Scarica il manuale delle procedure trasfusionali [file.pdf] - Asl Oristano
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COMPLICANZE TARDIVE DELLA TRASFUSIONE<br />
Si possono manifestare in un arco di tempo variab<strong>il</strong>e che va da alcuni giorni a diversi anni. Sulla<br />
base del meccanismo etiopatogenetico si distinguono 2 tipi di complicanze dovute a:<br />
Meccanismi immunologici ritardati:<br />
• reazioni emolitiche ritardate;<br />
• GvHD;<br />
• porpora post-trasfusionale;<br />
• alloimmunizzazione<br />
Meccanismi non immunologici ritardati:<br />
• sovraccarico marziale;<br />
• infezioni post-<strong>trasfusionali</strong>: possib<strong>il</strong>i, ma molto rare, malattie virali o da protozoi (in<br />
particolare malaria<br />
Reazioni <strong>trasfusionali</strong> emolitiche ritardate compaiono in genere entro 5-10 giorni e sono<br />
caratterizzate da febbre , anemia, ittero e occasionalmente emoglobinuria. Raramente sono<br />
compaiono quadri gravi e potenzialmente fatali come shock, scompenso renale acuto e CID. Di<br />
norma non richiedono alcun trattamento, ma se compare ipotensione e/o scompenso renale<br />
devono essere trattate come le forme di emolisi intravascolare acuta. Bisogna condurre le<br />
seguenti indagini di laboratorio:<br />
-B<strong>il</strong>irubina totale e frazionata (aumento della b<strong>il</strong>irubina indiretta)<br />
-Test di Coombs Indiretto e se positivo titolazione e identificazione degli anticorpi<br />
irregolari. Alcune reazioni emolitiche ritardate sono dovute alla presenza di rari<br />
anticorpi, come ad esempio anticorpi anti Jk a diffic<strong>il</strong>i da evidenziare nei test pre<strong>trasfusionali</strong>.<br />
Bisogna in ottica preventiva selezionare CE compatib<strong>il</strong>i privi<br />
dell’antigene corrispondente all’anticorpo in causa e compatib<strong>il</strong>i col plasma del<br />
paziente.<br />
GvHD-TA (Graft Versus Host Disease associata alla trasfusione associata)<br />
E’ una complicanza rara ma spesso fatale che interviene in particolari pazienti quali:<br />
• pazienti immunodeficienti sottoposti a Trapianto di Midollo<br />
Osseo<br />
• pazienti imunocompetenti trasfusi con emocomponenti<br />
provenienti da donatori compatib<strong>il</strong>i con i riceventi pre gli<br />
antigeni del sistema HLA; quindi di solito provenienti da<br />
donatori consanguinei.<br />
Nel secondo caso <strong>il</strong> ricevente non riconosce come estranei i leucociti trasfusi, mentre questi<br />
ultimi reagiscono contro i tessuti del ricevente. Per questo motivo la trasfusione di<br />
emocomponenti da donatori consanguinei non è una procedura consigliab<strong>il</strong>e in condizioni<br />
ordinarie.<br />
Compare dopo 10-12 giorni dalla trasfusione e clinicamente può essere caratterizzata da:<br />
• febbre<br />
• pancitopenia<br />
• rash cutaneo con desquamazione<br />
• diarrea<br />
• epatite<br />
Se non trattata è di norma fatale nel 90% dei casi soprattutto per la severa ipoplasia midollare,<br />
con la morte che sopraggiunge usualmente dopo 3-4 settimane.<br />
La terapia di tale forma è problematica, i trattamenti con ciclosporina e/o steroidi sembrano<br />
essere inefficaci.<br />
Poiché la GvHD-TA raramente risponde alla terapia, ne è fondamentale la prevenzione mediante<br />
l’ut<strong>il</strong>izzo di emocomponenti irradiati a 2500 cGy, in quanto la semplice leucodeplezione si è<br />
dimostrata inefficace.<br />
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