L'immigrazione silenziosa. Le comunità cinesi in Italia - Fondazione ...
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La realtà che si è venuta a creare nella periferia fiorent<strong>in</strong>a offre un’immag<strong>in</strong>e<br />
complessa e contorta. A chiunque si ponga di fronte allo studio<br />
del fenomeno <strong>in</strong> modo superficiale, oppure con l’<strong>in</strong>tento di comprenderne<br />
le d<strong>in</strong>amiche e possibilmente offrire ipotesi risolutive, appare un<br />
mondo a sé dove, fra tanta confusione, vi è un’assenza totale di comunicazione<br />
fra i locali e gli immigrati. I primi, per tutta una serie di ragioni,<br />
si proteggono di fronte a richieste di «giusta» applicazione della legge,<br />
dall’altra ci sono i <strong>c<strong>in</strong>esi</strong> che, <strong>in</strong> molti casi, non ne conoscono nemmeno<br />
i pr<strong>in</strong>cipi più elementari.<br />
Sappiamo bene che la polemica è raramente costruttiva, ma è importante<br />
sottol<strong>in</strong>eare che la già difficile situazione creatasi nella zona è ulteriormente<br />
oscurata dalla giungla di dati f<strong>in</strong>ora emessi. Anche se si escludono<br />
le ipotesi sulla quantità di clandest<strong>in</strong>i presenti nella zona (ovviamente<br />
approssimative), perf<strong>in</strong>o i dati, su una realtà che dovrebbe essere<br />
certa e ufficialmente controllata, sfuggono. <strong>Le</strong> fonti si <strong>in</strong>crociano, i dati<br />
risultano ogni volta nuovi e difficilmente confrontabili. La sensazione di<br />
fronte alle difficoltà analitiche è che qualcosa impedisca di avere un quadro<br />
generale della situazione, che si complica ulteriormente <strong>in</strong> rapporto<br />
al numero di immigrati clandest<strong>in</strong>i stabilitisi nel territorio. Alcuni parlano<br />
del doppio delle presenze ufficialmente registrate, altri esagerano ancor<br />
più le stime. È assolutamente impossibile offrire un’immag<strong>in</strong>e concreta<br />
della situazione e, spesso, i dati offerti sono esclusivamente frutto<br />
di impressioni e calcoli approssimativi.<br />
È certamente vero che la corretta def<strong>in</strong>izione statistica del fenomeno<br />
non rappresenta la parola magica per la soluzione di tutti i problemi legati<br />
all’immigrazione c<strong>in</strong>ese <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, ma l’esatta quantificazione di un fenomeno<br />
rimane comunque un valido strumento senza il quale è impossibile<br />
calcolare le proporzioni di una situazione difficile.<br />
In relazione alle attività maggiormente diffuse fra gli immigrati <strong>c<strong>in</strong>esi</strong><br />
stabilitisi nella prov<strong>in</strong>cia fiorent<strong>in</strong>a non vi sono grandi differenze rispetto<br />
alle altre realtà studiate. La ristorazione e l’artigianato sono <strong>in</strong>fatti i due<br />
settori che occupano la stragrande maggioranza dei componenti del gruppo.<br />
I ristoranti tipici sono concentrati nel centro della città e, dopo la crescita<br />
verticale verificatasi nei primi anni ottanta, si assiste, negli ultimi<br />
tempi, alla saturazione del mercato. Lo stile e i ritmi di vita di quanti lavorano<br />
nei locali tipici <strong>c<strong>in</strong>esi</strong> non si distaccano molto da quelli rilevati <strong>in</strong><br />
altre città nel corso dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e. La produzione artigianale offre <strong>in</strong>vece<br />
<strong>in</strong>teressanti spunti a eventuali approfondimenti, poiché spesso accompagnata<br />
da degenerazioni e scorrettezze di diverso genere. La violenza<br />
sembra divenire la sola risposta, quando si giunge al limite: è importante,<br />
però, non lasciarsi trarre <strong>in</strong> <strong>in</strong>ganno nell’attribuire le responsabilità.<br />
Negli ultimi anni di tragico sviluppo del problema sono stati drammati-<br />
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