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L'immigrazione silenziosa. Le comunità cinesi in Italia - Fondazione ...

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quisire una discreta capacità l<strong>in</strong>guistica, almeno per la l<strong>in</strong>gua parlata.<br />

Un’altra componente importante, che facilitò il processo di assimilazione<br />

della l<strong>in</strong>gua ufficiale o <strong>in</strong> alcuni casi del dialetto della zona di immigrazione,<br />

furono i matrimoni celebrati con donne italiane.<br />

I <strong>c<strong>in</strong>esi</strong> giunti <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> dai primi anni c<strong>in</strong>quanta hanno dovuto affrontare<br />

una situazione ben diversa. I nuovi arrivati si sono <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> <strong>comunità</strong><br />

già organizzate, all’<strong>in</strong>terno delle quali ognuno ha compiti ben precisi, fra<br />

cui quello che potremmo def<strong>in</strong>ire delle «public relations». Ci sono «addetti»<br />

alle comunicazioni con l’esterno che nel caso dei laboratori si occupano<br />

di tutte le questioni f<strong>in</strong>anziarie, burocratiche, di acquisto delle materie<br />

prime o di vendita di prodotti f<strong>in</strong>iti; nel caso dei ristoranti o di attività<br />

aff<strong>in</strong>i, curano soprattutto i rapporti con gli apparati burocratici e con i fornitori<br />

italiani. Costoro solitamente non partecipano direttamente al lavoro<br />

produttivo ma, <strong>in</strong> molti casi, ricoprono esclusivamente la funzione di trait<br />

d’union fra la <strong>comunità</strong> immigrata e la società autoctona. All’<strong>in</strong>terno delle<br />

<strong>comunità</strong> si crea dunque una situazione per cui vi è un piccolo numero di<br />

<strong>c<strong>in</strong>esi</strong> che conoscono bene l’italiano e gestiscono la maggior parte dei rapporti<br />

con l’esterno, e la maggior parte dei membri della <strong>comunità</strong> che <strong>in</strong>trattiene<br />

quasi esclusivamente relazioni <strong>in</strong>tracomunitarie e risulta così piuttosto<br />

isolato rispetto alle società italiana <strong>in</strong> cui pur si trova a vivere.<br />

In rapporto a questo problema le realtà cambiano anche <strong>in</strong> relazione<br />

alle varie zone di immigrazione. Il livello della conoscenza della l<strong>in</strong>gua<br />

italiana è legato alle situazioni che, per una serie di fattori, si sono venute<br />

a creare nelle varie città. Dove il processo <strong>in</strong>tegrativo è stato particolarmente<br />

attivo si sono formate le condizioni per un progressivo avvic<strong>in</strong>amento<br />

fra le due culture italiana e c<strong>in</strong>ese anche <strong>in</strong> senso l<strong>in</strong>guistico. La<br />

partecipazione ai corsi di l<strong>in</strong>gua, da parte dei cittad<strong>in</strong>i <strong>c<strong>in</strong>esi</strong> stabilitisi <strong>in</strong><br />

<strong>Italia</strong>, si è rivelata <strong>in</strong>fatti più numerosa e costante solo nei casi <strong>in</strong> cui gli<br />

operatori sono stati <strong>in</strong> grado di utilizzare tutti gli strumenti possibili per<br />

<strong>in</strong>staurare un dialogo con gli immigrati.<br />

Nonostante questa sia la situazione attuale, la consapevolezza che l’impossibilità<br />

di comunicare sia un grave limite allo scambio e all’<strong>in</strong>tegrazione<br />

fra le due culture è ormai cresciuta non solo fra gli italiani, ma anche<br />

fra i componenti della <strong>comunità</strong> c<strong>in</strong>ese. Per questo motivo si assiste negli<br />

ultimi anni al fiorire di istituti e associazioni che si pongono come scopo<br />

<strong>in</strong>iziale proprio la soluzione dell’ostacolo l<strong>in</strong>guistico. La giustificazione<br />

più comune, offerta dai <strong>c<strong>in</strong>esi</strong> alla r<strong>in</strong>uncia a frequentare un corso di l<strong>in</strong>gua<br />

o alla decisione di <strong>in</strong>terrompere la frequenza, è la mancanza di tempo.<br />

Un’altra risposta diffusa è l’<strong>in</strong>esistenza (o presunta tale) di scuole di<br />

l<strong>in</strong>gua, oppure l’<strong>in</strong>compatibilità degli orari di lezione coi ritmi di lavoro.<br />

Questo è un problema che rivela la necessità di offrire un servizio che<br />

non si scontri con le disponibilità di tempo dei diversi gruppi di immi-<br />

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