12.07.2015 Views

SCIPPO DI STATO! - Museo del Piave

SCIPPO DI STATO! - Museo del Piave

SCIPPO DI STATO! - Museo del Piave

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

INDUSTRIA BOTTI, TINIE BARILI (BARRIQUES)Viale Italia, 200 - 31015 CONEGLIANOTel. 0438 366411 - www.garbellotto.comwww.ilpiave.it il tuo quotidiano on lineANNO XXXIX n.3 - Fondato nel 1974 dal Comm. Redo Cescon - Direttore ALESSANDRO BIZdi Alessandro BizDrinn. Squilla il telefono <strong>del</strong>la redazione.Pronto, giornale “Il <strong>Piave</strong>”.“Buongiorno, qui è la Questura, vorremoparlare con il direttore. Sono in corso indaginiper un articolo di Gianluca Versace”.Mi sono rimaste impresse queste parole.Estate 2008. L’articolo era di circa un annoprima.IL PIAVEMORMORAPoste Italiane s.p.a. Spedizione in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB TVMarzo 2012 € 1,20IL PREZZO DELLA LIBERTà <strong>DI</strong> PAROLAdi Gianluca VersaceCaro direttore e gentili lettori <strong>del</strong> “<strong>Piave</strong>”, unnumero. Il titolo di questo articolo è un numero.Solo un numero. Più di un numero.Tredicimila: e dentro questo numero – alto?basso? lo direte voi - sono racchiuse come inuno scrigno moltissime cose, troppe per esserecontenute esoprattutto razionalmenteecompletamente,esaurientementeesplicitatein questomio pezzo suqueste liberecolonne.Tredicimila,contiene tutt’unrepertorio disentimenti e diri-sentimenti. I primi debbono avere la precedenza,e lo dico per un istinto di sopravvivenzae mosso dall’estremo conato a voler credere chel’essere umano non è “quella robaccia là”.segue a pag.4Manager pubbliciuno stipendio di 290.000euro all’anno è poco?mandiamoli a casa!largo ai giovaniTredicimila!Storia di un calvario per aver attaccato un magistratodalle libere colonne <strong>del</strong> giornale “Il <strong>Piave</strong>”Racconto diun incubosegue a pag.4<strong>SCIPPO</strong> <strong>DI</strong> <strong>STATO</strong>!A Roma, con la tesoreria unica,tutti i soldi di comuni,province e regioniAlla faccia <strong>del</strong> federalismo, il governo Montista attuando un centralismo romano senzaprecedenti. Perfino l’Impero Romano, che scherzosamenteabbiamo raffigurato nella foto, nonaveva un atteggiamento così opprimente nei confronti<strong>del</strong> proprio territorio.Dopo la trasformazione <strong>del</strong>l’Ici in Imu, arriva uncolpo ancor peggiore: la tesoreria unica, previstadal decreto legge sulle liberalizzazioni. Ovverouno scippo di Stato. In due rate gli enti locali,comuni, province e regioni, sono obbligati dalloStato a versare tutti i quattrini depositati presso leproprie tesorerie.Il 50% lo scorso 29 febbraio. L’altro 50 % il prossimo16 aprile.Certo lo Stato rassicura tutti, i soldi rimangono adisposizione. Bella storia. Una cosa è averli in tascapropria, altra cosa è prestarli ad uno che ha deiconti da bancarotta. Vi fidereste?di Oreste SteccanellaALL’INTERNOResponsabilità comuninell’articolo 18di Valentino Venturelli pag. 19Di queste banchel’orrendo fuocodi Adriano Gionco pag. 81 marzo.Capodanno Venetodi Ettore beggiato pag. 7Sponsorizzazioni sportiveA.A.A. Multimilionari cercasidi Lodovico Pra<strong>del</strong>la pag. 23A. Biz - segue a pag.3La giustizia non funziona!Ricorriamo alla cortedi Strasburgoo al mediatore europeoa pag. 6a pag. 9Ambiente. Si chiude il cerchio sullostoccaggio metano a Collalto di SuseganaAlcuni punti salienti <strong>del</strong>le iniziative portate avanti dal Comitato ImprenditoriVeneti “<strong>Piave</strong> 2000”: spedito numerose lettere al Sindacodi Susegana per chiarimenti sulle problematiche <strong>del</strong>lo stoccaggiogas Collalto • attivato il link “Frane e Gas: problematiche<strong>del</strong> territorio suseganese” nel sito <strong>del</strong> <strong>Museo</strong> <strong>del</strong> <strong>Piave</strong>pubblicando i documenti in nostro possesso • incontri conil Prefetto di Treviso • lettera al Presidente <strong>del</strong>la RepubblicaGiorgio Napolitano • 2 ricorsi al Tar <strong>del</strong> Lazio e al Consigliodi Stato • incontro con il segretario <strong>del</strong>la Liga Veneta-LegaNord on. Gian Paolo Gobbo, il Presidente <strong>del</strong>la Provincia diTreviso dott. Leonardo Muraro e il dott. Secchieri in rappresentanza<strong>del</strong>la Regione e <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>l'Ambiente •incontro a Trieste con l'O.G.S. • secondo incontro con l'on.Gian Paolo Gobbo.Si ricorda a tal proposito che ci sono stati contatti precedenti con l'on. GianPaolo Gobbo in cui veniva informato che all'impianto di stoccaggio <strong>del</strong> gasmancava il V.I.A.; dopo essersi informato con il dott. Secchieri ci riferiva cheil V.I.A. era stato fatto, ma dalle carte in nostro possesso tutto ciò non risultava.Allora è stato convocato un incontro con il dott. Secchieri per visionarela documentazione e, a quel punto un po' sorpreso ammetteva che il V.I.A.era stato fatto solo per la costruzione <strong>del</strong>la centrale di pompaggio.POLITICAMonti cheti passaContraddizioni <strong>del</strong>lapolitica italianadi Fabio C. FioravanziMario Monti, il Presidente <strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong>Governo dei Miliardari: già perchè i tre milionie mezzo <strong>del</strong> Ministro per lo Svilppo EconomicoCorrado Passera non sono una sorpresa, mentrechi non sa <strong>del</strong> “peso” giudiziario di Anna severino,neo Ministro <strong>del</strong>la Giustizia, potrebbe stupirsi chequest’ultima guadagna più di lui. Gente come ilMinistro <strong>del</strong>la Difesa Giampaolo di Paola o quello<strong>del</strong>l’Interno Anna Maria Cancellieri che stannosotto i duecentomila euro sembrano quasi dei poveracci...Intanto attorno a loro il mondo politico si disgrega.A volte confermati a volte negati, si intensificanogli incontri triangolari tra il Segretario <strong>del</strong> PdL AngelinoAlfano, quello <strong>del</strong> PD Pierluigi Bersani e il“senza carica ufficiale” Pierferdinndo Casini in rappresentanza<strong>del</strong> Terzo Polo.L’ex Premier Silvio Berlusconi, che entra e escedalle aule giudiziarie con processi a suo carico chesi svolgono perfino in contemporanea, non staccala spina al Professore, anzi semmai incomincia apensarlo al Quirinale, e il Segretario Federale <strong>del</strong>laLega Nord Umberto Bossi sbotta, se Berluconi nonfa cadere Monti lui potrebbe far cadere Formigoni:lo dice, ma non lo fa, e il Sen. Paolo Franco, leghistavicentino di lunga data, ospite da me ad AntennatreNordest, certo <strong>del</strong> fatto che la Lega Nordalle prossime amministrative correrà ovunque dasola, spiega il comportamento <strong>del</strong> Senatur con unvecchio proverbio veneto: “parlo a ti fia perchè tecapissi ti niora!”. A buon intenditor poche parole:Formigoni può dormire sonni tranquilli e, a caduta,anche il Presidente <strong>del</strong> Veneto Luca Zaia e, soprattutto,quello <strong>del</strong> Piemonte Roberto Cota.segue a pag. 2Il futuro è...Veneto Stato.Due parole,un programmadi Gianluca PantoNella situazione di attuale crisi economical’implosione <strong>del</strong>lo Stato Italia appare unevento possibile ed anche se non avvenisse sipreannunciano anni duri e di recessione. Ciò dipendeda alcune trasformazioni strutturali chehanno modificato il volto <strong>del</strong> tessuto economicoproduttivo e sociale e che obiettivamente non cisembrano né comprese né oramai più gestibili danessuno che sia seduto a Roma.a pag. 7


2politicaMonti che ti passa• marzo 2012Contraddizioni <strong>del</strong>la politica italiana(...) Se l’accellerata che diedeall’epoca Walter Veltroni costrinsead una sostanziale semplificazione<strong>del</strong>le alleanze, il Governo Montiha portato alla scomposizione ditutto. Lega Nord e PdL potranno/potrebbero ritrovarsi per nuovealleanze? E a sinistra il PD comese la vedrà con un Vendola chedefinisce l’attuale Presidente <strong>del</strong>Consiglio come un uomo di destra?Intanto corroso assieme alleprimarie, e gli uomini di SEL, vediGenova, spiazzano i candidati democraticicosì come avvenne aMilano piuttosto che a Napoli conil dipietrista -o forse no- De Magistris.A Palermo alle primarie partecipaanche il Terzo Polo, sostenendoun candidato PD che perònon è quello sostenuto dal suopartito. Lo capiranno, lo potrannocapire gli ex AN di FLI?Difficile dire se tutto questo fosseo potesse essere un obiettivo diMario Monti. Una volta era Bossiche viveva <strong>del</strong> ‘dividi et impera’.Ora parrebbe avvalersene, magariinvolontariamente Monti. Nessunoha la forza di cambiare lo statusquo. Se si fosse votato dopola fallita sfiducia <strong>del</strong> 14 dicembreprobabilmente Berlusconi sarebbestato rieletto Presidente <strong>del</strong> Consiglio,se una volta che quest’ultimoaveva rassegnato le dimissionisi fosse votato il Presidente <strong>del</strong>Consiglio sarebbe stato PierluigiBersani. Se si voterà nel 2013 nontanto chi vinccerà, ma chi verràcandidato da chi? Quel Passera dacui avevamo cominciato? PierferdinandoCasini se dovesse sfuggirgliquel Quirinale per il qualelavora da quando aveva ancorai calzoni corti? Un candidato dicentrosinistra che rinverdisca l’ormaitraballante ‘Patto di Vasto’ fraPD, IdV e SEL?Lo chiamano Governo Tecnico,ma abolisce le Provincie, lo sostengonoi politici, che intanto trattanodi riforme costituzionali e diriforma elettorale, di ‘porcellun’,‘mattarellum’, collegi, preferenze,indicazione <strong>del</strong> Premier e sfiduciacostruttiva, che per Francesco Storace,Segretario de La Destra, è lacostituzionalizzazione <strong>del</strong> cosiddetto‘ribaltone’.In mezzo il Governo, tra una gaffesul posto fisso e una sugli sfigati,promette entro marzo una riforma<strong>del</strong> mercato <strong>del</strong> lavoro con o senzaconsenso condiviso. MassimoCacciari, anch’egli in trasmissioneda me, asentirlo dire inorridisce, mentre ilPartito Democratico tace. Vieneil dubbio che se lo avesse dettoBerluconi quando a Palazzo Chigic’era lui avrebbe mobilitato tuttele piazze d’Italia. Lo dice Montinon ha la forza di reagire, perchènon ha alternative. Non ha un’alleanzacon cui andare alle urne, eha persino il dubbio che in <strong>del</strong>leprimarie fra leaders di partito nonè poi così sicuro che Bersani laspunterebbe su Nichi Vendola eAntonio Di Pietro che non poco siè stupito quando, uscito da “Ballarò”,lo avvisai che in contemporanea,su RAI 1, Adriano Celentanoda San Remo si era scagliato controla Consulta difendendo le firmeraccolte da Italia dei Valori per lariforma <strong>del</strong> sistema elettorale dicui ora discutono i leader di maggioranza-che alleati non voglionoessere definiti- senza di lui.Poco chiaro? Troppo confuso?Assolutamente vero. In mezzoaggiungiamo anche esperimentiforse velleitari come il Partito <strong>del</strong>leAziende, i Tea Party sullo stileamericano, e il progetto indipendentistadi Veneto Stato che rifiutaRoma per principio. Ne vedremo<strong>del</strong>le belle, con il rischio che siasolo un modo di dire, perché direne vedremo <strong>del</strong>le brutte non si usa,ma forse si userà. L’Italia è ufficialmentein recessione: la Greciainsegna.Fabio C. Fioravanzi


4la pagina di versaceIL PREZZO DELLA LIBERTA’ <strong>DI</strong> PAROLATredicimila!Storia di un calvario per aver attaccato un magistratodalle libere colonne <strong>del</strong> giornale “Il <strong>Piave</strong>”Questo – io mi sforzo di pensare- è il motore immobile di questatragica disavventura, professionalee umana, che mi ha travolto.Dopo che ebbi l’improntitudine,l’azzardo, la spericolatezza diosare mettere nero su bianco, sul“<strong>Piave</strong>”, <strong>del</strong>le critiche ad un signormagistrato.E questo formidabile “motore immoto”è formato dalla generosità,dall’altruismo, dalla solidarietàche un bel gruppo di persone miha donato. E’ stato questo fiumebuono e positivo, costruttivo eumile, fecondo e ottimista, che miha trattenuto dallo sprofondare neltotale scoramento e nella più cupae cosmica disperazione. La tragediadi quel che mi ha colpito, credetemi,se non ci foste stati voi miavrebbe travolto irreparabilmente,inevitabilmente, in questi mesi chesi sono inanellati fino a comporreuna piramide di anni – una enormità,quasi cinque: quell’articolofu pubblicato nel settembre 2007– vissuti, o meglio sopportati conl’angoscia nel cuore e uno stillicidioinfernale di minacce, allusioni,pressioni, avvertimenti, previsioninefaste. Ma sempre con la coscienzadi aver fatto solo il mio lavoro,con scrupolo e senso di responsabilità,onestamente e fino in fondoné sconti per alcuno: raccontare larealtà, porsi <strong>del</strong>le domande su ciòche è accaduto e quel che succede,porle quelle domande - impertinentiperché scomode, ma semprein un quadro di rispetto umano - achi detiene tra le proprie mani unpotere “di vita e di morte” versonoi comuni mortali. I giudici, imagistrati.Dunque, grazie amici. Per dirveloho deciso di scrivere questo articolo.Vorrei stringere mano a mano,scambiare sorriso a sorriso, paccasulle spalle a pacca sulle spalle,con chi ha messo mano al borsellinoe porto un obolo caritatevolea me, ricattato e perseguitato peraver fatto il mio mestiere comesono solito farlo io. Cioè standodalla parte dei perseguitati, degliultimi, dei senza voce, dei censurati,degli zittiti.Il direttore di questo giornale hafatto la propria parte, sapendo coagularee alimentare un flusso disperanza e di sollievo.Ancora una volta, ho appreso che adare, come sempre sono le personesemplici, quella che non nascondonoo serbano grandi ricchezzeo patrimoni. Non demonizzo laricchezza né propugno una visionefalso-pauperistica che sottendeuna sorda invidia sociale verso gliabbienti, ci mancherebbe. Anchese per me il fine non giustificamai i mezzi e una fortuna creatacon mezzi illeciti, scorretti, spregiudicati,insomma ai danni deglialtri, si tramuti prima o poi in sciagura.La farina <strong>del</strong> diavolo finiscein crusca, insegnavano i nostrivecchi. Io però ho sempre pensatoche nessuno è tanto povero danon poter dare nulla agli altri. Eche nessuno è tanto ricco da poterfare a meno degli altri. Bene, ne hoavuto la conferma: mi ha dato unamano chi avrebbe avuto bisogno,lui, di essere aiutato. E il perché èevidente: comprende il bisogno,riesce a capire il valore <strong>del</strong>la parola“noi”, chi abbia maturato su sestesso la vera, autentica sensibilitàverso il prossimo. Quel sentimentoforte, genuino, insopprimibilee antico come l’uomo, che ci faRacconto di un incuboDrinn. Squilla il telefono <strong>del</strong>la redazione.Pronto, giornale “Il <strong>Piave</strong>”.“Buongiorno, qui è la Questura, vorremo parlarecon il direttore. Sono in corso indagini per un articolodi Gianluca Versace”.Mi sono rimaste impresse queste parole. Estate2008. L’articolo era di circa un anno prima.Salto di tempo: maggio 2011. Siamo al Tribunaleper l’udienza preliminare.Vorrei raccontare la storia <strong>del</strong> prima e <strong>del</strong> dopo. Macerti signori che amministrano la giustizia sono legibussoluti, al di fuori <strong>del</strong>le leggi, al di sopra <strong>del</strong>leleggi, come Dio in terra. E quindi non farò nomi.Bocche cucite. Anzi, vi dico che la storiella che viracconto è frutto di congetture mentali, è un’incubo,che mi ha tormentato il sonno per cinque anni.Un brutto sogno, mentre in realtà la giustizia in Italiaè una macchina perfetta e meravigliosa.La storia. Si tratta di un presunto assassino <strong>del</strong>lafidanzata lasciato libero dal p.m. per insufficienzadi prove nonostante la Polizia chiedesse insistentementedi tenerlo dietro le sbarre perché avrebbepotuto uccidere ancora. Liberato, il presunto assassinoconobbe un’altra ragazza che, al termine diuna difficile relazione, iniziò a perseguitare. Anchequesta fu uccisa e l’assassino scoperto. A questopunto, che l’assassino fosse autore anche <strong>del</strong> primoomicidio apparve piuttosto evidente, così comecorrette parevano, col senno di poi, le richieste <strong>del</strong>laPolizia. L’opinione pubblica insorse. E il nostrogiornale pubblicò l’articolo incriminato.Prima di scriverlo Gianluca Versace ospitò in unasua trasmissione televisiva i genitori di una <strong>del</strong>ledue ragazze uccise, e sull’onda di una legittimaemozione mise nero su bianco il pezzo. Un articolocomunque oggettivo e non ingiurioso, salvouna battuta in cui paragonava il cognome <strong>del</strong> p.m.al nome di un ortaggio… Quisquilie rispetto allatragedia avvenuta. E il p.m che fa? Pensa bene diquerelare chi ha messo in discussione la sua buonafede.Ma facciamo un passo indietro. Perché il p.m. nonascoltò la Polizia che voleva il mostro in galera?Probabilmente perché era convinto che l’imputatonon fosse l’assassino. Emerge però un particolareinquietante. Qualche anno prima quel pm era avversoalla Polizia in un processo per fatti accadutidurante un importantissimo avvenimento di interessemondiale, in cui ci fu un pesante scontro frapoliziotti e manifestanti. Il p.m. al processo difendevai manifestanti contro i pestaggi compiuti dalleforze <strong>del</strong>l’ordine.Che sia questa avversione che lo abbia portato anon ascoltare la richiesta di tenere dietro le sbarre ilpresunto assassino? Chi scrive crede assolutamentenella buona fede <strong>del</strong> p.m., ci mancherebbe… Peròa molti i dubbi sono venuti.Passo avanti. La querela per l’articolo incriminatorimane congelata per anni.Arriviamo all’inizio 2011. L’assassino va a processo.Già condannato per l’omicidio <strong>del</strong>la seconda ragazza,viene assolto per insufficienza di prove perl’omicidio <strong>del</strong>la prima.Quindi il p.m. che lasciò libero l’imputato (nonostantel’insistenza <strong>del</strong>la Polizia che riteneva potesseuccidere ancora) risulta non avere colpa. Pochigiorni dopo (a volte i tempi <strong>del</strong>la giustizia sonoprecisi) siamo convocati per l’udienza preliminare.Avanti coi processi contro chi ha messo in dubbiol’operato <strong>del</strong> p.m. compreso chi lo ha paragonò adun poco nobile ortaggio. Lesa maestà. Richiesta80.000 euro. E scusate, se non è un incubo! Matranquilli, alla fine c’è stato uno sconto e si è arrivatia “solo” 13.000 per la remissione di querela.Un particolare scabroso. Al termine <strong>del</strong>la primaudienza preliminare l’avvocato <strong>del</strong> p.m. riferisceche alla data fissata per la seconda udienza non cipotrà essere perché impegnato. Non c’è problema.Il giudice fissa una seconda data. Ahimè questa voltail giorno stabilito è incompatibile con gli impegni<strong>del</strong>l’avvocato <strong>del</strong>la difesa. Signor giudice, potremmospostare la data? No! La risposta. Domanda.Ma non si diceva che “la legge è uguale per tutti?”.Bene, alleggerite le tasche, in primis <strong>del</strong> nostro carocollaboratore Versace e anche di che si è sentito indovere di partecipare almeno in parte, l’incubo èfinito.Cari lettori, questa è una storia che mi ha rovinatopiù di un sonno. Ma per carità, non pensiate neppureper scherzo che sia vera. Ne ho abbastanza diquesti signori.La giustizia in Italia è una meraviglia!Alessandro Bizandare in soccorso di chi soffre,perché ci riconosciamo in quelvolto di dolore, ansia, angoscia,turbamento, paura: come fosse ilnostro specchio. Ecco: l’altro, cipiaccia o meno, è sempre il nostrospecchio.Ma i più ricchi, ipiù potenti, i privilegiati,gli abbienti– industriali, politici–, quelli cheavrebbero potutorisolvere in un attimoil mio disastro,quelli che hosempre ospitatoin televisione,consentendogli diesprimere fino infondo pensieri eparole, nonostantequelle parole equei pensieri mifacessero ribrezzoo pena, quelli no:hanno fatto fintadi niente. Sì, qualcheunta e mellifluaespressionedi rincrescimento,sì qualche pateticae paternalisticaintemerata a basedi “ehccheccazzoGianlu! Ma dovevistarmi più attento, perché sai comesono fatti i piemme...”, sì qualcheimbarazzato e imbarazzante “inbocca al lupo” con annesso “crepi”,sì qualche ipocrita augurio di“venirne fuori, vedrai che si risolvetutto...”. Poi, la fuga. Si “risolvetutto” ‘sta cippa, cari amici dicomodo e fasulli come la moneta:fosse stato per voi...Intendiamoci. Ringrazio pure loro,questi sepolcri imbiancati, perchéhanno confermato la mia convinzionee la mia <strong>del</strong>usione a futuramemoria: chi più ha e può, menofa. E’ sempre andata così. Ma chesenso ha che le nostre mani sianopulite, se poi le teniamo in tasca(Don Milani docet)?Naturalmente, mi sono posto <strong>del</strong>ledomande stringenti anche sucome ho svolto in questi anni ilmio compito. E ho esercitato lanecessaria autocritica. Faccio ilgiornalista e posso sbagliare. Seaccade, bisogna riconoscerlo cononestà e saper fare un passo indietro,domandando scusa. Nel pezzo“incriminato”, che mi è costatoquesto calvario interminabile, chemi condotto in questa via crucisfatta di avvisi di garanzia, interrogatori,avvocati, fotocopie di migliaia(!) di atti giudiziari, udienzepreliminari, trattative e mercanteggiamenti,io puntavo l’indiceverso un sostituto procuratore<strong>del</strong>la Repubblica. Dicevo, tu haiun potere enorme sulle persone,pensi di esercitarlo nel modo giustoe imparziale, o invece in modoarbitrario e sbagliato?Ricordo che qualche tempo prima,avevo ospitato nel mio talk mattutinosu Canale Italia, i poveri edisperati genitori di una sventurataragazza massacrata con sessantacoltellate da un energumeno, chene era o ne era stato il fidanzato,nel pieno centro di una città <strong>del</strong>Nord.Ero rimasto fortemente turbato daquella trasmissione, come credopure il pubblico a casa, che successivamenteaveva riversato inredazione un mare di fax e maildi solidarietà per quella famigliadistrutta dall’odio, dalla violenza,dalla barbarie. Da questo indistintoma insopprimibile grumo dicompassione, di pietà cristiana, dirabbia, di indignazione, di orrorecivile, era nato quello sciaguratoarticolo “Solo chiacchiere e distintivo”.Sentii l’urgenza di mettereper iscritto quel che sentivo urgeredentro. Confesso, era soprattuttouna sorta di auto analisi, una riflessioneda condividere, che non volevacolpire nessuno, ma fungereinvece da stimolo a cambiare, chiquel <strong>del</strong>itto orribile avrebbe potutoe dovuto evitare.Mal me ne incolse. Qualcuno dalVeneto avvisò quel pm, che citavonome e cognome, e costui potéleggere l’articolo su internet, dovel’allora direttore - senza chiedermiil permesso - l’aveva postato.Dalla querela in poi, ho visto coseche voi umani neppure vi immaginereste.Ho capito che la legge nonè uguale per tutti, ma per qualcunoè un po’ più uguale. Ho capito chese osi criticare un magistrato, seimorto. Ho capito che l’ultracasta –come l’ha chiamata il mio amicoStefano Livadiotti – fa fronte comunee non hai scampo. Ho capitoche gli avvocati (non tutti, perfortuna) non possono, se voglionovivere e lavorare, dare fastidio aimagistrati per difendere i propriclienti. Ho capito perché la giustiziaè in queste condizioni. Hocapito perché non esiste, nei fatti,il principio costituzionale <strong>del</strong>laobbligatorietà <strong>del</strong>l’azione penale,ma l’azione è sempre discrezionalee se a querelare è un magistrato,avrà una corsia preferenziale (vidiranno che loro lo fanno, naturalmente,“a tutela di voi cittadini”).Ho capito che in questo Paesenon posso fare liberamente e finoin fondo il mio lavoro di cronista,senza auto condizionamenti frutto<strong>del</strong> terrore di ricascarci. Ho capitoche mi devo accontentare di prendermelacon quei quattro sfigati dipoliticanti da strapazzo, ma nondebbo neppure sfiorare con un fiorei signori magistrati. Ho capitoanche che questi scapigliati pm“progressisti” e dichiaratamentecomunisti - in pubblico – appaionoidealisti, senza macchia né paura,impavidi nel difendere i proletaridai capitalisti; mentre in privatonon disdegnano di speculare sulrisarcimento da querela e comunquesempre sotto l’egida <strong>del</strong>la loro“autonomia e indipendenza”.Ho capito soprattutto – infine -perché quella ragazza non potevanon morire. E questa è una cosache tutt’ora mi toglie il sonno.Tredicimila, dunque. Euro. E’ statoquesto, infatti, il prezzo <strong>del</strong> mioriscatto. Della mia libertà, vistoche – mi è stato spiegato – rischia-• marzo 2012vo fino a sei anni di prigione. Perun articolo sul “<strong>Piave</strong>”.I miei due avvocati, GiovanniIannetti e Luciano Gasperini che –con mio padre, avvocato - mi hannoassistito a titolo gratuito (e nonfinirò mai di ringraziare), hannocondotto l’estenuantee penosa trattativa,mercanteggiandocol legale <strong>del</strong>lacontroparte. Un avvocatomilanesemisconosciuto che,ovviamente, qui noncito, ma che soventemi ritorna in mente enon come succedevaa Lucio Battistipurtroppo, per me eper lui.Tredicimila. Soldiche con enormefatica ho messo assieme,per pagareil prezzo <strong>del</strong>la miaemancipazione,come accadeva congli schiavi.E mi è pure andatabene: perché nellacostituzione di partecivile, la cifra eraenormemente piùalta: ottantamila! Eperché no un milione?O quindici?Lo so, questa storia è proprio unaporcheria ed emana un olezzo spiacevolissimo.Lo so, e ve lo rivelo,al magistrato non sono bastate duelettere di scuse, una pubblica sul“<strong>Piave</strong>” e l’ultima riservata: mirendo conto, ai giorni nostri siamosommersi dalla diffamazione edalla disinformazione. Non esistegiustificare l’infamia nel nome <strong>del</strong>lalibertà di espressione! Se avevosbagliato, gli chiedevo scusa. Battendomiil petto. Niente: non sonoi soldi il ristoro per l’onore offeso,ma il leso onore non è altro spessoche un espediente per fare cassa.Che squallore amici!Lo so, e ve lo rivelo, a una personadi mia fiducia lo stesso magistratoha espresso giudizi su dime infamanti, biliosi, rancorosi esprezzanti (come <strong>del</strong> resto nel testoallucinante <strong>del</strong>la querela stesodal legale di prima), attribuendomipersino un preconcetto e unaostilità pregiudiziale verso di luie fianco l’intera sua categoria, chenon avevo.Non avevo. Prima di lui.E ora? Non lo so. Mi resta un oceanodi amarezza, in cui vorrei nonnaufragare.Per evitarlo, mi basta però pensareper un istante che non sono nulla,quei miseri tredicimila euro che hobonificato al pm e al suo avvocato,se li faccio sommergere e sovrastaredalla trascinante musica deibattiti dei cuori di quelle meravigliosecreature che, mentre infuriavala tempesta, all’unisono mihanno rassicurato allungandomiun salvagente: “Gianluca, io sonoqui, aggrappati a me”.La solidarietà, dopotutto, è l’altrafaccia <strong>del</strong>l’amore. Fate finta cheve lo ripeta tredicimila volte.Gianluca VersaceGiornalista televisivo


marzo 2012 •5Elda Checchele: “Capolavori altelaio” si mettono in mostraTelai, matasse colorate eun’inesauribile fantasia, signoree signori, ecco a voiElda Cecchele l’artigianache con i suoi “capolavorial telaio” ha fatto innamorarestilisti e dive. San Martinodi Lupari, sua città natale, necelebra l’arte e il genio conun’esposizione.Un fantastico viaggio nel mondo<strong>del</strong>la tessitura e <strong>del</strong> colore,il magico universo<strong>del</strong>la tessitriceElda Ceccheleva in scena a SanMartino di Lupariin occasione<strong>del</strong>la mostra“Elda Cecchele,Capolavori altelaio”. Dal 24marzo al 24 aprilesi potrannoquindi ammirarele magnifichecreazioni <strong>del</strong>l’artigiana,ospitatenegli spazi <strong>del</strong>laChiesa Storica, inun’esposizionecurata da MargheritaRosina, presidente <strong>del</strong>laFondazione Ratti, museo<strong>del</strong> tessuto di Como.Tra i “pezzi” esposti leeleganti borse <strong>del</strong> premioOscar per la moda,Roberta Di Camerino ei raffinati campioni realizzatiper il “calzolaio<strong>del</strong>le dive” SalvatoreFerragamo, in un turbiniodi fili iridescenti einfinite sfumature chesi intersecano a crearegeometrie perfette, verie propri sogni di stoffa.Geniale, ad esempio, èil tocco di mano con cuiElda realizzò i tessuti per le borseDi Camerino, ben 15 anni di collaborazioneche verranno sottolineaticon un prestigioso, quanto inedito,prestito <strong>del</strong>la maison, accostato aicampioni di laboratorio. Zig-zag,spinette, rosette, campanile, puntesono solo alcuni dei motivi ideati<strong>del</strong>la tessitrice, ispirata dalla naturae altrettanto affascinata dallecromie <strong>del</strong>le chiese fiorentinee <strong>del</strong> veneziano palazzo Ducale,tanto da tradurre queste architetturein stoffa declinandole poi intessuto per borsette e accessorida boutique, abiti e gonne d’altamoda; queste ultime esaltate inuna scenografica sezione espositiva,un tripudio di volumi che celebrerannotra le altre, le creazioni<strong>del</strong>la stilista Franca Polacco. E chedire poi di quel tessuto brevettatocon perle tramate al suo interno,autentica traduzione di uno slancioin attrazione. Facile intuire cheElda Cecchele ha tessuto davveroqualsiasi materiale, arrivando persinoa ideare partendo dalle foglie<strong>del</strong> granturco, gli “scartossi”; lamateria prima <strong>del</strong>la campagnaveneta, intrecciata in origine perle ceste <strong>del</strong>le contadine, verrà cosìtinta e intrecciata, declinata a borsettevezzo irresistibile per le divehollywoodiane. Si ribadirà quindiil legame, stretto e inscindibile,tra la tessitrice eil suo territoriocitando quei sartie quelle sarte padovaniche hannoamato e confezionatoabiti intessuto Cecchele,da Ivo Tommasina GuerrinoSchiavon, daIvana Voltan adAlice Stocco.“Capolavori altelaio” sarannoquindi l’anima<strong>del</strong>l’esposizioneche concluderàcon una sorprendentericostruzionedi tessuto per l’arredo cheproietterà il visitatore all’interno diuna suggestiva dimoratrevigiana, firmata dagliarchitetti Scarpa. Adarricchire l’intero percorsoespositivo foto,lettere, quaderni scritti,matasse, rocchetti e unodei telai <strong>del</strong> laboratorio,quasi a voler ricrearel’atmosfera di quel temposcandita dal ritmo<strong>del</strong>la fantasia quandoun piccolo miracoloaccadeva: un inerte filodi cotone finiva percustodire un’anima.Per info 339 3640737-0499461475www.comune.sanmartinodilupari.pd.itValentina CalzavaraLA CORRISPONDENZA DEL DR. ROSPONI“Lo Yeti <strong>del</strong> Cansiglio”Lavoro come “quinta colonna”(cioè spio chi commette bestialitànel bosco: frecce ai cervi,furto di funghi e mirtilli, trappoleper l’uccello ‘’re di quaglie” checosì si è estinto, ecc.) per Wilderness(mondo selvaggio), ma nelquotidiano sono travestito da operaioforestale. Il che vuoi dire chemi lavo 2 volte l’anno (il Cansiglioè avaro d’acqua!), che micambio mutande, camiciae braghe una volta ilmese, lavando poi questicapi di vestiario nellafossa <strong>del</strong> “La Maraz” chenon ha fondo! Insommaper rinfrescarmi inquest’acqua senza fondodebbo presentarmi sobrioper non annegare. Un sacrificioper me che invecepiace ubriacarmi col vinoBacò, che è sì selvatico,ma genuino, senza alcunveleno di cui cospargono i cosiddettivini gentili, mosci e da donne!Le guardie forestali, soprattutto ledonne, mi dicono che “spusso”come un “capron”, che so di “cagnon”(da cane randagio che fruganell’immondizia turistica) e cheho la fitta barba incolta. Pochi peròsono i miei capelli tant’è che michiamano anche “piazza” quandotolgo il cappello tirolese di miononno, defunto sul Monte Cavalloper una saetta assassina mentreandava a caccia di frodo. La miabarba irsuta è dura come quella<strong>del</strong> generale Rommel, il mancatoassassino di Hitler. La mia barbaè unta di ragù di cervo e di lepre,che raccolgo morti d’infarto dacchéla notte sul Cansiglio sparanocol mortaio. Sparano “tuonate’’per spaventare i cervi, che diconotroppi e che così fanno danno ailocali bovari. Mangiando di nottel’erba fresca e selvatica destinataalle loro vacche che sono però soprattuttoavide di insilato di mais,che è poi il peggior foraggio peruna vacca da latte, rendendo il cacioamaro come il “velen”! Per meuomo <strong>del</strong>la foresta hanno ragionee diritto i cervi e non i bovari <strong>del</strong>lapianura. Non ci debbono esserevacche nel bosco dacché con leloro scoregge al metano alteranol’aria e pisciano gli antibiotici assunticontro le loro mastiti. I bovinon c’erano nella preistoria sulCansiglio dacché dì fossile hannorinvenuto solo ossa di cervo ed’orso, perciò via a queste bestiebovine, immigrate clandestinamentequassù contro la natura <strong>del</strong>luogo. Quassù le donne <strong>del</strong>la forestalemi hanno per tutte questecose (puzzo di porco e idee matte)definito con l’epiteto di “om selvarech”(uomo selvatico) e l’altrogiorno siccome ho lanciato unurlo dalla foresta avendomi datoun colpo d’ascia sullo scarponeantinfortunistico una mamma conbimbo incominciò a gridare: «aiutolo Yeti, aiuto lo Yeti». Qualcunosparò, anzi scaricò il caricatore<strong>del</strong>le sue armi preso dal terrore.Mi salvai buttandomi in unalama d’acqua zeppa di merdadi vacca! Giorni dopofecero battute coi “cani dasangue”, incolpando lo Yeti,cioè me, <strong>del</strong>la strage di pecore<strong>del</strong>l’anno scorso, cheha però bisogno di una veritàpiù vera! Chi si mangiòle pecore <strong>del</strong> commerciantedi cacio? Mistero! Ma secondome i politici lo sanno!Il Cansiglio è infestatoda politici e politicanti <strong>del</strong>lepiste da scii che dovrebberoportare i “toristi” (turisti) sul PianCavallo da Pian Osteria, doveancora canta ogni notte e ignaro«l’allocco degli urali». L’alloccobiologicamente è più importanteper me <strong>del</strong>le piste da scii e <strong>del</strong>lepale eoliche assassine da porresul Pizzoc! Basta uomini cattiviin Cansiglio, e se deve restare unasentinella <strong>del</strong>le razze umane restisolo lo Yeti. Amen e così sia.Sproloqui d’un operaioboschivo sbronzodi grappa e mirtilliraccolti per voi,ma solo per voi dal vostrodr. Felix F. RosponiC’è nuova vita con Easy.L’ANGOLODELLA POESIALa primaveraRicordo di averla amata,la primaverae un giorno forsela saprò mare ancora,con le sue luci caldeche sciolgono le nevisulle vette dei monti,coi suoi colori nuoviche tolgono tristezzaa quelli <strong>del</strong>l’inverno.La primavera, // messaggio d’amore,forse si accende in mee torneranno le rondininel nido <strong>del</strong> mio cuore.E le acque freschelaveranno il fangodi tanta cru<strong>del</strong>tàche mi ha sporcato.La primavera ha vocinel rinnovarsi <strong>del</strong>la natura,che chiunque dovrà ascoltare,voci di veritàche mi daranno pace.Sì, la saprò amare ancora,la mia primavera.Licio GelliL’ultima fredda notteGli amici sanno.Ti abbraccianoper scaldare il cuorenella fredda notte.Ore scanditeda impeto, tristezzae flebile speranza,segnano un’alba diversa.Il vento spingele onde sulla sabbiacome per cancellareparole scritte quandoguardandoci negli occhi,giuravamo unamore eterno,che solo la morteavrebbe potuto annullare.Invece è bastataun’onda increspatadalla brezzaper rubare il sognoad un cuore innamorato.Le lacrime asciugatedal ventoed il baglioredi una nuova alba,ti fanno sospirare commossopensando agli amiciche ti portano nel cuore.Finalmente... è un nuovo giorno!Aldo SantucciHo sognato...«la ricchezza»Nelle segrete <strong>del</strong> castelloforzieri colmi di monete d’oro,e brillanti, smeraldi e rubini.Guerrieri armati alle torrie l’avaroa contare e contare.Il desertoregnava d’intorno.Non mi dissetai.Passo e passosul finire <strong>del</strong> giornovidi piccola un’oasi lontana.V’era un pozzo,una fresca fontana.Una mano gentile di donnami porse da bere,e un sorrisomi tolse dagli occhi la sabbiae l’affanno <strong>del</strong> cuore.Una torciabrillava alle vitii suoi grappoli d’oro,era un vero tesoro.Adriano Gionco San BenedettoEasy:dalla plasticache rinasce,la bottigliaeco-compatibile.


8trevisodirettore dott. Valentino Venturelli - tel. 328 2858971• marzo 2012Storiella vera trevigianaDi queste banche l’orrendo fuocoaltro giorno ho incontrato unL’ vecchio amico già pensionatoche mi disse: “bravo, proprioti che te si stà ani in banca, satucossa che me xe successo?”“Dime” rispondo.“Te sa che desso tuti se deve passarpar le banche e no capissoparch蔓Sì lo so”.“Gavevo un prestito provvisoriode 15.000 euro par na spesa extra,no go riscosso un credito epensavo de restituirlo ala bancain tre mesi, satu cossa che i gàfato?”“Cossa, cossa?” domando“I me gà serà l’conto sensa dirmeniente!”.“Ma no, no se fa ste robe, i tevarà ciamà” rispondo“No, no, no! Mi come un mona,vado a pagar un assegneto da500 euro e me trovo caturà napensionata de 410 euro. No,no, ime dise, l’me versa i schèì se nolo protestemo… Mi curi a casa atirar la casela e a dirghe ala femena,devo portarli in banca sti 500euro…El dì dopo ghe verso ancael saldo dea carta de credito, parchèno nassa storie”“Bravo, bravo” gli dico.“Speta, la matina <strong>del</strong>a neve vadoa pagar te un negossio, un contode 30 euro, la machineta gira, e ladise: TRANSAZIONE NEGATA.Resto come na mona e pago coischèi”-“Ma no xe possibile” dico, ma luicontinua: “Co rivo casa ciapo eltelefono par dirghene quatro: incivili,xe cossi che se trata i clienti,ciapè i schèi e me fermè la cartade credito sensa dirme gnente,me respinxè le bolete, che figurafasso? Ve farò causa. Cossa ditu?Voria scriverghe al giornal, falo tìpar mì, dai!”Sono rimasto di ghiaccio, ai mieitempi certo questi atteggiamentibarbari non esistevano. I Signoriclienti venivano ascoltatie nei limiti <strong>del</strong> possibile aiutatia risolvere i problemi nel miglioredei modi, per tutti e concoscienza, senza fare “ricattida sparonsoni”. Oggi evidentementele banche sono cambiate“na volta le usava i guanti,adesso a roncola”.Ma allora mi chiedo, servonoancora le banche oppure è megliomodificare radicalmente ilconcetto <strong>del</strong> credito?.Sono proprio curioso di vederecon che criterio sarannoconteggiati gli interessi, le spesedi quel conto corrente e la cifra dirimborso. Naturalmente il nome<strong>del</strong>la banca si tace, perché si sa<strong>del</strong> vecchio detto: gentiluomo nonparla.Adriano GioncoLA RUBRICADELL’AVVOCATOAvv. Barbara LenisaConegliano (TV)è incidente stradale anche l’uscita di strada senza conseguenze?Sì. Anche la sola uscita di strada senza conseguenze per sé o per gli altri deve essere considerata un incidentestradale e fa scattare l’aggravante <strong>del</strong>la guida in stato di ebbrezza. La quarta sezione <strong>del</strong>la Corte di Cassazione,sceglie la tolleranza zero per chi prende la macchina con un tasso alcolico superiore al tetto fissatodal codice <strong>del</strong>la circolazione e respinge il ricorso contro la decisione <strong>del</strong>la Corte d’Appello che aveva dispostoconfisca <strong>del</strong> veicolo, sospensione <strong>del</strong>la patente per un anno, sanzione e l’arresto.Il trasportato irregolare può essere ritenuto colpevole di cooperazione colposa nella causazione<strong>del</strong>le lesioni dallo stesso subite?Si, la Corte di cassazione in un’ipotesi di un ciclomotore con a bordo tre soggetti, di cui uno minorenne , oltrealla colpa <strong>del</strong> conducente, che deve verificare che la circolazione avvenga in sicurezza e nel rispetto <strong>del</strong>lenorme <strong>del</strong> codice <strong>del</strong>lla strada, ha sancito anche la cooperazione colposa <strong>del</strong> trasportato per le esioni dallostesso subite il quale ha accettato i rischi <strong>del</strong>la circolazione.E’ legittimo il licenziamento di un lavoratore se poi viene sostituito con un collaboratore a progetto?No. Recentemente la Corte di Cassazione ha statuito che è illegittimo il licenziamento di un lavoratore sel’azienda lo sostituisce con un collaboratore a progetto. La sola necessità di ridurre i costi, infatti, non giustificail recesso se questo viene “mascherato” con insussistenti ragioni attinenti alla riorganizzazione <strong>del</strong>l’attività.Chi desidera può inviare i propri quesiti alla redazioneall’indirizzo e-mail: redazione.ilpiave@libero.itLe attività <strong>del</strong>la ProvinciaMolte le iniziative <strong>del</strong>laProvincia da metà gennaioal 23 febbraio, interessanti eattente alla necessità dei cittadinitrevigiani. Questo fervore diiniziative rivela una vitalità eduno spirito di civile collaborazionecon le istituzioni varie econ la popolazione.24 gennaio: C’è stato il comunicato<strong>del</strong> Presidente sul giorno<strong>del</strong>la memoria <strong>del</strong>le vittime <strong>del</strong>nazismo, in collaborazione conla Fondazione Francesco Fabbri.Gli occhi sono stati riportatinei lager, luoghi di morte e dimemoria perenne.Poi, diversi comunicati in occasionedi diverse festività o circostanze:I “Carnevali di Marca”,il Piano Neve, in previsionedi forti nevicate, l’aumento deicittadini ch si rivolgono allaCittà dei Mestieri voluto dallaProvincia per orientare giovanied adulti nella ricerca attiva <strong>del</strong>lavoro. L’aumento <strong>del</strong>le presenzeè stato <strong>del</strong> +29%. Il progetto“Q-Ageing, sportello <strong>del</strong>la Provinciaper le persone adulte chevogliono partecipare a lavori dicomunità.è stata comunicata la riapertura<strong>del</strong> doppio senso di circolazionesul Ponte di Maserada edespresso il ringraziamento allemaestranze per la rapidità deilavori. Confortante anche laconstatazione che la provinciadi Treviso ha visto un aumentodi presenze turistiche con unaumento di arrivi <strong>del</strong> 9,4% e un+8,1% di presenze. Altra notiziainteressante è il successo nellescuole <strong>del</strong>l’iniziativa di portarela cultura finanziaria tra i giovani,voluta dalla Provincia.Nel mondo <strong>del</strong>lo sport, le notiziesul doppio confronto aCordignano <strong>del</strong>le nazionalidi calcio under 17 italiana etedesca e la presentazione deirisultati, a Catania, <strong>del</strong>la GiornataConclusiva <strong>del</strong> CreativityCamp, ove c’è stato il 3° posto<strong>del</strong>la trevigiana Lisa Morello.E’ stato, anche comunicatoche il Servizio Badanti resteràaperto per venire incontroa tante esigenze palesate dallefamiglie; e questo, malgrado lenote difficoltà economiche <strong>del</strong>momento.Altre iniziative presentate inProvincia alla stampa sono statequelle <strong>del</strong>la Edizione <strong>del</strong>la Primavera<strong>del</strong> Prosecco a Tokyo.Inoltre, c’è stata la conferenzastampa connessa alle varie fasi<strong>del</strong>la nona edizione <strong>del</strong>la TrevisoMarathon, che si corre annualmenteda Vittorio Veneto aTreviso, prevista per il 4 marzo2012.Valentino VenturelliIL PIAVESeleziona venditori di spazi pubblicitari e offre lapossibilità ai giovani di iniziare l’attività giornalistica.Info: Telefonare a0438 1791484 - 349 4081615redazione.ilpiave@libero.itToffoli Lattonerie di Toffoli GiandomenicoVia Zanella, 2 - 31016 Cordignano (TV) tel. 0438 999792 - 347 4180195gian.toffoli@libero.itAssociazioneVeneto - Republika SrpskaConegliano - Via Monticano, 12Tel. +39 0438 1791484 - +39 349 4081615


IL PIAVE marzo 2012 9Insiemeper crescere!Foto sopra, da sin.: Stefania De Zorzi esperta di politicheeuropee; Ferdinando Martignango pres. di Marco Polo Geiee Pier Orlando Roccato direttore di Apindustria VeneziaèSuccesso per l’incontro promossoda Apindustria e Marco Polo Geiea Mogliano Venetostata molto partecipata la recente iniziativa<strong>del</strong> Convegno - Workshop promossoda Apindustria Venezia e dal GruppoEuropeo di Interesse Economico “MarcoPolo” presso il Move Hotel di Mogliano Veneto,improntato alle tematiche di accessoalla progettualità europea, agganciatealle possibili iniziative enogastronomichee turistiche <strong>del</strong> territorio.La struttura ospitante, ideale per tale tipologiadi incontri, data la sua collocazione strategica,ha visto infatti una qualificata partecipazionedi operatori economici, ristoratorie tecnici particolarmente <strong>del</strong> settore enogastronomico<strong>del</strong>le tre province, Venezia,Treviso e Belluno, maggiormente coinvoltedal progetto “Tipico <strong>Piave</strong>” al quale è statodedicato uno spazio particolare.Presente il vice presidente <strong>del</strong>la provincia diTreviso Floriano Zambon che ha portato ancheil saluto di adesione <strong>del</strong>l’europarlamentareon.Giancarlo Scottà, trattenuto dal cattivotempo, i lavori hanno preso l’avvio conle relazioni introduttive di Pier OrlandoRoccato, direttore di Apindustria Veneziasu Aggregazioni e filiere, strategie per lacrescita, seguito da Ferdinando Martignago,presidente di Marco Polo Geie su checosa si può fare un G.E.I.E. per superare lacrisi ed infine di Stefania De Zorzi, espertadi progettazione europea.Sono seguiti successivamente numerosi einteressanti gli interventi di imprenditori eopinion leader presenti, stimolati dal moderatore<strong>del</strong>l’incontro Luigi Russolo corrispondentedi Italia a Tavola.Ha aperto la serie Ivano Pocchiesa, giornalista,che è intervenuto appunto sul ProgettoTipico <strong>Piave</strong>: 10 anni di esperienze sul territorioVeneto.Tra gli altri, hanno preso la parola GiampieroComolli, direttore di Altamarca, RomoloCacciatori, enogastronomo e consulentedi organizzazione , Luciano Cescon,imprenditore ed enogastronomo, GiuseppeGandin, presidente Nazionale C.I.A..Ha concluso quindi la professoressa LauraDi Renzo, <strong>del</strong>l’Università di Tor Vergata- Roma, presidente nazionale <strong>del</strong>l’AssociazioneItaliana Cucina Mediterranea, nonchédirettore <strong>del</strong>le ricerche <strong>del</strong>l’Istituto Nazionaledi Nutrigenomica.Al termine <strong>del</strong>l’incontro, il progetto proposto,indirizzato alle Piccole e Medie imprese<strong>del</strong> settore Agroalimentare, Turisticoe <strong>del</strong>l’Accoglienza <strong>del</strong> Territorio, è statorecepito positivamente dai partecipanti,particolarmente nella parte propositiva<strong>del</strong>l’associarsi per fare rete, attraverso ilcoinvolgimento sempre maggiore di aziendeoperanti in sinergia sul prodotto veneto,aumentandone l’interesse e la visibilità.L’impegno di tutti è ora volto ad attuarein pratica l’impegno assunto per passarealla fase operativa.E’ seguito infine, nelle eleganti sale <strong>del</strong>Move Hotel, un ricco buffet che, dalle enunciazioniteoriche alla pratica, con ulterioriinterventi di: Ivano Pocchiesa, GiancarloZuccato chef – patron <strong>del</strong> Ristorante LaCusina de Belun, Luciano Cescon, MassimoRossi, titolare <strong>del</strong>la Cantina “Pian <strong>del</strong>leVette” e contemporanea degustazione <strong>del</strong>lepiacevolezze enogastronomiche di “Tipico<strong>Piave</strong>”, con i I <strong>Piave</strong>ttini- Consorzio Radicchiodi Treviso- Trota <strong>Piave</strong>- Ermen Grettisalumificio- Torresano salumificio- Lattebuscheformaggi - Prontolatte Zanchetta-Malga Val Morel- Il pastìn <strong>del</strong>la “Cusinade Belun”- Spumanti Bortolini DOCG- AlCanevon DOCG- Az. Agricola S. Giovanni- Bellini - Canella- Cantina Sandre- DistilleriaDa Ponte- Acqua Dolomia- Dolcerie Veneziane.M.C.Foto sopra, a sinistra Ivano Pochesia, giornalista;a destra la prof.ssa Laura Di Renzo, Univ. Tor Vergata diRoma, direttore <strong>del</strong>l’Ist. di Ricerca NutrigenomicaFoto <strong>del</strong> momento convivialeDe Gusto Dolomiti si trova sulla StradaProv. 1 <strong>del</strong>la Sinistra <strong>Piave</strong>, a metà tra Bellunoe Ponte nelle Alpi. Il locale è facilmentericonoscibile oltre che per l’imponenza <strong>del</strong>lastruttura e il grande cartello con il nome, ancheper le notevoli dimensioni <strong>del</strong> parcheggio.Dal punto di vista logistico, si trova apochi km. dall’uscita <strong>del</strong>l’autostrada A27 acirca 3 km. dal centro <strong>del</strong>la città di Belluno.La partecipazione al convegno è libera e gratuita; visti il numero dei posti limitati è gradita l’adesione entro il 5 marzo 2012inviandola, completa dei propri dati e firmata, via fax al n. 0422 029841


10marca trevigiana• marzo 2012


IL PIAVE marzo 2012 11SpecialeGodega di S.UrbanoINTERVISTA AL SINDACO DOTT. ALESSANDRO BONETGodega, un comune che cresce e si rinnova,con cinque cantieri aperti...Carissimo sindaco, laFiera che si svolge in questigiorni, è il fiore all’occhiello<strong>del</strong> vostro comune. UnaFiera che grazie alla vostragestione è stata rilanciatacon nuove e interessantiiniziative...La ringrazio per darmila possibilità di parlare<strong>del</strong>l’Antica Fiera di Godegaproprio alla vigilia<strong>del</strong>la sua inaugurazione,sabato 3 marzo. In questi5 anni abbiamo introdottomoltissime novitàper fare in modo chel’Antica Fiera rimanesseal passo con i tempi.La fiera per i miei concittadininon è solo unamostra campionaria,ma un valore condivisoun evento di cui essereorgogliosi. Il nostro impegnoè stato costantee le iniziative intrapresehanno premiatoportando il numero deivisitatori: dai 20mila<strong>del</strong> 2008, ai 22mila <strong>del</strong>2009 fino ai 25mila <strong>del</strong>2010 e 26 mila <strong>del</strong> 2011.Il risultato è sotto gliocchi di tutti e anche lenovità: dalla prima mostra internazionale<strong>del</strong>l’asino, che ci è valsaimportanti collaborazioni conil Ministero, alla partecipazionea Fieracavalli passando per ilSalone <strong>del</strong> cioccolato, che ospitarinomati artigiani e veri e proprimaestri <strong>del</strong> fare il cioccolato, robada leccarsi i baffi, fino a “Godegacapitale internazionale <strong>del</strong>l’asino”!Una promozione in cui hocreduto e alla quale ho dedicato,la scorsa edizione, intere giornate,percorrendo 90 chilometri ditrekking con l’asino sul nostro territorio,visitando scuole e fermandomia parlare con la gente, proprio<strong>del</strong>la nostra antica Fiera diGodega. Un’esperienza unica chemolto mi ha dato anche dal puntodi vista umano, con persone cheancora mi scrivono e con le qualiho mantenuto contatti epistolari.In questo momento il mio entusiasmomi porterebbe a parlarvi<strong>del</strong>le novità ma devo mordermi lalingua e aspettare ancora qualchegiorno!Gli ottimi risultati <strong>del</strong>la Fierasono ancor più significativise consideriamo il periodo irecessione economica...Qual è la formula?Purtroppo il momento storico incui ci troviamo ad operare nonfacilita le nostre iniziative.Finora la nostra creatività e lacapacità di organizzare e razionalizzarele risorse ha fatto sìche l’Antica fiera abbia non soloresistito alla crisi, ma addiritturaabbia incrementato la propria importanza.I risultati parlano chiaro e sonoun segno confortevole soprattuttoper i nostri concittadini che sonogli “azionisti” <strong>del</strong>la fiera: negliultimi anni si è toccato il piccodi incassi e l’esternalizzazione<strong>del</strong>l’organizzazione ha permesso,da un lato di risparmiare nei costie dall’altro di semplificare tuttauna serie di procedure burocratichetipiche <strong>del</strong>la pubblica amministrazione.Il comune di Godega hacambiato voltodurante il suo primolustro come sindaco.In ogni zona <strong>del</strong> paesesi vedono interventimigliorativi. Le chiedoun bilancio di finemandato e le prospettiveper i prossimicinque anni di amministrazione.Spesso quando i mieiconcittadini mi chiedonodi rendere conto <strong>del</strong> miooperato io rispondo conuna domanda: preferite ilnostro comune com’era 5anni fa o com’è adesso?Tanti sono i progetti realizzatie tanta finora è stata lasoddisfazione per gli obiettiviraggiunti. Non vorreiora citare uno per uno tuttii lavori già conclusi perchésarebbe troppo lungo, masolamente fare una considerazione:in un periodo incui quasi ovunque i lavoripubblici ristagnano, nel nostrocomune sono aperti ben 5 cantieri:i lavori per il sagrato e il parcheggioalla chiesa di Pianzano,la pista ciclabile di Salvatoronda,la caserma dei carabinieri, l’illuminazionepubblica in via Spinaa Baver e l’allargamento di viaCordignano. Si vede, insomma,che il comune è un cantiere a cieloaperto, ma soprattutto si vede cheil volto <strong>del</strong> paese è cambiato inmeglio, così come spesso mi diconoi miei concittadini.Esiste un vademecum <strong>del</strong>bravo sindaco?Non ci sono <strong>del</strong>le ricette valideuniversalmente per amministrarebene un comune. Io personalmenteho dei principi che ricordo a mestesso ogni giorno: rimbocchiamocile maniche, pochi fronzoli etanta concretezza! È molto difficilelavorare in un contesto in cui chisperpera viene premiato. Cerco inogni modo di essere virtuoso comesanno essere virtuose le nostre famiglienella gestione <strong>del</strong>le proprierisorse. Spesso le polemiche strumentalinon danno l’idea <strong>del</strong>la nostravirtuosità: vi faccio un esempio.Qualcuno poco addentro allamateria si è permesso di accusarcidi essere un comune con troppidipendenti. Niente di più falso!Perché, oltre ad essere il numerodei nostri dipendenti in linea coni comuni confinanti, rispetto alleindicazioni <strong>del</strong> Ministero degliInterni, siamo addirittura sottodimensionatidi 10 unità, ossia dovremoavere 10 dipendenti in piùrispetto a quelli che già lavoranonel nostro Comune. Questi sonodati oggettivi e non chiacchiere!La coalizione alla guida <strong>del</strong>comune di Godega è la medesima<strong>del</strong>la Provincia e<strong>del</strong>la Regione. è importanteavere con gli enti sovraordinatiun rapporto diretto?Il rapporto con enti sovraordinatie privati è stato fondamentale edè il frutto <strong>del</strong>la nostra capacità dicollaborare e dialogarecon essi!Senza i 2 milioni dieuro garantiti dailoro contributi nonsarebbe stata possibilequesta “rinascitagodeghese” costellatada un grannumero di operepubbliche, che riassumoschematicamentenella tabellapubblicata in questapagina.Insomma, fare squadraresta la soluzionemigliore ad ognilivello.La percezioneche si ha di lei, èdi una figura politica amicae rassicurante, ben lontanadalla casta romana...Credo che essere considerato unafigura amica e rassicurante chedà fiducia e sicurezza sia la cosache ripaga di più per l’impegno ei sacrifici che ogni giorno faccio echiedo di fare anche alla mia famiglia.Non è lo stipendio di 900euro al mese che mi gratifica, ma ibimbi che mi salutano quando miOPERE PUBBLICHEincontrano per strada, le personeche vengono nel mio ufficio perdirmi che in qualche modo sonoriuscito a soddisfare le loro esigenzee il calore degli anziani chemi stringono la mano alle feste.Insomma, quello che veramenteper me conta è svolgere, meglioche posso, il compito che mi è statoassegnato il 28 maggio 2007.Grazie.Alessandro BizImporto Ente OGGETTOIN €FINANZIATORE500.000 Provincia Pista ciclabile Baver90.000 Provincia Regolazione <strong>del</strong> traffico167.000 Regione Sistemazione Via Cortina a Bibano350.000 Regione Pista Via Bibano di Sotto10.000 Regione Automobile per disabili160.000 Ministero Pol. Agricole Fiera10.000 Regione Fiera67.000 Stato Sistemazione percorso S. Bartolomeo20.000 Provincia Illuminazione via S. Bartolomeo485.000 Privati Sistemazione Via Montegrappa, PistaSalvatoronda e Via Cordignano24.300 Regione Cultura e identità veneta90.000 CIPE Sistemazione scuole12.000 Regione Vini autoctoni e calici in villa


12SpecialeIL PIAVE marzo 2012Godega di S.Urbanoun cantiere a cielo apertoMantenute le promesse nel rispetto dei cittadiniCapita spesso che i miei concittadinimi chiedano di questao quella opera pubblica. Mi sonoreso conto, in questi ormai cinqueanni di attività, che l’argomento“lavori pubblici” interessa semprepiù bibanesi, godeghesi epianzanesi, forse perché moltoè stato fatto e c’è di che parlare.Pensando proprio ad uno di questibilanci, che periodicamente amofare anche da solo, qualche tempofa, mentre ero in Municipio ariordinare un cassetto <strong>del</strong>la miascrivania, mi sono capitate tra lemani alcune foto <strong>del</strong> nostro comunescattate nel 2006. Ho iniziatoa sfogliarle con curiosità e nonho potuto fare a meno di notarequanto sia cambiato in questi ultimiquattro anni e mezzo l’assettourbanistico <strong>del</strong> nostro comune.Ci sono alcune zone veramentetrasformate, come da decenni noncapitava. Prendiamo per esempio,i lavori <strong>del</strong> Centro di Godegaerano, assieme alla costruzione<strong>del</strong>la caserma che sta prendendoforma di fronte ai padiglioni <strong>del</strong>laFiera, uno dei punti principali<strong>del</strong> mio mandato. Chi percorre lenostre strade, oggi, vede un paesedal volto diverso, bello, vivibileed accogliente. Marciapiedi, vie,una piazza accanto al Municipio,la nuova piazza <strong>del</strong> Pozzo<strong>del</strong>la Regola con la pavimentazionedi via Cipriani, il piazzale<strong>del</strong>la chiesa di Godega intitolatoa don Geminiano Nardi ela rotatoria tra via Perosa e viaMolinara. Ma la ventata di novitànon ha riguardato solo il capoluogo.A Pianzano, dove prima c’eraabbandono ed erbaccia, è nato ilparco urbano Rigoni Stern, èstata collegata Baver con la nuovapista ciclopedonale e messa insicurezza via <strong>del</strong>l’Albera con unpercorso protetto. Di recente, la sistemazionedi via Montegrappaci ha permesso di mettere in sicurezzala via strategica che collegala bretella e quindi la Pontebbanacon la parte nord <strong>del</strong>l’abitato diPianzano. In gennaio sono iniziatii lavori per la sistemazione <strong>del</strong> sagrato<strong>del</strong>la chiesa di Pianzano e<strong>del</strong> relativo parcheggio. A Bibano,nel 2008, sono stati realizzatila prima rotatoria <strong>del</strong> comune e ilprimo stralcio <strong>del</strong>la pista ciclabiledi via Salvatoronda mentre ilsecondo stralcio sta per essere terminatoportando a compimento ilnostro obiettivo di valorizzazione<strong>del</strong>la località, dopo averla allacciataalla rete <strong>del</strong> metano nel 2010. Eche dire poi <strong>del</strong>la risistemazione<strong>del</strong> centro polivalente con il parco<strong>del</strong>le catambre, la copertura<strong>del</strong> campo bocce e gli spogliatoie di via Cortina con un nuovomarciapiede e una nuova illuminazione?Il nostro comune è statoin questi anni un vero e propriocantiere a cielo aperto. Senza considerareche i nostri buoni rapporticon gli enti sovraordinati, Regionee Provincia, hanno dato al territorioimportanti infrastrutture comela A28 e la bretella di Pianzano,finanziamenti e la possibilità diavere una farmacia comunale aBibano come moltissimi mi avevanochiesto. Abbiamo saputo faresquadra e questo ci ha ripagati ela mia filosofia <strong>del</strong> “rimboccarsile maniche, pochi fronzoli e tantaconcretezza” ha dato i suoi frutti.La linea tenuta dalla mia amministrazioneè sempre stata quella<strong>del</strong>la chiarezza, <strong>del</strong>la trasparenza e<strong>del</strong>la laboriosità dato che, come dicevanoi nostri nonni: Coe ciaccoeno se impasta frittoe. Il risultato èben noto a tutti: sono state mantenutele promesse, garantiti i servizidi base e, in tempi in cui sembranoregnare sovrane la confusionee l’insicurezza, abbiamo sempresaputo dare risposte concrete edessere punto di riferimento perl’intera comunità.Dott. Alessandro BonetSindaco di Godega diSant’UrbanoNelle foto le nuove operepubbliche. Partendodall’alto: gli impianti sportividi Bibano, il sindacopresso il cantiere <strong>del</strong>lacaserma dei Carabinieri incostruzione, la pista ciclabiledi via Baver, via MonteGrappa. Qui sotto il parcoRigoni Stern e via <strong>del</strong>l’Albera.A sinistra la rotatoriadi Bibano.


13Si è aperta sabato 3 marzo alle8.30 l’Antica Fiera di Godega,la millenaria manifestazione <strong>del</strong>latradizione contadina organizzatadal Comune con la collaborazione<strong>del</strong>la Pro Loco, sintesi di due antichiappuntamenti, il mercato francodi Godega e la fiera di Sant’Urbanodi Pianzano. Gli animali sonoancor oggi protagonisti con l’anticomercato <strong>del</strong> bestiame. La Fieradi Godega, con la tradizionaleesposizione <strong>del</strong>le macchine ed attrezzatureagricole, anche d’epoca,e la mostra dei veci mestieri, dal 3al 5 marzo calamita in quest’angolo<strong>del</strong>la Marca Trevigiana migliaiadi visitatori, di ogni età.«L’Antica Fiera è il nostro patrimoniocomune, che dobbiamotenerci ben stretto – afferma ilsindaco Bonet -. Contrariamentea molte altre attività economichein questo periodo, è in crescita,per numero di visitatori ed espositori,e ciò è motivo di orgoglioper l’Amministrazione. Anchequest’anno, come ha fatto percentinaia d’anni, la Fiera sapràstupirci con molte novità, confermandosipunto di riferimento peril mondo <strong>del</strong>l’agricoltura, e nonsolo, nel nostro territorio».UN ANNO <strong>DI</strong> BENZINAGRATIS PERUN VISITATORETra tutti i biglietti interi che verrannostaccati nella tre giorni <strong>del</strong>lamanifestazione ci sarà anche quellofortunato abbinato al bonus chepermetterà di girare in auto, per unanno intero, senza dover pensareal pieno di benzina, perché assicuratodal premio. Il bonus-benzina èmesso a disposizione da uno sponsorin collaborazione con il Comunedi Godega e la Pro Loco.Il numero <strong>del</strong> biglietto vincente losi potrà scoprire sul sito www.godegafiere.itdal 20 marzo.NOVITA’ 2012Tra le novità <strong>del</strong>l’edizione 2012, cisarà la “Piazzetta dei sapori” interamentededicata all’enogastronomiaitaliana. Negli spazi esterni<strong>del</strong>la Fiera verrà ricreata una verae propria piazza, un luogo di incontroper la gente che ha modo discoprire i sapori <strong>del</strong>la cucina <strong>del</strong>levarie regioni italiane ospiti di questaedizione.Oltre venti gli espositori, dallaSardegna al Veneto, che proporrannoai visitatori le loro specialità:dai formaggi veneti e sardi allaspecialità emiliane, dai prodottidi pasticceria ai funghi e tartufi,dall’olio extra vergine di Tarantoalle specialità milanesi e siciliane,come arancini e cannoli siciliani,dal pane pugliese alla soppressatrevigiana.Per il successo avuto gliscorsi anni, verrà invece ripropostaper il terzo anno “Cioccoliamo infiera: l’arte <strong>del</strong> cioccolato” neglispazi <strong>del</strong> pala ingresso.Oltre che sull’enogastronomia,sviluppando con la “Piazzettadei Sapori” questa sua vocazioneal gusto, la Fiera di Godega hapuntato quest’anno sulla donna,dedicandole un interno padiglione(l’azzurro) che avrà per tema“Donna e Benessere”.ASINI SEMPREPROTAGONISTIDa quattro anni gli asini, un tempoprezioso aiuto nei campi peri contadini, sono i protagonisti<strong>del</strong>l’Antica Fiera di Godega, cheha eletto a mascotte <strong>del</strong>l’eventol’asinella viola Marilù, che daràil benvenuto a tutti all’ingresso, inparticolare ai bambini.Sono attesi circa 100 asini, rappresentantidiverse razze italiane estraniere, alla Mostra Internazionale<strong>del</strong>l’Asino, uno dei principaliappuntamenti<strong>del</strong>la tre giorni<strong>del</strong>l’AnticaFieradi Godega.Saranno ben17 le asineriepresenti provenientidaogni angolod’Italia.Negli spaziesterni <strong>del</strong>laFiera, comeda quattro anni a questa parte, sarannodunque gli asini i protagonisti,occasione per conoscere davicino questo animale un tempoprezioso aiuto per i contadini.Ai piccoli visitatori <strong>del</strong>la Fierasono dedicate tutta una serie di attivitàcon gli asini. Da “AsinoBus”,la passeggiata a dorso d’asino,alla “patente asinina”, un percorsotortuoso e con piccoli ostacoli dapercorrereconducendoper manoun asinello,ma anche“Ciak si raglia”,tourfotograficodedicato alquadrupede,“Asinostory”,raccontisull’asinodalle originiai giorni nostri. E ancora: “Lastoria di nonna asina”, “Acrobaticasino”, “Ring Coccolasino”, “Ilpane <strong>del</strong>l’asino”, eccetera.Agli adulti è invece dedicato unconvegno alla scoperta dei viaggiche si possono compiere in sellaad un asino: a condurli in questadiversa modalità di viaggiare saràla guida ambientale MassimoMontanari nell’ambito <strong>del</strong> convegno“Il trekking someggiato:un’esperienza alla portata di tutti”(domenica 4 marzo ore 11).UNA FIERA A MISURA<strong>DI</strong> BAMBINOIl programma <strong>del</strong>la tre giorni èdavvero ricco (www.godegafiere.it) ed è pensato per tutta la famiglia.Ai bambini, oltre alle iniziativecon gli asini, ci saranno i laboratoridi cioccolato e con la cretae l’apprezzatissimo Ludobus, oltreal servizio di Baby Park (domenica4 dalle 9 alle 18).IL CONVEGNOSUL FUOCOSabato 3 marzo, alle ore 9, si terràun convegno di grande interesse:“Sicurezza & fuoco amico. Regolee norme per la prevenzione degliincendi”, organizzato dal Comunedi Godega in collaborazione conAssocosma.ORARI FIERALa Fiera apre sabato 3 marzo alle8.30. L’inaugurazione è previstaper le 10.30 con le majorette MagicStar di Jesolo e la banda musicaledi Ponte di <strong>Piave</strong> e Salgareda.Gli spazi espositivi rimarrannoaperti fino alle 20, in serata è previstala cena trevigiana. Domenica4 marzo la Fiera sarà visitabiledalle 8.30 alle 20 e lunedì 5 dalle8.30 alle 19. La manifestazione sitiene negli storici spazi in centropaese, lungo la Pontebbana.M.C.


16recensioni• marzo 2012“Il Domatore <strong>del</strong> Fuoco”, un nuovothriller che squote gli animiDa lettoreIn primis è un libro, non uno scritto.C’è oggi, in Italia, la convinzionemalsana che a scrivere sonbravi tutti, un po’ come se per ilregista fosse sufficiente possedereuna telecamera. Ebbene c’è chi vaoltre questo malcostume, sovvertendolo.Versace in questi anni hascritto molto, lo ha fatto bene, loha fatto da giornalista ma non si èmai cimentato in un lavoro cosìimportante da scrittore. È il suoingresso ufficiale nel mondo degliscrittori di genere che fanno arte,abbandonando il generalismo daitratti per l’appunto giornalistici,che comunque condisce parte <strong>del</strong>suo romanzo.Ad ammaliare è il linguaggio forbito,ricco di termini. Dotto e colto.Le innumerevoli citazioni peròsono funzionali alla storia, non èquel banale rito di alcuni autoridi autocelebrarsi, quel modo diapplaudirsi da soli, di dire “ me lacanto e me la suono, quanto sonobravo”.Il linguaggio è ricco per i sapienti,fluente per i lettori <strong>del</strong>la Domenica.Altalena contenuti progressistie conservatori, balza dal passatoal presente, sfoggia orrore e riflessione,sdegno sociale e analisiattuale sulla base di un lessico perpalati fini ma di quasi universalecomprensibilità. Non è comunqueun libro per tutti e il genere è daradioamatori, di quelli, per intenderci,che amano ricercare le frequenze.La trama che può sembrare scabrosaè la summa di grande e perversafantasia, galoppante cru<strong>del</strong>tànarrativa che sottende una venapolemica per lo stato attuale <strong>del</strong>lanostra società. Analisi che affioraspecie nella seconda parte <strong>del</strong> romanzoperché la prima è dedicataa inebriare la mente con una descrizionepaesaggistica e temporaledi spazio, persone, protagonistie luoghi lontani, resi vicini, quasitangibili dalla continua e costante,minuta descrizione.Può capitare di voltarsi perché incasa c’è odore di ginestra e non ènostra moglie che ha lavato il pavimento.Fin dalle prime righe si intuisceche è una storia che scorre velocee che scorre nel buio.Se si ha il coraggio di percorrerlasi deve avere comunque l’attenzionedi non accendere più di unacan<strong>del</strong>a per illuminare il cammino.La luce la troveremo solo allafine in un epilogo inaspettato, nonbanale.È il genere a richiederlo, è un noir atutti gli effetti che apparentementesfiora a tratti, e solo in pochi punti<strong>del</strong>la narrazione, l’horror. L’intreccioè ben costruito, la mente salta,pur avendo una visione di insiemesempre presente, supportata dallessico nobile che si plasma sullanarrazione, colto per buona parte,fuggiasco per altre e via via ascendere di articolazione fino allaconclusione, quando è necessariotirare le somme perché si è già inprecedenza ben spiegato. Qui Versaceesce come un moderno Virgilioe accompagna a chiare lettereil lettore fino alla conclusione, lofa svelando quello che è stato sottointeso,camuffato, leggermentepercepito.L’originalità che caratterizza ogniartista onesto è in questo romanzonello stile più che nel contenuto,che a tratti comunque “ricorda”,mai copia. Forse questa mia conclusioneè più che altro un bruttovizio italiano che sta nell’associaresempre tutto a tutti. Un po’ comedire “se è noir allora è StephenKing…se ci sono i clown allora èun film di Fellini” e inconsciamenteevitiamo di affrontare il romanzonella sua verità. L’atmosfera<strong>del</strong> Conclave per Angeli e Demoniè forse qui il ricordo più visibile,ma quanti non hanno intrinsecamentel’idea che in quel rito ci siaqualcosa di noir, di un ancestralee claustrofobico mistero? Eccoquindi legittimata la presenza <strong>del</strong>Conclave anche ne “ Il Domatore<strong>del</strong> Fuoco”.Ma l’idea di un nuovo mondo, diuna nuova religione, di esseri autoprodottidal sesso maschile(che nasce da una creatura, eccezioneermafrodita di un inizio secoloormai lontano) è, a mio avviso,quanto di unico e mai pensatofino ad ora ci sia, una misoginiaestrema e utopica, ma funzionalead un romanzo frutto di fantasia.La Chiesa, l’omosessualità, il caratteremisogino che sottende aiIn libreria, oppure ordinalodirettamente all’editore,dal sito internetwww.mazzantieditori.ite riceverai il librodirettamente a casapersonaggi più cruenti, la politicadegli scandali …Sono aspetti chenell’Italia bigotta di oggi mettonotanta carne al fuoco, in un lavoroletterario frutto <strong>del</strong> coraggio<strong>del</strong>l’autore e <strong>del</strong>l’editore. Il genereè specchietto per le allodoledi oggi, è la bravura di Versace agettare fumo nei loro occhi paraistituzionali mentre comunquela critica è presente, il giornalistache è in lui esce e chi sa leggerefra le righe sa intravedere nel carattere<strong>del</strong> suo Cavaliere, in fondoin fondo, quello moderno e impomatato.Da conoscitoredegliambientiproduttivicinematograficiQuesto coraggio editoriale nel cinemanon c’è più. Vanno dette atal proposito due cose:la prima: gli editori di una voltaesistono, i produttori cinematograficino, tranne sporadiche e rispettabilieccezioni. La seconda: i costidi produzione di un libro sonoinferiori a quelli di un film.Per il primo aspetto un produttorecinematografico di oggi è unafigura diversa dal passato, spessomaggiormente attento alla ricerca<strong>del</strong> “buon affare” piuttosto che <strong>del</strong>buon prodotto.Il Domatore <strong>del</strong> Fuoco potrebbeessere un film colossale, straordinario,di sicuro successo perproduttori lungimiranti e capacidi superare la ritrosia tutta italianaa lanciare un prodotto potenzialmentescomodo alla Chiesa, allaPolitica e al bigottismo generale.Il secondo aspetto: scrivere un libroè un percorso interno all’autoreche nella sua solitudine e nellasua penna racchiude l’investimentoe la garanzia allo stesso tempo.Uno scrittore il libro lo partorisce,soffre, dà il meglio di se e l’editoresa che può puntare su un perfettosconosciuto e trarne un bestseller,in fondo il rischio è marginale, omeglio limitato ad una unità.Fare un film è un processo coraleche decuplica le menti e le personecoinvolte, le madri sono troppe e,a eccezione <strong>del</strong> regista, nessunoha i dolori <strong>del</strong> parto anche se sonotanti a sentire il bambino scalciare.Spesso chi ha avuto l’idea è scavalcatoda altri ruoli, a fronte di ungrande e blasonato nome, magarinella sceneggiatura, nella regia onel cast, figure che non hanno soffertoun dramma interiore comequello che porta a scrivere un romanzo.Importantissimo o meglio fondamentalein quest’ottica è il regista,che è l’unico garante <strong>del</strong>lagiusta trasposizione <strong>del</strong>le volontà<strong>del</strong>l’autore dalla carta alla celluloide,UNICO alleato <strong>del</strong>l’autore.Non tutti però possono comprenderela visione di Versace in chiavecinema, perché non tutti i registivogliono fare sinergia con l’autoree non tutti pensano noir. Tuttavianon amare il noir, avereblocchi mentali, nonavere fantasia, avereuna cultura spicciolanon sono sicuramentecaratteristiche appartenentiall’ipoteticoregista idoneo a trarreil buon adattamentocinematografico che ilromanzo meriterebbe.Paradossalmente c’ènecessità per scrittoree regista di condividerel’emozione<strong>del</strong>l’esordio, come duecalciatori di fronte allavittoria <strong>del</strong> loro primoCampionato. In quest’ottica di vedute pensoche nemmeno il migliorDario Argento,per citare un registadi genere e blasonato,oggi potrebbe girare ilDomatore <strong>del</strong> Fuoco,per come lo intendeVersace.Perciò la difficoltàoggettiva di vedereun film tratto da “ IlDomatore <strong>del</strong> Fuoco”è puramente Italiana epuramente economica.Qui sottendo al produttorepiù che al regista,anche se come tale mipare logico constatareche riprodurre benesullo schermo quantofatto bene su carta costae costa abbastanzain chiave cinema.In America per esempionon ci sarebberoquesti problemi, ne emergerebberoaltri legati solo alla forma e unlavoro come questo non avrebbenulla di meno nella riuscita rispettoad un’opera tratta, per esempio,da un romanzo <strong>del</strong> già citato e apprezzatoStephen King.Volere è potere e volere può risolveremolti di questi problemi.Penso all’opportunità di girareall’estero per esempio, in luoghidove i costi sono ridotti ( Romaniae Paesi <strong>del</strong>l’est) , penso alla necessitàdi trovare soggetti produttivi ,siano produttori, editori o investitori,all’altezza mentis <strong>del</strong>l’editorede “ il Domatore <strong>del</strong> Fuoco”.Da artistaLa sfida è riproporre l’atmosfera, ilsottointeso, quella sensazione cheti fa stare in una bolla di sapone,quel procedere a piccole frazioniche portano all’infinito matematico.Utilizzare la macchina da presaa tratti come una can<strong>del</strong>a che sifa strada nel buio, a tratti come unfendente dinamico che squarcia ilciel sereno.Personalmente adoro l’idea digirare scenografie importanti, IlDomatore <strong>del</strong> Fuoco ne ha di straordinarie,dal carcere sull’isola, alVaticano, così come quell’adorabilespaccato di Calabria che regalaal romanzo colore folcloristico.Dettagli mastodontici ovunque. Èla cura <strong>del</strong>l’ invisibile che diventavisibile che fa <strong>del</strong> film, di questofilm, un grande film. In questosenso credo che gli americani sicuramentefarebbero di questoscritto un colossal ma potrebberoessere fortemente tentati di scaderenel macroscopico e sfavillante,forse nel pacchiano, mentre Noiitaliani sappiamo non scadere mainell’eccesso, curando la morale: cipiace l’arrosto non il fumo.Cinematograficamente la difficoltàpiù ardua è trattare i bambinicome vengono trattati nelromanzo. Se c’è una regola che unregista non deve infrangere è uccidereun bambino in malo modo,il rischio è che il pubblico si disamorie bocci il film. Anche se lastoria <strong>del</strong>la cinematografia lo hagià fatto, con un film di Fulci che èstato lo spartiacque che ha portatoall’odierno genere thriller – horroritaliano, col film “ Non si seviziaun paperino” . Fulci costruì ungiallo su dei bambini morti, manon li fece mai vederemassacrati. Nullaci vieta nell’adattamentocinematograficodi usare lo stessosotterfugio. Lo stessoproblema si è postocon l’omosessualitàe le perversioni sessuali,che in Italiaforse costarono caria Pasolini ma chevennero riprodotti inun film (che personalmentenon è tra imiei preferiti) comeTokyo Decadence,tratto da un romanzoscabroso di Murakami.Così come l’essereermafrodita ha portatofortuna al film “Uomini che odianole donne” per fare unaltro esempio.Nei dettagli ha primariae vitale importanzala cura <strong>del</strong>lefacce, dei volti, leespressioni di queipersonaggi che bendescrive Versace.Come non innamorarsidi un personaggiocome il poliziottoAttila, come non trasformarecon trucchicinematografici ( eparlo solo <strong>del</strong> mododi inquadrare) unpersonaggio quasimitologico come IlCavaliere, come noncurare in manieramaniacale un essere ambiguocome Segatorio Segatori!?Concludo con un augurio, nellasperanza che l’uscita <strong>del</strong> libroIl Domatore <strong>del</strong> Fuoco non sia,parafrasando lo stesso Versace, l’omega di un percorso ma l’alfa diun altro, che dall’odore <strong>del</strong>la cartasi passi a quello <strong>del</strong>la pellicola!Massimo Ivan Falsettaregista cinematograficoVia Fornaci, 25 - Possagno (TV) tel 0423 920059 - fax 0423 922203 - info@vardanega.it


17marzo 2012 • alto livenza - pordenoneA.N.A. Vigonovo nel 70° <strong>del</strong> GalileaUn inno inedito sul Battaglione Gemona1.Va sul mar la bella navenella notte tempestosava solcando silenziosaflutti infidi da violar.Da l’elleniche contradeporta in seno i vittoriosili riporta ormai gloriosinella patria, al casolarRit. Battaglion Gemonastuol di puri eroisia gloria a Voi!2.Quasi spinta dal desionella notte va la navementre sciogliesi soavedolce un sogno in tutti i cuor.V’è una culla che li aspettanella casa ancor lontanav’è una madre che li chiamav’è la sposa, vi è l’amor. Rit.3.Primavera appena nataha profuso e lauro e fioriper gli alpin che vincitoriha l’Italia da onorar.Già protende lor le braccia<strong>del</strong> Friuli l’amata terrada qui mossero alla guerraqui la madre attende ancor. Rit.4.Ma un fragor di tuono erompescuote l’aria, corre il mare:sul vascel già l’onde amaresi rinserrano fatal.Fugge un pianto via nel ventodi aspettanti madri e spose:date viole date rosea quei prodi e ai vivi ancor. Rit.5.Il “Gemona” che da fortesulle balze insanguinategià domò perigli e morteper la patria e per l’onor.Sta sul mar riconciliatoscolta vigile e sicurasta con fede imperiturasalutante il Tricolor. Rit.FONTANAFREDDA. Il fatto è noto: 28 marzo1942, un siluro inglese <strong>del</strong> Proteus affonda una <strong>del</strong>ledodici navi <strong>del</strong>la Marina Militare, la motonave Galilea,durante il ritorno dalla Grecia. Quasi mille giovani alpiniin gran parte <strong>del</strong> battaglione Gemona <strong>del</strong>l’Ottavoreggimento perdono la vita. L’ANA Vigonovo ricordadue coscritti <strong>del</strong> ’21 qui imbarcati, Angelo Fracas chescompare in mare, e Giovanni Castelletto che riesce asalvarsi. Ottavio Pes rientra sulla Crispi, in convogliodietro la Galilea.Una tragedia cheintensamente colpisceparenti eamici che vivononelle nostre zone,paesi di origine ditanti <strong>del</strong>l’Ottavo.Molti degli alpininon furono mairecuperati mentrei corpi di altrifurono trasportatidalle onde sullecoste <strong>del</strong>la Grecia.Il dolore di queigiorni vive ancora oggi nel ricordo deifigli.Riccardo Tomè ricorda il papà Zefferino:«Mio padre non era sulla Galilea, ma inquegli anni a Casarsa si conoscevano tutti,ed era normale che molti suoi amici fosseroalpini <strong>del</strong> Gemona. A seguito <strong>del</strong>lanotizia <strong>del</strong>la tragedia decise, con l’aiuto<strong>del</strong>l’amico di famiglia Albano Bianchet,organista cieco <strong>del</strong>la parrocchia di Casarsa,di comporre una marcia-inno chericordasse l’accaduto. Compose ancheuna marcia sullo stesso stile dedicata allaDivisione Julia. Mio padre consideravail componimento, che intitolò Battaglion Gemona,un atto di affetto per i ragazzi che non tornarono più,un’espressione di cordoglio per le tante famiglie di Casarsa.Mandò testo e musica a Roma, all’EIAR EnteItaliano Audizioni Radiofoniche, la radio di allora. Idirigenti <strong>del</strong>l’epoca gli risposero subito, lasciando peròintendere che già molte, fin troppe, erano le manifestazionie le espressioni di cordoglio per l’accaduto. Poisilenzio. Evidentemente il regime non gradiva che sicantasse e si divulgasse l’epopea di una sconfitta, perchécosì era avvertito l’affondamento <strong>del</strong>la Galilea:nessuna sottolineatura di notizie infauste per il popoloitaliano. L’inno ebbe quindi una limitata diffusione locale,presto dimenticato con il trascorrere <strong>del</strong> tempo econ i problemi <strong>del</strong>la ricostruzione. Ho ritrovato tra lecarte di papà questo spartito e l’ho mostrato agli alpinidi Casarsa, e al maestro Carlo Mattioni di Fontanafreddache, con la collaborazione <strong>del</strong> direttore di coro alpinoOlinto Contardo di Spilimbergo, ha armonizzatola marcia, adattandola ad esecuzione corista in quattrovoci»Un cenno sugli autori <strong>del</strong>l’inno. Albano Bianchet comparecitato cent’anni fa, il 28 aprile 1912, sul manifesto<strong>del</strong>l’inaugurazione <strong>del</strong>l’organo <strong>del</strong>la chiesa di Zoppola:“Seguivano quindi, [...] nel pomeriggio <strong>del</strong>la primagiornata, le esecuzioni <strong>del</strong>le Scholae cantorum [...] ebrani organistici di Albano Bianchet e Vittorio Miot”.Zefferino Tomè (1905 – 1979) laureato in giurisprudenzae fondatore <strong>del</strong> CLN fu partigiano nelle file <strong>del</strong>laBrigata Osoppo. Eletto al Senato per la I e II legislaturadal 1948 al 1958,fu promotore perla costituzione<strong>del</strong>la Provincia diPordenone. E’ statomembro <strong>del</strong>laRappresentanzaall’Assembleaunica <strong>del</strong>le ComunitàEuropeenel 1958. Grandeamico di Pier PaoloPasolini, conlui fondò il MovimentoPopolareper l’AutonomiaRegionale <strong>del</strong> Friuli; fu primo sindaco diCasarsa, primo presidente <strong>del</strong> Mediocredito,presidente <strong>del</strong>l’Ospedale civile diPordenone, sindaco di San Vito. StefanoPolzot, suo biografo, lo descrive come“uomo <strong>del</strong> parlar chiaro che ha fatto <strong>del</strong>lacoerenza il metodo <strong>del</strong>l’impegno in politica”.Battaglion Gemona è una canzonemarcia,il cui testo (riportato a lato) evocal’immane tragedia con metafore <strong>del</strong>icate,ma di struggente significato.Il Presidente Corrado Perona ha rievocatoa Chions il 14 marzo 2010 la tragedia<strong>del</strong> Galilea: «Ho ascoltato anni fa la storia<strong>del</strong> siluramento <strong>del</strong>la nave dalla viva voce <strong>del</strong> sergenteMaccagno, un reduce <strong>del</strong>la mia zona. Il suo è stato unracconto sconvolgente. Da allora non ho voluto leggerealcuna testimonianza: credo che nessuna sarebbestata più drammatica né avrebbe potuto aggiungerenulla per dare l’idea di quella notte».Il maestro Carlo Mattioni, direttore <strong>del</strong>la Coralrisultive,corale polifonica <strong>del</strong> Comune di Fontanafredda, fainterpretare magistralmente al suo gruppo BattaglionGemona. Già ha eseguito il brano in due occasioni:nella celebrazione al Sauc-Piancavallo in memoria diPietro Maset, capitano degli alpini e comandante <strong>del</strong>la5ª Brigata Osoppo, e nel Chorus Day 2011 di Fontanafredda.Ha chiesto al direttivo sezionale di potereseguire il canto in occasione <strong>del</strong>la commemorazionesolenne a Chions il 4 marzo 2012, durante il Settantesimoanniversario <strong>del</strong>l’affondamento. Non sono ungrande appassionato di cori, ma ascoltare BattaglionGemona, aiuta a non dimenticare, a sentirsi orgogliosidi questa terra friulana e di questo Corpo degli Alpini.Francesco PillonIl cinema a 3 euro!!!SACILE.“Viaggio in Italia” è una rassegna di cinema d’autore pensataper il grande pubblico, dedicata all’Italia e agli italiani. La formulaquesta volta si arricchisce e propone 5 spettacoli nei mercoledì ad uncosto di soli 3 euro! L’apertura è il giorno 22 febbraio con la straordinariapresenza <strong>del</strong>lo scrittore-regista Ivan Cotroneo che presenterà il suofilm la Kriptonyte nella Borsa. Prosegue con grande successo la formula<strong>del</strong> Cinema al Mercoledì voluta dall’Amministrazione Comunale con lacollaborazione di Cinemazero e di un gruppo di appassionati che comeobiettivo ha quello di riportare le persone al cinema con proposte qualificatee facilmente accessibili; momenti di crescita culturale, di incontro,di confronto su grandi temi sociali.Caso Caneva.Unica certezza ladiffamazioneCANEVA. La notizia ha riempitoper giorni le pagine dei quotidiani.Arresti domiciliari dal 6 febbraioper Gianni Biz, illustre e stimatopresidente <strong>del</strong> G.S Caneva, patròn<strong>del</strong> giro <strong>del</strong> Friuli per professionisti,organizzatore <strong>del</strong> Gran Gala<strong>del</strong> ciclismo, accusato di favoreggiamentoalla prostituzione.Giro <strong>del</strong> Friuli che è poi statosospeso in quanto il caso che havoluto che questa vicenda, i cuifatti risalgono a qualche anno fa,scoppiasse a meno di un mesedalla gara, impedendone lo svolgimento...La cronaca locale è spessomonotona e pure le venditedei giornali sembrano sentireil peso <strong>del</strong>la crisi. Ma quandofinalmente capita la ghiottanotizia a sfondo sessuale levendite decollano e chi indaga,abituato a vivere nei meandridi grigi uffici, viene illuminatoda fama e notorietà.Gli ingredienti ci sono tutti:un manager di successo, laragazza straniera, imprenditorie sponsor di un mitologicoNordest. Non vogliamo entrarenel merito di una questioneche non conosciamoe di cui fino ad ora hanno parlatosolo gli accusatori. Conosciamoperò molte altre storie simili, dovealla prostituta di turno viene datoascolto e credibilità, certamente dipiù rispetto a chi in anni di impegnoe sacrifici è riuscito a otteneresuccesso frutto di duro lavoro,capacità e qualità umane. Troppevolte abbiamo visto un granello disabbia trasformato in una montagnamediatica. Salvo poi vederela montagna partorire un topolino.Sembra che nel nostro sgangheratoPaese il prezzo da pagare dopoil successo sia l’infamia. Illustriesempi non mancano.Diceva il capo <strong>del</strong>la protezionecivile Guido Bertolaso, al culmine<strong>del</strong>la sua popolarità, dopoessere egregiamente intervenutonel terremoto de L’Aquila: “Sonotutto il giorno sotto i riflettori, miaspetto da un momento all’altroche qualcuno mi infili una bustinadi droga nella tasca a mia insaputa,per essere poi rovinato…”. Nongli infilarono la bustina di droga,ma finì nei giornali per via di unamassaggiatrice… Si trattò di massaggiper la schiena dolorante o dialtro? Questo più o meno era il dilemma.Chissenefrega sarebbe dadire. Ma i giornali, e non solo, sene fregarono eccome! Non parliamopoi di Berlusconi nel periodoin cui è stato premier… Stessaregola. Tanto successo uguale altrettantacalunnia, naturalmentea sfondo sessuale… E che diredi Strauss-Kahn, all’epoca (era ilmaggio <strong>del</strong>l’anno scorso) direttore<strong>del</strong> Fondo Monetario Europeo,probabile candidato a diventareil nuovo presidente <strong>del</strong>la Repubblicafrancese? Arrestato per averviolentato una cameriera, una storiarivelatasi un tranello. Classicoesempio di come la parola di unaputtana possa essere consideratapiù <strong>del</strong>la carriera di un uomo disettant’anni.Se poi tutto si sgonfia come un palloncinobucato, poco importa. Chivoleva colpire, c’è riuscito. L’armasessuale troppo spesso viene usatada chi vuol fare <strong>del</strong> male. Quellicitati sono solo esempi, ma il mondosembra ormai girare così.Com’è possibile che certe signorineche fanno <strong>del</strong>l’immoralitàla propria regola di vita quandoparlano siano ascoltate come unoracolo? Com’è possibile che riescanoad innescare una valangache spesso è destinata a sciogliersicome la neve sotto il chiaro sole<strong>del</strong>la verità, che emerge ahimèdopo che il danno è stato fatto?Auguriamo al manager GianniBiz, abituato a guadagnare meritatevittorie nel duro mondo <strong>del</strong>lacompetizione sportiva e che giàsta combattendo un’importantebattaglia per la sua salute, di averedai giornali, dai quali c’è statauna valanga di diffamazione documentata,con notizie gonfiate, avolte false ed inventate, di avere lospazio per raccontare la sua verità.Auguriamo a un uomo che in quasisettant’anni di vita si è guadagnatofama e rispetto in virtù di lavoro esacrificio, facendo conoscere in 49anni di attività ciclistica il nome diCaneva in Italia e nel mondo graziead un successo dietro l’altro,con titoli nazionali e mondiali, chele sue parole possano essere valutatealmeno quanto quella di una“signorina così così” .A.B.


18veneto• marzo 2012Redazione di VENEZIA - direttore dott. Alessio Conforti - tel. 393 2082002Costa veneziana, buoni dati per il turismoVENEZIA. Costa veneziana in controtendenzanazionale, l’estate 2011ha segnato un vero e proprio boomturistico. A confermarlo sono i datistatistici recentemente consegnatidall’ Apt veneziana, che hanno segnalato,infatti, un sostanziale incrementodegli arrivi con 3.694.796 ospiti(+5,14%) e <strong>del</strong>le presenze, con ben25.089.423 turisti (+2,62%). Dati inconfutabilicaratterizzati dal positivoimpatto nel mese di agosto dei flussidi lingua tedesca, giunti sulla costaveneziana e da un’eccezionale “coda”estiva a settembre e parte di ottobreche ha, di fatto, prorogato la stagionebalneare per oltre un mese. «I numerida record -ha sottolineato il presidente<strong>del</strong>l’APT provinciale, Enrico Miottosonol’immagine <strong>del</strong>l’Italia che piacenel mondo. I dati <strong>del</strong> 2011, che rilevanouna crescita dei turisti stranieri,testimoniano l’impegno <strong>del</strong>le istituzionie degli operatori privati in unapromozione <strong>del</strong> turismo di qualità».Il settore alberghiero ha registratocomplessivamente un incrementosia in termini di arrivi (+5,49%) chedi presenze (+4,63%); anche per ilsettore extralberghiero, la variazionepositiva è generalizzata e leggermentepiù contenuta (+4,86% arrivi: +1,87%presenze). Netta invece la prevalenza<strong>del</strong> settore extralberghiero, per il decisivocontributo dei campeggi e degliappartamenti. «Tutti i 44 Comuni<strong>del</strong> territorio provinciale -continuaMiotto- hanno contribuito a questorisultato e in futuro le loro economiebeneficeranno <strong>del</strong>la prima economia<strong>del</strong>la nostra provincia, che a sua voltafarà da volano occupazionale ancheai settori manifatturiero e artigianale,in questo momento in profondacrisi». Statistiche che permettono diguardare all’estate ventura con unsano e prolifico ottimismo. «E’ statoun anno di grandi numeri –ha dettoil consigliere provinciale RobertoDal Cin, presidente <strong>del</strong>la sesta commissioneturismo- dove si può notareuna permanenza media che si orientaverso una stabilizzazione. Grazie avari fattori congetturali, atmosferici epolitici (vedi medio oriente) c’è statoun ritorno di vecchi fruitori <strong>del</strong>le nostrelocalità, ma allo stesso tempo unallungamento stagionale, che ci lasciafiduciosi per i prossimi mesi estivi».Alessio ConfortiRed. VERONA - Dir. dr Federico Maccadanza - Tel. 3498345014Lo scorso 29 dicembre 2011sono entrati a far parte<strong>del</strong>l’Unione dei Comuni VeronaEst, i comuni di Badia Calavena,Selva di Progno e Belfiore. Inuovi comuni, i quali firmandola convenzione hanno conferitoall’Unione le funzioni relativealla Polizia Locale ed ai ServiziLocali, si aggiungono a Colognola,Caldiero, Illasi e Mezzanegià facenti parte <strong>del</strong>l’Unionepresieduta dal presidente AlbertoMartelletto. L’unificazioneamministrativa risulta essere difatto la strada intrapresa dalloStato nell’intento di razionalizzarei costi degli enti locali. Lerecenti norme legislative hannoinfatti imposto, per i comuni trai 1.001 e i 5.000 abitanti, la gestioneassociata di almeno dueRed. Padova - Dir. dr Alberto Franceschi - Tel 333 2893662Clochard o senzatetto,semplicemente individuiamministrazioni al bivioUnione comuni Verona Est o Comunità Montana Lessinia?funzioni fondamentali entro il30 giugno 2012 e di tutte e sei lefunzioni entro il 30 giugno 2013(come recentemente stabilito daldecreto “milleproroghe” <strong>del</strong> 29dicembre 2011). I termini stringentihanno così spinto moltipaesi <strong>del</strong>la nostra valle a stipulareconvenzioni con l’Unionedei Comuni Verona Est prima<strong>del</strong>la fine <strong>del</strong>l’anno scorso. Inizialmente,prima <strong>del</strong>la prorogasancita dal decreto, i terminiprevedevano infatti l’accorpamento<strong>del</strong>le due funzioni entroil 31 dicembre 2011 generandoil bisogno impellente per le amministrazionidi correre ai ripari.L’Unione e la Comunità Montana<strong>del</strong>la Lessinia costituisconole due entità associative “naturali”<strong>del</strong>la Val d’Illasi ma, finchéquest’ultima non costituirà unapropria unione (si stanno attendendoprovvedimenti in merito insede regionale), non sarà idoneaa soddisfare le esigenze espressedalla normativa sulla gestione<strong>del</strong>le funzioni. Badia Calavenae Selva di Progno avrebbero siglatoun accordo temporaneo inattesa <strong>del</strong>le decisioni regionalisulla Comunità Montana <strong>del</strong>laLessinia. I due comuni vedrebberoin quest’ultima la loro naturalecollocazione formando così,insieme ad altri, una propriaUnione tra i Comuni <strong>del</strong>la fasciamontana. L’adesione di Belfioresarebbe invece propedeutica adun effettivo ingresso in piantastabile nell’Unione Verona Est.Secondo il presidente Martellettole nuove adesioni porterannoad un potenziamento operativoe finanziario di tutta l’Unionepermettendo di spalmare i costifissi. Tra tutti i comuni <strong>del</strong>laVal d’Illasi solo quello di Tregnagonon ha dato seguito allaconvenzione con l’Unione; conl’adesione di quest’ultimo di sarebbecostituita effettivamentel’Unione di tutti i Comuni <strong>del</strong>laVal d’Illasi. Nella seduta <strong>del</strong>consiglio comunale di Tregnago<strong>del</strong> 28 novembre 2011 il sindacoRidolfi ha infatti in sede ritiratodall’ordine <strong>del</strong> giorno l’approvazione<strong>del</strong> testo <strong>del</strong>la convenzioneprima chiesta e poi pattuitacon l’Unione dei comuni peril servizio di Polizia Locale. Dalpunto di vista finanziario, conil superamento <strong>del</strong>la soglia dei25.000 abitanti vi sarebbe, secondofonti <strong>del</strong>la stessa Unione,la possibilità di costituire un distrettodi Polizia Locale attirandocosì nuovi finanziamenti daparte <strong>del</strong>la Regione.Federico MaccadanzaPADOVA. Questo invernoche ormai ci stiamo lasciandoalle spalle è stato caratterizzatoda rigide temperature ben sottola media, con neve in tutta lapenisola. Camminando tra le vie<strong>del</strong>le città e periferia non si puònon scorgere il forte disagio dimolti individui ribattezzati clochardo senzatetto che nei giornipiù freddi cercavano invano diproteggersi.Molti li definiscono gli invisibiliin realtà sono più che mai visibili.Di giorno e di notte, sonoovunque. Sotto i portici, nellearee verdi <strong>del</strong>la città, nella stazione,nei sottopassaggi, neivecchi edifici abbandonati, nellearee adiacenti ai viadotti.I più fortunati trovano riparo durantela notte nei dormitori. Maa volte in questi luoghi si assistead episodi di non civiltà tragruppi diversi di provenienza.Etnie diverse, che portono alcunisenzatetto ad allontanarsispontaneamente per paura.Nonostante l’aiuto costante<strong>del</strong>l’Amministrazione comunaledi Padova atta a favorire unarete di solidarietà sul territorioin sinergia con la Chiesa, e leAssociazioni varie, è evidente atutti l’aumento di un gran numerodi persone bisognose.Non solo non italiani come succedevafino a qualche anno fama anche connazionali che purtropposono caduti nel baratro<strong>del</strong>la disperazione, a causa soprattutto<strong>del</strong>la perdita <strong>del</strong> lavoroo di un divorzio alle spalle cheha portato l’uomo ad uscire daltetto coniugale con forti sacrificieconomici..Un pensiero va anche ad unaparte di pensionati che con laminima di cinquecento euro almese si vedono aggirare tra leimmondizie <strong>del</strong>la città o recarsinelle cucine popolari per un pastocaldo.Una situazione allarmante. Visibile.Esponenziale. A largo raggionon più circoscritta ad unatipologia di persona o megliodetta classe sociale. Semplicementeindividui.Claudia CarraroRedazione VICENZA - Dir. dott. Matteo Venturini - Tel 349 7850527Le porte <strong>del</strong>la città di VicenzaVICENZA. La storica dominazionescaligera ha influenzato l’architetturamedioevale di Vicenza.Oltre alle mura la più importantetestimonianza di architetture militariè rappresentata dalle porte chefungevano da accessi doganali alcentro storico.Porta Santa Croce è l’esempio piùimportante <strong>del</strong>le antiche fortificazionierette dagli scaligeri; da essapartono le mura di viale Mazziniche tuttora <strong>del</strong>imitano l’ingressoal centro storico in direzione corsoFogazzaro.Antonio <strong>del</strong>la Scala contribuì invecealla realizzazione di PortaNova atta a difendere la fortificazione<strong>del</strong>la Rocchetta, nella qualeerano contenute armi e munizionia supporto <strong>del</strong>la cittadina; la portaè stata abbattuta nel 1926 inoccasione <strong>del</strong>la visita di BenitoMussolini alla città per poi esserericostruita.Porta Castello è l’accesso più vicinoal centro e giace dove un temposorgeva Porta Feliciana che venneabbattuta per dar spazio ad uncomplesso fortificato voluto dagliEzzelini.La contrà S. Silvestro è caratterizzatada Porton <strong>del</strong> Luzo, un anticotorrione medioevale. E’ contesal’origine <strong>del</strong> nome da cui deriva:una prima ipotesi, secondo unaleggenda, ricorda la pesca di unluccio di enorme dimensione nelleacque <strong>del</strong> vicino fiume Bacchiglionementre la teoria più accreditatarichiama la denominazione allafamiglia dei Lucii, abitanti illustri<strong>del</strong>la zona.Un omaggio alla Repubblica diVenezia è Porta Santa Lucia; a caratterizzarlaè un bassorilievo conil Leone di San Marco (scalpellatoalla caduta <strong>del</strong>la dominazione lagunare)e da una lapide riportantei nomi dei cittadini berici mortidurante una battaglia contro gliaustriaci nel 1848.A concludere la carrellata dei principaliaccessi militari alla città èPorta San Bortolo costruita perscopo difensivo ed istituita comebarriera per il dazio. Miracolosamentesopravvissuta ai bombardamenti<strong>del</strong> 1944 è stata ristrutturatacinquant’anni dopo dal gruppodegli alpini <strong>del</strong> quartiere. Attualmenteè inserita all’interno di unarotatoria e non ha una funzione dipassaggio sotto di essa.Matteo Venturini


19marzo 2012 • italiaIl Prossimo librodi Oreste SteccanellaBANCHE & BANKEDocumenti probatori sull’evoluzione bancaria avvenutanegli ultimi venti anni che hanno condizionatol’attività dei funzionari <strong>del</strong>la bancaed impiegati di base!Finalmente ora, in base a quanto accaduto, si ècapito che il pesce puzza sempre dalla testaO’ pesce fète d’a capa!E mentre gli impiegati che stavano dietro il bancone hanno dovuto assorbirsile lamentele e le proteste degli investitori, i funzionari che stavanoai vertici <strong>del</strong>le banche, proprio quelli che avevano iniettato nel mercatoi titoli tossici, sono stati premiati con laute liquidazioni e con riconoscimentipolitici di alto vertice.Invece avrebbero potuto essere chiamati a rispondere per imperizia, negligenzae colpa grave per i gravi danni che hanno causato alle aziendee agli investitori traditi.-----------*Esposti presentati alla Procura di Milano in data 19/05/05 IN PUNTO:Se è stato violato l’obbligo di vigilanza ed il reato di favoreggiamento.Articoli e testate di giornali che notificano al pubblico il grave disagio ela drammaticità <strong>del</strong>la situazione <strong>del</strong> mondo economico e finanziario chesegna il preludio di quanto sta accadendo in questo momento.Autore ed editore: Steccanella OresteDE<strong>DI</strong>CA DEL PROF: MAURIZIO VINCENZINI docente alla Sapienzadi Roma alla facoltà di tecnica bancaria, consulente Consob e Bancad’Italia:“All’amico Oreste Steccanella con tanta stima per la sua chiara professionalitàche accompagna tutti i suoi pensieri”RASSEGNA STAMPASTECCANELLA, L’UOMO CHE FA TREMARE LE BANCHE - La Tribuna di TrevisoSE NON CI FOSSE BISOGNEREBBE CREARLO - La StampaBRUSCO INCASSA DALLA BANCA 2 MILIAR<strong>DI</strong> E 700 MILIONI PER I DANNI SUBITI“Gli sopravviene una specie di “brezza di primavera”, si reca al night, incontra una bellissimabrasiliana, riceve una specie di folgorazione e và con lei in Brasile”. - da intervista di Forzato<strong>del</strong> Il Sole24OREHA SALVATO ALCUNE MIGLIAIA <strong>DI</strong> POSTI <strong>DI</strong> LAVORO - Famiglia CristianaHA SALVATO NEL VENETO CIRCA 2.500 POSTI <strong>DI</strong> LAVORO - Alternativa di RomaPERDERE LA BORSA E LA VITA“Berin in punto di morte l’imprenditore fa richiamare il proprio commercialista, Oreste Steccanella,divenuto in Italia il punto di riferimento <strong>del</strong>le vittime degli illeciti bancari. La bancaoffre 700.000 lire per danni, Berin non accetta e poco dopo muore”. - LiberoSBANCATA LA B.N.L., PAGHERA’ 10MILIAR<strong>DI</strong> <strong>DI</strong> LIRE <strong>DI</strong> DANNI - La TribunaCRISI? C’è CHI RISORGE! EVITATO IL FALLIMENTO“Il commercialista ha interpellato decine e decine di operatori, sia in Italia che all’estero, liha fatti sfilare lungo i 7.600 metri quadrati <strong>del</strong>l’azienda, e poi li ha condotti a tavolino perconvincerli <strong>del</strong>la bontà <strong>del</strong>l’affare. Ottenuta una proroga dalla data fissata per il fallimento, ilprofessionista ha potuto concludere con un operatore che si è convinto di finanziare ed entrarecome socio”. - Il GazzettinoSCANDALO CIRIO: L’INCHIESTA E’ PARTITA DA STECCANELLA - TrevisosetteSTECCANELLA CONTINUA A SALVARE CENTINAIA <strong>DI</strong> AZIENDE - TrevisosetteQUASI 400 CASI PER IL COMMERCIALISTA ANTIBANCHE - MonzaBANCHE A PALAZZO <strong>DI</strong> GIUSTIZIA: Trecento cause pendenti! - Il GiornoSE NON CI FOSSE BISOGNEREBBE CREARLO!“Mai frase è forse calzata più a pennello per il commercialista antibanche Oreste Steccanella.Dal suo “approdo” sulla “piazza brianzola”, si è alzato un nuovo orizzonte!” - MonzaTREVISO HA UN NUOVO CAVALIERE <strong>DI</strong> MALTA“Il Dott. Oreste Steccanella è stato insignito di questa onorificenza che si aggiunge a quellagià acquisita di Cavaliere di Gran Croce conseguita nel 1981 assieme Eduardo De Filippoed al noto Angelo Licheri (quello che tentò di salvare Alfredino caduto nel pozzo e che hacommosso l’intera nazione dopo un incontro personale con il Papa” - AlternativaBANCHE TREMATE. A GALLARATE ARRIVA IL LORO PALA<strong>DI</strong>NO - La PrealpinaCOOPERATIVE: SONO ROSSE E VANNO IN ROSSO“Cosa è accaduto? Di tutto... : Steccanella ha “radiografato” i bilanci (<strong>del</strong>le cooperative) daiquali si ipotizzano i reati di truffa aggravata a danno <strong>del</strong>lo stato, falso in bilancio, ect. ect.Il commercialista Steccanella (esperto in aziende in crisi) ha salvato nel veneto qualche migliaiodi posti di lavoro, asserisce a conclusione <strong>del</strong>la perizia: “Si potrebbe anche ritenereche la gestione sia stata orchestrata per appropriarsi dei fondi Cee e <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>l’Agricoltura”.Quanto periziato ha causato la rottura <strong>del</strong>l’equilibrio politico in Italia!” - FamigliaCristianaL’ANGELO CHE FA TREMARE LE BANCHE - Chiara di VimercateDE<strong>DI</strong>CA DEL PROF. MAURIZIO VICENZINI – Docente alla “LA SAPIENZA” diRoma“All’amico Oreste Steccanella con tanta stima per la sua chiara professionalità, che unisce aduna profonda spiritualità che accompagna tutti i suoi pensieri”.Aria nuova alla federazioneitaliana calabresiAlla neonata Federazione ItalianaCalabresi si respira aria nuova, forieradi grandi cose.Finalmente la Federazione attuale èl’unica riconosciuta dalla Regione Calabria,senza frange e senza “controfigure”.Una sola Federazione, un solo presidente– il prof. Italo Richichi, uomo digrande spessore – una sola linea operativa:quella approvata e concordata coni dirigenti con i dirigenti <strong>del</strong>le RegioneCalabria, Zoccali ed Agliano,proprio in occasione <strong>del</strong>la visita – unanno fa – <strong>del</strong> governatore Giuseppe Scopelliti.Il cambiamento ha dato lustro ancheall’Associazione Culturale Calabro-Brianzola di Albavilla (Como) il cui presidente,Vincenzo Versace, è stato elettopresidente <strong>del</strong> Collegio dei Sindaci <strong>del</strong>lanuova Federazione. Una scelta azzeccata:calabrese doc, uomo, come si dice,“tutto d’un pezzo”, onorerà sicuramentela sua nuova carica con la stessa serietàe la stessa abnegazione con le quali daanni porta avanti il suo ruolo di presidente<strong>del</strong>l’Associazione.Tornando alla nuova Federazione, ilprocesso di unificazione di tutti i circolicalabresi è iniziato alla fine <strong>del</strong>la scorsaestate quando, nel corso di una riunioneal’Hotel Michelangelo di Milano, i dirigenti<strong>del</strong>la Regione Calabria, Zoccalied Agliano, hanno fissato le tappe tecnicheper dare il via al nuovo organismo:l’iscrizione dei Circoli all’albo <strong>del</strong>la RegioneCalabria e i termini per l’adesionedegli stessi alla Federazione Unitaria.Responsabilità comuninell’articolo 18In seguito, il 18 dicembre scorso all’HotelVittoria di Milano è stato formalizzatol’incontro per l’Assemblea <strong>del</strong>iberante,con la partecipazione <strong>del</strong>la DelegazioneIstituzionale Calabrese.I presidentidi 35 Associazionie Circolida diverse regionid’Italia hannovotato a ricoprirela carica più alta<strong>del</strong>la federazione,Italo Zichichi,figura idealee capace di realizzarequantoespressamentedesiderato dallostesso governatore<strong>del</strong>la RegioneCalabria. E ilnuovo presidentenon ha <strong>del</strong>uso:ha subito dato ilvia a una serie di incontri per tracciarele linee programmatiche <strong>del</strong> lavoro <strong>del</strong>progetto Calabria e <strong>del</strong>la “Nuova Calabresità”<strong>del</strong>la neonata Federazione.L’esecutivo è stato votato il 12 febbraioscorso e risulta così composto:Presidente: Italo ZichichiVicepresidenti: Nicolas Gallizzi e GregorioTolomeoSegretario: Stefano ScunciaTesoriere: Francesco TrimboliConsiglieri: Sostene Codispoti, DinoMorabito, Luigi Patrone e Gerardo Gat-Spesso ritorniamo, con rabbia, aglianni <strong>del</strong>l’economia facile. Per eccessodi buonismo, a colpi di walfare e di unsindacalismo portato a livello di governo,si consumava il dissesto sociale, moraleed economico <strong>del</strong>l’Italia. Tutto inizia circa40 anni fa. Il Sindacato italiano si ègiovato <strong>del</strong> silenzio <strong>del</strong>la casta politicaper elaborare contratti dove si trovavanocoperture sulle più eccentriche richieste.Sembrava che il fine di accordi fossefavorire lo sperpero per incrementare leschiere di fannulloni. E nessuno notavache la pacchia era avviata alla fine.Questa resa condizionata dei governi difronte alle piazze, ha incoraggiato le piùarroganti richieste sindacali, tanto da rendereimpossibile un lavoro produttivo,costringendo gli imprenditori a <strong>del</strong>ocalizzarela produzione in Paesi più convenienti.Con doppie conseguenze: la creazionedi enorme spesa statale senza uncorrispettivo di entrate. Un esempio pertutti: le ondate di insegnanti allo sbaraglionella scuola, senza la professionalitàadatta, ma con la solenne ipocrisia che uninsegnamento efficace era dipendente dalnumero dei docenti da pagare.Non dimentichiamo le grandi operepubbliche inutili, giustificate in nome<strong>del</strong>l’occupazione, poi lasciate ai varivandalismi. Il clientelismo elettorale esigevaqueste spese inutili. Tanto a pagareeravamo noi. Così sono sorti Ospedali,centri sportivi, strade che non portanoda alcuna parte. Miraggi e abbagli per lapropaganda. In quegli anni di follie, parlaredi austerità o contenimento di speseera come bestemmiare. Meglio un postofisso per tutti in nome <strong>del</strong> principio chetutti debbono lavorare, anche quelli chefingevano di farlo solo per lo stipendio.Ancor oggi questa “cultura” <strong>del</strong> lavoroimperversa; specialmente nella CGIL<strong>del</strong>la Camusso e divide il PD tra innovatori<strong>del</strong> rapporto di lavoro e conservatoridegli arcaismi ideologici <strong>del</strong> posto fisso,in nome <strong>del</strong>l’art. 18 <strong>del</strong>lo Statuto deiLavoratori. La permanenza di tabù suquesti punti è di ostacolo al rilancio <strong>del</strong>laproduzione. In queste condizioni di precarietàproduttiva impensabile che unimprenditore assuma personale sottoi vincoli <strong>del</strong>l’articolo 18 che complicail principio <strong>del</strong>la produttività. Il ricorsoalla magistratura per licenziamentodi chi è inadempiente agli obblighi chesi è assunto o alle regole <strong>del</strong> lavoro perreiterati assenteismi, intralci alla produzione,adesione a scioperi improvvisi,ecc., per effetto <strong>del</strong>la protezione <strong>del</strong>l’art.18, è un assurdità. La cassa integrazioneprolunga a dismisura i danni al bilancio.Se leggiamo le sentenze sui conflitti dilavoro, vediamo che sono quasi sempre afavore <strong>del</strong> licenziato, anche se si tratta diviolazioni gravissime. E’ raro che vengaaccolta la posizione <strong>del</strong> datore di lavoroper un arcaico pregiudizio ideologico.Così, il congegno <strong>del</strong> posto e lavoro fisso,oggi, con le trasformazioni dei <strong>del</strong>icatirapporti tra chi lavora e chi investe peressere concorrenziale, non ha alcun senso.Ma la CGIL, malgrado che la societàsia cambiata, è ideologicamente insensibilealla flessibilità nel lavoro. Probabilmente,non firmerà l’abolizione <strong>del</strong>l’art.18 e non contribuirà a trovare soluzionidiverse sulla licenziabilità garantita dasussidi alla disoccupazione.Non trascuriamo la funzione pedagogicache avrebbe sulla società la fine<strong>del</strong>l’art.18. Nato per tutelare il diritto <strong>del</strong>posto di lavoro di chi ce l’ha, ha immessole molte illusioni sul posto fisso, comelavoro obbligato anche quando questonon c’è. C’è la licenziabilità per giustacausa che è una vertenza da accertareall’interno <strong>del</strong>l’azienda e non essere portataal giudice <strong>del</strong> lavoro, salvo gravissimeeccezioni. L’art 18 <strong>del</strong>lo statuto deilavoratori non difende la produzione, mato.Sono stati, inoltre, eletti all’unanilità ilCollegio dei Probiviri con presidenteGiusy Vazzana e il Collegio dei Sindacicon presidenteVincenzo Versace(nella foto).Il programma dilavoro illustratoe concordato hamolti obiettivi,tra i quali vale lapena di sottolineareil progettosulla Dieta MediterraneaCalabrese,patrimonioimmateriale<strong>del</strong>l’umanità.Sono state istituiteinoltre le seguenticommissioni dilavoro con relativipresidenti:1) Dieta Mediterranea(Marino Corica)2) Eventi (Giuseppe Lazzaro)3) Cultura (Cataldo Russo)Già in occasione <strong>del</strong>la Bit, Borsa Internazionale<strong>del</strong> Turismo (Fiera di Milano,16-19 Febbraio) si è fatto il punto suirisultati <strong>del</strong> lavoro appena avviato e chefa ben sperare per l’appuntamento conExpo 2015, quando soprattutto la DietaMediterranea potrà avere la sua più altavisibilità a livello mondiale.Anna Fiumecongela solo benefici di chi li ha acquisiti.Lasciamo da parte “il privato” e diamouna occhiata a quello che è il posto pubblicostatale dove c’è l’inamovibilità dallasede. La licenziabilità è quasi inconsistente,anche di fronte a comportamentiche sfiorano il reato o l’abbandono <strong>del</strong>posto. Quanti sono i dipendenti pubblicilicenziati in 70 anni di tutela sindacale ecostituzionale?Poter licenziare chi non ha voglia di lavorareè un diritto <strong>del</strong> datore di lavoroa vantaggio <strong>del</strong> lavoro stesso e di chivuol lavorare in maniera produttiva.In aggiunta, Bersani, con quelli che loseguono ancora nel PD, ha oscurato latrattativa facendo intravvedere un disimpegno<strong>del</strong> PD a modificare l’art.18 senzaaccordo tra le parti.Strapazzare a colpi di demagogia laproduzione significa aprire la porta alladisoccupazione. Quando si è disoccupatinon si parla più di art.18, ma di un altroproblema: quello di essere riassunti il piùpresto possibile.Se le regole <strong>del</strong>la concorrenza fosseroquelle quelle <strong>del</strong>la carità <strong>del</strong> conventofrancescano, sarebbe facile essere moltopiù larghi di idee sul lavoro e sui fannulloni.Qualsiasi condizione <strong>del</strong> lavoro dovrebbenascere dalla seria volontà di lavoraree dalla motivazione nel proprio compitoche viene premiato se meritevole. Ilprogetto di organizzazione, selezione edeventuale rigetto di persone inadeguateal compito, sono competenze <strong>del</strong>l’impresa,che deve operare in vista <strong>del</strong> beneaziendale e <strong>del</strong>l’interesse di tutti.Solo se l’imprenditore non ha la spada diDamocle <strong>del</strong>l’art.18 si sentirà sereno diassumere. Ugualmente la fine di questogiogo farà tornare imprenditori stranieri,ora spaventati dai facili ricorsi alla Magistraturaper le possibili vertenze <strong>del</strong>lavoro.Valentino Venturelli


20 marca trevigiana Presentazione <strong>del</strong>l’autore• marzo 2012Inaugurato il monumento a San Giovanni Bosco<strong>del</strong>lo scultore Carlo BalljanaMOTTA <strong>DI</strong> LIVENZA. Domenica29 gennaio nel 60° di fondazione<strong>del</strong> Patronato <strong>del</strong> Duomo diMotta di Livenza è stato inauguratoil gruppo bronzeo realizzatodallo scultore Carlo Balljana raffiguranteSan Giovanni Bosco con igiovanissimi San Domenico Savioe la beata Laura Vicuna e altri treragazzini. “Il gruppo scultoreo- come ha dichiarato il vescovoCorrado Pizziolo – rappresentaciò che il Patronato ha realizzatoin questi decenni: l’accoglienza el’impegno educativo nei confrontidi tanti bambini, ragazzi e giovaniper aiutarli a crescere nella loropersonalità e nella loro esperienzareligiosa.Matteo C.Nella foto sopra momento conviviale. Da sinistra il direttore<strong>del</strong> nostro giornale Alessandro Biz, il prefetto dott. AldoAdinolfi, monsignor Rino Bruseghin e Carlo Balljana.Sotto il Maestro posa con i signori <strong>del</strong> ristorante “Trattoriaal Cigno” di Motta di Livenza in via Callalta n. 11.Nella foto sopra il maestro Carlo Balljana parla ai microfoni <strong>del</strong>le televisioni davanti all’operaappena inaugurata. Le foto di questo articolo sono di Romeo Guerra - Fotografia & Grafica-- via Florida n. 4 - S. Polo di <strong>Piave</strong> (TV) - Tel. 0422 206100Doppia amichevole Under 17 Italia - Germania“L“La storia <strong>del</strong> calcio mondiale passa per Cordignano”a storia <strong>del</strong> calcio mondialepassa per Cordignano”.Così ha commentato il sindacoleghista Roberto Campagna l’arrivo<strong>del</strong>le due nazionali under 17,italiana e tedesca, nel suo comune,per una doppia amichevole il 21 e23 febbraio scorsi. Soddisfazioneanche per il Calcio Cordignano<strong>del</strong> presidente Walter Gava, chegestisce uno splendido settore giovaniledi 160 ragazzi, che sarannoil futuro <strong>del</strong>la prestigiosa societàcordignanese. L’evento si è concretizzatograzie anche a SergioArnosti, ex allenatore di squadregiovanili e segretario <strong>del</strong>l’Associazioneprovinciale allenatori.Gli incontri si sono conclusi conuna doppia vittoria dei tedeschiper 1-0 e 5-0. Questa la lista deicalciatori azzurri <strong>del</strong> tecnico Zoratto:Barlocco, Grassi (Atalanta);Capello, Maini (Bologna);Del Fabro (Cagliari); Sensi(Cesena); Costa (Chievo); Frugoli(Empoli); Capezzi, Gulin,Lezzerini (Fiorentina); Pedrabissi(Inter); Mattiello, Tavanti(Juventus); Apicella, Cristante,Iotti, Piccinocchi (Milan); Cretella(Napoli); Savelloni (Pescara); Ferrante,Romagnoli (Roma).Filastrocca per bambiniCamillino biondoC’era una voltaun bel bambino biondoche voleva andarein ogni parte <strong>del</strong> mondo.Senza dire nullaalla mamma e al babbo,che, come sempre, l’aspettavano,si diresseverso il Cancello <strong>del</strong> Nulla,dove solo l’ombra intravvedeva.Senza avvertire il nonnoe la nonna che ogni giornogli approntava la focaccia,si precipitò in faccia al Montedove scorse un gran bisonte.Intimidito,vagava e vagava e vagava,ma niente trovavache lo soddisfacevafino a ché, un giorno di giugno,giunto in capo al mondo, incontròl’elefante Barbante Fioravanteche gli disse:- Monta sul mio groppone,ti porterò in un bel postone.Camillino Biondo //montò sul groppone,recitò un’orazioneper pregare il suo santone.Poi chiese a Barbante Fioravante:- Dove mi porti?Dov’è il gran postone?- Stai zittone,che al postone arriveremo.L’elefante, piano pianello,si mosse verso il casello,vicino alla casetta di Camillinodove mamma e papà,nonno e nonna attendevano,increduli e impazienti,l’arrivo <strong>del</strong> bambino biondo.Laura Da ReIl nuovo libro diEugenio Morelliattuale omologazione culturale non solo ignora molte potenzialitàL’ creative ma le cancella, anzi le sfrutta facendo spesso credere diessere poeti, scrittori o altro quando in realtà si è poeti e scrittori finchési paga con contributi, abbonamenti. E molti si illudono di essere artisti.In realtà non sono niente, né per i lettori, né per le istituzioni, né per imass-media.


21marzo 2012 • coneglianoConeglianoA Conegliano il “Treno per il Futuro”partito da Conegliano il “TrenoÈ per il Futuro”. Lo scorso 2 marzol’Arena Zoppas è stata teatro di un veroe proprio evento mediatico dedicato aigiovani e al loro avvenire. Un dibattitosu temi attuali, quanto molto sentiti, vistele evidenti criticità dei nostri giorni.Oltre tre mila i ragazzi presenti all’iniziativa,provenienti da tutta la provinciadi Treviso, che si sono interrogati sulloro futuro e su quello <strong>del</strong>le nuove generazioni.“Perché siamo arrivati a questo punto?Perché i giovani non sono considerati difronte a dati lampanti, quali il tasso di disoccupazionegiovanile giunto al 30%?Come possono i ragazzi tornare ad essereal centro <strong>del</strong>la società, non solo a parole?Perché persiste questo disinteresseglobale nei confronti dei giovani? Comeripartire concretamente?”Questi sono solo alcuni dei quesiti postiagli illustri ospiti <strong>del</strong>l’evento: dal giornalistadi Repubblica Riccardo Luna aGiuseppe Roma, direttore Censis; daSergio Nava e Federico Taddia <strong>del</strong> Sole24 Ore, al presidente e fondatore diGeox Mario Moretti Polegato; da GiorgiaMeloni, ex Ministro <strong>del</strong>la Gioventù,a Luca Zaia, presidente <strong>del</strong>la RegioneVeneto. Presenti inoltre Cristian Consonni(Wikimedia Italia); Debora Serracchiani(eurodeputato); Federico Vecchioni(coordinatore nazionale di ItaliaFutura); Margherita Hack sarà collegatain videoconferenza.L’evento è stato seguito da MTV, oltread essere stato diffuso tramite le direttestreaming di Sky Tg24 e <strong>del</strong> Corriere<strong>del</strong>la Sera.Sicuramente ambiziosi ed altrettantodeterminati sono apparsi i ragazzi promotori<strong>del</strong>l’iniziativa, studenti <strong>del</strong> LiceoScientifico Marconi di Conegliano:“Vogliamo portare a livello nazionaleil nostro mo<strong>del</strong>lo di dibattito sui giovani– hanno ribadito i rappresentantidi istituto, Marco Cescon, GiovanniLorenzetto, Simone Da Re e Omar ElJamal - rivendichiamo il nostro ruolo inquesta società, lo spazio che ci spetta.Grazie ad internet vorremmo che nascesseroesperienze come la nostra, intutta Italia. Vorremmo che partissero daConegliano tanti treni <strong>del</strong> futuro, ovverotante esperienze di dibattito e dialogo, ingrado di coinvolgere i giovani di moltealtre città”.La città che viveCONEGLIANO. Si è svoltovenerdì 10 febbraio 2012, nelConvento di San Francescoa Conegliano, il convegnodi studi: LA CITTTA’ CHEVIVE- ECONOMIA, CUL-TURA MATERIALE, SPA-ZIO URBANO, a Coneglianotra XI e XXI secolo.Promosso dall’associazioneArte e Storia, dalla CONFAR-TIGIANATO di Conegliano;il convegno ha testimoniato lavolontà di porre in primo pianole varie complessità <strong>del</strong>lanostra epoca. In quest’occasionesono intervenuti il sindaco di ConeglianoAlberto Maniero, in rappresentanza<strong>del</strong>l’amministrazionecomunale e il vice-presidente allaprovincia di Treviso, assessoreÈ così che il “Treno <strong>del</strong> Futuro” correndo,si spera a livello nazionale, potràcontinuare a risvegliare le coscienzeassopite <strong>del</strong>le nuove generazioni, grazieall’impegno attivo di molti ragazzi, futuriadulti di domani. Il lavoro di questigiovani non è però terminato. Ora sonoinfatti chiamati ad elaborare proposteconcrete, per divenire effettivi protagonisti<strong>del</strong> cambiamento da loro auspicato.Un’occasione veramente unica di confrontoquella vissuta all’Arena Zoppas,dove studenti, politici, imprenditori edintellettuali si sono ritrovati insieme, perprogettare soluzioni concrete su temi dicosì grande rilievo.L’evento è stato supportato a livelloorganizzativo dal Progetto Giovani diConegliano ed è stato sostenuto da diversisponsor, tra i principali: ServiceVending, Veneto Banca, Punto RC AutoAllianz Conegliano, Consorzio ProseccoDOC e Coop Adriatica.A sigillare l’importanza di questa giornataè giunto anche il plauso <strong>del</strong> Presidente<strong>del</strong>la Repubblica Giorgio Napolitanoe di Carlo Azeglio Ciampi.Ylenia Dal Biancoalla cultura e al turismo FlorianoZambon.Nel corso <strong>del</strong> convegno sisono succeduti diversi relatori:Edoardo Demo, Universitàdi Verona, Giorgio Reolon,archivio storico di Belluno,Feltre e Cadore, GiulianoGalletti, Liceo Marconi diConegliano, Pierantonio Val,architetto e docente IUAV eGiovanni Tel, dirigente AreaGoverno <strong>del</strong> Territorio.I relatori hanno sviluppatol’argomento <strong>del</strong>l’espansione<strong>del</strong>la città di Conegliano, attraversogli ultimi dieci secoli e <strong>del</strong>lesue problematiche; particolare attenzionemodo è stata data a quelleurbane ed economiche <strong>del</strong>lacittà di questi ultimi anni in mododa comprendere meglio l’evoluzionefutura in un’ottica legata alledifficoltà economiche e al difficilemomento storico italiano.Moderatrice <strong>del</strong>l’incontro è stataCristina Falsarella, referente<strong>del</strong>l’ufficio Arte Sacra <strong>del</strong>la Diocesidi Vittorio Veneto .Lodovico Pra<strong>del</strong>la.Nella foto: i rappresentanti di istituto <strong>del</strong> Liceo Marconi, Marco Cescon, GiovanniLorenzetto, Simone Da Re, Omar El Jamal; il Sindaco Alberto Maniero; ilpreside <strong>del</strong> Liceo Marconi, Gaspare Basiricò; il vicepresidente <strong>del</strong>la Provinciadi Treviso, Floriano Zambon.Stefano Franzago èdottore in sociologiaMartedì 28 febbraio ilnostro amico e collaboratoreStefano Franzago si èlaureato in sociologia pressol’Università Carlo Bò di Urbinocon un’interessante tesiintitolata “Analisi dei simbolidei partiti e dei movimenti venetisti”.Stefano è già stato consiglierecomunale a Conegliano con laLega Nord dal 1995 al 1997con la giunta Ghizzo.Attualmente è attivo nell’ambitovenetista, sul quale ha annunciatola prossima uscita diun libro.Da parte <strong>del</strong> direttore e di tuttala redazione i migliori auguri alneo dottore.GARBELLOTTO spaI-31015 CONEGLIANO (TV)Viale Italia, 200 Tel 0438 366411BOTTI E BARILI (BARRIQUES)per affinamento vini e liquori, di qualsiasi legname, capacità e formatiLEGNAMI E SEMILAVORATI:Rovere, Castagno, Faggio Nat Ev, Frassino, Ciliegio eur/amerTiglio, Olivo, Acero, Ontano, Pero, Betulla, Acacia, Noce eur/amerToulipier, Carpino, Pioppo, Noce boliviana, Cedro, Lenga.ELEMENTI PER SERRAMENTIPANNELLI IN CASTAGNO FINGER/JOINT 19 mmTRAVATURE IN CASTAGNO E ROVEREPARCHETTI, LISTONI ED ASSITI<strong>DI</strong> LEGNI EUROPEI (i più sicuri)Rovere, Castagno, Frassino, Ciliegio, Olmo, Acero, Acacia, ecc.PREZZI IMBATTIBILIsvendesi anche al minutoLEGNA DA BRUCIOsecca e scorzi (ottimi prezzi)


22promozione <strong>del</strong> territorio• marzo 2012VIAltamarca, importanti iniziativeVI ed. “Premio giornalistico PRIMAVERA DEL PROSECCO SUP. DOCG”edizione <strong>del</strong> “Premio giornalisticoPRIMAVERA Un territorio segnato da itinerari e stampa quotidiana, stampa pe-familiare.premi, uno per ogni categoria:DEL PROSECCO SUPERIO- percorsi fra le vigne, strade bianche,riodica, radio-televisione e web-RE DOCG” dedicato agli eventi,per chi ama il Bicigusto e lo internet-agenzie. Ai vincitori, oltrerassegne, cultura, arte, paesaggio,Slowbike, ma anche la camminata ad un riconoscimento in denaro,ambiente e… al Prosecco nordica, la fastwalking, le ippovie, è offerta una selezione di grandiSpumante Superiore prodotto le escursioni, il gioco <strong>del</strong> golf con vini Docg e Doc e un week-end dain un angolo unico e autentico 4 campi disponibili, il tennis, volo trascorrere nelle strutture ricettive<strong>del</strong>l’Altamarca Trevigiana, quelle a vela e parapendio dalle cime <strong>del</strong>lePrealpi, dal Grappa al Visentin. dei premi ai vincitori a Valdobbia-associate all’Altamarca. Consegnacolline e “terra di mezzo” <strong>del</strong>laPedemontana Veneta, da Valdobbiadenea Conegliano, passandoTante possibilità, curiosità in 16 dene il 29 giugno 2012 in Villa deimostre <strong>del</strong> vino: partenza a Vidor Cedri.per Vidor, Pieve di Soligo, Farra,il 25 febbraio e chiusura il 24 giugnoa Serravalle di Vittorio Vene-Modalità diColbertaldo, Guia, Vittorio Venetoe tanti altri borghi incastonati into. Rassegne per tutti, secondo levigneti storici, classici. Gli amicipartecipazioneregole di un territorio <strong>del</strong> benessere,buonvivere, buongusto, buon-dati anagrafici <strong>del</strong>l’autore devonogiornalisti sono protagonisti di unCopia articolo/servizio originale eevento che, da febbraio a giugno,convoglia oltre 150.000 amici <strong>del</strong>senso e benvenuto.pervenire ad Altamarca – VillaProsecco (di cui ventimila esteri),dei Cedri Via Piva 89 – 31049in un territorio ricco di tradizioni, CONCORSOValdobbiadene-TV entro 30 maggioprodotti e piatti tipici che si possonoIl concorso, riservato a giornalisti2012. (il bando è su www.alta-degustare in ristoranti stellati e italiani e stranieri iscritti all’ormarca.ite su www.primaverapro-in Pubbli_ECO_x locande, con ospitalità il PIAVE:Layout in resort, dine, 1è composto 27-02-2012 da un 16:49 premio Pagina seccodocg.it 1 ) Info:altamarca@agriturismi, relais, a conduzione speciale assoluto e quattro primi altamarca.itGRAN FONDO PROSECCHISSIMA21/22 APRILE 2012ALTAMARCA IN MOUNTAIN BIKEParte la kermesse vino-territorio<strong>del</strong>la Primavera <strong>del</strong> ProseccoSuperiore Docg. La ComunitàMontana <strong>del</strong>le Prealpi Trevigianein collaborazionecon associazioneAltamarca, laPrimavera <strong>del</strong>Prosecco, asdVivibike, asdSbike mette adisposizione deituristi o appassionati<strong>del</strong>la bikeo <strong>del</strong> trekking leguide abilitateche accompagnanochi ne farichiesta,sullestrade o sentieri<strong>del</strong>l’ Altamarca,abbinando losport alla tradizione enogastronomica<strong>del</strong>la zona <strong>del</strong> Prosecco SpumanteSuperiore docg. >. Durantela manifestazione a Miane su prenotazionesi può avere a disposizioneuna guida per conoscere gliambiti più remoti <strong>del</strong>la valle e incontrarele cantine. L’ offerta “PrimaveraProsecco Tour” permettedi percorrere le strade meno note.Occorre iscriversi e prenotarsipresso Asd Vivibike con un costodi € 15 a persona, minimo 2 persone.L’itinerario dura mezza giornatain bike o trekking, la guidaaccompagna sulle strade o sentieri<strong>del</strong> Prosecco con insegnamentoall’ uso corretto<strong>del</strong>la bicicletta e<strong>del</strong>la camminataveloce e conbastoncini, ilfat walking o ilnordic walking.E’ possibile a richiesta,programmareuna visitapresso una cantinao altrimentisi può visitare lemostre aperte inquel periodo condegustazioni diprodotti tipici.Ritrovo presso laproloco di miane ore 9.00 .Prenotazioni entro il giovedìi che precede il weekendcell: 3391912783, infomauro.piccin.33@alice.itwww.primavera<strong>del</strong>prosecco.itwww.altamarca.itINVITOI SEMINARI <strong>DI</strong> FORMAZIONE DEL GRUPPO ECOCONSULTORA ANCHE A TREVISOConsulenza per adeguamento alla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, adeguamentoalle disposizioni in materia di privacy, decreto 231/01 e responsabilità amministrativa<strong>del</strong>le imprese, supporto alle certificazioni (ISO 9001, ISO 14001, OHSAS18001, ecc.), formazione a tutti i livelli, igiene alimentare (HACCP), supporto in materiadi finanza agevolata e progetti personalizzati per specifiche esigenze aziendali.ECOCONSULT NORD ESTvi invita ai prossimi seminari gratuitiche si terranno presso la sede:Viale <strong>del</strong>la Repubblica 247 a Treviso,inizio ore 10 (durata 2 ore circa):Foto: www.fotolia.com©peggy 15 marzo 2012: obblighi in materia di Privacy alla luce <strong>del</strong>le novità introdottecon il “Decreto Semplificazioni”. 29 marzo 2012: notevoli vantaggi e significativi risparmi con l’archiviazioneottica e la conservazione sostitututiva dei documenti. Vincoli ed opportunità. 12 aprile 2012: D.lgs 231/01 e responsabilità amministrativa <strong>del</strong>le impresein sede penale. Come applicarlo per evitare pesanti sanzioni. Analisi di sentenzee reati introdotti. 19 aprile 2012: la certificazione <strong>del</strong>la sicurezza secondo la norma BS OHSAS18001: sconti INAIL ed esclusione dalle responsabilità previste dal d.lgs 231/01.Si prega di contattare Ecoconsult Nord Est per confermare la presenza.ECOCONSULT NORD EST - Viale <strong>del</strong>la Repubblica, 247 - 31100 TrevisoResponsabile: Dott. Lionello SteccanellaTel. 347.5237594 - e-mail: lsteccanella@ecoconsult.itSegreteria organizzativa: Tel. 02.54101458 - mail: relazioni esterne@ecoconsult.itwww.ecoconsult.it/nordest


ubriche e lettere23marzo 2012 •redazione.ilpiave@libero.itNOTE <strong>DI</strong> PSICOLOGOLa motivazione al lavoro edall’apprendimentoC’è uno stretta dipendenza<strong>del</strong>le motivazioni di unindividuo verso un risultato inlinea con le proprie aspettativee la quantità di esplorazioni edesperienze compiute nei primianni di vita nel suo ambiente.Queste si traducono in abilità esentimento di competenza, sematurate in un climabenevolo verso ilbambino.Il sentimento dicompetenza significasentirsi capacedi capire o risolverepiccoli problemitecnici o concettuali,come sostituireuna ruota mancantead una macchinina oaprire e chiudere uncassetto con la chiave.Vero che in queste esperienzeesploratorie il bambino puòcombinare guai: questa attivitànello spazio <strong>del</strong>la casa vienespesso limitata, se non disapprovata,dai genitori; altre voltel’esplorazione, invece, puòessere guidata ed incoraggiatadagli stessi. Le motivazioni a“fare”, essere creativi e proiettatiin avanti nascono propriodai primi rapporti con la realtàe dal clima di affetto.Il bambino che esplora aumentale sue competenze e abilità arisolvere problemi: pensa sempreche la soluzione ci sarà. Sisforza di cercarla, specie se ilbuon esito <strong>del</strong>la ricerca vieneapprezzato. Un bambino, invece,bloccato e disapprovatonon si cimenta con il naturaledesiderio di esplorazione e acquista,alla fine, scarse conoscenzee abilità. Sarà sempreassillato alla paura di fallire edessere ulteriormente disapprovatodagli adulti. A scuola, potrebbeavere la paura fantasmidi sbagliare e non interessarsialle attività scolastiche. E’ ilbambino demotivato che tante<strong>del</strong>usioni provoca in genitoried insegnanti.Una persona, che porta in sè ilmo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong> bambino curioso ecostruttivo e anche apprezzato,sarà sempre motivata a farequalcosa al miglior risultato.Cercherà quale che sia l’attivitào il lavoro, di tendere a conosceretutto quello che devefare e si impegnerà ad ottenereil massimo. Vede positivo ancheil lavoro, specialmente sesi sente apprezzato, stimato egratificato da quelli che lui considerapersonaggi importanti<strong>del</strong> suo contesto lavorativo. Sepercepisce che la sua creativitàe bisogni di conoscenze inquell’ambiente sono ristretti,troverà un altro lavoro per realizzarsial meglio. Insommal’individuo motivato vedenell’attività come una continuazione<strong>del</strong>l’interesse infantileverso l’esplorazione <strong>del</strong>larealtà sotto l’occhio benevolodegli adulti. L’opposto accadead una persona la cui attivitàesploratoria sia stata ostacolatae disapprovata quando era piccolo.Non troverà alcun lavorointeressante ed adeguato allesue attese. Rifiuterà di competerecoi suoi pari e siritirerà nella accettazionedi un lavorodi routine che nonama e che volentieriabbandonerebbe.Quindi, anche sottol’aspetto di rinnovamento<strong>del</strong>l’etica <strong>del</strong>lavoro, di cui oggisi discute tra le partisociali, possiamodire che il compito<strong>del</strong> responsabile<strong>del</strong>le attività sarebbe quello divalorizzare chi è già motivatoe non abbassare le sue aspirazioniverso il miglioramento<strong>del</strong> modo di lavorare. Probabilmente,chi aspira ad ulterioriesperienze forse lascerà quelposto per esprimersi al meglioin un’altra condizione.Ma l’occhio deve soffermarsianche sul demotivato o disinteressato:questo, sotto la benevolaattenzione ed incoraggiamento,può risalire la china<strong>del</strong>la sua idea di inadeguatezzae raggiungere esiti che non siattendeva, confutando le inibizionied i timori infantili versole attività e la realtà. La motivazione,se dipende dal clima deiprimi anni di vita, si può ancherecuperare con un idoneo ruolonella società.dott. Valentino VenturelliIL <strong>DI</strong>RETTORE RISPONDEBasta con questa Italia!Egregio direttoreSono una imprenditrice disperata.In azienda i conti nontornano più. Il lavoro sta calandomentre la pressione fiscaleè insopportabile. Ma quel che èpeggio è l’atteggiamento <strong>del</strong>lamia banca. Avremmo bisognodi un prestito per acquistarela materia prima per evadere<strong>del</strong>le commesse di lavoro, manon ci vogliono fare creditoadducendo i pretesti più disparati.Eppure il prestito sarebbegarantito dall’evasione degliordini! Se andiamo avanti cosìrischiamo di chiudere. Dovròlasciare a casa i tre dipendentied anche io e mio marito, chelavoriamo entrambi in azienda,ci troveremmo senza lavoro. Ilfuturo è nero. E poi sentiamoche i manager pubblici non accettanoun tetto agli stipendi,affermando che 290.000 euroall’anno sono troppo pochi!!!Ma che razza di Paese è l’Italia?.Capisco chi si fa prenderedallo sconforto e decide difarla finita. Prego ogni giornoDio che mi dia il coraggio diandare avanti, anche per imiei due figli. Hanno 13 e 15anni. Hanno ancora bisognodei genitori. Devono crescere.Ma quando saranno grandi edautonomi vorrei andare conmio marito in un altro Paese.Fosse anche la vicina Sloveniaper non essere troppo lontanidai nostri cari. Ma di questaItalia, di mafiosi, di politicanti,di ladri, di un sud che continuaa mangiare sulle spalledi un nord ormai alla fame nonne posso più. Non mi sento piùitaliana!Giovanna De PieriTrevisoCarissima Giovanna, la ringrazio di averci scritto. La sua letterariassume la disperazione di molti imprenditori. Sono diversianche i casi di suicidi, che rappresentano la punta <strong>del</strong>l’iceberg<strong>del</strong> malessere in ci si trova l’economia e il Paese. I risultatidi oggi sono il frutto <strong>del</strong> cambiamento <strong>del</strong>lo scenario mondialedegli ultimi vent’anni, dalla caduta <strong>del</strong> comunismo all’unioneeuropea e la globalizzazione. Fenomeni non capiti da governantiincapaci che hanno saputo solo pensare al proprio benessere,salvo poche eccezioni. La storia <strong>del</strong> Veneto nell’Italia è iniziatacon la tragedia di una emigrazione che coinvolse circa un venetosu due. Se andiamo avanti così potremmo assistere alla fine<strong>del</strong>la permanenza <strong>del</strong> Veneto in un’Italia che sta trascinando afondo una <strong>del</strong>le aree più dinamiche al mondo, che non si meritadi certo una situazione come quella che stiamo sopportando!Alessandro BizL’ARTE ITALIANA NEL MONDOL’artista Silvia Bonottoespone a Mon in BelgioSilvia Bonotto, artista di originitrevigiane, vive nella suacasa di Mol in Belgio con i figliAlexandra e Nathan, che frequentanola locale Scuola Europea.Ha soggiornato a lungo negli StatiUniti, soprattutto in Canada eha molto viaggiato.Lavora nel suo atelier di Mol,dove dipinge tele di grande formato.Quadri di Silvia Bonotto si trovanoin importanti gallerie ecollezioni private. è in corso llamostra <strong>del</strong>le sue opere al centroculturale di Mol, che sta risquotendoun ottimo successo.A.A.A. Multimilionari cercasiDagli anni ’70 e ’80 la maggior partedegli imprenditori italiani, una voltaraggiunta una stabilita aziendale, entravanel mondo <strong>del</strong>lo sport, per consacrare lapropria immagine di imprenditore di successo.La Serie A era diventata una vetrina <strong>del</strong>leprincipali famiglie italiane ed’era motivodi vanto per chi ne faceva parte.Ecco alcuni esempi di personaggi illustriche si sono affacciati nel calcio in questianni e non solo: Berlusconi con il Ac. Milan,Sensi con la As. Roma, Cragnotti conla ss. Lazio, Moratti con l’Inter, Tanzi conil Parma, Zamparini con il Venezia e Pozzocon l’Udinese. Per quanto riguarda lafamiglia Benetton, negli stessi anni entrònel mondo di basket, pallavolo, rugby e<strong>del</strong>la Formula 1.Questa partecipazione <strong>del</strong> mondo imprenditorialestà a testimoniare come il ritornod’immagine, legato allo sport, era unatentazione per tutti. Il calcio italiano era aivertici a livello europeo e rappresentavaun’opportunità di crescita per tutto il Paese.Negli ultimi anni però la musica è cambiata.Possedere una squadra sportiva èdiventato un lusso che, ahimè, in pochi sipossono permettere. La principale accusamossa alle nostre società è stata quella dinon essere riusciti a creare una base economicasolida per le squadre. Il Barcellonacalcio negli ultimi anni ha raggiunto ilfatturato di 450 milioni di euro, arrivandoa doppiare quello <strong>del</strong> Milan, primo clubper fatturato in Italia, con 235 milionil’anno. Una differenza che testimonia laspaccatura tra i club italiani e quelli europei,una perdita di competitività <strong>del</strong> nostrosistema sportivo culminata dalla difficoltànel reperire le ingenti somme che il mondo<strong>del</strong>lo sport di vertice richiede.Il disimpegno dei Benetton da due <strong>del</strong>letre squadre possedute (Sisley volley e Benettonbasket) deve far riflettere sullo stato<strong>del</strong>la nostra economia e in particol modosu quella legata allo sport.Fondamentale è diventato creare uno sportsostenibile in cui le società siano invogliatead accrescere il proprio fatturato; anchese non è sempre possibile per le piccolerealtà; esempio eclatante è Conegliano,dove non è stato possibile scongiurare ilfallimento <strong>del</strong>la squadra di pallavolocittadina, la Spes. (Il <strong>Piave</strong>, numerodi gennaio-febbraio 2012).Ma allora vale ancora la pena investirenello sport? Le società sportive,affermano gli imprenditori, devonosaper camminare con le propriegambe, perché è impensabile cheogni anno i presidenti debbano ripianarei debiti per far sì che le squadrepossano continuare ad essere competitivecon le altre realtà.Per porre un rimedio a questa emorragiala società sportive hanno duepossibilità: la prima è la ricerca diinvestitori esteri, i quali possiedonogrosse somme di denaro disposti ad investirein cambio di maggiore visibilità, neè un esempio Fly Emirates , compagniaaerea degli Emirati Arabi da due annimain sponsor <strong>del</strong> Milan; ma per ora sonoancora troppo poche le società straniereche investono nelle squadre italiane, nona caso la suddetta Fly Emirates garantisceal Milan 12 milioni di euro l’anno disponsorizzazione, la più alta tra le squadreitaliane mentre, facendo ancora una voltariferimento al Barcellona calcio, da questastagione la società catalana è sponsorizzatada Qatar Foundation per la cifra di 30milioni di euro l’anno.La seconda possibilità, di più difficileattuazione, sta in un passo indietro daparte <strong>del</strong>le proprietà italiane per favorirel’ingresso di società nuove magariestere; come è avvenuto per l’associazionecalcio Roma, stritolata daldebito di 300 milioni contratto conUnicredit e passata alla cordataamericana di De Benedetto.Per scongiurare che lo sport italianoregredisca o fallisca, tutte leistituzioni dovremmo essere bravead invogliare gli investitori esteri apuntare sul sistema Italia e non sualtri Paesi; ma di questi tempi nonè facile, perché investire in Italiaspesso è proibitivo e anti-economico,data l’elevata burocrazia cheallunga i tempi tecnici per ottenerepermessi, (esempio dieci anni per costruireuno stadio), rendono il nostro Paesepoco appetibile dagli investitori esteri.Lodovico Pra<strong>del</strong>laIn rete blog di calcio.com


ilpiave.itIl tuo quotidiano on line rinnovatotutti i giorni con te, per i venetiin Italia e in ogni paese <strong>del</strong> mondo

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!