L'Ociada aprile - giugno 2013 (pdf - 2MB) - Casadiriposo ...

More documents

Recommendations

Info

14 L’OCIADA Aprile - Maggio - Giugno <strong>2013</strong> Il serpente nel contenitore del latte Mi chiamo Sonja Wiedenhofer e lavoro come operatrice socio sanitaria al Sanatorio. Sono nata il 1° febbraio 1970 e sono cresciuta a Luson con i miei nonni, visto che mio padre morì quando avevo appena 11-12 anni. Nel 1972 nacque mia sorella Elke e nel 1973 mia cugina Silvia. Silvia visse con noi fino a quando andò a scuola, mentre Elke rimase con i miei nonni fino alla seconda elementare. Mia nonna e mio nonno avevano una vecchia casa in cui il riscaldamento c’era solo in cucina e nella “Stube”. Non avevamo nemmeno acqua corrente e dovevamo andarla a prendere da una fontana che ovviamente in inverno era ghiacciata. Quindi, in inverno prendevamo la neve da far sciogliere per poterla usare per lavarci, cucinare e pulire. Noi tre dovevamo anche raccogliere coni d’abete e piccoli ramoscelli che andavano benissimo per accendere il fuoco. In una calda giornata d’estate litigammo molto. Per castigo dovetti io, insieme a Silvia, andare a raccogliere i mirtilli. Ci incamminammo nel bosco con due contenitori del latte. Nessuna delle due aveva voglia ed eravamo infastidite dal fatto, che solo noi due dovevamo andare mentre Elke poteva starsene a casa. Arrivate sul luogo dei mirtilli vedemmo un piccolo serpente nero strisciare sul suolo. Silvia ebbe subito l’idea di far prendere un grande spavento alla nonna. Con grande velocità afferrò il serpente e lo ripose nel suo contenitore del latte, il mio contenitore invece lo riempimmo da brave con i mirtilli. Tornando a casa non ce la facevamo più a trattenerci dal ridere. Aspettammo con ansia che la nonna aprisse il contenitore. Quando lo aprì, il serpente scosciò fuori e strisciò sul tavolo. La nonna prese un grande spavento e buttò velocemente il serpente nel prato dietro casa. Ricevemmo così il nostro secondo castigo in quel giorno, ma questa è un’altra storia… Sonja Wiedenhofer La casa dove abitava Sonja con la sorella e la Suo padre che tiene amorevol- cugina mente Sonja
Aprile - Maggio - Giugno <strong>2013</strong> L’OCIADA Una rondine non fa primavera La vita delle rondini era un continuo migrare da una zona all’altra della terra, un lavoro alquanto faticoso da sostenere, ma restava l’unico sistema per assicurarsi clima mite tutto l’arco dell’anno. Era d’uopo ormai per gli uomini associare la venuta delle rondini all’avvicinarsi della primavera, perché le stesse facevano da sempre la loro apparizione nel periodo che precedeva la bella stagione. Accadde che un giorno le rondini in massa si rifiutassero di migrare, e una giovane rondine animata da un’irresistibile voglia di volare lontana, cercò in tutti i modi di convincerle a spostarsi ancora verso luoghi caldi e pieni di colori. Le rondini furono irremovibili, le stagioni erano divenute più miti e pertanto non era più necessario migrare. Anche le rondini seguivano la morbida linea dell’evoluzione, senza irrigidirsi di fronte alle loro consuetudinarie abitudini. Ma la giovane compagna sentiva ardere nel petto il desiderio d’avventura, e seppur comprendendo il discorso degli adulti, decise di volare lontano alla ricerca del luogo ideale dove soggiornare. Durante il viaggio vide molti paesi e incontrò altre compagne che facevano il suo stesso volo, le salutò una a una nel vederle planare verso paesi dai molteplici colori e profumi, mentre lei non trovava mai un posto che le piacesse così tanto da indurla a fermarsi. Volò per mesi e mesi, sostando giusto il tempo che le occorreva per rifocillarsi e ripartire poi immediatamente, ma la stanchezza di un volo tanto lungo logora, e a un tratto il peso di quel viaggio le si fece insostenibile, tanto da costringerla a fermarsi. Volteggiava in quel momento su di una cittadina tutta imbiancata a neve, i cui tetti candidi riflettevano la luce del sole, e ne restò per qualche istante abbagliata. Planando morbidamente sulle vie affollate, tutti furono stupiti nel vedere una rondine in pieno inverno. E molti considerarono quell’avvenimento come l’annuncio di un’anticipata primavera. Le donne prepararono gli abiti leggeri, sognando già il soffio tiepido dei venti, il profumo dei fiori e i cieli tersi e limpidi. Il sorriso di quelle persone fu davvero un anticipo di primavera, tutti si riversarono per le strade per applaudire la rondine solitaria che aveva portato la buona novella, e la giovane rondine nel vedere la gioia che aveva suscitato decise di non andarsene più. La primavera giunse senza alcun anticipo, ma il sorriso dal volto degli abitanti di quel fortunato paese non si spense più e da allora una massima del luogo fece il giro del mondo: “Una rondine non fa primavera nei cieli, ma nei cuori sì. Perché se hai il cuore a festa non puoi scorger la tempesta.” Dal libro “La piccola voce” di Cleonice Parisi 15
Page 1 and 2: Aprile | Maggio | Giugno 2013 81 a
Page 3 and 4: Aprile - Maggio - Giugno 2013 L’O
Page 13: Aprile - Maggio - Giugno 2013 L’O

L'Ociada aprile - giugno 2013 (pdf - 2MB) - Casadiriposo ...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?