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EDITORIALE<br />
5 Pronto Soccorso<br />
NOTIZIE DALL’ORDINE<br />
6 Verbali del Consiglio e delle Commissioni<br />
ALBO ODONTOIATRI<br />
8 Verbali della Commissione Odontoiatri<br />
LETTERE AL DIRETTORE<br />
10 Promozione tennis per i “Camici Bianchi”<br />
AGGIORNAMENTO<br />
11 Cisti Follicolare Mandibolare: Caso Clinico<br />
16 Screening e diagnosi del diabete gestazionale<br />
(SNLG–ISS novembre 2011)<br />
PROFESSIONE E LEGGE<br />
17 Abolito il documento programmatico sulla sicurezza<br />
previsto dal “codice privacy”<br />
ATTUALITÀ<br />
18 Canone RAI per i computer negli studi medici?<br />
20 Novità fiscali 2012<br />
24 Costruire la Sanità<br />
VERONA MEDICA<br />
SOMMARIO<br />
ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI <strong>VR</strong><br />
NuOVO ORARIO DI APERTuRA<br />
DELLA SEgRETERIA DELL’ORDINE<br />
Lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />
Martedì dalle ore 9,00 alle ore 17,30 (Continuato)<br />
Mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />
Giovedì dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (Continuato)<br />
Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />
Sabato chiuso<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
25 Ciarlatani e medicastri: i mercanti della salute<br />
a Verona tra Seicento e Settecento<br />
FNOMCeO<br />
35 Elezioni FNOMCeO: intervista ad Amedeo Bianco<br />
ENPAM<br />
37 Il punto sull’Enpam<br />
40 Approvata la riforma sulle pensioni Enpam<br />
SINDACATI MEDICI<br />
43 Tavolo tecnico Ministero Salute su riordino cure<br />
primarie e integrazione ospedale-territorio<br />
LIBRI RICEVUTI<br />
45 La malattia tra sintomo e simbolo.<br />
Racconti, immagini e luoghi di cura nella letteratura<br />
tedesca<br />
47 Salviamo la memoria<br />
GIOVANI E PROFESSIONE<br />
48 S.O.S. - Sostituzioni<br />
TEMPO LIBERO<br />
49 Chi cerca... trova<br />
3
VERONA MEDICA<br />
Bimestrale di informazione medica<br />
Bollettino Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Verona<br />
Anno XLVII n. 2 Aprile 2012<br />
Sped. in a.p. - 70% - Filiale di Verona<br />
Registrazione del Tribunale di Verona<br />
n.153 del 20/3/1962<br />
ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI<br />
DELLA PROVINCIA DI VERONA<br />
VERONA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 Verona<br />
tel. 045 8006112 / 045 596745 - fax 045 594904<br />
web: www.omceovr.it<br />
Direttore Responsabile<br />
Roberto Mora<br />
Comitato di Redazione<br />
Battaglia Giuseppe, Bovolin Francesco, Carrara Giorgio, Marchi Carlo,<br />
Mora Roberto, Orcalli Francesco, Peroni Alberto,<br />
Peruzzini Carlo Matteo, Tosi Gelmino,<br />
Consiglio Direttivo<br />
Presidente: Roberto Mora<br />
Vice-Presidente: Roberto Fostini<br />
Segretario: Lucio Cordioli<br />
Tesoriere: Fabio Marchioretto<br />
Consiglieri<br />
Giorgio Accordini, Francesco Bovolin, Giorgio Carrara,<br />
Fabio Facincani, Alfredo Guglielmi, Giuseppe Lombardo, Annamaria Molino,<br />
Francesco Orcalli, Francesco Oreglia, Carlo Matteo Peruzzini, Carlo Rugiu,<br />
Claudio Salvatore, Francesco Spangaro<br />
Revisori dei Conti<br />
Vania Teresa Braga, Mario Celebrano, Giuseppe Costa<br />
Revisore dei Conti Supplente<br />
Elena Piazzola<br />
Commissione Odontoiatri<br />
Francesco Oreglia, Elena Boscagin, Francesco Bovolin,<br />
Gino Cavallini, Gianpaolo Paoletti<br />
Fotocomposizione Videoimpaginazione<br />
e stampa<br />
Girardi Print Factory<br />
Via Maestri del Lavoro, 2 - 37045 Z.I. Legnago (Vr)<br />
tel. 0442 600401<br />
e-mail: info@girardiprintfactory.it<br />
Foto di Copertina<br />
Mora Roberto<br />
– Tallin (Estonia) –<br />
InserzIonI pubblIcItarIe sul bollettIno<br />
SPAZIO 1 USCITA 3 USCITE 5 USCITE<br />
1/2 pagina interna (bianco e nero) € 400,00 € 300,00 (per uscita) € 250,00 (per uscita)<br />
1 pagina interna (bianco e nero) € 500,00 € 400,00 (per uscita) € 350,00 (per uscita)<br />
2ª e 3ª pagina di copertina (a colori) € 800,00 € 600,00 (per uscita) € 500,00 (per uscita)<br />
4ª pagina di copertina (a colori) € 1000,00 € 800,00 (per uscita) € 600,00 (per uscita)<br />
4 VERONA MEDICA
Pronto<br />
Soccorso<br />
Ad attirare l’attenzione dei media,<br />
questa volta, è toccato al Pronto<br />
Soccorso del Policlinico Umberto<br />
Primo di Roma. La fila di malati in attesa<br />
e la precarietà dei pazienti alloggiati<br />
su barelle (qualcuno anche per<br />
terra) ha fatto il giro sui TG.<br />
Immancabili le polemiche ed il rimpallo<br />
delle responsabilità, che come<br />
sempre, in questi casi, non si riesce<br />
capire di chi sono.<br />
A detta di tutti comunque non dei<br />
medici che, stavolta l’hanno riconosciuto<br />
anche i giornalisti, fanno quel<br />
che possono.<br />
Ma una volta assolti quelli del Pronto<br />
Soccorso, ad esser chiamati in causa,<br />
sono stati i Medici di Famiglia,<br />
accusati di non farsi mai trovare.<br />
È sceso in campo anche il Presidente<br />
dell’IPASVI, al quale ha voluto rispondere<br />
con una simpatica e-mail<br />
una dottoressa della mia ASL, raccontandogli<br />
il lavoro che facciamo<br />
tutti i giorni e spiegandogli che se i<br />
Pronto Soccorso scoppiano, i nostri<br />
ambulatori non sono in condizioni<br />
migliori.<br />
Nota positiva il fatto che, almeno<br />
stavolta, non ci sono state guerre<br />
sindacali; tutti hanno ribadito che le<br />
VERONA MEDICA<br />
EDITORIALE<br />
responsabilità, se ci sono, non toccano<br />
ai camici bianchi.<br />
Le cause del malessere sono diverse<br />
e complesse. Tra queste la possibilità<br />
di saltare le lunghe attese per l’accesso<br />
alla diagnostica e ai consulti<br />
specialistici; ma non ultime le scelte<br />
“logistiche”, che come noto non<br />
sono fatte dai medici.<br />
Negli stessi giorni, la nostra stampa<br />
locale riportava la vicenda di una<br />
famiglia (5 persone) intossicata dal<br />
monossido di carbonio. Tutte salve,<br />
grazie alla telefonata fatta “in extremis”<br />
dal figlio più grande e alla felice<br />
intuizione dell’operatore del 118, che<br />
con grande professionalità ha fatto<br />
intervenire ben due ambulanze e disposto<br />
per il trasporto dei più gravi<br />
(due) nell’unità di terapia iperbarica.<br />
La notizia, però, è rimasta sulla stampa<br />
locale.<br />
Qualche tempo fa nel mio studio ho<br />
visto H.H. che lamentava un dolore<br />
alla coscia destra. Alla visita presentava<br />
una tumefazione muscolare e<br />
ricordando che per quel “disturbo”<br />
l’avevo già visto un anno prima consultavo<br />
la sua cartella dove scoprivo<br />
che la tumefazione era presente<br />
già allora ed era stata indagata con<br />
l’ecografia che aveva concluso per<br />
“lipoma”.<br />
Spiegavo ad H. che per risolvere il<br />
suo problema doveva farsi vedere<br />
dall’ortopedico e decidere per la programmazione<br />
della rimozione chirurgica.<br />
H. se ne andava poco convinto, o<br />
forse deluso perché non gli avevo<br />
prescritto qualche giorno di riposo.<br />
Il giorno dopo H. me lo sono ritrovato<br />
in ambulatorio con un foglio del Pronto<br />
Soccorso che mi informava che si<br />
era fatto trasportare là dall’ambulanza<br />
un’ora dopo la mia visita. Perché,<br />
mi diceva, appena a casa il dolore si<br />
era fatto talmente acuto da non concedergli<br />
più di camminare.<br />
Così H. era stato sottoposto ad alcune<br />
radiografie, ad una nuova ecografia<br />
e alla visita dell’ortopedico<br />
che consigliava ad H. di rimuovere il<br />
lipoma se il dolore fosse continuato;<br />
e mi informava che intanto gli potevo<br />
prescrivere del paracetamolo.<br />
Il collega del P.S. che l’aveva dimesso,<br />
con il codice verde, consigliava<br />
riposo per otto giorni, ed H. era tornato<br />
in ambulatorio proprio per questo.<br />
Gli serviva il certificato.<br />
Stamane ho inviato i famosi flussi.<br />
Nel mese di febbraio, nel mio ambulatorio,<br />
i “contatti” sono stati 1090<br />
(visite domiciliari escluse). Mi dicono<br />
che sono nella media.<br />
Qualche giorno fa, il mio segretario<br />
provinciale mi ha raccontato che aveva<br />
fatto un po’ di conti concludendo<br />
che se ci spartissimo i codici bianchi<br />
dei vari P.S. ci spetterebbe qualcosa<br />
di più di mezzo paziente al giorno,<br />
ed azzardava l’ipotesi che con le famose<br />
AFT (Aggregazioni Funzionali<br />
Territoriali) forse potremmo anche<br />
concorrere a liberare di quel fardello i<br />
colleghi dell’ospedale.<br />
Ben vengano dunque le AFT, sperando<br />
possano davvero ridurre le file<br />
al Pronto Soccorso.<br />
Nel frattempo per concludervi la storia<br />
del Sig. H.H.: lui ha deciso di non<br />
togliersi il lipoma.<br />
Forse sta pensando che gli può tornare<br />
utile un’altra volta.<br />
ROBERTO MORA<br />
5
Verbali<br />
del Consiglio<br />
e delle<br />
Commissioni<br />
VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO<br />
DELL’11 GENNAIO 2012<br />
Presenti: Mora, Fostini, Cordioli,<br />
Marchioretto, Accordini, Bovolin,<br />
Carrara, Guglielmi, Lombardo,<br />
Molino, Orcalli, Oreglia, Peruzzini,<br />
Rugiu, Salvatore, Spangaro<br />
Revisori dei Conti: Celebrano,<br />
Costa, Braga, Piazzola<br />
Direttore: Cerioni<br />
Avvocato: Gobbi<br />
Assenti Giustificati: Facincani<br />
Il Presidente constatata la presenza<br />
del numero legale dichiara aperta la<br />
seduta.<br />
Formula l’augurio di benvenuto ai consiglieri<br />
ed ai revisori – chiede quindi a<br />
ciascuno dei presenti un breve intervento<br />
di presentazione, al termine del<br />
quale dichiara aperta la seduta per la<br />
discussione degli argomenti all’ordine<br />
del giorno.<br />
1) COMMISSIONI: il Dott. Mora illustra<br />
dettagliatamente quali sono le<br />
commissioni previste per il triennio ed<br />
auspica che ogni consigliere e revisore<br />
manifesti la propria disponibilità<br />
e l’impegno di una fattiva collaborazione;<br />
propone che all’interno di ciascuna<br />
commissione i vari componenti<br />
eleggano il referente. Le commissioni<br />
sono le seguenti:<br />
• VERONA MEDICA – COMUNICA-<br />
ZIONI E RAPPORTI CON I MEDIA<br />
• PSICOTERAPEUTI<br />
• PROPOSTA REVISIONE CODICE<br />
DEONTOLOGICO – COMMISSIO-<br />
NE DI BIOETICA<br />
• PUBBLICITà E AUTORIZZAZIONI<br />
LEGGE REGIONALE N. 22/2002<br />
NOTIZIE DALL’ORDINE<br />
• ESAMI DI STATO E RAPPORTI CON<br />
L’UNIVERSITà<br />
• E.C.M. E AGGIORNAMENTO<br />
• GIOVANI MEDICI E NEOABILITATO<br />
• TERRITORIO/OSPEDALE<br />
• PRYVACY E LEGGE 81 (EX LEGE<br />
626) MEDICINA DEL LAVORO<br />
• INFORMATIZZAZIONE E PAGINA<br />
WEB<br />
• PARI OPPORTUNITà<br />
• FEDERAZIONE REGIONALE<br />
• ENPAM E PREVIDENZA<br />
Fa presente l’importanza che riveste<br />
la commissione E.C.M. i cui compiti<br />
sono molto importanti sia nei confronti<br />
dei colleghi sia nei rapporti con<br />
le istituzioni.<br />
Propone quindi il Dott. Orcalli e il Dott.<br />
Rugiu quali componenti nel consiglio<br />
della Federazione Regionale – il consiglio<br />
approva.<br />
Comunica che la commissione di<br />
disciplina per l’albo dei medici sarà<br />
formata esclusivamente dai quindici<br />
consiglieri.<br />
È demandata ai 5 componenti odontoiatri<br />
la commissione di disciplina riguardante<br />
esclusivamente gli iscritti al<br />
predetto albo.<br />
Prosegue il suo intervento segnalando<br />
ai presenti che i componenti li consiglio,<br />
i revisori la commissione odontoiatri<br />
sono coperti da assicurazione<br />
IN ITINERE durante l’espletamento<br />
della loro attività ordinistica.<br />
In una successiva riunione verranno<br />
definiti i compensi (gettoni di presenza)<br />
relativi alla partecipazione ai consigli.<br />
2) ISCRIZIONI E CANCELLAIZONI<br />
Vengono approvate all’unanimità.<br />
3) VARIE ED EVENTUALI<br />
a) interviene il Dott. Salvatore il quale<br />
pone il problema relativo ai codici<br />
INPS per i medici libero professionisti<br />
e per i sostituti di medicina<br />
generale. L’argomento verrà ridiscusso<br />
in una successiva riunione<br />
dando mandato al segretario<br />
Cordioli di interpellare la dirigente<br />
dell’INPS Dott.ssa Boncompagni.<br />
b) interviene quindi il Dott. Orcalli<br />
il quale pone il problema relativo<br />
alla tutela dei colleghi che molto<br />
spesso vengono ingiustamente<br />
accusati dai media di MALPRA-<br />
CTICE. Il consiglio in merito a<br />
quanto segnalato dal Dott. Orcalli<br />
ritiene si a necessario promuovere<br />
varie iniziative a mezzo delle quali<br />
l’Ordine sia promotore di una sensibilizzazione<br />
sulle attività meritevoli<br />
di comunicazione svolte dai<br />
colleghi.<br />
c) vengono approvati i rinnovi ed i<br />
relativi compensi da erogare annualmente<br />
ai consulenti esterni -<br />
fiscalista - consulente del lavoro –<br />
medico competente – consulente<br />
della sicurezza luoghi di lavoro ,<br />
fermi restando gli importi erogati<br />
nel triennio precedente.<br />
4) RELAZIONI ISTRUTTORIE<br />
Lasciano l’aula i revisori, i componenti<br />
la commissione odontoiatri, l’avvocato<br />
ed il direttore.<br />
Esaminati i documenti presentati vengono<br />
adottati i seguenti provvedimenti:<br />
Dott. XX – Archiviazione<br />
Dott. XY – Archiviazione<br />
Dott. XZ – Archiviazione<br />
Dott. ZX – Archiviazione<br />
Dott. YY – Archiviazione<br />
Dott. ZY – Archiviazione<br />
Dott. YX – Attesa risposta dal collega<br />
offeso<br />
Dott. KX – Apertura procedimento<br />
disciplinare e sospensione in attesa<br />
sentenza magistratura – relatore Dott.<br />
Orcalli.<br />
NuOvO<br />
CONsIgLIO DIRETTIvO<br />
sIMg<br />
In occasione della Assemblea elettiva<br />
svoltasi venerdì 23 marzo, si è proceduto<br />
alla elezione del nuovo Consiglio Direttivo<br />
della Sezione di Verona della Società<br />
Italiana di Medicina Generale che per<br />
il prossimo triennio risulta così composto:<br />
Dr. Mario Celebrano<br />
Presidente<br />
Dr. Carlo Andrea Franchini<br />
Vicepresidente<br />
Dr.ssa Raffaela Marrocchella<br />
Segretario<br />
Dr.ssa Caterina Pastori<br />
Tesoriere<br />
La Redazione di Verona Medica si complimenta<br />
con gli eletti ed augura loro<br />
buon lavoro.<br />
6 VERONA MEDICA
VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO<br />
DEL 14 FEBBRAIO 2012<br />
Presenti: Mora, Fostini, Cordioli,<br />
Accordini, Bovolin, Carrara,<br />
Facincani, Guglielmi, Lombardo,<br />
Molino, Orcalli, Oreglia, Peruzzini,<br />
Rugiu, Salvatore, Spangaro<br />
Revisori dei Conti: Celebrano,<br />
Costa, Braga, Piazzola<br />
Direttore: Cerioni<br />
Avvocato: Gobbi<br />
Assenti Giustificati: Marchioretto<br />
Il Presidente constatata la presenza<br />
del numero legale dichiara aperta la<br />
seduta.<br />
1) LETTURA ED APPROVAZIONE<br />
VERBALE PRECEDENTE<br />
Il Verbale del precedente Consiglio<br />
dell’11.01.2012, viene approvato<br />
all’unanimità.<br />
2) DELIBERE AMMINISTRATIVE<br />
Il Presidente illustra le delibere poste<br />
all’esame del Consiglio, riguardanti<br />
l’acquisto di nuovi computers e le<br />
spese per il Bollettino Verona Medica.<br />
Le delibere, che faranno parte del<br />
presente verbale, vengono approvate<br />
all’unanimità.<br />
3) COMUNICAZIONI<br />
a) Il Presidente illustra brevemente<br />
due circolari della FNOMCeO:<br />
la prima riguardante il regolamento<br />
FNOMCeO/OMCeO in rete<br />
nella quale sono esplicitate le procedure<br />
di adesione al “Partnerariato”,<br />
ai fini dell’accreditamento<br />
di eventi formativi presso la Commissione<br />
Nazionale ECM.<br />
Su tale argomento il Presidente<br />
informa il Consiglio che l’Ordine<br />
di Verona ha già aderito all’iniziativa<br />
che prevede che la richiesta<br />
di contributi per eventuali accreditamenti,<br />
dovrà essere inviata direttamente<br />
all’AGENAS e non alla<br />
FNOMCeO.<br />
La seconda circolare informa che<br />
dal 9 febbraio c.a. è presente sul<br />
portale della Federazione Nazionale<br />
il Corso “FAD 2012 ” avente<br />
come tema la sicurezza dei pazienti<br />
e degli operatori; questo<br />
corso è il terzo dei tre eventi di for-<br />
VERONA MEDICA<br />
NOTIZIE DALL’ORDINE<br />
mazione continua sul “GOVERNO<br />
CLINICO” realizzato in partnerschip<br />
tra FNOMCeO e Ministero<br />
della Salute.<br />
Il Presidente, proseguendo il Suo<br />
intervento sulla Formazione Continua<br />
e comunica che la Regione<br />
Veneto, sta attuando nuove proposte<br />
e regole per l’E.C.M., le quali<br />
prevederanno il coinvolgimento di<br />
vari colleghi medici nominati dalla<br />
Federazione Regionale degli Ordini.<br />
Segnala infine, che la Responsabile<br />
del servizio ECM Regionale<br />
è la Dr.ssa Maria Teresa Mannoni<br />
con la quale la FROMCeO Veneto<br />
ha da tempo aperto una fattiva<br />
collaborazione.<br />
a) Il Dr. Mora comunica di aver concordato<br />
il rinnovo delle consulenze<br />
legali con lo Studio Donella, con<br />
un costo annuo pari a € 15.000,00<br />
più IVA, avvalendosi della collaborazione<br />
degli Avvocati Gobbi e<br />
Zanoni<br />
b) Il Presidente illustra al Consiglio la<br />
proposta per un nuovo contratto di<br />
prestazione d’opera professionale<br />
(ex art. 2229 c.c. e seguenti) a<br />
favore dell’attuale Direttore Giorgio<br />
Pier Paolo Cerioni e chiede al Consiglio<br />
stesso la sua approvazione.<br />
Il Consiglio, sentite le motivazioni<br />
illustrate dal Presidente e dal Segretario,<br />
lo approva all’unanimità..<br />
Il contratto è parte integrante del<br />
presente verbale.<br />
c) COMMISSIONI<br />
Dopo un breve intervento del Presidente,<br />
vengono elencati i vari<br />
Referenti nominati per le rispettive<br />
Commissioni. Rimangono ancora<br />
da definire le nomine dei Referenti<br />
per le seguenti Commissioni:<br />
- Revisione Codice Deontologico-<br />
Privacy e Medicina del Lavoro –<br />
Pari opportunità – ENPAM e Previdenza.<br />
d) Il Presidente chiede l’approvazione<br />
della Convenzione per lo<br />
svolgimento del Tirocinio ai fini<br />
dell’Esame di Stato di Abilitazione<br />
dell’esercizio della professione di<br />
Medico Chirurghi, tra l’Università<br />
di Verona, la Provincia Autonoma<br />
di Trento e gli Ordini di Verona e<br />
Trento.<br />
Il Consiglio approva.<br />
e) INPS – Codici PIN<br />
Il Presidente segnala che la Segreteria<br />
dell’Ordine si attiverà al fine<br />
di ottemperare alle richieste dei<br />
Colleghi liberi professionisti che<br />
necessitano del codice PIN per la<br />
trasmissione dei certificati telematici<br />
in occasione di sostituzioni dei<br />
Medici di Medicina Generale. Tale<br />
procedura potrà essere effettuata<br />
anche nei confronti di colleghi che<br />
ne facciano richiesta<br />
4) ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI<br />
Le iscrizioni e cancellazioni vengono<br />
approvate<br />
MEDICI - CHIRURGHI<br />
Iscrizioni neo-abilitati:<br />
Dott. BUDUI Simona Luciana<br />
Iscrizioni per trasferimento da altro<br />
Ordine:<br />
Dott. CAPIZZI Barbara da TREVISO<br />
Cancellazioni su richiesta:<br />
Dott. BALTIERI Gian Luigi<br />
Dott. CAPRINI Giovanni<br />
Cancellazioni per decesso:<br />
Dott. NICOLINI Sante<br />
Cancellazioni per trasferimento ad<br />
altro Ordine:<br />
Dott. CATALANO Concetto<br />
a CATANIA<br />
ODONTOIATRI<br />
Iscrizioni neo-abilitati:<br />
Dott. PEROZENI Gabriele<br />
PRIMA DI PROCEDERE ALLE RE-<br />
LAZIONI ISTRUTTORIE, ESCONO<br />
DALLA SALA I CONSIGLIERI ODON-<br />
TOIATRI, I REVISORI DEI CONTI, IL<br />
DIRETTORE E L’AVVOCATO.<br />
RELAZIONI ISTRUTTORIE<br />
La Commissione Disciplina Medici<br />
Chirurghi delibera:<br />
- N. 3 archiviazione provvedimenti<br />
- N. 1 convocazione denunciante<br />
e denunciato per ricomposizione<br />
vertenza.<br />
7
VERBALE DELLA COMMISSIONE<br />
ODONTOIATRI DELL’11 GENNAIO 2012<br />
Presenti: Dott.ssa Boscagin,<br />
Dott. Bovolin, Dott. Cavallini,<br />
Dott. Oreglia, Dott. Paoletti.<br />
Lettura ed approvazione verbale<br />
precedente: il verbale della seduta<br />
precedente viene approvato all’unanimità.<br />
Comunicazioni del Presidente:<br />
1. Il Presidente riferisce ai presenti<br />
di una segnalazione pervenuta da<br />
parte del Prof. JFK il quale lamenta<br />
un comportamento, a suo parere,<br />
poco etico tenuto dalla Dott.<br />
ssa PSS. La commissione, dopo<br />
ampia discussione, decide di non<br />
dar luogo a procedere.<br />
2. Il Presidente ripercorre il caso relativo<br />
alla richiesta inviata al NAS<br />
sulla problematica “ghiaccio istantaneo”<br />
così come riferito nel corso<br />
della riunione della Commissione<br />
Odontoiatri del 11 maggio 2011.<br />
Il capitano Mercurio in data 22<br />
ottobre ha inviato la risposta nella<br />
quale dettaglia come i ghiacci<br />
istantanei in commercio siano tutti<br />
a norma di legge.<br />
3. Dental Medical Center - il Presidente<br />
informa i presenti di aver<br />
ricevuto una lettera della FNOM-<br />
CeO relativa a questa struttura<br />
con sede a Budapest.<br />
4. Il Presidente da lettura di una richiesta<br />
pervenuta da parte della<br />
Sig.ra ÝÙ la quale chiede informazioni<br />
circa l’attività dello Studio<br />
Dentistico BRR. Si ritiene opportuno<br />
chiedere alla Signora ÝÙ ulteriori<br />
informazioni , non essendo<br />
chiaro se le presone citate nelle<br />
mail sinora pervenute abbiano<br />
avuto un ruolo, e che ruolo, nelle<br />
cure prestategli.<br />
5. Il Presidente espone il caso rela-<br />
ALBO ODONTOIATRI<br />
Verbali della Commissione<br />
Odontoiatri<br />
tivo ad una segnalazione inviata<br />
dallo studio legale Avv. …... In<br />
tale segnalazione viene riferita<br />
la storia clinica di un cliente curato<br />
dal Dott. DDT. Dopo ampia<br />
discussione viene deciso di rispondere<br />
all’Avvocato come non<br />
ci siano gli estremi di violazione<br />
del Codice Deontologico; tuttavia<br />
questa Commissione lascia<br />
aperta un’ipotesi di valutazione<br />
futura, quando il processo civile<br />
raccoglierà le usuali perizie, per<br />
rivalutare l’emergenza di violazioni<br />
deontologiche.<br />
6. Commissioni: il Presidente prende<br />
in esame il problema della commissioni.<br />
Ne viene fatta elencazione<br />
e alcuni membri CAO danno la<br />
loro disponibilità a partecipare alle<br />
varie commissioni, inoltre:<br />
a) il Dott. Bovolin propone una<br />
commissione/osservatorio<br />
che segua anche propositivamente<br />
le evoluzioni delle<br />
leggi dello Stato aventi come<br />
obiettivo il riordino degli ordini<br />
professionali.<br />
b) il Dott. Paoletti ripropone una<br />
commissione ordinistica che<br />
si occupi degli sviluppi dell’attività<br />
degli organi di mediazione.<br />
c) il Dott. Cavallini propone una<br />
commissione per l’identificazione<br />
e la uniformità dei codici<br />
delle prestazioni odontoiatriche.<br />
Relazioni istruttorie: Dott. KK - il<br />
Pre sidente da lettura dell’esposto inviato<br />
dall’ Avvocato della Signora WW<br />
la quale è stata curata dal Dott. KK.<br />
Nell’esposto vengono citati alcuni articoli<br />
del Codice Deontologico che,<br />
secondo lo studio legale, sarebbero<br />
stati violati. Viene deciso di invitare a<br />
colloquio il Sanitario per chiarimenti.<br />
Il Dott. Paoletti riferisce ai presenti di<br />
aver trovato un volantino pubblicitario<br />
che offre prestazioni odontoiatriche<br />
gratuite da parte del Dott. YY. Viene<br />
deciso di convocare il sanitario per<br />
possibile violazione dell’art. 54 del<br />
Codice Deontologico.<br />
Procedimenti disciplinari: Dott.<br />
§: essendo pervenuta all’Ordine la<br />
sentenza definitiva relativa al Sanitario,<br />
viene deciso di riconvocarlo per<br />
riprendere il procedimento a suo tempo<br />
aperto e sospeso in attesa della<br />
sentenza definitiva.<br />
Varie ed eventuali: la Commissione<br />
Odontoiatri nomina il Dott. Bovolin<br />
Francesco quale segretario.<br />
VERBALE DELLA COMMISSIONE<br />
ODONTOIATRI DEL 14 FEBBRAIO 2012<br />
Presenti: Dott.ssa Boscagin,<br />
Dott. Bovolin, Dott. Cavallini,<br />
Dott. Oreglia, Dott. Paoletti.<br />
Lettura ed approvazione verbale<br />
precedente: il verbale della seduta<br />
precedente viene approvato all’unanimità.<br />
Comunicazioni del Presidente:<br />
1. Il Presidente riporta all’Ordine del<br />
giorno la problematica della gratuità<br />
delle prestazioni. Propone ai<br />
membri un testo tipo da inviare<br />
ai colleghi che pubblicizzino tale<br />
prestazione in violazione dell’art.<br />
54 del codice deontologico, prima<br />
di un eventuale invito a colloquio.<br />
Dopo ampia discussione il testo<br />
viene approvato.<br />
2. Il Presidente informa di aver avuto<br />
un colloquio telefonico con la<br />
Dottoressa Foglietta dell’ULSS<br />
20 la quale aveva inviato all’Ordine<br />
due verbali effettuati durante<br />
un sopralluogo presso due studi<br />
dentistici:<br />
a) Dott. Æ – durante il sopralluogo<br />
erano state riscontrate<br />
molte carenze igienico sanitarie<br />
e al di fuori dello studio è<br />
affissa una targa non conforme.<br />
Viene deciso di invitare a<br />
colloquio il sanitario per chiarimenti;<br />
b) Dott. Ö – vengono riscontrare<br />
8 VERONA MEDICA
simili violazioni inerenti le condizioni<br />
igienico sanitarie. Viene<br />
deciso di invitare a colloquio il<br />
Sanitario per chiarimenti.<br />
3. Il Presidente informa di aver inviato<br />
alla Federazione Nazionale un<br />
quesito riguardante le strutture<br />
miste ove vengono erogate prestazioni<br />
mediche e odontoiatriche;<br />
nel quesito veniva chiesto<br />
quali dovessero essere i titoli del<br />
Direttore Sanitario. Il Dott. Renzo,<br />
nella risposta, riferisce che, in<br />
caso di ambulatori odontoiatrici<br />
all’interno di poliambulatori specialistici,<br />
il Direttore Sanitario può<br />
anche essere unico purché iscritto<br />
ad entrambi gli Albi Professionali<br />
(doppia iscrizione). Se così<br />
non fosse la struttura odontoiatrica<br />
presente dovrà essere comunque<br />
controllata da un “responsabile<br />
sanitario” avente l’iscrizione<br />
all’Albo Odontoiatri.<br />
4. Il Presidente dà lettura di una lettera<br />
a firma del Dott. Bianco ove<br />
viene confermato il potere dell’Ordine<br />
di esprimere pareri di congruità<br />
nel caso in cui un iscritto<br />
lo richieda nonostante sia stato<br />
abrogato il tariffario minimo.<br />
5. Carta dei diritti e Doveri dell’Odontoiatra:<br />
Il Dott. Bovolin spiega brevemente<br />
i contenuti di tale documento<br />
presentato anni or sono<br />
dal Dott. Renzo ed approvato<br />
nel corso di assemblea nazionale<br />
dei presidenti CAO. Essendo<br />
il documento pubblicato sul sito<br />
dell’Ordine ma privo di alcuni riferimenti,<br />
viene deciso di pubblicarlo<br />
innanzitutto in formato PDF<br />
in modo da renderlo inviolabile e<br />
secondariamente di aggiungervi<br />
la data dell’Assemblea Presidenti<br />
CAO in cui tale documento è stato<br />
ALBO ODONTOIATRI<br />
approvato dalla maggioranza dei<br />
Presidenti presenti.<br />
Relazioni istruttorie:<br />
1. Dott. ¥: il Presidente informa di<br />
aver invitato a colloquio il Sanitario<br />
a seguito di pubblicità effettuata<br />
con il sistema “groupon”.<br />
In sede di colloquio il Sanitario<br />
dichiarava di non essere a conoscenza<br />
che la struttura, ove lui<br />
lavora, avesse sottoscritto tale<br />
forma pubblicitaria e prometteva<br />
di inviare lettera di diffida al Direttore<br />
Sanitario del poliambulatorio<br />
dentistico. In data 9 febbraio<br />
perviene all’Ordine tale lettera.<br />
La CAO dopo ampia discussione<br />
decide di non dar luogo a procedere.<br />
2. Dott. K/Dott.Ji: il Presidente informa<br />
che a seguito di nostra<br />
richiesta la Procura della Repubblica<br />
ci ha comunicato la data<br />
dell’udienza.<br />
3. Dott. ÑÑ: il Presidente informa<br />
che l’Ordine ha ricevuto una segnalazione<br />
da parte dell’Ordine<br />
di Roma che è stato aperto nei<br />
confronti del Sanitario un procedimento<br />
penale presso la Procura<br />
della Repubblica di Avezzano<br />
(AQ). Viene deciso di invitare a<br />
colloquio il Dott. Ñ per chiarimenti<br />
con onere a suo carico di portare<br />
la documentazione inerente<br />
il caso.<br />
4. Dott. Ú: il Presidente informa di<br />
aver ricevuto una segnalazione<br />
relativa ad una pubblicità effettuata<br />
dal Sanitario ove offriva visite<br />
gratuite. Vista la lettera di scuse<br />
che il Dott. Ú ha prontamente<br />
inviato in merito alla gratuità delle<br />
prestazioni, viene deciso di non<br />
dar luogo a procedere.<br />
Procedimenti disciplinari:<br />
1. Dott.ssa ßÓ: il Presidente ripercorre<br />
il caso relativo al Sanitario<br />
e ricorda ai membri CAO che il<br />
procedimento non è stato ancora<br />
celebrato a causa dei motivi di salute<br />
documentati dalla Dott.ss ß ,<br />
decisione messa a verbale durante<br />
la riunione del 14/09/2011. Visto<br />
che la Dottoressa ha rinunciato alla<br />
presentazione della domanda per<br />
invalidità e considerato che ha assunto<br />
due direzioni sanitarie presso<br />
strutture odontoiatriche, la CAO<br />
decide di riconvocare la Commissione<br />
di Disciplina, la data verrà<br />
decisa in un secondo tempo.<br />
2. Dott. QQ: il Presidente informa<br />
che il Sanitario non ha presentato<br />
ricorso avverso la sanzione di sospensione<br />
di mesi 3 comunicatagli<br />
in data 25/11/2011. Il periodo di<br />
sospensione è quindi fissato dal 2<br />
aprile al 30 giugno 2012.<br />
3. Dott. HH: dopo rinnovata discussione<br />
sull’argomento, che già<br />
precedentemente aveva portato<br />
ad apertura del procedimento disciplinare,<br />
il ruolo di relatore del<br />
procedimento stesso, in un primo<br />
tempo assegnato al dott. Cavallini,<br />
viene ora assunto dal Dott. Bovolin.<br />
Varie ed eventuali:<br />
1. il Presidente informa i presenti della<br />
riunione tenutasi a Venezia il 2<br />
febbraio, in prolusione alle prossima<br />
attività del Coordinamento Presidenti<br />
CAO del Veneto<br />
2. Il Dott. Cavallini relaziona i presenti<br />
sulle risultanze della prima riunione<br />
del gruppo di lavoro ENPAM tenutasi<br />
all’Ordine. Nel corso della riunione<br />
gli è stato affidato il ruolo di<br />
referente del gruppo stesso.<br />
TRIBuNALE DI TORINO<br />
gRATuITA LA DIffusIONE DI MusICA NEgLI sTuDI MEDICI<br />
La riproduzione musicale in uno studio medico – medico-dentistico nel caso specificato – non può ritenersi effettuata a scopo di lucro, neppure<br />
indirettamente. Il medico dentista, ha osservato il Tribunale di Torino, ascolta la musica mentre lavora soltanto per diletto mentre il paziente è indifferente<br />
al fatto che nello studio venga trasmessa della musica, né è indotto a scegliere un dentista piuttosto che un altro in base al fatto che nello<br />
studio si ascolti della musica. Consegue che il medico non è tenuto al versamento di compensi in favore del produttore di fonogrammi, nonché gli<br />
artisti interpreti e gli artisti esecutori che abbiano compiuto l’interpretazione o l’esecuzione fissata o riprodotta nei fonogrammi. (Avv. Ennio Grassini)<br />
VERONA MEDICA<br />
9
LETTERE AL DIRETTORE<br />
Promozione tennis<br />
per i “Camici Bianchi”<br />
Gent.mo Direttore,<br />
Il Circolo Tennis Scaligero propone<br />
una quota promozionale d’iscrizione<br />
per l’anno 2012 particolarmente<br />
vantaggiosa di 450 euro (al posto di<br />
820 euro) a tutti i professionisti iscritti<br />
all’albo.<br />
Il Circolo Tennis Scaligero è ubicato<br />
nel centro della città in un’oasi di<br />
verde ed è dotato di sette campi in<br />
terra rossa, muro d’allenamento, piscina<br />
estiva, beach-volley, calcetto e<br />
ristorante. Il Circolo dispone di una<br />
rinomata scuola Academy per giovani<br />
atleti e centri estivi per bambini e<br />
ragazzi. Cinque maestri federali sono<br />
a disposizione dei soci, per lezioni e<br />
corsi di gruppo. Durante il fine settimana<br />
si può assistere a divertenti<br />
partite delle nostre squadre maschili<br />
e femminili di serie C.<br />
Il Circolo Tennis Scaligero è all’avanguardia<br />
per le attrezzature tecnologiche;<br />
i soci possono infatti prenotare i<br />
campi direttamente da casa o dall’ufficio<br />
via internet e hanno l’accesso<br />
gratis alla rete wireless del circolo.<br />
RICCARDO DALLE GRAVE<br />
PRESIDENTE DEL CIRCOLO<br />
TENNIS SCALIGERO<br />
10 VERONA MEDICA
ENRICO COGO*<br />
GIORGIO CALURA**<br />
* Università degli Studi di Ferrara<br />
Sezione di Odontoiatria<br />
** Università degli Studi di Ferrara<br />
Direttore Clinica Odontoiatrica<br />
Professore Ordinario<br />
di Malattie Odontostomatologiche<br />
RIASSUNTO<br />
Col termine cisti follicolare è indicato<br />
un gruppo di neoformazioni odontogene<br />
che derivano da una degenerazione<br />
del follicolo dentale. Lo scopo di<br />
questo articolo è quello di presentare<br />
le cisti follicolari trattandone gli aspetti<br />
diagnostici, terapeutici e prognostici<br />
partendo da un caso clinico di cisti<br />
follicolare a carico di 3.8 incluso.<br />
INTRODUZIONE<br />
Le cisti follicolari traggono origine da<br />
residui di epitelio odontogeno che appartiene<br />
in origine a quella parte del<br />
follicolo dentale che costituisce l’organo<br />
dello smalto. Si tratta di lesioni caratterizzate<br />
da cavità uni o multiloculate<br />
a contenuto fluido o semifluido e<br />
delimitate da una parete epiteliale che<br />
poggia su di una capsula fibrosa [1].<br />
Aspetti clinici e istopatologici<br />
Il meccanismo di accrescimento delle<br />
cisti non è ancora del tutto chiaro;<br />
le due teorie più accreditate sono la<br />
teoria idrostatica e quella prostaglandinica<br />
[2]:<br />
- teoria idrostatica: secondo questa<br />
teoria la secrezione delle cellule<br />
e pi teliali e la loro degenerazione<br />
comportano un accumulo di residui<br />
all’interno della cavità cistica; il<br />
successivo aumento di pressione<br />
osmotica richiama fluidi dall’esterno.<br />
L’entrata di fluidi all’interno della<br />
parete cistica provoca un aumento<br />
della pressione idrostatica sulla<br />
parete stessa e l’attivazione degli<br />
osteoclasti presenti dal lato esterno<br />
della parete, i quali determinano il<br />
AGGIORNAMENTO<br />
Cisti Follicolare Mandibolare:<br />
Caso Clinico<br />
VERONA MEDICA<br />
Figura 1: Situazione clinica preoperatoria.<br />
riassorbimento osseo e favoriscono<br />
l’espansione della lesione.<br />
- teoria prostaglandinica: secondo<br />
que sta teoria la parete cistica è in<br />
gra do di liberare prostaglandine,<br />
che a loro volta attivano gli osteoclasti<br />
presenti all’esterno della parete<br />
causando il riassorbimento os seo.<br />
Secondo alcuni Autori entrambi i<br />
meccanismi intervengono nella dinamica<br />
di accrescimento.<br />
Tutte le lesioni cistiche delle ossa<br />
mascellari con rivestimento epiteliale<br />
sono state suddivise secondo caratteristiche<br />
istopatologiche; secondo<br />
Figura 2: RX OPT preoperatoria.<br />
la classificazione proposta dall’OMS<br />
nel 1992 esse possono essere così<br />
suddivise [1,3,4] (tra parentesi sono<br />
indicate le percentuali di frequenza di<br />
riscontro nella realtà clinica di ciascun<br />
tipo di lesione):<br />
- CISTI DI ORIGINE DISEMBRIO-<br />
GENETICA<br />
o Odontogene<br />
• cisti gengivale del lattante<br />
(perle di Erpstein) (
Figura 3: Avulsione di 3.7 dopo odontotomia.<br />
citocheratine comprendono almeno<br />
19 polipeptidi diversi; nelle cisti odontogene<br />
sono costantemente presenti<br />
soltanto alcuni di questi particolari tipi<br />
di polipeptidi, dimostrando così che<br />
queste cisti hanno una comune origine<br />
a partire da residui di epitelio odontogeno[5].<br />
Vi sono tre tipi di residui epiteliali<br />
odontogeni responsabili dell’insorgenza<br />
di differenti e caratteristiche lesioni<br />
cistiche:<br />
- i residui epiteliali (che prendono anche<br />
il nome di pseudoghiandole<br />
di Serres) che persistono dopo la<br />
scomparsa della lamina dentale, e<br />
che danno origine alle cheratocisti<br />
odontogene;<br />
- i residui dell’epitelio ridotto dello<br />
smalto, che deriva dall’organo dello<br />
smalto, il quale ricopre la corona dei<br />
denti inclusi; derivano da questo tessuto<br />
le cisti follicolari ed eruttive e la<br />
relativamente rara cisti infiammatoria<br />
paradentale;<br />
- i residui di Malassez, formati dalle<br />
frammentazione della guaina epiteliale<br />
di Hertwig, che dà origine alle<br />
cisti dentarie; tutte le cisti radicolari<br />
originano da questi residui.<br />
Il 90% delle cisti riscontrate nella pratica<br />
clinica deriva da uno di questi tre epiteli,<br />
per cui è di origine odontogena [6].<br />
Nel distretto mascellare si possono osservare<br />
anche altre lesioni ossee che,<br />
pur rappresentando meno del 10%<br />
delle lesioni di riscontro, all’esame radiografico<br />
offrono immagini simili alle<br />
lesioni cistiche, e delle quali quindi si<br />
impone una diagnosi differenziale [7].<br />
Le più frequenti sono:<br />
- lesioni ossee non neoplastiche (cisti<br />
ossea solitaria, cisti aneurismatica)<br />
- difetto di Stafne<br />
- tumori odontogeni benigni<br />
- tumori maligni.<br />
La diagnosi di una lesione cistica<br />
emerge da un attento esame obiettivo,<br />
dallo studio radiografico di primo<br />
AGGIORNAMENTO<br />
ed eventualmente di secondo livello<br />
(Rx-OPT, TC,…), e da altri esami accessori<br />
(prelievo di liquido endocistico,<br />
biopsia, esami di laboratorio…). Va ricordato<br />
che la diagnosi finale di cisti è<br />
istopatolo gica: solo l’esame istologico<br />
del tessuto permette di differenziare le<br />
diverse lesioni, con conferma del sospetto<br />
diagnostico.<br />
Nelle fasi iniziali, quando la cisti è di<br />
piccole dimensioni o non ha ancora<br />
determinato modificazioni delle corticali<br />
ossee, i segni clinici possono essere<br />
assenti (spesso queste lesioni sono reperti<br />
casuali).<br />
In altri casi l’osservazione del paziente<br />
evidenzia alterazioni del profilo, asimmetrie<br />
e tumefazioni, eventuali eritemi o<br />
fistole cutanee. Alla palpazione si possono<br />
apprezzare la tumefazione, i margini<br />
della lesione, la mobilità della cute<br />
sui piani profondi, un aumento localizzato<br />
della temperatura cutanea ecc.<br />
Figura 4: Cavità residua dopo l’enucleazione<br />
della lesione; si osserva il canale alveolare inferiore<br />
che decorre sul pavimento della cavità.<br />
All’esame clinico l’aspetto della mucosa<br />
che ricopre una lesione cistica generalmente<br />
è normale; sono a volte visibili<br />
tumefazioni (quando l’espansione della<br />
lesione ha determinato l’erosione delle<br />
corticali) e fistole. Il paziente può avvertire<br />
dolenzia alla palpazione.<br />
Gli elementi dentari interessati dalla lesione<br />
possono presentare mobilità aumentata.<br />
Generalmente le cisti follicolari sono<br />
asintomatiche, salvo non si sovrapponga<br />
un’infezione o si espandano<br />
oltre le corticali delle ossa mascellari.<br />
In caso di infezione si possono riscontrare<br />
tensione locale, dolore, presenza<br />
di fistole con secrezione purulenta e<br />
febbre. Normalmente non si assiste ad<br />
alterazioni sensoriali, in quanto il nervo<br />
alveolare inferiore viene dislocato senza<br />
infiltrazione. La presenza di alterazioni<br />
sensoriali deve far sospettare l’infiltra-<br />
zione del tronco nervoso e la possibile<br />
natura neoplastica della lesione. A volte<br />
però queste alterazioni di sensibilità<br />
sono dovute semplicemente a fenomeni<br />
compressivi a carico del nervo [8].<br />
Aspetti radiografici<br />
L’indagine radiografica di elezione consiste<br />
nell’RX OPT.<br />
L’immagine osservabile nei casi di cisti<br />
è un’area radiotrasparente omogenea<br />
a margini netti, delimitata da un orletto<br />
radiopaco.<br />
La radiotrasparenza è dovuta al contenuto<br />
generalmente liquido delle cavità,<br />
meno radiopaco del tessuto osseo;<br />
quando la cisti sconfina negli spazi aerei<br />
(seno mascellare) la lesione appare<br />
con radiopacità intermedia, per via della<br />
maggior opacità del liquido rispetto<br />
all’aria.<br />
Le cisti tendono ad avere forma regolare<br />
e tondeggiante a causa del lento<br />
accrescimento; una forma irregolare<br />
deve far sospettare una crescita rapida<br />
e disordinata, tipica delle lesioni neoplastiche<br />
[9].<br />
La crescita lenta inoltre determina la<br />
formazione di un orletto radiopaco simile<br />
ad una sottile corticale, dovuta alla<br />
risposta osteoblastica in reazione al riassorbimento<br />
osteoclastico.<br />
Le cisti presentano tipicamente un<br />
a spet to omogeneo; un’immagine eterogenea<br />
è indice di variazioni del grado<br />
di mineralizzazione, e ciò è raro nei casi<br />
di cisti.<br />
Le cisti sono generalmente lesioni singole.<br />
La presenza di lesioni multiple<br />
deve far sorgere il sospetto di sindromi<br />
congenite o patologie non cistiche.<br />
L’esame radiografico può rivelare fenomeni<br />
diversi: dislocazione degli elementi<br />
dentari, riassorbimenti regolari<br />
e ben delineati a carico delle radici di<br />
denti coinvolti nella lesione o solo adiacenti,<br />
dislocazione di strutture anatomiche<br />
(canale alveolare). Una crescita<br />
rapida di una lesione a carattere sia<br />
Figura 5: Sutura.<br />
12 VERONA MEDICA
enigno che maligno può determinare<br />
estrusioni dentali, riassorbimenti radicolari<br />
irregolari (“a colpo d’unghia”) e<br />
perforazioni irregolari delle corticali.<br />
Nei casi di lesioni molto estese o in ogni<br />
caso in cui ci sia il sospetto di rapporti<br />
tra la lesione e strutture anatomiche<br />
adiacenti, l’esame TC è utile nel determinare<br />
con precisione la morfologia tridimensionale<br />
delle stesse. Questo esame<br />
permette di valutare esattamente<br />
dimensioni, margini della lesione, grado<br />
di erosione delle corticali, eventuali rapporti<br />
con strutture anatomiche critiche<br />
(canale alveolare, seni mascellari…) e<br />
natura del contenuto cistico in base alla<br />
radiopacità.<br />
Aspetti peculiari delle cisti follicolari<br />
La biopsia incisionale è indicata solo in<br />
presenza di sospetto di malignità della<br />
lesione [10]. L’aspirazione del liquido endocistico<br />
può essere utile per verificare il<br />
contenuto della cisti.<br />
La diagnosi clinica è comunque sempre<br />
presuntiva e dunque è necessario l’esame<br />
istopatologico per averne conferma.<br />
Come riportato, le cisti follicolari (o cisti<br />
dentigere) sono lesioni odontogene che<br />
derivano da una degenerazione cistica<br />
del follicolo dentale durante il suo sviluppo;<br />
ne consegue la mancata eruzione<br />
del dente in formazione, che viene a<br />
sporgere con la sua corona all’interno<br />
della cavità cistica.<br />
Radiograficamente si presentano come<br />
lesioni radiotrasparenti uniloculari<br />
di dimensioni variabili, a margini netti,<br />
circondate da un orletto radiopaco,<br />
disposte attorno alla sola corona di un<br />
elemento dentario non erotto.<br />
L’esame istopatologico del tessuto di<br />
rivestimento della cavità cistica evidenzia<br />
la presenza di un epitelio squamoso<br />
stratificato non cheratinizzato.<br />
Frequentemente si associa un infiltrato<br />
infiammatorio formato da linfociti, granulociti<br />
e plasmacellule. L’epitelio delle<br />
cisti follicolari può presentare vari gradi<br />
di alterazione istologica, come discontinuità,<br />
atrofia o iperplasia a seconda<br />
dei processi degenerativi indotti dalla<br />
flogosi cronica. Come nelle cisti radicolari,<br />
possono essere presenti cristalli di<br />
colesterolo e depositi di emosiderina.<br />
Le cisti follicolari sono asintomatiche,<br />
se non presentano sovrainfezioni. È il<br />
secondo tipo di cisti tra quelle odontogene<br />
più frequentemente riscontrato<br />
nella pratica clinica (10-15%), subito<br />
dopo la cisti radicolare (60-75%).<br />
VERONA MEDICA<br />
AGGIORNAMENTO<br />
Le cisti follicolari si distinguono dalle cisti<br />
radicolari per la presenza di un dente<br />
ritenuto, incluso nella lesione solo per la<br />
porzione della corona anatomica; conseguentemente,<br />
si riscontra mancanza<br />
nell’arcata dentaria del dente stesso.<br />
I follicoli dentari che vanno più frequentemente<br />
incontro a degenerazione cistica<br />
sono in ordine di frequenza quelli<br />
del terzo molare inferiore, del canino<br />
superiore, del terzo molare superiore,<br />
del secondo premolare e molto raramente<br />
quelli di denti sovrannumerari.<br />
Dato che questi elementi dentari sono<br />
quelli che più frequentemente rimangono<br />
inclusi, pare ci sia una correlazione<br />
diretta tra il ritardo di eruzione e la probabilità<br />
di degenerazione del follicolo<br />
dentario corrispondente.<br />
Sebbene le cisti dentigere siano costantemente<br />
in rapporto con un dente<br />
incluso, è stato calcolato che solo l’1%<br />
Figura 6: La parete cistica appare parzialmente<br />
rivestita da epitelio pavimentoso composto, e<br />
compenetrata da infiltrazione flogistica granulocitaria<br />
e gigantocellulare plurinucleata, in rapporto<br />
a cristalli di colesterolo.<br />
degli elementi dentari non erotti origina<br />
una cisti follicolare. Studi specifici<br />
sull’incidenza di tali lesioni attorno a soli<br />
terzi molari indicano una percentuale<br />
attorno al 3%.<br />
Epidemiologicamente, l’incidenza delle<br />
cisti follicolari non è diversa tra uomo e<br />
donna, né tra mascellare superiore ed<br />
inferiore.<br />
Il trattamento di una cisti follicolare è<br />
chirurgico e può essere di tre tipi [11]:<br />
- cistectomia (o enucleazione)<br />
- cistotomia (o marsupializzazione)<br />
- tecnica combinata (prima cistotomia<br />
poi cistectomia).<br />
CASO CLINICO<br />
B. D., maschio, 42 anni, si presenta<br />
all’attenzione del suo dentista riferendo<br />
la fuoriuscita occasionale di liquido<br />
dalla zona distale dell’elemento 3.7.<br />
L’esecuzione di una radiografia endorale<br />
prima, e di una RX OPT poi, rivela<br />
la presenza di un’ampia lesione ossea<br />
radiotrasparente nell’emimandibola di<br />
si nistra, con interessamento degli elementi<br />
dentari 3.5, 3.6, 3.7 e 3.8. Il paziente<br />
viene dunque indirizzato dal suo<br />
curante in una struttura ospedaliera per<br />
un consulto. Si presenta alla nostra attenzione<br />
con gli esami radiografici fino<br />
ad allora eseguiti.<br />
All’anamnesi il paziente non presenta<br />
alcuna patologia attuale o passata e<br />
dichiara di non essere sottoposto ad<br />
alcuna terapia farmacologica.<br />
All’esame intraorale si riscontra l’assenza<br />
in arcata dell’elemento 3.8; il<br />
sondaggio parodontale rivela la presenza<br />
di una tasca di 10 mm nei siti<br />
DV, D e DL dell’elemento 3.7. Alla<br />
pal pazione la corticale vestibolare<br />
nell’emimandibola di sinistra non presenta<br />
segni di interruzione o alterazioni<br />
morfologiche. Il test di vitalità<br />
eseguito con cloruro di etile a carico<br />
degli elementi 3.5, 3.6 e 3.7 dà esiti<br />
positivi. L’esame clinico non evidenzia<br />
alcuna altra patologia odontostomatologica<br />
[FIGURA 1]. L’osservazione<br />
dell’esame radiografico rivela la presenza<br />
di una lesione radiotrasparente<br />
uniloculare a margini netti, con<br />
inclusa la corona anatomica di 3.8,<br />
nell’emimandibola di sinistra [FIGURA<br />
2]. L’elemento 3.8 si presenta mesioinclinato<br />
e dislocato dalla lesione<br />
distalmente rispetto a 3.7. La lesione<br />
include parzialmente anche l’apparato<br />
radicolare degli elementi 3.5, 3.6 e<br />
3.7. Su tale radiogramma non è visibile<br />
il canale mandibolare di sinistra,<br />
con sospetto che esso sia stato dislocato<br />
inferiormente dalla massa cistica.<br />
A completezza del quadro diagnostico,<br />
ed in previsione dell’intervento<br />
chirurgico, si richiede al paziente<br />
l’esecuzione di un esame TC con<br />
programma Dentascan. Le immagini<br />
cross dell’emimandibola confermano<br />
lo spostamento del nervo alveolare<br />
sinistro verso il basso, a contatto con<br />
la corticale inferiore del corpo mandibolare.<br />
L’esame rivela inoltre la scarsissima<br />
quantità di tessuto osseo a<br />
sostegno dell’elemento 3.7.<br />
Al paziente viene proposto il seguente<br />
piano di trattamento:<br />
• trattamento endodontico degli elementi<br />
3.5 e 3.6;<br />
13
• successiva asportazione (cistectomia)<br />
della lesione cistica contestualmente<br />
all’estrazione di 3.8<br />
e 3.7, entrambi irrimediabilmente<br />
compromessi,<br />
L’esecuzione di tutte le sedute è pianificata<br />
in ambito ambulatoriale ed in<br />
regime di anestesia locale. Rassicurato,<br />
e avvertito delle possibili sequele<br />
neurologiche a carico del nervo<br />
alveolare inferiore sinistro, il paziente<br />
accetta il trattamento.<br />
Procedure cliniche<br />
Durante la prima seduta vengono<br />
eseguite le terapie endodontiche degli<br />
elementi 3.5 e 3.6, in quanto la loro<br />
vitalità sarebbe stata compromessa<br />
dall’intervento di escissione della lesione<br />
cistica.<br />
A distanza di una settimana si procede<br />
all’intervento di cistectomia.<br />
Si procede alla somministrazione di<br />
1,8 ml di anestetico locale (mepivacaina<br />
3%) per ottenere un blocco di<br />
tipo tronculare del nervo alveolare<br />
inferiore di sinistra; a completamento<br />
della manovra anestetica si somministrano<br />
altri 1,8 ml (mepivacaina 2%<br />
con adrenalina) in zona vestibolare<br />
di 3.7 ed a livello del forame mentoniero.<br />
Si procede poi all’incisione marginale<br />
vestibolare di un lembo esteso<br />
dalla zona mesiale di 3.4 fino alla<br />
zona distale di 3.7; viene eseguita<br />
inoltre un’incisione verticale di rilascio<br />
che dalla zona mesiale di 3.4 si<br />
estende mesialmente. Si solleva un<br />
lembo vestibolare a tutto spessore<br />
e si espone la struttura ossea, che<br />
AGGIORNAMENTO<br />
Figura 7: RX OPT (controllo a 6 mesi). Già si osserva la parziale remineralizzazione della cavità cistica.<br />
appare conservata ed integra. Dopo<br />
aver evidenziato l’emergenza del forame<br />
mentoniero, si esegue osteotomia<br />
della corticale vestibolare fino a raggiungere<br />
la parete cistica. Fatto ciò,<br />
previa odontotomia verticale, per rendere<br />
l’avulsione il più conservativa possibile<br />
si procede all’estrazione di 3.7<br />
[FIGURA 3]. Successivamente si procede<br />
all’estrazione di 3.8, complicata<br />
dal dislocamento in senso posteriore<br />
dell’elemento dentario, esito dell’accrescimento<br />
della lesione cistica. In seguito<br />
si procede allo scollamento della<br />
parte cistica dal tessuto osseo circostante<br />
mediante cucchiai alveolari; infine<br />
si asporta l’intera parete cistica. Si<br />
procede poi ad un attento curettaggio<br />
della parete ossea rimanente. Questa<br />
procedura viene eseguita con particolare<br />
attenzione, poiché sul pavimento<br />
della cavità ossea, dopo la rimozione<br />
della parete epiteliale, si evidenzia il fa-<br />
Figura 8: RX OPT (controllo ad 1 anno).<br />
scio vascolo-nervoso alveolare inferiore,<br />
racchiuso in una compagine ossea<br />
fortemente rimaneggiata e assottigliata<br />
[FIGURA 4].<br />
La sutura viene eseguita a punti staccati<br />
con filo 5/0 in PTFE [FIGURA 5].<br />
La terapia farmacologica post-operatoria<br />
prescritta al paziente prevede<br />
la somministrazione di nimesulide<br />
(100 mg ogni 12 ore per 3 gg), amoxicillina<br />
(1 gr ogni 12 ore per 5 gg),<br />
clorexidina 0,12% (2 sciacqui al giorno<br />
per sette gg a partire dalla seconda<br />
giornata post-operatoria). Dopo<br />
14 giorni viene rimossa la sutura; la<br />
guarigione dei tessuti molli rientra<br />
nella norma.<br />
Esame istologico<br />
La parete cistica asportata è stata<br />
immersa in una soluzione fissativa di<br />
formalina tamponata al 10% e subito<br />
inviata per l’esame istopatologico,<br />
che ha confermato la diagnosi di cisti<br />
follicolare [FIGURA 6].<br />
Follow-up<br />
Il paziente esegue un esame RX OPT<br />
per monitorare il processo di guarigione<br />
della compagine ossea dopo<br />
circa 6 mesi, un anno e 3 anni dall’intervento<br />
chirurgico. I radiogrammi<br />
mostrano la progressiva remineralizzazione<br />
della zona occupata dalla<br />
cisti e la ricorticalizzazione del canale<br />
mandibolare [FIGURE 7, 8, 9].<br />
CONCLUSIONI<br />
Il quadro clinico e l’esame radiografico<br />
hanno permesso di formulare un’ipotesi<br />
diagnostica consolidata da diverse<br />
prove (gli elementi dentari coinvolti<br />
erano vitali, mancava un elemento in<br />
arcata, la lesione cistica presentava al<br />
suo interno la corona anatomica del<br />
14 VERONA MEDICA
Figura 9: RX OPT (controllo a 3 anni).<br />
dente incluso), ma che il solo esame<br />
istologico ha potuto confermare.<br />
La strategia terapeutica applicata in<br />
questo caso clinico è stata quella della<br />
cistectomia; l’esecuzione di una tecnica<br />
combinata (cistotomia seguita da successiva<br />
cistectomia) avrebbe comportato<br />
diversi svantaggi per il paziente.<br />
La cistectomia, ovvero l’escissione<br />
chirurgica di tutta la cisti in una sola<br />
seduta, offre una rapida risoluzione<br />
della patologia e permette di chiudere<br />
l’accesso chirurgico per prima intenzione.<br />
Gli svantaggi legati a tale pratica<br />
sono il rischio di frattura della mandibola<br />
durante l’intervento (nei casi di<br />
lesioni molto ampie), il rischio di lesioni<br />
iatrogene a fasci vascolo-nervosi o a<br />
strutture anatomiche vicine.<br />
La cistotomia prevede una rimozione<br />
parziale della parete cistica, la quale<br />
viene trasformata in una cavità accessoria<br />
del cavo orale. Così facendo si<br />
riduce la pressione endocistica e si<br />
inverte il processo osteoclastico, con<br />
riduzione progressiva delle dimensioni<br />
della cisti fino alla scomparsa.<br />
Questa metodica permette una riduzione<br />
delle dimensioni della cisti senza<br />
rischi di danno alle strutture adiacenti,<br />
con eventuale recupero ortodontico<br />
VERONA MEDICA<br />
AGGIORNAMENTO<br />
dell’elemento dentario responsabile<br />
della cisti. Gli svantaggi legati però alla<br />
cistotomia sono di tipo post-operatorio,<br />
ed hanno come esito una guarigione<br />
molto lenta con notevoli disagi per<br />
il paziente. La cavità accessoria infatti<br />
è spesso difficilmente pulibile, con<br />
conseguenze prevedibili e fastidiose<br />
(ristagno alimentare, alitosi,…). Altri<br />
inconvenienti sono legati alla spontanea<br />
tendenza dell’orifizio della cavità<br />
cistica a chiudersi (e dunque la necessità<br />
di usare dispositivi per mantenere<br />
la beanza, come garze iodoformiche<br />
o drenaggi) e la guarigione talvolta<br />
incompleta, che dunque necessità il<br />
reintervento.<br />
La tecnica combinata prevede una<br />
iniziale cistotomia, per far diminuire le<br />
dimensioni della lesione, ed una successiva<br />
cistectomia. Questa tecnica<br />
riduce i tempi di guarigione ed i rischi<br />
al momento dell’escissione, ma spesso<br />
si incontrano difficoltà nel chiudere<br />
per prima intenzione la breccia, creata<br />
per la marsupializzazione, alla fine<br />
dell’escissione. Questa metodica è indicata<br />
quando l’escissione è troppo rischiosa<br />
e la marsupializzazione richiede<br />
tempi di guarigione troppo lunghi.<br />
La scelta terapeutica dell’escissio-<br />
Nuova pagina WEB dell’Ordine dei Medici Chirurghi<br />
e degli Odontoiatri di Verona<br />
www.omceovr.it<br />
Informazioni e servizi “on line”<br />
ne totale della cisti piuttosto che<br />
una marsupializzazione è scaturita<br />
dalla volontà di ridurre al minimo lo<br />
scomfort post-operatorio al paziente,<br />
sfruttando la possibilità di agire in un<br />
contesto ancora delimitato dai tessuti<br />
duri (come mostrato dall’esame TC),<br />
e dal desiderio di accelerare la neoformazione<br />
di tessuto osseo nella cavità<br />
residua. Questa tecnica presenta<br />
rischi non trascurabili, necessitando<br />
quindi di attenzione e abilità chirurgica<br />
finalizzate a non lesionare il nervo<br />
alveolare inferiore.<br />
Il paziente deve essere seguito per<br />
almeno i primi dodici mesi successivi<br />
all’intervento ed invitato ad eseguire<br />
radiografie di controllo per monitorare<br />
il processo di guarigione ossea.<br />
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE<br />
[1] Ficarra G. Manuale di patologia e medicina<br />
orale. Ed. McGraw-Hill; 2001.<br />
[2] Re G, Sacco M. Elementi di clinica odontostomatologica.<br />
Ed. Minerva Medica; 1982.<br />
[3] Pindborg JJ, Kramer IRH. WHO Histological<br />
Typing of Odontogenic Tumours, Jaw Cysts<br />
and Allied Lesions, 1st edn. Springer-Verlag;<br />
Geneva 1971.<br />
[4] Kramer IRH, Pindborg JJ, Shear M. WHO<br />
Histological Typing of Odontogenic Tumours,<br />
2nd edn. Springer-Verlag; Geneva<br />
1992.<br />
[5] Browne RM. Some observations on the fluid<br />
of odontogenic cyst. J Oral Pathol 1976; 5:<br />
74-87.<br />
[6] Guven O, Keskin A, Akal UK. The incidence<br />
of: cysts and tumors around impacted third<br />
molars. Int J Oral Maxillofac Surg 2000; 29:<br />
131-135.<br />
[7] Barone R, Chiapasco M, Clauser C. Chirurgia<br />
Orale: le cisti dei mascellari. Ed. Timeo;<br />
1999.<br />
[8] Modica R. Odontoiatria clinica. Ed. Minerva<br />
Medica; 2004.<br />
[9] Carvalho PI, Kumagai LT, Cacavalle AC.<br />
dentigerous cyst associated with an unerupted<br />
mandibular third molar. Dentomaxillofac<br />
Radiol 1997; 26(2): 137.<br />
[10] August M, Faquin W, Ferrara NF, Kaban<br />
LB. Fine needle aspiration biopsy of intraosseous<br />
jaw lesions. J Oral Maxillofac Surg<br />
1999; 57: 1282-l 286.<br />
[11] Chiapasco M, Motta JJ. Le cisti dei mascellari.<br />
In: Chiapasco M. Manuale illustrato di<br />
chirurgia orale . Ed. Masson; 2002.<br />
15
Gruppo di Coordinamento<br />
dei Laboratori Pubblici<br />
della Provincia di Verona<br />
Coordinatore: prof. Giancesare Guidi<br />
Segreteria: Giovanni Bonadonna<br />
Recapito: giovanni.bonadonna@tin.it<br />
RACCOMANDAZIONI<br />
• Al primo appuntamento in gravidanza,<br />
a tutte le donne che non riportano<br />
determinazioni precedenti,<br />
va offerta la determinazione della<br />
glicemia plasmatica per identificare<br />
le donne con diabete preesistente<br />
alla gravidanza. sono definite affette<br />
da diabete preesistente alla<br />
gravidanza le donne con valori di<br />
glicemia plasmatica a digiuno ≥126<br />
mg/dl (7,0 mmol/l), di glicemia plasmatica<br />
random ≥200 mg/dl (11,1<br />
mmol/l), di HbA1c (standardizzata<br />
ed eseguita entro le 12 settimane)<br />
≥6,5%. Indipendentemente dalla<br />
modalità utilizzata, è necessario<br />
che risulti superiori alla norma siano<br />
confermati in un secondo prelievo.<br />
• Nelle donne con gravidanza fisiologica<br />
è raccomandato lo screening<br />
per il diabete gestazionale, eseguito<br />
utilizzando fattori di rischio definiti.<br />
A 16-18 settimane di età gestazionale,<br />
alle donne con almeno una<br />
delle seguenti condizioni:<br />
– diabete gestazionale in una gravidanza<br />
precedente<br />
– indice di massa corporea (IMC)<br />
pregravidico ≥30<br />
– riscontro, precedentemente o<br />
all’inizio della gravidanza, di valori<br />
di glicemia plasmatica compresi<br />
fra 100 e 125 mg/dl (5,6-6,9<br />
mmol/l)<br />
deve essere offerta una curva da carico<br />
con 75 g di glucosio (OGTT 75 g) e un<br />
ulteriore OGTT 75 g a 28 settimane di<br />
AGGIORNAMENTO<br />
Screening e diagnosi del diabete<br />
gestazionale<br />
(SNLG –ISS novembre 2011)<br />
età gestazionale, se la prima determinazione<br />
è risultata normale.<br />
Sono definite affette da diabete gestazionale<br />
le donne con uno o più valori di<br />
glicemia plasmatica superiori alle soglie<br />
riportate nella tabella 5.<br />
A 24-28 settimane di età gestazionale,<br />
alle donne con almeno una delle seguenti<br />
condizioni:<br />
– età ≥35 anni<br />
– indice di massa corporea (IMC)<br />
pregravidico ≥25 kg/m2<br />
– macrosomia fetale in una gravidanza<br />
precedente (≥4,5 kg)<br />
– diabete gestazionale in una gravidanza<br />
precedente (anche se con<br />
determinazione normale a 16-18<br />
settimane)<br />
– anamnesi familiare di diabete (parente<br />
di primo grado con diabete<br />
tipo 2)<br />
– famiglia originaria di aree ad altra<br />
prevalenza di diabete: Asia meridionale<br />
(in particolare India, Pakistan,<br />
Bangladesh), caraibi (per la popolazione<br />
di origine africana), Medio<br />
Oriente (in particolare Arabia Saudita,<br />
Emirati Arabi Uniti, Iraq, Giordania,<br />
Siria, Oman, Qatar, Kuwait,<br />
Libano, Egitto.<br />
Deve essere offerto un OGTT 75 g.<br />
Sono definite affette da diabete gestazionale<br />
de donne con uno o più valori di<br />
glicemia plasmatica superiori alle soglie<br />
riportate nella tabella 5.<br />
• Per lo screening del diabete gestazionale<br />
non devono essere utilizzati<br />
la glicemia plasmatica a digiuno, glicemie<br />
random, glucose challenge<br />
test (GCT) o minicurva, glicosuria,<br />
OGTT 100 g.<br />
• I professionisti devono informare le<br />
donne in gravidanza che:<br />
– nella maggioranza delle donne il<br />
diabete gestazionale viene controllato<br />
da modifiche della dieta e<br />
dell’attività fisica.<br />
– se dieta e attività fisica non sono<br />
sufficienti per controllare il diabete<br />
gestazionale, è necessario<br />
assumere insulina; questa condizione<br />
si verifica in una percentuale<br />
compresa fra il 10% e il 20%<br />
delle donne.<br />
– se il diabete gestazionale non<br />
viene controllato, c’è il rischio di<br />
un’aumentata frequenza di complicazioni<br />
della gravidanza e del<br />
parto, come pre-eclampsia e distocia<br />
di spalla.<br />
– la diagnosi di diabete gestazionale<br />
è associata a un potenziale<br />
incremento negli interventi di monitoraggio<br />
e assistenziali in gravidanza<br />
e durante il parto.<br />
– le donne con diabete gestazionale<br />
hanno un rischio aumentato,<br />
difficile da quantificare, di sviluppare<br />
un diabete tipo 2, in particolare<br />
nei primi 5 anni dopo il parto.<br />
• Alle donne cui è stato diagnosticato<br />
un diabete gestazionale deve essere<br />
offerto un OGTT 75 g non prima<br />
che siano trascorse 6 settimane dal<br />
parto.<br />
Tabella 5. Criteri per la diagnosi di GDM<br />
con OGTT 75 g<br />
Glicemia<br />
Plasmatica<br />
mg/dl mmol/l<br />
digiuno ≥92 ≥5,1<br />
dopo 1 ora ≥180 ≥10,0<br />
dopo 2 ore ≥153 ≥8,5<br />
Nota (a cura del gruppo di coordinamento dei<br />
laboratori pubblici della provincia di Verona)<br />
1) Per ottimizzare l’accettazione delle richieste<br />
di OGTT in gravidanza è utile che la prescrizione<br />
medica riporti la dizione: OGTT gravidanza<br />
o curva da carico di glucosio in gravidanza.<br />
16 VERONA MEDICA
PROFESSIONE E LEGGE<br />
Abolito il documento programmatico<br />
sulla sicurezza previsto dal “codice privacy”<br />
Con l’articolo 45 del D.L. 9 febbraio<br />
2012 n. 5 “Disposizioni urgenti<br />
in materia di semplificazione e di<br />
sviluppo” è stato soppresso l’obbligo<br />
di redigere il “Documento<br />
Programmatico sulla Sicurezza”<br />
(DPS o DPSS) per qualsiasi trattamento<br />
di dati personali ed anche<br />
l`autocertificazione sostitutiva del<br />
DPS (comma 1 bis art. 34 del D.lgs.<br />
196/2003): in pratica nessun soggetto<br />
(professionista, impresa etc.<br />
etc.) è più tenuto a redigere il Documento;<br />
il Decreto Legge va infatti<br />
ad abrogare la lettera g dell’articolo<br />
34 del D.lgs. 196/2003 ed i punti da<br />
19 a 19.8 e 26 del disciplinare tecnico<br />
allegato B al D.lgs. 196/2003; in<br />
particolare il predetto punto 26 prevedeva<br />
l’obbligo di indicare nella relazione<br />
accompagnatoria al bilancio<br />
di esercizio l’avvenuta redazione o<br />
aggiornamento del documento programmatico<br />
sulla sicurezza; risulta<br />
soppresso anche l’obbligo di interventi<br />
formativi degli incaricati del<br />
trattamento (punto 19.6 allegato B).<br />
Rimangono in vigore gli altri obblighi<br />
previsti dal D.lgs. 196/2003, così riassunti:<br />
• Nomina eventuale responsabile<br />
del trattamento (art. 29) all 49b<br />
• Designazione scritta degli incaricati<br />
del trattamento (art. 30) all 49c<br />
• Password di accesso al sistema<br />
informatico e variazione periodica<br />
delle password (punto 1 all. B al<br />
D.lgs. 196/2003)<br />
• Software antivirus e firewall (questo<br />
ultimo nel caso di trattamento di<br />
dati sensibili) e aggiornamento del<br />
software antivirus (punto 16 dell’allegato<br />
B - punto 20 allegato B)<br />
NORME COMpORTAMENTALI<br />
pER I MEDICI ChE EffETTuANO sOsTITuzIONI<br />
• Salvataggio (backup) dei dati (pun -<br />
to 19 allegato B)<br />
• Aggiornamento delle patches del<br />
software (punto 18 allegato B)<br />
• Adozione di misure per il ripristino<br />
dei dati entro 7 giorni (nel caso di<br />
trattamento di dati sensibili - punto<br />
23 allegato B)<br />
• Acquisizione di documentazione<br />
nel caso di affidamento a sogget ti<br />
esterni di realizzazione di misu re di<br />
sicurezza (punto 25 c. 1 dell’allegato<br />
B).<br />
Non vi é alcuna soppressione di obblighi<br />
in materia di installazione di telecamere;<br />
si rammenta che occor re<br />
pri ma di installare il sistema di videosorveglianza,<br />
richiedere il parere preventivo<br />
della D.P.L. ed ottenere la<br />
ne cessaria autorizzazione, per non<br />
in correre in violazioni dello Statuto dei<br />
Lavoratori.<br />
Si ricorda che all’atto dell’affidamento/accettazione dell’incarico di sostituzione devono essere sottoscritti i seguenti punti:<br />
• Il Medico Sostituto deve garantire il pieno rispetto degli orari d’ambulatorio e può modificarli solo previo accordo col Medico Titolare, tenuto<br />
conto dei disagi dell’utenza.<br />
• Il Medico Sostituto deve garantire lo stesso periodo di reperibilità telefonica attiva che viene garantita dal Medico Titolare (in genere ore<br />
8-10 con risposta diretta del titolare o di altra persona).<br />
• Nelle giornate di sabato e nei giorni prefestivi il Medico Sostituto deve rispettare gli impegni del Medico Titolare, deve effettuare la reperibilità<br />
telefonica e/o l’ambulatorio qualora fosse prevista attività ambulatoriale e deve effettuare le visite richieste anche se dovesse comportare<br />
un prolungamento dell’orario oltre le ore 10 del mattino.<br />
• Il Medico Sostituto si impegna a sostituire un solo medico per volta, salvo casi particolari -dichiarati- nello stesso ambito di scelta, per garantire<br />
agli utenti una presenza effettiva nella sede d’attività del tutto simile a quella del titolare.<br />
• Eventuali accordi tra Medico Titolare e Medico Sostituto al di fuori di questo regolamento devono comunque tenere presente che interesse<br />
principale è anche evitare disagi e servizi di scarsa qualità agli assistibili.<br />
VERONA MEDICA<br />
17
ATTUALITÀ<br />
Canone RAI<br />
per i computer negli studi medici ?<br />
La questione concernente l’applicazione<br />
del canone RAI a contribuenti<br />
che posseggano apparecchiature diverse<br />
da radio e televisioni (che tradizionalmente<br />
scontano l’imposta) non è<br />
stata ancora risolta in modo univoco<br />
ed incontestabile. Con la Risoluzione<br />
n. 102/E del 19 marzo 2008, l’Agenzia<br />
delle Entrate ha risposto ad una<br />
richiesta di chiarimenti presentata<br />
dall’ADUC (Associazione per i diritti<br />
degli utenti e consumatori) che verteva<br />
proprio sulla estendibilità del canone<br />
RAI anche ad apparecchiature digitali<br />
o multimediali diverse da quelle sulle<br />
quali il canone è stato applicato, cioè<br />
televisori e radio. L’ADUC ha chiesto<br />
all’Agenzia se alla nozione di apparecchio<br />
atto o adattabile alla ricezione<br />
delle radioaudizioni (soggetto al pagamento<br />
del canone ai sensi del Regio<br />
decreto legge n. 246 del 1938) siano<br />
riconducibili, tra gli altri, computer, modem,<br />
monitor, videotelefoni. Dal canto<br />
suo, l’Agenzia delle Entrate si è ritenuta<br />
non competente a chiarire a quali di<br />
questi apparecchi debba applicarsi<br />
il canone ed ha ritenuto competente<br />
per la risoluzione della questione il<br />
Ministero delle Comunicazioni (oggi<br />
Ministero dello Sviluppo Economico),<br />
invitandolo, con nota 67800 del 2007,<br />
a pronunciarsi sulla questione. Ad oggi<br />
non sussiste nessun atto ufficiale del<br />
Ministero che abbia accolto la richiesta<br />
dell’Agenzia delle Entrate, per cui sembra<br />
non esserci ancora una risposta<br />
certa, tale da fugare qualsiasi dubbio<br />
sulla questione. Il sito ufficiale della Rai<br />
ricomprende tra i soggetti obbligati al<br />
pagamento del canone speciale anche<br />
gli studi professionali; tuttavia occorre<br />
precisare che sul sito si fa riferimento<br />
al canone speciale dovuto per il<br />
possesso di TV o radio, non anche per<br />
al possesso di altre apparecchiature.<br />
Da ciò, quindi, si potrebbe asserire che<br />
non esiste alcun provvedimento, né di<br />
natura legislativa, né di natura amministrativo<br />
- regolamentare, che consenta<br />
di affermare che anche il possesso di<br />
apparecchiature elettroniche diverse<br />
da Tv e radio comporti l’automatico obbligo<br />
di pagare il canone Rai. Un ulteriore<br />
punto che deve necessariamente<br />
essere preso in considerazione è il seguente:<br />
quando anche si ammettesse<br />
che il canone debba applicarsi anche<br />
a coloro che posseggono apparecchi<br />
quali computer o videotelefonini, si dovrebbe<br />
valutare attentamente l’uso al<br />
quale tali apparecchi siano destinati.<br />
Nel caso in cui il possesso di tali apparecchi<br />
elettronici sia giustificato da<br />
esigenze professionali ovvero, ancor di<br />
più, nel caso in cui il possesso di tali<br />
apparecchi sia imposto da accordi o<br />
contratti cogenti ed inderogabili che<br />
vincolino il possessore, non si può<br />
imporre sic et simpliciter il pagamento<br />
del canone. La situazione di colui che<br />
è tenuto al possesso di un computer<br />
per esigenze ed obblighi professionali<br />
è ben diversa da quella di un comune<br />
privato che possiede un computer<br />
per scopi personali; e di tale diversità<br />
non si può non tener conto in sede di<br />
estendibilità del canone Rai. Nel caso<br />
del medico di medicina generale, tale<br />
professionista, in forza di un accordo<br />
vincolante con il Servizio Sanitario Nazionale<br />
(e non quindi in base ad una<br />
libera scelta in tal senso) è obbligato<br />
a possedere un computer per effettuare<br />
tutta una serie di adempimenti<br />
che gli sono imposti dall’accordo su<br />
indicato (trasmissione on line dei certificati<br />
INPS, adempimenti in tema di<br />
trasmissione dati, ecc). Non può pretendersi<br />
pertanto il pagamento del<br />
canone di abbonamento televisivo da<br />
parte di tale soggetto, in primo luogo,<br />
perché l’utilizzo del computer esula<br />
da qualsiasi fruizione di servizi visivi<br />
od audiovisivi Rai; in secondo luogo,<br />
perché il possesso dell’apparecchiatura,<br />
occorre ribadirlo, non è il frutto<br />
di una libera scelta del professionista,<br />
ma deriva dal corretto adempimento<br />
degli accordi con il Servizio Sanitario<br />
Nazionale, ai quali il medico non può<br />
non adeguarsi.<br />
ExTRACOMuNITARI E quOTE MMg, uNA sENTENzA fA ChIAREzzA<br />
L’Asl non può chiedere al medico di famiglia il rimborso delle quote erogate per pazienti extracomunitari il cui permesso di soggiorno risulta scaduto. A dirlo è<br />
il Tribunale del lavoro di Milano, con una sentenza che dovrebbe mettere la parola fine a una querelle lunga circa quattro anni. Tutto inizia nel 2007, quando la<br />
Regione Lombardia dà mandato alle Asl di cancellare dalle liste degli assistiti i cittadini extracomunitari la cui posizione non è più aggiornata da almeno 12 mesi. E<br />
in più le autorizza a recuperare le quote erogate ai medici di famiglia che li hanno in cura. Poiché il provvedimento regionale vanta effetto retroattivo, i Mmg colpiti<br />
dal provvedimento si vedono chiedere la restituzione di somme in alcuni casi ingenti, anche superiori ai 10mila euro. Di qui il ricorso al Tribunale del lavoro, che<br />
nella sentenza risalente alla settimana scorsa ha dato ragione ai generalisti. Secondo i giudici, infatti, le disposizioni della Regione contrastano con la Convenzione<br />
nazionale della Mg e con l’Accordo integrativo lombardo: la prima, all’articolo 40, impone al medico di famiglia di assistere il paziente extracomunitario «anche<br />
nelle more del rinnovo del permesso di soggiorno», il secondo stabilisce all’articolo 7 che non si procede «alla cancellazione automatica della scelta del cittadino<br />
extracomunitario» se non in caso di «mancato rinnovo del permesso di soggiorno, così come comunicato all’Asl dagli organi competenti». In base al provvedimento<br />
della Regione, invece, le Asl erano autorizzate a rimuovere il nominativo anche solo in assenza di informazioni aggiornate da parte degli uffici per l’immigrazione.<br />
18 VERONA MEDICA
Novità<br />
fiscali 2012<br />
Tante sono le novità fiscali previste<br />
quest’anno per imprese e professionisti.<br />
Per attuare la riforma fiscale, il<br />
Governo sarà al lavoro i prossimi nove<br />
mesi. Tre sono i punti principali previsti<br />
dalla Legge Delega: il primo è dedicato<br />
all’equità e alla razionalizzazione<br />
del sistema fiscale italiano; il secondo<br />
LA NUOVA ICI:<br />
IMU DAL 2012<br />
AUMENTO DELL’IVA<br />
DAL 1° SETTEMBRE 2012<br />
LA NUOVA TASSA RIFIUTI:<br />
“RES” DAL 2013<br />
ATTUALITÀ<br />
all’evasione, all’elusione e al rapporto<br />
tra fisco e contribuenti; il terzo rivede<br />
la tassazione in funzione della crescita<br />
dell’internazionalizzazione delle imprese<br />
e della tutela dell’ambiente. L’equità<br />
fiscale passerà soprattutto attraverso<br />
la riforma del Catasto che avrà<br />
il compito di collegare i valori fiscali<br />
degli immobili al loro valore di mercato<br />
(sarà rilevante la localizzazione,<br />
la qualità dell’immobile e la superficie<br />
in metri quadrati anziché il numero di<br />
vani). La delega riscriverà anche il sistema<br />
sanzionatorio, secondo criteri<br />
di proporzionalità rispetto alla gravità<br />
dei comportamenti. Ma la grande rivoluzione<br />
della delega arriverà con la<br />
tassazione separata per il reddito delle<br />
aziende e delle attività professionali: al<br />
fine di incentivare il reinvestimento degli<br />
utili nell’impresa o nello studio professionale,<br />
verrà tassato il reddito prodotto<br />
dall’impresa o dallo studio con<br />
una aliquota Irpef fissa e non scaglioni<br />
(probabilmente al 27,5%). Ciascun socio<br />
dell’impresa o dello studio sarà poi<br />
tassato, con l’aliquota progressiva irpef<br />
a scaglioni, solo se gli utili verranno<br />
effettivamente incassati e non nel caso<br />
in cui essi vengano reinvestiti nell’attività.<br />
Per attuare la riforma il Governo si<br />
concede 9 mesi di tempo per emanare<br />
uno o più decreti legislativi.<br />
Fuori dalla riforma, elenchiamo intanto<br />
le principali novità previste dai decreti<br />
già approvati in questi ultimi mesi:<br />
• torna l’Ici sulla prima casa, però con una nuova veste, quella dell’IMU<br />
(imposta municipale propria), prevista dal federalismo fiscale. Si pagherà<br />
in due rate, come l’ici, il 16 giugno ed il 16 dicembre di ogni anno. L’entrata<br />
in vigore sarà già dal 2012. Le aliquote dell’IMU saranno le seguenti:<br />
• del 4 per mille (i Comuni potranno variare al max del 2 per mille)per l’abitazione<br />
principale ed al max una pertinenza per tipo<br />
• del 2 per mille per i fabbricati rurali (i Comuni potranno portarla al 1‰)<br />
• del 7,6 per mille per tutti gli altri immobili (i Comuni avranno la possibilità<br />
di alzarla o abbassarla del 3‰)<br />
• i titolari dell’abitazione principale (in cui ci sia dimora e residenza) potranno<br />
usufruire di una detrazione pari a 200 €, a cui si aggiunge una ulteriore<br />
detrazione di 50 € per ogni figlio fino a 26 anni che abbia dimora e residenza<br />
nell’abitazione<br />
• sono state abrogate le disposizioni che consentivano ai Comuni di<br />
assimilare ad abitazione principale le unità concesse in uso gratuito<br />
ai parenti, e di regolamentare le pertinenze. Anche coloro che gli anni<br />
precedenti avevano concesso in uso gratuito immobili a familiari senza<br />
pagare l’ici, dal 2012 dovranno pagare l’IMU<br />
• la base di calcolo per conteggiare l’Imu sarà più alta di quella dell’Ici poiché<br />
sono aumentati i moltiplicatori, che variano in base al gruppo catastale<br />
di riferimento (senza entrare nel dettaglio del valore dei moltiplicatori,<br />
la base imponibile dell’IMU risulterà più che raddoppiata rispetto alla vecchia<br />
base imponibile ICI)<br />
• l’IMU assorbirà anche l’Irpef sui redditi fondiari, mentre rimarranno l’Irpef<br />
o la cedolare secca solo sui fabbricati concessi in locazione<br />
• previsto l’aumento delle aliquote IVA del 2% a partire dal 1° settembre<br />
2012: l’aliquota del 21% passerà quindi al 23% e quella del 10% passerà<br />
al 12%. Resta, invece, inalterata, l’aliquota agevolata del 4%. Tali misure<br />
necessiteranno tuttavia di un provvedimento attuativo<br />
• possibile poi un ulteriore incremento dello 0,5% dal 1° gennaio 2014<br />
• introduzione della RES, nuova tassa sui rifiuti e sui servizi, a partire dal<br />
2013. Il tributo colpirà “chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi<br />
titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre<br />
rifiuti urbani”, e sarà commisurato alla quantità e qualità medie di rifiuti<br />
prodotti per unità di superficie<br />
• entro il 31.10.2012 dovrà essere emanato il decreto attuativo che stabilirà<br />
i criteri di determinazione del tributo; quindi i cittadini dovranno attendere<br />
tale data per sapere con precisione quanto pagare<br />
20 VERONA MEDICA
A REGIME DETRAZIONE<br />
DEL 36% E PROROGA<br />
DETRAZIONE DEL 55%<br />
PIù SPAZIO ALL’ISEE PER<br />
OTTENERE AGEVOLAZIO-<br />
NI E SCONTI DAL 2013<br />
AUMENTO ADDIZIONALE<br />
REGIONALE IRPEF<br />
PER IRES ED IRPEF<br />
DEDUCIBILE AL 100%<br />
L’IRAP SUL COSTO<br />
DEL LAVORO<br />
SUPER-PRELIEVO<br />
SUI BENI DI LUSSO<br />
DAL 2012<br />
MISURE<br />
ANTIEVASIONE<br />
VERONA MEDICA<br />
ATTUALITÀ<br />
• diventa a regime la detrazione Irpef del 36% sulle ristrutturazioni edilizie:<br />
si tratta di un intervento importante considerato che tale agevolazione esiste<br />
da più di 10 anni ma era sempre stata prorogata, l’ultima ne aveva stabilito la<br />
scadenza al 31.12.2012. Le novità più importanti, in vigore dal 2012, sono:<br />
• la detraibilità delle spese per la ricostruzione o il ripristino dell’immobile<br />
danneggiato a seguito di eventi calamitosi e delle spese per opere<br />
volte a evitare gli infortuni domestici<br />
• detrazione del 25% del prezzo pagato per comprare case in edifici<br />
oggetto di restauro-risanamento conservativo e di ristrutturazione<br />
edilizia purché vendute entro 6 mesi dalla fine dei lavori<br />
• gli eredi continueranno a beneficiare delle rate non usufruite dal defunto ma<br />
solo se continueranno a detenere materialmente e direttamente il bene<br />
• trasferimento delle quote residue di detrazione automatico, in caso<br />
di compravendita, salvo diverso accordo tra le parti<br />
• la proroga fino al 2012 della detrazione Irpef del 55% per gli interventi<br />
di risparmio energetico<br />
• dal 1° gennaio 2013, per gli interventi di risparmio energetico, con<br />
particolare riguardo all’istallazione di impianti basati sull’impiego<br />
delle fonti rinnovabili di energia, spetterà la detrazione del 36%, con<br />
un limite di 48.000 € per unità immobiliare<br />
• a partire dal 2013 tutte le agevolazioni fiscali ed i benefici assistenziali<br />
saranno legati all’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente)<br />
e, oltre una certa soglia di reddito, non saranno più concessi<br />
(come avviene già per molte prestazioni sociali dei Comuni)<br />
• già aumentata per tutti l’addizionale regionale all’IRPEF, che passa dallo<br />
0,9% all’1,23% (già con effetto dall’anno 2011)<br />
• questo punto non riguarda tutti i cittadini ma solo coloro che hanno partita<br />
iva e pagano l’irap.<br />
• l’Irap sul costo del lavoro sarà completamente deducibile ai fini Irpef ed Ires<br />
• aumentano le deduzioni Irap per le assunzioni di lavoratrici e per i<br />
giovani sotto i 35 anni d’età che operano in azienda con contratto a<br />
tempo indeterminato<br />
• dal 1° gennaio 2012 per le auto di lusso con oltre 185 Kw di potenza<br />
si applicherà un’addizionale erariale sul bollo pari a 20 € per ogni Kw<br />
eccedente il limite indicato<br />
• tassati anche le unità con scafo superiori ai 10 metri, per gli stazionamenti<br />
giornalieri o per frazione di giorno commisurata alla lunghezza delle<br />
imbarcazioni<br />
• viene istituita un’imposta erariale sugli aeromobili privati in proporzione<br />
al peso massimo al decollo<br />
• rafforzamento della tracciabilità dei pagamenti, con una riduzione del<br />
limite all’uso del contante a € 1.000<br />
• dal 01.01.2012 le banche e gli altri operatori finanziari sono obbligati a<br />
comunicare periodicamente all’anagrafe tributaria le movimentazioni dei<br />
conti dei clienti<br />
• controlli sulle imprese per il pagamento del canone RAI<br />
• regime tributario premiale per le imprese che decidano di inviare telematicamente<br />
al fisco i dati relativi a corrispettivi, fatture emesse o ricevute e<br />
risultanze di operazioni non soggette a fattura; per tali imprese, in particolare,<br />
sono assicurate assistenza negli adempimenti, velocizzazione dei rimborsi<br />
Iva e alcune agevolazioni in merito all’applicazione degli studi di settore<br />
• non ci saranno condoni<br />
21
PRELIEVO<br />
SUI CAPITALI SCUDATI,<br />
ATTIVITA’ FINANZIARIE ED<br />
IMMOBILI ALL’ESTERO<br />
AUMENTO DELLE ACCISE<br />
SUI CARBURANTI<br />
“ACE”: AIUTO ALLA<br />
CRESCITA ECONOMICA<br />
BOLLI SUI C/C<br />
IMPOSTA DI BOLLO<br />
SULLE ATTIVITà<br />
FINANZIARIE<br />
SPESOMETRO<br />
INDAGINI FINANZIARIE<br />
LIBERALIZZAZIONI<br />
ATTUALITÀ<br />
• bollo speciale dal 2012 per i rapporti ancora “segretati” dallo scudo fiscale<br />
con aliquota 1% per il 2012, 1,35% per il 2013 e 0,4% a regime dal 2014<br />
• prevista inoltre un’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute<br />
all’estero da persone fisiche dell’1 per mille nel 2012 e dell’1,5 per mille<br />
a decorrere dal 2013 sul valore delle attività finanziarie<br />
• anche le case all’estero saranno tassate al 7,6 per mille (come previsto per<br />
l’IMU sugli immobile detenuti in Italia)<br />
• aumentate con l’entrata in vigore del decreto anche le accise sui carburanti<br />
ad uso autotrazione<br />
• introdotta un’agevolazione che prevede una riduzione delle imposte per le<br />
società che hanno aumentato il capitale proprio entro il 31 dicembre 2011<br />
e che potrà essere calcolata già in Unico 2012<br />
• dal 01.01.2012 imposta di bollo sugli estratti conto di €34,20 se il titolare<br />
è una persona fisica ovvero di € 100 se il titolare è altro soggetto (es.<br />
società)<br />
• viene introdotta una esenzione dal bollo qualora l’intestatario del conto sia<br />
una persona fisica e il valore medio di giacenza annuo non sia superiore a<br />
5.000€<br />
• introdotta una imposta di bollo (“minipatrimoniale”) dovuta sul possesso<br />
di attività e strumenti finanziari (esclusi fondi pensione e sanitari)<br />
• il tributo sarà dovuto nella misura proporzionale annua sul valore di mercato<br />
all’1 per mille per l’anno 2012, elevato all’1,5 per mille dal 2013.<br />
L’importo minimo dovuto è fissato in € 34,20, quello massimo in € 1200,<br />
quest’ultimo fissato solo per il 2012<br />
• prevista esenzione solo per i buoni postali fruttiferi non superiori a 5.000 euro<br />
• il 31.01.2012 è già avvenuto primo invio all’Agenzia delle Entrate del cosiddetto<br />
“spesometro”. A tale invio saranno obbligati annualmente tutti i<br />
soggetti passivi per rendere note le operazioni oltre i 3000 € (3.600€ se<br />
comprensivi di iva)<br />
• come già reso noto dal 01.01.2012 le banche e gli altri operatori finanziari<br />
sono obbligati a comunicare all’anagrafe tributaria le movimentazioni dei<br />
conti dei clienti<br />
• nuove s.r.l. con 1: possibilità per i giovani sotto i 35 anni di età che potranno<br />
dare vita a società srl senza atto notarile e con un solo euro di capitale sociale<br />
• attività liberalizzate: decadenza delle norme che prevedono limiti numerici,<br />
licenze o atti preventivi di autorizzazione per l’apertura di un’attività<br />
economica<br />
• integrata la normativa sulle società tra professionisti (stp): l’assetto societario<br />
dovrà essere tale da rendere i soci professionisti titolari della maggioranza<br />
di almeno i due terzi nelle decisioni<br />
• assicurazioni: aumentano le tutele contro le truffe Rc auto (es. scatola<br />
nera sul veicolo, ecc)<br />
• tariffe professionali: abrogate le tariffe minime e massime previste per le<br />
libere professioni. Durata del tirocinio ridotta da 3 anni a 18 mesi<br />
• farmacie: in arrivo nuovi esercizi commerciali<br />
• notai: entro il 2015 aumenteranno fino a 1000 nuove sedi<br />
• prorogato al 01 giugno 2012 il termine per definire le regole di riduzione<br />
delle commissioni di pagamento con carta di credito<br />
• gratuità delle spese di apertura e gestione dei conti destinati all’accredito<br />
e al prelievo di pensioni ammontanti fino a 1500 euro mensili<br />
22 VERONA MEDICA
SEMPLIFICAZIONI<br />
ATTUALITÀ<br />
COMUNICATO AGLI ISCRITTI<br />
Abbiamo attivato il nuovo servizio di segreteria telefonica.<br />
Quando telefonerete all’Ordine sentirete la voce del RISPONDITORE AUTOMATICO,<br />
che provvederà a smistare la chiamata secondo le esigenze di chi chiama.<br />
VERONA MEDICA<br />
• bollino blu: non sarà più annuale ma verrà prodotto contestualmente alla<br />
revisione auto<br />
• i certificati saranno trasmessi e richiesti on-line<br />
• social card: saranno i Comuni a gestire la nuova “social card”, la carta<br />
acquisti destinata alle famiglie in disagio economico<br />
• via al portale unico per iscriversi all’Università on-line<br />
• welfare: verifiche incrociate sui fruitori di servizi assistenziali<br />
• le nuove carte d’identità verranno rilasciate con scadenza fissata al giorno<br />
di nascita del titolare<br />
• i box e posti-auto realizzati negli edifici esistenti potranno essere venduti<br />
anche separatamente dall’appartamento di cui sono di pertinenza<br />
• privacy: soppresso l’obbligo per imprese e studi professionali di tenere il<br />
DPS (Documento Programmatico sulla Sicurezza)<br />
LE OPZIONI SARANNO:<br />
• DIGITARE 1 PER PRATICHE ENPAM<br />
• DIGITARE 2 PER PUBBLICITÀ SANITARIA E RUOLI<br />
• DIGITARE 3 PER AMMINISTRAZIONE, ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI<br />
• DIGITARE 4 PER COMMISSIONE ODONTOIATRI<br />
Senza nessun imput digitato e rimanendo in linea<br />
la chiamata sarà dirottata al primo operatore disponibile.<br />
Confidiamo di poterVi dare un servizio migliore<br />
STUDIO COMMERCIALISTA ZANARDI<br />
ANGIARI (<strong>VR</strong>)<br />
TEL. 0442 660245<br />
La segreteria dell’Ordine<br />
23
Costruire<br />
la Sanità<br />
Scomparso Giuseppe Castellarin,<br />
manager in campo medico e padre<br />
di Verona Emergenza.<br />
Prolifico autore di saggi e libri.<br />
di MARIA TERESA FERRARI<br />
Il dottor Giuseppe Castellarin, direttore<br />
sovrintendente sanitario emerito degli<br />
Istituti Ospitalieri di Verona, si è spento<br />
dopo una breve malattia, lasciando un<br />
grande vuoto nella Sanità veronese.<br />
Affollatissima e molto partecipata la<br />
commemorazione che gli è stata dedicata<br />
al Centro Medico Marani dove a<br />
parlare di lui sono stati in tanti, colleghi<br />
amici ma anche ex allievi.<br />
Costruire per lui era la chiave della<br />
vita. E dopo aver edificato il suo futuro<br />
con lo studio, ha costruito un tassello<br />
importante della sanità, in tempi<br />
in cui molto era ancora da fare, con<br />
quell’intuizione, quel dono di vedere<br />
oltre, che lo aveva fatto osare senza<br />
paura. Con un entusiasmo contagioso<br />
e grande determinazione.<br />
Ha vissuto a Verona per quarantacinque<br />
anni; nella città scaligera si era<br />
trasferito dal Friuli, dove era nato a<br />
Casarsa della Delizia, in provincia di<br />
Pordenone. Dopo la laurea in medicina<br />
e chirurgia presso l’Università di<br />
Padova, la specializzazione in medicina<br />
legale ed infortunistica, in igiene e<br />
tecnica ospedaliera e in igiene pubblica,<br />
proprio in Friuli aveva inizialmente<br />
svolto attività di anatomo-patologo,<br />
chirurgo e medico-legale.<br />
Giuseppe Castellarin è stato il più<br />
giovane direttore sanitario d’Italia: ha<br />
ricoperto questo incarico presso gli<br />
Istituti Ospitalieri di Verona dal 1967<br />
al 1968, quella di vice direttore dal<br />
1968 al 1975, e di direttore sanitario<br />
dell’ospedale Civile Maggiore di Verona<br />
dal 1975 al 1982, dell’Ospedale<br />
Policlinico di Verona dal 1986 al 1988.<br />
È stato sovrintendente sanitario del<br />
Presidio Ospedaliero di Verona dal<br />
ATTUALITÀ<br />
1988 al 1994. Nel 1995 era stato nominato<br />
direttore generale dell’ULSS<br />
21 di Legnago, incarico mantenuto<br />
fino alla fine del 1999. L’elenco delle<br />
cose fatte in tanti anni di attività è<br />
lungo; oltre alla docenza presso l’Università<br />
scaligera, è stato nel 1971 promotore<br />
e organizzatore del “Centro<br />
Grandi Ustionati” di Verona, dal 1988<br />
al 1994 coordinatore e presidente del<br />
Centro Oncologico regionale dell’area<br />
veneta occidentale e ha introdotto<br />
nel 1973 il concetto di sanificazione<br />
ospedaliera; ha costituito e organizzato<br />
nel 1986 il servizio di emergenza<br />
sanitaria nella provincia di Verona.<br />
Quello che ha sempre considerato il<br />
fiore all’occhiello dei suoi progetti, è<br />
il servizio di Verona Emergenza. Era il<br />
20 luglio 1987 quando tutto il sistema<br />
definito “Verona Emergenza” è entrato<br />
in funzione: «Il successo di questa<br />
iniziativa – ricordava Giuseppe Castellarin<br />
durante un’intervista - è stato<br />
determinato anche dall’organizzazione<br />
di una Centrale Operativa unica<br />
provinciale e dalla diffusione di un numero<br />
per l’emergenza, iniziative sorte<br />
proprio in concomitanza con l’inizio<br />
del servizio di elisoccorso, e che hanno<br />
garantito, tramite<br />
una gestione unica e<br />
centralizzata delle richieste<br />
di intervento<br />
sanitario, un razionale<br />
funzionamento della<br />
rete dei soccorsi».<br />
L’istituzione del 118<br />
e la creazione di una<br />
rete di basi di elisoccorso<br />
della Regione<br />
Veneto hanno reso<br />
ufficiale il lavoro che<br />
sin dal 1987 Verona<br />
Emergenza aveva<br />
concretamente sviluppato.<br />
«Quello di Verona<br />
Emergenza – concludeva<br />
il dott. Castellarin<br />
- è stato un percorso<br />
irto di difficoltà<br />
e di costanti preoccupazioni,<br />
ma è stata<br />
anche una stagione<br />
di grandi entusiasmi<br />
e soddisfazioni. Basti<br />
ricordare che siamo<br />
stati un importante<br />
esempio per altre real-<br />
Giuseppe Castellarin<br />
tà: negli anni novanta abbiamo infatti<br />
contribuito alla nascita dei primi sistemi<br />
di emergenza in altre città italiane:<br />
Genova, Siena, Cagliari, Mantova, Udine,<br />
Capri per la Campania, Palermo».<br />
Tante sono le parole che ha scritto in<br />
studi e pubblicazioni – oltre 100 lavori<br />
scientifici pubblicati su testi e riviste<br />
nazionali ed internazionali - altrettante<br />
quelle spese per elaborare progetti,<br />
nati durante la sua direzione sanitaria.<br />
E sono infinite quelle che ha “vissuto”<br />
nel privato, quando appuntava su un<br />
diario i momenti importanti della sua<br />
giornata o si dilettava, anche nel cuore<br />
della notte, a scrivere poesie. Molte<br />
le ritroviamo in un libro, cui lui teneva<br />
particolarmente, e che ha visto la luce<br />
proprio lo scorso giugno. Salviamo la<br />
memoria. Il rito del racconto (Gabrielli<br />
Editori, 2011) è il testamento culturale<br />
che ci ha lasciato. Lui lo considerava<br />
il suo testamento spirituale, perchè la<br />
memoria è un bene prezioso, perchè<br />
la memoria si tramandi di generazione<br />
in generazione. Non solo per non<br />
dimenticare, ma anche perchè aiuti i<br />
giovani ad aprirsi e confrontarsi con<br />
meno paura e diffidenza alle altre culture.<br />
24 VERONA MEDICA
STORIA DELLA MEDICINA<br />
Ciarlatani e medicastri:<br />
i mercanti della salute a Verona<br />
tra Seicento e Settecento<br />
GIANNA FERRARI DE SALVO<br />
È stato scritto molto sui ciarlatani. A<br />
occuparsene non sono stati solo gli<br />
storici della medicina, ma anche autori<br />
di teatro 1 , pittori e incisori 2 . I ciarlatani<br />
iniziarono a diffondersi in Europa dal<br />
XVI secolo. Anche la città scaligera ne<br />
accolse a centinaia: tirolesi, veneziani,<br />
piemontesi, lombardi, toscani, umbri,<br />
napoletani, laziali, pugliesi, siciliani,<br />
polacchi, maltesi; alcuni nobili e persino<br />
delle donne (si trattava di vedove,<br />
o figlie di ciarlatani). I documenti conservati<br />
nell’Archivio di Stato di Verona<br />
fanno luce su circa 150 anni di attività<br />
di medicastri locali e non, sui loro preparati<br />
terapeutici e sulle malattie che<br />
avrebbero dovuto curare. Paolo Rigoli 3<br />
— e prima di lui Francesco Scarcella 4<br />
— ha attinto dalle carte in oggetto per<br />
raccontare questa sfaccettatura della<br />
medicina che, bisogna dire, non ebbe<br />
sempre un senso negativo né fu priva<br />
di una sua dignità.<br />
Sotto il nome di “ciarlatano” (da ciarlare<br />
= parlare) erano compresi ogni<br />
sorta di venditori nelle pubbliche piazze<br />
di prodotti terapeutici, cavadenti,<br />
mezzi chirurghi e mezzi speziali, conosciuti<br />
anche come montainbanco<br />
[= saltimbanco, termine che deriva da<br />
“salire, saltare sul banco” per illustrare<br />
con “ciarle” mirabolanti pozioni] 5 . I<br />
medici ciarlatani, e i ciarlatani medici,<br />
per richiamare gente e spingerla ad<br />
acquistare la loro merce spettacolarizzavano<br />
la rappresentazione facendosi<br />
accompagnare da giocolieri e da<br />
teatranti. Sul banco [= palco] la loro<br />
recita, intervallata da musica e canti,<br />
consisteva in un dialogo — botta e risposta<br />
— con gli spettatori; una sorta<br />
di teatro secondario. Alla fine dell’esibizione<br />
venivano messi in vendita<br />
ritrovati e medicamenti “miracolosi”<br />
VERONA MEDICA<br />
che spesso consolidavano infondate<br />
speranze di guarigione nelle persone<br />
semplici o soltanto rese disperate dal<br />
bisogno.<br />
Ai ciarlatani era generalmente concesso<br />
il commercio dei loro preparati<br />
terapeutici — quasi tutti dalle proprietà<br />
straordinarie, con nomi altisonanti<br />
e, spesso, di pura fantasia — a patto,<br />
però, che ottenessero il rilascio<br />
della patente e che si astenessero<br />
dall’esercitare la medicina fisica, cioè<br />
visitare il paziente. Nel Settecento, il<br />
più insigne e notevole tra tutti coloro<br />
che sostarono a Verona fu Buonafede<br />
Vitali “saltimbanco”— come egli orgogliosamente<br />
amava chiamarsi — noto<br />
sotto il nome di Anonimo. Eccezionale<br />
figura di ciarlatano, colto e di nobili<br />
natali, preparatore e dispensatore di<br />
medicamenti, chirurgo 6 e chimico, fornito<br />
di rara oratoria, fu ideatore di un<br />
modo scenografico di fare Medicina<br />
abbinando la professione sanitaria<br />
con quella del commediante. Nato nel<br />
1686 a Busseto, Parma, esercitò alcuni<br />
anni a Verona. Studioso di fama,<br />
fu definito da Goldoni «un ciarlatano<br />
di specie molto rara degno di essere<br />
registrato negli annali del secolo» 7 .<br />
Ricevuto in tutte le corti europee, la<br />
sua popolarità lo porterà ospite dello<br />
zar Pietro il Grande. Più volte a Roma<br />
anche come archiatra, guarirà Innocenzo<br />
XIII dal singhiozzo, curato con<br />
insuccesso dagli specialisti della corte<br />
pontificia. Percorse in lungo e in largo<br />
la penisola, fu docente a Palermo e in<br />
diverse università italiane, dal 1742 dimorò<br />
a Verona dove morirà il 2 ottobre<br />
1745 8 . Nel 1743 fu eletto Protomedico 9<br />
della città e dell’ospedale dei Santi<br />
Giacomo e Lazzaro della Tomba 10 ,<br />
posto da lui occupato sino alla morte.<br />
Fu sepolto nella chiesa dei Santi Apostoli<br />
11 . Il nipote Buonafede junior 12 , suo<br />
figlio adottivo, attribuì il decesso alla<br />
peripneumonia, mentre il referto stilato<br />
sul registro dell’Ufficio di Sanità indica<br />
«febbre e dolori, curato dal medico<br />
conte Gasparo Preame (o Priami)» 13 .<br />
Tra il 1743 e il 1744, l’Anonimo (così è<br />
sempre citato nel registro degli attestati<br />
di morte) esercitò in ospedale e<br />
in città. Fra coloro che ebbe in cura<br />
troviamo: conte Carlo Guerrer (mal di<br />
petto), reverendo Niccolò Vigani Canella<br />
(mal di petto), nobile Laura Zanini<br />
vedova di Giovanni Schioppo (apoplessia),<br />
Mario figlio del conte Girolamo<br />
Franco (arioma), e altri 14 . Esperto<br />
di termalismo, scrisse un trattato sulle<br />
acque di Caldiero che fu pubblicato<br />
postumo 15 .<br />
In Provisioni e Capitoli circa il medicar,<br />
componere medicamenti ed altro<br />
spettante la medicina, stampato nel<br />
1608 16 , si fa riferimento a tutti gli abusivi<br />
in materia medica segnalando che<br />
«molti zaratani ed empirici circolatori<br />
[= girovaghi] e donnicciole, con medicamenti<br />
da loro chiamati magistrali, o<br />
secreti, […] vendono nelle piazze con<br />
poco timore del Signore Iddio e grave<br />
danno del prossimo […], che non<br />
addottorati, né esaminati da Collegi<br />
Pubblici, con licenze fasulle o senza<br />
licenza, esercitano a grave pernice de’<br />
popoli e sprezzo delle Leggi». Si puntualizza<br />
che nessuno potrà esercitare<br />
l’Arte Medica, sia fisica che chirurgica,<br />
«se dopo il dottorato non avrà appresa<br />
la pratica per due anni continui in<br />
fisica, e uno in chirurgia, sotto [un]<br />
medico perito, che almeno abbi anni<br />
dodeci di professione». Viene proibito<br />
ai chirurghi, benché licenziati o dottorati<br />
in chirurgia, di dar medicamento<br />
per bocca, purgare gli infermi, visitare i<br />
febbricitanti, o gli aggravati da ulteriori<br />
mali 17 . Ai barbieri 18 è vietato medicare<br />
ferite ed altre gravi malattie senza l’assistenza<br />
di un medico fisico o chirurgo<br />
diplomato, ordinare medicine, cavare<br />
25
sangue e altro, «com’è nel giuramento<br />
prestato nel licenziarsi».<br />
Allora era un gran proliferare di ciarlatani<br />
empirici e ciurmatori, detti altrimenti<br />
cerretani (dal castello di Cerreto nei<br />
pressi di Spoleto) o magnaguadagni,<br />
bagatellieri, alchimisti-chimici-chemiatri<br />
veri o presunti che, forniti di abilità<br />
istrionica, vendevano illegalmente i<br />
loro preparati promettendo di guarire<br />
mille incurabili infermità. Furono talora<br />
così numerosi, o tali guai provocarono<br />
alla salute dei poveri illusi, che si fecero<br />
più serrate le disposizioni per ostacolare<br />
anche la spesso eccessiva condiscendenza<br />
dei Collegi Medici. L’11<br />
marzo 1642, i Provveditori alla Sanità<br />
di Venezia dettarono nuove leggi in<br />
aggiunta ai capitoli emanati il 28 settembre<br />
1617, ribadendo, innanzitutto,<br />
che i privilegi [= attestati] e le licenze<br />
dei medici ebrei dovevano essere riconosciuti<br />
dal Collegio dei Medici e confermati<br />
dal Magistrato di Sanità «con<br />
espressa proibitione di poter in maniera<br />
alcuna medicar cristiani, potendo<br />
solo eseguir la professione suddetta<br />
nel Ghetto proprio d’essi ebrei, in pena<br />
di pagar ducati cento per cadauna volta<br />
che contraffacessero […] et, in oltre,<br />
di star anno uno in priggione serrata<br />
alla luce, dalla quale non si possa liberare<br />
se non averà fatto l’effettivo<br />
esborso delli sopraddetti ducati cento.<br />
Che alcun zarattano, montainbanco, ò<br />
altro sia che sorte di persone si voglia,<br />
doppo avute le licenze non possano<br />
vender alcun componimento» se non<br />
in vasi sigillati da un notaio con il bollo<br />
di San Marco «sotto pena ai contraffattori,<br />
di bando, priggion, corda, galera,<br />
et altro, ad arbitrio della Giustitia, oltre<br />
il perder la robba et ducati cinquanta<br />
applicati come sopra». Il dispositivo a<br />
stampa era affisso ogni anno sopra le<br />
scale di San Marco, a Rialto e ai soliti<br />
luoghi pubblici in tutto lo Stato.<br />
I ciarlatani che ambivano ottenere il<br />
permesso di produrre e distribuire i<br />
loro “secreti”, pagata la dovuta tassa,<br />
consegnavano all’Ufficio di Sanità la<br />
nota dei medicinali e gli ingredienti impiegati,<br />
affinché potessero essere esaminati<br />
ed approvati «dalla Banca delli<br />
signori medici e speçieri». Una prima<br />
relazione giurata veniva redatta dalla<br />
Commissione del Collegio dei Medici<br />
Fisici. Risultando il voto favorevole,<br />
altri due medici e il Protomedico del<br />
Magistrato assistevano alla manipola-<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
zione e assegnavano il giusto prezzo<br />
di vendita 19 . Gli stampatori potevano<br />
riprodurre la “ricetta” solo a vista del<br />
“privilegio”, pena una multa di cento<br />
ducati. Le ricette dovevano portare in<br />
calce l’indicazione della tipografia che<br />
sarebbe servita da traccia alle forze<br />
di polizia per identificare il “trafficante”.<br />
Nessun medicinale poteva essere<br />
venduto o regalato senza la licenza (da<br />
rinnovarsi ogni tre mesi e ogniqualvolta<br />
si passava in uno Stato diverso) pena<br />
una multa di cento ducati e altre pene<br />
accessorie ad arbitrio del Collegio, più<br />
il bando perpetuo dallo Stato Veneto.<br />
L’8 giugno 1683 i Provveditori alla Sanità,<br />
con il solito avviso a stampa, mettevano<br />
in guardia le popolazioni rurali<br />
circa il modus operandi di alcuni ciar-<br />
Ciarlatani<br />
latani che non si facevano «scrupolo di<br />
praticarsi tagli, scottature considerabili<br />
con ogli, peze e rasa [= ragia, trementina]<br />
e simili materie, facendosi mordere<br />
da serpenti, o ingurgitare veleni, dando<br />
avvio a diversi inconvenienti» 20 . Qualora<br />
nei paesi si fossero visti ciarlatani,<br />
o vagabondi, vendere con «rilasciata<br />
sfacciataggine e temerarietà […] medicamenti,<br />
triache, ò altro, à pregiudizio<br />
della comune salvezza», gli abitanti erano<br />
autorizzati ad avvertire «a tocco di<br />
campana martello, onde poter arrestare<br />
il trasgressore e, requisita la merce,<br />
condurlo alla Giustizia».<br />
Le fonti utilizzate per il presente saggio<br />
provengono dall’archivio Campagna 21 :<br />
un fascicolo denominato «Ciarlatani»<br />
e il «Registro Ciarlatani incomincia 15<br />
febbraio 1738 [Copie tratte dal suo originale<br />
in carta pecora]». Il primo copre<br />
un periodo che va dal 1660 al 1722, il<br />
secondo ospita copie di documenti dal<br />
1642 al 1803. Vi si trovano anche due<br />
originali ricette a stampa 22 , vari avvisi a<br />
stampa o la loro trascrizione. Lo spoglio<br />
sistematico del materiale (numerosi<br />
fogli sono inseriti in modo del tutto<br />
casuale) permette di trarre un quadro<br />
abbastanza completo dell’avvicendarsi<br />
di questi personaggi itineranti.<br />
Qui di seguito si dà di ogni ciarlatano il<br />
medicamento (i medicamenti) e, dove<br />
possibile, si documenta la composizione<br />
dei preparati 23 , omettendo, per<br />
ovvie ragioni di spazio, le varie date<br />
delle licenze conferite da Venezia e<br />
Verona.<br />
Licenze e privilegi per vendere, et<br />
far vendere et distribuire nell’inclita<br />
dominante et in ogni altra città e<br />
luoco del Serenissimo Dominio (in<br />
b. CXLVI, n. 2388)<br />
1. Giuseppe Toscano [detto Capèl<br />
d’oro]: ELETTUARIO ORVIETANO 24<br />
«contro morsicature e veleni 25 ».<br />
2. Isabella Scaramuzzina: COMPOSI-<br />
TIONE PER IL MAL FRANCESE.<br />
3. Francesco Dorato, di Venezia:<br />
OGLIO DI SASSO 26 .<br />
4. Francesco Picco, veneziano: OGLIO<br />
DI SASSO.<br />
5. Andrea Polli: PILLOLE ANGELI-<br />
CHE 27 .<br />
6. Girolamo Dari [detto il Polacco]:<br />
ARCANO «composto di grasso umano,<br />
per dolori frigidi, mal di madre 28 ,<br />
siffolamento d’orecchie [= acufeni],<br />
tagli, contusioni, vermi et opilatione<br />
di milza, et altri mali da frigida intemperie<br />
cagionati». La licenza ottenuta a<br />
Verona nel 1686 gli fu revocata l’anno<br />
dopo, ad istanza di Giovanni Leonardi,<br />
romano, che vendeva il medesimo<br />
prodotto (v. scheda 2o), e multato per<br />
500 ducati, poiché il suo Arcano fu<br />
ritenuto «pregiudiziale e delusorio».<br />
Per continuarne il commercio dovrà<br />
mutarne il nome, pena il pagamento<br />
di altri 500 ducati, bando e prigione.<br />
7. Francesco Cian [detto Padovanello<br />
o Moro]: OGLIO SOLARE 29 ; PIETRA<br />
ARTIFICIALE. Nel 1693 fu denunciato<br />
dal cavadenti bresciano Giovanni<br />
Battista Lamberti che, rifacendosi<br />
ad un proclama contro i “ciarlatani<br />
ingannevoli”, lo accusa di aver venduto<br />
a Monzambano, a Valeggio e<br />
a Peschiera € di domenica e senza i<br />
26 VERONA MEDICA
equisiti necessari e nonostante le<br />
proibizioni € medicamenti per i denti e<br />
l’Elettuario da lui nominato ORVIETA-<br />
NO (dal medesimo detto anche Triaca<br />
di Venezia), contro i veleni, asserendo<br />
che «non può essere che sporchezzi<br />
danabili e perniciosissimi alla salute».<br />
8. Zuane [Giovanni] Lonardi: COM-<br />
POSITIONE DI GRASSO HUMANO 30<br />
«valevole per molti mali».<br />
9. Giuseppe Francesco Roselli: ELET-<br />
TUARIO detto DEL VECCHIO ORVIE-<br />
TANO contro i veleni.<br />
10. Domenico Suman: DIATESSERON 31 .<br />
11. Bartolomeo Falconi, piemontese:<br />
OGLIO DI SASSO ossia DEL STRAZ-<br />
ZONE.<br />
12. Antonio Rappi [detto il Veronese],<br />
con la figlia Penezia: BALSAMO RO-<br />
MANO «per mali cagionati da frigidità<br />
e scottature»; ELETTUARIO BELZO-<br />
AR 32 contro i veleni.<br />
13. Antonio Messedino: ACQUA COM-<br />
POSTA detta BIRIA.<br />
14. Francesco Messedini, fu Antonio,<br />
bresciano: BALSAMO DI GINEPRO<br />
«per molti mali che da umori freddi<br />
vengono cagionati, però che siano<br />
senza febbre, e questo deve essere<br />
specificato nella ricetta».<br />
15. Francesco Panizza da Venezia:<br />
OGLIO DI SASSO «per mali da frigidità<br />
dipendenti, vermi, et per uso di rimedio<br />
esterno».<br />
16. Giacomo Filippo Robilardi o Rubilanti<br />
[detto il medico inglese]: ACQUA<br />
EMULGENTE, BALSAMO, QUIN T’ES -<br />
SENZA 33 , ELETTUARIO; ELETTUA-<br />
RIO MAGISTRALE OPPIATO SALUTE<br />
DI VITA «per il mal francese»; BALSA-<br />
MO CATTOLICO 34 «valevole a guarir<br />
doglie frigide et humide», uso esterno;<br />
CEROTTO PERFETTO «per piaghe di<br />
gambe»; OLIO DEI MATTONI 35 «opportuno<br />
e valevole per gli acclarati mali<br />
di doglie frigide e umide»; CEROTTO<br />
PRO CREPATIS «perfettissimo rimedio<br />
per li crepati 36 ».<br />
17. Giovanni Antonio Palombi, detto il<br />
Gran Napolitano: BALSAMO «per dolori<br />
freddi e umidi»; UNGUENTO DEL<br />
FUOCO per scottature; CONSERVA 37<br />
«per levar il dolor di denti proveniente<br />
da causa fredda».<br />
18. Giovanni Gelmini: OGLIO DI SAS-<br />
SO «a beneficio de’ corpi humani».<br />
19. Carlo Riva, bresciano: ELETTUA-<br />
RIO TRIACALE.<br />
20. Giovanni Leonardi, romano, marchese<br />
di Belforte: PURGATIONE DO-<br />
VERONA MEDICA<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
MESTICA «contro tumori, gomme, e<br />
altri mali provenienti da morbo gallico».<br />
Dopo alcuni casi di «sconcerti e<br />
incomodi a pregiuditio della salute» gli<br />
venne revocata la licenza. Approfondito<br />
l’esame dei composti — tutti di<br />
natura vegetale — nel giugno 1698 gli<br />
fu permesso di commerciare di nuovo<br />
tale preparato con l’aiuto di suo figlio<br />
Francesco Maria.<br />
21. Bortolamio di Giovanni [detto il<br />
Gaetano]: BALSAMO «per dolori da<br />
matteria fredda et humida, vermi e tagli»;<br />
UNGUENTO per scottature; SE-<br />
CRETO per guarire il dolore di denti<br />
causato da «materia fredda».<br />
22. Giuseppe Bresciano [detto il Ferrarese],<br />
genero di Domenico Molena,<br />
padovano, [detto il Moro dalle Vipere]:<br />
ELETTUARIO TRIACALE 38 contro<br />
i veleni.<br />
23. Giuseppe Rossi, romano: ES-<br />
SENZA DI ROSMARINO.<br />
24. Michel Angelo Valdita [detto Todeschini]:<br />
OGLIO intitolato SOLE<br />
TERRENO «per sanare dolori frigidi,<br />
ferite semplici e mali esteriori»; ES-<br />
SENZA ANGELICA «per dolore di<br />
denti»; UNGUENTO «per la rogna e<br />
scottatura da fuoco».<br />
25. Giuseppe Maria Felice Scutellio,<br />
cavaliere del Sacro Romano Impero,<br />
cittadino di Trento 39 . Licenza per<br />
«fabbricare, comporre e manipolare<br />
e vendere, li suoi fini secreti […] preparati<br />
il 12 maggio 1703 alla presenza<br />
continua dell’eccellentissimo Francesco<br />
Giuseppe Tron, protomedico<br />
[…] intitolati: BALSAMO PER I VERMI<br />
«per ogni male dai medesimi causato,<br />
e specie per la febbre maligna, la<br />
peste contagiosa, veleni, ipocondria<br />
o flatoipocondriaco 40 , mal di madre<br />
e Parone (?), oppilazione di fegato e<br />
milza»; BALSAMO SPECIFICO «per<br />
dolori colici dipendenti da causa<br />
fredda»; BALSAMO SPECIFICO «per<br />
dolori ordinari di ventre e flati frigidi»;<br />
BALSAMO SPECIFICO «per piaghe,<br />
tagli e ferite»; POLVERE «per stagnar<br />
sangue dal naso subitamente»; POL-<br />
VERE «per la ponta o sii pleuritide»;<br />
POLVERE «per i calcoli, renella e difficoltà<br />
d’urina, previa l’espurgazione da<br />
farsi da medico fisico»; VINO MEDI-<br />
CATO «da manipolarsi per il mal francese»;<br />
EMPIASTRO o sia CEROTTO<br />
«per la sciatica».<br />
26. Giuseppe Rappi di Antonio, detto<br />
l’alfier Veronese: BALSAMO SALUTI-<br />
FERO «utile alle piaghe delle gambe<br />
provocate da fredde e umide cause,<br />
non esclusi i dolori gallici, nei reumatismi<br />
umidi e freddi, nei vermi dei<br />
fanciulli», uso esterno; DONUM DEI,<br />
prezzo: 15 soldi l’oncia 41 .<br />
27. Mattia Barra (Borra) [detto il napolitano]:<br />
BALSAMO SALUTIFERO RO-<br />
DEANI «benefico per i corpi umani».<br />
28. Giuseppe Salvador Rappi: BAL-<br />
SAMO SALUTIFERO; BALSAMO DO-<br />
NUM DEI creato dal cavalier Bori 42 ;<br />
CEROTTO UTILE. Il primo, «per le piaghe<br />
delle gambe provocate da fredde<br />
e umide cause, escluso l’impiego per<br />
dolori gallici, reumatismi umidi e freddi,<br />
nei vermi dei fanciulli», soldi dieci<br />
per oncia.<br />
29. Giuseppe Bresciani [detto il Ferrarese]<br />
43 : BALSAMO DEL SOL «per<br />
doglie frigide et humide», uso esterno.<br />
30. Sebastiano Benelli [detto il Professor<br />
Chimico]: BALSAMO INNO-<br />
CENTIANO 44 «per infirmità frigide,<br />
umide e ventose».<br />
31. Domenico di Rossi: BALSAMO<br />
SIMPATICO 45 «per ferite, scottature e<br />
altro».<br />
32. Pietro Antonio Todeschi romano:<br />
BALSAMO IMPERIALE 46 , uso esterno.<br />
33. Giovanni Battista Sabotti: BAL-<br />
SAMO «per doglie frigide et humide»,<br />
uso esterno.<br />
34. Lodovico Aquila [detto il Celestino<br />
Romano]: BALSAMO D’ARMATA 47<br />
«per tagli e mali provenienti da frigidità<br />
et humidità».<br />
35. Andrea Matraglia: BALSAMO detto<br />
DELLO STRAZZONE «per dolori<br />
freddi, umidi e ventosi, vermi e effetti<br />
matricali [= della matrice] procedenti<br />
dalle medesime cause», uso esterno.<br />
36. Homobon di Bonhomo: OGLIO<br />
DE LATERIBUS ò sia DE’ FILOSOFI 48 .<br />
37. Angelo Bonifacio Donini: BALSA-<br />
MO ROMANO «per doglie causate da<br />
humor frigido»; SECRETI PER SCOT-<br />
TAURE; ELETTUARIO «contro veleni<br />
non corrosivi in dose di una drama 49 »;<br />
PILLOLE per i denti.<br />
38. Domenico Fedeli [detto il Mantoanino]<br />
napoletano: BALSAMO FI-<br />
LOSOFICO detto DELLA REGINA<br />
DI SVEZIA «per dolori provenienti da<br />
causa fredda, et effetti di cibarie, et<br />
per semplici tagli»; COMPOSITIONE<br />
«per quietar il dolor de’ denti causato<br />
da humori freddi».<br />
39. Nicolò Squadrini: QUINTA ES-<br />
SENZA DI ROSMARINO.<br />
27
40. Simon Greco (Grego) veneziano:<br />
OGLIO DI STRAZZONE, uso esterno.<br />
41. Giovanni Bertacchini e Bortolo<br />
Ghinelli da Montefestino modenese:<br />
OGLIO DI SASSO.<br />
42. Giuseppe Colombani, da Parma<br />
[detto l’Alfier Lombardo]: ACQUA per<br />
gli occhi; UNGUENTO per il fuoco;<br />
BALSAMO UNIVERSALE «valevole<br />
per infermità provenienti da causa frigida<br />
e in ferite semplici, per li mali e<br />
flati procedenti da causa frigida, con<br />
facoltà di poter essere preso anco per<br />
bocca, in poca quantità di cinque in<br />
sei gocie al più», uso esterno; ELET-<br />
TUARIO DI GINEPRO THERIACALE<br />
«per levar la crudità d’humori freddi e<br />
per la debolezza dello stomaco, così<br />
per li veleni non corrosivi».<br />
43. Claudio Amelli: OGLIO ossia BAL-<br />
SAMO SIMPATICO.<br />
44. Francesco Verai veneziano:<br />
COMPOSTO TERIACALE; BALSAMO<br />
DI GRASSO HUMANO; POLVERE<br />
TERIACALE purgativa.<br />
45. Giuseppe Tortoriti, Ferante Capel<br />
d’Oro: ORVIETANO; GRASSO<br />
DI VIPERA; POLVERE PURGATIVA<br />
DELL’ORVIETANO; POLVERE PER LI<br />
VERMINI; PIETRA SIMPATICA per il<br />
fuoco 50 .<br />
46. Giovanni Battista Testa: QUINTA<br />
ESSENZA DELL’OSMARINO.<br />
47. Giulio Cesare Corazza [detto il<br />
Bologna]: ELETTUARIO TRIACALE<br />
contro i veleni.<br />
48. Giovanni Francesco Rocca: SALE<br />
VOLATILE ARMONIACO 51 ; SPIRITO<br />
DI LIME per il mal di denti; ESSENZA<br />
DI ROSMARINO; ACQUA OFTALMI-<br />
CA; OGLIO DI GINEPRO; SPIRITO DI<br />
TEREBINTO 52 ; BALSAMO per ferite.<br />
49. Tommaso Toscano [detto l’Orvietano]:<br />
ORVIETANO; PILLOLA; GRAS-<br />
SO DI VIPERA; PIETRA SIMPATICA;<br />
POLVERE DELL’ORVIETANO purgativa.<br />
50. Giuliano Franchi [detto il Romano]:<br />
COMPOSITIONE BALSAMICA;<br />
PILLOLE ANGELICHE; CONSERVA<br />
ANGELICA.<br />
51. Giuseppe Sachetti [detto Gamba<br />
Curta]: BALSAMO POLIGRANO RE-<br />
GIO DI GAMBA CURTA.<br />
52. Properzio Raimondi [detto Scarnecchia],<br />
bolognese: BALSAMO AN-<br />
GELICO 53 «per doglie et altri mali humidi<br />
e frigidi»; UNGUENTO da fuoco.<br />
53. Giovanni Battista Zucchi Terzi:<br />
BALSAMO IMPERIALE.<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
54. Francesco Maria Gaforio [nipote<br />
di Francesco Cian, detto Padovanello]:<br />
BALSAMO SIMPATICO ORIEN-<br />
TALE, per uso esterno; SALE VOLA-<br />
TILE per il «solo odorato».<br />
55. Pier Francesco Vidini: BALSAMO,<br />
uso esterno.<br />
56. Giovanni Taschi: AQUA BAL-<br />
SAMICA; OGLIO BALSAMICO «per<br />
ferite semplici, vermi, debolezza di<br />
stomaco e dolori causati da materie<br />
fredde», uso esterno e interno.<br />
57. Buonafede Vitali [detto l’Anonimo<br />
54 ], dopo aver sostenuto l’esame<br />
di medicina e chimica, viene ritenuto<br />
sufficientemente abile e perito «così<br />
nella teorica, come nella pratica della<br />
medicina, della chirurgia, delle<br />
meccaniche, della chimica e dell’altre<br />
onorevoli scienze che adorano<br />
Buonafede Vitali<br />
l’animo suo e particolarmente con<br />
l’esperimentate prove degli ottimi medicamenti<br />
da lui manipolati e dispensati<br />
con esito felice nei casi ancora<br />
più gravi e difficili, laonde ha riportato<br />
somma laude dalli virtuosi professori<br />
di questa Città». A Verona, il 16 marzo<br />
1717 sostenne l’esame di medicina e<br />
l’8 ottobre 1718, dai Rettori di Verona<br />
e Provveditori alla Sanità, gli viene<br />
concessa «facoltà di manipolare e<br />
vendere tutti i suoi singolari medicamenti<br />
chimici e poterli applicare nei<br />
mali cronici e nei lunghi mali abbandonati<br />
dalla metodica, quanto che<br />
l’esperienza ha dimostrato la facoltà e<br />
loro pregio nel sanare le più ardue infermità».<br />
Vitali diede alle stampe molti<br />
opuscoli di ricette; tra i suoi secreti più<br />
famosi: PILLOLE ERMETICHE; CERA<br />
CATTOLICA; ALESSIFARMACO [=<br />
antidoto]; BALSAMO ANODINO MI-<br />
NERALE 55 ; CONFETTO SOLUTIVO;<br />
FEBBRIFUGO; SCIROPPO e OLIO DI<br />
FULIGINE 56 , e molti altri.<br />
58. Tomaso Merula fu Giuseppe:<br />
ORVIETANO «per veleni non corrosivi»;<br />
PILLOLE DI GRASSO DI VIPE-<br />
RA; PIETRA SIMPATICA; POLVERE<br />
DELL’ORVIETANO PURGATIVA.<br />
59. Antonio Nava [detto il Capuccino]:<br />
ELETTUARIO ORVIETANO «contro<br />
i veleni, composto da sei droghe<br />
[…] di buona qualità». Il medico veronese<br />
Stefano Piccoli avverte che<br />
il farmaco debba essere dispensato<br />
«passati però mesi sei dalla sua compositione».<br />
60. Felice [Felicita] Berti: ERCOLE VI-<br />
TALE; SPIRITO ANGELICO, entrambi<br />
per uso esterno.<br />
61. Alessandro Tecioli: OGLIO DI<br />
SAS SO.<br />
62. Marcello Salomoni [detto il Persiano]:<br />
OLIO DI STRAZZON.<br />
63. Antonio Maria Cusani [detto il<br />
Milanese]: OGLIO «per far crescere i<br />
capelli»; POLVERE «per suffragio dei<br />
dolori».<br />
64. Giuliano Franchi [detto il Romano]:<br />
BALSAMO DI MARTE 57 «per doglie<br />
fredde e simili mali».<br />
65. Giovanni Battista Mascheroni:<br />
BALSAMO DETTO LEVANTINO 58 .<br />
66. Claudio Tiberio: ACQUA BALSA-<br />
MICA INNOCENZIANA «per guarire<br />
flati, dolori colici, anco ferite, piaghe,<br />
da applicarsi alternativamente».<br />
67. Carlo Greco: COMPOSTO TRIA-<br />
CALE «per affezioni fredde di stomaco<br />
e per le qualità venefiche degl’animali<br />
e de’ vegetabili».<br />
68. Giovanni Rossi: BALSAMO «per<br />
tagli e ferite semplici».<br />
69. Giuditta Turchi: BALSAMO UN-<br />
GARICO 59 per uso esterno.<br />
70. Giovanni Battista Formentelli, veronese:<br />
OGLIO DI CALAMITA 60 «per<br />
humori freddi, humidi, crudi, e tagli»,<br />
uso esterno.<br />
71. Giovanni Domenico Colussi [detto<br />
il Turchetto], romano: BALSAMO<br />
DELLA MECCA «per mali da cause<br />
fredde, tagli, ferite e contusioni», uso<br />
esterno.<br />
72. Giuseppe Calabria: BALSAMO<br />
«per ferite dove non c’è forte infiammazione;<br />
OGLIO «per indisposizione<br />
di stomaco causate da catarri e freddure».<br />
28 VERONA MEDICA
73. Costanzo Baglioni: BALSAMO DI<br />
ROMA; BALSAMO SIMPATICO.<br />
74. Giovanni Antonio Lippomano, veneto:<br />
OGLIO DE LATERIBUS COM-<br />
POSTO.<br />
75. Giovanni Velt: SECRETO «valevole<br />
per guarire dal flato, obstruzioni di<br />
milza, oppressioni di stomaco».<br />
76. Anna Maria Sacchetti, vedova di<br />
Giuseppe detto Gamba Curta: BAL-<br />
SAMO POLIGRANO REGIO ovvero<br />
OGLIO DEL SOLE.<br />
77. Marco Tambi 61 : BALSAMO LI-<br />
VORNESE «per dolori e flatti dipendenti<br />
da causa fredda», uso esterno.<br />
78. Giuseppe Bortolotti e Domenico<br />
Vitali, cognati, di Ferrara: BALSAMO<br />
ANGELICO «per sanare i dolori provocati<br />
da frigidità e umidità, per tagli»;<br />
BALSAMO PER IL FUOCO, uso<br />
esterno.<br />
79. Giovanni Stefano Maccani (o<br />
Maccari?): BALSAMO AQUILINO<br />
DELLA PRINCIPESSA «valente per<br />
tagli e ferite, vermini, debolezza di<br />
stomaco e altre crudità», uso esterno.<br />
80. Felice Nicoli [detto il Modenese]:<br />
SPIRITO FILOSOFICO «per debolezza<br />
di stomaco, flati, dolori da crudità,<br />
o acido soverchio, contusioni, tagli e<br />
ferite semplici, doglie da freddure»,<br />
uso interno ed esterno.<br />
81. Giovanni Franceschini [norcino 62 ]:<br />
BALSAMO DI VITA «per piaghe, ferite<br />
e contusioni, da essere adoperato<br />
così esternamente, come internamente<br />
63 »; ACQUA PER LA SCOLA-<br />
ZIONE [= gonorrea];CEROTTO PER<br />
LE ROTTURE; CEROTTO PER LE<br />
PIAGHE; UNGUENTO PER LA CAR-<br />
NOSITà; PILLOLE CALMARIE, o sia<br />
SEMI DI CATAPUCIA 64 ; BALSAMO<br />
POTABILE «per l’arenelle de’ calcoli».<br />
82. Francesco Leonardi, romano:<br />
ELETTUARIO PER VELENI «non corrosivi,<br />
in dose di una drama»; SECRE-<br />
TO «valevole per purgare la testa e<br />
mantenere i denti».<br />
83. Francesco Novello [detto Padoanello]:<br />
OGLIO SOLARE «per vermi e<br />
dolori da cause fredde»; PIETRA «per<br />
dolore dei denti» 65 , uso esterno.<br />
84. Antonio Rebecchi, romano: BAL-<br />
SAMO DI GERUSALEMME DISTIL-<br />
LATO; CEROTTO «per mali nascenti»;<br />
CEROTTO «per li denti alentati»;<br />
SPIRITI DELLA FONDERIA DI SUA<br />
ALTEZZA REALE DI FIRENZE. Nella<br />
supplica autografa, il Rebecchi chiede<br />
la licenza «affinché possa procac-<br />
VERONA MEDICA<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
ciarsi il viver non solo per sé che per<br />
la numerosa famiglia».<br />
85. Gioseppa Grimaldi, di Malta:<br />
TINTURA ANTISCORBUTICA «per<br />
le gengive ulcerate»; ELETTUARIO<br />
OPIATICO «per i denti mossi»; POL-<br />
VERE ODONTALGICA «per sbiancare<br />
li denti»; POLVERE DI SALUTE «per<br />
la flussione [= emorragia] e dolore di<br />
denti»; EMPIASTRO CEFALICO 66 «per<br />
fortificare il corpo».<br />
86. Gabriel Tonepan, tirolese: ME-<br />
DICAMENTI DI SOLI SEMPLICI ET<br />
HERBE. Nelle licenze rilasciate da<br />
Verona nel 1732 e nel 1735, si fa<br />
cenno all’«esito felice riportato, con<br />
commendazione e con lode in molte<br />
importantissime cure da lui sostenute<br />
col risanare infermi d’idropisia, punta<br />
[= pleuritide], piaghe, et altri mali».<br />
Egli manipolava i farmaci insieme al<br />
figlio Giovanni. Nel 1736 chiedeva una<br />
proroga di altri cinque anni per poter<br />
continuare a vendere nel territorio della<br />
Serenissima 67 .<br />
87. Francesco Tiroco fu Domenico<br />
Maria, di Taggia diocesi di Albenga:<br />
ELETTUARIO detto STOMACHICO<br />
per debolezza di stomaco; COMPO-<br />
SIZIONE ANTISTENICA «per effetti<br />
uterini»; DECOTTO «utile per il morbo<br />
gallico»; CEROTTO «per la rottura»;<br />
ENTE 68 PELLEGRINO «profittevole<br />
dove bisogna stimolar e rissolver»;<br />
Una farmacia barocca<br />
ESTRATTO DELLA VIRGA AUREA 69<br />
«valevole per i calcoli»; COLLIRIO, o<br />
sia ACQUA DA OCCHI «da adoperarsi<br />
in particolare per li mali esterni».<br />
88. Domenico Ordelasi [Ordelafi?]:<br />
BALSAMO SIMPATICO «per dolori da<br />
frigidità e umidità, ferite e tagli semplici»<br />
uso esterno; POLVERE «per conservare<br />
li denti e farli bianchi 70 ».<br />
89. Giovanni Giacomo Dupar, chirurgo<br />
francese: COMPOSITIONE ossia<br />
STILLATO «per paralisia», uso interno<br />
e esterno; DECOTIONE d’ISSOPO<br />
«per asmatici (contenente scaliosa e<br />
edera terrestre)», uso interno; PRE-<br />
PARAZIONE dell’OGLIO di SOLFO<br />
«detta senz’acido, per mal di petto<br />
specialmente cronici, ulcere esterne,<br />
dolori intestinali», uso interno e esterno;<br />
DECOZIONE «per sputo di sangue»;<br />
PILLOLE SOLVENTI e DECOT-<br />
TO DI SALSA «per morbo gallico»,<br />
uso interno 71 .<br />
90. Angelo Gardato, tenente della<br />
Compagnia del colonnello Giga Berini:<br />
CAUSTICO e DECOTTO «per spine<br />
ventose, tumori, erpeti, ulcere, cancrene,<br />
piaghe sirose, fistole di qualunque<br />
sorte e altri consimili mali, tanto in benefitio<br />
delle militie, quanto nelli casi ne’<br />
quali venisse soprachiamato» 72 .<br />
Registro 2396 (Registro Ciarlatani incomincia<br />
15 febraio 1738)<br />
91. Cavalier Arabane Zorzerobeni<br />
29
(Zorzembeni?) Polesi, boemo: ERE-<br />
DITARIO SECRETO consistente in<br />
«alcune acque, quali servono per curare<br />
alcune sorti d’infermità degl’occhi».<br />
Chiede alle autorità veneziane<br />
che gli sia concesso — dovendo far<br />
ritorno in patria — affidare i suoi prodotti<br />
a uno speziale di sua fiducia in<br />
ogni città della Serenissima.<br />
92. Agostino Borgia: BALSAMO OMO-<br />
GENEO 73 adatto all’uso esterno per<br />
sconfiggere i «tumori fatti alla pelle per<br />
recenti enfiagioni prodotte da percosse,<br />
o da cadute».<br />
93. Angelo Cattalini [detto il Venorci, o<br />
Vero Norci?]: CEROTTO per calli e simili 74 .<br />
94. Israel Erach: AQUA DELLA REGI-<br />
NA DI SVEZIA; RIMEDIO PER I DEN-<br />
TI; TINTURA ALESSIFARMACO; altri<br />
indecifrabili.<br />
95. Carlo Antonio Bertocchi, di Paolo,<br />
bergamasco: BALSAMO MINERALE<br />
«per tagli, ferite semplici, contusioni,<br />
ristagni, vermini, debolezze delle parti<br />
(?)», uso esterno; PEZZA SALUTARE,<br />
un «cerotto risolvente e corroborante»,<br />
uso esterno; PIETRA MEDICA-<br />
MENTOSA «per pulire i denti, purgar<br />
le gengive, ed estinguere alcuni ardori<br />
della cute».<br />
96. Giorgio Teodoro Attanasio Greco:<br />
BALSAMO ORIENTALE «per ammaccature,<br />
tumori e ferite», uso esterno.<br />
97. Giuseppe Frosini, ebreo convertito<br />
[detto il monco], toscano: BAL-<br />
SAMO DETTO DELL’EBREO FATTO<br />
CHRISTIANO 75 «per ferite semplici,<br />
contusioni e ristagni d’humori freddi»,<br />
uso esterno. CONSERVA TERIACALE<br />
«per crudità, debolezza, flati, et altri<br />
aggravi di stomaco causati da cibi<br />
grassi e sospetti».<br />
98. Pietro Novelli [detto il Padoanello],<br />
probabile parente di Francesco<br />
Novello (v. scheda 84): PIETRA, uso<br />
esterno.<br />
99. Giovanni Maria Grando [= Giangrandi],<br />
parmigiano: SPIRITO DI HE-<br />
BROT [o ELEBROT]; CERA MIAQUA-<br />
LE; AMULETO FEBRILE; BALSAMO<br />
OMOGENEO; AQUA VULNERARIA 76 ;<br />
CEROTTO PRO CREPATIS; CEROT-<br />
TO per calli; CEROTTO per la sciatica<br />
e dolori di milza; UNGUENTO per la<br />
rogna; UNGUENTO per la tigna (tutti<br />
per uso esterno); ELISIR, uso interno.<br />
100. Domenico Canziani Salvioni, di<br />
Udine: BALSAMO SIMPATICO OMO-<br />
GENEO 77 «per ferite, piaghe, dolori,<br />
humori freddi et altri mali».<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
101. Francesco Penazzi, ferrarese:<br />
CONSERVA DI MESUE «contro i veleni,<br />
dolori di ventre e male dispotile di<br />
petto»; BALSAMO GRECO «a base di<br />
semplici, per tagli, ferite, doglie, contusioni<br />
e altri mali»; CEROTTO «per i<br />
calli dei piedi e piaghe di gambe».<br />
102. Valentin Marioni: BALSAMO<br />
DELLA MADONNA 78 , per uso esterno;<br />
OLIO BALSAMICO, noto anche<br />
con il nome di OLIO BALSAMICO DEI<br />
FILOSOFI.<br />
103. Luca Rizzi: SPIRITO BALSAMI-<br />
CO AUREO «per sanare fistole, ferite<br />
et altri mali procedenti da frigidità,<br />
umidità, ventosità, tranne i mali agli<br />
occhi».<br />
104. Elisabetta Varana, moglie di Tomaso<br />
Merula fu Giuseppe: ORVIETA-<br />
NO, del fu GREGORIO FERRANTE,<br />
«contro veleni non corrosivi».<br />
105. Beniamino Amadeo Beck, tedesco:<br />
PANACEA ORIENTALE «per la<br />
lue venerea», uso interno; più i cinque<br />
rimedi e secreti che furono di madama<br />
Giuseppa Grimaldi, di Malta, dalla<br />
quale aveva comprato il brevetto’ (v.<br />
scheda 86).<br />
106. Matteo Tebler, tirolese: chiede<br />
«di poter raccogliere erbe et semplici<br />
nelle remote montagne di sua conoscenza<br />
e poterle poi trasportare per<br />
li luochi del Serenissimo Stato» senza<br />
far ingerenza alla medicina o chirurgia.<br />
107. Antonio Cipriano e Francesco<br />
Pedotti, suocero e genero: BALSA-<br />
MO DI COTÙ SCIRIF ossia BALSA-<br />
MO DI GERUSALEMME 79 , per uso<br />
esterno; PASTIGLIA DI SMIRNE per<br />
i denti.<br />
108. Michel Sartori, padovano: BAL-<br />
SAMO AFRICANO ò sia OGLIO DI-<br />
STILLATO DAGLI ANTICHI FILOSOFI<br />
«buono per ferite e tagli».<br />
109. Giuseppe Colli [detto il Versigliano]:<br />
OGLIO BALSAMICO DE’ FILO-<br />
SOFI, volgarmente dello STRACCIO-<br />
NE 80 .<br />
110. Michel Serra, piemontese: ENTE<br />
PELLEGRINO «per mal di testa, di<br />
stomaco e doglie cagionate da frigidità»;<br />
AQUA «per il mal d’occhi»;<br />
SPIRITO ASTRINGENTE «per fermar<br />
li denti che tremano e levar il fettore<br />
dalla bocca», uso esterno.<br />
111. Paolo Oliveri: PILLOLE BALSA-<br />
MICHE DEL SIGNOR LOJ MEDICO<br />
INGLESE «per il morbo gallico, purganti,<br />
decozioni e assorbenti per la<br />
distruzione del morbo gallico e scorbuto»,<br />
uso interno.<br />
112. Luca Boranelli, bolognese: BAL-<br />
SAMO SEMPLICE «per tagli e ferite,<br />
ammaccature, scottature, e buganze<br />
[= geloni]», uso esterno.<br />
113. Antonio Bergonzi: BALSAMO<br />
VULNERARIO.<br />
114. Antonio Fassoni, figlio del fu medico<br />
fisico Giovanni Battista: CEROT-<br />
TO, sive EMPIASTRO BALSAMICO.<br />
Dalla ricetta stampata a Verona nel<br />
1749 si evince che tale medicamento<br />
era indicato «per dolori di testa con<br />
febbre, per occhi e gola infiammati,<br />
asma, dolori di petto, asma, coliche,<br />
ventosità, ustioni, sciatica, male alle<br />
poppe prodotto per troppo latte o altro<br />
male da contusione, palpitazioni di<br />
cuore, ferite chiuse troppo in fretta con<br />
produzione di sacca purulenta, ulcera,<br />
carboni […], calli, morbo gallico, piedi<br />
gonfi e ghiacciati, geloni, podagra,<br />
fistole, scrofole, erpete da causa frigida»<br />
e molto altro ancora. Il prodotto invecchiato<br />
cambiava colore divenendo<br />
più efficace. Fassoni, il 31 marzo 1753,<br />
denunciava che lo spadaio di Verona,<br />
certo Natal Pozzo, suo ex aiutante,<br />
osava vendere di nascosto una pessima<br />
imitazione del suo prodotto.<br />
115. Lorenzo Corvi, romano: TINTU-<br />
RA LUNARE.<br />
116. Gio Batta Rossi 81 : POLVERI, una<br />
«per le febbri maligne, l’altra per purgar<br />
la massa tutta del sangue».<br />
117. Giacomo Mugnai, fiorentino:<br />
BALSAMO ossia OGLIO DEL CHI-<br />
MIOPERO composto di erbe e ingredienti<br />
vari.<br />
118. Michiel de Amicis, napoletano:<br />
SPIRITO FILOSOFICO; OGLIO NER-<br />
VINO; CERA CATTOLICA; PILLOLE<br />
MELAGOGHE.<br />
119. Saverio Poeta: BALSAMO DEL<br />
PELANDI per ferite e tagli, uso esterno.<br />
120. Ambrogio Grassi [o Grossi] del<br />
Castel di Gonzaga: BALSAMO per<br />
ferite e tagli.<br />
121. Francesco Tentori: BALSAMO<br />
DEL VENERABILE CARDINALE BAR-<br />
BARIGO 82 .<br />
122. Gregorio Hamingher, tirolese:<br />
ARCANO RECONDITO sive BALSA-<br />
MO «per ferite et doglie frigide».<br />
123. Giovanni Giuseppe Boschetti,<br />
novarese: BALSAMO DEI QUATTRO<br />
ELEMENT I83 «d’adoprarsi sopra le piaghe»;<br />
CEROTTO RISOLVENTE; SE-<br />
CRETO per il mal di denti.<br />
30 VERONA MEDICA
124. Luigi Arnes: BALSAMO per sciatiche<br />
e reumi.<br />
125. Fra Domenico Praticali Smara,<br />
eremita di Viterbo: BALSAMO «per ferite,<br />
piaghe, fistole, e spine ventose»;<br />
CEROTTO «per flussioni, doglie di<br />
petto, maccature, piaghe, ferite e altro»;<br />
CEROTTO per il «ritiro de’ nervi»;<br />
CEROTTO «per la guarigione di natte,<br />
o altra sorte di umori frigidi e ostinati».<br />
126. Gioacchin Razzetta: BALSAMO<br />
ANGELICO «per piaghe, ferite, mali<br />
verminosi».<br />
127. Natal Innocenzo Pozzo, veronese:<br />
EMPIASTRO ossia CEROTTO<br />
BALSAMICO (vedi scheda 115).<br />
128. Giovanni Battista Salvioni, bergamasco:<br />
OGLIO per contusioni e ferite;<br />
CEROTTO per tumori.<br />
129. Bortolomeo Algeroni, veneto:<br />
EMPIASTRO MAGNUM SECRETUM;<br />
AQUA SALUTIS 84 ; SPECIFICO ANTI-<br />
VENEREO.<br />
130. Giovanni Battista Masgumieri:<br />
BALSAMO GRECO «per ogni sorte<br />
di dolori procedenti da cause frigide<br />
et umide», da usarsi esternamente;<br />
POLVERE OCULARE IMPERIALE;<br />
CEROTTO STOMATICO.<br />
131. Giovanni Greci [detto Cosmopolita]:<br />
BALSAMO SIMPATICO; EM-<br />
PIASTRO «per le rotture intestinali»;<br />
PASTIGLIA «per li denti»; POLVERE 85<br />
«per li medesimi»; ACQUA «pure per<br />
li denti»; COLLIRIO «per pustole e difetti<br />
della pelle (specifico per la carnosità)»;<br />
MASSA PILLORALE «per<br />
difetti dello stomaco»; PILLOLE «per<br />
il morbo gallico»; GOCCIOLE DI SA-<br />
LUTE 86 definito dai medici un rimedio<br />
«veramente particolare, et uno spirito<br />
corroborante, delicato, grazioso».<br />
132. Pietro Barberini, ferrarese: AC-<br />
QUA CEFFALICA 87 ; BALSAMO ORIEN-<br />
TALE «valido nelle piaghe delle gambe,<br />
purché non prodotte da gallico».<br />
133. Pietro Maria Sanlazar: BALSA-<br />
MO GIUDAICO 88 per «difficoltà di respiro<br />
derivanti da catarro, ungendosi<br />
il petto; dolori reumatici derivanti da<br />
umori lenti, applicato sul luogo dolente;<br />
combustioni fatte dalla polvere<br />
pirica, catrame e simili, posta sopra<br />
d’esse con bambagia, o praticando<br />
tagli superficiali e applicato di sei in<br />
sei ore, adoperato in tutti i casi sempre<br />
freddo».<br />
134. Carlo Pellizzoni: BALSAMO D’A-<br />
R MATA «utile nei dolori di stomaco e del<br />
basso ventre, prodotti da cause fredde<br />
VERONA MEDICA<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
e umide, tagli e ferite semplici, gelature<br />
dei piedi dette volgarmente buganze,<br />
scottature fatte con acqua bollente,<br />
ammaccature prodotte da cadute o<br />
percosse, piaghe antiche e putride»,<br />
uso esterno. Prezzo: 15 soldi all’oncia».<br />
135. Francesco Perdon, di Pietro,<br />
da Bovolenta: BALSAMO detto DEL<br />
GRAN DUCA DI TOSCANA 89 , uso<br />
esterno; prezzo: 12 soldi all’oncia.<br />
136. Michel Greco: OLIO BALSAMI-<br />
CO SEMPLICE, prezzo: 2 lire all’oncia.<br />
137. Antonio Marioni: OGLIO DEL-<br />
LA MADONNA volgarmente DEL<br />
STRAZZON DA ROMA.<br />
138. Paolo Pozzo, del fu Natal: CE-<br />
ROTTO o EMPIASTRO.<br />
139. Gaetano Gigli, veneziano: OLE-<br />
OSO CEFALICO; PASTIGLIA ANTI-<br />
FEBBRILE; ELEUTTARIO BELZOATI-<br />
CO; EMPIASTRO STOMACHICO.<br />
140. Domenico Lazzarini: CEROTTO<br />
per i calli.<br />
141. Filippo Vitali, dentista: ACQUA<br />
«per i denti, buona per i dolori e conservatione<br />
delle gengive».<br />
142. Saverio Pellandi: OGLIO DI-<br />
STILLATO elaborato «coi veri principj<br />
dell’Arte Chimica», uso esterno.<br />
Quinine<br />
143. Giovanni Battista Cherubini fu<br />
Francesco: ACETO ARTIFICIALE<br />
«composto con regole sue particolari,<br />
e molto dissimili da quelle che si tengono<br />
per fare l’aceto comune».<br />
144. Giovanni Zampieri, veronese:<br />
ACETO ARTIFICIATO.<br />
145. Petronilla Blancard: BALSAMO<br />
VITALE o ELISIR VITAE DEL FU DOT-<br />
TOR LIE<strong>VR</strong>E [= Lelievre] «considerato<br />
il più elaborato ed efficace che si<br />
possa desiderare nelle ferite semplici,<br />
ammaccature, tagli e mali consimili».<br />
146. Anna Bortolotti, vedova di Domenico:<br />
OLIO CHIMICO DI CENTO<br />
ERBE «riconosciuto di particolare efficacia,<br />
si adopera esternamente».<br />
147. Fortunato Rossetti, professore<br />
di chirurgia, veneziano: SCIROPPO<br />
ANTIVENEREO «utile alla curazione<br />
del morbo gallico […], rimedio assai<br />
geloso, del quale ha demostrato esso<br />
professore di possedere la più perfetta<br />
e sicura pratica, resta ingionto al medesimo,<br />
preciso obbligo di assistere<br />
personalmente alla somministrazione<br />
del rimedio». La Deputazione medico<br />
chirurgico farmaceutica di Mantova, gli<br />
concesse di vendere «senza strepito»,<br />
anche il BALSAMO per «contusioni e<br />
tagli» e il CEROTTO per «piaghe delle<br />
gambe e tumori freddi».<br />
148. Giuseppe Marioni fu Valentin:<br />
OGLIO DELLA MADONNA DELLA SA-<br />
LUTE ossia BALSAMO DELLO STRAZ-<br />
ZONE DI ROMA.<br />
149. Francesco Minio: BALSAMO<br />
OMOGENEO 90 . La ricetta di Minio,<br />
riprodotta dallo stampatore Pinelli 91 ,<br />
così recita: «Questo balsamo si adopera<br />
esternamente e vale nei tumori<br />
egualmente che nelle piaghe. Sovrapposto<br />
alle piaghe, le netta e le rende<br />
di bel colore, e finalmente le cicatrizza.<br />
Applicato sopra i tumori, li conduce<br />
dolcemente alla suppurazione,<br />
e li sana. Si pratica nelle scottature e<br />
ammaccature, nei panerecci [= paterecci],<br />
nelle buganze, ed anche nelle<br />
ferite semplici, tendendovi ben unite<br />
le loro labbra. Il rimedio si adopera<br />
freddo, e si distende sopra un pezzo<br />
di tela, o pelle. Per l’ordinario si cambia<br />
se non ogni ventiquattro ore. Ma<br />
se la piaga, o tumore, genera molta<br />
materia, si cambia ogni dodici ore. Si<br />
avverta che nei tumori, che non sono<br />
arrivati alla suppurazione, va messo<br />
assai grosso, e quand’abbiano suppurato,<br />
si applica più sottile» 92 .<br />
31
150. Pier Antonio Monaci, professore<br />
dentista: BALSAMO VITALE «per ferite<br />
semplici, ammaccature, tagli e mali<br />
consimili».<br />
151. Giuseppe Marliani: CEROTTO<br />
«per allentature, o sia ernie, […] composto<br />
[…] di validissimi capi […] e<br />
fabbricato da uomo ben intendente, e<br />
maestro dell’Arte Chimica».<br />
152. Giovanni Pietro Mariani: BALSA-<br />
MO VITALE «per tagli, ferite semplici,<br />
tumori, piaghe e mali nascenti».<br />
153. Antonio Busacca e Filippo Bonfigli:<br />
ESTRATTO AMMIRABILE per le<br />
convulsioni.<br />
154. Andrea Chiuppani: POMATA<br />
ELETTRICA «per doglie reumatiche<br />
ed isciatiche, molto buona per assottigliare<br />
e rimettere in circolo gli umori<br />
densi e stagnanti».<br />
155. Gaetano Bruni, siciliano: CE-<br />
ROTTINO «composto da sostanze<br />
utili agli isterismi». Furono respinti lo<br />
SPECIFICO SIMPATICO e l’ACQUA<br />
MEDICAMENTOSA perché «sospettati<br />
di non felice esito».<br />
156. Nicolò Comarelli fu Antonio, veronese:<br />
ACQUA per gli occhi.<br />
157. Pellegrino Gambacorta, di Rimini:<br />
BALSAMO.<br />
158. Antonio Parisi, di Catania: ELI-<br />
SIR VITAE 93 ; ACQUA DI MELISSA DI<br />
ROMA; OLIO ANTIELMINTICO DI<br />
ROMA; ACQUA ANTIPESTILENZIALE.<br />
159. Ferdinando Morati Foggia, di<br />
Mantova: BALSAMO per contusioni<br />
e tagli; CEROTTO «per piaghe delle<br />
gambe e tumori freddi».<br />
160. Domenico, Filippo e Agostino<br />
del fu Domenico Ruzzante: BALSA-<br />
MO detto DEL BOARO.<br />
161. Antonio Della Vecchia fu Andrea:<br />
BALSAMO DELLE 4 STAGIONI; SPI-<br />
RITO DEI FIORI.<br />
Abbreviazioni<br />
AC = Archivio Campagna<br />
ASVr = Archivio di Stato di Verona<br />
US = Ufficio di Sanità.<br />
La sigla [C] è riferita alla “composizione” delle<br />
ricette.<br />
1) Tra i più famosi: Giuseppe Gioacchino Belli,<br />
David Augustin de Brueys e Giulio Rospigliosi<br />
(papa Clemente IX); nelle loro opere ritraggono<br />
il ciarlatano come figura considerevole<br />
della società dell’ epoca. Da non dimenticare<br />
L’elisir d’amore (melodramma giocoso con il<br />
ciarlatano Dulcamara), musicato da Gaetano<br />
Donizetti su libretto di Felice Romani.<br />
2) Fra gli altri possiamo ricordare i lavori di:<br />
Peter Van Angellis, Pietro Longhi, Giovanni<br />
Domenico Tiepolo, Bartolomeo Pinelli, Ber-<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
nardino Neri, Giuseppe Maria Mitelli (incisione<br />
su disegno di Annibale Carracci).<br />
3) P. RIGOLI, Gli infiniti inganni, il mestiere del<br />
ciarlatano tra Sei e Settecento (documenti<br />
veronesi, 1678-1803), Verona 1990. Rigoli ha<br />
registrato 201 schede segnalando anche i<br />
ciarlatani non affiancati dal nome del loro farmaco<br />
e tutte le date delle varie concessioni<br />
di produzione e vendita rilasciate da Venezia<br />
e Verona.<br />
4) F. SCARCELLA, Ciarlatani a Verona nei secoli<br />
XVII e XVIII, in «Vita Veronese», II, n. 9,<br />
Verona 1949, pp. 18-21.<br />
5) I primi ad essere gratificati di tale epiteto furono<br />
gli artisti di strada, poi venne esteso a<br />
tutti coloro che si guadagnavano da vivere<br />
esibendosi in pubblico, soprattutto in occasione<br />
di fiere, mercati e feste paesane.<br />
6) Noto come valente chirurgo e specialista in<br />
estetica, fu convocato a Roma da Clemente<br />
XI per “risanare” una sua protetta, la bella<br />
Faustina Zappi Maratti — poetessa, pittrice e<br />
cantante — da una deturpante ferita sul viso.<br />
7) C. GOLDONI, Memorie, a cura di Eugenio<br />
Levi, Torino 1967, pp. 130, 131.<br />
8) Su di lui esiste un’ampia bibliografia. Cfr. G.<br />
COSMACINI, Il medico saltimbanco, vita e<br />
avventure di Buonafede Vitali, giramondo<br />
instancabile, chimico di talento, istrione di<br />
buona creanza, Bari 2008. Recentemente ne<br />
ha scritto anche F. BOTTACINI, Il medico che<br />
si fece saltimbanco «arte onorata, decorosa<br />
e utile»,«L’Arena», 5 dicembre 2010, p. 73.<br />
9) «Comparve in questa Canzelleria di Sanità<br />
l’eccellente Bonafede Vitali, fisico, quale in<br />
esecuzione a’ proclami di quest’illustrissimo<br />
Ufficio presentò il suo privilegio in medicina<br />
ottenuto nell’università di Cattanea 7 luglio<br />
1724, quale sotto li 13 corrente fu dal magistrato<br />
[…] alla Sanità di Venezia approvato e<br />
licenziato» (ASVr, US, reg. 266 bis, 19 marzo<br />
1743, c. non numerata).<br />
10) ASVr, SS. Jacopo e Lazzaro alla Tomba, reg.<br />
1175, c. 21, 9 agosto 1743. Il suo onorario<br />
annuo era di quaranta ducati del grosso, con<br />
scadenza 21 febbraio 1744; incarico confermato<br />
fino al 10 febbraio 1746 e ricompensato<br />
con lire 248 (ibidem, c. 56) .<br />
11) Memorie intorno la Vita e gli Studi del dottor<br />
Buonafede Vitali, bussetano, in Raccolta di<br />
opuscoli scientifici e letterari di chiarissimi<br />
autori italiani, tomo terzo, Ferrara 1779, da p.<br />
25 (consultato in internet il 27 giugno 2011).<br />
12) Buonafede Vitali, figlio di Pietro, laureato in<br />
filosofia e medicina all’università di Padova il<br />
15 giugno 1747, esercitò a Verona (ASVr, US,<br />
reg. 266 bis, alla data 24 giugno 1747).<br />
13) ASVr, US, Morti Città, reg. 72, c. 50. Il conte<br />
Gasparo Priami (o Preame) de Cavalieri aveva<br />
conseguito il dottorato in Filosofia e Medicina<br />
presso l’università di Padova il 1° agosto<br />
1731 (ASVr, US, reg. 269, c. 8v).<br />
14) ASVr, US, Morti città, reg. 71, cc. 12, 28, 84,<br />
111.<br />
15) Li bagni di Caldiero esaminati dal dottor<br />
Buonafede Vitali, Venezia 1746.<br />
16) ASVr, AC, b. CXLVII, n. 2396.<br />
17) L’Ufficio di Sanità, constatando la carenza<br />
di medici nei piccoli paesi e che «sono molti<br />
quelli che pericolano e se ne muoiono senza<br />
alcun suffragio», dava facoltà al chirurgo laureato,<br />
e di provata esperienza, di soccorrere<br />
gli ammalati con alcune prescrizioni di prodotti<br />
da assumere per via orale, consistenti<br />
in: cassia, manna, elettuari e cose simili. La<br />
località doveva essere lontana cinque miglia<br />
dal medico condotto e il permesso al chirurgo<br />
aveva validità di cinque anni, rinnovabili<br />
(ASVr, US, reg. 269, c. sciolta, 19 luglio 1715).<br />
18) Era il gradino più basso nella Sanità. Esperto<br />
di forbice e rasoio, era abilitato alla flebotomia<br />
e al salasso.<br />
19) Questa in sintesi la procedura per ottenere<br />
la concessione di produzione e vendita del<br />
prodotto, nonché il diritto di stampa della<br />
ricetta che doveva accompagnare ogni singolo<br />
esemplare.<br />
20) Su questo si veda T. GARZONI, La Piazza<br />
universale di tutte le professioni del mondo,<br />
Venezia 1616, prima edizione 1598, Discorso<br />
CV, pp. 321v-324v, in P. RIGOLI, Gli infiniti,<br />
pp. 90-99.<br />
21) ASVr, AC, b. CXLVI, n. 2388 e b. CXLVII, n.<br />
2396.<br />
22) ASVr, AC, b. CXLVII, n. 2396: «Elisirvite, o sia<br />
Balsamo Vitale del fu signor Lievre» venduto<br />
da Petronilla Blancard (7 marzo 1772), e<br />
«Oglio chimico di Cento Erbe», venduto da<br />
Anna Bortolotti (5 settembre 1774).<br />
23) Cfr. M. FUMAGALLI, Dizionario di alchimia e<br />
di chimica farmaceutica antiquaria: dall’Oro<br />
Filosofale all’Arte Spagirica di Paracelso,<br />
Roma 2000; A. GALASSI - R. SARZI, Alla<br />
Syrena, spezieria del ’600 in Mantova, Mantova<br />
2000; Database Study Documentation<br />
SN 5800 - Italian Charlatans - Copyright David<br />
Gentilcore, University of Leicester, 2007<br />
(consultato in internet il 27 giugno 2011).<br />
24) Preparato semidenso ottenuto dalla mescolanza<br />
di più principi medicamentosi in polvere,<br />
polpe, sali e vegetali impastati con miele,<br />
sciroppi e, a volte, resine liquide. Con il nome<br />
“Orvietano” (dalla città d’origine del suo inventore)<br />
sono noti tre preparati, con formule<br />
diverse, messi a punto rispettivamente da:<br />
Gregorio Ferranti (1613), Francesco dalla<br />
Nave (1649), Paolo Angelini (1665).<br />
25) ASVr, AC, b. CXLVI, n. 2388. Si noti che nella<br />
licenza ottenuta a Verona nel 1678 si specifica<br />
che Toscani è figlio del fu Carlo di Coscienza<br />
(Cosenza?).<br />
26) Ottenuto distillando il petrolio grezzo su un<br />
laterizio rovente. Il più pregiato era di colore<br />
bianco. Per uso esterno contro parassiti e<br />
scabbia, e come risolutivo attenuante. Così<br />
il medico veronese Ravignani: «[…] il vero<br />
Oglio di Sasso, […] deve esser legittimato<br />
dal spetiale perito, può concedersi per uso<br />
esterno in doglie frigide; se poi fosse falsificato,<br />
non si deve permettere» (ASVr, AC, b.<br />
CXLVI, n. 2388, c. sciolta).<br />
27) Servivano a purgare la collera e la flemma,<br />
ottime come antidolorifico, per disseccare le<br />
ulcere in qualsiasi parte del corpo, risolventi<br />
del catarro e ogni tipo di febbre.<br />
28) O mal di matrice, un’affezione vaginale generica.<br />
29) Preparato che sfrutta il calore del sole per<br />
favorire profuse sudorazioni.<br />
30) [C]: cera vergine, grasso umano, unguento<br />
di ebreo, olio di camomilla, olio di oliva, olio<br />
d’ iperico, olio di ruta.<br />
31) Medicamento composto sulla base di quattro<br />
semplici. Galeno la usava sotto forma di<br />
empiastro contenente elettuario di genziana,<br />
coccole di lauro, mirra, aristolochia rotonda e<br />
miele.<br />
32) [C]: angelica vera, aristolochia rotonda e lunga,<br />
carlina, genziana, ginepro, imperatoria,<br />
lauro, miele bianco, mitridato ottimo, seme<br />
santo, spica celtica, teriaca di Andromeda<br />
fina, valeriana. Cfr. anche F. PONA, Trattato<br />
de’ veleni, e lor cura, cap. XV, Verona 1643.<br />
33) Essenza ottenuta con la calcinazione nel<br />
crogiolo dei principi attivi. Il prodotto ottenuto<br />
veniva sottoposto a cinque distillazioni.<br />
34) [C]: radici di angelica, iperico, mirra, olibano,<br />
aloe, benzoino e balsamo di Tolù mescolati<br />
in alcol.<br />
35) Poteva essere preparato esclusivamente da<br />
alcuni alchimisti che erano in grado di ottenere<br />
una sorta di liquore dopo un complesso<br />
lavoro di assorbimento e disseccazione sui<br />
mattoni.<br />
32 VERONA MEDICA
36) Forse a base di menta selvatica e altri ingredienti<br />
per favorire l’espulsione dell’aria dall’intestino.<br />
37) [C]: allume di rocca, cannella, chiodi di garofano,<br />
miele, pilatro di Levante e tenscuaro (?).<br />
38) «Se alcuno fosse avvelenato deve ricorrere<br />
al detto Elettuario pigliandone quanto una<br />
mandola distemperato in vino, perché subito<br />
rompe il veleno, e lo manda fuori per vomito<br />
o per secesso. Per morso di vipera, aspido<br />
overo altro animale velenoso, si piglia detto<br />
Elettuario come sopra e doppo se ne porge<br />
sopra la morsicatura gettandogli due ventose<br />
a sangue, e non si lascia dormire ne ber<br />
aqua, e sana. Per morso di cane rabbioso si<br />
piglia al peso d’una drama la mattina a digiuno,<br />
incorporandolo con vino per spatio di 10<br />
giorni con avertire di scotar la morsicatura».<br />
Poteva essere usato anche in caso di avvelenamento<br />
da funghi, lumache o erbe «insalivate<br />
da animali velenosi»; vermi dei fanciulli<br />
(da assumersi con brodo di pollo); per animali<br />
avvelenati da erba cattiva (10 dramme in<br />
vino caldo fino a tre volte al giorno). Cfr, ASVr,<br />
AC, b. CXLVI, n. 2388, c. sciolta).<br />
39) G. M. F. SCUTELLIO, Il morir alla moda per<br />
politica e per volontà, e tormentar vivendo.<br />
Opinione d’oggidi, che costa la vita con evidenza<br />
palpabile e incontrastabilmente comprovata<br />
a regola e beneficio universale. Dal<br />
cavaglier Scutellio, medico empirico, e rationale<br />
..., Venezia 1721.<br />
40) Aerofagia.<br />
41) Pari a 00,251024 grammi. 42Forse Giuseppe<br />
Francesco Borri, detto il “Gran Coglionatore”:<br />
medico e alchimista, fine erudito,<br />
frequentatore di papi e principi, grande viaggiatore,<br />
fu processato dall’Inquisizione (cfr.<br />
G. COSMACINI, Il medico ciarlatano, vita<br />
inimitabile di un europeo del Seicento, Bari<br />
1998).<br />
43) ASVr, US, reg.269, c. sciolta, alla data 23<br />
settembre 1727.<br />
44) C]: incenso, mirra, benzoino, aloe, storace<br />
calamita, balsamo peruviano, estratto d’iperico<br />
e di assenzio montano, radice di angelica,<br />
serpentaria, genziana. Usato, dopo macerazione<br />
a bagnomaria, sulle ferite e nella<br />
blenorragia.<br />
45) Si otteneva miscelando olio vecchio, solfato<br />
ferroso calcinato, bolo armeno, litargirio<br />
d’oro (protossido di piombo).<br />
46) [C]: aristolochia rotonda e lunga, assenzio,<br />
camomilla, canfora, celidonia, cera vergine,<br />
galbano, genziana, gomma araba, grasso di<br />
crine di cavallo, grasso di orso, grasso di tasso,<br />
grasso viperino, iperico, millefoglie, olio<br />
d’oliva, olio dei filosofi, olio dello scorpione,<br />
olio di tasso, peucedano officinale, betonica,<br />
rosmarino, ruta, bursa pastoris, salvia, sarcocolla,<br />
spigo.<br />
47) Il Balsamo di Gerusalemme, detto del Venerabile<br />
Cardinale Gregorio Barbarigo (per<br />
afflizioni di nervi, piaghe e lividi) era composto<br />
da grasso di cavallo, cera, grasso di<br />
marmotta, grasso di tasso, grasso umano,<br />
midollo e olio.<br />
48) Ottenuto distillando il petrolio grezzo su laterizi<br />
roventi e già noto all’arabo Mesuè (m. 857<br />
d.C.).<br />
49) La dramma veronese corrisponde a 3,1378<br />
grammi.<br />
50) In calce alla licenza veronese del 30 novembre<br />
1714 si allude al suo privilegio del 1660 e<br />
si fa cenno ai sorprendenti risultati ottenuti<br />
a Venezia con le sue cure che risanarono:<br />
«molti mali anche incurabili, come scrofole,<br />
cancri, scottadure et altri mali abbandonati<br />
da medici».<br />
51) Sale ammoniaco.<br />
52) Pianta mediterranea dalla quale veniva<br />
estratta la “Trementina di Chio”, usata per<br />
VERONA MEDICA<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
produrre unguenti da spalmare sulle ferite<br />
come disinfettante e cicatrizzante e un mastice<br />
masticabile per profumare l’alito.<br />
53) Composto di olio di noce moscata, olio distillato<br />
di Angelica, radice di Angelica polverizzata.<br />
54) Su questo personaggio si veda P. RIGOLI,<br />
cit., note 14 e 15, p. 18.<br />
55) [C]: sapone di Spagna, oppio, canfora, essenza<br />
di rosmarino sciolti in olio caldo. Per<br />
frizioni sulle parti affette da reumatismi.<br />
56) Lo sciroppo, usato nelle malattie di petto, era<br />
composto di fuliggine cristallina e vino bianco<br />
dolce portati a bollitura, filtrati e addizionati<br />
a miele e zucchero (cfr. P. RIGOLI, cit., p.<br />
27).<br />
57) A base di cloruro ferrico deliquescente.<br />
58) [C]: assenzio pontico, canfora raschiata,<br />
cera gialla, incenso spolverizzato, minio di<br />
Venezia, olio comune, rosmarino, ruta, salvia,<br />
spirito di vino gagliardo, storace liquida,<br />
trementina di Venezia, unguento laurino.<br />
59) A base di resina di pino.<br />
60) [C]: bitume giudaico, calamita, galbano, legneto,<br />
olio composto, olio d’abactine, olio<br />
d’ebez, olio di sasso, olio laurino, opopònaco,<br />
storace liquida, trementina, unguento<br />
d’altea.<br />
61) Sono noti altri Tambi, forse di Livorno: Antonio,<br />
Giuseppe, Lazzaro e Giovanni Domenico<br />
(detto il “contadino idiota”), e Marco<br />
(“cavadenti e montimbanco” e venditore del<br />
Balsamo livornese).<br />
62) Quelli di Norcia erano espertissimi nella litotomia,<br />
nel levare calcoli, nell’operare ernie,<br />
castrare, ecc. Non sarà fuori luogo ricordare<br />
qui il veneto Vincenzo Grassi che ottenne<br />
dal Veneto Collegio il privilegio di norcino il<br />
5.11.1799 (ASVr, US, reg. 267, c. n. numerata).<br />
63) [C]: alcol, olio essenziale di lavandula, di<br />
maggiorana, di garofani, di succino e ruta,<br />
cannella, cedro, balsamo peruviano, ambra<br />
grigia. Usato anche come antispasmodico.<br />
64) Catapuzia (Euphorbia lathyris).<br />
65) [C]: allume di rocca, cannella, chiodi di garofano,<br />
noce moscata, oro zecchino, piretro<br />
officinale di Levante, sale di coralli, zenzero.<br />
66) «Mescola cerotto di betonica ½ oncia; carana<br />
(estratta dall’Amyris carana) e taccamacca,<br />
3 dramme; balsamo del Tolù polverizzato<br />
(o di Copaive) 1 scrupolo (pari a 000,10459<br />
grammi). Mescola. Riscalda e corrobora il<br />
capo: funziona bene nei mali di testa freddi,<br />
capogiri, vertigini, incubi, mancamenti,<br />
paralisi, convulsioni, epilessia e torpore». La<br />
taccamacca volgare, la più impiegata in Europa,<br />
è un’oleoresina estratta dalla Bursera<br />
tormentosa.<br />
67) Cfr. anche ASVr, US, reg. 269, c. sciolta, alla<br />
data 22 giugno 1736.<br />
68) Per “ente”, nella farmacia s’intende un sale<br />
ammoniaco marziale fatto per sublimazione.<br />
69) La Solidago virga aurea ha proprietà diuretiche,<br />
disintossicanti, antinfiammatorie e decongestionanti.<br />
70) ASVr, US, reg. 269, cc. sciolte.<br />
71) ASVr, ibidem.<br />
72) ASVr, US, reg. 266 bis, c. non numerata.<br />
74) «Pigliate benzoino mandolato, tre once; storace<br />
calamita, 2 oncie; balsamo di Tolù, cioè<br />
di zucchette; mastice fino; radice di angelica<br />
odorata; estratto d’ iperico, 1 oncia per<br />
sorte; mirra rossa, aloe socotrino, incenso<br />
maschio in lacrima, mezz’ oncia per sorte;<br />
zafrano orientale, due dramme. Questo sia<br />
ben disciolto in spirito di vino prima di altre<br />
cose. Si polverizzi ciò ch’è da polverizzarsi.<br />
Si metta il tutto in un fiasco di vetro doppio<br />
assai capace e con il fondo rotondo se si<br />
volesse far l’ operazione a fuoco di cenere,<br />
ma se si farà a bagnomaria [ …] non fa di<br />
bisogno esser rotondo. Affondateli otto libre<br />
di spirito di vino buono, chiudete la bocca<br />
del fiasco e sigillatela con colla e, seccata,<br />
si metta a bollire sino che ogni cosa quasi<br />
tutta sia disciolta. Si raffreddi e si coli il chiaro<br />
che si deve ben chiuso conservar all’uso»<br />
(M. CHIARIANA, Il desiderato amico medico,<br />
ministro della natura ..., che dimostra con<br />
sode ragioni doversi fugire in tutte le febbri il<br />
pernicioso abuso del salasso - con il metodo<br />
di curarle secondo la mente di Elmonzio, e<br />
suoi seguaci - ed insieme li rimedi valevoli<br />
per guarire più morbi spettanti anche alla<br />
chirurgia, Verona 1724, p. 103. Secondo il<br />
Chiariana: «innalza i polsi deboli e depressi,<br />
piccoli e bassi, ed indebolisce quelli troppo<br />
gagliardi, anzi fa cessare la febbre, ma altri<br />
potrei addurre» ( pp. 90, 91).<br />
74) [C]: camomilla, iperico, minio.<br />
75) [C]: assenzio, betonica, cera, galbano di<br />
Perù, grasso di tasso, grasso di vipera, iperico,<br />
olio di sasso, pece greca, pece nera,<br />
peopodino (?), rosmarino, ruta, salvia.<br />
76) Distillato di acqua e vino bianco con aggiunta<br />
di oli essenziali di erbe aromatiche per curare<br />
ogni tipo di lesione traumatica.<br />
77) [C]: aloe, bezoar, incenso damasceno, mastice,<br />
mirra, mummia, unghia della gran bestia<br />
[= orso], unicorno.<br />
78) Meglio conosciuto come «oglio della Madonna<br />
della Salute, volgarmente chiamato<br />
Balsamo dello Strazzone di Roma», inventato<br />
da Valentino Marioni, continuerà ad<br />
essere venduto dal figlio Giuseppe (ASVr,<br />
AC, b. CXLVII, n. 2396, 18 marzo 1777). «Da<br />
adoperarsi in certi ingombri, vertigini, dolori<br />
di testa, che procedano da indigestioni e altre<br />
consimili affezioni dello stomaco, nel qual<br />
caso si ungano le narici e le tempie, e se ne<br />
unga principalmente la bocca dello stomaco<br />
sopraponendo un panno caldo. Si adopera<br />
nella sordità introducendolo nell’orecchio<br />
con un poco di bombagio, ma si guardi che<br />
la sordità non sia dalla nascita, o da percosse<br />
e ferite avute nel capo. Serve nelle piaghe<br />
semplici, non provenienti da morbo gallico.<br />
Nel mal di vermi, ungersi le narici, la gola,<br />
lo stomaco e tutto il ventre. Serve nelle ammaccature<br />
e percosse ungendosi con tovaglioli<br />
caldi. Nei flati, mal di milza, nei dolori di<br />
ventre basso, ungendo la mattina a digiuno<br />
la parte affetta. Si applica nel mal di nervi da<br />
cagion umida e fredda, li renderà vigorosi;<br />
applicabile nelle flussioni generali e particolari,<br />
come sciatiche, reumatismi e simili» (13<br />
marzo 1798, Venezia, ibidem, c. sciolta).<br />
79) [C]: aspic, balsamo del levante, balsamo di<br />
Perù, bitume giudaico, cera nuova, cenere,<br />
grasso di marmotta, grasso di rasson, grasso<br />
d’eserpan, grasso di vipera, grasso dorso,<br />
incenso, inuncio, mastice, menta, mirra,<br />
olio di camomilla, olio di gigli bianchi, olio<br />
d’iperico, olio rosato, olio verdeterra, paraffina,<br />
rosmarino, rose secche, ruta. Combinati<br />
secondo una preparazione spagirica, garantirebbero<br />
un effetto fortemente antinfiammatorio,<br />
ossigenante, antiossidante, antisettico<br />
e rimineralizzante.<br />
80) Composizione autografa presentata dal<br />
Colli: «Ruta, absenzo pontico ò romano,<br />
salvia, rosmarino, matricaria, eupatoria di<br />
Mesuè, spigo romano. Tutte queste, frante<br />
grossamente, si pongano in pigniatta di terra<br />
vetriata con olio comune e si fa decozione e<br />
doppo si levano l’erbe e si prende pezzetti<br />
di matton vergine et infocati per tre o quattro<br />
volte et estinti nella detta decotione e poi<br />
franti sottilmente si pone il tutto nella storta<br />
di vetro ben lutata col suo recipiente pur di<br />
vetro, postovi prima olio di ipericon, olio lavorino,<br />
unguento di altea, e questi in tempo che<br />
distilla l’olio della storta caldo, s’incorporano<br />
33
assieme, e si distilla con il fornello a fuoco di<br />
reverbero».<br />
81) Era chirurgo, laureato a Padova il 7 novembre<br />
1691 (ASVr, US, reg. 266 bis, alla data 2<br />
agosto 1738).<br />
82) Altro nome del Balsamo di Gerusalemme.<br />
83) Altro nome del Balsamo di Gerusalemme.<br />
84) [C]: melissa, scorzonera, borragine, baclause,<br />
fiori d’arancio, noci, fiori d’iperico, cannella,<br />
callia lignia, galanga, calamo aromatico,<br />
eau de serise.<br />
85) [C]: angelica, aristolochia, genziana, lauro:<br />
«fatta in polvere messa sopra il dente mitiga<br />
il dolore».<br />
86) [C]: acqua d’Inghilterra, acqua imperiale,<br />
parcelle di acqua sanis, balsamo della<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
Mecca, benzoino, caffè spolverato crudo,<br />
cannella, cardamomo, cinabro nativo, cipolla<br />
fina con vaniglia, ireos di Firenze, melissa<br />
fresca, pepe lungo, spirito di vino, zafferano,<br />
zucchero candido. Il tutto in una boccia posta<br />
per quattro mesi in sterco di cavallo, e<br />
dopo un mese al sole.<br />
87) Farmaco per la memoria: cfr. B. VITALI,<br />
Lettera scritta ad un cavaliere suo padrone<br />
dall’Anonimo in difesa della professione del<br />
Salimbanco coll’aggiunta in fine d’una raccolta<br />
di segreti utili, e dilettevoli a qualsivoglia<br />
stato di persone, Venezia 1739, p. 64.<br />
88) Composizione di balsami, radici di erbe e olii.<br />
89) [C]: cera gialla, olio comune, olio di sasso,<br />
rasa di pino.<br />
dei Dott. A. e V. Corato S.n.c.<br />
ARTICOLI SANITARI PER FARMACIE ED OSPEDALI<br />
REAGENTI - APPARECCHI E VETRERIA CHIMICA<br />
MEDICAZIONE ASETTICA ED ANTISETTICA<br />
90) Sono note due preparazioni: 1) aloe socotrino,<br />
fior d’iperico, incenso maschio,<br />
mastice, pece greca chiara, spirito di<br />
vino rettificato; 2) bolo armeno, litargirio<br />
d’oro, olio d’oliva, vetriolo romano purificato.<br />
91) Zuan Antonio Pinelli (e dopo di lui i suoi<br />
figli) era stampatore ducale.<br />
92) ASVr, AC, b. CXLVII, n. 2396, c. non numerata.<br />
93) [C]: cloe (erba tenera, appena spuntata),<br />
radice di genziana, zafferano, rabarbaro,<br />
agarico bianco, teriaca, alcol, cannella<br />
e zucchero. Usato come tonico e rinforzante,<br />
sinonimo della Pietra Filosofale e<br />
della Quintessenza.<br />
37122 VERONA - Corso Porta Nuova, 131/a - Tel. 045/8007384 - 8002836<br />
Fax 045/8006737<br />
COMuNICARE IL quEsITO OD IL sOspETTO DIAgNOsTICO<br />
È INDICE DI CORRETTEzzA DEONTOLOgICA E DI BuONA pRATICA CLINICA<br />
Alcuni Direttori Sanitari e Responsabili di Distretto ci hanno in varie occasioni comunicato che è ancora abbastanza diffusa la pessima abitudine<br />
di richiedere visite specialistiche ed accertamenti diagnostici senza comunicare il quesito, o, meglio il sospetto diagnostico.<br />
Tale comportamento può essere ammissibile in alcune situazioni particolari ma nella generalità dei casi è contrario alla buona pratica clinica ed<br />
al Codice Deontologico (artt. 59, 62) e può in alcune situazioni critiche configurare un reato ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale.<br />
È altrettanto indice di correttezza deontologica e soprattutto di buona pratica clinica per TUTTI riportare sulle richieste di accertamenti<br />
• data di emissione del documento in cui viene indicata la richiesta<br />
• timbro personale del medico proponente<br />
• firma (se possibile LEGGIBILE) del medico proponente<br />
• infine ma non per ultimo: indicazione del motivo e/o del sospetto clinico alla base della richiesta di accertamenti<br />
34 VERONA MEDICA
FNOMCeO<br />
Elezioni FNOMCeO:<br />
intervista ad Amedeo Bianco<br />
Presidente Bianco, si prepara ad<br />
un nuovo mandato alla guida della<br />
Fnomceo. Qual è il suo programma?<br />
Mi piacerebbe riuscire a chiudere i cantieri<br />
che abbiamo aperto in questi anni.<br />
E innanzi tutto vorrei portare avanti e<br />
veder realizzare, finalmente, il provvedimento<br />
legislativo sul riordino dei nostri<br />
Ordini professionali. Ci lavoriamo da<br />
anni e non si tratta di una atto burocratico,<br />
ma di un intervento assolutamente<br />
necessario, con una duplice valenza:<br />
da una parte occorre ammodernare<br />
gli Ordini sul piano organizzativo, amministrativo,<br />
e nelle forme della rappresentatività<br />
e rappresentanze rispetto<br />
alle quali diventa cruciale un diverso<br />
sistema elettorale; dall’altra riqualificarli<br />
nei contenuti della loro funzione di rappresentanza<br />
esponenziale di tutta professionale,<br />
individuando gli ambiti entro<br />
i quali questa si concretizza.<br />
E in quali ambiti, secondo lei, gli Ordini<br />
possono intervenire?<br />
Il più importante e senza dubbio quello<br />
della qualità professionale, nel senso<br />
più ampio. Occuparsi di qualità professionale<br />
vuol dire occuparsi di formazione<br />
di base e specialistica dei professionisti<br />
e dello sviluppo nel tempo del<br />
loro patrimonio culturale e delle loro<br />
competenze. Credo che questo rientri<br />
pienamente nei compiti di tutela generale<br />
che ha l’Ordine, perché un professionista<br />
di qualità è indubbiamente un<br />
elemento di forte garanzia e questo è<br />
nell’interesse pubblico.<br />
In che modo potete vigilare sulla<br />
qualità della formazione?<br />
Non è un impegno da poco, perché<br />
questo vuol dire interloquire con il sistema<br />
formativo, aprendolo ad un confronto<br />
tra formazione e professione, che<br />
non necessariamente coincidono. E in<br />
questo occorre tenere presenti le criticità<br />
del sistema universitario, aggravate<br />
dalla restrizione delle risorse disponibili,<br />
VERONA MEDICA<br />
sollecitandolo a rivedere i suoi obiettivi<br />
in termini di quantità, attraverso una<br />
programmazione che eviti il ricostituirsi<br />
di evitare nuove “gobbe” generazionali<br />
e previdenziali, ma ha anche di qualità<br />
della formazione, perché la medicina,<br />
come scienza biotecnologica, cambia<br />
rapidamente, così come la sanità e la<br />
società ed è evidente che alcuni paradigmi<br />
formativi devono essere rivisti.<br />
Altro momento importante è quello<br />
della formazione specialistica, che rappresenta<br />
un aspetto particolare delle<br />
nostre facoltà mediche, perché i medici<br />
sono gli unici ad avere un percorso<br />
lungo, gravato da costi non indifferenti,<br />
anche in ragione del fatto che sono<br />
anche gli unici ad essere giustamente<br />
retribuiti. Credo che occorra adoperarsi<br />
perché ci sia una maggiore<br />
corrispondenza tra i bisogni sanitari<br />
espressi dalla realtà e questa formazione<br />
affinché sia davvero professionalizzante,<br />
ovvero capace di determinare<br />
conoscenze e competenze già immediatamente<br />
spendibili. Va dunque realizzato<br />
l’assunto andragogico dell’imparar<br />
facendo e realizzato l’intreccio tra<br />
sistema formativo universitario e sistema<br />
sanitario.<br />
Cosa intende per “cambiare il paradigma<br />
della formazione”?<br />
In medicina si utilizza è ancora centrale<br />
il paradigma riduzionista, che verticalizza<br />
molto i saperi e le competenze,<br />
alimentando un “superspecialismo”. Se<br />
questo per un versante risponde all’esigenza<br />
di governo e di utilizzo dell’enorme<br />
complessità dei saperi, dall’altro i<br />
rapidi cambiamenti degli stessi saperi e<br />
della domanda di salute pongono invece<br />
l’esigenza di una maggiore flessibilità,<br />
che renda possibile anche una “riconversione”<br />
dei professionisti, perché<br />
in una vita lavorativa che dura ormai<br />
oltre 40 anni si deve mettere in conto<br />
di dover affrontare grandi cambiamenti.<br />
Basti pensare, sul piano meramente<br />
tecnico, ai tumultuosi cambiamenti del-<br />
le tecnologie e sul piano epidemiologico<br />
più generale l’incombere delle patologie<br />
croniche invalidanti, che chiedono<br />
un ridisegno delle competenze e delle<br />
organizzazioni sanitarie.<br />
E questo fa pensare alla formazione<br />
continua, all’Ecm…<br />
La formazione continua può giocare<br />
un ruolo fondamentale in questo processo,<br />
come un sotto sistema di formazione<br />
che sia coassiale al sistema<br />
delle cure. E il sistema Ecm, pur con<br />
tutti i suoi limiti, è un modello molto<br />
avanzato, da valorizzare come elemento<br />
caratterizzante del nostro sistema<br />
sanitario. Sono convinto che il grande<br />
merito dell’Ecm stia nell’aver costruito<br />
una cultura dell’aggiornamento delle<br />
conoscenze e delle competenze come<br />
strumento fondamentale nel rimodellamento<br />
delle organizzazioni e della qualità<br />
delle cure. Da solo non basterà, ma<br />
intanto ha avviato questo processo e lo<br />
ha fatto con pochi mezzi: ovunque la<br />
formazione è considerata un capitolo<br />
di sviluppo su cui investire, mentre noi<br />
abbiamo affrontato questa partita con<br />
scarse risorse e dobbiamo lottare per<br />
non finire in ginocchio.<br />
Pensa ad una maggiore valorizzazione<br />
dell’Ecm?<br />
Credo che l’Ecm sia uno degli strumenti<br />
che prima o poi dovrà portarci alla<br />
certificazione di qualità dei professionisti,<br />
un passaggio necessario nella consapevolezza<br />
che per migliorare occorre<br />
valutare e misurare, secondo indicatori<br />
e standard di qualità nella logica dello<br />
sviluppo continuo professionale.<br />
Nel mondo medico si sente un certo<br />
disagio professionale e spesso<br />
questo porta ad atteggiamenti di<br />
rimpianto per altri tempi, quando “il<br />
dottore” godeva di maggiore autorità.<br />
Lei cosa ne pensa?<br />
Tutti ricordano il medico di un tempo,<br />
autorevole e a volte autoritario: nella<br />
35
sua valigetta c’era poco e dove non<br />
arrivava con i farmaci, doveva arrivare<br />
con le parole. Oggi sono cambiate molte<br />
cose: il diritto alla salute ha assunto<br />
una diversa rilevanza sociale, sono cresciute<br />
le organizzazioni sanitarie, è entrato<br />
in campo il “terzo pagante”. E poi,<br />
nel campo specifico delle possibilità<br />
della medicina di guarire, resta ancora<br />
significativo il gap tra le speranze e le<br />
evidenze, in mezzo al quale c’è il mare<br />
enorme della sofferenza delle persone.<br />
Davanti a tutto questo non si tratta di<br />
prender posizione, ma di sforzarsi di<br />
capire: bisogna giocare la partita con<br />
quello che c’è, non con quello che si<br />
vorrebbe.<br />
Ma il disagio medico è solo rimpianto<br />
o ha dei fondamenti?<br />
Il disagio della professione, esposta su<br />
molti fronti, è reale e chiede risposte.<br />
Per dirne solo una: gli ospedali sono<br />
forse tra le ultime espressione del<br />
modello fordista di organizzazione del<br />
lavoro in questo Paese. E i medici ci<br />
stanno male.<br />
L’ondata di liberalizzazioni non vi<br />
preoccupa?<br />
Rispetto ad altre professioni intellettuali,<br />
noi partiamo da una realtà diversa:<br />
l’80% dei medici infatti lavora per il Ssn.<br />
Certo stiamo seguendo con attenzione<br />
questo processo, per evitare che si<br />
creino condizioni che rendano incerti i<br />
confini dell’attività professionale, mettendo<br />
in difficoltà professionisti come<br />
gli odontoiatri, che hanno garantito un<br />
settore sul quale la sanità pubblica ha<br />
deciso di non intervenire e che lo hanno<br />
fatto benissimo, offrendo livelli di<br />
qualità ai vertici d’Europa.<br />
Lei ha annunciato la volontà di elaborare<br />
un Manifesto per un nuovo<br />
medico e una nuova medicina. Di<br />
cosa si tratta?<br />
Ci siamo resi conto che il tema della moderna<br />
sanità, della moderna medicina,<br />
del nuovo medico non può essere un<br />
affare tecnico, interno, perché questo è<br />
un terreno dove intervengono anche altre<br />
visioni della società e dell’uomo. La<br />
difficoltà sta proprio nel tener conto di<br />
tutti questi complessi intrecci, perché<br />
la malattia, come dicono i sociologi, è<br />
un oggetto mobile che sfugge a definizioni<br />
univoche, definita contemporaneamente<br />
da ciò che vede il medico,<br />
FNOMCeO<br />
ciò che vede il malato e ciò che vede la<br />
società. Per questo vogliamo aprire un<br />
confronto ampio, con tanti diversi contributi<br />
da parte di economisti, sociologi,<br />
filosofi, bioeticisti, comunicatori. Ognuno<br />
potrà aiutarci a ridefinire noi stessi,<br />
il nostro lavoro e la nostra sanità, per<br />
aprire poi la partita con la politica.<br />
Torniamo alle questioni in sospeso.<br />
C’è un ddl sulla responsabilità professionale<br />
fermo da tempo in Parlamento.<br />
Pensa che si arriverà ad una<br />
conclusione?<br />
La responsabilità professionale è un<br />
tema complesso che abbraccia culture<br />
e organizzazioni e procedure e strumenti,<br />
sul quale si sta lavorando da più<br />
parti. Nell’urgenza c’è un’emergenza e<br />
cioè quella della responsabilità civile,<br />
in ragione dell’obbligo per tutti i medici,<br />
previsto in Finanziaria e ribadito nel<br />
decreto sulle liberalizzazioni, di avere<br />
un’assicurazione. Il paradosso è che<br />
proprio in queste settimane le assicurazioni<br />
stanno disdicendo le polizze e<br />
i costi stanno lievitando enormemente.<br />
Non è un fenomeno nuovo, è già accaduto<br />
in altri Paesi con effetti devastanti,<br />
per questo se non si interviene la situazione<br />
diventa totalmente insostenibile<br />
sul piano economico e professionale,<br />
per la sanità pubblica e quella privata.<br />
È un problema che è ben presente al<br />
ministro Balduzzi e anche alle Commissioni<br />
parlamentari che seguono la<br />
sanità, quindi mi auguro che vengano<br />
messi in campo al più presto provvedimenti<br />
incisivi ed efficaci.<br />
Altra questione aperta in Parlamento<br />
è il ddl sul governo clinico. Pensa<br />
che sarà approvato?<br />
Voglio essere chiaro. Il ddl sul governo<br />
clinico è un lavoro generoso, apprezzabile<br />
in alcuni passaggi, ma che interviene<br />
su un modello di organizzazione dei<br />
servizi sanitari che dopo vent’anni dalla<br />
riforma aziendalista mostra ormai tutte<br />
le sue criticità.<br />
Credo che quel modello sia sostanzialmente<br />
sprofondato nel solco genetico<br />
della sua originaria mission, e cioè governare<br />
i costi di produzione controllando<br />
i fattori di produzione - tecnologie,<br />
beni e servizi, professionisti - peraltro<br />
registrando clamorosi fallimenti. Il modello<br />
si salva laddove sono stati messi<br />
sotto pesante tutela i fondamentali<br />
giuridici dell’azienda e cioè l’autonomia<br />
finanziaria, organizzativa, gestionale e<br />
patrimoniale. Non è un mistero che le<br />
aziende in pareggio sono in larghissima<br />
parte quelle inserite in sistemi regionali<br />
nei quali l’autonomia gestionale e finanziaria<br />
è del tutto ausiliaria a rigide programmazioni<br />
regionali, mentre quella<br />
finanziaria è perfettamente allineata a<br />
quella contabile dei budget assegnati, e<br />
su tutto incombe il filo doppio che lega<br />
i vertici aziendali e il management intermedio,<br />
compreso quello professionale,<br />
alle prerogative della politica.<br />
Insomma, lei dice che il modello<br />
aziendalista in sanità ha fallito?<br />
Dobbiamo prendere atto della realtà e<br />
riconoscere che in queste aziende non<br />
c’è altro, se non quello che descrivevo<br />
poco fa, e soprattutto manca quel “altro”<br />
che, con grande impegno e poco<br />
costrutto, cerca di realizzare la mitica<br />
clinical governance, ovvero quelle aree<br />
di convergenza, di valori, di ruoli, di autonomia<br />
e responsabilità dei professionisti.<br />
Realizzare questa convergenza è indispensabile<br />
per qualificare i “prodotti” di<br />
questa “azienda”, che sono complessi e<br />
delicati servizi di tutela della salute. Ridisegnare<br />
i modelli di organizzazione e<br />
gestione, i ruoli, le responsabilità di tutti<br />
gli attori in funzione non solo della tenuta<br />
dei bilanci ma anche della qualità efficacia<br />
e appropriatezza del prodotto dovrebbe<br />
essere il fine di un’altra azienda,<br />
di un azienda speciale, di un azienda di<br />
servizi.<br />
Che caratteristiche dovrebbe avere<br />
questa azienda di servizi? Meno<br />
manager e meno politica?<br />
Siamo oltre la storica contraddizione tra<br />
manager e professionisti e non basta<br />
dire, anche se è vero, che la politica è<br />
invadente. Bisogna, responsabilmente,<br />
ricostruire uno spirito di appartenenza,<br />
fondato sulla condivisione di valori etici<br />
e civili, sulla trasparenza e efficienza<br />
nella gestione delle risorse, sulla valorizzazione<br />
professionale secondo il<br />
merito.<br />
Ai miei tempi, quando si costruì il Ssn,<br />
c’era un forte spirito di appartenenza al<br />
servizio, oggi non c’è analogo spirito di<br />
appartenenza all’azienda. E se noi per<br />
primi non sentiamo come nostra la sanità,<br />
non possiamo pensare che la sentano<br />
tale i cittadini. Una strada pericolosa,<br />
sulla quale si rischia la consunzione del<br />
nostro Servizio sanitario nazionale.<br />
36 VERONA MEDICA
Il punto<br />
sull’Enpam<br />
Il Sole 24 Ore pubblica una “radiografia”<br />
dell’Enpam, l’ente previdenziale<br />
dei medici, che gestisce circa 12 miliardi<br />
di euro, un quarto del patrimonio<br />
di tutte le casse previdenziali italiane.<br />
Sono 348.846 gli iscritti all’Enpam,<br />
85.286 è il numero dei pensionati attualmente<br />
assistiti. L’Enpam oggi ha<br />
investimenti immobiliari pari al 50%<br />
del suo patrimonio totale.<br />
Una delle attività che ha colpito di più<br />
gli osservatori dell’ente è l’acquisto di<br />
quote di fondi d’investimenti, all’origine<br />
degli sconvolgimenti che hanno<br />
fatto tremare l’Enpam nel 2011. I<br />
punti critici che rendono vulnerabile il<br />
sistema di gestione delle casse previdenziali,<br />
senza distinzione, sono<br />
due: il patrimonio viene amministrato<br />
da pochi consulenti e c’è spesso una<br />
scarsa trasparenza delle operazioni.<br />
Le proposte sul da farsi non mancano.<br />
Attuare provvedimenti immediati per<br />
l’identificazione di un percorso condiviso<br />
di riforma dello statuto dell’Enpam<br />
e istituire tavoli permanenti di<br />
confronto con i sindacati, è la richiesta<br />
che l’intersindacale della dirigenza<br />
medica, dipendente e convenzionata,<br />
ha recapitato ai vertici dell’Ente. «Occorre<br />
una modifica sostanziale degli<br />
organi» si legge nella nota «e un sistema<br />
di elezione diretta su base proporzionale.<br />
Tutto questo si deve raggiungere<br />
attraverso una riduzione del<br />
numero dei componenti di tutti gli organi<br />
statutari e introducendo un limite<br />
ai compensi individuali e collegiali».<br />
Tra le principali richieste, c’è anche il<br />
«ripristino immediato della contribuzione<br />
ridotta su base volontaria di circa<br />
il 50% dell’attuale quota A, il mantenimento<br />
della contribuzione minima<br />
del 2% sull’attività libero professionale<br />
dei dipendenti pubblici e pensionati e<br />
dell’età pensionabile attuale per coloro<br />
che opteranno per il sistema contributivo<br />
puro, nonché il perseguimento<br />
di forme di assistenza che presentino<br />
una tipologia di prestazioni alternative<br />
VERONA MEDICA<br />
ENPAM<br />
rispetto alle attuali e soprattutto competitive<br />
con la previdenza integrativa<br />
fiscalmente vantaggiosa». I sindacati<br />
chiedono anche un impegno da parte<br />
dell’Ente per «favorire ogni forma di<br />
riconoscimento della contribuzione in<br />
quota A - ai fini dell’anzianità contributiva<br />
complessiva - e delle ricongiunzioni<br />
e l’autonomia del Fondo generale<br />
con l’istituzione di una specifica<br />
consulta e l’apertura di un tavolo di<br />
confronto per una riforma, valutando<br />
le prestazioni assistenziali nell’interesse<br />
generale anche ai fini di articolare<br />
nuove prestazioni e servizi con equa<br />
ripartizione degli oneri fra tutti i fondi».<br />
Obbligo d’equilibrio sempre più in<br />
alto<br />
Il nocciolo del problema è rappresentato<br />
dall’articolo 24 della Manovra di<br />
dicembre, quella detta “Salva Italia”.<br />
Con quel paragrafo, dedicato alle<br />
casse previdenziali dei professionisti,<br />
l’esecutivo ha infatti allungato da 30 a<br />
50 anni il cosiddetto obbligo prospettico<br />
di equilibrio: in sostanza, gli enti<br />
devono commisurare entrate (contributi<br />
degli iscritti) e uscite (pensioni<br />
erogate) in modo che i bilanci non segnino<br />
rosso per i successivi 50 anni.<br />
Per l’Enpam il provvedimento non poteva<br />
arrivare con tempismo più sciagurato.<br />
Da circa un anno, infatti, l’ente<br />
aveva avviato un faticoso percorso la<br />
cui meta avrebbe dovuto essere l’allineamento<br />
ai parametri fissati dalla<br />
Finanziaria del 2007, che aveva alzato<br />
l’obbligo di equilibrio da 15 a 30 anni.<br />
Quello che è accaduto dopo quella<br />
legge di bilancio per l’Enpam è stato<br />
un calvario: la crisi degli hedge funds,<br />
il crac della Lehman Brothers, l’indagine<br />
della Commissione parlamentare<br />
sulle casse private che individua<br />
nel portafoglio della Fondazione titoli<br />
riconducibili alla banca fallita per un<br />
valore di 80 milioni di euro e conclude<br />
osservando come «il profilo di rischio<br />
sia significativo e richieda un monitoraggio<br />
continuo e costante». Gli effetti<br />
della crisi finanziaria di quegli anni si<br />
ritrovano nel bilancio tecnico attuariale<br />
del 2009, che l’Enpam approva a<br />
fine 2010 e la Corte dei conti esamina<br />
nella primavera successiva: l’Enpam<br />
non solo non è in grado di garantire<br />
l’equilibrio a 30 anni, ma fallisce anche<br />
in quello a 15, perché il rapporto<br />
tra entrate e uscite andrà in rosso nel<br />
2022. Dalle cifre, è il giudizio del magistrati<br />
contabili, emerge «una situazione<br />
economico-finanziaria che diviene<br />
instabile entro un lasso di tempo piuttosto<br />
breve».<br />
La Fondazione decide allora che il<br />
2011 deve essere l’anno della svolta:<br />
con l’appoggio di una nuova squadra<br />
di consulenti tra i quali spicca l’attuale<br />
presidente del consiglio, Mario Monti,<br />
il consiglio di amministrazione mette<br />
in piedi una riforma del sistema previdenziale<br />
per rispettare l’obiettivo<br />
dell’equilibrio a 30 anni, obbligando<br />
i medici a qualche sacrificio: pensione<br />
di vecchiaia a 68 anni a partire dal<br />
2018, innalzamento progressivo dei<br />
contributi fino a toccare il 26% nel<br />
2026, valorizzazione dei contributi<br />
con un coefficiente di rendimento<br />
ridotto a partire dal 2013. La riforma<br />
prende corpo in mezzo a nuove polemiche:<br />
l’esposto dei cinque presidenti<br />
di ordine su un presunto danno di un<br />
miliardo di euro, querele e controquerele<br />
con la vecchia società di advisor,<br />
indagini della GdF e articoli di stampa<br />
(poi rivelatisi infondati) su un presunto<br />
commissariamento.<br />
Non che il parametro dei 50 anni sia<br />
irraggiungibile per la Fondazione. Lo<br />
sarebbe già oggi se le si consentisse<br />
di conteggiare nella partita anche il<br />
suo patrimonio finanziario, ma il Governo<br />
lo ha scritto a chiare lettere:<br />
l’equilibrio deve essere soltanto contabile,<br />
cioè riguarda esclusivamente<br />
entrate e uscite. Di qui lo sciopero<br />
della Fimmg, non a caso il sindacato<br />
che finora si è schierato con più<br />
prontezza a difesa dell’ente. Anche<br />
perché se l’esecutivo non dovesse<br />
cedere, l’Enpam ha davanti a sé solo<br />
due strade: rinunciare tout court al<br />
traguardo dei cinquant’anni, cosa<br />
che costringerebbe i suoi assistiti a<br />
passare immediatamente al sistema<br />
contributivo e i suoi pensionati a versare<br />
per 2012 e 2013 un contributo di<br />
solidarietà dell’1%, oppure alzare la<br />
soglia dei sacrifici e rifare tutti i conti.<br />
Ma per i giovani medici significherebbe<br />
ritardare l’età pensionabile di un<br />
tempo forse insopportabile.<br />
Il nuovo corso dell’Ente<br />
Prima il risk manager per tenere sotto<br />
controllo il portafoglio investimenti.<br />
E poi un consulente finanziario,<br />
anche straniero, slegato dai conflitti<br />
37
di interessi con banche e società di<br />
gestioni. La cassa previdenziale di<br />
medici e odontoiatri, come riporta<br />
ancora il Sole24ore, si prepara alla<br />
sterzata. Dopo la nuova governance,<br />
ispirata da Mario Monti quando era<br />
ancora international advisor di Goldman<br />
Sachs, ecco altre novità: risk<br />
management e consulenti finanziari.<br />
Una marcia a tappe forzate per far<br />
diventare la più grande cassa previdenziale<br />
italiana molto simile ai fondi<br />
pensione americani e nordeuropei. Il<br />
nuovo consulente finanziario sarà individuato<br />
mediante gara, come previsto<br />
dalla Finanziaria del luglio 2011.<br />
Secondo indiscrezioni, parteciperà<br />
uno dei big del settore, con grande<br />
esperienza anche in ambito attuariale:<br />
è il gruppo americano Towers<br />
Watson, che ha sede in Italia (per la<br />
precisione in Milano) oltre ad essere<br />
quotato sul listino di Wall Street. Alla<br />
gara indetta da Enpam per l’advisor<br />
finanziario, dovrebbero partecipare<br />
anche società italiane e inglesi (oltre<br />
ad altre americane). I nomi ancora<br />
non sono noti. Ma l’identikit è stato<br />
disegnato nell’ultimo consiglio nazionale<br />
dell’ente pensione: a tracciarlo è<br />
stato il nuovo direttore finanziario di<br />
Enpam, Pierluigi Curti (ex fondazione<br />
Cassa di Roma). «Ci saranno degli<br />
advisor specializzati che ci supporteranno<br />
nella selezione dei gestori – ha<br />
affermato Curti davanti alla platea dei<br />
delegati medici e dentisti – ma saranno<br />
comunque advisor puri, senza<br />
conflitti di interessi con le grandi banche<br />
che gestiscono i prodotti». E ha<br />
aggiunto: «Saranno advisor che lavorano<br />
per i più grandi fondi pensione<br />
mondiali come per esempio il fondo<br />
pensioni della Norvegia che ha 400<br />
miliardi di dollari o i grossi endowment<br />
(dotazioni finanziarie) universitari<br />
americani come Harward e Yale».<br />
I giochi sono aperti dunque. La best<br />
practice di Enpam e di Curti dovrebbe<br />
a questo punto fare scuola pure per le<br />
altre casse previdenziali e in generale<br />
per tutti gli investitori istituzionali italiani<br />
(fondazioni bancarie comprese).<br />
Aggiornamenti delle pensioni minime<br />
In aumento le pensioni minime, di<br />
quelle di invalidità, delle indennità di<br />
maternità e delle prestazioni assistenziali,<br />
conseguenza dell’aggiornamen-<br />
ENPAM<br />
to Istat. Il trattamento minimo garantito<br />
dall’Inps, dato di riferimento per<br />
l’integrazione al minimo erogata dalla<br />
Fondazione Enpam, è di 6.246,89<br />
euro all’anno (520,57 euro mensili). Il<br />
diritto all’integrazione al minimo della<br />
pensione è riconosciuto quando<br />
gli eventuali altri redditi del pensionato<br />
sono inferiori a 12.177,10 euro<br />
per il 2011 e a 12.493,78 euro, dato<br />
provvisorio, per il 2012. In caso di<br />
cumulo con i redditi del coniuge, l’importo<br />
non deve superare 24.354,20<br />
euro all’anno per il 2011 e 24.987,56<br />
euro, dato provvisorio, per il 2012.<br />
Per quanto riguarda – per il 2012 - le<br />
pensioni di invalidità assoluta e permanente<br />
e le pensioni indirette (per<br />
gli eredi del medico deceduto in attività)<br />
l’importo minimo erogabile sarà<br />
pari a 14.469,08 euro all’anno lordi.<br />
Aggiornato anche il dato sull’indennità<br />
di maternità per il 2012, che verrà<br />
riconosciuta tra il minimo di 4.747,64<br />
euro e il limite massimo di 23.738,18<br />
euro lordi. Calcolati i nuovi minimi<br />
reddituali, anche per accedere alle<br />
prestazioni assistenziali straordinarie.<br />
Il minimo Inps di 6.246,89, moltiplicato<br />
per 6 come da regolamento<br />
della Fondazione, produce un limite<br />
di reddito pari a 37.481,34 euro, per<br />
famiglia con un solo componente. Per<br />
ciascuna altra persona presente nel<br />
nucleo familiare, l’incremento fisso di<br />
una quota ulteriore del minimo Inps,<br />
comporta i seguenti importi: 2 persone:<br />
43.728,23; 3 persone: 49.975,12;<br />
4 persone: 56.222,01; 5 persone:<br />
62.468,90.<br />
Nuovi controlli e controllati<br />
Più di 4mila medici si sono ‘dimenticati’<br />
di versare nel 2011 i contributi<br />
all’Enpam. È quanto riscontrato<br />
dai controlli incrociati del nucleo<br />
‘anti-evasione’ dell’Enpam con i dati<br />
dell’anagrafe tributaria. Ma sommando<br />
anche i controlli interni e i ravvedimenti<br />
volontari, si arriva a circa 11mila<br />
liberi professionisti con posizioni ‘irregolari’,<br />
per un totale posto ora in riscossione<br />
di circa 35 milioni di euro.<br />
Grazie a una convenzione stretta ad<br />
aprile 2011 con l’Agenzia delle Entrate<br />
per la cooperazione informatica,<br />
spiega l’Enpam, sono stati ‘scovati’<br />
4.718 medici e dentisti libero professionisti<br />
che, dopo aver correttamente<br />
indicato i loro redditi al fisco, avevano<br />
‘dimenticato’ di regolarizzare la loro<br />
posizione previdenziale.<br />
Ma in totale, solo nel 2011, ‘’tra controlli<br />
interni, ravvedimenti volontari e<br />
incroci dei dati con l’Anagrafe tributaria’’<br />
l’Enpam ha emesso ‘’provvedimenti<br />
di regolarizzazione contributiva<br />
nei confronti di oltre 11.000 medici<br />
e dentisti liberi professionisti per un<br />
importo totale posto in riscossione di<br />
circa 35 milioni di euro’’. ‘’Queste misure<br />
di controllo - spiega l’ente - che<br />
hanno riguardato gli iscritti al ‘fondo<br />
generale-quota B’ ‘’, cioè la quota<br />
dovuta sui proventi della libera professione,<br />
‘’mirano a garantire che tutti<br />
i medici e i dentisti che fanno libera<br />
professione maturino pensioni adeguate.<br />
Molto spesso, infatti, capita<br />
che i sanitari, dopo aver correttamente<br />
dichiarato al fisco i loro redditi,<br />
dimentichino di regolarizzare la<br />
loro posizione contributiva, correndo<br />
il rischio di ricevere, al momento del<br />
pensionamento, assegni più bassi del<br />
previsto’’. Peraltro, ricorda l’ente, ‘’i liberi<br />
professionisti hanno interesse a<br />
versare i contributi previdenziali perché<br />
sono interamente deducibili dalle<br />
tasse, con un risparmio fino al 43 per<br />
cento sugli importi versati’’. I controlli<br />
si sono concentrati in quattro Regioni,<br />
Lazio, Campania, Toscana e Lombardia.<br />
‘’La squadra - spiega l’Enpam -<br />
è entrata in attività nel marzo 2011 a<br />
seguito di un protocollo d’intesa tra la<br />
Fondazione e il ministero del Lavoro.<br />
Il nucleo è stato costituito per contrastare<br />
l’evasione contributiva delle<br />
società accreditate dal Ssn’’ che,<br />
realizzando ‘’prestazioni specialistiche,<br />
sono tenute per legge a pagare<br />
un contributo del 2 per cento su una<br />
parte del loro fatturato annuo per finanziare<br />
le pensioni dei medici e dei<br />
dentisti che collaborano all’attività’<br />
d’impresa’’. ‘’Oltre alle 430 società di<br />
capitali, gli ispettori Enpam hanno anche<br />
individuato 30 società di persone<br />
accreditate con il Servizio sanitario<br />
nazionale per le quali le Asl non avevano<br />
versato i contributi previdenziali<br />
dovuti. Nel caso delle società di persone,<br />
infatti, l’obbligo spetta alle Asl’’.<br />
L’azione anti-evasione, peraltro, ha<br />
avuto anche ‘’un effetto positivo indiretto:<br />
sull’onda dell’accresciuta attività<br />
ispettiva nell’ultimo anno le società<br />
che hanno dichiarato spontaneamente<br />
i loro fatturati sono aumentate del<br />
38 VERONA MEDICA
25% rispetto al 2010’’. ‘’A beneficiare<br />
dei proventi di questi controlli - chiarisce<br />
l’ente previdenziale - è il fondo<br />
pensionistico degli Specialisti Esterni,<br />
che è entrato in sofferenza proprio da<br />
quando il Servizio sanitario nazionale<br />
ha smesso di convenzionare singoli<br />
professionisti e ha cominciato ad accreditare<br />
solo società ‘’.<br />
Esclusione dall’elenco Istat e altre<br />
mozioni dell’Adepp<br />
Nuovo braccio di ferro tra le Casse<br />
previdenziali privatizzate e il Governo.<br />
Oggetto della discussione è<br />
l’elenco Istat in cui sono inserite centinaia<br />
di amministrazioni pubbliche e<br />
dal quale le Casse dei professionisti<br />
vogliono uscire perché si ritengono<br />
strutture private. La novità è nel<br />
comma 7 dell’articolo 5 del decreto<br />
fiscale (decreto legge n. 16/2012)<br />
che va a modificare l’articolo 1 della<br />
legge quadro sulla finanza pubblica<br />
(196/2009) e che richiama l’elenco<br />
Istat “ai fini della applicazione delle<br />
disposizioni in materia di finanza<br />
pubblica” per il 2011 e per il 2012.<br />
VERONA MEDICA<br />
ENPAM<br />
“È una norma generica e di dubbia<br />
interpretazione – ha detto Andrea<br />
Camporese, presidente dell’Adepp<br />
(l’Associazione delle casse private<br />
dei professionisti). Non possiamo<br />
essere inseriti nel perimetro della<br />
finanza pubblica. Ci sono normative<br />
specifiche che tutelano la nostra<br />
autonomia. A questo punto se viene<br />
deciso per esempio un taglio ai dipendenti<br />
pubblici, dobbiamo tagliare<br />
anche i dipendenti delle casse?<br />
Per quanto ci riguarda chiederemo<br />
uno specifico chiarimento del comma<br />
7. Comunque per due volte il<br />
Tar del Lazio ci ha dato ragione. Le<br />
Casse – ha concluso - devono essere<br />
messe fuori dall’elenco Istat”.<br />
Il 23 marzo il Consiglio di Stato deciderà<br />
tra l’altro sulla sospensiva o<br />
meno del secondo ricorso al Tar.<br />
Le Casse private sono pronte a<br />
mettere sul tavolo una parte del loro<br />
patrimonio per finanziare il rilancio<br />
del Paese. Ad annunciarlo, nel giorno<br />
del “Professional day”, è stato<br />
lo stesso Camporese, presidente<br />
dell’Adepp<br />
“Abbiamo deciso di fare una proposta<br />
concreta al ministro Passera<br />
- ha detto Camporese - noi mettiamo<br />
sul tavolo un bel gruzzolo, composto<br />
dai nostri fondi, per la realizzazione<br />
di qualche opera pubblica.<br />
Siamo convinti che le infrastrutture<br />
siano il volano della ripresa di questo<br />
Paese e vogliamo contribuire”.<br />
Una mossa del tutto innovativa che<br />
richiede però tutele e garanzie. “Per<br />
forza - ha ammesso il presidente<br />
dell’Adepp - noi dobbiamo fare<br />
gli interessi dei nostri iscritti e non<br />
sperperarne i capitali. Però non vogliamo<br />
speculare: abitualmente le<br />
casse di previdenza privata operano<br />
degli investimenti per far fruttare il<br />
capitale. Anche in questo caso questo<br />
sarebbe l’obiettivo, ma senza<br />
cercare speculazioni.<br />
Certo, bisognerebbe garantire il capitale<br />
perché noi possiamo anche<br />
ipotizzare introiti più bassi ma non<br />
certo rischiare il patrimonio.<br />
Ma in tal senso – ha concluso - esistono<br />
i sistemi per garantirsi reciprocamente”.<br />
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39
La Fondazione Enpam ha approvato<br />
la riforma delle pensioni che garantisce<br />
una sostenibilità a oltre 50<br />
anni del suo sistema previdenziale.<br />
La cassa dei medici e degli odontoiatri<br />
è il primo ente previdenziale privatizzato<br />
a mettersi in regola con i nuovi<br />
requisiti introdotti dal decreto Salva<br />
Italia. La riforma verrà consegnata ai<br />
ministeri vigilanti che dovranno esprimere<br />
il loro nulla osta.<br />
“Siamo orgogliosi del senso di responsabilità<br />
della nostra categoria,<br />
che ha concluso in autonomia questo<br />
percorso di riforma per rispettare<br />
i nuovi requisiti di sostenibilità di<br />
lungo periodo – ha dichiarato il vicepresidente<br />
vicario della Fondazione<br />
ENPAM<br />
Approvata la riforma<br />
delle pensioni Enpam<br />
Enpam Alberto Oliveti -. La riforma<br />
garantisce adeguatezza delle prestazioni<br />
e l’equità nei confronti delle generazioni<br />
che verranno. Ci proponiamo<br />
adesso ai ministeri, convinti che<br />
sapranno riconoscere la bontà del<br />
lavoro fatto. Grazie a tutti coloro che<br />
hanno contribuito a questo risultato”.<br />
Questi i criteri seguiti negli interventi di<br />
riordino approvati:<br />
• il rispetto del pro rata: la parte<br />
di pensione maturata fino al<br />
31/12/2012 verrà calcolata con i<br />
vecchi criteri; non verrà toccato<br />
quanto assegnato prima del 2013<br />
(contributi ordinari, aliquota modulare,<br />
riscatti della laurea, allineamento,<br />
etc);<br />
MODIFICHE COMUNI A TUTTE LE GESTIONI<br />
Pensione di vecchiaia<br />
• la valutazione della tenuta del sistema<br />
su un unico bilancio tecnico<br />
della Fondazione. Si è tenuto conto<br />
del saldo corrente (che include<br />
anche i proventi del patrimonio).<br />
Per i fondi maggiori il metodo di calcolo<br />
della pensione resta il contributivo<br />
indiretto Enpam; un sistema<br />
che considera “un periodo di riferimento<br />
per il computo del reddito pensionabile<br />
pari all’intera vita lavorativa,<br />
sempre nella previsione di aliquote di<br />
rendimento che garantiscano l’equità<br />
attuariale e la sostenibilità finanziaria<br />
del sistema” (cit. Elsa Fornero). Un<br />
secondo vantaggio è che la rivalutazione<br />
è agganciata all’inflazione (che<br />
notoriamente è sempre in crescita)<br />
invece che al PIL, che può avere<br />
anche un andamento prossimo allo<br />
zero (come accaduto nel 2011) o addirittura<br />
negativo (come previsto per<br />
il 2012).<br />
La riforma è anche caratterizzata da<br />
un percorso di omogeneizzazione del<br />
regime previdenziale delle gestioni.<br />
Innalzamento graduale dell’età per la pensione di vecchiaia dagli attuali 65 anni fino a 68 anni (dal 2018)<br />
Fino al<br />
31.12.2012<br />
65 anni<br />
Pensione anticipata<br />
2013 2014 2015 2016 2017<br />
65 anni e<br />
6 mesi<br />
66 anni<br />
66 anni e<br />
6 mesi<br />
67 anni<br />
67 anni e<br />
6 mesi<br />
Dal 2018<br />
in poi<br />
68 anni<br />
Resta possibile andare in pensione anticipata, anche se, come richiesto dal Ministro Fornero, l’età minima aumenterà<br />
fino a 62 anni (dal 2018).<br />
Fino al<br />
31.12.2012<br />
58 anni con<br />
applicazione<br />
finestre<br />
2013 2014 2015 2016 2017<br />
59 anni e<br />
6 mesi 60 anni<br />
60 anni e<br />
6 mesi<br />
61 anni<br />
61 anni e<br />
6 mesi<br />
Dal 2018<br />
in poi<br />
62 anni<br />
40 VERONA MEDICA
Chi sceglierà il pensionamento anticipato<br />
avrà una riduzione rispetto alla<br />
pensione ordinaria perché percepirà<br />
l’assegno per un numero maggiore di<br />
anni.<br />
Oltre che il requisito dell’età minima<br />
sarà necessario maturare un’anzianità<br />
contributiva di 35 anni e un’anzianità<br />
di laurea di 30 anni; oppure, senza<br />
il requisito dell’età minima, si potrà<br />
andare in pensione anticipata con<br />
un’anzianità contributiva di 42 anni e<br />
un’anzianità di laurea di 30 anni.<br />
Contributi<br />
L’aliquota contributiva resta per tutti<br />
la stessa fino al 2014. Si prevede un<br />
aumento graduale dal 2015, quando<br />
cioè verranno sbloccate le convenzioni.<br />
(Valido per i fondi che rimangono al<br />
contributivo indiretto)<br />
Premio per chi rimane<br />
Chi resterà a lavoro più a lungo continuerà<br />
ad essere premiato: i contributi<br />
versati dopo il compimento dell’età<br />
per la pensione di vecchiaia varranno<br />
il 20% in più.<br />
(Valido per i fondi che rimangono al<br />
contributivo indiretto)<br />
Misure a favore dei giovani<br />
Per le giovani generazioni sono previste<br />
misure migliorative. Gli iscritti con<br />
età inferiore ai 50 anni potranno contare,<br />
a partire dal 1° gennaio 2013, su<br />
un tasso di rivalutazione dei contributi<br />
versati al 100% dell’inflazione,<br />
per tutti gli altri invece il tasso è pari<br />
al 75%.<br />
La flessibilità del sistema Enpam<br />
consentirà anche la possibilità di<br />
aumentare l’aliquota di prestazione<br />
(o aliquota di rendimento) sulla base<br />
dell’avanzo economico che risulterà<br />
dai prossimi bilanci tecnici. L’incremento<br />
dell’aliquota farà crescere<br />
l’importo della rendita mensile della<br />
pensione.<br />
(Valido per i fondi che rimangono al<br />
contributivo indiretto)<br />
CONTRIBUTIVO INDIRETTO<br />
A VALORIZZAZIONE IMMEDIATA<br />
L’Enpam finora aveva definito il suo<br />
sistema come retributivo reddituale;<br />
nella realtà si tratta di un vero e pro-<br />
VERONA MEDICA<br />
ENPAM<br />
prio metodo contributivo perché le<br />
pensioni sono legate ai contributi versati<br />
lungo l’arco dell’intera vita lavorativa,<br />
con l’uso di un’aliquota di prestazione<br />
(o aliquota di rendimento) che<br />
la Fondazione stabilisce sulla base di<br />
tecniche attuariali.<br />
Il metodo Enpam viene definito contributivo<br />
indiretto perché, ai fini del<br />
calcolo, la prestazione viene determinata<br />
in base ai compensi rivalutati<br />
(comunque sempre ricostruiti a partire<br />
dalla contribuzione versata).<br />
È un meccanismo a valorizzazione<br />
immediata perché consente di<br />
assegnare subito ai contributi pagati<br />
un valore certo, che sarà riscosso al<br />
momento del pensionamento.<br />
Questo metodo rimane per i fondi della<br />
Medicina generale, degli Specialisti<br />
ambulatoriali e della Libera professione<br />
che in totale rappresentano<br />
oltre l’80% delle entrate contributive<br />
dell’Enpam.<br />
MODIFICHE SPECIFICHE<br />
Fondo dei medici di medicina generale<br />
(68.670 iscritti attivi; 53% delle entrate<br />
contributive Enpam)<br />
L’aliquota contributiva rimane al<br />
16,5%, per i medici di medicina generale,<br />
e al 15%, per i pediatri, fino al<br />
31 dicembre 2014. Nel 2015 l’aliquota<br />
passerà al 17% per i medici e al 16%<br />
per i pediatri. Dal 2016 è previsto un<br />
aumento graduale dell’1% all’anno fino<br />
a un massimo del 26% (nel 2024; per<br />
i pediatri nel 2025). I contributi versati<br />
dal 1° gennaio 2013 verranno trasformati<br />
in rendita mensile con un’aliquota<br />
di prestazione (o di rendimento)<br />
dell’1,4%. Per i pediatri quest’aliquota<br />
verrà calcolata in proporzione all’aliquota<br />
di contribuzione fino a raggiungere<br />
l’1,4% dal 2025 in poi.<br />
Resta in vigore il metodo di calcolo<br />
dell’Enpam, il contributivo indiretto.<br />
Fondo degli specialisti ambulatoriali<br />
(17.720 iscritti attivi; 14% delle entrate<br />
contributive Enpam)<br />
Dal 1° gennaio 2013 anche per gli<br />
Specialisti ambulatoriali sarà più semplice<br />
calcolare la pensione. La parte<br />
di prestazione maturata a partire da<br />
questa data, infatti, verrà determina-<br />
ta con lo stesso metodo (contributivo<br />
indiretto) già impiegato per il fondo<br />
della medicina generale.<br />
L’aliquota contributiva resterà al 24%<br />
fino al 2014. A partire dal 1° gennaio<br />
2015 ci sarà un aumento graduale di<br />
un punto percentuale all’anno fino ad<br />
allinearsi all’aliquota media dei dipendenti<br />
che è del 32,65% (nel 2023).<br />
L’aliquota di prestazione (o rendimento)<br />
rimane il 2,25% all’anno (per gli<br />
iscritti con contratto di dipendenza<br />
sarà del 2,30%).<br />
Dal 1° gennaio 2013 gli iscritti che<br />
hanno scelto il contratto di dipendenza<br />
potranno andare in pensione con<br />
gli stessi requisiti che sono validi per<br />
gli iscritti convenzionati.<br />
Liberi professionisti (Quota B del<br />
Fondo generale)<br />
(151.948 iscritti attivi; 15% delle entrate<br />
contributive Enpam)<br />
L’aliquota contributiva resta il 12,5%<br />
fino al 2014. Dal 1° gennaio 2015 ci<br />
sarà un aumento graduale dell’1%<br />
all’anno fino a un massimo del 19,5%<br />
(nel 2021). I contributi versati dal 1°<br />
gennaio 2013 verranno trasformati in<br />
rendita mensile con un’aliquota di prestazione<br />
(o rendimento) dell’1,25%. È<br />
previsto anche un aumento del tetto<br />
di reddito entro il quale si pagano i<br />
contributi ordinari: nel 2013 sarà di<br />
70.000 euro, nel 2014 sarà di 85.000<br />
euro, fino ad agganciarsi, dal 2015 in<br />
poi, al massimale stabilito dalla legge<br />
per l’Inps.<br />
Il metodo di calcolo della pensione<br />
resta il contributivo indiretto Enpam.<br />
Specialisti esterni<br />
(6.629 iscritti attivi; 0,8% delle entrate<br />
contributive Enpam)<br />
La pensione verrà calcolata in base<br />
al contributivo definito dalla legge<br />
335/95.<br />
La parte di pensione maturata fino al 31<br />
dicembre 2012 dagli specialisti convenzionati<br />
in forma individuale verrà calcolata<br />
con il contributivo indiretto.<br />
Fondo generale – Quota A<br />
(vi contribuiscono obbligatoriamente<br />
tutti i 348.846 medici e odontoiatri<br />
iscritti all’Ordine; 17% delle entrate<br />
contributive Enpam)<br />
La Quota A passa al metodo di calcolo<br />
contributivo definito dalla legge<br />
335/95.<br />
41
Per la Quota A continua a non essere<br />
prevista la pensione anticipata. Tuttavia,<br />
su richiesta dei sindacati dei dipendenti,<br />
è stata mantenuta la possibilità<br />
di andare in pensione a 65 anni<br />
per chi sceglierà il contributivo (legge<br />
335/95) su tutta l’anzianità maturata, in<br />
analogia a quanto previsto dal Ministro<br />
Fornero per il pensionamento anticipato<br />
delle donne nel sistema previdenziale<br />
pubblico. Le quote da versare restano<br />
sostanzialmente invariate, cambia solo<br />
il meccanismo d’indicizzazione: dal 1°<br />
gennaio 2013 i contributi saranno indicizzati<br />
nella misura del 75% del tasso di<br />
inflazione (previsto pari al 2%) maggiorato<br />
di un punto e mezzo percentuale.<br />
Che cos’è<br />
La Quota A è il fondo pensionistico obbligatorio<br />
per tutti i medici e gli odontoiatri<br />
iscritti all’Albo professionale. Dà<br />
diritto a tutte le prestazioni della previdenza<br />
obbligatoria, garantisce:<br />
ENPAM<br />
– una pensione di base (attualmente<br />
di circa 200 euro al mese);<br />
– una pensione di circa 15 mila euro<br />
(minimo) nei casi di invalidità o di<br />
decesso dell’iscritto in attività (si<br />
applica anche ai giovani medici<br />
o dentisti indipendentemente da<br />
quanti contributi hanno versato);<br />
– l’indennità di maternità anche se<br />
l’iscritta non ha redditi professionali;<br />
– prestazioni assistenziali (es: calamità<br />
naturali, indigenza, assistenza<br />
domiciliare).<br />
La riforma è stata approvata dal Consiglio<br />
di amministrazione della Fondazione<br />
Enpam il 16 marzo 2012 e, limitatamente<br />
alla determinazione della<br />
contribuzione della Quota A, dal Consiglio<br />
nazionale del 24 marzo 2012.<br />
Le riforma entrerà in vigore solo<br />
dopo il nulla osta da parte dei ministeri<br />
vigilanti.<br />
5 Xmille<br />
all’Enpam<br />
RICORDATE...!<br />
È fatto obbligo a tutti gli Iscritti:<br />
a) denunciare all’Ordine ogni esercizio abusivo<br />
della Professione Medica ed ogni fatto che leda<br />
il prestigio professionale;<br />
b) informare la Segreteria di ogni eventuale cambiamento<br />
di qualifica, di residenza e del conseguimento<br />
di specialità o docenze, esi ben do il<br />
relativo attestato in competente boll o.<br />
Prestanomismo<br />
Si riporta per ulteriori reminescenza, l’Art. 8 della<br />
legge n. 1792, che così recita:<br />
1) Gli esercenti le professioni sanitarie che prestano<br />
comunque il proprio nome, ovvero la propria<br />
attività, allo scopo di permettere o di agevolare<br />
l’esercizio abusivo delle professioni medesime<br />
sono puniti con l’interdizione della professione<br />
per un periodo non inferiore ad un anno;<br />
2) Gli Ordini e i Collegi Professionali, ove costituiti,<br />
hanno facoltà di promuovere ispezioni, presso<br />
gli studi professionali, al fine di vigilare sul rispetto<br />
dei doveri inerenti alle rispettive professioni.<br />
Carissimo Presidente,<br />
come Ti è noto l’Enpam, e l’acronimo ce lo ricorda, non è solo un Ente previdenziale ma un Ente assistenziale che svolge per i colleghi meno<br />
fortunati un importante, anche se misconosciuto, ruolo di sostegno attraverso l’erogazione di varie prestazioni assistenziali.<br />
Nel 2011 sono stati necessari 1829 interventi per un totale di oltre otto milioni di euro e purtroppo il numero delle richieste di aiuto tende drammaticamente<br />
ad aumentare.<br />
Al fine di allargare la platea dei beneficiari e per migliorare il livello delle nostre prestazioni ci siamo mossi alla ricerca di nuove forme di<br />
finanziamento, e abbiamo individuato nella normativa sull’erogazione del “5xmille” una concreta possibilità. Per questo, fra iniziali incertezze<br />
interpretative e difficoltà di dialogo con l’Agenzia per le Entrate, nel 2008 abbiamo dato il via al progetto, che ha portato, anche per il poco<br />
tempo a disposizione, per quell’anno, un risultato modesto pari al 113 mila euro e, nel 2009, 295 mila euro, ovvero hanno destinato all’Enpam il<br />
loro “5xmille”, in sede di dichiarazione dei redditi, per il primo anno poco più di mille e per il secondo circa tremila medici e odontoiatri italiani.<br />
Non sappiamo ancora il risultato del 2010 men che meno quello del 2011.<br />
Crediamo tuttavia che un’informazione più capillare possa dare risultati migliori e Voi come Presidenti di Ordine potete fare molto, sia attraverso<br />
il Vostro notiziario, sia attraverso altre forme di comunicazione. Essendo questa attività volta a realizzare una finalità istituzionale propria<br />
dell’Enpam riteniamo di dover contribuire economicamente ai Vostri sforzi organizzativi. Pertanto Vi preghiamo di segnalarci tutte le iniziative<br />
che andrete ad assumere.<br />
È indubbio che la problematica dell’Assistenza è molto più ampia; per questo i nostri sforzi non si possono fermare ad una pur necessaria<br />
campagna di adesione al “5xmille”.<br />
A tal fine un’apposita Commissione consiliare sta elaborando una strategia complessiva, con interventi nei vari settori, per una riforma globale<br />
dell’Assistenza, e Vi terremo puntualmente e tempestivamente informaTi delle prossime iniziative.<br />
Per ora Vi debbo un grazie di cuore ma soprattutto avrete il grazie da tanti colleghi che attendono un nostro aiuto.<br />
Colgo l’occasione per formularTi i più sinceri auguri di Buona Pasqua.<br />
Con viva cordialità.<br />
Il Presidente<br />
Eolo Parodi<br />
42 VERONA MEDICA
DOCUMENTO CONGIUNTO<br />
CIMO – FIMMG – FIMP – SUMAI<br />
La modifica del Titolo V della Costituzione<br />
Italiana ha definitivamente conferito<br />
alle Regioni le competenze in<br />
ambito organizzativo sanitario con uno<br />
sviluppo di diversi modelli assistenziali<br />
sia a livello territoriale che ospedaliero<br />
nell’ambito del territorio nazionale.<br />
Pur rimanendo in capo alla legislazione<br />
statale le norme per la formazione<br />
e l’attribuzione di funzioni e competenze<br />
delle diverse figure professionali, i<br />
nuovi modelli organizzativi rischiano di<br />
condizionare profondamente i ruoli professionali<br />
e i modelli di relazione preesistenti<br />
in assenza di una chiara definizione<br />
dei primi e, conseguentemente, dei<br />
secondi.<br />
Premesso quanto sopra occorre, attraverso<br />
strumenti legislativi in capo allo<br />
Stato, riaffermare il ruolo del medico<br />
quale unico responsabile della diagnosi<br />
e terapia dei pazienti e dei processi<br />
gestionali che sottendono alle cure, sia<br />
nell’ambito ospedaliero che territoriale.<br />
Va pertanto proposta una riflessione circa<br />
il ruolo e l’autorevolezza di colui che<br />
esercita un atto medico, sia nell’ambito<br />
del lavoro di equipe che nel confronto<br />
tra attori delle diverse aree sanitarie.<br />
Il ruolo e la conseguente autorevolezza<br />
del medico sono al momento confuse:<br />
infatti, mentre le conseguenze dell’atto<br />
medico sia in sede civilistica che penale<br />
anche nel lavoro in gruppo appaiono<br />
chiaramente in carico alla responsabilità<br />
medica, è meno evidente il ruolo<br />
e la conseguente responsabilità nella<br />
gestione e governance dell’organizzazione<br />
del servizio e anche dei modelli<br />
di relazione.<br />
Diviene pertanto premessa indispensabile<br />
sia nell’ambito del riordino delle<br />
Cure Primarie, sia rispetto ai processi di<br />
integrazione Ospedale-Territorio, chiari-<br />
SINDACATI MEDICI<br />
Tavolo tecnico Ministero Salute<br />
su riordino cure primarie<br />
e integrazione ospedale - territorio<br />
VERONA MEDICA<br />
re legislativamente i rapporti e le relazioni<br />
in ordine alla responsabilità e alla<br />
governance dei processi in presenza<br />
di figure professionali diverse quando<br />
queste operano con mandati di opera<br />
professionale sullo stesso obiettivo di<br />
salute, soprattutto alla luce della evoluzione<br />
dell’ assetto formativo e del ruolo<br />
delle professioni sanitarie non mediche<br />
determinatesi negli ultimi anni.<br />
Il ruolo e la responsabilità nella gestione<br />
e governance di progetti complessi di<br />
integrazione Ospedale-Territorio, vanno<br />
chiariti in sede legislativa, anche in merito<br />
ad una valorizzazione confrontabile<br />
del ruolo connesso al mandato di opera<br />
professionale sia clinico che gestionale<br />
in capo ai professionisti medici (ospedalieri<br />
e territoriali), indipendentemente<br />
dalla loro condizione contrattuale (dipendenza<br />
o convenzionamento), allo<br />
scopo di rendere necessariamente dialoganti<br />
per le competenze di cogestione<br />
organizzativa gli ambiti contrattuali ai<br />
vari livelli nazionali, regionali e aziendali.<br />
I provvedimenti legislativi e/o contrattuali<br />
dovranno, infatti, tenere conto di<br />
una valorizzazione del ruolo del singolo<br />
professionista, legando il coordinamento,<br />
a parità di ruolo, all’ambito in cui si<br />
esplicita la funzione del mandato professionale<br />
e alle provenienza delle risorse<br />
impegnate (Ospedale o Territorio).<br />
Il confronto in atto al tavolo tecnico del<br />
Ministero della Salute dovrà essere<br />
esteso anche a livello della contrattazione<br />
nazionale e periferica, attraverso<br />
l’istituzionalizzazione di tavoli tecnici<br />
regionali ed interaziendali, al fine di<br />
garantire che gli indirizzi “centrali” siano<br />
condivisi, anche a livello periferico, pur<br />
nel rispetto delle autonomie regionali.<br />
Il confronto tra Ospedale e Territorio su<br />
tematiche che interessano l’integrazione<br />
sia nella fase di pre-ricovero (vedi<br />
codici bianchi in PS o tempi medi di<br />
attesa per le prestazioni ambulatoriali),<br />
sia in fase di dimissione (vedi farmaceutica,<br />
assistenza domiciliare, implementazione<br />
di DRG per pazienti cronici,<br />
ecc.), deve realizzarsi attraverso il dialogo<br />
all’interno dei suddetti tavoli tecnici.<br />
In tale contesto l’ambito delle Cure Primarie<br />
necessita di un adeguato sviluppo<br />
affinchè possa espletare a pieno e<br />
con maggior efficacia il proprio ruolo<br />
nell’assistenza sanitaria e sociale rivolta<br />
a tutti gli individui. I medici convenzionati<br />
svolgono il loro ruolo attraverso<br />
la presa in carico ed il governo clinico,<br />
a garanzia dell’assistenza sanitaria di<br />
base, della continuità delle cure ed integrandosi<br />
con il livello specialistico di<br />
riferimento.<br />
A tal fine ed affinché le Cure Primarie<br />
possano costituire un sistema unitario<br />
ed integrato nei confronti dei bisogni<br />
sanitari del cittadino e nell’ambito del<br />
SSN, è necessario sviluppare il livello<br />
organizzativo dei medici convenzionati<br />
e prevedere il loro coordinamento professionale.<br />
A fronte di una accresciuta domanda<br />
di salute e del progressivo trasferimento<br />
di processi di cure dall’Ospedale al<br />
Territorio, la sostenibilità complessiva<br />
del SSN necessita di una ulteriore implementazione<br />
del Sistema delle Cure<br />
Primarie, attraverso lo sviluppo della<br />
governance da una parte e dei livelli<br />
organizzativi dall’altra. I medici (MMG,<br />
PLS, Specialisti ambulatoriali) rafforzano<br />
il loro ruolo grazie all’integrazione tra<br />
loro e con il setting ospedaliero, concorrono<br />
alla definizione e realizzazione<br />
dei percorsi assistenziali, garantiscono<br />
la continuità dell’ assistenza superando<br />
l’attuale frammentazione di interventi<br />
in ambiti diversi. In questo contesto<br />
deve essere previsto il superamento<br />
dell’attività singola del professionista<br />
sostituendola con l’inserimento in una<br />
effettiva organizzazione funzionale e<br />
professionale.<br />
43
Per rendere possibile e realizzabile il<br />
cambiamento auspicato, a parere delle<br />
OO.SS. firmatarie del presente documento,<br />
è indispensabile confermare il<br />
lavoro svolto per le modifiche dell’articolo<br />
8 comma 1 del decreto legislativo<br />
30 dicembre 1992, n. 502, e successive<br />
modificazioni, già all’attenzione del<br />
Ministero e delle Regioni, che pone le<br />
basi per alcuni punti essenziali alla capacità<br />
di aumento della ricezione assistenziale<br />
del Territorio, anche in chiave<br />
di premessa ai processi di integrazione<br />
Ospedale-Territorio.<br />
In particolare, quanto definito per:<br />
• l’aumento della capacità organizzativa,<br />
attraverso lo sviluppo del<br />
lavoro in gruppo rispetto a quello in<br />
solo;<br />
• la ristrutturazione del compenso,<br />
con la separazione del compenso<br />
legato al ruolo professionale da<br />
quello per l’investimento nei fattori<br />
di produzione necessari all’assistenza;<br />
• l’evoluzione verso ruolo unico e<br />
accesso unico alle funzioni della<br />
medicina generale, e quindi il superamento<br />
dell’attuale separazione<br />
delle funzioni (assistenza primaria,<br />
continuità assistenziale, medicina<br />
dei servizi).<br />
• Il coordinamento operativo e l’integrazione<br />
fra l’attività dei Medici di<br />
Medicina Generale in tutte le loro<br />
funzioni, dei Pediatri di Famiglia e<br />
degli Specialisti ambulatoriali.<br />
Alla luce delle considerazioni su esposte<br />
riguardo al riordino delle Cure Primarie<br />
e alla integrazione Ospedale-Territorio è<br />
necessario prevedere, in coerenza con<br />
la valorizzazione del ruolo giuridico del<br />
medico convenzionato, la definizione<br />
della sua necessaria partecipazione a<br />
livello aziendale e distrettuale agli atti di<br />
programmazione, coordinamento e verifica<br />
delle attività proprie del territorio e<br />
di quelle integrate Ospedale- Territorio.<br />
Il Sistema di Emergenza ed Urgenza<br />
deve rappresentare la “terza gamba”<br />
della sanità italiana, ovvero la “cerniera”<br />
tra ospedale e territorio. Il modello<br />
organizzativo proposto è l’attivazione<br />
di un dipartimento di emergenza che<br />
comprende: il 118 (centrale Operativa<br />
e Unità Mobile di Soccorso), il Pronto<br />
Soccorso (PS), i Punti di Primo Intervento<br />
(PPI), la Breve Osservazione<br />
(OBI) e la Medicina di Urgenza.<br />
In particolare occorre implementare<br />
SINDACATI MEDICI<br />
una Rete di Emergenza secondo un<br />
modello HUB & Spoke, il Pronto Soccorso<br />
deve prevedere una gestione<br />
multidisciplinare dei percorsi clinici<br />
prestabiliti con permanenza dei pazienti,<br />
non destinati all’OBI, entro un<br />
periodo non superiore a 6 ore (fasi di<br />
stabilizzazione, primo inquadramento<br />
diagnostico-terapeutico, avvio percorso<br />
assistenziale), viceversa la permanenza<br />
in OBI e/o Medicina di Urgenza<br />
non deve superare le 72 ore nell’80%<br />
dei casi con livello di intensità di cure di<br />
tipo medio-alto.<br />
In questo contesto il medico dell’emergenza<br />
urgenza dovrà farsi carico di<br />
seguire il percorso assistenziale del<br />
paziente dalla richiesta di soccorso,<br />
alla stabilizzazione, al primo inquadramento<br />
diagnostico, al trattamento<br />
dell’emergenza, fino al ricovero nella<br />
struttura sanitaria più appropriata. La<br />
continuità dell’assistenza tra fase preospedaliera<br />
e fase intraospedaliera del<br />
paziente critico impone tre esigenze:<br />
evitare la “demedicalizzazione” del territorio<br />
assicurando che l’Unità Mobile di<br />
Soccorso Avanzato (ALS) preveda nel<br />
team sempre la presenza del medico,<br />
garantire una univocità di ruolo giuridico<br />
e contrattuale dei medici operanti nei<br />
servizi di emergenza e per il governo<br />
delle fasi di transizione definire meccanismi<br />
di equiparazione legislativa di<br />
ruoli giuridici e contrattuali, attualmente<br />
diversi, funzionali alla realizzazione del<br />
modello organizzativo proposto a livello<br />
regionale, promuovere soluzioni organizzative<br />
che favoriscano l’impiego dei<br />
medici a rotazione in tutti i servizi del<br />
dipartimento.<br />
Formazione: occorre ribadire il principio<br />
che rimangono in capo alla legislazione<br />
statale ed al livello nazionale di contrattazione<br />
le norme per la formazione e la<br />
conseguente attribuzione di funzioni e<br />
competenze delle diverse figure professionali,<br />
al fine di definire in maniera<br />
funzionale i ruoli operativi specifici<br />
nell’ambito dell’integrazione professionale<br />
senza determinare sovrapposizioni,<br />
concorrenzialità o utilizzo in funzioni<br />
improprie.<br />
Per il medico occorre rivedere il percorso<br />
formativo per facilitare l’inserimento<br />
nel mondo del lavoro dei giovani medici<br />
attraverso il completamento del percorso<br />
di studio nelle strutture sanitarie<br />
ospedaliere e territoriali, comprese le<br />
forme organizzative evolute della medicina<br />
generale e della pediatria di famiglia,<br />
ad integrazione e perfezionamento<br />
del percorso universitario.<br />
In tale ottica si rende possibile una riduzione<br />
della durata dei corsi di specializzazione<br />
(uniformità alle norme europee)<br />
e di formazione specifica (omogeneizzazione<br />
dell’offerta formativa post laurea),<br />
in modo da mettere a disposizione<br />
più rapidamente risorse professionali<br />
necessarie alla sostenibilità del sistema.<br />
Per favorire lo sviluppo dei percorsi assistenziali<br />
ospedale-territorio occorre<br />
garantire la formazione continua dei<br />
medici anche attraverso processi formativi<br />
integrati che prevedano la partecipazione<br />
dei medici dipendenti e dei<br />
medici convenzionati. Gli indirizzi regionali<br />
e i conseguenti bisogni professionali<br />
rappresentati nei tavoli tecnici periferici,<br />
prevederanno la definizione del percorso<br />
formativo regionale e/o aziendale su<br />
tematiche di comune interesse come la<br />
farmaceutica, l’assistenza domiciliare,<br />
la continuità delle cure, etc.<br />
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44 VERONA MEDICA
a cura di Isolde Schiffermüller, Walter<br />
Busch, Milena Massalongo, Verona,<br />
Cierre Grafica, 2011, pag. 355,<br />
Euro 35.<br />
Elegante manufatto, dai fogli cuciti nel<br />
dorso, La malattia etc. presenta sulla<br />
copertina il noto quadro Il Dottor Nicolaes<br />
Tulp dimostra l’anatomia del braccio:<br />
un modo sofisticato per annunciare al<br />
lettore che la medicina moderna nasce<br />
dallo studio del cadavere mentre, con<br />
intenti più mirati, l’esibizione dell’avambraccio<br />
e della mano che dominano<br />
la scena ricorda il grande Vesalio il cui<br />
ritratto era per lo più presente nelle varie<br />
edizioni della Fabrica proprio mentre<br />
indicava lo stesso apparato. Vesalio,<br />
infatti, valorizzava fortemente la mano<br />
lamentando che il suo uso fosse stato<br />
per troppo tempo abbandonato ad operatori<br />
privi di consapevolezza dottrinale.<br />
Questo rimando alla realtà concreta della<br />
ricerca empirica e della pratica clinica<br />
è peraltro posto in forse dalla presenza<br />
del libro che, collocato in basso a destra<br />
dello stesso dipinto, testimonia l’importanza<br />
che nella strutturazione del sapere<br />
compete alla parola scritta, alla letteratura.<br />
Tulp, autore di un saggio - Observationes<br />
medicae - lodato da Albrecht<br />
von Haller, era un buon latinista ostile<br />
all’impiego delle lingue moderne, il cui<br />
uso andava diffondendosi in medicina e,<br />
soprattutto, in chirurgia.<br />
Vi è, in ogni modo, un legame profondo<br />
fra la medicina - la disciplina che si<br />
occupa del dolore, della malattia e della<br />
morte - e la letteratura che guarda alle<br />
risonanze umane evocate da quei disturbi<br />
che la medicina tenta di erodere<br />
e di allontanare. Si può, insomma, cogliere<br />
una relazione palese e complementare<br />
fra letteratura e medicina ed è<br />
a questo livello che si inseriscono i contributi<br />
raccolti nel saggio in esame che,<br />
LIBRI RICEVUTI<br />
La malattia tra sintomo e simbolo.<br />
Racconti, immagini e luoghi di cura<br />
nella letteratura tedesca<br />
VERONA MEDICA<br />
sostanzialmente, fa riferimento alla sola<br />
età contemporanea per riflettere, come<br />
ricorda il sottotitolo del volume, sulla<br />
cultura di lingua tedesca che, con la<br />
Naturphilosophie dell’età romantica ma<br />
anche con l’esistenzialismo e con la fenomenologia,<br />
è stata elettiva portavoce<br />
di un’ antropologia che non fosse riduttivamente<br />
obbiettivante.<br />
Come è ben noto il legame fra malattia<br />
ed esistenza, implicito nella tradizione<br />
umorale, è venuto meno con la scoperta<br />
della circolazione del sangue che, chiarita<br />
applicando il metodo galileiano, ha<br />
fatto dell’uomo una sorta di macchina<br />
idraulica centrata nel cuore. Si aggiunga<br />
poi che con il secolo XIX, che vede la<br />
fortuna dell’anatomia patologica grazie<br />
all’impiego sistematico del microscopio,<br />
il corpo umano viene inteso come un<br />
insieme di organi in perfusione proponendo<br />
una suggestiva base dottrinale<br />
per la scomposizione specialistica del<br />
sapere; nel contempo il medico, da interlocutore<br />
privilegiato per dire del dolore<br />
e della malattia, viene rapidamente trasformato<br />
in mero operaio della tecnica.<br />
In questo clima, mentre il solco fra natura<br />
ed esistenza diventa sempre più profondo,<br />
Karl Jaspers, ben consapevole<br />
che la medicina non ha gli strumenti per<br />
rispondere alla complessità delle questioni<br />
che la malattia e la morte pongono<br />
sul tappeto, elabora la fondamentale<br />
distinzione fra ‘spiegare’ e ‘comprendere’;<br />
una distinzione di grande rilievo per<br />
tutta la medicina ed in particolare per<br />
la psicopatologia. Per usare le parole di<br />
Umberto Galimberti, che ben sintetizza il<br />
pensiero di Jaspers, per ‘comprendere’<br />
si intende “la visione intuitiva di qualcosa<br />
dal di dentro”, mentre con ‘spiegare’ si<br />
intende “la conoscenza dei nessi causali<br />
oggettivi che sono sempre visti dal di<br />
fuori” secondo il metodo che è proprio<br />
delle scienze naturali. Nel comprendere<br />
jaspersiano, di innegabile utilità in ambito<br />
clinico, si è peraltro colto un limite nel<br />
soggettivismo che lo sostanzia. Per aggirare<br />
e superare questo limite Ludwig<br />
Binswanger, ispirandosi al pensiero di<br />
Husserl e di Heidegger, invita a cogliere,<br />
con rigore, i modi dell’essere-nel-mondo.<br />
Si tratta di illuminare la temporalità, il<br />
linguaggio, la tonalità timica etc.: si tratta<br />
di guardare a quelle aree esistenziali che<br />
sono oggetto elettivo della letteratura.<br />
Con l’esistenza, in effetti, si misurano tutti<br />
i contributi confluiti ne La malattia etc.,<br />
da quello iniziale di Peter Kofler a quello<br />
finale di Elmar Locher.<br />
Peter Kofler riflette sul Werther in merito<br />
al rapporto fra passione e colpa. Il<br />
Werther, un testo dalla inesauribile complessità,<br />
è una sorta di manifesto del<br />
Romanticismo ma il modello antropologico<br />
di riferimento è ancora seicentesco,<br />
è ancora intonato dal meccanicismo<br />
cardiocentrico ed intende la passione<br />
come una bufera idraulica. Singolare,<br />
se si vuole, è anche il rapporto dottrinale<br />
fra Goethe e Zimmermann, un medico<br />
45
a cui Kofler fa qualche cenno ricordando<br />
il suo saggio sulla solitudine che può<br />
essere intesa - avverte Zimmermann<br />
- come la semplice espressione di un<br />
tratto temperamentale, ma anche come<br />
l’espressione di un’autentica malattia,<br />
quale la malinconia. Zimmermann, ancor<br />
oggi ricordato per un trattato - Della<br />
esperienza in medicina - dove si fa<br />
puntiglioso riferimento metodologico<br />
all’osservazione oggettiva, aveva pubblicato<br />
un pionieristico Saggio sopra la<br />
solitudine nel 1771, l’anno con cui esordiscono<br />
le confessioni del Werther: 4<br />
maggio del 1771. Nel secondo contributo,<br />
Giulia Ferro Milanese si occupa di<br />
E.T.A. Hoffmann affascinato dal mesmerismo<br />
ed attento lettore delle opere di<br />
alcuni medici come Gotthilf Heinrich von<br />
Schubert, Johann Christian Reil e Carl<br />
Alexander Ferdinand Kluge. Schubert<br />
riteneva che la malattia permettesse la<br />
liberazione di forze particolari che rendevano<br />
ragione di oscuri fenomeni come<br />
il presentimento e la telepatia. Anche<br />
Reil, pur seguendo metodi di cura che<br />
Leibbrand definisce grossolani, non era<br />
estraneo alla venerazione per la malattia<br />
e per il disturbo mentale in particolare.<br />
Secondo Reil l’anima è concretamente<br />
prensente nell’encefalo da dove si<br />
distribuisce lungo il decorso dei nervi<br />
realizzando quell’intreccio che impone<br />
al medico di essere ad un tempo terapeuta<br />
dell’anima e del corpo. Pure Kluge<br />
è interessato al sistema nervoso ritenendo,<br />
sulla scorta di esperimenti scientifici<br />
come quelli di Galvani, che i nervi siano<br />
conduttori di un fluido affine all’elettricità<br />
che, creando un alone intorno al loro<br />
supporto, rende possibile il contatto<br />
con altri organismi senza connessione<br />
diretta, proprio come si verificherebbe<br />
nella magnetizzazione. Per lo stesso<br />
Schubert nel magnetismo animale si realizzerebbero<br />
particolari condizioni che<br />
legano magnetizzato e magnetizzatore.<br />
Va ricordato, al proposito, che Mesmer<br />
intendendo la malattia quale conseguenza<br />
di un ostacolo allo scorrimento<br />
del fluido magnetico da lui ipotizzato riteneva<br />
di aver elaborato un modello di sapere<br />
fisicalista mentre con i suoi rituali di<br />
cura aveva, in verità, posto l’accento sul<br />
rapporto d’esistenza che inevitabilmente<br />
affiora fra gli esseri umani coinvolgendo<br />
in maniera esplicita medico e paziente.<br />
Una situazione che non era sfuggita<br />
alla commissione parigina che era<br />
stata incaricata di puntualizzare il reale<br />
LIBRI RICEVUTI<br />
spessore scientifico del mesmerismo.<br />
Hoffmann è assai attento ai fenomeni in<br />
parola e tenta di trasformare in letteratura<br />
queste manifestazioni, quanto meno<br />
ambigue, che caratterizzano la sensibilità<br />
culturale del suo tempo.<br />
Maurizio Pirro - si è al terzo articolo - riflette<br />
sull’opera di Stefan George per dire<br />
dell’intreccio fra pulsioni erotiche, estetismo<br />
e malinconia. Pirro, commentando<br />
la poetica georgeana, nota quanto sia<br />
frequente l’intonazione malinconica sottolineando<br />
nel contempo come la parola<br />
poetica possa essere intesa quale “strumento<br />
privilegiato per la codificazione e<br />
il risanamento di esperienze traumatiche”.<br />
Gabriella Pelloni guarda, invece, a<br />
Nietzsche e la malattia. E Nietzsche, che<br />
aveva predicato la necessità fondamentale<br />
di ricreare “l’intero simbolismo del<br />
corpo”, non poteva naturalmente restare<br />
estraneo alla rilevanza della malattia, un<br />
tema che svela la propria centralità “nella<br />
febbrile fase finale della produzione<br />
nietzschiana”, quando “il filosofo lascia la<br />
parola al poeta, prima che anche il poeta<br />
cada nel silenzio”; così Gabriella Pelloni.<br />
Con Walter Busch si sale o - per meglio<br />
dire - si entra nella thomasmanniana<br />
montagna dell’incanto dove nel ‘Sanatorio<br />
Internazionale Berghof’, un concentrato<br />
del mondo, scorre un pezzo di<br />
tempo che, con la complicità della malattia,<br />
svela, amplificandole, le complesse<br />
difformità dell’esistenza. Secondo gli<br />
orientamenti della medicina specialistica<br />
del primo ‘900 si parla di cuore e di polmone,<br />
ma soprattutto si parla di immagini:<br />
l’immagine visibile è, infatti, l’autentica<br />
verità per la medicina scientifica che è<br />
ormai dichiaratamente obbiettivante.<br />
Ben altri, tuttavia, sono i problemi che<br />
affiorano nell’animo delle figure umane<br />
che circolano nelle pagine della Montagna.<br />
Si pensi a Clavdia Chauchat,<br />
immagine onirica, inafferrabile come<br />
un sogno: archetipo della femminilità,<br />
figura senza tempo come Elena. Si può<br />
dire che, ancora una volta, il confronto<br />
fra medicina e letteratura è tutt’altro che<br />
scontato, ma aspro, vitale e non di rado<br />
dialettico.<br />
Isolde Schiffermüller parla di Kafka e<br />
della sua capacità di trasformare in scrittura<br />
l’esperienza della malattia: un vissuto<br />
profondamente significativo in Kafka<br />
che a Riva fu ospite del ‘Sanatorio’ degli<br />
Hartungen, un luogo di cura naturistico<br />
- capanne d’area etc. - alternativo ai protocolli<br />
della medicina ufficiale. L’interesse<br />
per la malattia ricorre insistentemente<br />
nelle pagine di Kafka ed è centrale in Un<br />
medico di campagna dove spira il vento<br />
gelido dell’assurdo.<br />
Con Milena Massalongo si affronta il<br />
mondo della psichiatria vera e propria.<br />
Si occupa, infatti, della presenza di Aby<br />
Warburg a Kreuzlingen nella clinica ‘Bellevue’<br />
quando era diretta da Ludwig<br />
Binswanger, un fenomenologo che apparteneva<br />
ad una celebre famiglia di<br />
psichiatri e di neurologi. Warburg, pioniere<br />
degli studi di iconologia, soffriva<br />
per disturbi psicotici per i quali era stato<br />
accolto nella clinica di Binswanger dove,<br />
dopo una lunga degenza, la guarigione<br />
era stata annunciata da una conferenza<br />
sul rituale del serpente degli indiani Pueblo,<br />
un cerimoniale magico per provocare<br />
la pioggia grazie all’identificazione del<br />
serpente con il fulmine che la provoca.<br />
Massimo Salgaro scaglia il lettore nella<br />
più radicale contemporaneità proponendo<br />
le scritture di Gottfried Benn, un<br />
medico ma anche poeta del macabro.<br />
Salgaro segnala come Benn, a lungo<br />
impegnato con la compilazione di verbali<br />
d’autopsia, abbia elaborato uno<br />
stile dove “la familiarità con la scrittura<br />
scientifica e la sua ibridazione con quella<br />
letteraria” si presenta come un motivo<br />
altamente connotante della sua poetica.<br />
In questo modo Benn - conclude Salgaro<br />
- fa “l’esperienza dello stile anonimo,<br />
collettivo della scienza con cui contamina<br />
la propria scrittura saggistica” e<br />
così facendo realizza “non solo la morte<br />
dell’autore, ma anche qualcosa di simile<br />
all’indifferenza per l’originalità e l’individualità<br />
tipica dell’era di internet.”<br />
Fabio Scrignoli presenta un altro medico<br />
che fu anche scrittore: lo psichiatra Alfred<br />
Döblin che ha esercitato la propria<br />
professione per tutta la vita. Döblin - viene<br />
fatto notare - scrive ponendosi come<br />
puro osservatore narrando della malattia<br />
e del disagio che investono la corporeità.<br />
Chiara Conterno, rileggendo le poesie<br />
d’ospedale di Nelly Sachs, riporta la psichiatria<br />
alla ribalta. A Nelly Sachs, ricoverata<br />
in ospedale psichiatrico, la malattia<br />
sembra svelare - suggerisce Chiara<br />
Conterno - nuovi orizzonti d’esistenza<br />
mentre la camera d’ospedale, quando la<br />
vita della poetessa si incammina verso<br />
la conclusione, viene vissuta in senso<br />
protettivo.<br />
L’ultimo saggio, di Elmar Locher, è dedicato<br />
a Norbert C. Kaser, un poeta dalla<br />
personalità piuttosto rigida con qualche<br />
46 VERONA MEDICA
problema connesso all’assunzione di<br />
bevande alcooliche. Kaser ha subito<br />
vari ricoveri in ambiente psichiatrico ed<br />
è stato anche ospite a ‘S. Giuliana’, una<br />
nota casa di cura veronese. In Kaser -<br />
sia detto per inciso - colpisce il gusto<br />
di abbattere le maiuscole secondo una<br />
consuetudine, forse dovuta ad una interpretazione<br />
enfatica del concetto di<br />
uguaglianza democratica, che alla fine<br />
degli anni ‘60 del passato secolo aveva<br />
coinvolto anche qualche rivista psichiatrica.<br />
In breve, ad un rapido esame dei<br />
saggi ora citati sembra proprio che fra<br />
psichiatria e letteratura si possa istituire<br />
un legame quanto meno privilegiato. In<br />
effetti, quando si ricorre alla parola (più<br />
o meno) poetica o alla scrittura con ambizioni<br />
letterarie si tenta di dare un certo<br />
ordine al disagio del vissuto interiore,<br />
mentre chi poi fruisce di tali letture trova<br />
una testimonianza, una possibilità di<br />
LIBRI RICEVUTI<br />
condivisione che, in qualche modo, rassicura.<br />
Gli psichiatri del passato, del resto,<br />
erano attenti nel modulare la qualità<br />
delle letture ai loro pazienti. Questo possibile<br />
intreccio fra emozioni, angoscia,<br />
delirio e scrittura sembra caratterizzare<br />
ogni letteratura sotto ogni sole.<br />
Ma per dire della cultura tedesca in età<br />
contemporanea vi sono altri fattori di cui<br />
tener conto per tentare di chiarire la natura<br />
del legame, quanto mai complesso,<br />
fra letteratura e medicina che si coglie in<br />
molti autori quali, in maniera esemplare,<br />
Goethe e Th. Mann. Gli è che nella medicina<br />
tedesca si colgono, ancora nell’800<br />
all’epoca della filosofia della natura, le<br />
tracce di forti tendenze immanentistiche<br />
e vitaliste che risalgono a Paracelso e ad<br />
Ernst Georg Stahl, con le sue concezioni<br />
misticheggianti dove salute e malattia<br />
sono mediate dall’intervento dell’anima.<br />
Ma d’altra parte, in una cultura tanto<br />
Salviamo la memoria<br />
Salviamo la memoria. Il rito del racconto<br />
(Gabrielli Editori, 2011) di Giuseppe<br />
Castellarin sarà presentato a<br />
Verona, venerdì 20 aprile, alle ore 18,<br />
presso la Sala conferenze del Residence<br />
San Zeno, in Regaste San<br />
Zeno 3. Intervengono: Daniela Drudi,<br />
Presidente Commissione Cultura 1ª<br />
Circoscrizione Centro Storico, Gigi<br />
Grezzana, Direttore Scuola Sedica<br />
Ospedaliera Azienda Ospedaliera<br />
Universitaria Integrata di Verona, Aldo<br />
Luzzani, Professore Ordinario di Anestesia<br />
e Rianimazione, Direttore Sanitario<br />
Croce Verde di Verona, Emilio<br />
Gabrielli, Gabrielli Editore. Modera<br />
l’incontro: Maria Teresa Ferrari.<br />
Il libro si apre con una speranza di futuro<br />
e si chiude con un pugno di versi<br />
dal titolo: “Domani”.<br />
È questo, in fondo, l’obiettivo di tutta<br />
la raccolta delle cose narrate: vivere,<br />
secondo buone regole, l’oggi per il<br />
domani. Per poterlo raggiungere bene,<br />
VERONA MEDICA<br />
inserirvisi con dignità e poterlo godere,<br />
con lucidità di mente.<br />
Un percorso responsabile su cui con-<br />
sensibile a concezioni antropologiche<br />
dove nulla fosse escluso, la medicina<br />
nella seconda metà dell’Ottocento, con<br />
Carl Ludwig e con Rudolf Virchow, diventa<br />
rigorosamente sperimentale abbandonando<br />
ogni residuo di linguaggio<br />
qualitativo ed ogni allusione non solo<br />
all’esistenza ma pure al concetto di<br />
vita per spiegare i fenomeni osservati.<br />
Nasce allora la medicina scientifica<br />
contemporanea accompagnata da una<br />
palese frattura fra natura ed esistenza<br />
che, tempestivamente colta dalla letteratura,<br />
ancor oggi getta la propria ombra<br />
sulla pratica medica. In brevi parole, la<br />
letteratura, appropriandosi di quanto la<br />
medicina ha abbandonato, offre una testimonianza<br />
lucida del disagio che oggi<br />
caratterizza l’esperienza vissuta della<br />
malattia ed offre pure un possibile conforto.<br />
LUCIANO BONUZZI<br />
durre la propria esistenza, che non<br />
può prescindere dai binari dei corretti<br />
“stili di vita”, ove, per un verso si<br />
suggerisce il rispetto di buone regole<br />
comportamentali per salvaguardare<br />
la parte fisica del nostro corpo, e per<br />
un altro verso si suggeriscono idonee<br />
modalità per mantenere sana la parte<br />
intellettiva.<br />
Sono necessari buoni stili di vita anche<br />
per preservare il cervello, che non può<br />
progredire se non possiede il senso<br />
del suo valore: la coscienza di sé.<br />
La sua buona alimentazione avviene<br />
attraverso la memoria. Memoria di<br />
cose vissute o di cose sentite raccontare.<br />
Non importa di che tipo. Basta<br />
che venga mantenuta viva, perché, oltre<br />
a costringere alla riflessione e quindi<br />
a capire meglio lo scopo e la giusta<br />
modalità del vivere, la memoria, mentre<br />
viene esercitata, tende a ben nutrire<br />
costantemente il cervello, preservandolo<br />
da quelle tristi patologie che, al<br />
nostro tempo, compaiono in maniera<br />
sempre più frequente: il morbo di Alzheimer,<br />
le demenze, le amnesie senili.<br />
Esercitare la memoria, anche con racconti<br />
garbati e incuriosenti, significa<br />
dunque fare prevenzione sanitaria.<br />
Ed è anche questo un messaggio dei<br />
nostri vecchi; loro, il rito del raccontare,<br />
lo facevano continuamente.<br />
47
S.O.S. – Sostituzioni<br />
GIOVANI E PROFESSIONI<br />
L’elenco è stato azzerato.<br />
Si prega chi è interessato a dare la propria disponibilità per sostituzioni in medicina generale, di<br />
compilare il tagliando riportato a fondo pagina e di spedirlo all’Ordine (Via Locatelli 1, 37122 Verona).<br />
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FAINELLI GIULIA Via G. Dell’Acqua 31 Bardolino NO 347 8921208<br />
MAZZEI FEDERICA Stradrone A. Provolo 25 Verona NO 338 8926070<br />
SERBUSCA DORIN Via B. Romagnoli 84/A Verona NO 045 8903064 348 8567639<br />
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ABDUL JABBAR ALI Via B. Scalari, 14 Mantova 320 6155026<br />
AGESTI LUIGI Via G. Trezza 36/A Verona 340 4069008<br />
AKASHEH GEORGE Via Del Capitel 13/B Verona 045 526846 340 0910058<br />
ANDREOTTI GIANCARLO Via Calcirelli 3 Verona 348 2932506<br />
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fronte strada Statale con ampio<br />
parcheggio e vicino uscita tangenziale)<br />
OFFRE a collega odontoiatra ambulatorio<br />
dentistico dotato di tutto (riunito,<br />
attrezzatura radiologica, centrale di<br />
sterilizzazione, personale di poltrona,<br />
smaltimento rifiuti speciali, segreteria,<br />
pulizie, spese di riscaldamento, uso telefono<br />
etc. escluso SOLO materiale di<br />
consumo) per euro 300 mezza giornata<br />
ed euro 500 per giornata intera.<br />
Cell. 3355245816 - Tessera Ordine n. 6212<br />
56 VERONA MEDICA
MEDICINA DI fAMIgLIA<br />
COME CALCOLARE IL COMpENsO DOvuTO<br />
AL sOsTITuTO<br />
Il nuovo accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti economici con i medici di medicina generale derivante dall’intesa della Conferenza<br />
Stato-Regioni n. 2272 del 23.03.2005 prevede che:<br />
“L’onorario spettante al medico sostituto è calcolato, …omissis.., nella misura del 70% del compenso di cui alla lettera A, comma 1 dell’art. 59..”<br />
Il compenso in questione è il “COMPENSO FORFETTARIO ANNUO”.<br />
Questo va corrisposto per intero se la sostituzione si effettua nei mesi di aprile, maggio, ottobre e novembre; va aumentato del 20% se la sostituzione<br />
avviene nei mesi di Dicembre, gennaio, febbraio, marzo; va diminuito del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre.<br />
In pratica quindi la formula per il calcolo è la seguente. Dal cedolino mensile:<br />
Compenso forfetario X 70%: 30 = X<br />
(somma dovuta per ogni giorno di sostituzione)<br />
X va aumentato del 20% nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzo<br />
X va diminuito del 20% nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre<br />
VERONA MEDICA<br />
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