la sicurezza e la salute dei lavoratori - AUSL12 di Viareggio

ANNO 8 NUMERO 12 - DICEMBRE 2007 - Distribuzione Gratuita
Percorso Sanità - Periodico di informazione e documentazione dell’Azienda USL n° 12 di Viareggio - Autorizzazione del Tribunale di Lucca n° 727/2000 del 15
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espressa nell’interesse dei lettori. L’Editore non assume alcuna responsabilità circa la corrispondenza di quanto pubblicato rispetto ad eventuali discordanze verificate dai lettori stessi.
LA SICUREZZA E LA
SALUTE DEI LAVORATORI
La sicurezza e la salute dei lavoratori
sono oggi, più che mai, un argomento
di estrema ed importante attualità.
Tanto si sta facendo, ma tanto ancora
deve essere fatto per limitare il numero
di vittime e di feriti che quotidianamente
va ad incrementare un elenco
troppo lungo. Ed è questa sempre più
forte consapevolezza che caratterizza
l’operato e l’impegno della Ausl12 di
Viareggio e quello di Enti ed Associazioni
che collaborano alla prevenzione,
ai controlli ed al miglioramento delle
condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Rientra in questo ambito, quindi,
l’appuntamento che si è svolto sabato
15 dicembre, al Viareggio Versilia
Congressi, dal titolo: “Piano mirato
Regionale 2008 – 2010 per la sicurezza
e la Salute dei Lavoratori”, fortemente
voluto dal direttore Generale Giancarlo
Sassoli e sostenuto, con forza e convinzione,
dall’Assessore Regionale al
Diritto alla Salute Enrico Rossi.
È stata un’occasione significativa per
presentare nel dettaglio il Piano Mirato
per la Cantieristica Navale da diporto
2008 – 2010, strumento importante se
si considera lo sviluppo del settore,
registrato negli ultimi dieci anni in
Versilia, così come nel resto della costa
Toscana, con un aumento della produzione
legato alla qualità del prodotto,
apprezzata a livello mondiale.
La sicurezza e la difesa della salute dei
lavoratori dei cantieri navali non si è
parallelamente sviluppata ovunque:
grazie anche alla presenza assidua del
servizio di prevenzione pubblico le
normative di sicurezza sono applicate
in modo formalmente accettabile nella
maggior parte dei cantieri navali, ma
continuano ad accadere alcuni infortuni
anche gravi, permangono esposizioni
importanti a solventi in alcune lavorazioni
e soprattutto sono evidenti le
difficoltà nel coordinare il lavoro tra le
numerose ditte in appalto che operano
contemporaneamente a bordo delle
imbarcazioni, con continui problemi
per la sicurezza e l’igiene del lavoro.
Nell’ultimo anno, anche a seguito di un
infortunio mortale, si è sviluppata, da
parte delle Organizzazioni Sindacali,
una forte domanda di tutela, che ha
trovato accoglienza nelle Istituzioni e
nella Pubblica Amministrazione, pur
nei limiti delle competenze e delle ri-
sorse disponibili.
Con il coordinamento del Comune di
Viareggio e della Provincia di Lucca,
già è in atto una stretta collaborazione
tra Enti diversi della Pubblica Amministrazione
per coordinare le attività di
propria competenza nei Cantieri della
Versilia. L’Assessore al Diritto alla Salute
della Regione Toscana ha risposto
positivamente ad una richiesta della
nostra azienda USL adottando un Piano
straordinario di intervento per la cantieristica
da diporto toscana.
Il Piano prevede risorse aggiuntive
di personale per le aziende USL della
costa Toscana, da dedicare all’attività
di promozione, controllo e vigilanza
nei cantieri navali, superando così i ben
noti limiti di spesa della pubblica amministrazione.
L’Azienda USL di Viareggio, entro il
prossimo Gennaio metterà al lavoro anche
questi nuovi operatori ed il progetto
potrà partire a pieno regime.
Di questo, ed altro, hanno parlato, tra
gli altri, il Direttore Generale della
Ausl12 Giancarlo Sassoli, il Direttore
del Dipartimento della Ausl12 Giuliano
Angotzi, il Giudice Gerardo Boragine,
il Segretario della CGIL Andrea Antonioli,
un rappresentante delle Organizzazioni
Datoriali, il Comandante della
Capitaneria di Porto Giovanni Canu, il
Presidente della Conferenza dei Sindaci
Marco Marcucci e l’Assessore al Diritto
alla Salute della Regione Toscana
Enrico Rossi.

Sanità PERCORSO
anno 8 numero 12 Dicembre 2007
ChE COS’è L’InfLUEnZA?
L’influenza è un’infezione
respiratoria virale
molto contagiosa perché
si trasmette attraverso
goccioline di muco,
saliva, ed in genere per
via aerea, anche semplicemente
parlando vicino
ad un’altra persona,
ha un andamento tipicamente
stagionale (in Italia
quasi sempre comincia
a manifestarsi alla fine
di dicembre e si può
prolungare fino a marzo
– aprile).
L’influenza ha un periodo
di incubazione breve,
variabile da 1 a 4 giorni
(in media 2 giorni), durante
il quale si può essere
già contagiosi.
In particolare il periodo
di contagiosità comincia
qualche giorno prima
della comparsa dei sintomi
e si prolunga per 3 – 5
giorni; ciò significa che il
virus può essere trasmesso
anche da persone che
non manifestano ancora
sintomi della malattia.
Il virus influenzale, che
resiste molto bene nell’ambiente
esterno in situazioni
di freddo e bassa
umidità, si diffonde facilmente
negli ambienti
chiusi affollati.
Caratteristiche cliniche
della malattia:
Sintomi sistemici: improvvisa
insorgenza di
mal di testa, febbre, brividi,
dolori muscolari e
malessere generale.
Sintomi respiratori: la
tosse e il dolore alla gola
(faringodinia) possono
diventare assai intense
man mano che i sintomi
generali si riducono.
I reperti obiettivi sono
minimi nella malattia
non complicata.
I pazienti con influenza
non complicata migliorano
nel giro di 2 – 5 giorni
e sono da considerarsi
guariti dopo una settimana,
sebbene la tosse
possa persistere per 1 – 2
settimane.
La sensazione di debolezza
generale post-influenzale
può persistere
per settimane.
La diagnosi di influenza
si basa sui sintomi cli-
nici, ma la certezza diagnostica
si ha solo con
l’identificazione dei virus
influenzali con i test
di laboratorio; tuttavia
l’identificazione dei virus
non è utile per il singolo
individuo, perché non
modifica la scelta della
terapia e viene quindi effettuata
solo per identificare
i virus circolanti, la
cui conoscenza è essenziale
per la produzione
di vaccini per la stagione
successiva.
Prevenzione dell’influenza:
La trasmissione del virus
dell’influenza si può
verificare per via aerea
attraverso le gocce di saliva
di chi tossisce o starnutisce,
ma anche attraverso
il contatto con le
mani contaminate dalle
secrezioni respiratorie.
Misure di igiene e protezione
individuale:
1) lavaggio delle mani
(in assenza di acqua,
uso di gel alcolici);
2) buona igiene respi-
ratoria (coprire bocca
e naso quando si
starnutisce o tossisce,
trattare i fazzoletti
e lavarsi le mani);
3) isolamento volontario
a casa dalle persone
con malattie
respiratorie febbrili
(specie in fase iniziale);
4) uso di mascherine da
parte delle persone
che hanno sintomatologia
influenzale,
quando si trovano in
ambienti sanitari tipo
ospedali o case di
cura.
Tali misure si aggiungono
ai presidi farmaceutici
che sono la vaccinazione
e i farmaci sintomatici o
eventuali antivirali.
Complicanze dell’influenza:
Normalmente l’influenza
è una malattia senza gravi
conseguenze, ma in alcune
persone, soprattutto
le più deboli come gli anziani,
può causare complicanze
anche gravi per
la salute.
Le complicanze dell’influenza
vanno dalle sinusiti
ed otiti (queste ultime
soprattutto nei bambini),
alle polmoniti batteriche
(o virali più rare, ma più
gravi), alla disidratazione,
al peggioramento di
malattie preesistenti (ad
esempio malattie croniche
dell’apparato cardiovascolare
o respiratorio).
La vaccinazione:
La vaccinazione antinfluenzale
rappresenta il
mezzo più efficace e sicuro
per prevenire la malattia
e le sue complicanze.
La composizione dei vaccini
antinfluenzali viene
aggiornata di anno in
anno.
In presenza di buona corrispondenza
tra la composizione
del vaccino e
i virus influenzali circolanti,
l’efficacia stimata
in adulti sani varia dal 70
al 90%; nei bambini e nei
ragazzi fino a 16 anni è
stimata un’efficacia pari
al 60-70%; negli anziani
che vivono in comunità
l’efficacia stimata nel ridurre
la mortalità legata
all’influenza varia dal 23
al 75%. Se si considerano
gli anziani che vivono
in strutture di lunga degenza,
la stima di efficacia
nel ridurre i decessi è
del 23-79%.
Gli antivirali:
Sebbene la vaccinazione
annuale rappresenti la
migliore strategia per la
prevenzione delle complicanze
da virus influen-
zali, gli antivirali possono
essere considerati come
ulteriore aiuto terapeutico
per la profilassi
ed il trattamento dell’influenza.
Degli antivirali
attualmente in commercio
in Italia sono autorizzati
per l’uso profilattico
l’amantadina e l’oseltamivir.
L’amantadina è un farmaco
indicato per l’influenza
causata dai virus
di tipo A.
L’oseltamivir è indicato
contro l’influenza A e B
ed è caratterizzato da una
maggiore tollerabilità rispetto
all’amantadina.
L’efficacia profilattica
degli antivirali dipende
in modo cruciale dal tempo
di somministrazione,
che non dovrebbe superare
le 48 ore dall’esordio
dei sintomi influenzali.
Infine è stato descritto in
letteratura che i virus dell’influenza
possono acquisire
resistenza agli antivirali:
per questo l’uso
profilattico degli antivirali
non è raccomandato
di routine (d’abitudine)
durante le epidemie stagionali
di influenza.
Va ribadito inoltre che gli
antivirali:
− non sono un'alternativa
alla vaccinazione;
− devono essere sempre
assunti su prescrizione
e sotto controllo
medico.
Come si cura l’influenza:
La terapia di base dell’influenza
è essenzialmente
sintomatica; è consigliabile
riposo nella fase acuta
della malattia e per 24-
48 ore dopo la scomparsa
della febbre.
Nei casi di influenza non
complicati, con febbre
elevata, cefalea, dolori
articolari, possono essere
indicati i farmaci antipiretici,
analgesici e antinfiammatori
(più comuni
sono il paracetamolo
e l’acido acetilsalicilico
- aspirina - che però non
va usato nei bambini e
negli adolescenti) e decongestionanti
nasali per
favorire la respirazione.
Gli antibiotici sono utili
per il trattamento di complicanze
respiratorie causate
da batteri, ma è importante
evitarne l’uso
indiscriminato ed assumerli
solo se prescritti
dal medico curante. Il loro
uso non appropriato va
infatti evitato perché può
favorire la selezione di
batteri resistenti agli antibiotici.
Dott. Bruno Salis
Segretario provinciale
FIMMG Lucca

Non è detto che per fare
cooperazione sanitaria
con i Paesi in via di sviluppo
si debba per forza
partire e lavorare in loco.
Si può farlo benissimo e
con ottimi risultati, anche
predisponendo azioni e
strumenti, raccordandosi
con operatori, associazioni
ed enti che fino ad
oggi lavoravano isolati
ed in maniera frammentata.
Il nuovo corso regionale
in materia, dando seguito
a quanto espresso dal
Piano sanitario regionale,
ha una parola d’ordine
che si chiama “integrazione”.
Per poter impiegare
con maggiore efficacia
le scarse risorse
esistenti è meglio raccordare
tutti i soggetti e “fare
sistema”.
Integrazione, prima di
tutto, fra le attività della
cooperazione sanitaria e
quelle della cooperazione
decentrata; integrazione
poi di asl e aziende
ospedaliere dentro la
aree vaste, individuando
i Coordinamenti di Area
Vasta come le sedi in cui
elaborare e proporre progetti;
integrazione, infine,
fra tutti i soggetti del
territorio (associazioni,
enti locali, ecc.) i quali,
coordinandosi a livello
provinciale in Forum e
Tavoli di coordinamento
per le azioni decentrate,
nello specifico delle
azioni sociosanitarie, trovano
le aziende sanitarie
quali punti di riferimento
essenziali.
Le strategie regionali
La strategia regionale indica
alcune priorità nella
progettazione sanitaria di
interventi.
Essi dovrebbero tendere
a garantire l’universalità
di accesso alle prestazioni,
dando priorità assoluta
alle fasce più deboli
della popolazione, i bambini
e le donne; tendere a
rafforzare i sistemi sanitari
nel loro complesso,
in alternativa alle strate-
anno 8 numero 12 Dicembre 2007 PERCORSO
gie d’intervento centralizzate
e “calate dall’alto”;
potenziare infrastrutture,
sistemi di programmazione
e controllo, di
acquisto e distribuzione
di farmaci essenziali (inclusi
i farmaci antiretrovirali
per il trattamento
dell’AIDS); investire, soprattutto,
in risorse umane
all’interno del settore
pubblico e formare, nonché
motivare il personale
sanitario.
L’ASL della Versilia
nella cooperazione
Fare cooperazione in
questo nuovo scenario
per l’ASL 12 rappresenta
sia mettersi a disposizione
di alcune priorità
regionali, ma anche valorizzare
il lavoro di alcuni
soggetti del territorio
ed infine raccordarsi per
azioni di sistema entro
l’Area vasta.
Per il primo di questi
aspetti, alla luce dei criteri
di sostenibilità e appropriatezza,
dobbiamo rile-
vare la progettazione insieme
al Consorzio Metis
di Pisa di un sistema basato
sul web ed in grado
di gestire la fornitura di
materiale sanitario (apparecchiatureelettromedicali,
arredi e mobilio,
presidi medico chirurgici,
farmaci e altro). Nell’ambito
di questa attività
si è potuta riscontrare
la necessità di integrazione
di ogni punto della
rete del sistema sanitario
toscano e del sistema ter-
ritoriale locale mediante
la creazione del sistema
web della Cooperazione
Sanitaria Internazionale.
Si è così prolungata tale
partnership mediante la
presentazione di un progetto
di iniziativa regionale
che avesse l’ obiettivo
di condurre alla messa
“in rete” di tutti i soggetti
sul fronte delle azioni
sociosanitarie e che integrasse
anche il sistema di
gestione delle forniture
di materiali.
Il lavoro di valorizzazio-
Sanità
L’AUSL12 DI VIAREGGIO NELLA COOPERAZIONE
SANITARIA INTERNAZIONALE (CSI)
IL SISTEMA TOSCANO DELLA COOPERAZIONE
ne delle risorse locali ci
ha condotti, affiancati al
Comune di Viareggio,
a sostenere mediante finanziamento
regionale
l’azione condotta dall’Associazione
Nutripa
Versilia per la prevenzione
e la cura della malnutrizione
acuta dei bambini
della zona di Butare in
Rwanda.
Le azioni di sistema realizzate
nell’ambito del
Comitato di area Vasta
per la CSI, anche attra-
verso un intenso lavoro
di scambio di idee, saperi
e metodi, si sono concretizzate,
prima di tutto, nel
contributo dato alla stesura
delle Linee Guida,
presentate ufficialmente
nell’ottobre scorso e che
serviranno da indirizzo
per tutti i soggetti toscani
che d’ora in avanti progetteranno
interventi sociosanitari
nell’ambito
della CSI.
Attualmente è in corso
nelle aree vaste il monitoraggio
degli operatori
aziendali che hanno lavorato
o che intendono
farlo, in progetti di CSI.
Tale monitoraggio servirà
come base per l’avvio
di una banca dati cui sarà
indispensabile accedere
per fornire ai progetti
toscani le risorse umane
necessarie all’intervento
diretto nei paesi terzi.
Dott. Roberto Della Cerra
Staff Direzionale
Referente CSI Azienda
USL 12 di Viareggio
Mappatura dei soggetti
attivi nell’ambito della
cooperazione sanitaria
Il Progetto di Iniziativa
Regionale di Cooperazione
Sanitaria “Integrazione
e rete di cooperazione
sanitaria di Area
Vasta Nord Ovest” si prefigge
l’obiettivo di creare
una rete di cooperazione
sanitaria tra i soggetti sanitari
attivi nell’Area Vasta
Nord Ovest al fine di
migliorare gli interventi
implementati nei Paesi in
Via di Sviluppo dai soggetti
coinvolti e di indirizzare
gli stessi verso interventi
sanitari integrati,
assicurando e garantendo
la continuità degli interventi.
Il progetto prevede, tra
le varie attività, quella
di creare una mappatura
dei soggetti sanitari attivi
nell’ambito della cooperazione
sanitaria nell’Area
Vasta Nord Ovest.
Partner e referente per la
realizzazione di tale attività
è l’Istituzione Centro
Nord-Sud, ente strumentale
della Provincia
di Pisa per le politiche di
cooperazione, immigrazione
e intercultura.
La mappatura è di estrema
utilità per comprendere
in maniera chiara
quali siano i soggetti che
si occupano di cooperazione
allo sviluppo, quali
sono i settori di intervento
in cui operano, quali
sono le aree geografiche
verso cui indirizzare la
loro attenzione. L’obiettivo
di tale attività è di
sistematizzare le informazioni
già esistenti, valorizzarne
le specificità,
le esperienze pregresse
maturate e gli eventuali
canali istituzionali di
cooperazione già attivati
e aumentare in tal modo
la circolazione di informazioni
concernenti la
realizzazione di attività
di cooperazione sanitaria
internazionale.
Qualsiasi operatore abbia
già avuto esperienze
in questo settore o intenda
averne è pregato
gentilmente di ritirare il
questionario necessario
per poter essere inserito
nel database presso il
REFERENTE COOPE-
RAZIONE SANITARIA
INTERNAZIONALE
DR. ROBERTO DELLA
CERRA - Staff Direzionale
Villa Pergher.
e.dellacerra@usl12.toscana.it
Telefono 0584.6055391

PERCORSO
Sanità anno
PER ChI AMA LA MOnTAGnA
Gli ombrosi sentieri
d’estate e le piste da sci
d’inverno sono sempre
stati una irresistibile attrattiva
per quelli che
amano la montagna. In
anni più recenti il turismo
di massa ha portato
verso la montagna un numero
sempre maggiore
di persone, molte delle
quali sono, anche per ragione
di età, portatori di
patologie cardiache o respiratorie
di vario grado.
Gli impianti di risalita
costruiti per far fronte
all’aumento e alla diversificata
richiesta consentono
di raggiungere, in
breve tempo e con (relativamente)
poca fatica,
altitudini superiori ai
2000 metri. Cosa accade
al nostro organismo
quando ci si sposta a queste
altitudini? Il primo e
principale attore dei vari
cambiamenti che si osservano
nell’organismo
è la riduzione dell’ossigeno
nel sangue poiché
la pressione parziale di
ossigeno nell’aria che respiriamo
diminuisce. A
2500 metri la pressione
parziale di ossigeno nell’aria
si riduce del 20%
e cala progressivamente
fino a ridursi del 60% a
8000 metri. È questa riduzione
della pressione
dell’ossigeno nel sangue
(ipossia) che oltre a ridurre
la quantità di ossigeno
che arriva ai tessuti
innesca meccanismi
che interferiscono con
la funzione dell’apparato
cardiocircolatorio,
respiratorio (polmone e
circolazione polmonare)
e del sistema nervoso
simpatico. Queste ripercussioni
su organi e
apparati si verificano in
fase acuta,cioè nei primi
giorni di permanenza ad
alta quota. Prolungandosi
la permanenza ad
alta quota si verificano
degli aggiustamenti che
portano ad un aumento
del contenuto di ossigeno
nel sangue. Questi aggiustamenti
sono essenzialmente
rappresentati da
un aumento della ventilazione
polmonare e da
un aumento del numero
dei globuli rossi. Questo
processo di acclimatazione
richiede molti giorni o
settimane di permanenza
ad alta quota. Se guardiamo
a quanto accade a
carico del cuore nei primissimi
giorni a causa
dell’ipossia vediamo che
si ha un aumento della
frequenza cardiaca, un
aumento della forza con
cui il muscolo cardiaco
si contrae e un aumento
della quantità di sangue
pompata nella circolazione
generale. Questi
cambiamenti di fatto provocano
un aumento del
lavoro del cuore, quindi
un aumentato fabbisogno
di ossigeno e dunque di
sangue da parte del muscolo
cardiaco, sangue
che deve essere fornito
dai vasi coronarici (i vasi
che portano il sangue al
cuore). È intuitivo che
perché non si abbia sofferenza
cardiaca non solo
i vasi coronarici devono
essere normali e capaci
di rispondere prontamente
all’aumento della
richiesta di sangue ma
che il muscolo cardiaco
non abbia subito danni.
È dimostrato che questo
aumento del lavoro
cardiaco è privo di conseguenze
per un soggetto
giovane e sano anche
quando sottoposto ad un
esercizio fisico intenso
ad altitudini variabili tra
2350 a 7625 metri. Con
l’acclimatazione si riduce
la portata cardiaca e il
lavoro del ventricolo sinistro,
ma contemporaneamente,
per i cambiamenti
che avvengono nella circolazione
polmonare, si
verifica un aumento del
lavoro del ventricolo destro.
In realtà nel paziente
cardiopatico che si sposta
ad altitudini maggiori di
2000 metri giocano, negativamente,
altri fattori
tra cui in particolare il
freddo. Per il cardiopatico
la capacità di tollerare
tutti questi fattori che
sollecitano l’apparato
cardiovascolare è legata
non solo alla gravità della
malattia cardiaca ma
anche all’altitudine e al-
l’intensità dell’eventuale
attività fisica. Per quanto
si è detto prima il rischio
di eventi avversi è maggiore
nei primi giorni di
permanenza e si riduce
con il passare del tempo
per effetto dei processi di
acclimatazione. La possibilità
che si verifichino
complicanze cardiovascolari
emerge da pochi
studi effettuati su pazienti
con malattia coronarica
(angina, infarto) non ancora
acclimatati e valutati
ad altitudini variabili
tra 2500 e 3500 metri.
Questi studi evidenziano
un rischio di aggravamento
dell’ischemia
miocardia con la comparsa
di angina pectoris,
soprattutto durante attività
fisica, nonché il rischio
di aritmie cardiache. Nei
soggetti con ipertensione
arteriosa si può osservare
un aumento dei valori
della pressione anche ad
altitudini tra 1200 e 3000
metri.
Sono possibili generiche
raccomandazioni ai cardiopatici
che desiderano
recarsi in montagna?
Penso che sia necessario
personalizzare i consigli
attraverso una consulenza
con il medico di famiglia
o con il cardiologo.
Sono loro che caso per
caso valuteranno sulla
base del quadro clinico
(stabilità o instabilità
dei sintomi), della coesistenza
di patologie (in
particolare respiratorie) e
del tipo di vita che il paziente
intende condurre
a quella prevista altitudine
e consiglieranno in
merito. Un paziente con
storia personale di angina
o infarto che sia asintomatico
e abbia eseguito
un test da sforzo recente
senza segni di schemia
può salire a 3000-3500
metri con minimi rischi.
È sempre comunque opportuno
che l’ascesa sia
graduale, eventualmente
con una tappa intermedia
di pochi giorni a 2000
metri. Naturalmente questo
paziente, che proseguirà
la terapia medica
in modo responsabile,
deve limitare la propria
attività fisica nei primi
3-4 giorni dopo l’arrivo.
Se compaiono sintomi
(angina) è necessario sospendere
ogni attività e
prudenzialmente ritornare
a casa. Sono controindicate
le escursioni
ai pazienti con quadro
clinico non controllato
dalla terapia o che hanno
avuto di recente un infarto
o una angina severa. I
pazienti con scompenso
cardiaco devono evitare
escursioni in montagna
rinviando eventualmente
la vacanza al momento
in cui sarà stata raggiunta
una situazione di
compenso. I pazienti con
ipertensione arteriosa
non ben controllata devono
intensificare la terapia
medica e portare i valori
della pressione entro i
limiti della norma prima
di optare per una vacanza
in montagna. Come si
vede una serena vacanza
in montagna può essere
programmata dai pazienti
cardiopatici. È importante
per tutti ricordare che
il processo di acclimatazione
è fondamentale per
ottenere l’adattamento
dell’organismo alle nuove
condizioni ambientali.
Infine è necessario tener
presente che un’attività
fisica intensa e il freddo a
quote di 3000-3500 metri
possono smascherare
una malattia coronaria o
una disfunzione cardiaca
latente che non ha ancora
dato alcun segno di sé .
Dott. Antonio Pesola
8 numero 12 Dicembre 2007
MARE, COSTA
E DINTORNI
Anche quest’anno la Regione Toscana ha organizzato,
nell’ambito del progetto “Mare,
Costa e Dintorni”, soggiorni in barca a vela
nell’Arcipelago Toscano, soggiorni nel Parco
delle Alpi Apuane presso un Albergo nel paese
di Minucciano (località della Garfagnana) e
presso due Foresterie (Tavernelle che si trova
in Lunigiana e quella del Gabbro, a pochi chilometri
da Livorno).
L’Unità Funzionale Disabilità, aderisce a tale
iniziative da 5 anni. Abbiamo partecipato al
soggiorno che si è svolto nel Parco delle Alpi
Apuane dal 25 al 28 Giugno 2007, dove vi hanno
partecipato tre ragazzi in carico al G.O.M.,
accompagnati da un istruttore sportivo facente
parte del gruppo sportivo Disabili Toscana.
Inoltre, tre ragazze, anche loro in carico al
G.O.M. e frequentanti le attività di socializzazione
dell’U.F. Inclusione Sociale, accompagnate
da un’operatrice di tale U. F., hanno
soggiornato nella Foresteria del Gabbro dal 18
al 22 Agosto 2007.
Entrambe le esperienze sono state interessanti
e positive, sia per i ragazzi che per gli accompagnatori,
in quanto le bellezze del paesaggio
toscano, attraverso le escursioni nei parchi e
nelle aree verdi, hanno rappresentato un’opportunità
per sperimentare un sano stile di vita
e lo stato di benessere che proviene dal contatto
con la natura.
Vorremmo parlare dei giorni passati alla Foresteria
“Gabbro”, in quanto si tratta di una esperienza
inedita e particolare. Infatti quest’anno
la Regione Toscana, ha voluto organizzare
anche per i ragazzi disabili un tipo di soggiorno
autogestito, con l’obiettivo di far sperimentare
nuove forme di autonomia fuori dall’ambiente
quotidiano e di promuovere una cultura orientata
ai valori dell’incontro, del confronto e dello
scambio nel rispetto di ogni diversità.
L’operatrice che ha accompagnato le nostre
ragazze racconta: “Siamo stati ospitati in un
ex convento della Diocesi di Livorno, in uno
splendido paesino sulle colline livornesi “Gabbro”,
posto in un incantevole scenario immerso
nelle colline toscane, in un susseguirsi di forme
dalle rotondità armoniche, dove l’occhio spazia
tra una distesa di zolle di terra appena arate,
dai toni chiari e scuri.
Così in questo scenario abbiamo trascorso
quattro giorni ricchi di esperienze significative,
sia sul piano dell’amicizia e del divertimento e
sia sul piano dell’impegno e della responsabilità
il tutto condiviso insieme ad un altro gruppo
di ragazzi delle Aziende Sanitarie di Pisa e Pistoia.
La struttura che ci ha ospitato era gestita
da associazioni di volontariato “Velasentite”
e “Mediterraneo”, che hanno collaborato con
noi in ogni momento della giornata. La casa
era situata in paese ed era articolata su tre piani
e comprendeva comode camere, un salone,
un’ampia cucina, un salone per le riunioni e il
giardino.
Il programma quotidiano, basato su esperienze
di auto promozione e co-gestione della vacanza
si basava sul supporto di utenti/operatori,
dove la mutualità della relazione si è sostituita
al rapporto di assistenza o sorveglianza. Abbiamo
fatto uscite, sia a piedi (escursioni sulle
colline), sia in barca a vela; questa ha rappresentato
per le partecipanti un’esperienza nuova
creando spirito di avventura ed entusiasmo. Le
ragazze si sono integrate positivamente con gli
ospiti e hanno così sperimentato l’autogestione
nel preparare i pasti, nel fare la spesa e nel
riordinare gli ambienti in cui soggiornavano.
La vacanza è finita presto, e siamo ritornati a
casa entusiasti esprimendo il desiderio di poter
partecipare anche il prossimo anno”.
Beatrice Martinelli
Operatore Sociosanitario

anno 8 numero 12 Dicembre 2007 PERCORSO
LIBERE DALLA VIOLEnZA
LIBERE DI SCEGLIERE
Il Centro Anti Violenza
“L’una per l’altra”- numero
verde 800.614822
- della Casa delle Donne
di Viareggio, in occasione
della giornata intemazionale
contro la violenza
alle donne del 25
novembre 2007, ha realizzato
vari interventi sul
territorio anche in collaborazione
con la Ausl12
di Viareggio ed altri enti
e associazioni: la provincia
di Lucca, il Comune
di Viareggio, la Regione
Toscana con il progetto
Porto Franco, Amnesty
Intemational, il Gruppo
Uomini di Viareggio. Si
sono susseguiti in ordine
temporale le seguenti
iniziative. Lo spettacolo
teatrale “Sogni d’amore”
rappresentato al teatro
Jenco il 17 novembre.
La consegna ai panifìci
cittadini e la loro
successiva distribuzione
all’utenza di sacchetti
con la scritta: “Per troppe
donne la violenza è ancora
un pane quotidiano”.
La partecipazione
alla manifestazione nazionale
del 24 novembre
a Roma contro la violenza
maschile sulle donne,
che ha visto la presenza
di più di 150 mila donne.
La proiezione di una
puntata della trasmissione
televisiva “Amore criminale”
di Camila Raznovich
il 25 novembre.
Abbiamo inoltre aderito
alla campagna del fiocco
bianco particolarmente
significativa in questo
territorio che vede la
presenza di un gruppo di
uomini disponibili, a partire
da una riflessione su
di sé, a rompere i vincoli
con la pseudo cultura
patriarcale e conseguenti
stereotipi, condannando
ogni forma di violenza
contro le donne. Il Centro
ha iniziato la sua attività
nel 2001 e da subito
si è adoperato per stabilire
strategie di rete.
Oltre 100 sono i centri
anti violenza presenti in
tutta Italia e quello di
Viareggio è la prima concreta
ed organica esperienza,
non solo in Versilia,
ma nell’intera provincia
di Lucca. L’esperienza
dei centri anti violenza
come il nostro, attivi
da circa vent’anni
sul territorio nazionale,
ha esplorato il fenomeno
della violenza in famiglia
e da estranei e ha posto
all’attenzione pubblica la
complessità e la vastità
di questo fenomeno, rispondendo
alle situazioni
di violenza con la pratica
della relazione fra donne,
la valorizzazione ed
il sostegno delle donne in
disagio, la costruzione di
progetti di contrasto alla
violenza a livello nazionale.
Le donne che lavorano
nel centro, oltre ad
aver fatto propria la pratica
della politica delle
donne, hanno anche
una preparazione specifica,
acquisita attraverso
una particolare scuola di
formazione, che permette
loro di accogliere le
donne con una strategia
che ritiene fondamentale
la relazione, favorendo
quindi un percorso di
fuoriuscita dalla violenza
e la riacquisizione di
un proprio progetto di
vita da parte della donna
stessa. La violenza contro
le donne si configura
in ogni abuso di potere
e di controllo che si
manifesta attraverso il
sopruso fisico, sessuale,
psicologico ed economico.
La violenza psicologica
è comunque sempre
presente in ogni tipo di
abuso di potere e ri-conoscerla
e già il primo
passo per imparare a contrastarla.
Sia al convegno
di apertura che in successivi
interventi sono state
partecipi rappresentanze
dell’Ausl12. Con la dirigenza
dell’Unità di Psicologia
è stata concordata
la presenza, per quattro
ore mensili, di una
psicologa. La collaborazione
si è ulteriormente
rafforzata con la stesura
di un Protocollo di intesa
con il Pronto Soccorso
dell’ospedale “Versilia”.
L’ iniziativa sì è rivelata
particolarmente positiva
perché ha favorito la conoscenza
e una maggiore
affluenza al servizio
di donne che hanno subito
violenza. Infatti, come
confermano i dati ISTAT
del 2006, primi dati nazionali
raccolti sulla violenza
intra familiare di
genere, molte sono le
donne che nascondono
lo stato reale delle violenze
subite. Il dato allarmante
infatti è che ancora
il 94% del fenomeno
è sommerso. Incontrare
quindi nel primo impatto
con l’ospedale un’equipe
di persone, medici-che
ed infermieri/e, sensibili
ad accogliere e capire
i segnali della sofferenza
delle donne e dar loro
un rimando rispetto ad
un’ ulteriore possibilità
di aiuto, ci sembra molto
importante e già in linea
con quanto la legge
regionale toscana, recentemente
approvata, definisce.
Lavoreremo affinchè
questa esperienza si
qualifichi sempre di più
nello spirito di rimuovere
per quanto possibile
l’agghiacciante situazione
descritta dall’ ONU: la
violenza intra familiare è
la prima causa di morte e
di invalidità permanente
per le donne.
Altro sono i punti di rete
con i quali teniamo rapporto.
La polizia, le assistenti
sociali, le scuole,
le parrocchie etc. Sia
dal passa parola che dal
rimando che proviene
da queste realtà, il Centr
Anti Violenza è passato
da 44 donne che vi si
sono rivolte nel 2003, ad
un centinaio nel 2007. Ci
sembra necessario ed urgente
valorizzare sempre
di più, insieme, questa
esperienza e considerare
la possibilità di istituire
una accoglienza anche
materiale, una casa di accoglienza
per i casi più
gravi. Per la Casa delle
Donne e il Centro Anti
Violenza questo è il successivo
passo necessario
e doveroso rispetto a
ciò che la realtà di tutti i
giorni ci mostra. Nel contempo
sta a ciascuna/o,
ma soprattutto alle agenzie
educative, sanitarie
e politiche cogliere ogni
occasione per stimolare
una campagna culturale
che metta al centro la
relazione uomo – donna,
le modificazioni storiche
avvenute, la presa di coscienza
da parte maschile
del valore della libertà
femminile. Per quanto ci
riguarda continueremo a
lavorare, soprattutto con
le scuole, con i progetti
antibullismo e con la
partecipazione a tutte le
iniziative a cui saremo
invitate, com’è accaduto
recentemente anche fuori
dal nostro territorio.
Sanità
Ersilia Raffaelli
SOCIETÀ ITALIAnA
DI PSIChIATRIA
Riteniamo opportuno, alla
luce dei recenti fatti di
cronaca, e della sentenza
della Cassazione che
condanna definitivamente
un nostro collega, precisare
alcuni importanti
aspetti per evitare che
nell’opinione pubblica si
creino informazioni distorte
su un tema così delicato
quale quello dell’assistenza
psichiatrica e
della cura della sofferenza
psichica.
Fermo restando che la
Società Italiana di Psichiatria
condanna qualsiasi
forma di cattiva
pratica, messa in atto da
medici psichiatri e determinata
da negligenza,
imprudenza, imperizia o
inosservanza di leggi, è
necessario ribadire con
forza il rifiuto, da parte
della nostra Società, di
qualsiasi tipo di messaggio
diretto o indiretto in
cui il controllo di comportamenti
devianti mediante
il trattamento farmacologico
ed il controllo
sodale si sostituiscano
alla primarietà della Cura
ed alla costruzione di
un’alleanza terapeutica
con la persona sofferente
di disturbo psichico. Alle
complessità delle patologie
psichiche corrisponde
una complessità della
Cura che ha come ineludibile
premessa il rispetto
e la salvaguardia della
libertà della persona.
Con la sentenza della
Cassazione è stato affermato
un pericoloso principio:
non si chiede allo
psichiatra di occuparsi
della salute mentale
dei propri pazienti e di
curarne i disturbi in base
a scienza e coscienza,
ma di utilizzare gli psicofarmaci
per controllarne
i comportamenti, limitarne,
la libertà, evitare
che la persona affetta da
disturbo mentale, entri
in contatto con il mondo
reale e con le sue difficoltà.
La “posizione di
garanzia” che lo psichiatra
dovrebbe mantenere
nei confronti del paziente
che si sottopone alle
sue cure è espressione di
un mandato sociale non
chiaro, in quanto se da
una parte viene richiesta
la promozione della salute
e dei diritti del malato,
attraverso un processo
terapeutico che ne
favorisca la progressiva
autonomia, l’acquisizione
di individualità e l’inclusione
sociale, dall’altra
si ritiene la persona
che soffre di un disturbo
mentale “diversa e pericolosa”
per la sicurezza
della collettività e se ne
richiede il controllo e la
custodia.
Il comportamento deviante
di una persona affetta
da disturbo mentale
è uno dei tanti elementi
da valutare: è ingenuo
ritenere che i pensieri,
le motivazioni profonde
e i conseguenti comportamenti
di ogni essere
umano possano essere
“condizionati” da un
intervento farmacologico,
a meno che quell’intervento
farmacologico,
anziché essere curativo,
debba diventare esclusivamente
contenitivo,
dunque di fatto abbia il
compito di ridurre la libertà
della persona.
Se dovesse prevalere
una simile impostazione,
si riporterebbe indietro
l’orologio del progresso
scientifico medico, reintroducendosurrettiziamente
il concetto di pericolosità,
faticosamente
cancellato dalla Legge
180 e altrettanto faticosamente
allontanato da
trenta anni di buone pratiche
da parte dei servizi
psichiatrici pubblici italiani.
Imprevedibilità, violenza,
pericolosità torneranno
allora ad essere, nella
pratica clinica quotidiana,
i veri motivi ispiratori
delle scelte “terapeu-
tiche” dello psichiatra,
rendendo inutili anni di
sforzi e di azioni comuni
per ridurre lo stigma e la
discriminazione che hanno
sempre accompagnato
le persone affètte da
disturbi mentali e le loro
famiglie. Inoltre il prevalere
di questi motivi renderebbe
di fatto impossibile
realizzare interventi
terapeutici appropriati,
secondo le raccomandazioni
delle moderne linee
guida di trattamento, utilizzate
in modo diffusa a
livello internazionale, il
cui scopo è quello di rispondere
in toto ai bisogni
della persona, siano
essi psicologici, medici,
sociali e non certo di intervenire
esclusivamente
sulle caratteristiche più
stigmatizzanti dei disturbi
mentali.
I presidenti della Società
Italiana di Psichiatria
Dott. Mariano Bassi
(Bologna)
Prof. Alberto Siracusano
(Roma)
• PAVIMENTI
• RIVESTIMENTI
• ARREDOBAGNO
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• STUFE E CAMINETTI
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PERCORSO
Sanità anno
8 numero 12 Dicembre 2007
“HO UN PROBLEMA DI PESO:CHE FARE?”
L’offerta dei servizi dell’Azienda USL 12 - Percorso adulti
Sovrappeso ed obesità
rappresentano oggi un
problema che riguarda
un italiano su due: a fronte
di questa vera e propria
emergenza nazionale
si riscontra spesso tra
le criticità del sistema attuale
la mancanza di una
strategia complessiva per
l’approccio integrato ai
problemi che ne derivano,
indispensabile invece
per una patologia multifattoriale
e complessa
quale quella in oggetto.
Ecco perché questa
azienda si è dato come
obiettivo quello di “prendere
per mano” le persone
che hanno problemi
di peso, guidandoli in un
percorso costruito passo
dopo passo dagli specialisti
che lavorano nei diversi
servizi dedicati alla
prevenzione ed al trattamento
di sovrappeso ed
obesità.
L’offerta di servizi è stata
modellata sui bisogni
degli utenti: si parte dall’educazionenutrizionale,
rivolta a tutti coloro
che desiderino migliorare
il proprio stile alimentare
e di vita, fino ad arrivare
al trattamento in day
hospital delle forme più
avanzate e gravi di obesità.
L’integrazione tra le
strutture operative, collegate
anche per via informatica,
garantisce un
iter diagnostico terapeutico
condiviso per tutte le
problematiche nutrizionali,
metaboliche, endocrine
eventualmente presenti,
ed il raccordo con
specialisti di riferimento
per il supporto psicologico
o per patologie associate.
La Regione Toscana, ha
riconosciuto l’importanza
e il valore di questo
nostro impegno , inserendolo
tra i progetti speciali
di interesse regionale.
Dott. Giancarlo Sassoli
Direttore Generale
Azienda USL 12 Viareggio
Parliamo ancora di obesità…
Ogni giorno siamo bersagliati
da informazioni e
notizie riguardanti il problema
del peso: ma siamo
sicuri che siano tutte
giuste? Si riportano di
seguito poche ma chiare
e precise informazioni
sul problema.
Che cos’è
L’aumento del peso corporeo
è la conseguenza
di uno squilibrio tra le
calorie introdotte con gli
alimenti e quelle consumate
dall’organismo per
funzionare e per svolgere
le attività della vita quotidiana:
in pratica si introduce
più di quanto si
consuma.
Quali cause
Alla base dell’aumento
del peso ci possono essere
diversi fattori, spesso
presenti contemporaneamente:
• predisposizione genetica:
se entrambi i genitori
sono obesi, la probabilità
di diventarlo
aumenta di 5 volte;
• presenza di alcune patologie:
alcune malattie
endocrine e metaboliche
(diabete, sindrome
di Cushing, ecc.) sono
di per sé causa di obesità;
• abitudini alimentari
non corrette: eccessivo
consumo di cibi ad
elevato potere calorico
quali zuccheri e grassi;
• riduzione dell’attività
fisica: lavori sedentari,
uso costante di auto,
ascensori ecc.;
• problemi psicologici:
ricorso al cibo come
compenso affettivo,
valvola di sfogo di
stress e frustrazioni, fino
a più gravi disordini
alimentari quali bulimia
e anoressia.
Quali rischi
Il sovrappeso e l’obesità
sono in costante aumento
in tutti i paesi occidentali.
Con essi aumentano
le patologie croniche
correlate quali: diabete,
ipertensione, aterosclerosi,
malattie cardiovascolari,
alcuni tipi di tumori,
come quelli a carico
di mammella,utero,colon
retto, colecisti, fegato e
reni.
Come prevenirla
Anche nel caso dell’obesità
e del sovrappeso,
prevenire è meglio che
curare! Tre mosse vincenti:
1) Ricominciare a segui-
re la tradizionale dieta
mediterranea italiana,
considerata oggi da tutti
l’esempio migliore di
una sana alimentazione.
Questo significa soprattutto
ridurre grassi
e zuccheri ed aumentare
il consumo di frutta e
verdura;
2) Ridurre la sedentarietà:
adottare uno stile di
vita più attivo incrementando
l’attività fisica
quotidiana, dalle
passeggiate alla palestra,
dalla bicicletta a
salire le scale!;
3 ) D i f e n d e r s i d a l -
l’”industria delle diete”:
dire no alle diete
proposte da giornali e
TV, no a prodotti miracolosi
che promettono
rapide e importanti perdite
di peso. È scientificamentedimostrato
che il ricorso indiscriminato
a diete sbilanciate
troppo povere
di nutrienti, con effetto
“tira e molla” sul peso,
causa nel tempo seri
squilibri metabolici ed
una progressiva difficoltà
a perdere peso.
Come curarla
Come per tutte le patologie,
la strategia vincente
è quella di affidarsi a dei
seri professionisti appartenenti
all’ambito sanitario.In
questo campo forse
più che in altri vale la regola
che ogni persona fa
storia a sé: per affrontare
il problema del peso, infatti,
è necessario partire
da una completa valutazione
clinica del soggetto
e non si può prescindere
dal tener conto di gusti,
abitudini, stile di vita
e motivazione ad intraprendere
un percorso mirato
alla perdita del peso.
Non è mai troppo tardi:
numerosi studi hanno dimostrato
che anche solo
una perdita di peso del
10% è in grado di determinare
importanti benefici!
Il programma per la
perdita di peso
Oggi non si parla più di
“dieta” ma di “ programma
per la perdita di peso”.
Infatti, per perdere
peso e, soprattutto, per
mantenere il peso perduto
occorre iniziare un
percorso a tappe in cui
siano presenti almeno i
seguenti aspetti: educazione
nutrizionale e piano
dietetico; piano per
l’attività fisica; supporto
motivazionale ed eventuale
supporto psicologico.
Cinque cose da sapere
prima di “mettersi a
dieta”
1) Alcuni momenti della
vita non sono i più adatti
per mettersi a dieta, salvo
diversa indicazione medica.
Quali?
- gravidanza, allattamento;
- periodi di particolare
stress psicofisico;
- presenza di malattie
in fase acuta o fase di
convalescenza;
- età avanzata ;
- depressione;
2) Nessun intervento sul
proprio stile alimentare
è esente da rischi: diete
eccessivamente povere
di calorie o sbilanciate in
nutrienti possono infatti
determinare dei gravi effetti
sulla salute dell’intero
organismo e, paradossalmente,rappresentare
la prima causa del
successivo recupero dei
chili così faticosamente
perduti;
3) Affrontare cambiamenti
delle proprie abitudini
alimentari è prima di
tutto un impegno psico-
logico ed emotivo, considerato
che il cibo non è
solo nutrimento del corpo,
ma anche dell’anima:
è legato profondamente
ai ricordi, alle emozioni,
alle proprie radici etniche
e familiari;
4) Oggi è superato il concetto
di “dieta dimagrante”
intesa come semplice
prescrizione dietetica
basata esclusivamente
sul calcolo calorico,
sul ricorso alla pesatura
degli alimenti e su ricette
preimpostate. È provato
infatti che più del
90% delle persone che
intraprendono una dieta
dimagrante senza intervenire
sullo stile di vita
e sulle proprie abitudini
alimentari non riesce a
mantenere i risultati raggiunti
a lungo termine;
5) Come quando si deve
partire per un lungo
viaggio, anche in questo
caso bisogna scegliere il
momento giusto e, cosa
importantissima, sentirsi
fortemente motivati a
partire, consapevoli che
la meta scelta è importante
prima di tutto per
sé stessi.
L’offerta della Azienda
USL 12 di Viareggio
Una rete di servizi
L’Azienda USL 12 di
Viareggio si è data come
obiettivo quello di “pren-
dere per mano” le persone
che hanno problemi di
peso, guidandoli in percorso
costruito passo dopo
passo dagli specialisti
che lavorano nei diversi
servizi dedicati al trattamento
del sovrappeso ed
obesità.
Per ogni persona è infatti
necessario personalizzare
obiettivi e strategie del
programma di perdita di
peso: per questo è stata
creata una rete di servizi
altamente qualificata che
può rispondere a tutte le
esigenze in rapporto all’età,
al grado di sovrappeso
e alla presenza di
patologie associate.
L’integrazione tra i servizi,
collegati anche per via
informatica, garantisce
un iter diagnostico terapeutico
condiviso per tutte
le problematiche nutrizionali,
metaboliche, endocrine
eventualmente
presenti, ed il raccordo
con specialisti di riferimento
per altre patologie
concomitanti. Citiamo in
particolare lo stretto raccordo
con la U.O. di Psicologia,
che rende possibile
richiedere, ove necessario,
una consulenza
psicologica direttamente
a partire dai tre “nodi“
della rete, rappresentati
dai servizi sotto riportati.
Ai servizi si accede tramite
CUP (Numero Verde
840.011.550).
Il problema Il servizio di riferimento Le sedi
Voglio imparare a mangiare
meglio?
Sono in sovrappeso?
Presento un’obesità lieve
o moderata ?
Presento un’obesità
grave?
Indipendentemente dal
grado di sovrappeso/
obesità, sono diabetico?
Centro di Educazione
Nutrizionale
Unità Funzionale Igiene
Alimenti e Nutrizione
Dipartimento di
Prevenzione
Ambulatorio della grande
obesità
U.O.C. Medicina
Generale
U.O.S Diabetologia e
Malattie Metaboliche
Distretto Sanitario
Tabarracci
via Fratti 530 Viareggio
Telefono:
0584-6059343 (ambulatorio)
/ 6059300 (centralino)
Ospedale Versilia , piano
2°, presso Day Hospital
Medicina Generale
Telefono: 0584-6057226
(ambulatorio medico) /
6057142 (infermieri)
Ospedale Versilia , piano
1°, poliambulatorio 1
Telefono segreteria:
0584-6059631

anno 8 numero 12 Dicembre 2007 PERCORSO
SCUOLA E OLTRE
La Provincia di Lucca ha
varato il progetto Scuola
e oltre, volto all’inserimento
dei diversamente
abili sia nel mondo della
scuola che in quello del
lavoro. Alla presentazione
di questa iniziativa,
l’assessore provinciale
Simonetti ha sottolineato
come l’ente stia investendo
molte risorse nell’abbattimento
delle barriere
architettoniche.
Una guida all’integrazione
degli alunni diversamente
abili. Si tratta di
un opuscolo, dal titolo
Percorso scuola e oltre,
all’interno del quale sono
raccolte tutte le indicazioni
e suggerimenti alle
famiglie per la scuola
e l’inserimento nel mondo
del lavoro dei ragazzi
portatori di handicap.
Questo progetto è nato
dalla collaborazione tra
la Provincia, l’Ausl 12 di
Viareggio e gli enti locali
e che ha visto la partecipazione
attiva di cinque
scuole superiori.
Il risultato del lavoro effettuato
da esperti e tecnici
è stata una guida informativa,
frutto di un lavoro
di rete condiviso fra
enti e istituzioni che operano
nel territorio della
Versilia. Questo opuscolo,
graficamente composta
da alcuni alunni dell’Ips
“Marconi” di Viareggio,
vuole orientare le
famiglie e gli operatori
nel percorso educativo e
formativo delle persone
diversamente abili, per
favorirne la piena integrazione
scolastica e socio-lavorativa.
La guida si presenta divisa
in tre sezioni: nella
prima viene tracciato il
percorso finalizzato all’integrazionescolastica
degli alunni riconosciuti
in condizione di
handicap. Dalla presa in
carico da parte del Gom
(Gruppo operativo multidisciplinare),
alla diagnosi;
dalla preparazione
di un adeguato percorso
didattico, alla stipula di
un contratto educativo
personalizzato tra scuola,
ASL, famiglia, Comune
e Provincia in cui si
concordano gli interventi
necessari per l’alunno
e gli impegni di ciascuna
parte. Nella seconda parte
si esaminano i possibili
percorsi dopo la terza
media, fino al compimento
del 16° anno di età
o al raggiungimento del
18°. Si tracciano i percorsi
scolastici possibili
e i corsi di formazione
professionale che possono
essere seguiti, oltre
l’apprendistato. Infine le
possibilità dopo il diciottesimo
anno di età: corsi
di formazione, le attività
di preformazione, gli inserimentisocio-lavorativi,
il collocamento vero
e proprio.
“La Provincia – spiega
l’assessore alla pubblica
istruzione e all’edilizia
scolastica Silvano Simo-
netti – è molto attenta a
queste tematiche. Infatti
sta investendo molto in
lavori per l’abbattimento
delle barriere architettoniche
negli istituti, realizzando
ascensori, rampe
di accesso. Inoltre saranno
finanziati progetti,
elaborati dalle scuole,
per facilitare l’apprendimento
e per ridurre la dispersione
scolastica. La
guida ai servizi per le famiglie
dei ragazzi con
difficoltà, che presentiamo
ora, rientra in questa
politica di attenzione
al problema”. Il progetto
“Percorso scuola
e oltre” ha visto l’impegno
dei Servizi Pubblica
istruzione, Formazione
professionale, Lavoro,
dei Centri per l’impiego
della Provincia di Lucca,
dell’Ausl 12, della
Conferenza Zonale per
l’istruzione, della Conferenza
dei sindaci, della
Rete di Scuole superiori
della Versilia. In particolare
sono state coinvolte
le scuole: nel ruolo
di capofila l’Istituto professionale
“Marconi” di
Viareggio (corsi professionale-turistico,aziendale
e grafico pubblicitario),
il liceo sociopsicopedagogico
“Chini” di
Lido di Camaiore, l’istituto
d’arte “Stagi” di Pietrasanta,
l’istituto tecnico
nautico “Artiglio” di Viareggio,
l’Istituto tecnico
industriale “Galilei” di
Viareggio.
Sanità
IL BABY CALEnDARIO
PROGETTO PILOTA
DELLA AUSL12 DI
VIAREGGIO E
ITALPAGhE TOSCAnA
In Versilia, per ogni bambino che nasce (in media 5 al giorno), da qualche
giorno c’è un originale, simpatico ed utilissimo regalo. Si tratta del Baby
Calendario personalizzato, progetto pilota unico in Italia, frutto della collaborazione
tra Ausl12 di Viareggio, Italpaghe Toscana, Pediatri di Famiglia
e Associazione “Piccole Stelle Onlus”.
E sono proprio i volontari dell’Associazione che, quando nasce un bambino,
chiedono ai neo genitori l’autorizzazione per la spedizione del calendario.
Ottenuta la liberatoria, che prevede tutte le necessarie garanzie per la
salvaguardia della privacy, tramite posta target il Baby Calendario, contenuto
in una colorata e allegra scatola di cartone, arriva direttamente a casa
dei neonati.
Le 34 pagine di cartone a colori, rilegate con spirale, hanno in copertina
il nome e cognome del bambino o della bambina e la sua data di nascita
(giorno, mese, anno). All’interno il saluto personalizzato del Direttore Generale
della Ausl12 di Viareggio Giancarlo Sassoli, numeri utili, il segno
zodiacale, spazi per le annotazioni mensili del peso, della lunghezza e della
circonferenza cranica o per l’inserimento della prima parola, l’annotazione
del primo dentino e quella del giorno in cui sono stati mossi i primi passi.
E poi, ancora, promemoria per visite e vaccini, notizie sul Pediatra, sul Reparto
di Pediatria dell’Ospedale “Versilia”, consigli, filastrocche, immagini,
fotografie e, naturalmente, i giorni dei dodici mesi, compreso quello in
cui cade il giorno del primo compleanno, data evidenziata e, anche questa,
personalizzata.
Il costo dell’intera operazione non solo è coperto da sponsor, al momento
Aps Farmacie, B2K Balena2000, La Natura dei Bimbi (Firenze), Benetton
(Viareggio e Forte dei Marmi) ed Incaba, ma prevede anche che una parte
degli utili venga poi destinata alle attività dell’Associazione “Piccole Stelle”
che si occupa di neonati e bambini prematuri.

La comunicazione viene
definita come un processo
mediante il quale
i consimili interagiscono,
nel quadro delle finalità
di sopravvivenza
del gruppo, attraverso
segnali più o meno specifici.
Nello scambio comunicativo
umano le componenti
verbali e non verbali
sono costantemente
interconnesse e per
la scuola di Palo Alto
(scuola che analizza gli
effetti comportamentali
della comunicazione)
nella elaborata Teoria
della Comunicazione afferma:
“gli esseri umani
comunicano sia con un
modulo numerico”, cioè
con l’uso di parole, “sia
con un modulo analogico”
comprendente tutte
le modalità del linguaggio
non verbale (quarto
assioma). Tipici della comunicazione
non verbale
sono i gesti, l’espressioni
del viso, i movimenti
del corpo; i cambiamenti
del tono di voce, le pause,
i silenzi, le posizioni
nello spazio tra sé e altri;
a questi potremmo aggiungere
tutti gli artefatti
come l’abbigliamento, il
trucco, gli ornamenti.
Comunicherò, dunque,
con la parola, ma anche
con il silenzio; con gesti,
ma anche con idee;
con fatti e realtà, ma anche
con emozioni ed illusioni:
“È impossibile non
comunicare!” (primo assioma
della scuola di Palo
Alto).
Nella struttura della comunicazione,
possiamo
riconoscere a livello formale,
i seguenti fattori:
l’Emittente, la fonte d’informazione
che codifica
ed invia il messaggio al
destinatario; il Ricevente,
che accoglie il messaggio,
lo decodifica, lo
TAXI
PIETRASANTA
GIOVANNI DI VITA
348 2268883
Tel. e Fax 0584 - 915511
interpreta e lo comprende
grazie ad un Codice
(parola scritta o parlata)
comune all’emittente e
al destinatario; un Contenuto,
cioè l’oggetto della
comunicazione, che
viene trasmesso tramite
un Canale costituito da
un mezzo di propagazione
fisica e connessione
psicologica tra emittente
e destinatario; infine, il
Contesto, dato dall’ambiente
che fa da sfondo
alla comunicazione stessa.
La comunicazione
prevede inoltre la Intenzionalità,
cioè la consapevolezza
della persona
che emette il messaggio
e di chi lo riceve ponendo
l’accento sull’interazione
tra gli interlocutori,
considerati soggetti
attivi, e sulla condivisione
dei significati che si
realizzano tra le persone
(processo).
In latino il verbo “comunicare”
nella sua forma
transitiva significa mettere
in comune, avere in co-
PERCORSO
mune con qualcuno, dare
una parte di, condividere,
partecipare a. Nella sua
forma intransitiva indica,
invece, l’azione di essere
in relazione con, frequentare,
prendere parte
a. Quest’ultima forma,
perciò, ci mostra la
comunicazione non solo
come trasmissione e
scambio d’informazioni
tra più soggetti, ma anche
come relazione nel
suo significato profondo
di creazione di legami.
Una pagina molto signi-
ficativa scritta da Saint-
Exupéry nel “Piccolo
Principe”, esprime in
modo straordinario questo
“creare legami”. Nel
suo incontro con il bambino,
la volpe racconta
della sua vita monotona
fatta solo di caccia e lo
prega di addomesticarla:
“se tu mi addomestichi
la mia vita sarà come illuminata.
Conoscerà un
rumore di passi che sarà
diverso da tutti gli altri.
Gli altri passi mi faranno
nascondere sotto terra.
Il tuo mi farà uscire dalla
tana come una musica
(…)”. L’animale continua
spiegando al protagonista
che ci vuole pazienza
per creare questo
legame:” bisogna essere
pazienti, in principio tu
ti siederai un po’ lontano
da me (…) Io ti guarderò
con la coda dell’occhio
e tu non dirai nulla, (...)
Sanità anno
ma un giorno ti siederai
più vicino (…) se tu vieni
tutti i giorni alle quattro,
alle tre io comincerò
ad essere felice. Col passare
dell’ora aumenterò
la mia felicità. Quando
saranno le quattro comincerò
ad agitarmi, ad
inquietarmi; scoprirò il
prezzo della felicità!”,
vediamo qui espressa,
con estrema semplicità,
la metafora della relazione
umana come esperienza
in comune che comporta
reciprocità, cioè un
atteggiamento di amorevole
cura dove soltanto
può realizzarsi un coesistere
autentico, che non
si aspetta nulla, che basta
a se stesso ma che proprio
per questo può accompagnarsi
a profondi
mutamenti (Di Fabio &
Sirigatti). La relazione
esprime, infatti, un modo
di essere; attraverso il
rapporto con l’altro prendo
consapevolezza di me
stesso. Tanto più sono
consapevole, tanto più
si realizza l’incontro con
l’altro.
Nella relazione d’aiuto
il rapporto terapeuta-paziente,
prima ancora di
rapporto tecnico, è relazione
umana reciproca
ed è questa che fa da
sfondo all’agire del tecnico-specialista;
tuttavia
la comunicazione in una
qualsiasi relazione d’aiuto
prevede la interazione
tra due persone, dove una
è il soggetto che cerca
aiuto (che si aspetta aiuto
e cambiamento e deve
desiderarli) e l’altra che è
l’esperto (che sa adottare
atteggiamento professionale,
flessibile ed autentico).
Eschilo afferma che: “le
parole sono il rimedio
per l’umore malato”; ed
è questo lo scopo ultimo
della interazione d’aiuto,
in quanto mira a risolvere
o ad alleviare le
difficoltà emotive iden-
tificando schemi di comportamento
tipici della
persona che sono alla base
di sintomi e problemi
esistenziali; d’altra parte,
quando il terapeuta
si trova di fronte ad una
richiesta d’aiuto, si trova
ad affrontare spesso
problematiche contemporaneamente
psichiche,
somatiche e di relazione
e la risposta, quindi, si
presenta complessa e non
può limitarsi ad un consiglio
generico, anche se
“di buon senso”.
Una comunicazione efficace
e soprattutto non
dannosa o distorta, quindi,
richiede sia la capacità
di Ascolto (di se
stessi prima e degli altri
poi) sia di una Relazione
Empatica intesa come
la sperimentazione “dentro
di noi” dell’emozioni
dell’altra persona, compartecipazione
di questi
8 numero 12 Dicembre 2007
LA COMUnICAZIOnE nELLA
RELAZIOnE D’AIUTO
sentimenti, capacità di
assumere la prospettiva
dell’altro. Questa capacità
è utile per aiutare a
capire, chiarificare, concettualizzare
il problema
del paziente e potergli
fornire sostegno (l’OMS
inserisce l’empatia tra le
competenze cognitivoaffettive
fondamentali
per il conseguimento di
un completo stato di benessere
fisico, psicologico
e sociale).
La capacità di ascolto
prevede anche la capacità
di favorire l’espressione
delle emozioni, di rifletterci
sopra, di utilizzare il
silenzio, di essere attento
a ciò che il paziente dice
o non-dice; sappiamo, ad
esempio, come possiamo
incontrare un silenzio-risorsa,
con una funzione
riflessiva di raccolta di
idee, oppure un silenzioarma,
che induce negli
altri senso di colpa e ne
marca l’inferiorità risultando
non funzionale alla
relazione.
Vorremmo per ultimo,
ma solo per stimolare
una riflessione, enfatizzare
l’aspetto di Chiarezza
nella comunicazione,
altro aspetto essenziale
per la buona comunicazione;
un linguaggio ermetico
e dominatore, come
quello tecnico e del
tecnico, può essere usato
per stabilire superiorità
e non autorità, lasciando
il soggetto che tende la
mano, nella solitudine.
La Chiarezza coniugata
ad una informazione non
ingannevole, servono poi
a modulare, correggere
e moderare le aspettative
del paziente e del terapeuta.
Dott.ssa Elena Barsella
Laureanda in
Psicologia Clinica
Firenze
Dott. Alessandro Bani
Psichiatra AUSL 12
Viareggio
La bibliografia
può essere richiesta a
elena.barsella@tiscali.it

anno 8 numero 12 Dicembre 2007 PERCORSO
10 ANNI DI LAVORO PER LA
DONAZIONE DI ORGANI
Sono passati più di dieci anni da quando la Regione Toscana decise di non
poter più tollerare che i nostri malati in attesa di trapianto dovessero andare
fuori regione o all’estero per curarsi.
In quell’anno la Toscana decise di prendere a modello organizzativo quello
spagnolo, poiché ancor oggi la Spagna è nazione leader nel mondo per
numero di donazioni e trapianti effettuati, e così avemmo l’opportunità di
conoscere molti Medici ed Infermieri di quel paese, di lavorare con loro, di
imparare dalla loro esperienza.
Conservo vivo il ricordo della telefonata che ebbi dall’allora Direttore
Sanitario Dott.ssa Urbano la quale mi disse che ero stata nominata coordinatore
locale.
Confesso che non avevo idea di cosa questa nomina comportasse e certo
non potevo immaginare che sarei stata catapultata, insieme a molti altri
sanitari della nostra Azienda, in un mondo nuovo e per molti versi spettacolare.
Da allora molte cose sono cambiate, si sono avvicendati i Responsabili
regionali della Rete donazione e trapianto fino ad arrivare alla attuale organizzazione
chiamata Organizzazione Toscana Trapianti – OTT; durante
questi anni la Regione Toscana è arrivata ai livelli di donazione della Spagna
ed è da molti anni prima in Italia attraverso uno sforzo intenso di tipo
organizzativo e di governo clinico.
La nostra Azienda è stata ed è sicuramente una delle più attive in questo
settore e con giusto orgoglio possiamo affermare che il nostro comune
lavoro è servito realmente a dare una opportunità a tante persone che attendono
un trapianto in lista d’attesa.
Dentro questo Ospedale molti lavorano per poter arrivare dall’inizio alla
fine di un processo di donazione, dalle Sale operatorie al Laboratorio
Analisi, al Centro Trasfusionale, alla Radiologia, Urologia, Dermatologia,
Oculistica, Obitorio, ed è di fondamentale importanza l’impegno della
Rianimazione e di tutto il personale del Coordinamento, come quello della
Direzione che ha appoggiato tutte le iniziative intraprese.
Si dice che “chi aspetta un organo non aspetta altro”, ne siamo ben consapevoli
ed ognuno vorrebbe poter dare una risposta a tutti coloro che necessitano
di trapianto, questo è il nostro sforzo, questo il nostro obiettivo.
Purtroppo non è semplice, è un processo per molti versi sconosciuto se
non agli addetti ai lavori e spesso presenta difficoltà e rischi ma quando
dal Centro di Allocazione degli organi ci arrivano i risultati del trapianto
sentiamo una intima e profonda soddisfazione per il successo realizzato.
Dott.ssa Flaviana landi
Coordinatore Rete Aziendale
Donazioni di Organi
Tessuti e Cellule
La tabella sotto riportata mostra il dato di donazioni della nostra ASL
paragonato alla media di tutte le ASL della regione Toscana (compresa la
nostra) ed illustra chiaramente il lavoro svolto in questi anni
DONAZIONE ORGANI ASL 12 VIAREGGIO versus
DONAZIONE ORGANI totale ASL TOSCANA (compresa ASL 12)
anni 1999 2006
d.organi
segnalati
d.organi
effettivi
d.organi
utilizzati
Dati per milione di popolazione (PMP)
dato
ASL12
dato asl
regione
toscana
(compresa
ASL12)
46,9 28,6
33,5 17,2
28,2 13,1
Sanità
RIAPERTI I TERMINI PER IL
CONCORSO TEATRALE
L’Azienda Usl12 di Viareggio, per mezzo dell’Unità Funzionale Semplice
Attività Consultoriale e l’Unità Operativa Semplice Formazione e Promozione
della Salute, riapre i termini per un concorso per la elaborazione
e rappresentazione di un testo teatrale inedito o riadattato su temi inerenti
alla sessualità e all’affettività:
1. Il concorso teatrale è aperto a tutti i giovani, che singolarmente o in
gruppo, con un’età compresa tra i 14 e i 20 anni, si vogliano cimentare nella
scrittura ed eventuale rappresentazione di un testo teatrale di una durata
variabile tra i 30’ ed i 60’.
2. L’obiettivo è quello di dare ai giovani la possibilità di comunicare ad altri
giovani quali esperienze inerenti la sfera sessuale e sentimentale possono
incontrare nel loro processo di crescita psico-fisico. La scelta di utilizzare
la forma teatrale come scambio tra pari, infatti, vuole essere un’alternativa
alle fonti tradizionali di comunicazione (tv, spot ecc..), le quali
spesso possono dare ai giovani una visione travisata della relazione affettiva
e sessuale.
3. Il lavoro potrà essere un libero adattamento o una creazione di un testo
teatrale rappresentabile, avente come tema prioritario un argomento riconducibile
alla sfera della sessualità e dell’affettività, tale da essere un modo
originale e ludico di informare. Lo scopo è quello di facilitare l’acquisizione
di notizie per una maggiore consapevolezza psicofisica nell’adolescenza,
in una fase della vita in cui è utile conoscere al meglio temi così delicati,
attraverso una comunicazione convincente, corretta e adeguata.
4. I testi dovranno giungere, entro le ore 12 del 15 marzo 2008 al seguente
indirizzo: Unità Operativa Formazione e Promozione della Salute, AU-
SL 12 Viareggio c/o Ospedale Versilia - Via Aurelia, 335 - 55043 Lido di
Camaiore.
5. Gli elaborati dovranno pervenire sia in copia a stampa, sia su supporto
informatico (email, cd, floppy disk,).
6. I testi saranno valutati da una commissione composta, fra gli altri, da
rappresentanti dello Staff Aziendale, dell’Unità Funzionale Consultoriale
di Viareggio, dal Direttore e da rappresentanti dell’U.O.S. Formazione e
Promozione della salute e da tecnici del settore.
7. La commissione giudicatrice sarà la stessa nominata con Determinazione
Dirigenziale n. 1694/07.
8. Il testo teatrale vincente sarà rappresentato ad un pubblico formato dagli
studenti delle scuole medie della Versilia e l’allestimento verrà sostenuto
economicamente dalla A.U.S.L. n. 12 di Viareggio e diffuso tramite supporti
multimediali.
9. Agli studenti che parteciperanno al concorso teatrale e i cui elaborati
rientreranno nella graduatoria verrà rilasciato un attestato di partecipazione
valevole per i crediti formativi.
10. L’esito della selezione verrà comunicato entro la metà del mese di aprile
2008 e la rappresentazione avverrà entro la fine dell’anno 2008.
Il Direttore Unità Operativa Semplice
Formazione e Promozione della Salute
Dott.ssa Maria Vittoria Sturaro

10 anno
AUGURI
PERCORSO
Presepe realizzato sulla porta del Laboratorio Farmaceutico dell’Ospedale
“Versilia”, con materiale da riporto e capsule medicinali vuote.
Idea e composizione: Dott.ssa Rosyta Luly e Dott.ssa Lisa Manecchia,
borsiste e specializzande in Farmacia Ospedaliera.
CORSO EMERGENZE PEDIATRICHE
Si è tenuto, dal 2 aprile al 4 dicembre 2007, il Corso di Emergenze Pediatriche
“Albertina Moriconi” di Area Vasta Nord-Ovest della Regione
Toscana, organizzato dalla U.O. Pediatria, Sezione di Pronto Soccorso
Pediatrico, dell’Ausl12 di Viareggio.
L’iniziativa, rivolta a personale medico ed infermieristico dell’area materno
infantile e dell’emergenza (118, anestesia e rianimazione, pronto
soccorso generale), si è articolata in 11 incontri con materie riguardanti
l’emergenza pediatrica (0-16 anni) e la partecipazione di docenti dell’Area
Vasta Nord-Ovest. L’obiettivo era quello di sviluppare un percorso formativo
sull’emergenza pediatrica in sintonia con le esigenze di un pronto
soccorso pediatrico di secondo livello come è quello della Ausl12. La Direttrice
la Dott.ssa Laura Crespin del Pronto Soccorso Pediatrico Ospedale
“Versilia”.
Abbinata al corso è stata istituita una borsa di studio, resa possibile dal
contributo della Banca della Versilia e della Lunigiana Credito Cooperativo
sede Pietrasanta, ed attribuita alle due migliori tesi infermieristiche su argomenti
di emergenza pediatrica. Una, elaborata da operatori infermieristici
dell’Ausl 12 di Viareggio, ed una da operatori infermieristici delle altre
Aziende Sanitarie dell’Area Vasta Nord Ovest. La cerimonia di premiazione
si è tenuta il 4 dicembre presso l’auditorium dell’ Ospedale “Versilia.
La vignetta di Andrea Vassalle
Sanità
Entrati Giugno 2007:
8 numero 12 Dicembre 2007
DONAZIONE ELETTROBISTURI
L’Associazione Volontari Ospedalieri Versilia Onlus ha deciso di donare un
elettrobisturi alla Unità Operativa di Chirurgia Endoscopia Digestiva della
Ausl12 di Viareggio, diretta dal Dott. Umberto Ferro. La donazione è stata
resa possibile dal fondamentale contributo elargito dalla Fondazione Banca
del Monte di Lucca. Con l’acquisizione di questo importante strumento
viene ulteriormente accresciuta la potenzialità terapeutica dell’Unità Operativa
e, per questo motivo, l’Azienda ringrazia l’Associazione Volontari
Ospedalieri Versilia Onlus e la Fondazione Banca del Monte di Lucca.
ENTRATI & USCITI
1. Pavel Liliana - Operatore Socio Sanitario
2. Gatta Luigi - Dirigente Medico
3. Fedele Alessandro - Dirigente Medico
4. Tocchini Monica - Collab. Prof. San. - Infermiere
5. Termi Linda - Collab. Prof. San. - Infermiere
6. Marchini Nicola - Collab. Prof. San. - Infermiere
7. Casini Giovanni - Collab. Prof. San. - Infermiere
8. Mascagni Ilaria - Collab. Prof. San. - Infermiere
9. Franchi Federica - Collab. Prof. San. – Infermiere
Usciti Giugno 2007:
1. Dini Caterina - Operatore Socio Sanitario
2. Di Cosimo Filomena - Collab. Prof. San. - Infermiere
3. Mulaz Serena - Collab. Prof. San. - Infermiere
4. Santucci Tiziana - Collab. Prof. San. - Infermiere
5. Bresciani Isola - Collab. Prof. San. - Infermiere
6. Maiorana Angela - Infermiere Generico Esp.
7. Del Chiaro Antonella - Infermiere Generico Esp.
8. Pocai Angela - Assistente Tecnico
Entrati Luglio 2007:
1. Andreini Caterina - Operatore Socio Sanitario
2. Gemignani Nilla - Operatore Socio Sanitario
3. Mariotti Albana - Operatore Socio Sanitario
4. Biagini Maria Letizia - Operatore Socio Sanitario
5. Tarabella Laura - Operatore Socio Sanitario
6. Mattolini Lucia - Operatore Socio Sanitario
7. Montemitro Angela - Operatore Socio Sanitario
8. Discini Daniela - Operatore Socio Sanitario
9. Bortolin Elisa - Operatore Socio Sanitario
10. Salerno Elena - Collab. Prof. San. - Infermiere
11. Tori Francesca - Collab. Prof. San. - Infermiere
12. Giacani Maria Cristina - Collab. Prof. San. - Infermiere
13. Raffaelli Cristiano - Dirigente Medico
14. Gualtieri Nicola - Collab. Prof. San. - Infermiere
15. Falcetti Maurizio - Assistente Sociale
16. Piccini Stefania - Assistente Sociale
17. Gabelloni Paola - Operatore Socio Sanitario
18. Bartimmo Monica - Dirigente Amministrativo
19. Conte Daniela - Collab. Prof. San. - Infermiere
20. Sanmartin Rey Elena - Collab. Prof. San. - Infermiere
21. Mercanti Maria - Collab. Prof. San. – Infermiere
Usciti Luglio 2007:
1. Pardi Roberto - Dirigente Medico
2. Medi Francesco - Dirigente Medico Direttore Struttura Complessa
3. Gentili Cesare - Dirigente Medico Direttore Struttura Complessa
4. Graziosi Luciano - Dirigente Medico
5. Canova Luciano Massimo - Dirigente Medico
6. Viviani Viviana - Operatore Socio Sanitario
7. Berti Maria Teresa - Infermiere Generico Esp.
8. Benedetti Odette - Operatore Tecnico addetto Assistenza
9. Conti Paolo - Collab. Prof. San. - Infermiere Esp.
10. Giannotti Cesare - Tecnico Prevenzione Esperto
11. Focacci Giulio - Collab. Prof. San. - Infermiere
Nel mese di Luglio è deceduto Pracchia Loris - Collab. Prof. San. - Infermiere.
Rag. Cesare Guidi
Direttore U.O.C. Risorse Umane

Azienda U.S.L. 12 Versilia
Via Aurelia 335, 55043 Lido
di Camaiore (Lu)
C.F. P.I. 00523180461
* Centrale operativa Versilia
Soccorso tel. 118
* Centralino Azienda U.S.L.
tel. 0584/6051
* Centro unificato prenotazioni
(C.U.P.) tel.
840011550
* U.R.P. (Ufficio Relazioni
con il Pubblico)
tel. 0584/6055287, tel.
0 5 8 4 / 6 0 5 5 2 8 8 , t e l .
0584/6059421 Numero verde
tel. 800297211
* Portineria Direzione
Aziendale Villa Pergher
tel. 0584/6059517
fax 0584/67646
* Direzione Aziendale
Segreteria del Direttore Generale,
Direttore Sanitario,
Direttore Amministrativo,
Responsabile Staff. tel.
0584/6059515
* Coordinatore Sociale
Segreteria tel. 0584/6059647
Assicurazione qualità tel.
0584/6059571
Educazione alla salute
tel. 0584/6059260
Formazione
tel. 0584/6059252
tel. 0584/6059234
tel. 0584/6059237
tel. 0584/6059240
tel. 0584/6059212
Medico competente ex
D.L.626 tel. 0584/6055360
* Portineria Ospedale Versilia
tel. 0584/6055347, fax.
0584/6055282
* Stanza Mortuaria tel. 0584
- 6055553 fino alle ore 24.00
oppure 0584 - 6055532 dalle
ore 22.00
* Vigili giurati (Securitas)
tel. 0584/6055623
* Cappella - Parroco
tel. 0584/6059781
*Progetti Informatici di
Area Vasta
tel. 0584/6059557
* Affari generali e legali
0584/6059646
Legale e contratti
tel. 0584/6059504,
tel. 0584/6059562,
fax. 0584/6059641
Convenzioni uniche nazionali
tel. 0584/6059642
Protocollo tel. 0584/6059652
- 0584/6059651, fax.
0584/6059650
Auditorium Ospedale Versilia
tel. 0584/6059592
Biblioteca tel.
0584/6059591
anno 8 numero 12 Dicembre 2007 PERCORSO
* Amministrazione contabile e
patrimoniale
Acquisti tel. 0584/6059459, fax
0584/6059501
Economato
tel. 0584/6059489
fax. 0584/6059493
Patrimonio
tel. 0584/6059467
Ragioneria
tel. 0584/6059473
fax. 0584/6059468
* Controlli di gestione, tel.
0584/6059464
* S i s t e m a i n f o r m a t i -
vo e tecnologie Informatiche
tel. 0584/6059426,
t e l . 0 5 8 4 / 6 0 5 9 4 2 8 t e l .
0584/6059567
* Gestione del personale
Concorsi tel. 0584/6059475
Gestione economica tel.
0584/6059451
Gestione previdenziale tel.
0584/6059454
Politiche incentivanti tel.
0584/6059521
Relazioni sindacali tel.
0584/6059477
Rilevazione e controllo orario
tel. 0584/6059438
Stato giuridico e matricolare
tel. 0584/6059481
* Nuove opere e manutenzione
immobili
tel. 0584/6059432
tel. 0584/6059433
* Tecnologie sanitarie e servizio
prevenzione protezione
Ufficio tecnico
tel. 0584/6059432
fax. 0584/6059431
Servizio prevenzione e protezione
tel. 0584/6059445, tel.
0584/6059444
* Analisi chimico-cliniche, Segreteria
tel. 0584/6055356, tel.
0584/6055331, 0584/6055332
* Anatomia patologica, Segreteria
tel. 0584/6055525, tel.
0584/6055526
* Anestesia e rianimazione,
Caposala tel. 0584/6055272
* Terapia del dolore
tel. 0584/6057171
* Assistenza infermieristica
ospedaliera
tel. 0584/6059414
fax. 0584/6059413
* Assistenza sociale, portineria
sede Via Comparini Viareggio
tel. 0584/385920, fax.
0584/385931, U.O. Strutture assistenza
sociale tel. 0584/6059228
- 0584/6059209 - 0584/6059235
- fax 0584/6059245
* Cardiologia, Stazione infermieri
tel. 0584/6059721
* Centro trasfusionale-Immunoematologia,
reception tel.
0584/6055275
fax. 0584/6055367
* Chirurgia generale
Sala operatoria, Caposala tel.
0584/6055296
tel. 0584/6055297
Reparto 1 Caposala
tel. 0584/6058623
fax. 0584/6058762
Stazione infermieri 1
tel. 0584/6058630
Reparto 2 Caposala
tel. 0584/6058608
Stazione infermieri 2
tel. 0584/6058615
* Day Hospital Chirurgico
Stazione infermieri
tel. 0584/6058725, Capo sala
tel. 0584/6058726
* Senologia, riferimento infermieristico
tel. 0584/6058618
* C.O.R.D. (Centro Oncologico
di Riferimento Dipartimentale)
tel. 0584/6058673,
fax. 0584/6058696
Unità cure palliative
tel. 0584/6058698
* Dermatologia, segreteria tel.
0584/6058661,
Caposala tel. 0584/6058665
* Diabetologia, segreteria tel.
0584/6059631
* Direzione sanitaria ospedaliera,
segreteria 0584/6059582
tel. 0584/6059583
Coordinamento donazioni e
trapianti tel. 0584/6059400
Ufficio Rilascio Cartelle Cliniche,
tel. 0584/6055286 solo
per informazioni
Sabato chiuso
* Emergenza-pronto soccorsoaccettazione,
Caposala tel.
0584/6055260
fax. 0584/6055268
Stazione infermieri tel.
0584/6055370
* Farmaceutica, ufficio al pubblico
tel. 0584/6059410, fax.
0584/6059420
Farmacia fax. 0584/6055515,
Laboratorio farmaceutico
fax. 0584/6055509
* Hospice, Caposala tel.
0584/6058701, stazione infermieri
tel. 0584/6058700
* Medicina generale 1, Caposala
tel. 0584/6058748, stazione
infermieri tel. 0584/6058743,
tel. 0584/6058744
Day hospital, Caposala tel.
0584/6058761, accettazione
tel. 0584/6058754
* Medicina generale 2, Caposala
tel. 0584/6058736, stazione
infermieri tel. 0584/6058731,
tel. 0584/6058732
* Nefrologia, Caposala tel.
0584/6058650, stazione infer-
Sanità 11
numeri utili greteria tel. 0584/6059744,
mieri tel. 0584/6058652
Dialisi Caposala tel. 0584/ 6059596
reception tel. 0584/6059492
* Neurologia, accettazione tel.
0584/6059539
tel. 0584/6059543
* Neuropsichiatria infantile,
segreteria Tabarracci Viareggio
tel. 0584/6059236, ambulatorio
ospedale tel. 0584/6059528
* Oculistica, Caposala tel.
0584/6059739, stazione infermieri
tel. 0584/6059737, tel.
0584/6059743
* Oncologia medica
Degenza: stazione infermieri
tel. 0584/6058677
Day Hospital: stazione infermieri
tel. 0584/6058753
* Ortopedia,
segreteria 0584/6059704,
Caposala tel. 0584/6059703,
stazione infermieri tel.
0584/6059701,
Day hospital stazione infermieri
tel. 0584/6059706
* Ostetricia e ginecologia
Sala parto accettazione tel.
0584/6055337
Ostetricia Caposala tel.
0584/6059753, stazione infermieri
tel. 0584/6059754
Ginecologia Caposala tel.
0584/6059733, stazione infermieri
tel. 0584/6059729
* Otorinolaringoiatria, Caposala
tel. 0584/6058654, stazione infermieri
tel. 0584/6058659
* Pediatria, Caposala tel.
0584/6059764, stazione infermieri
tel. 0584/6059767,
accettazione U.T.I.N. tel.
0584/6059756, Pronto soccorso
pediatrico tel. 0584/6059768
* Poliambulatorio 1, Caposala
tel. 0584/6059603, reception
tel. 0584/6059602
* Poliambulatorio 2, Caposala
tel. 0584/6059553
* Preospedalizzazione
tel. 0584/6055335
fax 0584/6055389
* Psichiatria,
segreteria tel. 0584/6055239,
fax. 0584/6055237,
stazione infermieri tel.
0584/6055242
* Psicologia, tel. 0584/6055358,
ambulatorio ospedale tel.
0584/6059551
Tabarracci Viareggio tel.
0584/6059342
Querceta tel 0584/760506
* Radiologia, segreteria-accettazione
tel. 0584/6055216, tel.
0584/6055217
* Riabilitazione-Recupero e
rieducazione funzionale, se-
stazione infermieri tel.
0584/6059747, Centro ausili
tel. 0584/6055306
* Riabilitazione funzionale
Ospedale Versilia
tel. 0584/6055307,
Tabarracci Viareggio tel.
0584/6056623, Seravezza tel.
0584/6056705
* Urologia, stazione infermieri
tel. 0584/6058646
Dipartimento Prevenzione
Segreteria tel. 0584/6058848,
G.O.N.I.P. (Gruppo operativo
nuovi insediamenti produttivi)
tel. 0584/6059313
* Igiene degli alimenti e della
nutrizione, segreteria tel.
0584/6059307
0584/6059320
0584/6059306
* Igiene e sanità pubblica, segreteria
tel. 0584/6059300
* Medicina legale, Tabarracci
Viareggio tel. 0584/6059351
fax 0584.6059355
*Medicina dello sport, Tabarracci
Viareggio, tel.
0584/6059325/6
* Prevenzione, igiene e sicurezza
nei luoghi di lavoro,
segreteria tel. 0584/6058849,
Numero verde tel. 800235303
* Sanità pubblica veterinaria,
Viareggio tel. 0584/6056600
Unità funzionali
territoriali
* Attività consultoriali
Consultorio adolescenti Lido di
Camaiore tel. 0584/67876
Consultorio familiare Viareggio
Terminetto tel. 0584/30829
Consultorio familiare Lido di
Camaiore tel. 0584/67876
Consultorio familiare Querceta
tel. 0584/742194
* Disabilità, segreteria tel.
0584/385902
* Inclusione Sociale tel.
0584/385905
* Salute mentale adulti, segreteria
tel. 0584/6055239
Centro salute mentale Camaiore
tel. 0584/987712
Centro salute mentale Pietrasanta
tel. 0584/738572
Centro salute mentale Viareggio
tel. 0584/385925
* Salute mentale infanzia
adolescenza, segreteria
tel. 0584/6059236, fax.
0584/46202
* Sert (dipendenze, tossico
dipendenze ed alcolismo)
Pietrasanta
tel. 0584/6058826
fax. 0584/792065
Viareggio
tel. 0584/6059261
fax. 0584/46202
Centro Anti Fumo
tel. 0584/ 6059229
Distretto
Pietrasanta
tel. 0584/6058817
tel. 0584/6058818
tel. 0584/6058821
fax. 0584/6058822
Arni tel. 0584/789088
Forte dei Marmi
tel. 0584/83873
fax. 0584/83896
Querceta
tel. 0584/742194
tel. 0584/768395
fax. 0584/743333
Seravezza portineria tel.
0584/6056700
Ponte Stazzemese
tel. 0584/770023
ore 8 - 13 dal lunedì al
sabato
Camaiore
tel. 0584/6056413
tel. 0584/6056419
fax. 0584/6056420
Camaiore portineria
tel. 0584/6056400
Lido di Camaiore
tel. 0584/619108
Assistente Sociale
tel. 0584/617419
Consultorio
tel. 0584/67876
Massarosa
Ufficio Vaccinazioni tel.
0584/938234
Sportello Farmaceutico
tel. 0584/93020
Assistente Sociale
tel. 0584/939768
fax 0584/938346
Centro Diurno
Stiava tel. 0584/92540
Tabarracci Viareggio
Portineria
tel. 0584/6059211
Segreteria
tel. 0584-6059222
fax 0584-6059225
Formazione
fax. 0584/6059230
tel. 0584/6059233
tel. 0584/6059244
Radiologia
tel.0584/6059250
Segreteria
tel. 0584/ 6059216
fax 0584/6059254
Viareggio Terminetto
tel. 0584/437532
Torre del Lago
tel. 0584/350112
Nota: per ragioni tecniche
l’elenco dei numeri
telefonici potrà essere
soggetto ad alcune successive
variazioni, sarà
nostra cura provvedere
tempestivamente agli
aggiornamenti necessari;
inoltre saremo grati a
tutti coloro che ci segnaleranno
inesattezze.
* C o m u n i c a z i o -
ne Multimediale tel.
0584/6059783