HDS NOTIZIE N. 43 - Dicembre 2008 - pag. 2 - The Historical Diving ...
HDS NOTIZIE N. 43 - Dicembre 2008 - pag. 2 - The Historical Diving ...
HDS NOTIZIE N. 43 - Dicembre 2008 - pag. 2 - The Historical Diving ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
e utilizzava una valvola di scarico manuale, un<br />
sistema che ritroveremo nell’apparecchio Heinke<br />
utilizzato dalla regia marina nella seconda metà<br />
dell’ ‘800. Questa attrezzatura si rivelò un insuccesso<br />
per il suo ideatore. Non risulta infatti se sia<br />
mai stata utilizzata nella realtà, ne se abbia avuto<br />
seguito. probabilmente fu però fonte d’ispirazione<br />
per chi lo seguì.<br />
Nel 1828 i f.lli Deane effettuarono diverse prove<br />
nel canale di croydon (nei pressi della casa di<br />
charles), con un elmo molto probabilmente di<br />
tela. Si trattava di un casco aperto, abbinato ad<br />
una corta casacca di pelle, che consentiva la fuoriuscita<br />
dell’aria in eccesso, mentre l’alimentazione,<br />
effettuata ad opera di mantici dalla superficie,<br />
era di tipo continuo. l’elmo non era fissato<br />
al vestito, probabilmente di canapa, ma semplicemente<br />
appoggiato sulle spalle del palombaro,<br />
tenuto al suo posto da cinghie allacciate alla cintura.<br />
l’anno successivo (1929), ingaggiati dai lloyds,<br />
effettuarono il loro primo ricupero: il carico di<br />
piastre di rame della Carm Bea Castle, affon-<br />
fig. 7 – Disegno attribuito a Simon Goodrich, probabilmente<br />
del 1831, rappresentante lo scafandro dei F.lli Deane (tratto<br />
da: JOHN BEVAN, “<strong>The</strong> Infernal Diver” - Submex, Londra,<br />
1996).<br />
data in acque basse presso l’isola di Wight.<br />
rifornivano d’aria il casco di pelle con un paio<br />
di enormi mantici da fucina. l’aria di scarico,<br />
o quella in eccedenza, usciva da sotto il bordo<br />
dell’elmo e non c’erano problemi se il palombaro<br />
rimaneva in posizione eretta. Se tuttavia inciampava<br />
o cadeva, l’elmo si sarebbe riempito rapidamente<br />
di acqua. Il palombaro doveva quindi<br />
necessariamente rimanere in verticale per tutta<br />
l’immersione, pena l’affoga-mento. ciò ovviamente<br />
comportava una non indifferente limitazione<br />
nell’esecuzione di vari lavori, poiché alcuni<br />
di essi richiedevano magari una posizione a capo<br />
chino, oppure l’essere completamente sdraiati. Il<br />
relitto era posizionato su un fondale pianeggiante<br />
a soli 7 metri circa, tant’è che usarono il ponte<br />
di coperta, che emergeva, come base appoggio.<br />
risultò loro evidente che per il futuro occorrevano<br />
pompe efficienti e un materiale impermeabile<br />
flessibile e resistente, al fine di proteggere<br />
adeguatamente il corpo del palombaro da acqua<br />
e freddo.<br />
Non è chiaro se vennero a conoscenza del brevetto<br />
fig. 8 – Attrezzatura da immersione di John Bethell (tratto<br />
da: JOHN BEVAN, “<strong>The</strong> Infernal Diver” - Submex, Londra,<br />
1996).<br />
<strong>HDS</strong> <strong>NOTIZIE</strong> N. <strong>43</strong> - <strong>Dicembre</strong> <strong>2008</strong> - <strong>pag</strong>. 18