alta<br />

tecnologia e le urla dei propri diritti, noi<br />

ci siamo, e ci siamo per sostenere i valori<br />

dei nostri Padri, i loro principi, la loro<br />

idea forte e pacata<br />

del Dovere.<br />

Ci spiace di un<br />

progetto non<br />

completato.<br />

L’obiettivo era<br />

costruire, con<br />

questa adunata,<br />

un ponte tra<br />

le generazioni. Avevamo proposto alle<br />

scuole di Sacile un modo diverso di fare<br />

storia, con una foto, un racconto, un<br />

oggetto del passato legato all’alpino zio,<br />

nonno o bisnonno, ricercato in famiglia.,<br />

per poi presentare il lavoro con la<br />

PROGRAMMA:<br />

SABATO 5 GIUGNO – CANEVA<br />

ore 21,00 - Auditorium comunale:<br />

Serata sulla Campagna di Grecia<br />

presenta Merlin Ilario<br />

SABATO 12 GIUGNO – SACILE<br />

ore 18,00 - Palazzo Biglia sala del Caminetto<br />

Inaugurazione Mostra Filatelica<br />

ore 19,00 - ex banco Ambrosiano<br />

Mostra divise d’epoca e “Stampa Alpina”<br />

presentano Semenzin Roberto e Gruppo di Villotta-Basedo<br />

SABATO 12 GIUGNO<br />

VIGONOVO di FONTANAFREDDA<br />

ore 21,00 - Sala consigliare municipale a Vigonovo<br />

“Sui Luoghi <strong>della</strong> Memoria”<br />

presenta Gruppo di Pasiano<br />

VENERDI’ 18 GIUGNO - SACILE<br />

Ore 21,00 - Piazza del Popolo<br />

Concerto <strong>della</strong> Banda di Cividale<br />

SABATO 19 GIUGNO<br />

ore 18,00 - San Gregorio<br />

Apertura Mostra d’arte “Artisti Alpini”<br />

presenta il Gruppo di Pordenone<br />

ore 20,00 - Piazza del Popolo<br />

Concerto <strong>della</strong> Filarmonica di Sacile<br />

ore 20,50 - Teatro Zancanaro<br />

Premiazione migliori vetrine alpine<br />

ore 21,00 - Teatro Zancanaro<br />

Presentazione missione in Afganistan <strong>della</strong> Julia<br />

DOMENICA 20 GIUGNO<br />

ore 8,15 - Ricevimento Autorità<br />

al Monumento ai Caduti<br />

ore 8,30 - Alzabandiera<br />

con deposizione corona ai Caduti<br />

Discorsi ufficiali e S. Messa<br />

ore 11,00 - Ammassamento in via Martiri Sfriso<br />

ore 11,30 - Inizio sfilata<br />

ore 12,30 - Pranzo con gli alpini<br />

al Palazzetto dello Sport<br />

ore 15,30 - Chiusura Adunata<br />

moderna tecnica audiovisiva, invitando<br />

i pochi reduci rimasti a dialogare con i<br />

giovani, a raccontare… l’antica tragedia<br />

<strong>della</strong> guerra e la moderna strage dell’indifferenza.<br />

Sarebbe stata ricostruita<br />

la storia di un secolo.<br />

Purtroppo non ci siamo riusciti; …<br />

un’occasione perduta!<br />

Allora abbiamo prenotato par<strong>che</strong>ggi di<br />

un capiente posteggio per i tanti <strong>che</strong><br />

aspettiamo, dai più lontani dei nostri 73<br />

gruppi <strong>della</strong> Sezione. Più saremo, più potremo<br />

testimoniare ai giovani il metodo<br />

“alpino” di affrontare la salita <strong>della</strong> vita,<br />

soprattutto ora <strong>che</strong> la naja è solo una parola<br />

sconosciuta. Appuntamento<br />

a Sacile quindi per trasformare, con la<br />

nostra presenza e delle nostre famiglie,<br />

una “Adunata Aperta” in una “Adunata<br />

Maestra”.<br />

Vorremmo davvero <strong>che</strong> ci foste tutti,<br />

proprio tutti!


I primi cenni sul “Gruppo Alpini di Caneva” sono riportati<br />

nel libro “ANA di Pordenone” <strong>che</strong> cita: “Caneva, <strong>che</strong><br />

ha sanato le rovine del terremoto dell’autunno ’36, saluta<br />

la rinascita ufficiale del Gruppo (<strong>che</strong> quindi era stato costituito<br />

in precedenza) con un animato convegno di Penne Nere venete<br />

e friulane, il 30 gennaio 1938. […] Alle 10 giunge alla<br />

stazione di Sacile S. E. Manaresi, ricevuto dal Prefetto e<br />

dal gen. Costantino Cavarzerani. Alla cerimonia di Caneva,<br />

celebra la messa Don Luigi Janes, <strong>che</strong> benedice il nuovo<br />

gagliardetto di cui è madrina la piccola Ines Ortolan”.<br />

Poi il buio delle vicende <strong>della</strong> guerra. Il 18 aprile 1953, Amedeo<br />

Manfè, classe 1892, medaglia d’argento sul Grappa,<br />

aiutato da Giovanni Ros, ricostituisce il Gruppo (terza volta)<br />

<strong>che</strong> rimane attivo fino all’agosto 1955, quando si scioglierà.<br />

L’anno successivo il direttore didattico Mario Candot-<br />

Il 22 Aprile 1956, forte di ottanta iscritti e grazie all’instancabile<br />

opera di Giuseppe Sfreddo, classe 1913, uomo<br />

<strong>che</strong> raccoglieva le adesioni dei reduci e degli alpini di leva<br />

passando di casa in casa, nasceva il Gruppo Alpini di Fontanafredda,<br />

intitolato al Ten. Lorenzo Granzotto, medaglia<br />

d’argento caduto sul Golico in Grecia.<br />

Madrina del gagliardetto fu Silvana Ceolin, orfana del padre<br />

Angelo classe 1911, alpino dell’Ottavo, morto combattendo<br />

in Montenegro.<br />

Documenti e richieste inoltrate al Comando <strong>della</strong> Brigata<br />

Alpina Julia dal capitano Natalino Borsetti <strong>della</strong> Sottosezione<br />

di Sacile, testimoniano questa data e sono custoditi<br />

nella sede.<br />

Per una grave malattia <strong>che</strong> lo portò alla cecità, il capogruppo<br />

Sfreddo lasciò la guida a Luigi Pivetta, classe 1920<br />

reduce di Grecia, pur continuando ad essere presente ed<br />

aggiornato sulla vita del Gruppo da lui creato.<br />

Questi, sentita la necessità di tenere uniti e informati sul-<br />

ti intitola le aule <strong>della</strong> scuola ai <strong>decorati</strong>: Dario Chiaradia,<br />

AntonioMaria Cavarzerani, Giuseppe Bit, Giuseppe Bona,<br />

Luigi Vicenzi. Ma nell’ottobre 1958 ecco la rinascita (la<br />

quarta), come stabilisce un documento <strong>che</strong> convocava alcuni<br />

alpini in tale prospettiva, <strong>che</strong> avverrà ufficialmente nel<br />

maggio 1961 per opera di Antonio Bravin, ex internato di<br />

Germania classe ‘22, <strong>che</strong> il successivo 29 ottobre riceve da<br />

Manfè gagliardetto e fotografie dei componenti il Gruppo<br />

sciolto. E’ quindi sostanzialmente il Gruppo del generale<br />

Costantino Cavarzerani, papà degli alpini friulani e primo<br />

comandante dell’8°, o delle medaglie d’oro Dario Chiaradia<br />

ed Anto Cavarzerani (an<strong>che</strong> se di quest’ultima si fregia<br />

Udine) oltre alle 18 d’argento, 5 di bronzo e le 11 croci di<br />

guerra, contate solo tra gli alpini, o <strong>della</strong> tessera ANA n° 13<br />

del maggiore Chiaradia Emilio. Questo per dire <strong>che</strong> aria tiri<br />

da queste parti e quali siano i Valori <strong>della</strong> gente. Dalla sua<br />

fondazione i capigruppo sono quindi stati: Costantino Cavarzerani,<br />

Attilio Zoldan, Amedeo Manfè, Antonio Bravin,<br />

Giovanni Coan, Claudio De Re e nuovamente Giovanni<br />

Coan. …E fin qui la storia più remota. Notizie certe ci<br />

riportano invece al terremoto del Friuli (6 maggio 1976)<br />

ed all’epopea <strong>che</strong> lo ha contraddistinto, facendolo passare<br />

alla storia non più come evento catastrofico, ma come vanto<br />

nazionale per la ricostruzione <strong>che</strong> ne seguì. In questa il<br />

Gruppo c’era con un’intera Ditta di costruzioni (i cui titolari,<br />

manco a dirlo, erano e sono alpini di Caneva) <strong>che</strong> per<br />

due settimane si è messa a disposizione con maestranze ed<br />

attrezzature, integrata da numerosi volontari <strong>che</strong> poi sono<br />

rimasti al cantiere di Pinzano per continuare l’opera.<br />

La storia parla poi degli ultimi quarant’anni, in cui il Gruppo<br />

si costruisce una sede su terreno proprio (‘85), diventando<br />

propulsore d’intensa attività sociale, <strong>che</strong> lo contraddistingue<br />

fra i più attivi nella Sezione. Si vanta, tra l’altro,<br />

d’aver promosso il gemellaggio con il comune Bavarese di<br />

Neumarkt Sanct Veit, alla fine di una grande penetrazione<br />

in quella Comunità, ove si è fatto conoscere e stimare, tanto<br />

d’aver ottenuto l’appoggio per la nascita del “Campeggio<br />

Studenti-Amici”, oggi alla sua 23 a edizione. Questo segna<br />

evidentemente sia la vita dell’Associazione <strong>che</strong> l’intera Caneva,<br />

diventando fucina d’amicizie, integrazione e stile di<br />

vita, non solo tra i partecipanti, ma an<strong>che</strong> tra le famiglie.<br />

Ogni anno una cinquantina di giovani, italiani e tedeschi,<br />

con i loro accompagnatori, si ritrovano per 10 giorni sot-<br />

le notizie <strong>che</strong> provenivano da<br />

ovunque, i suoi alpini, riuniva i<br />

consiglieri nelle case, o nei ritrovi<br />

del paese: al bar “Da Ugo” o da<br />

“Rino” a Talmasson, alla locanda<br />

“Aurora”, al bar “Busato” e “Mi<strong>che</strong>luz”<br />

a Fontanafredda, per poi<br />

andare di persona, di casa in casa,<br />

dai soci con le notizie e le decisioni<br />

prese.<br />

Di li a poco incominciarono le<br />

prime attività: la partecipazione<br />

alle ricorrenze del Quattro Novembre,<br />

la posa <strong>della</strong> lapide a<br />

ricordo dei Caduti sulla facciata<br />

<strong>della</strong> chiesa di Fontanafredda, le<br />

prime cene rigorosamente riservate<br />

ai soli soci alpini.<br />

Erano anni con scarse disponibilità;<br />

molti erano emigrati per trovare<br />

lavoro e quelli rimasti faticavano<br />

a dare alla famiglia una vita dignitosa, ma nonostante<br />

tutto continuarono a tenersi in contatto, a riunirsi per stare<br />

insieme “per vivere e raccontare aneddoti, storie vissute”.<br />

Nel ’81 il capogruppo Pivetta ottenne dal sindaco Di Benedetto<br />

l’uso una scuola elementare di circa 60 m2, dismessa<br />

e fatiscente, in località Camolli, da recuperare per ricavarne<br />

una sede.<br />

I lavori durarono due anni: al sabato ed alla domenica i soci<br />

si ritrovarono per quest’impegno <strong>che</strong> li avrebbe portati con<br />

orgoglio ad avere, finalmente, una “baita alpina” tutta loro,<br />

sopratutto creata con le loro mani.<br />

L’inaugurazione, nell’aprile 1983, fu un momento di grande<br />

emozione e di orgoglio per lo splendido lavoro svolto.<br />

Nello spazio antistante fu scoperto an<strong>che</strong> un piccolo monumento<br />

a ricordo dei Caduti, come segno di profondo<br />

rispetto e di memoria.<br />

A causa di una salute cagionevole, il Capogruppo fu affiancato<br />

da Placido Della Flora, instancabile difensore degli<br />

to tenda, una volta in Italia, una in Germania, impegnati<br />

nelle più disparate attività ricreative e formative. Si calcola<br />

<strong>che</strong> finora vi abbiano partecipato oltre 600 ragazzi, di cui<br />

molti ormai diventati a loro volta genitori. E’ perciò in atto<br />

l’avvento <strong>della</strong> “seconda generazione di campeggiatori”.<br />

Tra non molto, in più, ci sarà il primo matrimonio italo/<br />

tedesco fra due partecipanti alla seconda edizione, <strong>che</strong> nel<br />

frattempo ci hanno regalato Luca, prossimo alpino.<br />

Ma lo spirito “speciale” <strong>che</strong> si forma nel Gruppo ed attorno<br />

ad esso, si esalta soprattutto al momento delle frequenti<br />

attività “spintaneamente accettate” ovunque siano, come i<br />

lavori di Barcis, quelli del Castello, ed i mille altri. Ovunque<br />

Caneva è presente, s’instaura un clima d’amicizia e partecipazione,<br />

ma soprattutto, di continuo scan<strong>zona</strong>to effervescente<br />

sfottò – (qualcuno lo definisce an<strong>che</strong> presa per<br />

il culo)- “arte nella quale i suoi Iscritti sono Maestri”, tantoché<br />

alla fine, tutto risulta una festa, al di là ed oltre ogni fatica<br />

o oggettivo impegno. Questa è la caratteristica di un Gruppo<br />

dal grande amalgama ed affidabilità, dove a partecipare<br />

sono in molti, …e non solo Alpini!<br />

L’attività sociale è segnata da un insieme d’eventi incalzanti,<br />

da vivere alcuni con le mogli o le famiglie, e altri “no!”,<br />

ma tutti regolarmente in serena e spensierata compagnia.<br />

Tra questi spiccano le adunate Nazionali <strong>che</strong>, se vicine,<br />

sono regolarmente affrontate con trasferte appiedate, con<br />

la variabile <strong>che</strong> più il punto d’arrivo è a portata di mano,<br />

più aumentano i chilometri da percorrere, chissà poi perché.<br />

Con questo spirito, le iniziative vengono dettate sia<br />

dalle necessità, <strong>che</strong> dai momenti (come “l’operazione sorriso”<br />

del ‘96 quando in soli tre giorni si sono “trovati” dieci milioni di lire<br />

per aiutare una bambina di Tramonti) ma an<strong>che</strong> le più semplici<br />

-<strong>che</strong> poi semplici non lo sono davvero mai- riscuotono<br />

l’interesse di tutti… come costruire il garage, o ripristinare<br />

trincee di prima linea sul monte San Mi<strong>che</strong>le, o rifare quella<br />

di Vittorio Veneto, senza parlare dei lavori <strong>della</strong> sede <strong>che</strong>, a<br />

proposito, prevedono ora la sostituzione dell’intero tetto.<br />

Per capire cosa leghi tra loro i Soci a Caneva, basta andare<br />

ai funerali <strong>che</strong> sono i momenti più toccanti e contemporaneamente<br />

espressivi <strong>della</strong> loro unione, …e dopo all’osteria,<br />

perché più è “Amico l’Amico Andato Avanti”, più grande<br />

è il conto da pagare!<br />

Questo è il Gruppo Alpini di Caneva: una stupenda gabbia de<br />

matti, …sempre pronti per le cose serie!<br />

ideali alpini, <strong>che</strong> si adoperò soprattutto per l’iscrizione di<br />

nuovi soci e per una maggiore partecipazione degli iscritti.<br />

La sua prematura scomparsa lasciò il Gruppo attonito: Placido<br />

era un punto di riferimento costante al quale si poteva<br />

attingere esperienza e passione.Poi venne la morte an<strong>che</strong> di<br />

Luigi Pivetta ed il Gruppo è passato all’attuale capogruppo<br />

serg magg Edoardo Pezzutti (classe ’43, 26° corso A.S.C.<br />

alla SMA, rimasto ad Aosta come istruttore sino al congedo<br />

nel 1965.<br />

Il Gruppo continua a crescere fino a contare 216 alpini e<br />

60 Simpatizzanti, rendendo indispensabile l’ingrandimento<br />

<strong>della</strong> sede <strong>che</strong> avviene con il solito impegno e volontà,<br />

ottimamente guidati dal segretario (e geometra) Luciano<br />

Bortolin, ideatore e progettista dell’ampliamento, <strong>che</strong> frutta<br />

100 m 2 di nuovi vani e 50 d’interrato, armoniosamente<br />

inseriti nella vecchia costruzione.<br />

Così, il 7 Aprile 2002 s’inaugura “la nuova sede” alla presenza<br />

d’autorità civili e militari, attorniati dagli Alpini e dai<br />

Gruppi <strong>della</strong> Sezione, ma an<strong>che</strong> dai numerosissimi cittadini<br />

venuti per far festa.<br />

In essa, amata sopra ogni cosa, vi sono alcuni cimeli strani<br />

come un “libretto personale del militare” con le annotazioni<br />

di comportamento cui il bravo soldato doveva attenersi,<br />

intestato all’alpino Cuzzi Antonio classe 1908, una<br />

mantella ed un cappotto in fibra vegetale (al posto <strong>della</strong> lana<br />

mancante per le sanzioni anti-italiane a seguito dell’occupazione etiopica),<br />

consegnati a Giuseppe Zaina e Antonio Giacomin il<br />

giorno <strong>della</strong> partenza per il Fronte Russo, un paio di sci, un<br />

paio di scarponi chiodati ed alcune gavette.<br />

Sono passati ormai molti anni dalla fine <strong>della</strong> guerra, ma<br />

nel Gruppo resistono ancora Alpini <strong>che</strong> ne possono confermare<br />

gli orrori: testimonianza <strong>che</strong> più d’una volta sono<br />

stati chiamati a dare nelle scuole, perché le giovani generazioni<br />

comprendano la necessità del dialogo e del rispetto.<br />

Questi i Reduci: Alfonso Pigliafiori classe 1915 fronte Jugoslavo;<br />

Luigi Santellani classe 1919 fronte Russo; Giuseppe<br />

Zaina classe 1922 fronte Russo, uscito dalla “sacca”<br />

combattendo a Nicolajewka; Onorio Zoldan classe 1923<br />

fronte Jugoslavo.<br />

Nel 1924, a 5 anni dalla fine <strong>della</strong> Grande Guerra, nella Sezione<br />

di Pordenone rari sono ancora i Gruppi organizzati<br />

ed in periferia gli Alpini si ritrovano spontaneamente senza<br />

nessuna direttiva. Nonostante ciò, in Sacile, già dal 1926 ci<br />

sono iscritti all’ANA, come tale Natale Zago, classe 1881.<br />

E’ però con Egidio Basso, classe 1891, <strong>che</strong>, in occasione<br />

dell’Adunata di Roma del 7 aprile ’29 si ha una prima forma<br />

di partecipazione aggregata d’alpini.<br />

Il 19 marzo 1932, sempre Egidio Basso, detto Manaresi per<br />

l’amicizia con il Presidente del X° Alpini, (così si chiamavano<br />

le Sezioni) fonda ufficialmente il Gruppo Alpini di Sacile,<br />

divenendone il primo capogruppo fino al 1935. Madrina la<br />

signorina Zancanaro. Lo sostituirà Giovanni Nadalin <strong>che</strong><br />

però gli restituirà presto l’impegno. Egidio Basso, per la<br />

sua capacità di riunire e di organizzare cerimonie e incontri<br />

fra Penne Nere, sarà la figura preminente <strong>della</strong> vita alpina.<br />

Sua è l’idea <strong>della</strong> veglia degli Scarponi al Teatro Zancanaro,<br />

spettacolo con canzoni alpine presentate dal ten. Borsetti e<br />

dal pittore Giuseppe Novello. Il Gruppo si affiata toccando<br />

il suo pieno splendore dal 1932 al 1942, partecipando<br />

a tutte le adunate, a quelle di Napoli, di Bologna (1933),<br />

di Roma (1934), particolarmente vissute perché le adunate<br />

degli esordi. Il Gruppo è numeroso e ricco di molti<br />

Ufficiali del tempo: dal generale Costantino Cavarzerani,<br />

presidente <strong>della</strong> Sezione, al ten. col. Vincenzini, al ten. col.<br />

Chiaradia, alla medaglia d’Oro cap. Dario Chiaradia, allo<br />

stesso cap. Natale Borsetti, alla medaglia d’Argento ten.<br />

Renzo Granzotto, alla medaglia d’Oro ten. Anto Cavarzerani,<br />

al ten. Mario Vincenzi, al ten. Flavio Giol e molti .<br />

Memorabile è l’Adunata di Napoli del 1936 davanti al Principe<br />

di Piemonte, il cui coordinamento è affidato al generale<br />

Cavarzerani, al ten. Borsetti e ad altri alpini sacilesi, ed è<br />

in questo periodo <strong>che</strong> il Gruppo di Sacile viene intitolato al<br />

sottotenente <strong>della</strong> 152ª Compagnia Battaglione Monte Arvenis,<br />

Ferruccio Talentino, medaglia d’Oro per il sacrificio<br />

e il valore dimostrati nelle Alpi di Fassa alla conquista del<br />

Monte Busa Alta il 5-6 ottobre 1916.<br />

Successivamente con Valentino Toniolo ed il segretario<br />

Basso, il Gruppo prende la denominazione di “sottosezione”,<br />

per l’aggregazione e la spinta associativa <strong>che</strong> sa dare<br />

ai nuclei dei Gruppi in formazione di Caneva, Polcenigo,<br />

Il Gruppo Alpini Vigonovo nasce all’indomani del secondo<br />

conflitto mondiale, grazie alla volontà di alcuni giovani<br />

<strong>che</strong> nella guerra avevano visto venir meno tanti amici e<br />

tanti valori. Il 5 settembre del 1946 , l’anno dopo la fine<br />

del conflitto (con tutti i problemi <strong>che</strong> si trascinava a causa<br />

soprattutto <strong>della</strong> lotta fratricida) una quarantina di reduci<br />

di Vigonovo, Romano e Ranzano si ritrovano e fondano il<br />

Gruppo di Vigonovo.<br />

Rammentare è il più dolce piacere degli anziani. «Ricordo –<br />

dice Giovanni Cimolai, classe 1919 - quando si andava nelle stalle<br />

durante l’inverno. I giovanotti avevano altri interessi, ma noi ragazzini<br />

ascoltavamo i vecchi e le loro storie. E’ durante quelle sere <strong>che</strong> ho<br />

sentito parlare degli Alpini. Ascoltavamo le storie <strong>della</strong> Prima Guerra<br />

in silenzio, avvolti dall’umido tepore <strong>della</strong> stalla, mentre nella<br />

nostra fantasia di bambini prendeva forma l’idea dell’eroe alpino».<br />

Il primo capogruppo è il Sottotenente al 3° Reggimento<br />

Cesare Della Gaspera, classe 1921 Croce al Merito di<br />

Guerra, allievo nel 1941 nel 1° Battaglione universitari alla<br />

Scuola Centrale Militare Alpina, di Aosta, in Francia dal<br />

‘42 al ‘43. Un Capogruppo giovanissimo, un bocia <strong>che</strong>,<br />

con l’entusiasmo dei suoi 25 anni, offre insieme garanzia<br />

organizzativa, passione e voglia di fare. Fin dall’inizio egli<br />

si impegna a nell’incarico e la stima nei suoi confronti, an<strong>che</strong><br />

da parte dei veci, gli consentì di tenere attivo e unito il<br />

Gruppo di Vigonovo.<br />

Nel 1949 zaino a terra per Cesare Della Gaspera e zaino<br />

in spalla per Nilo Pes, nuovo Capogruppo. Classe 1921,<br />

sottotenente nel 1942 al 3° Reggimento <strong>della</strong> divisione<br />

Taurinense, comandante il 3° plotone <strong>della</strong> 31ª Compagnia,<br />

Battaglione Exilles, ha partecipato a 18 mesi di guerra<br />

nella ex Jugoslavia. Dopo il 16 settembre ’43 internato in<br />

Germania e Polonia, rientra in Italia il 2 agosto 1945. Il 5<br />

settembre 1946 è tra i fondatori del Gruppo di Vigonovo.<br />

Rimarrà Capogruppo fino alle 21 di lunedì 22 luglio 1996.<br />

Un record nella storia <strong>della</strong> Sezione. Quarantasette (in parola<br />

per dar l’idea <strong>della</strong> lunghezza) lunghi, felicissimi anni<br />

di servizio.<br />

Negli anni 60, il Gruppo Vigonovo ha ormai consolidato<br />

almeno due appuntamenti fissi: la partecipazione alla Messa<br />

per i Caduti, la prima domenica di ottobre, e la cena il secondo<br />

sabato di dicembre. Ci tengono i più anziani a queste<br />

Fontanafredda, Budoia, Brugnera<br />

e Gaiarine.<br />

Poi la guerra: l’Albania, la Grecia,<br />

la Jugoslavia, la Russia, pagine di<br />

storia vissute nel sacrificio, vite<br />

perdute nel nome del dovere <strong>che</strong><br />

nessuna medaglia ricompenserà.<br />

Nel 1946 si ricostituisce il Gruppo<br />

sotto la guida dell’architetto<br />

Borsetti, vice è Giovanni Nadalin,<br />

segretario ancora il solito Basso,<br />

trio <strong>che</strong> rimaneo a guidare l’Associazione<br />

fino al 1957, quando Mario<br />

Candotti medaglia d’Argento<br />

sul Don, sarà il nuovo capogruppo.<br />

A lui spetta rendere gli onori<br />

al col. Pietro Basso, Sacilese <strong>della</strong><br />

classe 1911 deceduto nel 1964, già<br />

prigioniero in India e decorato con la medaglia di lunga<br />

permanenza in Libia, con la croce al merito di guerra e la<br />

croce d’oro.<br />

Nel 1966 è e Il 23 ottobre 1966 Giorgio Capalozza, classe<br />

1919, reduce e invalido di guerra del fronte greco-albanese,<br />

è capogruppo con il dr Ermido Covre responsabile del<br />

mandamento di Sacile e Luigi Campo consigliere sezionale.<br />

Con la collaborazione dell’ex presidente di Sezione, consigliere<br />

nazionale dr Toniolo, si organizza una grande festa<br />

in onore dei Caduti. Nel frattempo l’impegno di Capalozza<br />

sarà riconosciuto an<strong>che</strong> dall’attribuzione del premio bontà<br />

“Romano Della Valentina” .<br />

Nel 1973 si tiene a Sacile un nuovo raduno alpino con la<br />

partecipazione dei vecchi combattenti di Grecia e di Russia,<br />

del Presidente Candotti e dello scrittore Giulio Bedeschi<br />

(<strong>che</strong> presenta il suo ultimo libro “Nikolajewka, c’ero<br />

anch’io”). Alla fine, lo stesso Bedeschi consegna una “penna<br />

d’oro” a otto reduci alpini di Russia iscritti al Gruppo<br />

a ricordo <strong>della</strong> giornata. Visto il risultato, il 15 settembre<br />

1974 si organizza la prima adunata sezionale di Sacile. Il<br />

corteo sfila lungo le vie <strong>della</strong> città del <strong>Livenza</strong>, confluisce<br />

in Piazza del Popolo dove partecipa alla messa celebrata da<br />

don Ascanio De Luca, reduce cappellano <strong>della</strong> Julia.<br />

cenette dicembrine, genuine, senza<br />

formalità, schiette come schietta<br />

è la loro vita ed il loro linguaggio,<br />

appuntamenti a grandezza paesana<br />

in cui importante è rivedersi, stare<br />

un po’ assieme. Ed a tavola i ricordi<br />

galleggiano non certo su liquidi<br />

acquei, e i soliti descrivono al vicino<br />

la medesima scena di guerra, lo<br />

stesso attacco, gli indimenticabili<br />

fatti capitati in trincea.<br />

Il 1972 è un anno importante: viene<br />

inaugurato un cippo nei pressi<br />

del Monumento ai Caduti <strong>che</strong><br />

deve, nelle intenzioni del Gruppo,<br />

servire da monito a quanti non<br />

conoscono di quanto sacrificio<br />

sia intessuta la storia degli Alpini.<br />

Ogni anno, la prima domenica di<br />

ottobre, ci si ritrova qui per ricordare<br />

il centenario di fondazione<br />

delle Truppe Alpine, per un momento di riflessione e per<br />

rivolgere un pensiero ai commilitoni Andati Avanti. La cerimonia<br />

è semplice e la chiesa sempre gremita.<br />

Agli Alpini <strong>che</strong> patirono naia, guerra, prigionia, morte recita la<br />

scritta <strong>che</strong> appare nell’altorilievo in bronzo.<br />

Gli anni 80, caratterizzati da una spiccata presenza del capogruppo<br />

Pes come articolista nelle pagine de La più bela<br />

fameja, con pezzi ora scaturiti da ricordi di naia alpina personali,<br />

ora composti per propositi formativi, sono d’altro<br />

campo ricordati per una più consapevole partecipazione<br />

degli iscritti. Nel 1989 il Vigonovese Giuseppe Franco<br />

Del Fiol è eletto delegato nel Consiglio di Pordenone dai<br />

Gruppi <strong>della</strong> Zona Livenz: lavorerà nelle commissioni Sede<br />

e Lavori e sarà Delegato per nove anni, diventando per altri<br />

tre Consigliere di Sezione.<br />

Siamo nel 1993 e un numeroso gruppo di giovani alpini si<br />

iscrive all’A.N.A Vigonovo. Così racconta Davide Canal,<br />

classe 1967, attuale Vice capogruppo: «Era il momento<br />

giusto per dirci delle cose serie <strong>che</strong> richiedevano sacrifici e<br />

solidarietà. Ci sentivamo impegnati a lavorare, e messi in-<br />

Il 24 ottobre 1982 è il 50° anniversario di fondazione del<br />

Gruppo. Don Mecchia, cappellano degli Andini Argentini,<br />

benedice il nuovo gagliardetto durante la cerimonia per<br />

l’inaugurazione <strong>della</strong> sede alla Colonia Tallon di Vistorta.<br />

Nel 1986 le Penne Nere del Gruppo sostengono la 1ª Lucciolata<br />

per la Via di Natale, iniziando così una lunga tradizione<br />

<strong>che</strong> li vede sempre accanto a chi soffre ed ai ragazzi<br />

delle scuole <strong>della</strong> città.<br />

Nel 1990, Giorgio Capalozza, dopo 25 anni d’intensa attività,<br />

cede il testimone ad Antonio Altinier, l’attuale capogruppo<br />

<strong>che</strong>, il primo maggio 1993 organizza a Sacile la<br />

seconda adunata, la 18ª sezionale. E’ questa l’occasione per<br />

l’inaugurazione del gruppo statuario La meio Fameia, opera<br />

dello scultore Giorgio Igne, a “cemento – come sottolinea<br />

lo stesso Altinier – di attività intensa, ed a dimostrazione<br />

dell’amore verso la Famiglia, il prossimo, Sacile, il Friuli<br />

Venezia Giulia e l’Italia”.<br />

In occasione <strong>della</strong> presente adunata, la terza, lasciamo idealmente<br />

la conclusione alle parole di Borsetti: “Alle nostre<br />

feste il numero cresce sempre di nuovi alpini; il vivere insieme an<strong>che</strong><br />

pochi mesi, resterà indellebile nel nostro animo di uomini veri, abituati<br />

al procedere lento del salire sui monti, sulle vette per guardare più<br />

lontano e più alto, sempre insieme”.<br />

sieme potevamo mettere su un bel circo…. Abbiamo telefonato,<br />

chiamato, sollecitato, discusso, ci siamo arrabbiati,<br />

testardi e tranquilli. Poi ci siamo rimboccati le mani<strong>che</strong> e<br />

un po’ alla volta i risultati ci sono stati. Nessuno mancava<br />

mai. An<strong>che</strong> se occupato, sapeva trovare il modo per dare<br />

una mano».<br />

Nel 1996 Nilo Pes, chiamato alla Presidenza <strong>della</strong> Federazione<br />

Provinciale Combattenti e Reduci, lascia e come<br />

Capogruppo è eletto Aurelio Cimolai. Con lui ci sono un<br />

considerevole gruppetto di giovani <strong>che</strong> si mettono subito<br />

al lavoro per organizzare il Cinquantesimo anniversario<br />

di fondazione del Gruppo. Nel 1998 un altro impegno<br />

importante coinvolge gli alpini di Vigonovo Romano e<br />

Ranzano: i lavori per la sistemazione <strong>della</strong> nuova sede nelle<br />

stanze <strong>della</strong> locale latteria, <strong>che</strong> però oggi non c’è più!<br />

Lo stile del nostro Gruppo è semplice: riteniamo sia impegno<br />

di tutti far emergere l’entusiasmo dei bocia, il <strong>che</strong><br />

significa an<strong>che</strong> restituire ai veci ed alle generazioni passate,<br />

quello <strong>che</strong> si è ricevuto, quello <strong>che</strong> si è ascoltato, dimostrando<br />

di averlo apprezzato.

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