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EDITORIALE<br />

5 Pronto Soccorso<br />

NOTIZIE DALL’ORDINE<br />

6 Verbali del Consiglio e delle Commissioni<br />

ALBO ODONTOIATRI<br />

8 Verbali della Commissione Odontoiatri<br />

LETTERE AL DIRETTORE<br />

10 Promozione tennis per i “Camici Bianchi”<br />

AGGIORNAMENTO<br />

11 Cisti Follicolare Mandibolare: Caso Clinico<br />

16 Screening e diagnosi del diabete gestazionale<br />

(SNLG–ISS novembre 2011)<br />

PROFESSIONE E LEGGE<br />

17 Abolito il documento programmatico sulla sicurezza<br />

previsto dal “codice privacy”<br />

ATTUALITÀ<br />

18 Canone RAI per i computer negli studi medici?<br />

20 Novità fiscali 2012<br />

24 Costruire la Sanità<br />

VERONA MEDICA<br />

SOMMARIO<br />

ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI <strong>VR</strong><br />

NuOVO ORARIO DI APERTuRA<br />

DELLA SEgRETERIA DELL’ORDINE<br />

Lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />

Martedì dalle ore 9,00 alle ore 17,30 (Continuato)<br />

Mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />

Giovedì dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (Continuato)<br />

Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />

Sabato chiuso<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

25 Ciarlatani e medicastri: i mercanti della salute<br />

a Verona tra Seicento e Settecento<br />

FNOMCeO<br />

35 Elezioni FNOMCeO: intervista ad Amedeo Bianco<br />

ENPAM<br />

37 Il punto sull’Enpam<br />

40 Approvata la riforma sulle pensioni Enpam<br />

SINDACATI MEDICI<br />

43 Tavolo tecnico Ministero Salute su riordino cure<br />

primarie e integrazione ospedale-territorio<br />

LIBRI RICEVUTI<br />

45 La malattia tra sintomo e simbolo.<br />

Racconti, immagini e luoghi di cura nella letteratura<br />

tedesca<br />

47 Salviamo la memoria<br />

GIOVANI E PROFESSIONE<br />

48 S.O.S. - Sostituzioni<br />

TEMPO LIBERO<br />

49 Chi cerca... trova<br />

3


VERONA MEDICA<br />

Bimestrale di informazione medica<br />

Bollettino Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Verona<br />

Anno XLVII n. 2 Aprile 2012<br />

Sped. in a.p. - 70% - Filiale di Verona<br />

Registrazione del Tribunale di Verona<br />

n.153 del 20/3/1962<br />

ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI<br />

DELLA PROVINCIA DI VERONA<br />

VERONA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 Verona<br />

tel. 045 8006112 / 045 596745 - fax 045 594904<br />

web: www.omceovr.it<br />

Direttore Responsabile<br />

Roberto Mora<br />

Comitato di Redazione<br />

Battaglia Giuseppe, Bovolin Francesco, Carrara Giorgio, Marchi Carlo,<br />

Mora Roberto, Orcalli Francesco, Peroni Alberto,<br />

Peruzzini Carlo Matteo, Tosi Gelmino,<br />

Consiglio Direttivo<br />

Presidente: Roberto Mora<br />

Vice-Presidente: Roberto Fostini<br />

Segretario: Lucio Cordioli<br />

Tesoriere: Fabio Marchioretto<br />

Consiglieri<br />

Giorgio Accordini, Francesco Bovolin, Giorgio Carrara,<br />

Fabio Facincani, Alfredo Guglielmi, Giuseppe Lombardo, Annamaria Molino,<br />

Francesco Orcalli, Francesco Oreglia, Carlo Matteo Peruzzini, Carlo Rugiu,<br />

Claudio Salvatore, Francesco Spangaro<br />

Revisori dei Conti<br />

Vania Teresa Braga, Mario Celebrano, Giuseppe Costa<br />

Revisore dei Conti Supplente<br />

Elena Piazzola<br />

Commissione Odontoiatri<br />

Francesco Oreglia, Elena Boscagin, Francesco Bovolin,<br />

Gino Cavallini, Gianpaolo Paoletti<br />

Fotocomposizione Videoimpaginazione<br />

e stampa<br />

Girardi Print Factory<br />

Via Maestri del Lavoro, 2 - 37045 Z.I. Legnago (Vr)<br />

tel. 0442 600401<br />

e-mail: info@girardiprintfactory.it<br />

Foto di Copertina<br />

Mora Roberto<br />

– Tallin (Estonia) –<br />

InserzIonI pubblIcItarIe sul bollettIno<br />

SPAZIO 1 USCITA 3 USCITE 5 USCITE<br />

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4 VERONA MEDICA


Pronto<br />

Soccorso<br />

Ad attirare l’attenzione dei media,<br />

questa volta, è toccato al Pronto<br />

Soccorso del Policlinico Umberto<br />

Primo di Roma. La fila di malati in attesa<br />

e la precarietà dei pazienti alloggiati<br />

su barelle (qualcuno anche per<br />

terra) ha fatto il giro sui TG.<br />

Immancabili le polemiche ed il rimpallo<br />

delle responsabilità, che come<br />

sempre, in questi casi, non si riesce<br />

capire di chi sono.<br />

A detta di tutti comunque non dei<br />

medici che, stavolta l’hanno riconosciuto<br />

anche i giornalisti, fanno quel<br />

che possono.<br />

Ma una volta assolti quelli del Pronto<br />

Soccorso, ad esser chiamati in causa,<br />

sono stati i Medici di Famiglia,<br />

accusati di non farsi mai trovare.<br />

È sceso in campo anche il Presidente<br />

dell’IPASVI, al quale ha voluto rispondere<br />

con una simpatica e-mail<br />

una dottoressa della mia ASL, raccontandogli<br />

il lavoro che facciamo<br />

tutti i giorni e spiegandogli che se i<br />

Pronto Soccorso scoppiano, i nostri<br />

ambulatori non sono in condizioni<br />

migliori.<br />

Nota positiva il fatto che, almeno<br />

stavolta, non ci sono state guerre<br />

sindacali; tutti hanno ribadito che le<br />

VERONA MEDICA<br />

EDITORIALE<br />

responsabilità, se ci sono, non toccano<br />

ai camici bianchi.<br />

Le cause del malessere sono diverse<br />

e complesse. Tra queste la possibilità<br />

di saltare le lunghe attese per l’accesso<br />

alla diagnostica e ai consulti<br />

specialistici; ma non ultime le scelte<br />

“logistiche”, che come noto non<br />

sono fatte dai medici.<br />

Negli stessi giorni, la nostra stampa<br />

locale riportava la vicenda di una<br />

famiglia (5 persone) intossicata dal<br />

monossido di carbonio. Tutte salve,<br />

grazie alla telefonata fatta “in extremis”<br />

dal figlio più grande e alla felice<br />

intuizione dell’operatore del 118, che<br />

con grande professionalità ha fatto<br />

intervenire ben due ambulanze e disposto<br />

per il trasporto dei più gravi<br />

(due) nell’unità di terapia iperbarica.<br />

La notizia, però, è rimasta sulla stampa<br />

locale.<br />

Qualche tempo fa nel mio studio ho<br />

visto H.H. che lamentava un dolore<br />

alla coscia destra. Alla visita presentava<br />

una tumefazione muscolare e<br />

ricordando che per quel “disturbo”<br />

l’avevo già visto un anno prima consultavo<br />

la sua cartella dove scoprivo<br />

che la tumefazione era presente<br />

già allora ed era stata indagata con<br />

l’ecografia che aveva concluso per<br />

“lipoma”.<br />

Spiegavo ad H. che per risolvere il<br />

suo problema doveva farsi vedere<br />

dall’ortopedico e decidere per la programmazione<br />

della rimozione chirurgica.<br />

H. se ne andava poco convinto, o<br />

forse deluso perché non gli avevo<br />

prescritto qualche giorno di riposo.<br />

Il giorno dopo H. me lo sono ritrovato<br />

in ambulatorio con un foglio del Pronto<br />

Soccorso che mi informava che si<br />

era fatto trasportare là dall’ambulanza<br />

un’ora dopo la mia visita. Perché,<br />

mi diceva, appena a casa il dolore si<br />

era fatto talmente acuto da non concedergli<br />

più di camminare.<br />

Così H. era stato sottoposto ad alcune<br />

radiografie, ad una nuova ecografia<br />

e alla visita dell’ortopedico<br />

che consigliava ad H. di rimuovere il<br />

lipoma se il dolore fosse continuato;<br />

e mi informava che intanto gli potevo<br />

prescrivere del paracetamolo.<br />

Il collega del P.S. che l’aveva dimesso,<br />

con il codice verde, consigliava<br />

riposo per otto giorni, ed H. era tornato<br />

in ambulatorio proprio per questo.<br />

Gli serviva il certificato.<br />

Stamane ho inviato i famosi flussi.<br />

Nel mese di febbraio, nel mio ambulatorio,<br />

i “contatti” sono stati 1090<br />

(visite domiciliari escluse). Mi dicono<br />

che sono nella media.<br />

Qualche giorno fa, il mio segretario<br />

provinciale mi ha raccontato che aveva<br />

fatto un po’ di conti concludendo<br />

che se ci spartissimo i codici bianchi<br />

dei vari P.S. ci spetterebbe qualcosa<br />

di più di mezzo paziente al giorno,<br />

ed azzardava l’ipotesi che con le famose<br />

AFT (Aggregazioni Funzionali<br />

Territoriali) forse potremmo anche<br />

concorrere a liberare di quel fardello i<br />

colleghi dell’ospedale.<br />

Ben vengano dunque le AFT, sperando<br />

possano davvero ridurre le file<br />

al Pronto Soccorso.<br />

Nel frattempo per concludervi la storia<br />

del Sig. H.H.: lui ha deciso di non<br />

togliersi il lipoma.<br />

Forse sta pensando che gli può tornare<br />

utile un’altra volta.<br />

ROBERTO MORA<br />

5


Verbali<br />

del Consiglio<br />

e delle<br />

Commissioni<br />

VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO<br />

DELL’11 GENNAIO 2012<br />

Presenti: Mora, Fostini, Cordioli,<br />

Marchioretto, Accordini, Bovolin,<br />

Carrara, Guglielmi, Lombardo,<br />

Molino, Orcalli, Oreglia, Peruzzini,<br />

Rugiu, Salvatore, Spangaro<br />

Revisori dei Conti: Celebrano,<br />

Costa, Braga, Piazzola<br />

Direttore: Cerioni<br />

Avvocato: Gobbi<br />

Assenti Giustificati: Facincani<br />

Il Presidente constatata la presenza<br />

del numero legale dichiara aperta la<br />

seduta.<br />

Formula l’augurio di benvenuto ai consiglieri<br />

ed ai revisori – chiede quindi a<br />

ciascuno dei presenti un breve intervento<br />

di presentazione, al termine del<br />

quale dichiara aperta la seduta per la<br />

discussione degli argomenti all’ordine<br />

del giorno.<br />

1) COMMISSIONI: il Dott. Mora illustra<br />

dettagliatamente quali sono le<br />

commissioni previste per il triennio ed<br />

auspica che ogni consigliere e revisore<br />

manifesti la propria disponibilità<br />

e l’impegno di una fattiva collaborazione;<br />

propone che all’interno di ciascuna<br />

commissione i vari componenti<br />

eleggano il referente. Le commissioni<br />

sono le seguenti:<br />

• VERONA MEDICA – COMUNICA-<br />

ZIONI E RAPPORTI CON I MEDIA<br />

• PSICOTERAPEUTI<br />

• PROPOSTA REVISIONE CODICE<br />

DEONTOLOGICO – COMMISSIO-<br />

NE DI BIOETICA<br />

• PUBBLICITà E AUTORIZZAZIONI<br />

LEGGE REGIONALE N. 22/2002<br />

NOTIZIE DALL’ORDINE<br />

• ESAMI DI STATO E RAPPORTI CON<br />

L’UNIVERSITà<br />

• E.C.M. E AGGIORNAMENTO<br />

• GIOVANI MEDICI E NEOABILITATO<br />

• TERRITORIO/OSPEDALE<br />

• PRYVACY E LEGGE 81 (EX LEGE<br />

626) MEDICINA DEL LAVORO<br />

• INFORMATIZZAZIONE E PAGINA<br />

WEB<br />

• PARI OPPORTUNITà<br />

• FEDERAZIONE REGIONALE<br />

• ENPAM E PREVIDENZA<br />

Fa presente l’importanza che riveste<br />

la commissione E.C.M. i cui compiti<br />

sono molto importanti sia nei confronti<br />

dei colleghi sia nei rapporti con<br />

le istituzioni.<br />

Propone quindi il Dott. Orcalli e il Dott.<br />

Rugiu quali componenti nel consiglio<br />

della Federazione Regionale – il consiglio<br />

approva.<br />

Comunica che la commissione di<br />

disciplina per l’albo dei medici sarà<br />

formata esclusivamente dai quindici<br />

consiglieri.<br />

È demandata ai 5 componenti odontoiatri<br />

la commissione di disciplina riguardante<br />

esclusivamente gli iscritti al<br />

predetto albo.<br />

Prosegue il suo intervento segnalando<br />

ai presenti che i componenti li consiglio,<br />

i revisori la commissione odontoiatri<br />

sono coperti da assicurazione<br />

IN ITINERE durante l’espletamento<br />

della loro attività ordinistica.<br />

In una successiva riunione verranno<br />

definiti i compensi (gettoni di presenza)<br />

relativi alla partecipazione ai consigli.<br />

2) ISCRIZIONI E CANCELLAIZONI<br />

Vengono approvate all’unanimità.<br />

3) VARIE ED EVENTUALI<br />

a) interviene il Dott. Salvatore il quale<br />

pone il problema relativo ai codici<br />

INPS per i medici libero professionisti<br />

e per i sostituti di medicina<br />

generale. L’argomento verrà ridiscusso<br />

in una successiva riunione<br />

dando mandato al segretario<br />

Cordioli di interpellare la dirigente<br />

dell’INPS Dott.ssa Boncompagni.<br />

b) interviene quindi il Dott. Orcalli<br />

il quale pone il problema relativo<br />

alla tutela dei colleghi che molto<br />

spesso vengono ingiustamente<br />

accusati dai media di MALPRA-<br />

CTICE. Il consiglio in merito a<br />

quanto segnalato dal Dott. Orcalli<br />

ritiene si a necessario promuovere<br />

varie iniziative a mezzo delle quali<br />

l’Ordine sia promotore di una sensibilizzazione<br />

sulle attività meritevoli<br />

di comunicazione svolte dai<br />

colleghi.<br />

c) vengono approvati i rinnovi ed i<br />

relativi compensi da erogare annualmente<br />

ai consulenti esterni -<br />

fiscalista - consulente del lavoro –<br />

medico competente – consulente<br />

della sicurezza luoghi di lavoro ,<br />

fermi restando gli importi erogati<br />

nel triennio precedente.<br />

4) RELAZIONI ISTRUTTORIE<br />

Lasciano l’aula i revisori, i componenti<br />

la commissione odontoiatri, l’avvocato<br />

ed il direttore.<br />

Esaminati i documenti presentati vengono<br />

adottati i seguenti provvedimenti:<br />

Dott. XX – Archiviazione<br />

Dott. XY – Archiviazione<br />

Dott. XZ – Archiviazione<br />

Dott. ZX – Archiviazione<br />

Dott. YY – Archiviazione<br />

Dott. ZY – Archiviazione<br />

Dott. YX – Attesa risposta dal collega<br />

offeso<br />

Dott. KX – Apertura procedimento<br />

disciplinare e sospensione in attesa<br />

sentenza magistratura – relatore Dott.<br />

Orcalli.<br />

NuOvO<br />

CONsIgLIO DIRETTIvO<br />

sIMg<br />

In occasione della Assemblea elettiva<br />

svoltasi venerdì 23 marzo, si è proceduto<br />

alla elezione del nuovo Consiglio Direttivo<br />

della Sezione di Verona della Società<br />

Italiana di Medicina Generale che per<br />

il prossimo triennio risulta così composto:<br />

Dr. Mario Celebrano<br />

Presidente<br />

Dr. Carlo Andrea Franchini<br />

Vicepresidente<br />

Dr.ssa Raffaela Marrocchella<br />

Segretario<br />

Dr.ssa Caterina Pastori<br />

Tesoriere<br />

La Redazione di Verona Medica si complimenta<br />

con gli eletti ed augura loro<br />

buon lavoro.<br />

6 VERONA MEDICA


VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO<br />

DEL 14 FEBBRAIO 2012<br />

Presenti: Mora, Fostini, Cordioli,<br />

Accordini, Bovolin, Carrara,<br />

Facincani, Guglielmi, Lombardo,<br />

Molino, Orcalli, Oreglia, Peruzzini,<br />

Rugiu, Salvatore, Spangaro<br />

Revisori dei Conti: Celebrano,<br />

Costa, Braga, Piazzola<br />

Direttore: Cerioni<br />

Avvocato: Gobbi<br />

Assenti Giustificati: Marchioretto<br />

Il Presidente constatata la presenza<br />

del numero legale dichiara aperta la<br />

seduta.<br />

1) LETTURA ED APPROVAZIONE<br />

VERBALE PRECEDENTE<br />

Il Verbale del precedente Consiglio<br />

dell’11.01.2012, viene approvato<br />

all’unanimità.<br />

2) DELIBERE AMMINISTRATIVE<br />

Il Presidente illustra le delibere poste<br />

all’esame del Consiglio, riguardanti<br />

l’acquisto di nuovi computers e le<br />

spese per il Bollettino Verona Medica.<br />

Le delibere, che faranno parte del<br />

presente verbale, vengono approvate<br />

all’unanimità.<br />

3) COMUNICAZIONI<br />

a) Il Presidente illustra brevemente<br />

due circolari della FNOMCeO:<br />

la prima riguardante il regolamento<br />

FNOMCeO/OMCeO in rete<br />

nella quale sono esplicitate le procedure<br />

di adesione al “Partnerariato”,<br />

ai fini dell’accreditamento<br />

di eventi formativi presso la Commissione<br />

Nazionale ECM.<br />

Su tale argomento il Presidente<br />

informa il Consiglio che l’Ordine<br />

di Verona ha già aderito all’iniziativa<br />

che prevede che la richiesta<br />

di contributi per eventuali accreditamenti,<br />

dovrà essere inviata direttamente<br />

all’AGENAS e non alla<br />

FNOMCeO.<br />

La seconda circolare informa che<br />

dal 9 febbraio c.a. è presente sul<br />

portale della Federazione Nazionale<br />

il Corso “FAD 2012 ” avente<br />

come tema la sicurezza dei pazienti<br />

e degli operatori; questo<br />

corso è il terzo dei tre eventi di for-<br />

VERONA MEDICA<br />

NOTIZIE DALL’ORDINE<br />

mazione continua sul “GOVERNO<br />

CLINICO” realizzato in partnerschip<br />

tra FNOMCeO e Ministero<br />

della Salute.<br />

Il Presidente, proseguendo il Suo<br />

intervento sulla Formazione Continua<br />

e comunica che la Regione<br />

Veneto, sta attuando nuove proposte<br />

e regole per l’E.C.M., le quali<br />

prevederanno il coinvolgimento di<br />

vari colleghi medici nominati dalla<br />

Federazione Regionale degli Ordini.<br />

Segnala infine, che la Responsabile<br />

del servizio ECM Regionale<br />

è la Dr.ssa Maria Teresa Mannoni<br />

con la quale la FROMCeO Veneto<br />

ha da tempo aperto una fattiva<br />

collaborazione.<br />

a) Il Dr. Mora comunica di aver concordato<br />

il rinnovo delle consulenze<br />

legali con lo Studio Donella, con<br />

un costo annuo pari a € 15.000,00<br />

più IVA, avvalendosi della collaborazione<br />

degli Avvocati Gobbi e<br />

Zanoni<br />

b) Il Presidente illustra al Consiglio la<br />

proposta per un nuovo contratto di<br />

prestazione d’opera professionale<br />

(ex art. 2229 c.c. e seguenti) a<br />

favore dell’attuale Direttore Giorgio<br />

Pier Paolo Cerioni e chiede al Consiglio<br />

stesso la sua approvazione.<br />

Il Consiglio, sentite le motivazioni<br />

illustrate dal Presidente e dal Segretario,<br />

lo approva all’unanimità..<br />

Il contratto è parte integrante del<br />

presente verbale.<br />

c) COMMISSIONI<br />

Dopo un breve intervento del Presidente,<br />

vengono elencati i vari<br />

Referenti nominati per le rispettive<br />

Commissioni. Rimangono ancora<br />

da definire le nomine dei Referenti<br />

per le seguenti Commissioni:<br />

- Revisione Codice Deontologico-<br />

Privacy e Medicina del Lavoro –<br />

Pari opportunità – ENPAM e Previdenza.<br />

d) Il Presidente chiede l’approvazione<br />

della Convenzione per lo<br />

svolgimento del Tirocinio ai fini<br />

dell’Esame di Stato di Abilitazione<br />

dell’esercizio della professione di<br />

Medico Chirurghi, tra l’Università<br />

di Verona, la Provincia Autonoma<br />

di Trento e gli Ordini di Verona e<br />

Trento.<br />

Il Consiglio approva.<br />

e) INPS – Codici PIN<br />

Il Presidente segnala che la Segreteria<br />

dell’Ordine si attiverà al fine<br />

di ottemperare alle richieste dei<br />

Colleghi liberi professionisti che<br />

necessitano del codice PIN per la<br />

trasmissione dei certificati telematici<br />

in occasione di sostituzioni dei<br />

Medici di Medicina Generale. Tale<br />

procedura potrà essere effettuata<br />

anche nei confronti di colleghi che<br />

ne facciano richiesta<br />

4) ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI<br />

Le iscrizioni e cancellazioni vengono<br />

approvate<br />

MEDICI - CHIRURGHI<br />

Iscrizioni neo-abilitati:<br />

Dott. BUDUI Simona Luciana<br />

Iscrizioni per trasferimento da altro<br />

Ordine:<br />

Dott. CAPIZZI Barbara da TREVISO<br />

Cancellazioni su richiesta:<br />

Dott. BALTIERI Gian Luigi<br />

Dott. CAPRINI Giovanni<br />

Cancellazioni per decesso:<br />

Dott. NICOLINI Sante<br />

Cancellazioni per trasferimento ad<br />

altro Ordine:<br />

Dott. CATALANO Concetto<br />

a CATANIA<br />

ODONTOIATRI<br />

Iscrizioni neo-abilitati:<br />

Dott. PEROZENI Gabriele<br />

PRIMA DI PROCEDERE ALLE RE-<br />

LAZIONI ISTRUTTORIE, ESCONO<br />

DALLA SALA I CONSIGLIERI ODON-<br />

TOIATRI, I REVISORI DEI CONTI, IL<br />

DIRETTORE E L’AVVOCATO.<br />

RELAZIONI ISTRUTTORIE<br />

La Commissione Disciplina Medici<br />

Chirurghi delibera:<br />

- N. 3 archiviazione provvedimenti<br />

- N. 1 convocazione denunciante<br />

e denunciato per ricomposizione<br />

vertenza.<br />

7


VERBALE DELLA COMMISSIONE<br />

ODONTOIATRI DELL’11 GENNAIO 2012<br />

Presenti: Dott.ssa Boscagin,<br />

Dott. Bovolin, Dott. Cavallini,<br />

Dott. Oreglia, Dott. Paoletti.<br />

Lettura ed approvazione verbale<br />

precedente: il verbale della seduta<br />

precedente viene approvato all’unanimità.<br />

Comunicazioni del Presidente:<br />

1. Il Presidente riferisce ai presenti<br />

di una segnalazione pervenuta da<br />

parte del Prof. JFK il quale lamenta<br />

un comportamento, a suo parere,<br />

poco etico tenuto dalla Dott.<br />

ssa PSS. La commissione, dopo<br />

ampia discussione, decide di non<br />

dar luogo a procedere.<br />

2. Il Presidente ripercorre il caso relativo<br />

alla richiesta inviata al NAS<br />

sulla problematica “ghiaccio istantaneo”<br />

così come riferito nel corso<br />

della riunione della Commissione<br />

Odontoiatri del 11 maggio 2011.<br />

Il capitano Mercurio in data 22<br />

ottobre ha inviato la risposta nella<br />

quale dettaglia come i ghiacci<br />

istantanei in commercio siano tutti<br />

a norma di legge.<br />

3. Dental Medical Center - il Presidente<br />

informa i presenti di aver<br />

ricevuto una lettera della FNOM-<br />

CeO relativa a questa struttura<br />

con sede a Budapest.<br />

4. Il Presidente da lettura di una richiesta<br />

pervenuta da parte della<br />

Sig.ra ÝÙ la quale chiede informazioni<br />

circa l’attività dello Studio<br />

Dentistico BRR. Si ritiene opportuno<br />

chiedere alla Signora ÝÙ ulteriori<br />

informazioni , non essendo<br />

chiaro se le presone citate nelle<br />

mail sinora pervenute abbiano<br />

avuto un ruolo, e che ruolo, nelle<br />

cure prestategli.<br />

5. Il Presidente espone il caso rela-<br />

ALBO ODONTOIATRI<br />

Verbali della Commissione<br />

Odontoiatri<br />

tivo ad una segnalazione inviata<br />

dallo studio legale Avv. …... In<br />

tale segnalazione viene riferita<br />

la storia clinica di un cliente curato<br />

dal Dott. DDT. Dopo ampia<br />

discussione viene deciso di rispondere<br />

all’Avvocato come non<br />

ci siano gli estremi di violazione<br />

del Codice Deontologico; tuttavia<br />

questa Commissione lascia<br />

aperta un’ipotesi di valutazione<br />

futura, quando il processo civile<br />

raccoglierà le usuali perizie, per<br />

rivalutare l’emergenza di violazioni<br />

deontologiche.<br />

6. Commissioni: il Presidente prende<br />

in esame il problema della commissioni.<br />

Ne viene fatta elencazione<br />

e alcuni membri CAO danno la<br />

loro disponibilità a partecipare alle<br />

varie commissioni, inoltre:<br />

a) il Dott. Bovolin propone una<br />

commissione/osservatorio<br />

che segua anche propositivamente<br />

le evoluzioni delle<br />

leggi dello Stato aventi come<br />

obiettivo il riordino degli ordini<br />

professionali.<br />

b) il Dott. Paoletti ripropone una<br />

commissione ordinistica che<br />

si occupi degli sviluppi dell’attività<br />

degli organi di mediazione.<br />

c) il Dott. Cavallini propone una<br />

commissione per l’identificazione<br />

e la uniformità dei codici<br />

delle prestazioni odontoiatriche.<br />

Relazioni istruttorie: Dott. KK - il<br />

Pre sidente da lettura dell’esposto inviato<br />

dall’ Avvocato della Signora WW<br />

la quale è stata curata dal Dott. KK.<br />

Nell’esposto vengono citati alcuni articoli<br />

del Codice Deontologico che,<br />

secondo lo studio legale, sarebbero<br />

stati violati. Viene deciso di invitare a<br />

colloquio il Sanitario per chiarimenti.<br />

Il Dott. Paoletti riferisce ai presenti di<br />

aver trovato un volantino pubblicitario<br />

che offre prestazioni odontoiatriche<br />

gratuite da parte del Dott. YY. Viene<br />

deciso di convocare il sanitario per<br />

possibile violazione dell’art. 54 del<br />

Codice Deontologico.<br />

Procedimenti disciplinari: Dott.<br />

§: essendo pervenuta all’Ordine la<br />

sentenza definitiva relativa al Sanitario,<br />

viene deciso di riconvocarlo per<br />

riprendere il procedimento a suo tempo<br />

aperto e sospeso in attesa della<br />

sentenza definitiva.<br />

Varie ed eventuali: la Commissione<br />

Odontoiatri nomina il Dott. Bovolin<br />

Francesco quale segretario.<br />

VERBALE DELLA COMMISSIONE<br />

ODONTOIATRI DEL 14 FEBBRAIO 2012<br />

Presenti: Dott.ssa Boscagin,<br />

Dott. Bovolin, Dott. Cavallini,<br />

Dott. Oreglia, Dott. Paoletti.<br />

Lettura ed approvazione verbale<br />

precedente: il verbale della seduta<br />

precedente viene approvato all’unanimità.<br />

Comunicazioni del Presidente:<br />

1. Il Presidente riporta all’Ordine del<br />

giorno la problematica della gratuità<br />

delle prestazioni. Propone ai<br />

membri un testo tipo da inviare<br />

ai colleghi che pubblicizzino tale<br />

prestazione in violazione dell’art.<br />

54 del codice deontologico, prima<br />

di un eventuale invito a colloquio.<br />

Dopo ampia discussione il testo<br />

viene approvato.<br />

2. Il Presidente informa di aver avuto<br />

un colloquio telefonico con la<br />

Dottoressa Foglietta dell’ULSS<br />

20 la quale aveva inviato all’Ordine<br />

due verbali effettuati durante<br />

un sopralluogo presso due studi<br />

dentistici:<br />

a) Dott. Æ – durante il sopralluogo<br />

erano state riscontrate<br />

molte carenze igienico sanitarie<br />

e al di fuori dello studio è<br />

affissa una targa non conforme.<br />

Viene deciso di invitare a<br />

colloquio il sanitario per chiarimenti;<br />

b) Dott. Ö – vengono riscontrare<br />

8 VERONA MEDICA


simili violazioni inerenti le condizioni<br />

igienico sanitarie. Viene<br />

deciso di invitare a colloquio il<br />

Sanitario per chiarimenti.<br />

3. Il Presidente informa di aver inviato<br />

alla Federazione Nazionale un<br />

quesito riguardante le strutture<br />

miste ove vengono erogate prestazioni<br />

mediche e odontoiatriche;<br />

nel quesito veniva chiesto<br />

quali dovessero essere i titoli del<br />

Direttore Sanitario. Il Dott. Renzo,<br />

nella risposta, riferisce che, in<br />

caso di ambulatori odontoiatrici<br />

all’interno di poliambulatori specialistici,<br />

il Direttore Sanitario può<br />

anche essere unico purché iscritto<br />

ad entrambi gli Albi Professionali<br />

(doppia iscrizione). Se così<br />

non fosse la struttura odontoiatrica<br />

presente dovrà essere comunque<br />

controllata da un “responsabile<br />

sanitario” avente l’iscrizione<br />

all’Albo Odontoiatri.<br />

4. Il Presidente dà lettura di una lettera<br />

a firma del Dott. Bianco ove<br />

viene confermato il potere dell’Ordine<br />

di esprimere pareri di congruità<br />

nel caso in cui un iscritto<br />

lo richieda nonostante sia stato<br />

abrogato il tariffario minimo.<br />

5. Carta dei diritti e Doveri dell’Odontoiatra:<br />

Il Dott. Bovolin spiega brevemente<br />

i contenuti di tale documento<br />

presentato anni or sono<br />

dal Dott. Renzo ed approvato<br />

nel corso di assemblea nazionale<br />

dei presidenti CAO. Essendo<br />

il documento pubblicato sul sito<br />

dell’Ordine ma privo di alcuni riferimenti,<br />

viene deciso di pubblicarlo<br />

innanzitutto in formato PDF<br />

in modo da renderlo inviolabile e<br />

secondariamente di aggiungervi<br />

la data dell’Assemblea Presidenti<br />

CAO in cui tale documento è stato<br />

ALBO ODONTOIATRI<br />

approvato dalla maggioranza dei<br />

Presidenti presenti.<br />

Relazioni istruttorie:<br />

1. Dott. ¥: il Presidente informa di<br />

aver invitato a colloquio il Sanitario<br />

a seguito di pubblicità effettuata<br />

con il sistema “groupon”.<br />

In sede di colloquio il Sanitario<br />

dichiarava di non essere a conoscenza<br />

che la struttura, ove lui<br />

lavora, avesse sottoscritto tale<br />

forma pubblicitaria e prometteva<br />

di inviare lettera di diffida al Direttore<br />

Sanitario del poliambulatorio<br />

dentistico. In data 9 febbraio<br />

perviene all’Ordine tale lettera.<br />

La CAO dopo ampia discussione<br />

decide di non dar luogo a procedere.<br />

2. Dott. K/Dott.Ji: il Presidente informa<br />

che a seguito di nostra<br />

richiesta la Procura della Repubblica<br />

ci ha comunicato la data<br />

dell’udienza.<br />

3. Dott. ÑÑ: il Presidente informa<br />

che l’Ordine ha ricevuto una segnalazione<br />

da parte dell’Ordine<br />

di Roma che è stato aperto nei<br />

confronti del Sanitario un procedimento<br />

penale presso la Procura<br />

della Repubblica di Avezzano<br />

(AQ). Viene deciso di invitare a<br />

colloquio il Dott. Ñ per chiarimenti<br />

con onere a suo carico di portare<br />

la documentazione inerente<br />

il caso.<br />

4. Dott. Ú: il Presidente informa di<br />

aver ricevuto una segnalazione<br />

relativa ad una pubblicità effettuata<br />

dal Sanitario ove offriva visite<br />

gratuite. Vista la lettera di scuse<br />

che il Dott. Ú ha prontamente<br />

inviato in merito alla gratuità delle<br />

prestazioni, viene deciso di non<br />

dar luogo a procedere.<br />

Procedimenti disciplinari:<br />

1. Dott.ssa ßÓ: il Presidente ripercorre<br />

il caso relativo al Sanitario<br />

e ricorda ai membri CAO che il<br />

procedimento non è stato ancora<br />

celebrato a causa dei motivi di salute<br />

documentati dalla Dott.ss ß ,<br />

decisione messa a verbale durante<br />

la riunione del 14/09/2011. Visto<br />

che la Dottoressa ha rinunciato alla<br />

presentazione della domanda per<br />

invalidità e considerato che ha assunto<br />

due direzioni sanitarie presso<br />

strutture odontoiatriche, la CAO<br />

decide di riconvocare la Commissione<br />

di Disciplina, la data verrà<br />

decisa in un secondo tempo.<br />

2. Dott. QQ: il Presidente informa<br />

che il Sanitario non ha presentato<br />

ricorso avverso la sanzione di sospensione<br />

di mesi 3 comunicatagli<br />

in data 25/11/2011. Il periodo di<br />

sospensione è quindi fissato dal 2<br />

aprile al 30 giugno 2012.<br />

3. Dott. HH: dopo rinnovata discussione<br />

sull’argomento, che già<br />

precedentemente aveva portato<br />

ad apertura del procedimento disciplinare,<br />

il ruolo di relatore del<br />

procedimento stesso, in un primo<br />

tempo assegnato al dott. Cavallini,<br />

viene ora assunto dal Dott. Bovolin.<br />

Varie ed eventuali:<br />

1. il Presidente informa i presenti della<br />

riunione tenutasi a Venezia il 2<br />

febbraio, in prolusione alle prossima<br />

attività del Coordinamento Presidenti<br />

CAO del Veneto<br />

2. Il Dott. Cavallini relaziona i presenti<br />

sulle risultanze della prima riunione<br />

del gruppo di lavoro ENPAM tenutasi<br />

all’Ordine. Nel corso della riunione<br />

gli è stato affidato il ruolo di<br />

referente del gruppo stesso.<br />

TRIBuNALE DI TORINO<br />

gRATuITA LA DIffusIONE DI MusICA NEgLI sTuDI MEDICI<br />

La riproduzione musicale in uno studio medico – medico-dentistico nel caso specificato – non può ritenersi effettuata a scopo di lucro, neppure<br />

indirettamente. Il medico dentista, ha osservato il Tribunale di Torino, ascolta la musica mentre lavora soltanto per diletto mentre il paziente è indifferente<br />

al fatto che nello studio venga trasmessa della musica, né è indotto a scegliere un dentista piuttosto che un altro in base al fatto che nello<br />

studio si ascolti della musica. Consegue che il medico non è tenuto al versamento di compensi in favore del produttore di fonogrammi, nonché gli<br />

artisti interpreti e gli artisti esecutori che abbiano compiuto l’interpretazione o l’esecuzione fissata o riprodotta nei fonogrammi. (Avv. Ennio Grassini)<br />

VERONA MEDICA<br />

9


LETTERE AL DIRETTORE<br />

Promozione tennis<br />

per i “Camici Bianchi”<br />

Gent.mo Direttore,<br />

Il Circolo Tennis Scaligero propone<br />

una quota promozionale d’iscrizione<br />

per l’anno 2012 particolarmente<br />

vantaggiosa di 450 euro (al posto di<br />

820 euro) a tutti i professionisti iscritti<br />

all’albo.<br />

Il Circolo Tennis Scaligero è ubicato<br />

nel centro della città in un’oasi di<br />

verde ed è dotato di sette campi in<br />

terra rossa, muro d’allenamento, piscina<br />

estiva, beach-volley, calcetto e<br />

ristorante. Il Circolo dispone di una<br />

rinomata scuola Academy per giovani<br />

atleti e centri estivi per bambini e<br />

ragazzi. Cinque maestri federali sono<br />

a disposizione dei soci, per lezioni e<br />

corsi di gruppo. Durante il fine settimana<br />

si può assistere a divertenti<br />

partite delle nostre squadre maschili<br />

e femminili di serie C.<br />

Il Circolo Tennis Scaligero è all’avanguardia<br />

per le attrezzature tecnologiche;<br />

i soci possono infatti prenotare i<br />

campi direttamente da casa o dall’ufficio<br />

via internet e hanno l’accesso<br />

gratis alla rete wireless del circolo.<br />

RICCARDO DALLE GRAVE<br />

PRESIDENTE DEL CIRCOLO<br />

TENNIS SCALIGERO<br />

10 VERONA MEDICA


ENRICO COGO*<br />

GIORGIO CALURA**<br />

* Università degli Studi di Ferrara<br />

Sezione di Odontoiatria<br />

** Università degli Studi di Ferrara<br />

Direttore Clinica Odontoiatrica<br />

Professore Ordinario<br />

di Malattie Odontostomatologiche<br />

RIASSUNTO<br />

Col termine cisti follicolare è indicato<br />

un gruppo di neoformazioni odontogene<br />

che derivano da una degenerazione<br />

del follicolo dentale. Lo scopo di<br />

questo articolo è quello di presentare<br />

le cisti follicolari trattandone gli aspetti<br />

diagnostici, terapeutici e prognostici<br />

partendo da un caso clinico di cisti<br />

follicolare a carico di 3.8 incluso.<br />

INTRODUZIONE<br />

Le cisti follicolari traggono origine da<br />

residui di epitelio odontogeno che appartiene<br />

in origine a quella parte del<br />

follicolo dentale che costituisce l’organo<br />

dello smalto. Si tratta di lesioni caratterizzate<br />

da cavità uni o multiloculate<br />

a contenuto fluido o semifluido e<br />

delimitate da una parete epiteliale che<br />

poggia su di una capsula fibrosa [1].<br />

Aspetti clinici e istopatologici<br />

Il meccanismo di accrescimento delle<br />

cisti non è ancora del tutto chiaro;<br />

le due teorie più accreditate sono la<br />

teoria idrostatica e quella prostaglandinica<br />

[2]:<br />

- teoria idrostatica: secondo questa<br />

teoria la secrezione delle cellule<br />

e pi teliali e la loro degenerazione<br />

comportano un accumulo di residui<br />

all’interno della cavità cistica; il<br />

successivo aumento di pressione<br />

osmotica richiama fluidi dall’esterno.<br />

L’entrata di fluidi all’interno della<br />

parete cistica provoca un aumento<br />

della pressione idrostatica sulla<br />

parete stessa e l’attivazione degli<br />

osteoclasti presenti dal lato esterno<br />

della parete, i quali determinano il<br />

AGGIORNAMENTO<br />

Cisti Follicolare Mandibolare:<br />

Caso Clinico<br />

VERONA MEDICA<br />

Figura 1: Situazione clinica preoperatoria.<br />

riassorbimento osseo e favoriscono<br />

l’espansione della lesione.<br />

- teoria prostaglandinica: secondo<br />

que sta teoria la parete cistica è in<br />

gra do di liberare prostaglandine,<br />

che a loro volta attivano gli osteoclasti<br />

presenti all’esterno della parete<br />

causando il riassorbimento os seo.<br />

Secondo alcuni Autori entrambi i<br />

meccanismi intervengono nella dinamica<br />

di accrescimento.<br />

Tutte le lesioni cistiche delle ossa<br />

mascellari con rivestimento epiteliale<br />

sono state suddivise secondo caratteristiche<br />

istopatologiche; secondo<br />

Figura 2: RX OPT preoperatoria.<br />

la classificazione proposta dall’OMS<br />

nel 1992 esse possono essere così<br />

suddivise [1,3,4] (tra parentesi sono<br />

indicate le percentuali di frequenza di<br />

riscontro nella realtà clinica di ciascun<br />

tipo di lesione):<br />

- CISTI DI ORIGINE DISEMBRIO-<br />

GENETICA<br />

o Odontogene<br />

• cisti gengivale del lattante<br />

(perle di Erpstein) (


Figura 3: Avulsione di 3.7 dopo odontotomia.<br />

citocheratine comprendono almeno<br />

19 polipeptidi diversi; nelle cisti odontogene<br />

sono costantemente presenti<br />

soltanto alcuni di questi particolari tipi<br />

di polipeptidi, dimostrando così che<br />

queste cisti hanno una comune origine<br />

a partire da residui di epitelio odontogeno[5].<br />

Vi sono tre tipi di residui epiteliali<br />

odontogeni responsabili dell’insorgenza<br />

di differenti e caratteristiche lesioni<br />

cistiche:<br />

- i residui epiteliali (che prendono anche<br />

il nome di pseudoghiandole<br />

di Serres) che persistono dopo la<br />

scomparsa della lamina dentale, e<br />

che danno origine alle cheratocisti<br />

odontogene;<br />

- i residui dell’epitelio ridotto dello<br />

smalto, che deriva dall’organo dello<br />

smalto, il quale ricopre la corona dei<br />

denti inclusi; derivano da questo tessuto<br />

le cisti follicolari ed eruttive e la<br />

relativamente rara cisti infiammatoria<br />

paradentale;<br />

- i residui di Malassez, formati dalle<br />

frammentazione della guaina epiteliale<br />

di Hertwig, che dà origine alle<br />

cisti dentarie; tutte le cisti radicolari<br />

originano da questi residui.<br />

Il 90% delle cisti riscontrate nella pratica<br />

clinica deriva da uno di questi tre epiteli,<br />

per cui è di origine odontogena [6].<br />

Nel distretto mascellare si possono osservare<br />

anche altre lesioni ossee che,<br />

pur rappresentando meno del 10%<br />

delle lesioni di riscontro, all’esame radiografico<br />

offrono immagini simili alle<br />

lesioni cistiche, e delle quali quindi si<br />

impone una diagnosi differenziale [7].<br />

Le più frequenti sono:<br />

- lesioni ossee non neoplastiche (cisti<br />

ossea solitaria, cisti aneurismatica)<br />

- difetto di Stafne<br />

- tumori odontogeni benigni<br />

- tumori maligni.<br />

La diagnosi di una lesione cistica<br />

emerge da un attento esame obiettivo,<br />

dallo studio radiografico di primo<br />

AGGIORNAMENTO<br />

ed eventualmente di secondo livello<br />

(Rx-OPT, TC,…), e da altri esami accessori<br />

(prelievo di liquido endocistico,<br />

biopsia, esami di laboratorio…). Va ricordato<br />

che la diagnosi finale di cisti è<br />

istopatolo gica: solo l’esame istologico<br />

del tessuto permette di differenziare le<br />

diverse lesioni, con conferma del sospetto<br />

diagnostico.<br />

Nelle fasi iniziali, quando la cisti è di<br />

piccole dimensioni o non ha ancora<br />

determinato modificazioni delle corticali<br />

ossee, i segni clinici possono essere<br />

assenti (spesso queste lesioni sono reperti<br />

casuali).<br />

In altri casi l’osservazione del paziente<br />

evidenzia alterazioni del profilo, asimmetrie<br />

e tumefazioni, eventuali eritemi o<br />

fistole cutanee. Alla palpazione si possono<br />

apprezzare la tumefazione, i margini<br />

della lesione, la mobilità della cute<br />

sui piani profondi, un aumento localizzato<br />

della temperatura cutanea ecc.<br />

Figura 4: Cavità residua dopo l’enucleazione<br />

della lesione; si osserva il canale alveolare inferiore<br />

che decorre sul pavimento della cavità.<br />

All’esame clinico l’aspetto della mucosa<br />

che ricopre una lesione cistica generalmente<br />

è normale; sono a volte visibili<br />

tumefazioni (quando l’espansione della<br />

lesione ha determinato l’erosione delle<br />

corticali) e fistole. Il paziente può avvertire<br />

dolenzia alla palpazione.<br />

Gli elementi dentari interessati dalla lesione<br />

possono presentare mobilità aumentata.<br />

Generalmente le cisti follicolari sono<br />

asintomatiche, salvo non si sovrapponga<br />

un’infezione o si espandano<br />

oltre le corticali delle ossa mascellari.<br />

In caso di infezione si possono riscontrare<br />

tensione locale, dolore, presenza<br />

di fistole con secrezione purulenta e<br />

febbre. Normalmente non si assiste ad<br />

alterazioni sensoriali, in quanto il nervo<br />

alveolare inferiore viene dislocato senza<br />

infiltrazione. La presenza di alterazioni<br />

sensoriali deve far sospettare l’infiltra-<br />

zione del tronco nervoso e la possibile<br />

natura neoplastica della lesione. A volte<br />

però queste alterazioni di sensibilità<br />

sono dovute semplicemente a fenomeni<br />

compressivi a carico del nervo [8].<br />

Aspetti radiografici<br />

L’indagine radiografica di elezione consiste<br />

nell’RX OPT.<br />

L’immagine osservabile nei casi di cisti<br />

è un’area radiotrasparente omogenea<br />

a margini netti, delimitata da un orletto<br />

radiopaco.<br />

La radiotrasparenza è dovuta al contenuto<br />

generalmente liquido delle cavità,<br />

meno radiopaco del tessuto osseo;<br />

quando la cisti sconfina negli spazi aerei<br />

(seno mascellare) la lesione appare<br />

con radiopacità intermedia, per via della<br />

maggior opacità del liquido rispetto<br />

all’aria.<br />

Le cisti tendono ad avere forma regolare<br />

e tondeggiante a causa del lento<br />

accrescimento; una forma irregolare<br />

deve far sospettare una crescita rapida<br />

e disordinata, tipica delle lesioni neoplastiche<br />

[9].<br />

La crescita lenta inoltre determina la<br />

formazione di un orletto radiopaco simile<br />

ad una sottile corticale, dovuta alla<br />

risposta osteoblastica in reazione al riassorbimento<br />

osteoclastico.<br />

Le cisti presentano tipicamente un<br />

a spet to omogeneo; un’immagine eterogenea<br />

è indice di variazioni del grado<br />

di mineralizzazione, e ciò è raro nei casi<br />

di cisti.<br />

Le cisti sono generalmente lesioni singole.<br />

La presenza di lesioni multiple<br />

deve far sorgere il sospetto di sindromi<br />

congenite o patologie non cistiche.<br />

L’esame radiografico può rivelare fenomeni<br />

diversi: dislocazione degli elementi<br />

dentari, riassorbimenti regolari<br />

e ben delineati a carico delle radici di<br />

denti coinvolti nella lesione o solo adiacenti,<br />

dislocazione di strutture anatomiche<br />

(canale alveolare). Una crescita<br />

rapida di una lesione a carattere sia<br />

Figura 5: Sutura.<br />

12 VERONA MEDICA


enigno che maligno può determinare<br />

estrusioni dentali, riassorbimenti radicolari<br />

irregolari (“a colpo d’unghia”) e<br />

perforazioni irregolari delle corticali.<br />

Nei casi di lesioni molto estese o in ogni<br />

caso in cui ci sia il sospetto di rapporti<br />

tra la lesione e strutture anatomiche<br />

adiacenti, l’esame TC è utile nel determinare<br />

con precisione la morfologia tridimensionale<br />

delle stesse. Questo esame<br />

permette di valutare esattamente<br />

dimensioni, margini della lesione, grado<br />

di erosione delle corticali, eventuali rapporti<br />

con strutture anatomiche critiche<br />

(canale alveolare, seni mascellari…) e<br />

natura del contenuto cistico in base alla<br />

radiopacità.<br />

Aspetti peculiari delle cisti follicolari<br />

La biopsia incisionale è indicata solo in<br />

presenza di sospetto di malignità della<br />

lesione [10]. L’aspirazione del liquido endocistico<br />

può essere utile per verificare il<br />

contenuto della cisti.<br />

La diagnosi clinica è comunque sempre<br />

presuntiva e dunque è necessario l’esame<br />

istopatologico per averne conferma.<br />

Come riportato, le cisti follicolari (o cisti<br />

dentigere) sono lesioni odontogene che<br />

derivano da una degenerazione cistica<br />

del follicolo dentale durante il suo sviluppo;<br />

ne consegue la mancata eruzione<br />

del dente in formazione, che viene a<br />

sporgere con la sua corona all’interno<br />

della cavità cistica.<br />

Radiograficamente si presentano come<br />

lesioni radiotrasparenti uniloculari<br />

di dimensioni variabili, a margini netti,<br />

circondate da un orletto radiopaco,<br />

disposte attorno alla sola corona di un<br />

elemento dentario non erotto.<br />

L’esame istopatologico del tessuto di<br />

rivestimento della cavità cistica evidenzia<br />

la presenza di un epitelio squamoso<br />

stratificato non cheratinizzato.<br />

Frequentemente si associa un infiltrato<br />

infiammatorio formato da linfociti, granulociti<br />

e plasmacellule. L’epitelio delle<br />

cisti follicolari può presentare vari gradi<br />

di alterazione istologica, come discontinuità,<br />

atrofia o iperplasia a seconda<br />

dei processi degenerativi indotti dalla<br />

flogosi cronica. Come nelle cisti radicolari,<br />

possono essere presenti cristalli di<br />

colesterolo e depositi di emosiderina.<br />

Le cisti follicolari sono asintomatiche,<br />

se non presentano sovrainfezioni. È il<br />

secondo tipo di cisti tra quelle odontogene<br />

più frequentemente riscontrato<br />

nella pratica clinica (10-15%), subito<br />

dopo la cisti radicolare (60-75%).<br />

VERONA MEDICA<br />

AGGIORNAMENTO<br />

Le cisti follicolari si distinguono dalle cisti<br />

radicolari per la presenza di un dente<br />

ritenuto, incluso nella lesione solo per la<br />

porzione della corona anatomica; conseguentemente,<br />

si riscontra mancanza<br />

nell’arcata dentaria del dente stesso.<br />

I follicoli dentari che vanno più frequentemente<br />

incontro a degenerazione cistica<br />

sono in ordine di frequenza quelli<br />

del terzo molare inferiore, del canino<br />

superiore, del terzo molare superiore,<br />

del secondo premolare e molto raramente<br />

quelli di denti sovrannumerari.<br />

Dato che questi elementi dentari sono<br />

quelli che più frequentemente rimangono<br />

inclusi, pare ci sia una correlazione<br />

diretta tra il ritardo di eruzione e la probabilità<br />

di degenerazione del follicolo<br />

dentario corrispondente.<br />

Sebbene le cisti dentigere siano costantemente<br />

in rapporto con un dente<br />

incluso, è stato calcolato che solo l’1%<br />

Figura 6: La parete cistica appare parzialmente<br />

rivestita da epitelio pavimentoso composto, e<br />

compenetrata da infiltrazione flogistica granulocitaria<br />

e gigantocellulare plurinucleata, in rapporto<br />

a cristalli di colesterolo.<br />

degli elementi dentari non erotti origina<br />

una cisti follicolare. Studi specifici<br />

sull’incidenza di tali lesioni attorno a soli<br />

terzi molari indicano una percentuale<br />

attorno al 3%.<br />

Epidemiologicamente, l’incidenza delle<br />

cisti follicolari non è diversa tra uomo e<br />

donna, né tra mascellare superiore ed<br />

inferiore.<br />

Il trattamento di una cisti follicolare è<br />

chirurgico e può essere di tre tipi [11]:<br />

- cistectomia (o enucleazione)<br />

- cistotomia (o marsupializzazione)<br />

- tecnica combinata (prima cistotomia<br />

poi cistectomia).<br />

CASO CLINICO<br />

B. D., maschio, 42 anni, si presenta<br />

all’attenzione del suo dentista riferendo<br />

la fuoriuscita occasionale di liquido<br />

dalla zona distale dell’elemento 3.7.<br />

L’esecuzione di una radiografia endorale<br />

prima, e di una RX OPT poi, rivela<br />

la presenza di un’ampia lesione ossea<br />

radiotrasparente nell’emimandibola di<br />

si nistra, con interessamento degli elementi<br />

dentari 3.5, 3.6, 3.7 e 3.8. Il paziente<br />

viene dunque indirizzato dal suo<br />

curante in una struttura ospedaliera per<br />

un consulto. Si presenta alla nostra attenzione<br />

con gli esami radiografici fino<br />

ad allora eseguiti.<br />

All’anamnesi il paziente non presenta<br />

alcuna patologia attuale o passata e<br />

dichiara di non essere sottoposto ad<br />

alcuna terapia farmacologica.<br />

All’esame intraorale si riscontra l’assenza<br />

in arcata dell’elemento 3.8; il<br />

sondaggio parodontale rivela la presenza<br />

di una tasca di 10 mm nei siti<br />

DV, D e DL dell’elemento 3.7. Alla<br />

pal pazione la corticale vestibolare<br />

nell’emimandibola di sinistra non presenta<br />

segni di interruzione o alterazioni<br />

morfologiche. Il test di vitalità<br />

eseguito con cloruro di etile a carico<br />

degli elementi 3.5, 3.6 e 3.7 dà esiti<br />

positivi. L’esame clinico non evidenzia<br />

alcuna altra patologia odontostomatologica<br />

[FIGURA 1]. L’osservazione<br />

dell’esame radiografico rivela la presenza<br />

di una lesione radiotrasparente<br />

uniloculare a margini netti, con<br />

inclusa la corona anatomica di 3.8,<br />

nell’emimandibola di sinistra [FIGURA<br />

2]. L’elemento 3.8 si presenta mesioinclinato<br />

e dislocato dalla lesione<br />

distalmente rispetto a 3.7. La lesione<br />

include parzialmente anche l’apparato<br />

radicolare degli elementi 3.5, 3.6 e<br />

3.7. Su tale radiogramma non è visibile<br />

il canale mandibolare di sinistra,<br />

con sospetto che esso sia stato dislocato<br />

inferiormente dalla massa cistica.<br />

A completezza del quadro diagnostico,<br />

ed in previsione dell’intervento<br />

chirurgico, si richiede al paziente<br />

l’esecuzione di un esame TC con<br />

programma Dentascan. Le immagini<br />

cross dell’emimandibola confermano<br />

lo spostamento del nervo alveolare<br />

sinistro verso il basso, a contatto con<br />

la corticale inferiore del corpo mandibolare.<br />

L’esame rivela inoltre la scarsissima<br />

quantità di tessuto osseo a<br />

sostegno dell’elemento 3.7.<br />

Al paziente viene proposto il seguente<br />

piano di trattamento:<br />

• trattamento endodontico degli elementi<br />

3.5 e 3.6;<br />

13


• successiva asportazione (cistectomia)<br />

della lesione cistica contestualmente<br />

all’estrazione di 3.8<br />

e 3.7, entrambi irrimediabilmente<br />

compromessi,<br />

L’esecuzione di tutte le sedute è pianificata<br />

in ambito ambulatoriale ed in<br />

regime di anestesia locale. Rassicurato,<br />

e avvertito delle possibili sequele<br />

neurologiche a carico del nervo<br />

alveolare inferiore sinistro, il paziente<br />

accetta il trattamento.<br />

Procedure cliniche<br />

Durante la prima seduta vengono<br />

eseguite le terapie endodontiche degli<br />

elementi 3.5 e 3.6, in quanto la loro<br />

vitalità sarebbe stata compromessa<br />

dall’intervento di escissione della lesione<br />

cistica.<br />

A distanza di una settimana si procede<br />

all’intervento di cistectomia.<br />

Si procede alla somministrazione di<br />

1,8 ml di anestetico locale (mepivacaina<br />

3%) per ottenere un blocco di<br />

tipo tronculare del nervo alveolare<br />

inferiore di sinistra; a completamento<br />

della manovra anestetica si somministrano<br />

altri 1,8 ml (mepivacaina 2%<br />

con adrenalina) in zona vestibolare<br />

di 3.7 ed a livello del forame mentoniero.<br />

Si procede poi all’incisione marginale<br />

vestibolare di un lembo esteso<br />

dalla zona mesiale di 3.4 fino alla<br />

zona distale di 3.7; viene eseguita<br />

inoltre un’incisione verticale di rilascio<br />

che dalla zona mesiale di 3.4 si<br />

estende mesialmente. Si solleva un<br />

lembo vestibolare a tutto spessore<br />

e si espone la struttura ossea, che<br />

AGGIORNAMENTO<br />

Figura 7: RX OPT (controllo a 6 mesi). Già si osserva la parziale remineralizzazione della cavità cistica.<br />

appare conservata ed integra. Dopo<br />

aver evidenziato l’emergenza del forame<br />

mentoniero, si esegue osteotomia<br />

della corticale vestibolare fino a raggiungere<br />

la parete cistica. Fatto ciò,<br />

previa odontotomia verticale, per rendere<br />

l’avulsione il più conservativa possibile<br />

si procede all’estrazione di 3.7<br />

[FIGURA 3]. Successivamente si procede<br />

all’estrazione di 3.8, complicata<br />

dal dislocamento in senso posteriore<br />

dell’elemento dentario, esito dell’accrescimento<br />

della lesione cistica. In seguito<br />

si procede allo scollamento della<br />

parte cistica dal tessuto osseo circostante<br />

mediante cucchiai alveolari; infine<br />

si asporta l’intera parete cistica. Si<br />

procede poi ad un attento curettaggio<br />

della parete ossea rimanente. Questa<br />

procedura viene eseguita con particolare<br />

attenzione, poiché sul pavimento<br />

della cavità ossea, dopo la rimozione<br />

della parete epiteliale, si evidenzia il fa-<br />

Figura 8: RX OPT (controllo ad 1 anno).<br />

scio vascolo-nervoso alveolare inferiore,<br />

racchiuso in una compagine ossea<br />

fortemente rimaneggiata e assottigliata<br />

[FIGURA 4].<br />

La sutura viene eseguita a punti staccati<br />

con filo 5/0 in PTFE [FIGURA 5].<br />

La terapia farmacologica post-operatoria<br />

prescritta al paziente prevede<br />

la somministrazione di nimesulide<br />

(100 mg ogni 12 ore per 3 gg), amoxicillina<br />

(1 gr ogni 12 ore per 5 gg),<br />

clorexidina 0,12% (2 sciacqui al giorno<br />

per sette gg a partire dalla seconda<br />

giornata post-operatoria). Dopo<br />

14 giorni viene rimossa la sutura; la<br />

guarigione dei tessuti molli rientra<br />

nella norma.<br />

Esame istologico<br />

La parete cistica asportata è stata<br />

immersa in una soluzione fissativa di<br />

formalina tamponata al 10% e subito<br />

inviata per l’esame istopatologico,<br />

che ha confermato la diagnosi di cisti<br />

follicolare [FIGURA 6].<br />

Follow-up<br />

Il paziente esegue un esame RX OPT<br />

per monitorare il processo di guarigione<br />

della compagine ossea dopo<br />

circa 6 mesi, un anno e 3 anni dall’intervento<br />

chirurgico. I radiogrammi<br />

mostrano la progressiva remineralizzazione<br />

della zona occupata dalla<br />

cisti e la ricorticalizzazione del canale<br />

mandibolare [FIGURE 7, 8, 9].<br />

CONCLUSIONI<br />

Il quadro clinico e l’esame radiografico<br />

hanno permesso di formulare un’ipotesi<br />

diagnostica consolidata da diverse<br />

prove (gli elementi dentari coinvolti<br />

erano vitali, mancava un elemento in<br />

arcata, la lesione cistica presentava al<br />

suo interno la corona anatomica del<br />

14 VERONA MEDICA


Figura 9: RX OPT (controllo a 3 anni).<br />

dente incluso), ma che il solo esame<br />

istologico ha potuto confermare.<br />

La strategia terapeutica applicata in<br />

questo caso clinico è stata quella della<br />

cistectomia; l’esecuzione di una tecnica<br />

combinata (cistotomia seguita da successiva<br />

cistectomia) avrebbe comportato<br />

diversi svantaggi per il paziente.<br />

La cistectomia, ovvero l’escissione<br />

chirurgica di tutta la cisti in una sola<br />

seduta, offre una rapida risoluzione<br />

della patologia e permette di chiudere<br />

l’accesso chirurgico per prima intenzione.<br />

Gli svantaggi legati a tale pratica<br />

sono il rischio di frattura della mandibola<br />

durante l’intervento (nei casi di<br />

lesioni molto ampie), il rischio di lesioni<br />

iatrogene a fasci vascolo-nervosi o a<br />

strutture anatomiche vicine.<br />

La cistotomia prevede una rimozione<br />

parziale della parete cistica, la quale<br />

viene trasformata in una cavità accessoria<br />

del cavo orale. Così facendo si<br />

riduce la pressione endocistica e si<br />

inverte il processo osteoclastico, con<br />

riduzione progressiva delle dimensioni<br />

della cisti fino alla scomparsa.<br />

Questa metodica permette una riduzione<br />

delle dimensioni della cisti senza<br />

rischi di danno alle strutture adiacenti,<br />

con eventuale recupero ortodontico<br />

VERONA MEDICA<br />

AGGIORNAMENTO<br />

dell’elemento dentario responsabile<br />

della cisti. Gli svantaggi legati però alla<br />

cistotomia sono di tipo post-operatorio,<br />

ed hanno come esito una guarigione<br />

molto lenta con notevoli disagi per<br />

il paziente. La cavità accessoria infatti<br />

è spesso difficilmente pulibile, con<br />

conseguenze prevedibili e fastidiose<br />

(ristagno alimentare, alitosi,…). Altri<br />

inconvenienti sono legati alla spontanea<br />

tendenza dell’orifizio della cavità<br />

cistica a chiudersi (e dunque la necessità<br />

di usare dispositivi per mantenere<br />

la beanza, come garze iodoformiche<br />

o drenaggi) e la guarigione talvolta<br />

incompleta, che dunque necessità il<br />

reintervento.<br />

La tecnica combinata prevede una<br />

iniziale cistotomia, per far diminuire le<br />

dimensioni della lesione, ed una successiva<br />

cistectomia. Questa tecnica<br />

riduce i tempi di guarigione ed i rischi<br />

al momento dell’escissione, ma spesso<br />

si incontrano difficoltà nel chiudere<br />

per prima intenzione la breccia, creata<br />

per la marsupializzazione, alla fine<br />

dell’escissione. Questa metodica è indicata<br />

quando l’escissione è troppo rischiosa<br />

e la marsupializzazione richiede<br />

tempi di guarigione troppo lunghi.<br />

La scelta terapeutica dell’escissio-<br />

Nuova pagina WEB dell’Ordine dei Medici Chirurghi<br />

e degli Odontoiatri di Verona<br />

www.omceovr.it<br />

Informazioni e servizi “on line”<br />

ne totale della cisti piuttosto che<br />

una marsupializzazione è scaturita<br />

dalla volontà di ridurre al minimo lo<br />

scomfort post-operatorio al paziente,<br />

sfruttando la possibilità di agire in un<br />

contesto ancora delimitato dai tessuti<br />

duri (come mostrato dall’esame TC),<br />

e dal desiderio di accelerare la neoformazione<br />

di tessuto osseo nella cavità<br />

residua. Questa tecnica presenta<br />

rischi non trascurabili, necessitando<br />

quindi di attenzione e abilità chirurgica<br />

finalizzate a non lesionare il nervo<br />

alveolare inferiore.<br />

Il paziente deve essere seguito per<br />

almeno i primi dodici mesi successivi<br />

all’intervento ed invitato ad eseguire<br />

radiografie di controllo per monitorare<br />

il processo di guarigione ossea.<br />

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE<br />

[1] Ficarra G. Manuale di patologia e medicina<br />

orale. Ed. McGraw-Hill; 2001.<br />

[2] Re G, Sacco M. Elementi di clinica odontostomatologica.<br />

Ed. Minerva Medica; 1982.<br />

[3] Pindborg JJ, Kramer IRH. WHO Histological<br />

Typing of Odontogenic Tumours, Jaw Cysts<br />

and Allied Lesions, 1st edn. Springer-Verlag;<br />

Geneva 1971.<br />

[4] Kramer IRH, Pindborg JJ, Shear M. WHO<br />

Histological Typing of Odontogenic Tumours,<br />

2nd edn. Springer-Verlag; Geneva<br />

1992.<br />

[5] Browne RM. Some observations on the fluid<br />

of odontogenic cyst. J Oral Pathol 1976; 5:<br />

74-87.<br />

[6] Guven O, Keskin A, Akal UK. The incidence<br />

of: cysts and tumors around impacted third<br />

molars. Int J Oral Maxillofac Surg 2000; 29:<br />

131-135.<br />

[7] Barone R, Chiapasco M, Clauser C. Chirurgia<br />

Orale: le cisti dei mascellari. Ed. Timeo;<br />

1999.<br />

[8] Modica R. Odontoiatria clinica. Ed. Minerva<br />

Medica; 2004.<br />

[9] Carvalho PI, Kumagai LT, Cacavalle AC.<br />

dentigerous cyst associated with an unerupted<br />

mandibular third molar. Dentomaxillofac<br />

Radiol 1997; 26(2): 137.<br />

[10] August M, Faquin W, Ferrara NF, Kaban<br />

LB. Fine needle aspiration biopsy of intraosseous<br />

jaw lesions. J Oral Maxillofac Surg<br />

1999; 57: 1282-l 286.<br />

[11] Chiapasco M, Motta JJ. Le cisti dei mascellari.<br />

In: Chiapasco M. Manuale illustrato di<br />

chirurgia orale . Ed. Masson; 2002.<br />

15


Gruppo di Coordinamento<br />

dei Laboratori Pubblici<br />

della Provincia di Verona<br />

Coordinatore: prof. Giancesare Guidi<br />

Segreteria: Giovanni Bonadonna<br />

Recapito: giovanni.bonadonna@tin.it<br />

RACCOMANDAZIONI<br />

• Al primo appuntamento in gravidanza,<br />

a tutte le donne che non riportano<br />

determinazioni precedenti,<br />

va offerta la determinazione della<br />

glicemia plasmatica per identificare<br />

le donne con diabete preesistente<br />

alla gravidanza. sono definite affette<br />

da diabete preesistente alla<br />

gravidanza le donne con valori di<br />

glicemia plasmatica a digiuno ≥126<br />

mg/dl (7,0 mmol/l), di glicemia plasmatica<br />

random ≥200 mg/dl (11,1<br />

mmol/l), di HbA1c (standardizzata<br />

ed eseguita entro le 12 settimane)<br />

≥6,5%. Indipendentemente dalla<br />

modalità utilizzata, è necessario<br />

che risulti superiori alla norma siano<br />

confermati in un secondo prelievo.<br />

• Nelle donne con gravidanza fisiologica<br />

è raccomandato lo screening<br />

per il diabete gestazionale, eseguito<br />

utilizzando fattori di rischio definiti.<br />

A 16-18 settimane di età gestazionale,<br />

alle donne con almeno una<br />

delle seguenti condizioni:<br />

– diabete gestazionale in una gravidanza<br />

precedente<br />

– indice di massa corporea (IMC)<br />

pregravidico ≥30<br />

– riscontro, precedentemente o<br />

all’inizio della gravidanza, di valori<br />

di glicemia plasmatica compresi<br />

fra 100 e 125 mg/dl (5,6-6,9<br />

mmol/l)<br />

deve essere offerta una curva da carico<br />

con 75 g di glucosio (OGTT 75 g) e un<br />

ulteriore OGTT 75 g a 28 settimane di<br />

AGGIORNAMENTO<br />

Screening e diagnosi del diabete<br />

gestazionale<br />

(SNLG –ISS novembre 2011)<br />

età gestazionale, se la prima determinazione<br />

è risultata normale.<br />

Sono definite affette da diabete gestazionale<br />

le donne con uno o più valori di<br />

glicemia plasmatica superiori alle soglie<br />

riportate nella tabella 5.<br />

A 24-28 settimane di età gestazionale,<br />

alle donne con almeno una delle seguenti<br />

condizioni:<br />

– età ≥35 anni<br />

– indice di massa corporea (IMC)<br />

pregravidico ≥25 kg/m2<br />

– macrosomia fetale in una gravidanza<br />

precedente (≥4,5 kg)<br />

– diabete gestazionale in una gravidanza<br />

precedente (anche se con<br />

determinazione normale a 16-18<br />

settimane)<br />

– anamnesi familiare di diabete (parente<br />

di primo grado con diabete<br />

tipo 2)<br />

– famiglia originaria di aree ad altra<br />

prevalenza di diabete: Asia meridionale<br />

(in particolare India, Pakistan,<br />

Bangladesh), caraibi (per la popolazione<br />

di origine africana), Medio<br />

Oriente (in particolare Arabia Saudita,<br />

Emirati Arabi Uniti, Iraq, Giordania,<br />

Siria, Oman, Qatar, Kuwait,<br />

Libano, Egitto.<br />

Deve essere offerto un OGTT 75 g.<br />

Sono definite affette da diabete gestazionale<br />

de donne con uno o più valori di<br />

glicemia plasmatica superiori alle soglie<br />

riportate nella tabella 5.<br />

• Per lo screening del diabete gestazionale<br />

non devono essere utilizzati<br />

la glicemia plasmatica a digiuno, glicemie<br />

random, glucose challenge<br />

test (GCT) o minicurva, glicosuria,<br />

OGTT 100 g.<br />

• I professionisti devono informare le<br />

donne in gravidanza che:<br />

– nella maggioranza delle donne il<br />

diabete gestazionale viene controllato<br />

da modifiche della dieta e<br />

dell’attività fisica.<br />

– se dieta e attività fisica non sono<br />

sufficienti per controllare il diabete<br />

gestazionale, è necessario<br />

assumere insulina; questa condizione<br />

si verifica in una percentuale<br />

compresa fra il 10% e il 20%<br />

delle donne.<br />

– se il diabete gestazionale non<br />

viene controllato, c’è il rischio di<br />

un’aumentata frequenza di complicazioni<br />

della gravidanza e del<br />

parto, come pre-eclampsia e distocia<br />

di spalla.<br />

– la diagnosi di diabete gestazionale<br />

è associata a un potenziale<br />

incremento negli interventi di monitoraggio<br />

e assistenziali in gravidanza<br />

e durante il parto.<br />

– le donne con diabete gestazionale<br />

hanno un rischio aumentato,<br />

difficile da quantificare, di sviluppare<br />

un diabete tipo 2, in particolare<br />

nei primi 5 anni dopo il parto.<br />

• Alle donne cui è stato diagnosticato<br />

un diabete gestazionale deve essere<br />

offerto un OGTT 75 g non prima<br />

che siano trascorse 6 settimane dal<br />

parto.<br />

Tabella 5. Criteri per la diagnosi di GDM<br />

con OGTT 75 g<br />

Glicemia<br />

Plasmatica<br />

mg/dl mmol/l<br />

digiuno ≥92 ≥5,1<br />

dopo 1 ora ≥180 ≥10,0<br />

dopo 2 ore ≥153 ≥8,5<br />

Nota (a cura del gruppo di coordinamento dei<br />

laboratori pubblici della provincia di Verona)<br />

1) Per ottimizzare l’accettazione delle richieste<br />

di OGTT in gravidanza è utile che la prescrizione<br />

medica riporti la dizione: OGTT gravidanza<br />

o curva da carico di glucosio in gravidanza.<br />

16 VERONA MEDICA


PROFESSIONE E LEGGE<br />

Abolito il documento programmatico<br />

sulla sicurezza previsto dal “codice privacy”<br />

Con l’articolo 45 del D.L. 9 febbraio<br />

2012 n. 5 “Disposizioni urgenti<br />

in materia di semplificazione e di<br />

sviluppo” è stato soppresso l’obbligo<br />

di redigere il “Documento<br />

Programmatico sulla Sicurezza”<br />

(DPS o DPSS) per qualsiasi trattamento<br />

di dati personali ed anche<br />

l`autocertificazione sostitutiva del<br />

DPS (comma 1 bis art. 34 del D.lgs.<br />

196/2003): in pratica nessun soggetto<br />

(professionista, impresa etc.<br />

etc.) è più tenuto a redigere il Documento;<br />

il Decreto Legge va infatti<br />

ad abrogare la lettera g dell’articolo<br />

34 del D.lgs. 196/2003 ed i punti da<br />

19 a 19.8 e 26 del disciplinare tecnico<br />

allegato B al D.lgs. 196/2003; in<br />

particolare il predetto punto 26 prevedeva<br />

l’obbligo di indicare nella relazione<br />

accompagnatoria al bilancio<br />

di esercizio l’avvenuta redazione o<br />

aggiornamento del documento programmatico<br />

sulla sicurezza; risulta<br />

soppresso anche l’obbligo di interventi<br />

formativi degli incaricati del<br />

trattamento (punto 19.6 allegato B).<br />

Rimangono in vigore gli altri obblighi<br />

previsti dal D.lgs. 196/2003, così riassunti:<br />

• Nomina eventuale responsabile<br />

del trattamento (art. 29) all 49b<br />

• Designazione scritta degli incaricati<br />

del trattamento (art. 30) all 49c<br />

• Password di accesso al sistema<br />

informatico e variazione periodica<br />

delle password (punto 1 all. B al<br />

D.lgs. 196/2003)<br />

• Software antivirus e firewall (questo<br />

ultimo nel caso di trattamento di<br />

dati sensibili) e aggiornamento del<br />

software antivirus (punto 16 dell’allegato<br />

B - punto 20 allegato B)<br />

NORME COMpORTAMENTALI<br />

pER I MEDICI ChE EffETTuANO sOsTITuzIONI<br />

• Salvataggio (backup) dei dati (pun -<br />

to 19 allegato B)<br />

• Aggiornamento delle patches del<br />

software (punto 18 allegato B)<br />

• Adozione di misure per il ripristino<br />

dei dati entro 7 giorni (nel caso di<br />

trattamento di dati sensibili - punto<br />

23 allegato B)<br />

• Acquisizione di documentazione<br />

nel caso di affidamento a sogget ti<br />

esterni di realizzazione di misu re di<br />

sicurezza (punto 25 c. 1 dell’allegato<br />

B).<br />

Non vi é alcuna soppressione di obblighi<br />

in materia di installazione di telecamere;<br />

si rammenta che occor re<br />

pri ma di installare il sistema di videosorveglianza,<br />

richiedere il parere preventivo<br />

della D.P.L. ed ottenere la<br />

ne cessaria autorizzazione, per non<br />

in correre in violazioni dello Statuto dei<br />

Lavoratori.<br />

Si ricorda che all’atto dell’affidamento/accettazione dell’incarico di sostituzione devono essere sottoscritti i seguenti punti:<br />

• Il Medico Sostituto deve garantire il pieno rispetto degli orari d’ambulatorio e può modificarli solo previo accordo col Medico Titolare, tenuto<br />

conto dei disagi dell’utenza.<br />

• Il Medico Sostituto deve garantire lo stesso periodo di reperibilità telefonica attiva che viene garantita dal Medico Titolare (in genere ore<br />

8-10 con risposta diretta del titolare o di altra persona).<br />

• Nelle giornate di sabato e nei giorni prefestivi il Medico Sostituto deve rispettare gli impegni del Medico Titolare, deve effettuare la reperibilità<br />

telefonica e/o l’ambulatorio qualora fosse prevista attività ambulatoriale e deve effettuare le visite richieste anche se dovesse comportare<br />

un prolungamento dell’orario oltre le ore 10 del mattino.<br />

• Il Medico Sostituto si impegna a sostituire un solo medico per volta, salvo casi particolari -dichiarati- nello stesso ambito di scelta, per garantire<br />

agli utenti una presenza effettiva nella sede d’attività del tutto simile a quella del titolare.<br />

• Eventuali accordi tra Medico Titolare e Medico Sostituto al di fuori di questo regolamento devono comunque tenere presente che interesse<br />

principale è anche evitare disagi e servizi di scarsa qualità agli assistibili.<br />

VERONA MEDICA<br />

17


ATTUALITÀ<br />

Canone RAI<br />

per i computer negli studi medici ?<br />

La questione concernente l’applicazione<br />

del canone RAI a contribuenti<br />

che posseggano apparecchiature diverse<br />

da radio e televisioni (che tradizionalmente<br />

scontano l’imposta) non è<br />

stata ancora risolta in modo univoco<br />

ed incontestabile. Con la Risoluzione<br />

n. 102/E del 19 marzo 2008, l’Agenzia<br />

delle Entrate ha risposto ad una<br />

richiesta di chiarimenti presentata<br />

dall’ADUC (Associazione per i diritti<br />

degli utenti e consumatori) che verteva<br />

proprio sulla estendibilità del canone<br />

RAI anche ad apparecchiature digitali<br />

o multimediali diverse da quelle sulle<br />

quali il canone è stato applicato, cioè<br />

televisori e radio. L’ADUC ha chiesto<br />

all’Agenzia se alla nozione di apparecchio<br />

atto o adattabile alla ricezione<br />

delle radioaudizioni (soggetto al pagamento<br />

del canone ai sensi del Regio<br />

decreto legge n. 246 del 1938) siano<br />

riconducibili, tra gli altri, computer, modem,<br />

monitor, videotelefoni. Dal canto<br />

suo, l’Agenzia delle Entrate si è ritenuta<br />

non competente a chiarire a quali di<br />

questi apparecchi debba applicarsi<br />

il canone ed ha ritenuto competente<br />

per la risoluzione della questione il<br />

Ministero delle Comunicazioni (oggi<br />

Ministero dello Sviluppo Economico),<br />

invitandolo, con nota 67800 del 2007,<br />

a pronunciarsi sulla questione. Ad oggi<br />

non sussiste nessun atto ufficiale del<br />

Ministero che abbia accolto la richiesta<br />

dell’Agenzia delle Entrate, per cui sembra<br />

non esserci ancora una risposta<br />

certa, tale da fugare qualsiasi dubbio<br />

sulla questione. Il sito ufficiale della Rai<br />

ricomprende tra i soggetti obbligati al<br />

pagamento del canone speciale anche<br />

gli studi professionali; tuttavia occorre<br />

precisare che sul sito si fa riferimento<br />

al canone speciale dovuto per il<br />

possesso di TV o radio, non anche per<br />

al possesso di altre apparecchiature.<br />

Da ciò, quindi, si potrebbe asserire che<br />

non esiste alcun provvedimento, né di<br />

natura legislativa, né di natura amministrativo<br />

- regolamentare, che consenta<br />

di affermare che anche il possesso di<br />

apparecchiature elettroniche diverse<br />

da Tv e radio comporti l’automatico obbligo<br />

di pagare il canone Rai. Un ulteriore<br />

punto che deve necessariamente<br />

essere preso in considerazione è il seguente:<br />

quando anche si ammettesse<br />

che il canone debba applicarsi anche<br />

a coloro che posseggono apparecchi<br />

quali computer o videotelefonini, si dovrebbe<br />

valutare attentamente l’uso al<br />

quale tali apparecchi siano destinati.<br />

Nel caso in cui il possesso di tali apparecchi<br />

elettronici sia giustificato da<br />

esigenze professionali ovvero, ancor di<br />

più, nel caso in cui il possesso di tali<br />

apparecchi sia imposto da accordi o<br />

contratti cogenti ed inderogabili che<br />

vincolino il possessore, non si può<br />

imporre sic et simpliciter il pagamento<br />

del canone. La situazione di colui che<br />

è tenuto al possesso di un computer<br />

per esigenze ed obblighi professionali<br />

è ben diversa da quella di un comune<br />

privato che possiede un computer<br />

per scopi personali; e di tale diversità<br />

non si può non tener conto in sede di<br />

estendibilità del canone Rai. Nel caso<br />

del medico di medicina generale, tale<br />

professionista, in forza di un accordo<br />

vincolante con il Servizio Sanitario Nazionale<br />

(e non quindi in base ad una<br />

libera scelta in tal senso) è obbligato<br />

a possedere un computer per effettuare<br />

tutta una serie di adempimenti<br />

che gli sono imposti dall’accordo su<br />

indicato (trasmissione on line dei certificati<br />

INPS, adempimenti in tema di<br />

trasmissione dati, ecc). Non può pretendersi<br />

pertanto il pagamento del<br />

canone di abbonamento televisivo da<br />

parte di tale soggetto, in primo luogo,<br />

perché l’utilizzo del computer esula<br />

da qualsiasi fruizione di servizi visivi<br />

od audiovisivi Rai; in secondo luogo,<br />

perché il possesso dell’apparecchiatura,<br />

occorre ribadirlo, non è il frutto<br />

di una libera scelta del professionista,<br />

ma deriva dal corretto adempimento<br />

degli accordi con il Servizio Sanitario<br />

Nazionale, ai quali il medico non può<br />

non adeguarsi.<br />

ExTRACOMuNITARI E quOTE MMg, uNA sENTENzA fA ChIAREzzA<br />

L’Asl non può chiedere al medico di famiglia il rimborso delle quote erogate per pazienti extracomunitari il cui permesso di soggiorno risulta scaduto. A dirlo è<br />

il Tribunale del lavoro di Milano, con una sentenza che dovrebbe mettere la parola fine a una querelle lunga circa quattro anni. Tutto inizia nel 2007, quando la<br />

Regione Lombardia dà mandato alle Asl di cancellare dalle liste degli assistiti i cittadini extracomunitari la cui posizione non è più aggiornata da almeno 12 mesi. E<br />

in più le autorizza a recuperare le quote erogate ai medici di famiglia che li hanno in cura. Poiché il provvedimento regionale vanta effetto retroattivo, i Mmg colpiti<br />

dal provvedimento si vedono chiedere la restituzione di somme in alcuni casi ingenti, anche superiori ai 10mila euro. Di qui il ricorso al Tribunale del lavoro, che<br />

nella sentenza risalente alla settimana scorsa ha dato ragione ai generalisti. Secondo i giudici, infatti, le disposizioni della Regione contrastano con la Convenzione<br />

nazionale della Mg e con l’Accordo integrativo lombardo: la prima, all’articolo 40, impone al medico di famiglia di assistere il paziente extracomunitario «anche<br />

nelle more del rinnovo del permesso di soggiorno», il secondo stabilisce all’articolo 7 che non si procede «alla cancellazione automatica della scelta del cittadino<br />

extracomunitario» se non in caso di «mancato rinnovo del permesso di soggiorno, così come comunicato all’Asl dagli organi competenti». In base al provvedimento<br />

della Regione, invece, le Asl erano autorizzate a rimuovere il nominativo anche solo in assenza di informazioni aggiornate da parte degli uffici per l’immigrazione.<br />

18 VERONA MEDICA


Novità<br />

fiscali 2012<br />

Tante sono le novità fiscali previste<br />

quest’anno per imprese e professionisti.<br />

Per attuare la riforma fiscale, il<br />

Governo sarà al lavoro i prossimi nove<br />

mesi. Tre sono i punti principali previsti<br />

dalla Legge Delega: il primo è dedicato<br />

all’equità e alla razionalizzazione<br />

del sistema fiscale italiano; il secondo<br />

LA NUOVA ICI:<br />

IMU DAL 2012<br />

AUMENTO DELL’IVA<br />

DAL 1° SETTEMBRE 2012<br />

LA NUOVA TASSA RIFIUTI:<br />

“RES” DAL 2013<br />

ATTUALITÀ<br />

all’evasione, all’elusione e al rapporto<br />

tra fisco e contribuenti; il terzo rivede<br />

la tassazione in funzione della crescita<br />

dell’internazionalizzazione delle imprese<br />

e della tutela dell’ambiente. L’equità<br />

fiscale passerà soprattutto attraverso<br />

la riforma del Catasto che avrà<br />

il compito di collegare i valori fiscali<br />

degli immobili al loro valore di mercato<br />

(sarà rilevante la localizzazione,<br />

la qualità dell’immobile e la superficie<br />

in metri quadrati anziché il numero di<br />

vani). La delega riscriverà anche il sistema<br />

sanzionatorio, secondo criteri<br />

di proporzionalità rispetto alla gravità<br />

dei comportamenti. Ma la grande rivoluzione<br />

della delega arriverà con la<br />

tassazione separata per il reddito delle<br />

aziende e delle attività professionali: al<br />

fine di incentivare il reinvestimento degli<br />

utili nell’impresa o nello studio professionale,<br />

verrà tassato il reddito prodotto<br />

dall’impresa o dallo studio con<br />

una aliquota Irpef fissa e non scaglioni<br />

(probabilmente al 27,5%). Ciascun socio<br />

dell’impresa o dello studio sarà poi<br />

tassato, con l’aliquota progressiva irpef<br />

a scaglioni, solo se gli utili verranno<br />

effettivamente incassati e non nel caso<br />

in cui essi vengano reinvestiti nell’attività.<br />

Per attuare la riforma il Governo si<br />

concede 9 mesi di tempo per emanare<br />

uno o più decreti legislativi.<br />

Fuori dalla riforma, elenchiamo intanto<br />

le principali novità previste dai decreti<br />

già approvati in questi ultimi mesi:<br />

• torna l’Ici sulla prima casa, però con una nuova veste, quella dell’IMU<br />

(imposta municipale propria), prevista dal federalismo fiscale. Si pagherà<br />

in due rate, come l’ici, il 16 giugno ed il 16 dicembre di ogni anno. L’entrata<br />

in vigore sarà già dal 2012. Le aliquote dell’IMU saranno le seguenti:<br />

• del 4 per mille (i Comuni potranno variare al max del 2 per mille)per l’abitazione<br />

principale ed al max una pertinenza per tipo<br />

• del 2 per mille per i fabbricati rurali (i Comuni potranno portarla al 1‰)<br />

• del 7,6 per mille per tutti gli altri immobili (i Comuni avranno la possibilità<br />

di alzarla o abbassarla del 3‰)<br />

• i titolari dell’abitazione principale (in cui ci sia dimora e residenza) potranno<br />

usufruire di una detrazione pari a 200 €, a cui si aggiunge una ulteriore<br />

detrazione di 50 € per ogni figlio fino a 26 anni che abbia dimora e residenza<br />

nell’abitazione<br />

• sono state abrogate le disposizioni che consentivano ai Comuni di<br />

assimilare ad abitazione principale le unità concesse in uso gratuito<br />

ai parenti, e di regolamentare le pertinenze. Anche coloro che gli anni<br />

precedenti avevano concesso in uso gratuito immobili a familiari senza<br />

pagare l’ici, dal 2012 dovranno pagare l’IMU<br />

• la base di calcolo per conteggiare l’Imu sarà più alta di quella dell’Ici poiché<br />

sono aumentati i moltiplicatori, che variano in base al gruppo catastale<br />

di riferimento (senza entrare nel dettaglio del valore dei moltiplicatori,<br />

la base imponibile dell’IMU risulterà più che raddoppiata rispetto alla vecchia<br />

base imponibile ICI)<br />

• l’IMU assorbirà anche l’Irpef sui redditi fondiari, mentre rimarranno l’Irpef<br />

o la cedolare secca solo sui fabbricati concessi in locazione<br />

• previsto l’aumento delle aliquote IVA del 2% a partire dal 1° settembre<br />

2012: l’aliquota del 21% passerà quindi al 23% e quella del 10% passerà<br />

al 12%. Resta, invece, inalterata, l’aliquota agevolata del 4%. Tali misure<br />

necessiteranno tuttavia di un provvedimento attuativo<br />

• possibile poi un ulteriore incremento dello 0,5% dal 1° gennaio 2014<br />

• introduzione della RES, nuova tassa sui rifiuti e sui servizi, a partire dal<br />

2013. Il tributo colpirà “chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi<br />

titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre<br />

rifiuti urbani”, e sarà commisurato alla quantità e qualità medie di rifiuti<br />

prodotti per unità di superficie<br />

• entro il 31.10.2012 dovrà essere emanato il decreto attuativo che stabilirà<br />

i criteri di determinazione del tributo; quindi i cittadini dovranno attendere<br />

tale data per sapere con precisione quanto pagare<br />

20 VERONA MEDICA


A REGIME DETRAZIONE<br />

DEL 36% E PROROGA<br />

DETRAZIONE DEL 55%<br />

PIù SPAZIO ALL’ISEE PER<br />

OTTENERE AGEVOLAZIO-<br />

NI E SCONTI DAL 2013<br />

AUMENTO ADDIZIONALE<br />

REGIONALE IRPEF<br />

PER IRES ED IRPEF<br />

DEDUCIBILE AL 100%<br />

L’IRAP SUL COSTO<br />

DEL LAVORO<br />

SUPER-PRELIEVO<br />

SUI BENI DI LUSSO<br />

DAL 2012<br />

MISURE<br />

ANTIEVASIONE<br />

VERONA MEDICA<br />

ATTUALITÀ<br />

• diventa a regime la detrazione Irpef del 36% sulle ristrutturazioni edilizie:<br />

si tratta di un intervento importante considerato che tale agevolazione esiste<br />

da più di 10 anni ma era sempre stata prorogata, l’ultima ne aveva stabilito la<br />

scadenza al 31.12.2012. Le novità più importanti, in vigore dal 2012, sono:<br />

• la detraibilità delle spese per la ricostruzione o il ripristino dell’immobile<br />

danneggiato a seguito di eventi calamitosi e delle spese per opere<br />

volte a evitare gli infortuni domestici<br />

• detrazione del 25% del prezzo pagato per comprare case in edifici<br />

oggetto di restauro-risanamento conservativo e di ristrutturazione<br />

edilizia purché vendute entro 6 mesi dalla fine dei lavori<br />

• gli eredi continueranno a beneficiare delle rate non usufruite dal defunto ma<br />

solo se continueranno a detenere materialmente e direttamente il bene<br />

• trasferimento delle quote residue di detrazione automatico, in caso<br />

di compravendita, salvo diverso accordo tra le parti<br />

• la proroga fino al 2012 della detrazione Irpef del 55% per gli interventi<br />

di risparmio energetico<br />

• dal 1° gennaio 2013, per gli interventi di risparmio energetico, con<br />

particolare riguardo all’istallazione di impianti basati sull’impiego<br />

delle fonti rinnovabili di energia, spetterà la detrazione del 36%, con<br />

un limite di 48.000 € per unità immobiliare<br />

• a partire dal 2013 tutte le agevolazioni fiscali ed i benefici assistenziali<br />

saranno legati all’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente)<br />

e, oltre una certa soglia di reddito, non saranno più concessi<br />

(come avviene già per molte prestazioni sociali dei Comuni)<br />

• già aumentata per tutti l’addizionale regionale all’IRPEF, che passa dallo<br />

0,9% all’1,23% (già con effetto dall’anno 2011)<br />

• questo punto non riguarda tutti i cittadini ma solo coloro che hanno partita<br />

iva e pagano l’irap.<br />

• l’Irap sul costo del lavoro sarà completamente deducibile ai fini Irpef ed Ires<br />

• aumentano le deduzioni Irap per le assunzioni di lavoratrici e per i<br />

giovani sotto i 35 anni d’età che operano in azienda con contratto a<br />

tempo indeterminato<br />

• dal 1° gennaio 2012 per le auto di lusso con oltre 185 Kw di potenza<br />

si applicherà un’addizionale erariale sul bollo pari a 20 € per ogni Kw<br />

eccedente il limite indicato<br />

• tassati anche le unità con scafo superiori ai 10 metri, per gli stazionamenti<br />

giornalieri o per frazione di giorno commisurata alla lunghezza delle<br />

imbarcazioni<br />

• viene istituita un’imposta erariale sugli aeromobili privati in proporzione<br />

al peso massimo al decollo<br />

• rafforzamento della tracciabilità dei pagamenti, con una riduzione del<br />

limite all’uso del contante a € 1.000<br />

• dal 01.01.2012 le banche e gli altri operatori finanziari sono obbligati a<br />

comunicare periodicamente all’anagrafe tributaria le movimentazioni dei<br />

conti dei clienti<br />

• controlli sulle imprese per il pagamento del canone RAI<br />

• regime tributario premiale per le imprese che decidano di inviare telematicamente<br />

al fisco i dati relativi a corrispettivi, fatture emesse o ricevute e<br />

risultanze di operazioni non soggette a fattura; per tali imprese, in particolare,<br />

sono assicurate assistenza negli adempimenti, velocizzazione dei rimborsi<br />

Iva e alcune agevolazioni in merito all’applicazione degli studi di settore<br />

• non ci saranno condoni<br />

21


PRELIEVO<br />

SUI CAPITALI SCUDATI,<br />

ATTIVITA’ FINANZIARIE ED<br />

IMMOBILI ALL’ESTERO<br />

AUMENTO DELLE ACCISE<br />

SUI CARBURANTI<br />

“ACE”: AIUTO ALLA<br />

CRESCITA ECONOMICA<br />

BOLLI SUI C/C<br />

IMPOSTA DI BOLLO<br />

SULLE ATTIVITà<br />

FINANZIARIE<br />

SPESOMETRO<br />

INDAGINI FINANZIARIE<br />

LIBERALIZZAZIONI<br />

ATTUALITÀ<br />

• bollo speciale dal 2012 per i rapporti ancora “segretati” dallo scudo fiscale<br />

con aliquota 1% per il 2012, 1,35% per il 2013 e 0,4% a regime dal 2014<br />

• prevista inoltre un’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute<br />

all’estero da persone fisiche dell’1 per mille nel 2012 e dell’1,5 per mille<br />

a decorrere dal 2013 sul valore delle attività finanziarie<br />

• anche le case all’estero saranno tassate al 7,6 per mille (come previsto per<br />

l’IMU sugli immobile detenuti in Italia)<br />

• aumentate con l’entrata in vigore del decreto anche le accise sui carburanti<br />

ad uso autotrazione<br />

• introdotta un’agevolazione che prevede una riduzione delle imposte per le<br />

società che hanno aumentato il capitale proprio entro il 31 dicembre 2011<br />

e che potrà essere calcolata già in Unico 2012<br />

• dal 01.01.2012 imposta di bollo sugli estratti conto di €34,20 se il titolare<br />

è una persona fisica ovvero di € 100 se il titolare è altro soggetto (es.<br />

società)<br />

• viene introdotta una esenzione dal bollo qualora l’intestatario del conto sia<br />

una persona fisica e il valore medio di giacenza annuo non sia superiore a<br />

5.000€<br />

• introdotta una imposta di bollo (“minipatrimoniale”) dovuta sul possesso<br />

di attività e strumenti finanziari (esclusi fondi pensione e sanitari)<br />

• il tributo sarà dovuto nella misura proporzionale annua sul valore di mercato<br />

all’1 per mille per l’anno 2012, elevato all’1,5 per mille dal 2013.<br />

L’importo minimo dovuto è fissato in € 34,20, quello massimo in € 1200,<br />

quest’ultimo fissato solo per il 2012<br />

• prevista esenzione solo per i buoni postali fruttiferi non superiori a 5.000 euro<br />

• il 31.01.2012 è già avvenuto primo invio all’Agenzia delle Entrate del cosiddetto<br />

“spesometro”. A tale invio saranno obbligati annualmente tutti i<br />

soggetti passivi per rendere note le operazioni oltre i 3000 € (3.600€ se<br />

comprensivi di iva)<br />

• come già reso noto dal 01.01.2012 le banche e gli altri operatori finanziari<br />

sono obbligati a comunicare all’anagrafe tributaria le movimentazioni dei<br />

conti dei clienti<br />

• nuove s.r.l. con 1: possibilità per i giovani sotto i 35 anni di età che potranno<br />

dare vita a società srl senza atto notarile e con un solo euro di capitale sociale<br />

• attività liberalizzate: decadenza delle norme che prevedono limiti numerici,<br />

licenze o atti preventivi di autorizzazione per l’apertura di un’attività<br />

economica<br />

• integrata la normativa sulle società tra professionisti (stp): l’assetto societario<br />

dovrà essere tale da rendere i soci professionisti titolari della maggioranza<br />

di almeno i due terzi nelle decisioni<br />

• assicurazioni: aumentano le tutele contro le truffe Rc auto (es. scatola<br />

nera sul veicolo, ecc)<br />

• tariffe professionali: abrogate le tariffe minime e massime previste per le<br />

libere professioni. Durata del tirocinio ridotta da 3 anni a 18 mesi<br />

• farmacie: in arrivo nuovi esercizi commerciali<br />

• notai: entro il 2015 aumenteranno fino a 1000 nuove sedi<br />

• prorogato al 01 giugno 2012 il termine per definire le regole di riduzione<br />

delle commissioni di pagamento con carta di credito<br />

• gratuità delle spese di apertura e gestione dei conti destinati all’accredito<br />

e al prelievo di pensioni ammontanti fino a 1500 euro mensili<br />

22 VERONA MEDICA


SEMPLIFICAZIONI<br />

ATTUALITÀ<br />

COMUNICATO AGLI ISCRITTI<br />

Abbiamo attivato il nuovo servizio di segreteria telefonica.<br />

Quando telefonerete all’Ordine sentirete la voce del RISPONDITORE AUTOMATICO,<br />

che provvederà a smistare la chiamata secondo le esigenze di chi chiama.<br />

VERONA MEDICA<br />

• bollino blu: non sarà più annuale ma verrà prodotto contestualmente alla<br />

revisione auto<br />

• i certificati saranno trasmessi e richiesti on-line<br />

• social card: saranno i Comuni a gestire la nuova “social card”, la carta<br />

acquisti destinata alle famiglie in disagio economico<br />

• via al portale unico per iscriversi all’Università on-line<br />

• welfare: verifiche incrociate sui fruitori di servizi assistenziali<br />

• le nuove carte d’identità verranno rilasciate con scadenza fissata al giorno<br />

di nascita del titolare<br />

• i box e posti-auto realizzati negli edifici esistenti potranno essere venduti<br />

anche separatamente dall’appartamento di cui sono di pertinenza<br />

• privacy: soppresso l’obbligo per imprese e studi professionali di tenere il<br />

DPS (Documento Programmatico sulla Sicurezza)<br />

LE OPZIONI SARANNO:<br />

• DIGITARE 1 PER PRATICHE ENPAM<br />

• DIGITARE 2 PER PUBBLICITÀ SANITARIA E RUOLI<br />

• DIGITARE 3 PER AMMINISTRAZIONE, ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI<br />

• DIGITARE 4 PER COMMISSIONE ODONTOIATRI<br />

Senza nessun imput digitato e rimanendo in linea<br />

la chiamata sarà dirottata al primo operatore disponibile.<br />

Confidiamo di poterVi dare un servizio migliore<br />

STUDIO COMMERCIALISTA ZANARDI<br />

ANGIARI (<strong>VR</strong>)<br />

TEL. 0442 660245<br />

La segreteria dell’Ordine<br />

23


Costruire<br />

la Sanità<br />

Scomparso Giuseppe Castellarin,<br />

manager in campo medico e padre<br />

di Verona Emergenza.<br />

Prolifico autore di saggi e libri.<br />

di MARIA TERESA FERRARI<br />

Il dottor Giuseppe Castellarin, direttore<br />

sovrintendente sanitario emerito degli<br />

Istituti Ospitalieri di Verona, si è spento<br />

dopo una breve malattia, lasciando un<br />

grande vuoto nella Sanità veronese.<br />

Affollatissima e molto partecipata la<br />

commemorazione che gli è stata dedicata<br />

al Centro Medico Marani dove a<br />

parlare di lui sono stati in tanti, colleghi<br />

amici ma anche ex allievi.<br />

Costruire per lui era la chiave della<br />

vita. E dopo aver edificato il suo futuro<br />

con lo studio, ha costruito un tassello<br />

importante della sanità, in tempi<br />

in cui molto era ancora da fare, con<br />

quell’intuizione, quel dono di vedere<br />

oltre, che lo aveva fatto osare senza<br />

paura. Con un entusiasmo contagioso<br />

e grande determinazione.<br />

Ha vissuto a Verona per quarantacinque<br />

anni; nella città scaligera si era<br />

trasferito dal Friuli, dove era nato a<br />

Casarsa della Delizia, in provincia di<br />

Pordenone. Dopo la laurea in medicina<br />

e chirurgia presso l’Università di<br />

Padova, la specializzazione in medicina<br />

legale ed infortunistica, in igiene e<br />

tecnica ospedaliera e in igiene pubblica,<br />

proprio in Friuli aveva inizialmente<br />

svolto attività di anatomo-patologo,<br />

chirurgo e medico-legale.<br />

Giuseppe Castellarin è stato il più<br />

giovane direttore sanitario d’Italia: ha<br />

ricoperto questo incarico presso gli<br />

Istituti Ospitalieri di Verona dal 1967<br />

al 1968, quella di vice direttore dal<br />

1968 al 1975, e di direttore sanitario<br />

dell’ospedale Civile Maggiore di Verona<br />

dal 1975 al 1982, dell’Ospedale<br />

Policlinico di Verona dal 1986 al 1988.<br />

È stato sovrintendente sanitario del<br />

Presidio Ospedaliero di Verona dal<br />

ATTUALITÀ<br />

1988 al 1994. Nel 1995 era stato nominato<br />

direttore generale dell’ULSS<br />

21 di Legnago, incarico mantenuto<br />

fino alla fine del 1999. L’elenco delle<br />

cose fatte in tanti anni di attività è<br />

lungo; oltre alla docenza presso l’Università<br />

scaligera, è stato nel 1971 promotore<br />

e organizzatore del “Centro<br />

Grandi Ustionati” di Verona, dal 1988<br />

al 1994 coordinatore e presidente del<br />

Centro Oncologico regionale dell’area<br />

veneta occidentale e ha introdotto<br />

nel 1973 il concetto di sanificazione<br />

ospedaliera; ha costituito e organizzato<br />

nel 1986 il servizio di emergenza<br />

sanitaria nella provincia di Verona.<br />

Quello che ha sempre considerato il<br />

fiore all’occhiello dei suoi progetti, è<br />

il servizio di Verona Emergenza. Era il<br />

20 luglio 1987 quando tutto il sistema<br />

definito “Verona Emergenza” è entrato<br />

in funzione: «Il successo di questa<br />

iniziativa – ricordava Giuseppe Castellarin<br />

durante un’intervista - è stato<br />

determinato anche dall’organizzazione<br />

di una Centrale Operativa unica<br />

provinciale e dalla diffusione di un numero<br />

per l’emergenza, iniziative sorte<br />

proprio in concomitanza con l’inizio<br />

del servizio di elisoccorso, e che hanno<br />

garantito, tramite<br />

una gestione unica e<br />

centralizzata delle richieste<br />

di intervento<br />

sanitario, un razionale<br />

funzionamento della<br />

rete dei soccorsi».<br />

L’istituzione del 118<br />

e la creazione di una<br />

rete di basi di elisoccorso<br />

della Regione<br />

Veneto hanno reso<br />

ufficiale il lavoro che<br />

sin dal 1987 Verona<br />

Emergenza aveva<br />

concretamente sviluppato.<br />

«Quello di Verona<br />

Emergenza – concludeva<br />

il dott. Castellarin<br />

- è stato un percorso<br />

irto di difficoltà<br />

e di costanti preoccupazioni,<br />

ma è stata<br />

anche una stagione<br />

di grandi entusiasmi<br />

e soddisfazioni. Basti<br />

ricordare che siamo<br />

stati un importante<br />

esempio per altre real-<br />

Giuseppe Castellarin<br />

tà: negli anni novanta abbiamo infatti<br />

contribuito alla nascita dei primi sistemi<br />

di emergenza in altre città italiane:<br />

Genova, Siena, Cagliari, Mantova, Udine,<br />

Capri per la Campania, Palermo».<br />

Tante sono le parole che ha scritto in<br />

studi e pubblicazioni – oltre 100 lavori<br />

scientifici pubblicati su testi e riviste<br />

nazionali ed internazionali - altrettante<br />

quelle spese per elaborare progetti,<br />

nati durante la sua direzione sanitaria.<br />

E sono infinite quelle che ha “vissuto”<br />

nel privato, quando appuntava su un<br />

diario i momenti importanti della sua<br />

giornata o si dilettava, anche nel cuore<br />

della notte, a scrivere poesie. Molte<br />

le ritroviamo in un libro, cui lui teneva<br />

particolarmente, e che ha visto la luce<br />

proprio lo scorso giugno. Salviamo la<br />

memoria. Il rito del racconto (Gabrielli<br />

Editori, 2011) è il testamento culturale<br />

che ci ha lasciato. Lui lo considerava<br />

il suo testamento spirituale, perchè la<br />

memoria è un bene prezioso, perchè<br />

la memoria si tramandi di generazione<br />

in generazione. Non solo per non<br />

dimenticare, ma anche perchè aiuti i<br />

giovani ad aprirsi e confrontarsi con<br />

meno paura e diffidenza alle altre culture.<br />

24 VERONA MEDICA


STORIA DELLA MEDICINA<br />

Ciarlatani e medicastri:<br />

i mercanti della salute a Verona<br />

tra Seicento e Settecento<br />

GIANNA FERRARI DE SALVO<br />

È stato scritto molto sui ciarlatani. A<br />

occuparsene non sono stati solo gli<br />

storici della medicina, ma anche autori<br />

di teatro 1 , pittori e incisori 2 . I ciarlatani<br />

iniziarono a diffondersi in Europa dal<br />

XVI secolo. Anche la città scaligera ne<br />

accolse a centinaia: tirolesi, veneziani,<br />

piemontesi, lombardi, toscani, umbri,<br />

napoletani, laziali, pugliesi, siciliani,<br />

polacchi, maltesi; alcuni nobili e persino<br />

delle donne (si trattava di vedove,<br />

o figlie di ciarlatani). I documenti conservati<br />

nell’Archivio di Stato di Verona<br />

fanno luce su circa 150 anni di attività<br />

di medicastri locali e non, sui loro preparati<br />

terapeutici e sulle malattie che<br />

avrebbero dovuto curare. Paolo Rigoli 3<br />

— e prima di lui Francesco Scarcella 4<br />

— ha attinto dalle carte in oggetto per<br />

raccontare questa sfaccettatura della<br />

medicina che, bisogna dire, non ebbe<br />

sempre un senso negativo né fu priva<br />

di una sua dignità.<br />

Sotto il nome di “ciarlatano” (da ciarlare<br />

= parlare) erano compresi ogni<br />

sorta di venditori nelle pubbliche piazze<br />

di prodotti terapeutici, cavadenti,<br />

mezzi chirurghi e mezzi speziali, conosciuti<br />

anche come montainbanco<br />

[= saltimbanco, termine che deriva da<br />

“salire, saltare sul banco” per illustrare<br />

con “ciarle” mirabolanti pozioni] 5 . I<br />

medici ciarlatani, e i ciarlatani medici,<br />

per richiamare gente e spingerla ad<br />

acquistare la loro merce spettacolarizzavano<br />

la rappresentazione facendosi<br />

accompagnare da giocolieri e da<br />

teatranti. Sul banco [= palco] la loro<br />

recita, intervallata da musica e canti,<br />

consisteva in un dialogo — botta e risposta<br />

— con gli spettatori; una sorta<br />

di teatro secondario. Alla fine dell’esibizione<br />

venivano messi in vendita<br />

ritrovati e medicamenti “miracolosi”<br />

VERONA MEDICA<br />

che spesso consolidavano infondate<br />

speranze di guarigione nelle persone<br />

semplici o soltanto rese disperate dal<br />

bisogno.<br />

Ai ciarlatani era generalmente concesso<br />

il commercio dei loro preparati<br />

terapeutici — quasi tutti dalle proprietà<br />

straordinarie, con nomi altisonanti<br />

e, spesso, di pura fantasia — a patto,<br />

però, che ottenessero il rilascio<br />

della patente e che si astenessero<br />

dall’esercitare la medicina fisica, cioè<br />

visitare il paziente. Nel Settecento, il<br />

più insigne e notevole tra tutti coloro<br />

che sostarono a Verona fu Buonafede<br />

Vitali “saltimbanco”— come egli orgogliosamente<br />

amava chiamarsi — noto<br />

sotto il nome di Anonimo. Eccezionale<br />

figura di ciarlatano, colto e di nobili<br />

natali, preparatore e dispensatore di<br />

medicamenti, chirurgo 6 e chimico, fornito<br />

di rara oratoria, fu ideatore di un<br />

modo scenografico di fare Medicina<br />

abbinando la professione sanitaria<br />

con quella del commediante. Nato nel<br />

1686 a Busseto, Parma, esercitò alcuni<br />

anni a Verona. Studioso di fama,<br />

fu definito da Goldoni «un ciarlatano<br />

di specie molto rara degno di essere<br />

registrato negli annali del secolo» 7 .<br />

Ricevuto in tutte le corti europee, la<br />

sua popolarità lo porterà ospite dello<br />

zar Pietro il Grande. Più volte a Roma<br />

anche come archiatra, guarirà Innocenzo<br />

XIII dal singhiozzo, curato con<br />

insuccesso dagli specialisti della corte<br />

pontificia. Percorse in lungo e in largo<br />

la penisola, fu docente a Palermo e in<br />

diverse università italiane, dal 1742 dimorò<br />

a Verona dove morirà il 2 ottobre<br />

1745 8 . Nel 1743 fu eletto Protomedico 9<br />

della città e dell’ospedale dei Santi<br />

Giacomo e Lazzaro della Tomba 10 ,<br />

posto da lui occupato sino alla morte.<br />

Fu sepolto nella chiesa dei Santi Apostoli<br />

11 . Il nipote Buonafede junior 12 , suo<br />

figlio adottivo, attribuì il decesso alla<br />

peripneumonia, mentre il referto stilato<br />

sul registro dell’Ufficio di Sanità indica<br />

«febbre e dolori, curato dal medico<br />

conte Gasparo Preame (o Priami)» 13 .<br />

Tra il 1743 e il 1744, l’Anonimo (così è<br />

sempre citato nel registro degli attestati<br />

di morte) esercitò in ospedale e<br />

in città. Fra coloro che ebbe in cura<br />

troviamo: conte Carlo Guerrer (mal di<br />

petto), reverendo Niccolò Vigani Canella<br />

(mal di petto), nobile Laura Zanini<br />

vedova di Giovanni Schioppo (apoplessia),<br />

Mario figlio del conte Girolamo<br />

Franco (arioma), e altri 14 . Esperto<br />

di termalismo, scrisse un trattato sulle<br />

acque di Caldiero che fu pubblicato<br />

postumo 15 .<br />

In Provisioni e Capitoli circa il medicar,<br />

componere medicamenti ed altro<br />

spettante la medicina, stampato nel<br />

1608 16 , si fa riferimento a tutti gli abusivi<br />

in materia medica segnalando che<br />

«molti zaratani ed empirici circolatori<br />

[= girovaghi] e donnicciole, con medicamenti<br />

da loro chiamati magistrali, o<br />

secreti, […] vendono nelle piazze con<br />

poco timore del Signore Iddio e grave<br />

danno del prossimo […], che non<br />

addottorati, né esaminati da Collegi<br />

Pubblici, con licenze fasulle o senza<br />

licenza, esercitano a grave pernice de’<br />

popoli e sprezzo delle Leggi». Si puntualizza<br />

che nessuno potrà esercitare<br />

l’Arte Medica, sia fisica che chirurgica,<br />

«se dopo il dottorato non avrà appresa<br />

la pratica per due anni continui in<br />

fisica, e uno in chirurgia, sotto [un]<br />

medico perito, che almeno abbi anni<br />

dodeci di professione». Viene proibito<br />

ai chirurghi, benché licenziati o dottorati<br />

in chirurgia, di dar medicamento<br />

per bocca, purgare gli infermi, visitare i<br />

febbricitanti, o gli aggravati da ulteriori<br />

mali 17 . Ai barbieri 18 è vietato medicare<br />

ferite ed altre gravi malattie senza l’assistenza<br />

di un medico fisico o chirurgo<br />

diplomato, ordinare medicine, cavare<br />

25


sangue e altro, «com’è nel giuramento<br />

prestato nel licenziarsi».<br />

Allora era un gran proliferare di ciarlatani<br />

empirici e ciurmatori, detti altrimenti<br />

cerretani (dal castello di Cerreto nei<br />

pressi di Spoleto) o magnaguadagni,<br />

bagatellieri, alchimisti-chimici-chemiatri<br />

veri o presunti che, forniti di abilità<br />

istrionica, vendevano illegalmente i<br />

loro preparati promettendo di guarire<br />

mille incurabili infermità. Furono talora<br />

così numerosi, o tali guai provocarono<br />

alla salute dei poveri illusi, che si fecero<br />

più serrate le disposizioni per ostacolare<br />

anche la spesso eccessiva condiscendenza<br />

dei Collegi Medici. L’11<br />

marzo 1642, i Provveditori alla Sanità<br />

di Venezia dettarono nuove leggi in<br />

aggiunta ai capitoli emanati il 28 settembre<br />

1617, ribadendo, innanzitutto,<br />

che i privilegi [= attestati] e le licenze<br />

dei medici ebrei dovevano essere riconosciuti<br />

dal Collegio dei Medici e confermati<br />

dal Magistrato di Sanità «con<br />

espressa proibitione di poter in maniera<br />

alcuna medicar cristiani, potendo<br />

solo eseguir la professione suddetta<br />

nel Ghetto proprio d’essi ebrei, in pena<br />

di pagar ducati cento per cadauna volta<br />

che contraffacessero […] et, in oltre,<br />

di star anno uno in priggione serrata<br />

alla luce, dalla quale non si possa liberare<br />

se non averà fatto l’effettivo<br />

esborso delli sopraddetti ducati cento.<br />

Che alcun zarattano, montainbanco, ò<br />

altro sia che sorte di persone si voglia,<br />

doppo avute le licenze non possano<br />

vender alcun componimento» se non<br />

in vasi sigillati da un notaio con il bollo<br />

di San Marco «sotto pena ai contraffattori,<br />

di bando, priggion, corda, galera,<br />

et altro, ad arbitrio della Giustitia, oltre<br />

il perder la robba et ducati cinquanta<br />

applicati come sopra». Il dispositivo a<br />

stampa era affisso ogni anno sopra le<br />

scale di San Marco, a Rialto e ai soliti<br />

luoghi pubblici in tutto lo Stato.<br />

I ciarlatani che ambivano ottenere il<br />

permesso di produrre e distribuire i<br />

loro “secreti”, pagata la dovuta tassa,<br />

consegnavano all’Ufficio di Sanità la<br />

nota dei medicinali e gli ingredienti impiegati,<br />

affinché potessero essere esaminati<br />

ed approvati «dalla Banca delli<br />

signori medici e speçieri». Una prima<br />

relazione giurata veniva redatta dalla<br />

Commissione del Collegio dei Medici<br />

Fisici. Risultando il voto favorevole,<br />

altri due medici e il Protomedico del<br />

Magistrato assistevano alla manipola-<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

zione e assegnavano il giusto prezzo<br />

di vendita 19 . Gli stampatori potevano<br />

riprodurre la “ricetta” solo a vista del<br />

“privilegio”, pena una multa di cento<br />

ducati. Le ricette dovevano portare in<br />

calce l’indicazione della tipografia che<br />

sarebbe servita da traccia alle forze<br />

di polizia per identificare il “trafficante”.<br />

Nessun medicinale poteva essere<br />

venduto o regalato senza la licenza (da<br />

rinnovarsi ogni tre mesi e ogniqualvolta<br />

si passava in uno Stato diverso) pena<br />

una multa di cento ducati e altre pene<br />

accessorie ad arbitrio del Collegio, più<br />

il bando perpetuo dallo Stato Veneto.<br />

L’8 giugno 1683 i Provveditori alla Sanità,<br />

con il solito avviso a stampa, mettevano<br />

in guardia le popolazioni rurali<br />

circa il modus operandi di alcuni ciar-<br />

Ciarlatani<br />

latani che non si facevano «scrupolo di<br />

praticarsi tagli, scottature considerabili<br />

con ogli, peze e rasa [= ragia, trementina]<br />

e simili materie, facendosi mordere<br />

da serpenti, o ingurgitare veleni, dando<br />

avvio a diversi inconvenienti» 20 . Qualora<br />

nei paesi si fossero visti ciarlatani,<br />

o vagabondi, vendere con «rilasciata<br />

sfacciataggine e temerarietà […] medicamenti,<br />

triache, ò altro, à pregiudizio<br />

della comune salvezza», gli abitanti erano<br />

autorizzati ad avvertire «a tocco di<br />

campana martello, onde poter arrestare<br />

il trasgressore e, requisita la merce,<br />

condurlo alla Giustizia».<br />

Le fonti utilizzate per il presente saggio<br />

provengono dall’archivio Campagna 21 :<br />

un fascicolo denominato «Ciarlatani»<br />

e il «Registro Ciarlatani incomincia 15<br />

febbraio 1738 [Copie tratte dal suo originale<br />

in carta pecora]». Il primo copre<br />

un periodo che va dal 1660 al 1722, il<br />

secondo ospita copie di documenti dal<br />

1642 al 1803. Vi si trovano anche due<br />

originali ricette a stampa 22 , vari avvisi a<br />

stampa o la loro trascrizione. Lo spoglio<br />

sistematico del materiale (numerosi<br />

fogli sono inseriti in modo del tutto<br />

casuale) permette di trarre un quadro<br />

abbastanza completo dell’avvicendarsi<br />

di questi personaggi itineranti.<br />

Qui di seguito si dà di ogni ciarlatano il<br />

medicamento (i medicamenti) e, dove<br />

possibile, si documenta la composizione<br />

dei preparati 23 , omettendo, per<br />

ovvie ragioni di spazio, le varie date<br />

delle licenze conferite da Venezia e<br />

Verona.<br />

Licenze e privilegi per vendere, et<br />

far vendere et distribuire nell’inclita<br />

dominante et in ogni altra città e<br />

luoco del Serenissimo Dominio (in<br />

b. CXLVI, n. 2388)<br />

1. Giuseppe Toscano [detto Capèl<br />

d’oro]: ELETTUARIO ORVIETANO 24<br />

«contro morsicature e veleni 25 ».<br />

2. Isabella Scaramuzzina: COMPOSI-<br />

TIONE PER IL MAL FRANCESE.<br />

3. Francesco Dorato, di Venezia:<br />

OGLIO DI SASSO 26 .<br />

4. Francesco Picco, veneziano: OGLIO<br />

DI SASSO.<br />

5. Andrea Polli: PILLOLE ANGELI-<br />

CHE 27 .<br />

6. Girolamo Dari [detto il Polacco]:<br />

ARCANO «composto di grasso umano,<br />

per dolori frigidi, mal di madre 28 ,<br />

siffolamento d’orecchie [= acufeni],<br />

tagli, contusioni, vermi et opilatione<br />

di milza, et altri mali da frigida intemperie<br />

cagionati». La licenza ottenuta a<br />

Verona nel 1686 gli fu revocata l’anno<br />

dopo, ad istanza di Giovanni Leonardi,<br />

romano, che vendeva il medesimo<br />

prodotto (v. scheda 2o), e multato per<br />

500 ducati, poiché il suo Arcano fu<br />

ritenuto «pregiudiziale e delusorio».<br />

Per continuarne il commercio dovrà<br />

mutarne il nome, pena il pagamento<br />

di altri 500 ducati, bando e prigione.<br />

7. Francesco Cian [detto Padovanello<br />

o Moro]: OGLIO SOLARE 29 ; PIETRA<br />

ARTIFICIALE. Nel 1693 fu denunciato<br />

dal cavadenti bresciano Giovanni<br />

Battista Lamberti che, rifacendosi<br />

ad un proclama contro i “ciarlatani<br />

ingannevoli”, lo accusa di aver venduto<br />

a Monzambano, a Valeggio e<br />

a Peschiera € di domenica e senza i<br />

26 VERONA MEDICA


equisiti necessari e nonostante le<br />

proibizioni € medicamenti per i denti e<br />

l’Elettuario da lui nominato ORVIETA-<br />

NO (dal medesimo detto anche Triaca<br />

di Venezia), contro i veleni, asserendo<br />

che «non può essere che sporchezzi<br />

danabili e perniciosissimi alla salute».<br />

8. Zuane [Giovanni] Lonardi: COM-<br />

POSITIONE DI GRASSO HUMANO 30<br />

«valevole per molti mali».<br />

9. Giuseppe Francesco Roselli: ELET-<br />

TUARIO detto DEL VECCHIO ORVIE-<br />

TANO contro i veleni.<br />

10. Domenico Suman: DIATESSERON 31 .<br />

11. Bartolomeo Falconi, piemontese:<br />

OGLIO DI SASSO ossia DEL STRAZ-<br />

ZONE.<br />

12. Antonio Rappi [detto il Veronese],<br />

con la figlia Penezia: BALSAMO RO-<br />

MANO «per mali cagionati da frigidità<br />

e scottature»; ELETTUARIO BELZO-<br />

AR 32 contro i veleni.<br />

13. Antonio Messedino: ACQUA COM-<br />

POSTA detta BIRIA.<br />

14. Francesco Messedini, fu Antonio,<br />

bresciano: BALSAMO DI GINEPRO<br />

«per molti mali che da umori freddi<br />

vengono cagionati, però che siano<br />

senza febbre, e questo deve essere<br />

specificato nella ricetta».<br />

15. Francesco Panizza da Venezia:<br />

OGLIO DI SASSO «per mali da frigidità<br />

dipendenti, vermi, et per uso di rimedio<br />

esterno».<br />

16. Giacomo Filippo Robilardi o Rubilanti<br />

[detto il medico inglese]: ACQUA<br />

EMULGENTE, BALSAMO, QUIN T’ES -<br />

SENZA 33 , ELETTUARIO; ELETTUA-<br />

RIO MAGISTRALE OPPIATO SALUTE<br />

DI VITA «per il mal francese»; BALSA-<br />

MO CATTOLICO 34 «valevole a guarir<br />

doglie frigide et humide», uso esterno;<br />

CEROTTO PERFETTO «per piaghe di<br />

gambe»; OLIO DEI MATTONI 35 «opportuno<br />

e valevole per gli acclarati mali<br />

di doglie frigide e umide»; CEROTTO<br />

PRO CREPATIS «perfettissimo rimedio<br />

per li crepati 36 ».<br />

17. Giovanni Antonio Palombi, detto il<br />

Gran Napolitano: BALSAMO «per dolori<br />

freddi e umidi»; UNGUENTO DEL<br />

FUOCO per scottature; CONSERVA 37<br />

«per levar il dolor di denti proveniente<br />

da causa fredda».<br />

18. Giovanni Gelmini: OGLIO DI SAS-<br />

SO «a beneficio de’ corpi humani».<br />

19. Carlo Riva, bresciano: ELETTUA-<br />

RIO TRIACALE.<br />

20. Giovanni Leonardi, romano, marchese<br />

di Belforte: PURGATIONE DO-<br />

VERONA MEDICA<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

MESTICA «contro tumori, gomme, e<br />

altri mali provenienti da morbo gallico».<br />

Dopo alcuni casi di «sconcerti e<br />

incomodi a pregiuditio della salute» gli<br />

venne revocata la licenza. Approfondito<br />

l’esame dei composti — tutti di<br />

natura vegetale — nel giugno 1698 gli<br />

fu permesso di commerciare di nuovo<br />

tale preparato con l’aiuto di suo figlio<br />

Francesco Maria.<br />

21. Bortolamio di Giovanni [detto il<br />

Gaetano]: BALSAMO «per dolori da<br />

matteria fredda et humida, vermi e tagli»;<br />

UNGUENTO per scottature; SE-<br />

CRETO per guarire il dolore di denti<br />

causato da «materia fredda».<br />

22. Giuseppe Bresciano [detto il Ferrarese],<br />

genero di Domenico Molena,<br />

padovano, [detto il Moro dalle Vipere]:<br />

ELETTUARIO TRIACALE 38 contro<br />

i veleni.<br />

23. Giuseppe Rossi, romano: ES-<br />

SENZA DI ROSMARINO.<br />

24. Michel Angelo Valdita [detto Todeschini]:<br />

OGLIO intitolato SOLE<br />

TERRENO «per sanare dolori frigidi,<br />

ferite semplici e mali esteriori»; ES-<br />

SENZA ANGELICA «per dolore di<br />

denti»; UNGUENTO «per la rogna e<br />

scottatura da fuoco».<br />

25. Giuseppe Maria Felice Scutellio,<br />

cavaliere del Sacro Romano Impero,<br />

cittadino di Trento 39 . Licenza per<br />

«fabbricare, comporre e manipolare<br />

e vendere, li suoi fini secreti […] preparati<br />

il 12 maggio 1703 alla presenza<br />

continua dell’eccellentissimo Francesco<br />

Giuseppe Tron, protomedico<br />

[…] intitolati: BALSAMO PER I VERMI<br />

«per ogni male dai medesimi causato,<br />

e specie per la febbre maligna, la<br />

peste contagiosa, veleni, ipocondria<br />

o flatoipocondriaco 40 , mal di madre<br />

e Parone (?), oppilazione di fegato e<br />

milza»; BALSAMO SPECIFICO «per<br />

dolori colici dipendenti da causa<br />

fredda»; BALSAMO SPECIFICO «per<br />

dolori ordinari di ventre e flati frigidi»;<br />

BALSAMO SPECIFICO «per piaghe,<br />

tagli e ferite»; POLVERE «per stagnar<br />

sangue dal naso subitamente»; POL-<br />

VERE «per la ponta o sii pleuritide»;<br />

POLVERE «per i calcoli, renella e difficoltà<br />

d’urina, previa l’espurgazione da<br />

farsi da medico fisico»; VINO MEDI-<br />

CATO «da manipolarsi per il mal francese»;<br />

EMPIASTRO o sia CEROTTO<br />

«per la sciatica».<br />

26. Giuseppe Rappi di Antonio, detto<br />

l’alfier Veronese: BALSAMO SALUTI-<br />

FERO «utile alle piaghe delle gambe<br />

provocate da fredde e umide cause,<br />

non esclusi i dolori gallici, nei reumatismi<br />

umidi e freddi, nei vermi dei<br />

fanciulli», uso esterno; DONUM DEI,<br />

prezzo: 15 soldi l’oncia 41 .<br />

27. Mattia Barra (Borra) [detto il napolitano]:<br />

BALSAMO SALUTIFERO RO-<br />

DEANI «benefico per i corpi umani».<br />

28. Giuseppe Salvador Rappi: BAL-<br />

SAMO SALUTIFERO; BALSAMO DO-<br />

NUM DEI creato dal cavalier Bori 42 ;<br />

CEROTTO UTILE. Il primo, «per le piaghe<br />

delle gambe provocate da fredde<br />

e umide cause, escluso l’impiego per<br />

dolori gallici, reumatismi umidi e freddi,<br />

nei vermi dei fanciulli», soldi dieci<br />

per oncia.<br />

29. Giuseppe Bresciani [detto il Ferrarese]<br />

43 : BALSAMO DEL SOL «per<br />

doglie frigide et humide», uso esterno.<br />

30. Sebastiano Benelli [detto il Professor<br />

Chimico]: BALSAMO INNO-<br />

CENTIANO 44 «per infirmità frigide,<br />

umide e ventose».<br />

31. Domenico di Rossi: BALSAMO<br />

SIMPATICO 45 «per ferite, scottature e<br />

altro».<br />

32. Pietro Antonio Todeschi romano:<br />

BALSAMO IMPERIALE 46 , uso esterno.<br />

33. Giovanni Battista Sabotti: BAL-<br />

SAMO «per doglie frigide et humide»,<br />

uso esterno.<br />

34. Lodovico Aquila [detto il Celestino<br />

Romano]: BALSAMO D’ARMATA 47<br />

«per tagli e mali provenienti da frigidità<br />

et humidità».<br />

35. Andrea Matraglia: BALSAMO detto<br />

DELLO STRAZZONE «per dolori<br />

freddi, umidi e ventosi, vermi e effetti<br />

matricali [= della matrice] procedenti<br />

dalle medesime cause», uso esterno.<br />

36. Homobon di Bonhomo: OGLIO<br />

DE LATERIBUS ò sia DE’ FILOSOFI 48 .<br />

37. Angelo Bonifacio Donini: BALSA-<br />

MO ROMANO «per doglie causate da<br />

humor frigido»; SECRETI PER SCOT-<br />

TAURE; ELETTUARIO «contro veleni<br />

non corrosivi in dose di una drama 49 »;<br />

PILLOLE per i denti.<br />

38. Domenico Fedeli [detto il Mantoanino]<br />

napoletano: BALSAMO FI-<br />

LOSOFICO detto DELLA REGINA<br />

DI SVEZIA «per dolori provenienti da<br />

causa fredda, et effetti di cibarie, et<br />

per semplici tagli»; COMPOSITIONE<br />

«per quietar il dolor de’ denti causato<br />

da humori freddi».<br />

39. Nicolò Squadrini: QUINTA ES-<br />

SENZA DI ROSMARINO.<br />

27


40. Simon Greco (Grego) veneziano:<br />

OGLIO DI STRAZZONE, uso esterno.<br />

41. Giovanni Bertacchini e Bortolo<br />

Ghinelli da Montefestino modenese:<br />

OGLIO DI SASSO.<br />

42. Giuseppe Colombani, da Parma<br />

[detto l’Alfier Lombardo]: ACQUA per<br />

gli occhi; UNGUENTO per il fuoco;<br />

BALSAMO UNIVERSALE «valevole<br />

per infermità provenienti da causa frigida<br />

e in ferite semplici, per li mali e<br />

flati procedenti da causa frigida, con<br />

facoltà di poter essere preso anco per<br />

bocca, in poca quantità di cinque in<br />

sei gocie al più», uso esterno; ELET-<br />

TUARIO DI GINEPRO THERIACALE<br />

«per levar la crudità d’humori freddi e<br />

per la debolezza dello stomaco, così<br />

per li veleni non corrosivi».<br />

43. Claudio Amelli: OGLIO ossia BAL-<br />

SAMO SIMPATICO.<br />

44. Francesco Verai veneziano:<br />

COMPOSTO TERIACALE; BALSAMO<br />

DI GRASSO HUMANO; POLVERE<br />

TERIACALE purgativa.<br />

45. Giuseppe Tortoriti, Ferante Capel<br />

d’Oro: ORVIETANO; GRASSO<br />

DI VIPERA; POLVERE PURGATIVA<br />

DELL’ORVIETANO; POLVERE PER LI<br />

VERMINI; PIETRA SIMPATICA per il<br />

fuoco 50 .<br />

46. Giovanni Battista Testa: QUINTA<br />

ESSENZA DELL’OSMARINO.<br />

47. Giulio Cesare Corazza [detto il<br />

Bologna]: ELETTUARIO TRIACALE<br />

contro i veleni.<br />

48. Giovanni Francesco Rocca: SALE<br />

VOLATILE ARMONIACO 51 ; SPIRITO<br />

DI LIME per il mal di denti; ESSENZA<br />

DI ROSMARINO; ACQUA OFTALMI-<br />

CA; OGLIO DI GINEPRO; SPIRITO DI<br />

TEREBINTO 52 ; BALSAMO per ferite.<br />

49. Tommaso Toscano [detto l’Orvietano]:<br />

ORVIETANO; PILLOLA; GRAS-<br />

SO DI VIPERA; PIETRA SIMPATICA;<br />

POLVERE DELL’ORVIETANO purgativa.<br />

50. Giuliano Franchi [detto il Romano]:<br />

COMPOSITIONE BALSAMICA;<br />

PILLOLE ANGELICHE; CONSERVA<br />

ANGELICA.<br />

51. Giuseppe Sachetti [detto Gamba<br />

Curta]: BALSAMO POLIGRANO RE-<br />

GIO DI GAMBA CURTA.<br />

52. Properzio Raimondi [detto Scarnecchia],<br />

bolognese: BALSAMO AN-<br />

GELICO 53 «per doglie et altri mali humidi<br />

e frigidi»; UNGUENTO da fuoco.<br />

53. Giovanni Battista Zucchi Terzi:<br />

BALSAMO IMPERIALE.<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

54. Francesco Maria Gaforio [nipote<br />

di Francesco Cian, detto Padovanello]:<br />

BALSAMO SIMPATICO ORIEN-<br />

TALE, per uso esterno; SALE VOLA-<br />

TILE per il «solo odorato».<br />

55. Pier Francesco Vidini: BALSAMO,<br />

uso esterno.<br />

56. Giovanni Taschi: AQUA BAL-<br />

SAMICA; OGLIO BALSAMICO «per<br />

ferite semplici, vermi, debolezza di<br />

stomaco e dolori causati da materie<br />

fredde», uso esterno e interno.<br />

57. Buonafede Vitali [detto l’Anonimo<br />

54 ], dopo aver sostenuto l’esame<br />

di medicina e chimica, viene ritenuto<br />

sufficientemente abile e perito «così<br />

nella teorica, come nella pratica della<br />

medicina, della chirurgia, delle<br />

meccaniche, della chimica e dell’altre<br />

onorevoli scienze che adorano<br />

Buonafede Vitali<br />

l’animo suo e particolarmente con<br />

l’esperimentate prove degli ottimi medicamenti<br />

da lui manipolati e dispensati<br />

con esito felice nei casi ancora<br />

più gravi e difficili, laonde ha riportato<br />

somma laude dalli virtuosi professori<br />

di questa Città». A Verona, il 16 marzo<br />

1717 sostenne l’esame di medicina e<br />

l’8 ottobre 1718, dai Rettori di Verona<br />

e Provveditori alla Sanità, gli viene<br />

concessa «facoltà di manipolare e<br />

vendere tutti i suoi singolari medicamenti<br />

chimici e poterli applicare nei<br />

mali cronici e nei lunghi mali abbandonati<br />

dalla metodica, quanto che<br />

l’esperienza ha dimostrato la facoltà e<br />

loro pregio nel sanare le più ardue infermità».<br />

Vitali diede alle stampe molti<br />

opuscoli di ricette; tra i suoi secreti più<br />

famosi: PILLOLE ERMETICHE; CERA<br />

CATTOLICA; ALESSIFARMACO [=<br />

antidoto]; BALSAMO ANODINO MI-<br />

NERALE 55 ; CONFETTO SOLUTIVO;<br />

FEBBRIFUGO; SCIROPPO e OLIO DI<br />

FULIGINE 56 , e molti altri.<br />

58. Tomaso Merula fu Giuseppe:<br />

ORVIETANO «per veleni non corrosivi»;<br />

PILLOLE DI GRASSO DI VIPE-<br />

RA; PIETRA SIMPATICA; POLVERE<br />

DELL’ORVIETANO PURGATIVA.<br />

59. Antonio Nava [detto il Capuccino]:<br />

ELETTUARIO ORVIETANO «contro<br />

i veleni, composto da sei droghe<br />

[…] di buona qualità». Il medico veronese<br />

Stefano Piccoli avverte che<br />

il farmaco debba essere dispensato<br />

«passati però mesi sei dalla sua compositione».<br />

60. Felice [Felicita] Berti: ERCOLE VI-<br />

TALE; SPIRITO ANGELICO, entrambi<br />

per uso esterno.<br />

61. Alessandro Tecioli: OGLIO DI<br />

SAS SO.<br />

62. Marcello Salomoni [detto il Persiano]:<br />

OLIO DI STRAZZON.<br />

63. Antonio Maria Cusani [detto il<br />

Milanese]: OGLIO «per far crescere i<br />

capelli»; POLVERE «per suffragio dei<br />

dolori».<br />

64. Giuliano Franchi [detto il Romano]:<br />

BALSAMO DI MARTE 57 «per doglie<br />

fredde e simili mali».<br />

65. Giovanni Battista Mascheroni:<br />

BALSAMO DETTO LEVANTINO 58 .<br />

66. Claudio Tiberio: ACQUA BALSA-<br />

MICA INNOCENZIANA «per guarire<br />

flati, dolori colici, anco ferite, piaghe,<br />

da applicarsi alternativamente».<br />

67. Carlo Greco: COMPOSTO TRIA-<br />

CALE «per affezioni fredde di stomaco<br />

e per le qualità venefiche degl’animali<br />

e de’ vegetabili».<br />

68. Giovanni Rossi: BALSAMO «per<br />

tagli e ferite semplici».<br />

69. Giuditta Turchi: BALSAMO UN-<br />

GARICO 59 per uso esterno.<br />

70. Giovanni Battista Formentelli, veronese:<br />

OGLIO DI CALAMITA 60 «per<br />

humori freddi, humidi, crudi, e tagli»,<br />

uso esterno.<br />

71. Giovanni Domenico Colussi [detto<br />

il Turchetto], romano: BALSAMO<br />

DELLA MECCA «per mali da cause<br />

fredde, tagli, ferite e contusioni», uso<br />

esterno.<br />

72. Giuseppe Calabria: BALSAMO<br />

«per ferite dove non c’è forte infiammazione;<br />

OGLIO «per indisposizione<br />

di stomaco causate da catarri e freddure».<br />

28 VERONA MEDICA


73. Costanzo Baglioni: BALSAMO DI<br />

ROMA; BALSAMO SIMPATICO.<br />

74. Giovanni Antonio Lippomano, veneto:<br />

OGLIO DE LATERIBUS COM-<br />

POSTO.<br />

75. Giovanni Velt: SECRETO «valevole<br />

per guarire dal flato, obstruzioni di<br />

milza, oppressioni di stomaco».<br />

76. Anna Maria Sacchetti, vedova di<br />

Giuseppe detto Gamba Curta: BAL-<br />

SAMO POLIGRANO REGIO ovvero<br />

OGLIO DEL SOLE.<br />

77. Marco Tambi 61 : BALSAMO LI-<br />

VORNESE «per dolori e flatti dipendenti<br />

da causa fredda», uso esterno.<br />

78. Giuseppe Bortolotti e Domenico<br />

Vitali, cognati, di Ferrara: BALSAMO<br />

ANGELICO «per sanare i dolori provocati<br />

da frigidità e umidità, per tagli»;<br />

BALSAMO PER IL FUOCO, uso<br />

esterno.<br />

79. Giovanni Stefano Maccani (o<br />

Maccari?): BALSAMO AQUILINO<br />

DELLA PRINCIPESSA «valente per<br />

tagli e ferite, vermini, debolezza di<br />

stomaco e altre crudità», uso esterno.<br />

80. Felice Nicoli [detto il Modenese]:<br />

SPIRITO FILOSOFICO «per debolezza<br />

di stomaco, flati, dolori da crudità,<br />

o acido soverchio, contusioni, tagli e<br />

ferite semplici, doglie da freddure»,<br />

uso interno ed esterno.<br />

81. Giovanni Franceschini [norcino 62 ]:<br />

BALSAMO DI VITA «per piaghe, ferite<br />

e contusioni, da essere adoperato<br />

così esternamente, come internamente<br />

63 »; ACQUA PER LA SCOLA-<br />

ZIONE [= gonorrea];CEROTTO PER<br />

LE ROTTURE; CEROTTO PER LE<br />

PIAGHE; UNGUENTO PER LA CAR-<br />

NOSITà; PILLOLE CALMARIE, o sia<br />

SEMI DI CATAPUCIA 64 ; BALSAMO<br />

POTABILE «per l’arenelle de’ calcoli».<br />

82. Francesco Leonardi, romano:<br />

ELETTUARIO PER VELENI «non corrosivi,<br />

in dose di una drama»; SECRE-<br />

TO «valevole per purgare la testa e<br />

mantenere i denti».<br />

83. Francesco Novello [detto Padoanello]:<br />

OGLIO SOLARE «per vermi e<br />

dolori da cause fredde»; PIETRA «per<br />

dolore dei denti» 65 , uso esterno.<br />

84. Antonio Rebecchi, romano: BAL-<br />

SAMO DI GERUSALEMME DISTIL-<br />

LATO; CEROTTO «per mali nascenti»;<br />

CEROTTO «per li denti alentati»;<br />

SPIRITI DELLA FONDERIA DI SUA<br />

ALTEZZA REALE DI FIRENZE. Nella<br />

supplica autografa, il Rebecchi chiede<br />

la licenza «affinché possa procac-<br />

VERONA MEDICA<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

ciarsi il viver non solo per sé che per<br />

la numerosa famiglia».<br />

85. Gioseppa Grimaldi, di Malta:<br />

TINTURA ANTISCORBUTICA «per<br />

le gengive ulcerate»; ELETTUARIO<br />

OPIATICO «per i denti mossi»; POL-<br />

VERE ODONTALGICA «per sbiancare<br />

li denti»; POLVERE DI SALUTE «per<br />

la flussione [= emorragia] e dolore di<br />

denti»; EMPIASTRO CEFALICO 66 «per<br />

fortificare il corpo».<br />

86. Gabriel Tonepan, tirolese: ME-<br />

DICAMENTI DI SOLI SEMPLICI ET<br />

HERBE. Nelle licenze rilasciate da<br />

Verona nel 1732 e nel 1735, si fa<br />

cenno all’«esito felice riportato, con<br />

commendazione e con lode in molte<br />

importantissime cure da lui sostenute<br />

col risanare infermi d’idropisia, punta<br />

[= pleuritide], piaghe, et altri mali».<br />

Egli manipolava i farmaci insieme al<br />

figlio Giovanni. Nel 1736 chiedeva una<br />

proroga di altri cinque anni per poter<br />

continuare a vendere nel territorio della<br />

Serenissima 67 .<br />

87. Francesco Tiroco fu Domenico<br />

Maria, di Taggia diocesi di Albenga:<br />

ELETTUARIO detto STOMACHICO<br />

per debolezza di stomaco; COMPO-<br />

SIZIONE ANTISTENICA «per effetti<br />

uterini»; DECOTTO «utile per il morbo<br />

gallico»; CEROTTO «per la rottura»;<br />

ENTE 68 PELLEGRINO «profittevole<br />

dove bisogna stimolar e rissolver»;<br />

Una farmacia barocca<br />

ESTRATTO DELLA VIRGA AUREA 69<br />

«valevole per i calcoli»; COLLIRIO, o<br />

sia ACQUA DA OCCHI «da adoperarsi<br />

in particolare per li mali esterni».<br />

88. Domenico Ordelasi [Ordelafi?]:<br />

BALSAMO SIMPATICO «per dolori da<br />

frigidità e umidità, ferite e tagli semplici»<br />

uso esterno; POLVERE «per conservare<br />

li denti e farli bianchi 70 ».<br />

89. Giovanni Giacomo Dupar, chirurgo<br />

francese: COMPOSITIONE ossia<br />

STILLATO «per paralisia», uso interno<br />

e esterno; DECOTIONE d’ISSOPO<br />

«per asmatici (contenente scaliosa e<br />

edera terrestre)», uso interno; PRE-<br />

PARAZIONE dell’OGLIO di SOLFO<br />

«detta senz’acido, per mal di petto<br />

specialmente cronici, ulcere esterne,<br />

dolori intestinali», uso interno e esterno;<br />

DECOZIONE «per sputo di sangue»;<br />

PILLOLE SOLVENTI e DECOT-<br />

TO DI SALSA «per morbo gallico»,<br />

uso interno 71 .<br />

90. Angelo Gardato, tenente della<br />

Compagnia del colonnello Giga Berini:<br />

CAUSTICO e DECOTTO «per spine<br />

ventose, tumori, erpeti, ulcere, cancrene,<br />

piaghe sirose, fistole di qualunque<br />

sorte e altri consimili mali, tanto in benefitio<br />

delle militie, quanto nelli casi ne’<br />

quali venisse soprachiamato» 72 .<br />

Registro 2396 (Registro Ciarlatani incomincia<br />

15 febraio 1738)<br />

91. Cavalier Arabane Zorzerobeni<br />

29


(Zorzembeni?) Polesi, boemo: ERE-<br />

DITARIO SECRETO consistente in<br />

«alcune acque, quali servono per curare<br />

alcune sorti d’infermità degl’occhi».<br />

Chiede alle autorità veneziane<br />

che gli sia concesso — dovendo far<br />

ritorno in patria — affidare i suoi prodotti<br />

a uno speziale di sua fiducia in<br />

ogni città della Serenissima.<br />

92. Agostino Borgia: BALSAMO OMO-<br />

GENEO 73 adatto all’uso esterno per<br />

sconfiggere i «tumori fatti alla pelle per<br />

recenti enfiagioni prodotte da percosse,<br />

o da cadute».<br />

93. Angelo Cattalini [detto il Venorci, o<br />

Vero Norci?]: CEROTTO per calli e simili 74 .<br />

94. Israel Erach: AQUA DELLA REGI-<br />

NA DI SVEZIA; RIMEDIO PER I DEN-<br />

TI; TINTURA ALESSIFARMACO; altri<br />

indecifrabili.<br />

95. Carlo Antonio Bertocchi, di Paolo,<br />

bergamasco: BALSAMO MINERALE<br />

«per tagli, ferite semplici, contusioni,<br />

ristagni, vermini, debolezze delle parti<br />

(?)», uso esterno; PEZZA SALUTARE,<br />

un «cerotto risolvente e corroborante»,<br />

uso esterno; PIETRA MEDICA-<br />

MENTOSA «per pulire i denti, purgar<br />

le gengive, ed estinguere alcuni ardori<br />

della cute».<br />

96. Giorgio Teodoro Attanasio Greco:<br />

BALSAMO ORIENTALE «per ammaccature,<br />

tumori e ferite», uso esterno.<br />

97. Giuseppe Frosini, ebreo convertito<br />

[detto il monco], toscano: BAL-<br />

SAMO DETTO DELL’EBREO FATTO<br />

CHRISTIANO 75 «per ferite semplici,<br />

contusioni e ristagni d’humori freddi»,<br />

uso esterno. CONSERVA TERIACALE<br />

«per crudità, debolezza, flati, et altri<br />

aggravi di stomaco causati da cibi<br />

grassi e sospetti».<br />

98. Pietro Novelli [detto il Padoanello],<br />

probabile parente di Francesco<br />

Novello (v. scheda 84): PIETRA, uso<br />

esterno.<br />

99. Giovanni Maria Grando [= Giangrandi],<br />

parmigiano: SPIRITO DI HE-<br />

BROT [o ELEBROT]; CERA MIAQUA-<br />

LE; AMULETO FEBRILE; BALSAMO<br />

OMOGENEO; AQUA VULNERARIA 76 ;<br />

CEROTTO PRO CREPATIS; CEROT-<br />

TO per calli; CEROTTO per la sciatica<br />

e dolori di milza; UNGUENTO per la<br />

rogna; UNGUENTO per la tigna (tutti<br />

per uso esterno); ELISIR, uso interno.<br />

100. Domenico Canziani Salvioni, di<br />

Udine: BALSAMO SIMPATICO OMO-<br />

GENEO 77 «per ferite, piaghe, dolori,<br />

humori freddi et altri mali».<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

101. Francesco Penazzi, ferrarese:<br />

CONSERVA DI MESUE «contro i veleni,<br />

dolori di ventre e male dispotile di<br />

petto»; BALSAMO GRECO «a base di<br />

semplici, per tagli, ferite, doglie, contusioni<br />

e altri mali»; CEROTTO «per i<br />

calli dei piedi e piaghe di gambe».<br />

102. Valentin Marioni: BALSAMO<br />

DELLA MADONNA 78 , per uso esterno;<br />

OLIO BALSAMICO, noto anche<br />

con il nome di OLIO BALSAMICO DEI<br />

FILOSOFI.<br />

103. Luca Rizzi: SPIRITO BALSAMI-<br />

CO AUREO «per sanare fistole, ferite<br />

et altri mali procedenti da frigidità,<br />

umidità, ventosità, tranne i mali agli<br />

occhi».<br />

104. Elisabetta Varana, moglie di Tomaso<br />

Merula fu Giuseppe: ORVIETA-<br />

NO, del fu GREGORIO FERRANTE,<br />

«contro veleni non corrosivi».<br />

105. Beniamino Amadeo Beck, tedesco:<br />

PANACEA ORIENTALE «per la<br />

lue venerea», uso interno; più i cinque<br />

rimedi e secreti che furono di madama<br />

Giuseppa Grimaldi, di Malta, dalla<br />

quale aveva comprato il brevetto’ (v.<br />

scheda 86).<br />

106. Matteo Tebler, tirolese: chiede<br />

«di poter raccogliere erbe et semplici<br />

nelle remote montagne di sua conoscenza<br />

e poterle poi trasportare per<br />

li luochi del Serenissimo Stato» senza<br />

far ingerenza alla medicina o chirurgia.<br />

107. Antonio Cipriano e Francesco<br />

Pedotti, suocero e genero: BALSA-<br />

MO DI COTÙ SCIRIF ossia BALSA-<br />

MO DI GERUSALEMME 79 , per uso<br />

esterno; PASTIGLIA DI SMIRNE per<br />

i denti.<br />

108. Michel Sartori, padovano: BAL-<br />

SAMO AFRICANO ò sia OGLIO DI-<br />

STILLATO DAGLI ANTICHI FILOSOFI<br />

«buono per ferite e tagli».<br />

109. Giuseppe Colli [detto il Versigliano]:<br />

OGLIO BALSAMICO DE’ FILO-<br />

SOFI, volgarmente dello STRACCIO-<br />

NE 80 .<br />

110. Michel Serra, piemontese: ENTE<br />

PELLEGRINO «per mal di testa, di<br />

stomaco e doglie cagionate da frigidità»;<br />

AQUA «per il mal d’occhi»;<br />

SPIRITO ASTRINGENTE «per fermar<br />

li denti che tremano e levar il fettore<br />

dalla bocca», uso esterno.<br />

111. Paolo Oliveri: PILLOLE BALSA-<br />

MICHE DEL SIGNOR LOJ MEDICO<br />

INGLESE «per il morbo gallico, purganti,<br />

decozioni e assorbenti per la<br />

distruzione del morbo gallico e scorbuto»,<br />

uso interno.<br />

112. Luca Boranelli, bolognese: BAL-<br />

SAMO SEMPLICE «per tagli e ferite,<br />

ammaccature, scottature, e buganze<br />

[= geloni]», uso esterno.<br />

113. Antonio Bergonzi: BALSAMO<br />

VULNERARIO.<br />

114. Antonio Fassoni, figlio del fu medico<br />

fisico Giovanni Battista: CEROT-<br />

TO, sive EMPIASTRO BALSAMICO.<br />

Dalla ricetta stampata a Verona nel<br />

1749 si evince che tale medicamento<br />

era indicato «per dolori di testa con<br />

febbre, per occhi e gola infiammati,<br />

asma, dolori di petto, asma, coliche,<br />

ventosità, ustioni, sciatica, male alle<br />

poppe prodotto per troppo latte o altro<br />

male da contusione, palpitazioni di<br />

cuore, ferite chiuse troppo in fretta con<br />

produzione di sacca purulenta, ulcera,<br />

carboni […], calli, morbo gallico, piedi<br />

gonfi e ghiacciati, geloni, podagra,<br />

fistole, scrofole, erpete da causa frigida»<br />

e molto altro ancora. Il prodotto invecchiato<br />

cambiava colore divenendo<br />

più efficace. Fassoni, il 31 marzo 1753,<br />

denunciava che lo spadaio di Verona,<br />

certo Natal Pozzo, suo ex aiutante,<br />

osava vendere di nascosto una pessima<br />

imitazione del suo prodotto.<br />

115. Lorenzo Corvi, romano: TINTU-<br />

RA LUNARE.<br />

116. Gio Batta Rossi 81 : POLVERI, una<br />

«per le febbri maligne, l’altra per purgar<br />

la massa tutta del sangue».<br />

117. Giacomo Mugnai, fiorentino:<br />

BALSAMO ossia OGLIO DEL CHI-<br />

MIOPERO composto di erbe e ingredienti<br />

vari.<br />

118. Michiel de Amicis, napoletano:<br />

SPIRITO FILOSOFICO; OGLIO NER-<br />

VINO; CERA CATTOLICA; PILLOLE<br />

MELAGOGHE.<br />

119. Saverio Poeta: BALSAMO DEL<br />

PELANDI per ferite e tagli, uso esterno.<br />

120. Ambrogio Grassi [o Grossi] del<br />

Castel di Gonzaga: BALSAMO per<br />

ferite e tagli.<br />

121. Francesco Tentori: BALSAMO<br />

DEL VENERABILE CARDINALE BAR-<br />

BARIGO 82 .<br />

122. Gregorio Hamingher, tirolese:<br />

ARCANO RECONDITO sive BALSA-<br />

MO «per ferite et doglie frigide».<br />

123. Giovanni Giuseppe Boschetti,<br />

novarese: BALSAMO DEI QUATTRO<br />

ELEMENT I83 «d’adoprarsi sopra le piaghe»;<br />

CEROTTO RISOLVENTE; SE-<br />

CRETO per il mal di denti.<br />

30 VERONA MEDICA


124. Luigi Arnes: BALSAMO per sciatiche<br />

e reumi.<br />

125. Fra Domenico Praticali Smara,<br />

eremita di Viterbo: BALSAMO «per ferite,<br />

piaghe, fistole, e spine ventose»;<br />

CEROTTO «per flussioni, doglie di<br />

petto, maccature, piaghe, ferite e altro»;<br />

CEROTTO per il «ritiro de’ nervi»;<br />

CEROTTO «per la guarigione di natte,<br />

o altra sorte di umori frigidi e ostinati».<br />

126. Gioacchin Razzetta: BALSAMO<br />

ANGELICO «per piaghe, ferite, mali<br />

verminosi».<br />

127. Natal Innocenzo Pozzo, veronese:<br />

EMPIASTRO ossia CEROTTO<br />

BALSAMICO (vedi scheda 115).<br />

128. Giovanni Battista Salvioni, bergamasco:<br />

OGLIO per contusioni e ferite;<br />

CEROTTO per tumori.<br />

129. Bortolomeo Algeroni, veneto:<br />

EMPIASTRO MAGNUM SECRETUM;<br />

AQUA SALUTIS 84 ; SPECIFICO ANTI-<br />

VENEREO.<br />

130. Giovanni Battista Masgumieri:<br />

BALSAMO GRECO «per ogni sorte<br />

di dolori procedenti da cause frigide<br />

et umide», da usarsi esternamente;<br />

POLVERE OCULARE IMPERIALE;<br />

CEROTTO STOMATICO.<br />

131. Giovanni Greci [detto Cosmopolita]:<br />

BALSAMO SIMPATICO; EM-<br />

PIASTRO «per le rotture intestinali»;<br />

PASTIGLIA «per li denti»; POLVERE 85<br />

«per li medesimi»; ACQUA «pure per<br />

li denti»; COLLIRIO «per pustole e difetti<br />

della pelle (specifico per la carnosità)»;<br />

MASSA PILLORALE «per<br />

difetti dello stomaco»; PILLOLE «per<br />

il morbo gallico»; GOCCIOLE DI SA-<br />

LUTE 86 definito dai medici un rimedio<br />

«veramente particolare, et uno spirito<br />

corroborante, delicato, grazioso».<br />

132. Pietro Barberini, ferrarese: AC-<br />

QUA CEFFALICA 87 ; BALSAMO ORIEN-<br />

TALE «valido nelle piaghe delle gambe,<br />

purché non prodotte da gallico».<br />

133. Pietro Maria Sanlazar: BALSA-<br />

MO GIUDAICO 88 per «difficoltà di respiro<br />

derivanti da catarro, ungendosi<br />

il petto; dolori reumatici derivanti da<br />

umori lenti, applicato sul luogo dolente;<br />

combustioni fatte dalla polvere<br />

pirica, catrame e simili, posta sopra<br />

d’esse con bambagia, o praticando<br />

tagli superficiali e applicato di sei in<br />

sei ore, adoperato in tutti i casi sempre<br />

freddo».<br />

134. Carlo Pellizzoni: BALSAMO D’A-<br />

R MATA «utile nei dolori di stomaco e del<br />

basso ventre, prodotti da cause fredde<br />

VERONA MEDICA<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

e umide, tagli e ferite semplici, gelature<br />

dei piedi dette volgarmente buganze,<br />

scottature fatte con acqua bollente,<br />

ammaccature prodotte da cadute o<br />

percosse, piaghe antiche e putride»,<br />

uso esterno. Prezzo: 15 soldi all’oncia».<br />

135. Francesco Perdon, di Pietro,<br />

da Bovolenta: BALSAMO detto DEL<br />

GRAN DUCA DI TOSCANA 89 , uso<br />

esterno; prezzo: 12 soldi all’oncia.<br />

136. Michel Greco: OLIO BALSAMI-<br />

CO SEMPLICE, prezzo: 2 lire all’oncia.<br />

137. Antonio Marioni: OGLIO DEL-<br />

LA MADONNA volgarmente DEL<br />

STRAZZON DA ROMA.<br />

138. Paolo Pozzo, del fu Natal: CE-<br />

ROTTO o EMPIASTRO.<br />

139. Gaetano Gigli, veneziano: OLE-<br />

OSO CEFALICO; PASTIGLIA ANTI-<br />

FEBBRILE; ELEUTTARIO BELZOATI-<br />

CO; EMPIASTRO STOMACHICO.<br />

140. Domenico Lazzarini: CEROTTO<br />

per i calli.<br />

141. Filippo Vitali, dentista: ACQUA<br />

«per i denti, buona per i dolori e conservatione<br />

delle gengive».<br />

142. Saverio Pellandi: OGLIO DI-<br />

STILLATO elaborato «coi veri principj<br />

dell’Arte Chimica», uso esterno.<br />

Quinine<br />

143. Giovanni Battista Cherubini fu<br />

Francesco: ACETO ARTIFICIALE<br />

«composto con regole sue particolari,<br />

e molto dissimili da quelle che si tengono<br />

per fare l’aceto comune».<br />

144. Giovanni Zampieri, veronese:<br />

ACETO ARTIFICIATO.<br />

145. Petronilla Blancard: BALSAMO<br />

VITALE o ELISIR VITAE DEL FU DOT-<br />

TOR LIE<strong>VR</strong>E [= Lelievre] «considerato<br />

il più elaborato ed efficace che si<br />

possa desiderare nelle ferite semplici,<br />

ammaccature, tagli e mali consimili».<br />

146. Anna Bortolotti, vedova di Domenico:<br />

OLIO CHIMICO DI CENTO<br />

ERBE «riconosciuto di particolare efficacia,<br />

si adopera esternamente».<br />

147. Fortunato Rossetti, professore<br />

di chirurgia, veneziano: SCIROPPO<br />

ANTIVENEREO «utile alla curazione<br />

del morbo gallico […], rimedio assai<br />

geloso, del quale ha demostrato esso<br />

professore di possedere la più perfetta<br />

e sicura pratica, resta ingionto al medesimo,<br />

preciso obbligo di assistere<br />

personalmente alla somministrazione<br />

del rimedio». La Deputazione medico<br />

chirurgico farmaceutica di Mantova, gli<br />

concesse di vendere «senza strepito»,<br />

anche il BALSAMO per «contusioni e<br />

tagli» e il CEROTTO per «piaghe delle<br />

gambe e tumori freddi».<br />

148. Giuseppe Marioni fu Valentin:<br />

OGLIO DELLA MADONNA DELLA SA-<br />

LUTE ossia BALSAMO DELLO STRAZ-<br />

ZONE DI ROMA.<br />

149. Francesco Minio: BALSAMO<br />

OMOGENEO 90 . La ricetta di Minio,<br />

riprodotta dallo stampatore Pinelli 91 ,<br />

così recita: «Questo balsamo si adopera<br />

esternamente e vale nei tumori<br />

egualmente che nelle piaghe. Sovrapposto<br />

alle piaghe, le netta e le rende<br />

di bel colore, e finalmente le cicatrizza.<br />

Applicato sopra i tumori, li conduce<br />

dolcemente alla suppurazione,<br />

e li sana. Si pratica nelle scottature e<br />

ammaccature, nei panerecci [= paterecci],<br />

nelle buganze, ed anche nelle<br />

ferite semplici, tendendovi ben unite<br />

le loro labbra. Il rimedio si adopera<br />

freddo, e si distende sopra un pezzo<br />

di tela, o pelle. Per l’ordinario si cambia<br />

se non ogni ventiquattro ore. Ma<br />

se la piaga, o tumore, genera molta<br />

materia, si cambia ogni dodici ore. Si<br />

avverta che nei tumori, che non sono<br />

arrivati alla suppurazione, va messo<br />

assai grosso, e quand’abbiano suppurato,<br />

si applica più sottile» 92 .<br />

31


150. Pier Antonio Monaci, professore<br />

dentista: BALSAMO VITALE «per ferite<br />

semplici, ammaccature, tagli e mali<br />

consimili».<br />

151. Giuseppe Marliani: CEROTTO<br />

«per allentature, o sia ernie, […] composto<br />

[…] di validissimi capi […] e<br />

fabbricato da uomo ben intendente, e<br />

maestro dell’Arte Chimica».<br />

152. Giovanni Pietro Mariani: BALSA-<br />

MO VITALE «per tagli, ferite semplici,<br />

tumori, piaghe e mali nascenti».<br />

153. Antonio Busacca e Filippo Bonfigli:<br />

ESTRATTO AMMIRABILE per le<br />

convulsioni.<br />

154. Andrea Chiuppani: POMATA<br />

ELETTRICA «per doglie reumatiche<br />

ed isciatiche, molto buona per assottigliare<br />

e rimettere in circolo gli umori<br />

densi e stagnanti».<br />

155. Gaetano Bruni, siciliano: CE-<br />

ROTTINO «composto da sostanze<br />

utili agli isterismi». Furono respinti lo<br />

SPECIFICO SIMPATICO e l’ACQUA<br />

MEDICAMENTOSA perché «sospettati<br />

di non felice esito».<br />

156. Nicolò Comarelli fu Antonio, veronese:<br />

ACQUA per gli occhi.<br />

157. Pellegrino Gambacorta, di Rimini:<br />

BALSAMO.<br />

158. Antonio Parisi, di Catania: ELI-<br />

SIR VITAE 93 ; ACQUA DI MELISSA DI<br />

ROMA; OLIO ANTIELMINTICO DI<br />

ROMA; ACQUA ANTIPESTILENZIALE.<br />

159. Ferdinando Morati Foggia, di<br />

Mantova: BALSAMO per contusioni<br />

e tagli; CEROTTO «per piaghe delle<br />

gambe e tumori freddi».<br />

160. Domenico, Filippo e Agostino<br />

del fu Domenico Ruzzante: BALSA-<br />

MO detto DEL BOARO.<br />

161. Antonio Della Vecchia fu Andrea:<br />

BALSAMO DELLE 4 STAGIONI; SPI-<br />

RITO DEI FIORI.<br />

Abbreviazioni<br />

AC = Archivio Campagna<br />

ASVr = Archivio di Stato di Verona<br />

US = Ufficio di Sanità.<br />

La sigla [C] è riferita alla “composizione” delle<br />

ricette.<br />

1) Tra i più famosi: Giuseppe Gioacchino Belli,<br />

David Augustin de Brueys e Giulio Rospigliosi<br />

(papa Clemente IX); nelle loro opere ritraggono<br />

il ciarlatano come figura considerevole<br />

della società dell’ epoca. Da non dimenticare<br />

L’elisir d’amore (melodramma giocoso con il<br />

ciarlatano Dulcamara), musicato da Gaetano<br />

Donizetti su libretto di Felice Romani.<br />

2) Fra gli altri possiamo ricordare i lavori di:<br />

Peter Van Angellis, Pietro Longhi, Giovanni<br />

Domenico Tiepolo, Bartolomeo Pinelli, Ber-<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

nardino Neri, Giuseppe Maria Mitelli (incisione<br />

su disegno di Annibale Carracci).<br />

3) P. RIGOLI, Gli infiniti inganni, il mestiere del<br />

ciarlatano tra Sei e Settecento (documenti<br />

veronesi, 1678-1803), Verona 1990. Rigoli ha<br />

registrato 201 schede segnalando anche i<br />

ciarlatani non affiancati dal nome del loro farmaco<br />

e tutte le date delle varie concessioni<br />

di produzione e vendita rilasciate da Venezia<br />

e Verona.<br />

4) F. SCARCELLA, Ciarlatani a Verona nei secoli<br />

XVII e XVIII, in «Vita Veronese», II, n. 9,<br />

Verona 1949, pp. 18-21.<br />

5) I primi ad essere gratificati di tale epiteto furono<br />

gli artisti di strada, poi venne esteso a<br />

tutti coloro che si guadagnavano da vivere<br />

esibendosi in pubblico, soprattutto in occasione<br />

di fiere, mercati e feste paesane.<br />

6) Noto come valente chirurgo e specialista in<br />

estetica, fu convocato a Roma da Clemente<br />

XI per “risanare” una sua protetta, la bella<br />

Faustina Zappi Maratti — poetessa, pittrice e<br />

cantante — da una deturpante ferita sul viso.<br />

7) C. GOLDONI, Memorie, a cura di Eugenio<br />

Levi, Torino 1967, pp. 130, 131.<br />

8) Su di lui esiste un’ampia bibliografia. Cfr. G.<br />

COSMACINI, Il medico saltimbanco, vita e<br />

avventure di Buonafede Vitali, giramondo<br />

instancabile, chimico di talento, istrione di<br />

buona creanza, Bari 2008. Recentemente ne<br />

ha scritto anche F. BOTTACINI, Il medico che<br />

si fece saltimbanco «arte onorata, decorosa<br />

e utile»,«L’Arena», 5 dicembre 2010, p. 73.<br />

9) «Comparve in questa Canzelleria di Sanità<br />

l’eccellente Bonafede Vitali, fisico, quale in<br />

esecuzione a’ proclami di quest’illustrissimo<br />

Ufficio presentò il suo privilegio in medicina<br />

ottenuto nell’università di Cattanea 7 luglio<br />

1724, quale sotto li 13 corrente fu dal magistrato<br />

[…] alla Sanità di Venezia approvato e<br />

licenziato» (ASVr, US, reg. 266 bis, 19 marzo<br />

1743, c. non numerata).<br />

10) ASVr, SS. Jacopo e Lazzaro alla Tomba, reg.<br />

1175, c. 21, 9 agosto 1743. Il suo onorario<br />

annuo era di quaranta ducati del grosso, con<br />

scadenza 21 febbraio 1744; incarico confermato<br />

fino al 10 febbraio 1746 e ricompensato<br />

con lire 248 (ibidem, c. 56) .<br />

11) Memorie intorno la Vita e gli Studi del dottor<br />

Buonafede Vitali, bussetano, in Raccolta di<br />

opuscoli scientifici e letterari di chiarissimi<br />

autori italiani, tomo terzo, Ferrara 1779, da p.<br />

25 (consultato in internet il 27 giugno 2011).<br />

12) Buonafede Vitali, figlio di Pietro, laureato in<br />

filosofia e medicina all’università di Padova il<br />

15 giugno 1747, esercitò a Verona (ASVr, US,<br />

reg. 266 bis, alla data 24 giugno 1747).<br />

13) ASVr, US, Morti Città, reg. 72, c. 50. Il conte<br />

Gasparo Priami (o Preame) de Cavalieri aveva<br />

conseguito il dottorato in Filosofia e Medicina<br />

presso l’università di Padova il 1° agosto<br />

1731 (ASVr, US, reg. 269, c. 8v).<br />

14) ASVr, US, Morti città, reg. 71, cc. 12, 28, 84,<br />

111.<br />

15) Li bagni di Caldiero esaminati dal dottor<br />

Buonafede Vitali, Venezia 1746.<br />

16) ASVr, AC, b. CXLVII, n. 2396.<br />

17) L’Ufficio di Sanità, constatando la carenza<br />

di medici nei piccoli paesi e che «sono molti<br />

quelli che pericolano e se ne muoiono senza<br />

alcun suffragio», dava facoltà al chirurgo laureato,<br />

e di provata esperienza, di soccorrere<br />

gli ammalati con alcune prescrizioni di prodotti<br />

da assumere per via orale, consistenti<br />

in: cassia, manna, elettuari e cose simili. La<br />

località doveva essere lontana cinque miglia<br />

dal medico condotto e il permesso al chirurgo<br />

aveva validità di cinque anni, rinnovabili<br />

(ASVr, US, reg. 269, c. sciolta, 19 luglio 1715).<br />

18) Era il gradino più basso nella Sanità. Esperto<br />

di forbice e rasoio, era abilitato alla flebotomia<br />

e al salasso.<br />

19) Questa in sintesi la procedura per ottenere<br />

la concessione di produzione e vendita del<br />

prodotto, nonché il diritto di stampa della<br />

ricetta che doveva accompagnare ogni singolo<br />

esemplare.<br />

20) Su questo si veda T. GARZONI, La Piazza<br />

universale di tutte le professioni del mondo,<br />

Venezia 1616, prima edizione 1598, Discorso<br />

CV, pp. 321v-324v, in P. RIGOLI, Gli infiniti,<br />

pp. 90-99.<br />

21) ASVr, AC, b. CXLVI, n. 2388 e b. CXLVII, n.<br />

2396.<br />

22) ASVr, AC, b. CXLVII, n. 2396: «Elisirvite, o sia<br />

Balsamo Vitale del fu signor Lievre» venduto<br />

da Petronilla Blancard (7 marzo 1772), e<br />

«Oglio chimico di Cento Erbe», venduto da<br />

Anna Bortolotti (5 settembre 1774).<br />

23) Cfr. M. FUMAGALLI, Dizionario di alchimia e<br />

di chimica farmaceutica antiquaria: dall’Oro<br />

Filosofale all’Arte Spagirica di Paracelso,<br />

Roma 2000; A. GALASSI - R. SARZI, Alla<br />

Syrena, spezieria del ’600 in Mantova, Mantova<br />

2000; Database Study Documentation<br />

SN 5800 - Italian Charlatans - Copyright David<br />

Gentilcore, University of Leicester, 2007<br />

(consultato in internet il 27 giugno 2011).<br />

24) Preparato semidenso ottenuto dalla mescolanza<br />

di più principi medicamentosi in polvere,<br />

polpe, sali e vegetali impastati con miele,<br />

sciroppi e, a volte, resine liquide. Con il nome<br />

“Orvietano” (dalla città d’origine del suo inventore)<br />

sono noti tre preparati, con formule<br />

diverse, messi a punto rispettivamente da:<br />

Gregorio Ferranti (1613), Francesco dalla<br />

Nave (1649), Paolo Angelini (1665).<br />

25) ASVr, AC, b. CXLVI, n. 2388. Si noti che nella<br />

licenza ottenuta a Verona nel 1678 si specifica<br />

che Toscani è figlio del fu Carlo di Coscienza<br />

(Cosenza?).<br />

26) Ottenuto distillando il petrolio grezzo su un<br />

laterizio rovente. Il più pregiato era di colore<br />

bianco. Per uso esterno contro parassiti e<br />

scabbia, e come risolutivo attenuante. Così<br />

il medico veronese Ravignani: «[…] il vero<br />

Oglio di Sasso, […] deve esser legittimato<br />

dal spetiale perito, può concedersi per uso<br />

esterno in doglie frigide; se poi fosse falsificato,<br />

non si deve permettere» (ASVr, AC, b.<br />

CXLVI, n. 2388, c. sciolta).<br />

27) Servivano a purgare la collera e la flemma,<br />

ottime come antidolorifico, per disseccare le<br />

ulcere in qualsiasi parte del corpo, risolventi<br />

del catarro e ogni tipo di febbre.<br />

28) O mal di matrice, un’affezione vaginale generica.<br />

29) Preparato che sfrutta il calore del sole per<br />

favorire profuse sudorazioni.<br />

30) [C]: cera vergine, grasso umano, unguento<br />

di ebreo, olio di camomilla, olio di oliva, olio<br />

d’ iperico, olio di ruta.<br />

31) Medicamento composto sulla base di quattro<br />

semplici. Galeno la usava sotto forma di<br />

empiastro contenente elettuario di genziana,<br />

coccole di lauro, mirra, aristolochia rotonda e<br />

miele.<br />

32) [C]: angelica vera, aristolochia rotonda e lunga,<br />

carlina, genziana, ginepro, imperatoria,<br />

lauro, miele bianco, mitridato ottimo, seme<br />

santo, spica celtica, teriaca di Andromeda<br />

fina, valeriana. Cfr. anche F. PONA, Trattato<br />

de’ veleni, e lor cura, cap. XV, Verona 1643.<br />

33) Essenza ottenuta con la calcinazione nel<br />

crogiolo dei principi attivi. Il prodotto ottenuto<br />

veniva sottoposto a cinque distillazioni.<br />

34) [C]: radici di angelica, iperico, mirra, olibano,<br />

aloe, benzoino e balsamo di Tolù mescolati<br />

in alcol.<br />

35) Poteva essere preparato esclusivamente da<br />

alcuni alchimisti che erano in grado di ottenere<br />

una sorta di liquore dopo un complesso<br />

lavoro di assorbimento e disseccazione sui<br />

mattoni.<br />

32 VERONA MEDICA


36) Forse a base di menta selvatica e altri ingredienti<br />

per favorire l’espulsione dell’aria dall’intestino.<br />

37) [C]: allume di rocca, cannella, chiodi di garofano,<br />

miele, pilatro di Levante e tenscuaro (?).<br />

38) «Se alcuno fosse avvelenato deve ricorrere<br />

al detto Elettuario pigliandone quanto una<br />

mandola distemperato in vino, perché subito<br />

rompe il veleno, e lo manda fuori per vomito<br />

o per secesso. Per morso di vipera, aspido<br />

overo altro animale velenoso, si piglia detto<br />

Elettuario come sopra e doppo se ne porge<br />

sopra la morsicatura gettandogli due ventose<br />

a sangue, e non si lascia dormire ne ber<br />

aqua, e sana. Per morso di cane rabbioso si<br />

piglia al peso d’una drama la mattina a digiuno,<br />

incorporandolo con vino per spatio di 10<br />

giorni con avertire di scotar la morsicatura».<br />

Poteva essere usato anche in caso di avvelenamento<br />

da funghi, lumache o erbe «insalivate<br />

da animali velenosi»; vermi dei fanciulli<br />

(da assumersi con brodo di pollo); per animali<br />

avvelenati da erba cattiva (10 dramme in<br />

vino caldo fino a tre volte al giorno). Cfr, ASVr,<br />

AC, b. CXLVI, n. 2388, c. sciolta).<br />

39) G. M. F. SCUTELLIO, Il morir alla moda per<br />

politica e per volontà, e tormentar vivendo.<br />

Opinione d’oggidi, che costa la vita con evidenza<br />

palpabile e incontrastabilmente comprovata<br />

a regola e beneficio universale. Dal<br />

cavaglier Scutellio, medico empirico, e rationale<br />

..., Venezia 1721.<br />

40) Aerofagia.<br />

41) Pari a 00,251024 grammi. 42Forse Giuseppe<br />

Francesco Borri, detto il “Gran Coglionatore”:<br />

medico e alchimista, fine erudito,<br />

frequentatore di papi e principi, grande viaggiatore,<br />

fu processato dall’Inquisizione (cfr.<br />

G. COSMACINI, Il medico ciarlatano, vita<br />

inimitabile di un europeo del Seicento, Bari<br />

1998).<br />

43) ASVr, US, reg.269, c. sciolta, alla data 23<br />

settembre 1727.<br />

44) C]: incenso, mirra, benzoino, aloe, storace<br />

calamita, balsamo peruviano, estratto d’iperico<br />

e di assenzio montano, radice di angelica,<br />

serpentaria, genziana. Usato, dopo macerazione<br />

a bagnomaria, sulle ferite e nella<br />

blenorragia.<br />

45) Si otteneva miscelando olio vecchio, solfato<br />

ferroso calcinato, bolo armeno, litargirio<br />

d’oro (protossido di piombo).<br />

46) [C]: aristolochia rotonda e lunga, assenzio,<br />

camomilla, canfora, celidonia, cera vergine,<br />

galbano, genziana, gomma araba, grasso di<br />

crine di cavallo, grasso di orso, grasso di tasso,<br />

grasso viperino, iperico, millefoglie, olio<br />

d’oliva, olio dei filosofi, olio dello scorpione,<br />

olio di tasso, peucedano officinale, betonica,<br />

rosmarino, ruta, bursa pastoris, salvia, sarcocolla,<br />

spigo.<br />

47) Il Balsamo di Gerusalemme, detto del Venerabile<br />

Cardinale Gregorio Barbarigo (per<br />

afflizioni di nervi, piaghe e lividi) era composto<br />

da grasso di cavallo, cera, grasso di<br />

marmotta, grasso di tasso, grasso umano,<br />

midollo e olio.<br />

48) Ottenuto distillando il petrolio grezzo su laterizi<br />

roventi e già noto all’arabo Mesuè (m. 857<br />

d.C.).<br />

49) La dramma veronese corrisponde a 3,1378<br />

grammi.<br />

50) In calce alla licenza veronese del 30 novembre<br />

1714 si allude al suo privilegio del 1660 e<br />

si fa cenno ai sorprendenti risultati ottenuti<br />

a Venezia con le sue cure che risanarono:<br />

«molti mali anche incurabili, come scrofole,<br />

cancri, scottadure et altri mali abbandonati<br />

da medici».<br />

51) Sale ammoniaco.<br />

52) Pianta mediterranea dalla quale veniva<br />

estratta la “Trementina di Chio”, usata per<br />

VERONA MEDICA<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

produrre unguenti da spalmare sulle ferite<br />

come disinfettante e cicatrizzante e un mastice<br />

masticabile per profumare l’alito.<br />

53) Composto di olio di noce moscata, olio distillato<br />

di Angelica, radice di Angelica polverizzata.<br />

54) Su questo personaggio si veda P. RIGOLI,<br />

cit., note 14 e 15, p. 18.<br />

55) [C]: sapone di Spagna, oppio, canfora, essenza<br />

di rosmarino sciolti in olio caldo. Per<br />

frizioni sulle parti affette da reumatismi.<br />

56) Lo sciroppo, usato nelle malattie di petto, era<br />

composto di fuliggine cristallina e vino bianco<br />

dolce portati a bollitura, filtrati e addizionati<br />

a miele e zucchero (cfr. P. RIGOLI, cit., p.<br />

27).<br />

57) A base di cloruro ferrico deliquescente.<br />

58) [C]: assenzio pontico, canfora raschiata,<br />

cera gialla, incenso spolverizzato, minio di<br />

Venezia, olio comune, rosmarino, ruta, salvia,<br />

spirito di vino gagliardo, storace liquida,<br />

trementina di Venezia, unguento laurino.<br />

59) A base di resina di pino.<br />

60) [C]: bitume giudaico, calamita, galbano, legneto,<br />

olio composto, olio d’abactine, olio<br />

d’ebez, olio di sasso, olio laurino, opopònaco,<br />

storace liquida, trementina, unguento<br />

d’altea.<br />

61) Sono noti altri Tambi, forse di Livorno: Antonio,<br />

Giuseppe, Lazzaro e Giovanni Domenico<br />

(detto il “contadino idiota”), e Marco<br />

(“cavadenti e montimbanco” e venditore del<br />

Balsamo livornese).<br />

62) Quelli di Norcia erano espertissimi nella litotomia,<br />

nel levare calcoli, nell’operare ernie,<br />

castrare, ecc. Non sarà fuori luogo ricordare<br />

qui il veneto Vincenzo Grassi che ottenne<br />

dal Veneto Collegio il privilegio di norcino il<br />

5.11.1799 (ASVr, US, reg. 267, c. n. numerata).<br />

63) [C]: alcol, olio essenziale di lavandula, di<br />

maggiorana, di garofani, di succino e ruta,<br />

cannella, cedro, balsamo peruviano, ambra<br />

grigia. Usato anche come antispasmodico.<br />

64) Catapuzia (Euphorbia lathyris).<br />

65) [C]: allume di rocca, cannella, chiodi di garofano,<br />

noce moscata, oro zecchino, piretro<br />

officinale di Levante, sale di coralli, zenzero.<br />

66) «Mescola cerotto di betonica ½ oncia; carana<br />

(estratta dall’Amyris carana) e taccamacca,<br />

3 dramme; balsamo del Tolù polverizzato<br />

(o di Copaive) 1 scrupolo (pari a 000,10459<br />

grammi). Mescola. Riscalda e corrobora il<br />

capo: funziona bene nei mali di testa freddi,<br />

capogiri, vertigini, incubi, mancamenti,<br />

paralisi, convulsioni, epilessia e torpore». La<br />

taccamacca volgare, la più impiegata in Europa,<br />

è un’oleoresina estratta dalla Bursera<br />

tormentosa.<br />

67) Cfr. anche ASVr, US, reg. 269, c. sciolta, alla<br />

data 22 giugno 1736.<br />

68) Per “ente”, nella farmacia s’intende un sale<br />

ammoniaco marziale fatto per sublimazione.<br />

69) La Solidago virga aurea ha proprietà diuretiche,<br />

disintossicanti, antinfiammatorie e decongestionanti.<br />

70) ASVr, US, reg. 269, cc. sciolte.<br />

71) ASVr, ibidem.<br />

72) ASVr, US, reg. 266 bis, c. non numerata.<br />

74) «Pigliate benzoino mandolato, tre once; storace<br />

calamita, 2 oncie; balsamo di Tolù, cioè<br />

di zucchette; mastice fino; radice di angelica<br />

odorata; estratto d’ iperico, 1 oncia per<br />

sorte; mirra rossa, aloe socotrino, incenso<br />

maschio in lacrima, mezz’ oncia per sorte;<br />

zafrano orientale, due dramme. Questo sia<br />

ben disciolto in spirito di vino prima di altre<br />

cose. Si polverizzi ciò ch’è da polverizzarsi.<br />

Si metta il tutto in un fiasco di vetro doppio<br />

assai capace e con il fondo rotondo se si<br />

volesse far l’ operazione a fuoco di cenere,<br />

ma se si farà a bagnomaria [ …] non fa di<br />

bisogno esser rotondo. Affondateli otto libre<br />

di spirito di vino buono, chiudete la bocca<br />

del fiasco e sigillatela con colla e, seccata,<br />

si metta a bollire sino che ogni cosa quasi<br />

tutta sia disciolta. Si raffreddi e si coli il chiaro<br />

che si deve ben chiuso conservar all’uso»<br />

(M. CHIARIANA, Il desiderato amico medico,<br />

ministro della natura ..., che dimostra con<br />

sode ragioni doversi fugire in tutte le febbri il<br />

pernicioso abuso del salasso - con il metodo<br />

di curarle secondo la mente di Elmonzio, e<br />

suoi seguaci - ed insieme li rimedi valevoli<br />

per guarire più morbi spettanti anche alla<br />

chirurgia, Verona 1724, p. 103. Secondo il<br />

Chiariana: «innalza i polsi deboli e depressi,<br />

piccoli e bassi, ed indebolisce quelli troppo<br />

gagliardi, anzi fa cessare la febbre, ma altri<br />

potrei addurre» ( pp. 90, 91).<br />

74) [C]: camomilla, iperico, minio.<br />

75) [C]: assenzio, betonica, cera, galbano di<br />

Perù, grasso di tasso, grasso di vipera, iperico,<br />

olio di sasso, pece greca, pece nera,<br />

peopodino (?), rosmarino, ruta, salvia.<br />

76) Distillato di acqua e vino bianco con aggiunta<br />

di oli essenziali di erbe aromatiche per curare<br />

ogni tipo di lesione traumatica.<br />

77) [C]: aloe, bezoar, incenso damasceno, mastice,<br />

mirra, mummia, unghia della gran bestia<br />

[= orso], unicorno.<br />

78) Meglio conosciuto come «oglio della Madonna<br />

della Salute, volgarmente chiamato<br />

Balsamo dello Strazzone di Roma», inventato<br />

da Valentino Marioni, continuerà ad<br />

essere venduto dal figlio Giuseppe (ASVr,<br />

AC, b. CXLVII, n. 2396, 18 marzo 1777). «Da<br />

adoperarsi in certi ingombri, vertigini, dolori<br />

di testa, che procedano da indigestioni e altre<br />

consimili affezioni dello stomaco, nel qual<br />

caso si ungano le narici e le tempie, e se ne<br />

unga principalmente la bocca dello stomaco<br />

sopraponendo un panno caldo. Si adopera<br />

nella sordità introducendolo nell’orecchio<br />

con un poco di bombagio, ma si guardi che<br />

la sordità non sia dalla nascita, o da percosse<br />

e ferite avute nel capo. Serve nelle piaghe<br />

semplici, non provenienti da morbo gallico.<br />

Nel mal di vermi, ungersi le narici, la gola,<br />

lo stomaco e tutto il ventre. Serve nelle ammaccature<br />

e percosse ungendosi con tovaglioli<br />

caldi. Nei flati, mal di milza, nei dolori di<br />

ventre basso, ungendo la mattina a digiuno<br />

la parte affetta. Si applica nel mal di nervi da<br />

cagion umida e fredda, li renderà vigorosi;<br />

applicabile nelle flussioni generali e particolari,<br />

come sciatiche, reumatismi e simili» (13<br />

marzo 1798, Venezia, ibidem, c. sciolta).<br />

79) [C]: aspic, balsamo del levante, balsamo di<br />

Perù, bitume giudaico, cera nuova, cenere,<br />

grasso di marmotta, grasso di rasson, grasso<br />

d’eserpan, grasso di vipera, grasso dorso,<br />

incenso, inuncio, mastice, menta, mirra,<br />

olio di camomilla, olio di gigli bianchi, olio<br />

d’iperico, olio rosato, olio verdeterra, paraffina,<br />

rosmarino, rose secche, ruta. Combinati<br />

secondo una preparazione spagirica, garantirebbero<br />

un effetto fortemente antinfiammatorio,<br />

ossigenante, antiossidante, antisettico<br />

e rimineralizzante.<br />

80) Composizione autografa presentata dal<br />

Colli: «Ruta, absenzo pontico ò romano,<br />

salvia, rosmarino, matricaria, eupatoria di<br />

Mesuè, spigo romano. Tutte queste, frante<br />

grossamente, si pongano in pigniatta di terra<br />

vetriata con olio comune e si fa decozione e<br />

doppo si levano l’erbe e si prende pezzetti<br />

di matton vergine et infocati per tre o quattro<br />

volte et estinti nella detta decotione e poi<br />

franti sottilmente si pone il tutto nella storta<br />

di vetro ben lutata col suo recipiente pur di<br />

vetro, postovi prima olio di ipericon, olio lavorino,<br />

unguento di altea, e questi in tempo che<br />

distilla l’olio della storta caldo, s’incorporano<br />

33


assieme, e si distilla con il fornello a fuoco di<br />

reverbero».<br />

81) Era chirurgo, laureato a Padova il 7 novembre<br />

1691 (ASVr, US, reg. 266 bis, alla data 2<br />

agosto 1738).<br />

82) Altro nome del Balsamo di Gerusalemme.<br />

83) Altro nome del Balsamo di Gerusalemme.<br />

84) [C]: melissa, scorzonera, borragine, baclause,<br />

fiori d’arancio, noci, fiori d’iperico, cannella,<br />

callia lignia, galanga, calamo aromatico,<br />

eau de serise.<br />

85) [C]: angelica, aristolochia, genziana, lauro:<br />

«fatta in polvere messa sopra il dente mitiga<br />

il dolore».<br />

86) [C]: acqua d’Inghilterra, acqua imperiale,<br />

parcelle di acqua sanis, balsamo della<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

Mecca, benzoino, caffè spolverato crudo,<br />

cannella, cardamomo, cinabro nativo, cipolla<br />

fina con vaniglia, ireos di Firenze, melissa<br />

fresca, pepe lungo, spirito di vino, zafferano,<br />

zucchero candido. Il tutto in una boccia posta<br />

per quattro mesi in sterco di cavallo, e<br />

dopo un mese al sole.<br />

87) Farmaco per la memoria: cfr. B. VITALI,<br />

Lettera scritta ad un cavaliere suo padrone<br />

dall’Anonimo in difesa della professione del<br />

Salimbanco coll’aggiunta in fine d’una raccolta<br />

di segreti utili, e dilettevoli a qualsivoglia<br />

stato di persone, Venezia 1739, p. 64.<br />

88) Composizione di balsami, radici di erbe e olii.<br />

89) [C]: cera gialla, olio comune, olio di sasso,<br />

rasa di pino.<br />

dei Dott. A. e V. Corato S.n.c.<br />

ARTICOLI SANITARI PER FARMACIE ED OSPEDALI<br />

REAGENTI - APPARECCHI E VETRERIA CHIMICA<br />

MEDICAZIONE ASETTICA ED ANTISETTICA<br />

90) Sono note due preparazioni: 1) aloe socotrino,<br />

fior d’iperico, incenso maschio,<br />

mastice, pece greca chiara, spirito di<br />

vino rettificato; 2) bolo armeno, litargirio<br />

d’oro, olio d’oliva, vetriolo romano purificato.<br />

91) Zuan Antonio Pinelli (e dopo di lui i suoi<br />

figli) era stampatore ducale.<br />

92) ASVr, AC, b. CXLVII, n. 2396, c. non numerata.<br />

93) [C]: cloe (erba tenera, appena spuntata),<br />

radice di genziana, zafferano, rabarbaro,<br />

agarico bianco, teriaca, alcol, cannella<br />

e zucchero. Usato come tonico e rinforzante,<br />

sinonimo della Pietra Filosofale e<br />

della Quintessenza.<br />

37122 VERONA - Corso Porta Nuova, 131/a - Tel. 045/8007384 - 8002836<br />

Fax 045/8006737<br />

COMuNICARE IL quEsITO OD IL sOspETTO DIAgNOsTICO<br />

È INDICE DI CORRETTEzzA DEONTOLOgICA E DI BuONA pRATICA CLINICA<br />

Alcuni Direttori Sanitari e Responsabili di Distretto ci hanno in varie occasioni comunicato che è ancora abbastanza diffusa la pessima abitudine<br />

di richiedere visite specialistiche ed accertamenti diagnostici senza comunicare il quesito, o, meglio il sospetto diagnostico.<br />

Tale comportamento può essere ammissibile in alcune situazioni particolari ma nella generalità dei casi è contrario alla buona pratica clinica ed<br />

al Codice Deontologico (artt. 59, 62) e può in alcune situazioni critiche configurare un reato ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale.<br />

È altrettanto indice di correttezza deontologica e soprattutto di buona pratica clinica per TUTTI riportare sulle richieste di accertamenti<br />

• data di emissione del documento in cui viene indicata la richiesta<br />

• timbro personale del medico proponente<br />

• firma (se possibile LEGGIBILE) del medico proponente<br />

• infine ma non per ultimo: indicazione del motivo e/o del sospetto clinico alla base della richiesta di accertamenti<br />

34 VERONA MEDICA


FNOMCeO<br />

Elezioni FNOMCeO:<br />

intervista ad Amedeo Bianco<br />

Presidente Bianco, si prepara ad<br />

un nuovo mandato alla guida della<br />

Fnomceo. Qual è il suo programma?<br />

Mi piacerebbe riuscire a chiudere i cantieri<br />

che abbiamo aperto in questi anni.<br />

E innanzi tutto vorrei portare avanti e<br />

veder realizzare, finalmente, il provvedimento<br />

legislativo sul riordino dei nostri<br />

Ordini professionali. Ci lavoriamo da<br />

anni e non si tratta di una atto burocratico,<br />

ma di un intervento assolutamente<br />

necessario, con una duplice valenza:<br />

da una parte occorre ammodernare<br />

gli Ordini sul piano organizzativo, amministrativo,<br />

e nelle forme della rappresentatività<br />

e rappresentanze rispetto<br />

alle quali diventa cruciale un diverso<br />

sistema elettorale; dall’altra riqualificarli<br />

nei contenuti della loro funzione di rappresentanza<br />

esponenziale di tutta professionale,<br />

individuando gli ambiti entro<br />

i quali questa si concretizza.<br />

E in quali ambiti, secondo lei, gli Ordini<br />

possono intervenire?<br />

Il più importante e senza dubbio quello<br />

della qualità professionale, nel senso<br />

più ampio. Occuparsi di qualità professionale<br />

vuol dire occuparsi di formazione<br />

di base e specialistica dei professionisti<br />

e dello sviluppo nel tempo del<br />

loro patrimonio culturale e delle loro<br />

competenze. Credo che questo rientri<br />

pienamente nei compiti di tutela generale<br />

che ha l’Ordine, perché un professionista<br />

di qualità è indubbiamente un<br />

elemento di forte garanzia e questo è<br />

nell’interesse pubblico.<br />

In che modo potete vigilare sulla<br />

qualità della formazione?<br />

Non è un impegno da poco, perché<br />

questo vuol dire interloquire con il sistema<br />

formativo, aprendolo ad un confronto<br />

tra formazione e professione, che<br />

non necessariamente coincidono. E in<br />

questo occorre tenere presenti le criticità<br />

del sistema universitario, aggravate<br />

dalla restrizione delle risorse disponibili,<br />

VERONA MEDICA<br />

sollecitandolo a rivedere i suoi obiettivi<br />

in termini di quantità, attraverso una<br />

programmazione che eviti il ricostituirsi<br />

di evitare nuove “gobbe” generazionali<br />

e previdenziali, ma ha anche di qualità<br />

della formazione, perché la medicina,<br />

come scienza biotecnologica, cambia<br />

rapidamente, così come la sanità e la<br />

società ed è evidente che alcuni paradigmi<br />

formativi devono essere rivisti.<br />

Altro momento importante è quello<br />

della formazione specialistica, che rappresenta<br />

un aspetto particolare delle<br />

nostre facoltà mediche, perché i medici<br />

sono gli unici ad avere un percorso<br />

lungo, gravato da costi non indifferenti,<br />

anche in ragione del fatto che sono<br />

anche gli unici ad essere giustamente<br />

retribuiti. Credo che occorra adoperarsi<br />

perché ci sia una maggiore<br />

corrispondenza tra i bisogni sanitari<br />

espressi dalla realtà e questa formazione<br />

affinché sia davvero professionalizzante,<br />

ovvero capace di determinare<br />

conoscenze e competenze già immediatamente<br />

spendibili. Va dunque realizzato<br />

l’assunto andragogico dell’imparar<br />

facendo e realizzato l’intreccio tra<br />

sistema formativo universitario e sistema<br />

sanitario.<br />

Cosa intende per “cambiare il paradigma<br />

della formazione”?<br />

In medicina si utilizza è ancora centrale<br />

il paradigma riduzionista, che verticalizza<br />

molto i saperi e le competenze,<br />

alimentando un “superspecialismo”. Se<br />

questo per un versante risponde all’esigenza<br />

di governo e di utilizzo dell’enorme<br />

complessità dei saperi, dall’altro i<br />

rapidi cambiamenti degli stessi saperi e<br />

della domanda di salute pongono invece<br />

l’esigenza di una maggiore flessibilità,<br />

che renda possibile anche una “riconversione”<br />

dei professionisti, perché<br />

in una vita lavorativa che dura ormai<br />

oltre 40 anni si deve mettere in conto<br />

di dover affrontare grandi cambiamenti.<br />

Basti pensare, sul piano meramente<br />

tecnico, ai tumultuosi cambiamenti del-<br />

le tecnologie e sul piano epidemiologico<br />

più generale l’incombere delle patologie<br />

croniche invalidanti, che chiedono<br />

un ridisegno delle competenze e delle<br />

organizzazioni sanitarie.<br />

E questo fa pensare alla formazione<br />

continua, all’Ecm…<br />

La formazione continua può giocare<br />

un ruolo fondamentale in questo processo,<br />

come un sotto sistema di formazione<br />

che sia coassiale al sistema<br />

delle cure. E il sistema Ecm, pur con<br />

tutti i suoi limiti, è un modello molto<br />

avanzato, da valorizzare come elemento<br />

caratterizzante del nostro sistema<br />

sanitario. Sono convinto che il grande<br />

merito dell’Ecm stia nell’aver costruito<br />

una cultura dell’aggiornamento delle<br />

conoscenze e delle competenze come<br />

strumento fondamentale nel rimodellamento<br />

delle organizzazioni e della qualità<br />

delle cure. Da solo non basterà, ma<br />

intanto ha avviato questo processo e lo<br />

ha fatto con pochi mezzi: ovunque la<br />

formazione è considerata un capitolo<br />

di sviluppo su cui investire, mentre noi<br />

abbiamo affrontato questa partita con<br />

scarse risorse e dobbiamo lottare per<br />

non finire in ginocchio.<br />

Pensa ad una maggiore valorizzazione<br />

dell’Ecm?<br />

Credo che l’Ecm sia uno degli strumenti<br />

che prima o poi dovrà portarci alla<br />

certificazione di qualità dei professionisti,<br />

un passaggio necessario nella consapevolezza<br />

che per migliorare occorre<br />

valutare e misurare, secondo indicatori<br />

e standard di qualità nella logica dello<br />

sviluppo continuo professionale.<br />

Nel mondo medico si sente un certo<br />

disagio professionale e spesso<br />

questo porta ad atteggiamenti di<br />

rimpianto per altri tempi, quando “il<br />

dottore” godeva di maggiore autorità.<br />

Lei cosa ne pensa?<br />

Tutti ricordano il medico di un tempo,<br />

autorevole e a volte autoritario: nella<br />

35


sua valigetta c’era poco e dove non<br />

arrivava con i farmaci, doveva arrivare<br />

con le parole. Oggi sono cambiate molte<br />

cose: il diritto alla salute ha assunto<br />

una diversa rilevanza sociale, sono cresciute<br />

le organizzazioni sanitarie, è entrato<br />

in campo il “terzo pagante”. E poi,<br />

nel campo specifico delle possibilità<br />

della medicina di guarire, resta ancora<br />

significativo il gap tra le speranze e le<br />

evidenze, in mezzo al quale c’è il mare<br />

enorme della sofferenza delle persone.<br />

Davanti a tutto questo non si tratta di<br />

prender posizione, ma di sforzarsi di<br />

capire: bisogna giocare la partita con<br />

quello che c’è, non con quello che si<br />

vorrebbe.<br />

Ma il disagio medico è solo rimpianto<br />

o ha dei fondamenti?<br />

Il disagio della professione, esposta su<br />

molti fronti, è reale e chiede risposte.<br />

Per dirne solo una: gli ospedali sono<br />

forse tra le ultime espressione del<br />

modello fordista di organizzazione del<br />

lavoro in questo Paese. E i medici ci<br />

stanno male.<br />

L’ondata di liberalizzazioni non vi<br />

preoccupa?<br />

Rispetto ad altre professioni intellettuali,<br />

noi partiamo da una realtà diversa:<br />

l’80% dei medici infatti lavora per il Ssn.<br />

Certo stiamo seguendo con attenzione<br />

questo processo, per evitare che si<br />

creino condizioni che rendano incerti i<br />

confini dell’attività professionale, mettendo<br />

in difficoltà professionisti come<br />

gli odontoiatri, che hanno garantito un<br />

settore sul quale la sanità pubblica ha<br />

deciso di non intervenire e che lo hanno<br />

fatto benissimo, offrendo livelli di<br />

qualità ai vertici d’Europa.<br />

Lei ha annunciato la volontà di elaborare<br />

un Manifesto per un nuovo<br />

medico e una nuova medicina. Di<br />

cosa si tratta?<br />

Ci siamo resi conto che il tema della moderna<br />

sanità, della moderna medicina,<br />

del nuovo medico non può essere un<br />

affare tecnico, interno, perché questo è<br />

un terreno dove intervengono anche altre<br />

visioni della società e dell’uomo. La<br />

difficoltà sta proprio nel tener conto di<br />

tutti questi complessi intrecci, perché<br />

la malattia, come dicono i sociologi, è<br />

un oggetto mobile che sfugge a definizioni<br />

univoche, definita contemporaneamente<br />

da ciò che vede il medico,<br />

FNOMCeO<br />

ciò che vede il malato e ciò che vede la<br />

società. Per questo vogliamo aprire un<br />

confronto ampio, con tanti diversi contributi<br />

da parte di economisti, sociologi,<br />

filosofi, bioeticisti, comunicatori. Ognuno<br />

potrà aiutarci a ridefinire noi stessi,<br />

il nostro lavoro e la nostra sanità, per<br />

aprire poi la partita con la politica.<br />

Torniamo alle questioni in sospeso.<br />

C’è un ddl sulla responsabilità professionale<br />

fermo da tempo in Parlamento.<br />

Pensa che si arriverà ad una<br />

conclusione?<br />

La responsabilità professionale è un<br />

tema complesso che abbraccia culture<br />

e organizzazioni e procedure e strumenti,<br />

sul quale si sta lavorando da più<br />

parti. Nell’urgenza c’è un’emergenza e<br />

cioè quella della responsabilità civile,<br />

in ragione dell’obbligo per tutti i medici,<br />

previsto in Finanziaria e ribadito nel<br />

decreto sulle liberalizzazioni, di avere<br />

un’assicurazione. Il paradosso è che<br />

proprio in queste settimane le assicurazioni<br />

stanno disdicendo le polizze e<br />

i costi stanno lievitando enormemente.<br />

Non è un fenomeno nuovo, è già accaduto<br />

in altri Paesi con effetti devastanti,<br />

per questo se non si interviene la situazione<br />

diventa totalmente insostenibile<br />

sul piano economico e professionale,<br />

per la sanità pubblica e quella privata.<br />

È un problema che è ben presente al<br />

ministro Balduzzi e anche alle Commissioni<br />

parlamentari che seguono la<br />

sanità, quindi mi auguro che vengano<br />

messi in campo al più presto provvedimenti<br />

incisivi ed efficaci.<br />

Altra questione aperta in Parlamento<br />

è il ddl sul governo clinico. Pensa<br />

che sarà approvato?<br />

Voglio essere chiaro. Il ddl sul governo<br />

clinico è un lavoro generoso, apprezzabile<br />

in alcuni passaggi, ma che interviene<br />

su un modello di organizzazione dei<br />

servizi sanitari che dopo vent’anni dalla<br />

riforma aziendalista mostra ormai tutte<br />

le sue criticità.<br />

Credo che quel modello sia sostanzialmente<br />

sprofondato nel solco genetico<br />

della sua originaria mission, e cioè governare<br />

i costi di produzione controllando<br />

i fattori di produzione - tecnologie,<br />

beni e servizi, professionisti - peraltro<br />

registrando clamorosi fallimenti. Il modello<br />

si salva laddove sono stati messi<br />

sotto pesante tutela i fondamentali<br />

giuridici dell’azienda e cioè l’autonomia<br />

finanziaria, organizzativa, gestionale e<br />

patrimoniale. Non è un mistero che le<br />

aziende in pareggio sono in larghissima<br />

parte quelle inserite in sistemi regionali<br />

nei quali l’autonomia gestionale e finanziaria<br />

è del tutto ausiliaria a rigide programmazioni<br />

regionali, mentre quella<br />

finanziaria è perfettamente allineata a<br />

quella contabile dei budget assegnati, e<br />

su tutto incombe il filo doppio che lega<br />

i vertici aziendali e il management intermedio,<br />

compreso quello professionale,<br />

alle prerogative della politica.<br />

Insomma, lei dice che il modello<br />

aziendalista in sanità ha fallito?<br />

Dobbiamo prendere atto della realtà e<br />

riconoscere che in queste aziende non<br />

c’è altro, se non quello che descrivevo<br />

poco fa, e soprattutto manca quel “altro”<br />

che, con grande impegno e poco<br />

costrutto, cerca di realizzare la mitica<br />

clinical governance, ovvero quelle aree<br />

di convergenza, di valori, di ruoli, di autonomia<br />

e responsabilità dei professionisti.<br />

Realizzare questa convergenza è indispensabile<br />

per qualificare i “prodotti” di<br />

questa “azienda”, che sono complessi e<br />

delicati servizi di tutela della salute. Ridisegnare<br />

i modelli di organizzazione e<br />

gestione, i ruoli, le responsabilità di tutti<br />

gli attori in funzione non solo della tenuta<br />

dei bilanci ma anche della qualità efficacia<br />

e appropriatezza del prodotto dovrebbe<br />

essere il fine di un’altra azienda,<br />

di un azienda speciale, di un azienda di<br />

servizi.<br />

Che caratteristiche dovrebbe avere<br />

questa azienda di servizi? Meno<br />

manager e meno politica?<br />

Siamo oltre la storica contraddizione tra<br />

manager e professionisti e non basta<br />

dire, anche se è vero, che la politica è<br />

invadente. Bisogna, responsabilmente,<br />

ricostruire uno spirito di appartenenza,<br />

fondato sulla condivisione di valori etici<br />

e civili, sulla trasparenza e efficienza<br />

nella gestione delle risorse, sulla valorizzazione<br />

professionale secondo il<br />

merito.<br />

Ai miei tempi, quando si costruì il Ssn,<br />

c’era un forte spirito di appartenenza al<br />

servizio, oggi non c’è analogo spirito di<br />

appartenenza all’azienda. E se noi per<br />

primi non sentiamo come nostra la sanità,<br />

non possiamo pensare che la sentano<br />

tale i cittadini. Una strada pericolosa,<br />

sulla quale si rischia la consunzione del<br />

nostro Servizio sanitario nazionale.<br />

36 VERONA MEDICA


Il punto<br />

sull’Enpam<br />

Il Sole 24 Ore pubblica una “radiografia”<br />

dell’Enpam, l’ente previdenziale<br />

dei medici, che gestisce circa 12 miliardi<br />

di euro, un quarto del patrimonio<br />

di tutte le casse previdenziali italiane.<br />

Sono 348.846 gli iscritti all’Enpam,<br />

85.286 è il numero dei pensionati attualmente<br />

assistiti. L’Enpam oggi ha<br />

investimenti immobiliari pari al 50%<br />

del suo patrimonio totale.<br />

Una delle attività che ha colpito di più<br />

gli osservatori dell’ente è l’acquisto di<br />

quote di fondi d’investimenti, all’origine<br />

degli sconvolgimenti che hanno<br />

fatto tremare l’Enpam nel 2011. I<br />

punti critici che rendono vulnerabile il<br />

sistema di gestione delle casse previdenziali,<br />

senza distinzione, sono<br />

due: il patrimonio viene amministrato<br />

da pochi consulenti e c’è spesso una<br />

scarsa trasparenza delle operazioni.<br />

Le proposte sul da farsi non mancano.<br />

Attuare provvedimenti immediati per<br />

l’identificazione di un percorso condiviso<br />

di riforma dello statuto dell’Enpam<br />

e istituire tavoli permanenti di<br />

confronto con i sindacati, è la richiesta<br />

che l’intersindacale della dirigenza<br />

medica, dipendente e convenzionata,<br />

ha recapitato ai vertici dell’Ente. «Occorre<br />

una modifica sostanziale degli<br />

organi» si legge nella nota «e un sistema<br />

di elezione diretta su base proporzionale.<br />

Tutto questo si deve raggiungere<br />

attraverso una riduzione del<br />

numero dei componenti di tutti gli organi<br />

statutari e introducendo un limite<br />

ai compensi individuali e collegiali».<br />

Tra le principali richieste, c’è anche il<br />

«ripristino immediato della contribuzione<br />

ridotta su base volontaria di circa<br />

il 50% dell’attuale quota A, il mantenimento<br />

della contribuzione minima<br />

del 2% sull’attività libero professionale<br />

dei dipendenti pubblici e pensionati e<br />

dell’età pensionabile attuale per coloro<br />

che opteranno per il sistema contributivo<br />

puro, nonché il perseguimento<br />

di forme di assistenza che presentino<br />

una tipologia di prestazioni alternative<br />

VERONA MEDICA<br />

ENPAM<br />

rispetto alle attuali e soprattutto competitive<br />

con la previdenza integrativa<br />

fiscalmente vantaggiosa». I sindacati<br />

chiedono anche un impegno da parte<br />

dell’Ente per «favorire ogni forma di<br />

riconoscimento della contribuzione in<br />

quota A - ai fini dell’anzianità contributiva<br />

complessiva - e delle ricongiunzioni<br />

e l’autonomia del Fondo generale<br />

con l’istituzione di una specifica<br />

consulta e l’apertura di un tavolo di<br />

confronto per una riforma, valutando<br />

le prestazioni assistenziali nell’interesse<br />

generale anche ai fini di articolare<br />

nuove prestazioni e servizi con equa<br />

ripartizione degli oneri fra tutti i fondi».<br />

Obbligo d’equilibrio sempre più in<br />

alto<br />

Il nocciolo del problema è rappresentato<br />

dall’articolo 24 della Manovra di<br />

dicembre, quella detta “Salva Italia”.<br />

Con quel paragrafo, dedicato alle<br />

casse previdenziali dei professionisti,<br />

l’esecutivo ha infatti allungato da 30 a<br />

50 anni il cosiddetto obbligo prospettico<br />

di equilibrio: in sostanza, gli enti<br />

devono commisurare entrate (contributi<br />

degli iscritti) e uscite (pensioni<br />

erogate) in modo che i bilanci non segnino<br />

rosso per i successivi 50 anni.<br />

Per l’Enpam il provvedimento non poteva<br />

arrivare con tempismo più sciagurato.<br />

Da circa un anno, infatti, l’ente<br />

aveva avviato un faticoso percorso la<br />

cui meta avrebbe dovuto essere l’allineamento<br />

ai parametri fissati dalla<br />

Finanziaria del 2007, che aveva alzato<br />

l’obbligo di equilibrio da 15 a 30 anni.<br />

Quello che è accaduto dopo quella<br />

legge di bilancio per l’Enpam è stato<br />

un calvario: la crisi degli hedge funds,<br />

il crac della Lehman Brothers, l’indagine<br />

della Commissione parlamentare<br />

sulle casse private che individua<br />

nel portafoglio della Fondazione titoli<br />

riconducibili alla banca fallita per un<br />

valore di 80 milioni di euro e conclude<br />

osservando come «il profilo di rischio<br />

sia significativo e richieda un monitoraggio<br />

continuo e costante». Gli effetti<br />

della crisi finanziaria di quegli anni si<br />

ritrovano nel bilancio tecnico attuariale<br />

del 2009, che l’Enpam approva a<br />

fine 2010 e la Corte dei conti esamina<br />

nella primavera successiva: l’Enpam<br />

non solo non è in grado di garantire<br />

l’equilibrio a 30 anni, ma fallisce anche<br />

in quello a 15, perché il rapporto<br />

tra entrate e uscite andrà in rosso nel<br />

2022. Dalle cifre, è il giudizio del magistrati<br />

contabili, emerge «una situazione<br />

economico-finanziaria che diviene<br />

instabile entro un lasso di tempo piuttosto<br />

breve».<br />

La Fondazione decide allora che il<br />

2011 deve essere l’anno della svolta:<br />

con l’appoggio di una nuova squadra<br />

di consulenti tra i quali spicca l’attuale<br />

presidente del consiglio, Mario Monti,<br />

il consiglio di amministrazione mette<br />

in piedi una riforma del sistema previdenziale<br />

per rispettare l’obiettivo<br />

dell’equilibrio a 30 anni, obbligando<br />

i medici a qualche sacrificio: pensione<br />

di vecchiaia a 68 anni a partire dal<br />

2018, innalzamento progressivo dei<br />

contributi fino a toccare il 26% nel<br />

2026, valorizzazione dei contributi<br />

con un coefficiente di rendimento<br />

ridotto a partire dal 2013. La riforma<br />

prende corpo in mezzo a nuove polemiche:<br />

l’esposto dei cinque presidenti<br />

di ordine su un presunto danno di un<br />

miliardo di euro, querele e controquerele<br />

con la vecchia società di advisor,<br />

indagini della GdF e articoli di stampa<br />

(poi rivelatisi infondati) su un presunto<br />

commissariamento.<br />

Non che il parametro dei 50 anni sia<br />

irraggiungibile per la Fondazione. Lo<br />

sarebbe già oggi se le si consentisse<br />

di conteggiare nella partita anche il<br />

suo patrimonio finanziario, ma il Governo<br />

lo ha scritto a chiare lettere:<br />

l’equilibrio deve essere soltanto contabile,<br />

cioè riguarda esclusivamente<br />

entrate e uscite. Di qui lo sciopero<br />

della Fimmg, non a caso il sindacato<br />

che finora si è schierato con più<br />

prontezza a difesa dell’ente. Anche<br />

perché se l’esecutivo non dovesse<br />

cedere, l’Enpam ha davanti a sé solo<br />

due strade: rinunciare tout court al<br />

traguardo dei cinquant’anni, cosa<br />

che costringerebbe i suoi assistiti a<br />

passare immediatamente al sistema<br />

contributivo e i suoi pensionati a versare<br />

per 2012 e 2013 un contributo di<br />

solidarietà dell’1%, oppure alzare la<br />

soglia dei sacrifici e rifare tutti i conti.<br />

Ma per i giovani medici significherebbe<br />

ritardare l’età pensionabile di un<br />

tempo forse insopportabile.<br />

Il nuovo corso dell’Ente<br />

Prima il risk manager per tenere sotto<br />

controllo il portafoglio investimenti.<br />

E poi un consulente finanziario,<br />

anche straniero, slegato dai conflitti<br />

37


di interessi con banche e società di<br />

gestioni. La cassa previdenziale di<br />

medici e odontoiatri, come riporta<br />

ancora il Sole24ore, si prepara alla<br />

sterzata. Dopo la nuova governance,<br />

ispirata da Mario Monti quando era<br />

ancora international advisor di Goldman<br />

Sachs, ecco altre novità: risk<br />

management e consulenti finanziari.<br />

Una marcia a tappe forzate per far<br />

diventare la più grande cassa previdenziale<br />

italiana molto simile ai fondi<br />

pensione americani e nordeuropei. Il<br />

nuovo consulente finanziario sarà individuato<br />

mediante gara, come previsto<br />

dalla Finanziaria del luglio 2011.<br />

Secondo indiscrezioni, parteciperà<br />

uno dei big del settore, con grande<br />

esperienza anche in ambito attuariale:<br />

è il gruppo americano Towers<br />

Watson, che ha sede in Italia (per la<br />

precisione in Milano) oltre ad essere<br />

quotato sul listino di Wall Street. Alla<br />

gara indetta da Enpam per l’advisor<br />

finanziario, dovrebbero partecipare<br />

anche società italiane e inglesi (oltre<br />

ad altre americane). I nomi ancora<br />

non sono noti. Ma l’identikit è stato<br />

disegnato nell’ultimo consiglio nazionale<br />

dell’ente pensione: a tracciarlo è<br />

stato il nuovo direttore finanziario di<br />

Enpam, Pierluigi Curti (ex fondazione<br />

Cassa di Roma). «Ci saranno degli<br />

advisor specializzati che ci supporteranno<br />

nella selezione dei gestori – ha<br />

affermato Curti davanti alla platea dei<br />

delegati medici e dentisti – ma saranno<br />

comunque advisor puri, senza<br />

conflitti di interessi con le grandi banche<br />

che gestiscono i prodotti». E ha<br />

aggiunto: «Saranno advisor che lavorano<br />

per i più grandi fondi pensione<br />

mondiali come per esempio il fondo<br />

pensioni della Norvegia che ha 400<br />

miliardi di dollari o i grossi endowment<br />

(dotazioni finanziarie) universitari<br />

americani come Harward e Yale».<br />

I giochi sono aperti dunque. La best<br />

practice di Enpam e di Curti dovrebbe<br />

a questo punto fare scuola pure per le<br />

altre casse previdenziali e in generale<br />

per tutti gli investitori istituzionali italiani<br />

(fondazioni bancarie comprese).<br />

Aggiornamenti delle pensioni minime<br />

In aumento le pensioni minime, di<br />

quelle di invalidità, delle indennità di<br />

maternità e delle prestazioni assistenziali,<br />

conseguenza dell’aggiornamen-<br />

ENPAM<br />

to Istat. Il trattamento minimo garantito<br />

dall’Inps, dato di riferimento per<br />

l’integrazione al minimo erogata dalla<br />

Fondazione Enpam, è di 6.246,89<br />

euro all’anno (520,57 euro mensili). Il<br />

diritto all’integrazione al minimo della<br />

pensione è riconosciuto quando<br />

gli eventuali altri redditi del pensionato<br />

sono inferiori a 12.177,10 euro<br />

per il 2011 e a 12.493,78 euro, dato<br />

provvisorio, per il 2012. In caso di<br />

cumulo con i redditi del coniuge, l’importo<br />

non deve superare 24.354,20<br />

euro all’anno per il 2011 e 24.987,56<br />

euro, dato provvisorio, per il 2012.<br />

Per quanto riguarda – per il 2012 - le<br />

pensioni di invalidità assoluta e permanente<br />

e le pensioni indirette (per<br />

gli eredi del medico deceduto in attività)<br />

l’importo minimo erogabile sarà<br />

pari a 14.469,08 euro all’anno lordi.<br />

Aggiornato anche il dato sull’indennità<br />

di maternità per il 2012, che verrà<br />

riconosciuta tra il minimo di 4.747,64<br />

euro e il limite massimo di 23.738,18<br />

euro lordi. Calcolati i nuovi minimi<br />

reddituali, anche per accedere alle<br />

prestazioni assistenziali straordinarie.<br />

Il minimo Inps di 6.246,89, moltiplicato<br />

per 6 come da regolamento<br />

della Fondazione, produce un limite<br />

di reddito pari a 37.481,34 euro, per<br />

famiglia con un solo componente. Per<br />

ciascuna altra persona presente nel<br />

nucleo familiare, l’incremento fisso di<br />

una quota ulteriore del minimo Inps,<br />

comporta i seguenti importi: 2 persone:<br />

43.728,23; 3 persone: 49.975,12;<br />

4 persone: 56.222,01; 5 persone:<br />

62.468,90.<br />

Nuovi controlli e controllati<br />

Più di 4mila medici si sono ‘dimenticati’<br />

di versare nel 2011 i contributi<br />

all’Enpam. È quanto riscontrato<br />

dai controlli incrociati del nucleo<br />

‘anti-evasione’ dell’Enpam con i dati<br />

dell’anagrafe tributaria. Ma sommando<br />

anche i controlli interni e i ravvedimenti<br />

volontari, si arriva a circa 11mila<br />

liberi professionisti con posizioni ‘irregolari’,<br />

per un totale posto ora in riscossione<br />

di circa 35 milioni di euro.<br />

Grazie a una convenzione stretta ad<br />

aprile 2011 con l’Agenzia delle Entrate<br />

per la cooperazione informatica,<br />

spiega l’Enpam, sono stati ‘scovati’<br />

4.718 medici e dentisti libero professionisti<br />

che, dopo aver correttamente<br />

indicato i loro redditi al fisco, avevano<br />

‘dimenticato’ di regolarizzare la loro<br />

posizione previdenziale.<br />

Ma in totale, solo nel 2011, ‘’tra controlli<br />

interni, ravvedimenti volontari e<br />

incroci dei dati con l’Anagrafe tributaria’’<br />

l’Enpam ha emesso ‘’provvedimenti<br />

di regolarizzazione contributiva<br />

nei confronti di oltre 11.000 medici<br />

e dentisti liberi professionisti per un<br />

importo totale posto in riscossione di<br />

circa 35 milioni di euro’’. ‘’Queste misure<br />

di controllo - spiega l’ente - che<br />

hanno riguardato gli iscritti al ‘fondo<br />

generale-quota B’ ‘’, cioè la quota<br />

dovuta sui proventi della libera professione,<br />

‘’mirano a garantire che tutti<br />

i medici e i dentisti che fanno libera<br />

professione maturino pensioni adeguate.<br />

Molto spesso, infatti, capita<br />

che i sanitari, dopo aver correttamente<br />

dichiarato al fisco i loro redditi,<br />

dimentichino di regolarizzare la<br />

loro posizione contributiva, correndo<br />

il rischio di ricevere, al momento del<br />

pensionamento, assegni più bassi del<br />

previsto’’. Peraltro, ricorda l’ente, ‘’i liberi<br />

professionisti hanno interesse a<br />

versare i contributi previdenziali perché<br />

sono interamente deducibili dalle<br />

tasse, con un risparmio fino al 43 per<br />

cento sugli importi versati’’. I controlli<br />

si sono concentrati in quattro Regioni,<br />

Lazio, Campania, Toscana e Lombardia.<br />

‘’La squadra - spiega l’Enpam -<br />

è entrata in attività nel marzo 2011 a<br />

seguito di un protocollo d’intesa tra la<br />

Fondazione e il ministero del Lavoro.<br />

Il nucleo è stato costituito per contrastare<br />

l’evasione contributiva delle<br />

società accreditate dal Ssn’’ che,<br />

realizzando ‘’prestazioni specialistiche,<br />

sono tenute per legge a pagare<br />

un contributo del 2 per cento su una<br />

parte del loro fatturato annuo per finanziare<br />

le pensioni dei medici e dei<br />

dentisti che collaborano all’attività’<br />

d’impresa’’. ‘’Oltre alle 430 società di<br />

capitali, gli ispettori Enpam hanno anche<br />

individuato 30 società di persone<br />

accreditate con il Servizio sanitario<br />

nazionale per le quali le Asl non avevano<br />

versato i contributi previdenziali<br />

dovuti. Nel caso delle società di persone,<br />

infatti, l’obbligo spetta alle Asl’’.<br />

L’azione anti-evasione, peraltro, ha<br />

avuto anche ‘’un effetto positivo indiretto:<br />

sull’onda dell’accresciuta attività<br />

ispettiva nell’ultimo anno le società<br />

che hanno dichiarato spontaneamente<br />

i loro fatturati sono aumentate del<br />

38 VERONA MEDICA


25% rispetto al 2010’’. ‘’A beneficiare<br />

dei proventi di questi controlli - chiarisce<br />

l’ente previdenziale - è il fondo<br />

pensionistico degli Specialisti Esterni,<br />

che è entrato in sofferenza proprio da<br />

quando il Servizio sanitario nazionale<br />

ha smesso di convenzionare singoli<br />

professionisti e ha cominciato ad accreditare<br />

solo società ‘’.<br />

Esclusione dall’elenco Istat e altre<br />

mozioni dell’Adepp<br />

Nuovo braccio di ferro tra le Casse<br />

previdenziali privatizzate e il Governo.<br />

Oggetto della discussione è<br />

l’elenco Istat in cui sono inserite centinaia<br />

di amministrazioni pubbliche e<br />

dal quale le Casse dei professionisti<br />

vogliono uscire perché si ritengono<br />

strutture private. La novità è nel<br />

comma 7 dell’articolo 5 del decreto<br />

fiscale (decreto legge n. 16/2012)<br />

che va a modificare l’articolo 1 della<br />

legge quadro sulla finanza pubblica<br />

(196/2009) e che richiama l’elenco<br />

Istat “ai fini della applicazione delle<br />

disposizioni in materia di finanza<br />

pubblica” per il 2011 e per il 2012.<br />

VERONA MEDICA<br />

ENPAM<br />

“È una norma generica e di dubbia<br />

interpretazione – ha detto Andrea<br />

Camporese, presidente dell’Adepp<br />

(l’Associazione delle casse private<br />

dei professionisti). Non possiamo<br />

essere inseriti nel perimetro della<br />

finanza pubblica. Ci sono normative<br />

specifiche che tutelano la nostra<br />

autonomia. A questo punto se viene<br />

deciso per esempio un taglio ai dipendenti<br />

pubblici, dobbiamo tagliare<br />

anche i dipendenti delle casse?<br />

Per quanto ci riguarda chiederemo<br />

uno specifico chiarimento del comma<br />

7. Comunque per due volte il<br />

Tar del Lazio ci ha dato ragione. Le<br />

Casse – ha concluso - devono essere<br />

messe fuori dall’elenco Istat”.<br />

Il 23 marzo il Consiglio di Stato deciderà<br />

tra l’altro sulla sospensiva o<br />

meno del secondo ricorso al Tar.<br />

Le Casse private sono pronte a<br />

mettere sul tavolo una parte del loro<br />

patrimonio per finanziare il rilancio<br />

del Paese. Ad annunciarlo, nel giorno<br />

del “Professional day”, è stato<br />

lo stesso Camporese, presidente<br />

dell’Adepp<br />

“Abbiamo deciso di fare una proposta<br />

concreta al ministro Passera<br />

- ha detto Camporese - noi mettiamo<br />

sul tavolo un bel gruzzolo, composto<br />

dai nostri fondi, per la realizzazione<br />

di qualche opera pubblica.<br />

Siamo convinti che le infrastrutture<br />

siano il volano della ripresa di questo<br />

Paese e vogliamo contribuire”.<br />

Una mossa del tutto innovativa che<br />

richiede però tutele e garanzie. “Per<br />

forza - ha ammesso il presidente<br />

dell’Adepp - noi dobbiamo fare<br />

gli interessi dei nostri iscritti e non<br />

sperperarne i capitali. Però non vogliamo<br />

speculare: abitualmente le<br />

casse di previdenza privata operano<br />

degli investimenti per far fruttare il<br />

capitale. Anche in questo caso questo<br />

sarebbe l’obiettivo, ma senza<br />

cercare speculazioni.<br />

Certo, bisognerebbe garantire il capitale<br />

perché noi possiamo anche<br />

ipotizzare introiti più bassi ma non<br />

certo rischiare il patrimonio.<br />

Ma in tal senso – ha concluso - esistono<br />

i sistemi per garantirsi reciprocamente”.<br />

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39


La Fondazione Enpam ha approvato<br />

la riforma delle pensioni che garantisce<br />

una sostenibilità a oltre 50<br />

anni del suo sistema previdenziale.<br />

La cassa dei medici e degli odontoiatri<br />

è il primo ente previdenziale privatizzato<br />

a mettersi in regola con i nuovi<br />

requisiti introdotti dal decreto Salva<br />

Italia. La riforma verrà consegnata ai<br />

ministeri vigilanti che dovranno esprimere<br />

il loro nulla osta.<br />

“Siamo orgogliosi del senso di responsabilità<br />

della nostra categoria,<br />

che ha concluso in autonomia questo<br />

percorso di riforma per rispettare<br />

i nuovi requisiti di sostenibilità di<br />

lungo periodo – ha dichiarato il vicepresidente<br />

vicario della Fondazione<br />

ENPAM<br />

Approvata la riforma<br />

delle pensioni Enpam<br />

Enpam Alberto Oliveti -. La riforma<br />

garantisce adeguatezza delle prestazioni<br />

e l’equità nei confronti delle generazioni<br />

che verranno. Ci proponiamo<br />

adesso ai ministeri, convinti che<br />

sapranno riconoscere la bontà del<br />

lavoro fatto. Grazie a tutti coloro che<br />

hanno contribuito a questo risultato”.<br />

Questi i criteri seguiti negli interventi di<br />

riordino approvati:<br />

• il rispetto del pro rata: la parte<br />

di pensione maturata fino al<br />

31/12/2012 verrà calcolata con i<br />

vecchi criteri; non verrà toccato<br />

quanto assegnato prima del 2013<br />

(contributi ordinari, aliquota modulare,<br />

riscatti della laurea, allineamento,<br />

etc);<br />

MODIFICHE COMUNI A TUTTE LE GESTIONI<br />

Pensione di vecchiaia<br />

• la valutazione della tenuta del sistema<br />

su un unico bilancio tecnico<br />

della Fondazione. Si è tenuto conto<br />

del saldo corrente (che include<br />

anche i proventi del patrimonio).<br />

Per i fondi maggiori il metodo di calcolo<br />

della pensione resta il contributivo<br />

indiretto Enpam; un sistema<br />

che considera “un periodo di riferimento<br />

per il computo del reddito pensionabile<br />

pari all’intera vita lavorativa,<br />

sempre nella previsione di aliquote di<br />

rendimento che garantiscano l’equità<br />

attuariale e la sostenibilità finanziaria<br />

del sistema” (cit. Elsa Fornero). Un<br />

secondo vantaggio è che la rivalutazione<br />

è agganciata all’inflazione (che<br />

notoriamente è sempre in crescita)<br />

invece che al PIL, che può avere<br />

anche un andamento prossimo allo<br />

zero (come accaduto nel 2011) o addirittura<br />

negativo (come previsto per<br />

il 2012).<br />

La riforma è anche caratterizzata da<br />

un percorso di omogeneizzazione del<br />

regime previdenziale delle gestioni.<br />

Innalzamento graduale dell’età per la pensione di vecchiaia dagli attuali 65 anni fino a 68 anni (dal 2018)<br />

Fino al<br />

31.12.2012<br />

65 anni<br />

Pensione anticipata<br />

2013 2014 2015 2016 2017<br />

65 anni e<br />

6 mesi<br />

66 anni<br />

66 anni e<br />

6 mesi<br />

67 anni<br />

67 anni e<br />

6 mesi<br />

Dal 2018<br />

in poi<br />

68 anni<br />

Resta possibile andare in pensione anticipata, anche se, come richiesto dal Ministro Fornero, l’età minima aumenterà<br />

fino a 62 anni (dal 2018).<br />

Fino al<br />

31.12.2012<br />

58 anni con<br />

applicazione<br />

finestre<br />

2013 2014 2015 2016 2017<br />

59 anni e<br />

6 mesi 60 anni<br />

60 anni e<br />

6 mesi<br />

61 anni<br />

61 anni e<br />

6 mesi<br />

Dal 2018<br />

in poi<br />

62 anni<br />

40 VERONA MEDICA


Chi sceglierà il pensionamento anticipato<br />

avrà una riduzione rispetto alla<br />

pensione ordinaria perché percepirà<br />

l’assegno per un numero maggiore di<br />

anni.<br />

Oltre che il requisito dell’età minima<br />

sarà necessario maturare un’anzianità<br />

contributiva di 35 anni e un’anzianità<br />

di laurea di 30 anni; oppure, senza<br />

il requisito dell’età minima, si potrà<br />

andare in pensione anticipata con<br />

un’anzianità contributiva di 42 anni e<br />

un’anzianità di laurea di 30 anni.<br />

Contributi<br />

L’aliquota contributiva resta per tutti<br />

la stessa fino al 2014. Si prevede un<br />

aumento graduale dal 2015, quando<br />

cioè verranno sbloccate le convenzioni.<br />

(Valido per i fondi che rimangono al<br />

contributivo indiretto)<br />

Premio per chi rimane<br />

Chi resterà a lavoro più a lungo continuerà<br />

ad essere premiato: i contributi<br />

versati dopo il compimento dell’età<br />

per la pensione di vecchiaia varranno<br />

il 20% in più.<br />

(Valido per i fondi che rimangono al<br />

contributivo indiretto)<br />

Misure a favore dei giovani<br />

Per le giovani generazioni sono previste<br />

misure migliorative. Gli iscritti con<br />

età inferiore ai 50 anni potranno contare,<br />

a partire dal 1° gennaio 2013, su<br />

un tasso di rivalutazione dei contributi<br />

versati al 100% dell’inflazione,<br />

per tutti gli altri invece il tasso è pari<br />

al 75%.<br />

La flessibilità del sistema Enpam<br />

consentirà anche la possibilità di<br />

aumentare l’aliquota di prestazione<br />

(o aliquota di rendimento) sulla base<br />

dell’avanzo economico che risulterà<br />

dai prossimi bilanci tecnici. L’incremento<br />

dell’aliquota farà crescere<br />

l’importo della rendita mensile della<br />

pensione.<br />

(Valido per i fondi che rimangono al<br />

contributivo indiretto)<br />

CONTRIBUTIVO INDIRETTO<br />

A VALORIZZAZIONE IMMEDIATA<br />

L’Enpam finora aveva definito il suo<br />

sistema come retributivo reddituale;<br />

nella realtà si tratta di un vero e pro-<br />

VERONA MEDICA<br />

ENPAM<br />

prio metodo contributivo perché le<br />

pensioni sono legate ai contributi versati<br />

lungo l’arco dell’intera vita lavorativa,<br />

con l’uso di un’aliquota di prestazione<br />

(o aliquota di rendimento) che<br />

la Fondazione stabilisce sulla base di<br />

tecniche attuariali.<br />

Il metodo Enpam viene definito contributivo<br />

indiretto perché, ai fini del<br />

calcolo, la prestazione viene determinata<br />

in base ai compensi rivalutati<br />

(comunque sempre ricostruiti a partire<br />

dalla contribuzione versata).<br />

È un meccanismo a valorizzazione<br />

immediata perché consente di<br />

assegnare subito ai contributi pagati<br />

un valore certo, che sarà riscosso al<br />

momento del pensionamento.<br />

Questo metodo rimane per i fondi della<br />

Medicina generale, degli Specialisti<br />

ambulatoriali e della Libera professione<br />

che in totale rappresentano<br />

oltre l’80% delle entrate contributive<br />

dell’Enpam.<br />

MODIFICHE SPECIFICHE<br />

Fondo dei medici di medicina generale<br />

(68.670 iscritti attivi; 53% delle entrate<br />

contributive Enpam)<br />

L’aliquota contributiva rimane al<br />

16,5%, per i medici di medicina generale,<br />

e al 15%, per i pediatri, fino al<br />

31 dicembre 2014. Nel 2015 l’aliquota<br />

passerà al 17% per i medici e al 16%<br />

per i pediatri. Dal 2016 è previsto un<br />

aumento graduale dell’1% all’anno fino<br />

a un massimo del 26% (nel 2024; per<br />

i pediatri nel 2025). I contributi versati<br />

dal 1° gennaio 2013 verranno trasformati<br />

in rendita mensile con un’aliquota<br />

di prestazione (o di rendimento)<br />

dell’1,4%. Per i pediatri quest’aliquota<br />

verrà calcolata in proporzione all’aliquota<br />

di contribuzione fino a raggiungere<br />

l’1,4% dal 2025 in poi.<br />

Resta in vigore il metodo di calcolo<br />

dell’Enpam, il contributivo indiretto.<br />

Fondo degli specialisti ambulatoriali<br />

(17.720 iscritti attivi; 14% delle entrate<br />

contributive Enpam)<br />

Dal 1° gennaio 2013 anche per gli<br />

Specialisti ambulatoriali sarà più semplice<br />

calcolare la pensione. La parte<br />

di prestazione maturata a partire da<br />

questa data, infatti, verrà determina-<br />

ta con lo stesso metodo (contributivo<br />

indiretto) già impiegato per il fondo<br />

della medicina generale.<br />

L’aliquota contributiva resterà al 24%<br />

fino al 2014. A partire dal 1° gennaio<br />

2015 ci sarà un aumento graduale di<br />

un punto percentuale all’anno fino ad<br />

allinearsi all’aliquota media dei dipendenti<br />

che è del 32,65% (nel 2023).<br />

L’aliquota di prestazione (o rendimento)<br />

rimane il 2,25% all’anno (per gli<br />

iscritti con contratto di dipendenza<br />

sarà del 2,30%).<br />

Dal 1° gennaio 2013 gli iscritti che<br />

hanno scelto il contratto di dipendenza<br />

potranno andare in pensione con<br />

gli stessi requisiti che sono validi per<br />

gli iscritti convenzionati.<br />

Liberi professionisti (Quota B del<br />

Fondo generale)<br />

(151.948 iscritti attivi; 15% delle entrate<br />

contributive Enpam)<br />

L’aliquota contributiva resta il 12,5%<br />

fino al 2014. Dal 1° gennaio 2015 ci<br />

sarà un aumento graduale dell’1%<br />

all’anno fino a un massimo del 19,5%<br />

(nel 2021). I contributi versati dal 1°<br />

gennaio 2013 verranno trasformati in<br />

rendita mensile con un’aliquota di prestazione<br />

(o rendimento) dell’1,25%. È<br />

previsto anche un aumento del tetto<br />

di reddito entro il quale si pagano i<br />

contributi ordinari: nel 2013 sarà di<br />

70.000 euro, nel 2014 sarà di 85.000<br />

euro, fino ad agganciarsi, dal 2015 in<br />

poi, al massimale stabilito dalla legge<br />

per l’Inps.<br />

Il metodo di calcolo della pensione<br />

resta il contributivo indiretto Enpam.<br />

Specialisti esterni<br />

(6.629 iscritti attivi; 0,8% delle entrate<br />

contributive Enpam)<br />

La pensione verrà calcolata in base<br />

al contributivo definito dalla legge<br />

335/95.<br />

La parte di pensione maturata fino al 31<br />

dicembre 2012 dagli specialisti convenzionati<br />

in forma individuale verrà calcolata<br />

con il contributivo indiretto.<br />

Fondo generale – Quota A<br />

(vi contribuiscono obbligatoriamente<br />

tutti i 348.846 medici e odontoiatri<br />

iscritti all’Ordine; 17% delle entrate<br />

contributive Enpam)<br />

La Quota A passa al metodo di calcolo<br />

contributivo definito dalla legge<br />

335/95.<br />

41


Per la Quota A continua a non essere<br />

prevista la pensione anticipata. Tuttavia,<br />

su richiesta dei sindacati dei dipendenti,<br />

è stata mantenuta la possibilità<br />

di andare in pensione a 65 anni<br />

per chi sceglierà il contributivo (legge<br />

335/95) su tutta l’anzianità maturata, in<br />

analogia a quanto previsto dal Ministro<br />

Fornero per il pensionamento anticipato<br />

delle donne nel sistema previdenziale<br />

pubblico. Le quote da versare restano<br />

sostanzialmente invariate, cambia solo<br />

il meccanismo d’indicizzazione: dal 1°<br />

gennaio 2013 i contributi saranno indicizzati<br />

nella misura del 75% del tasso di<br />

inflazione (previsto pari al 2%) maggiorato<br />

di un punto e mezzo percentuale.<br />

Che cos’è<br />

La Quota A è il fondo pensionistico obbligatorio<br />

per tutti i medici e gli odontoiatri<br />

iscritti all’Albo professionale. Dà<br />

diritto a tutte le prestazioni della previdenza<br />

obbligatoria, garantisce:<br />

ENPAM<br />

– una pensione di base (attualmente<br />

di circa 200 euro al mese);<br />

– una pensione di circa 15 mila euro<br />

(minimo) nei casi di invalidità o di<br />

decesso dell’iscritto in attività (si<br />

applica anche ai giovani medici<br />

o dentisti indipendentemente da<br />

quanti contributi hanno versato);<br />

– l’indennità di maternità anche se<br />

l’iscritta non ha redditi professionali;<br />

– prestazioni assistenziali (es: calamità<br />

naturali, indigenza, assistenza<br />

domiciliare).<br />

La riforma è stata approvata dal Consiglio<br />

di amministrazione della Fondazione<br />

Enpam il 16 marzo 2012 e, limitatamente<br />

alla determinazione della<br />

contribuzione della Quota A, dal Consiglio<br />

nazionale del 24 marzo 2012.<br />

Le riforma entrerà in vigore solo<br />

dopo il nulla osta da parte dei ministeri<br />

vigilanti.<br />

5 Xmille<br />

all’Enpam<br />

RICORDATE...!<br />

È fatto obbligo a tutti gli Iscritti:<br />

a) denunciare all’Ordine ogni esercizio abusivo<br />

della Professione Medica ed ogni fatto che leda<br />

il prestigio professionale;<br />

b) informare la Segreteria di ogni eventuale cambiamento<br />

di qualifica, di residenza e del conseguimento<br />

di specialità o docenze, esi ben do il<br />

relativo attestato in competente boll o.<br />

Prestanomismo<br />

Si riporta per ulteriori reminescenza, l’Art. 8 della<br />

legge n. 1792, che così recita:<br />

1) Gli esercenti le professioni sanitarie che prestano<br />

comunque il proprio nome, ovvero la propria<br />

attività, allo scopo di permettere o di agevolare<br />

l’esercizio abusivo delle professioni medesime<br />

sono puniti con l’interdizione della professione<br />

per un periodo non inferiore ad un anno;<br />

2) Gli Ordini e i Collegi Professionali, ove costituiti,<br />

hanno facoltà di promuovere ispezioni, presso<br />

gli studi professionali, al fine di vigilare sul rispetto<br />

dei doveri inerenti alle rispettive professioni.<br />

Carissimo Presidente,<br />

come Ti è noto l’Enpam, e l’acronimo ce lo ricorda, non è solo un Ente previdenziale ma un Ente assistenziale che svolge per i colleghi meno<br />

fortunati un importante, anche se misconosciuto, ruolo di sostegno attraverso l’erogazione di varie prestazioni assistenziali.<br />

Nel 2011 sono stati necessari 1829 interventi per un totale di oltre otto milioni di euro e purtroppo il numero delle richieste di aiuto tende drammaticamente<br />

ad aumentare.<br />

Al fine di allargare la platea dei beneficiari e per migliorare il livello delle nostre prestazioni ci siamo mossi alla ricerca di nuove forme di<br />

finanziamento, e abbiamo individuato nella normativa sull’erogazione del “5xmille” una concreta possibilità. Per questo, fra iniziali incertezze<br />

interpretative e difficoltà di dialogo con l’Agenzia per le Entrate, nel 2008 abbiamo dato il via al progetto, che ha portato, anche per il poco<br />

tempo a disposizione, per quell’anno, un risultato modesto pari al 113 mila euro e, nel 2009, 295 mila euro, ovvero hanno destinato all’Enpam il<br />

loro “5xmille”, in sede di dichiarazione dei redditi, per il primo anno poco più di mille e per il secondo circa tremila medici e odontoiatri italiani.<br />

Non sappiamo ancora il risultato del 2010 men che meno quello del 2011.<br />

Crediamo tuttavia che un’informazione più capillare possa dare risultati migliori e Voi come Presidenti di Ordine potete fare molto, sia attraverso<br />

il Vostro notiziario, sia attraverso altre forme di comunicazione. Essendo questa attività volta a realizzare una finalità istituzionale propria<br />

dell’Enpam riteniamo di dover contribuire economicamente ai Vostri sforzi organizzativi. Pertanto Vi preghiamo di segnalarci tutte le iniziative<br />

che andrete ad assumere.<br />

È indubbio che la problematica dell’Assistenza è molto più ampia; per questo i nostri sforzi non si possono fermare ad una pur necessaria<br />

campagna di adesione al “5xmille”.<br />

A tal fine un’apposita Commissione consiliare sta elaborando una strategia complessiva, con interventi nei vari settori, per una riforma globale<br />

dell’Assistenza, e Vi terremo puntualmente e tempestivamente informaTi delle prossime iniziative.<br />

Per ora Vi debbo un grazie di cuore ma soprattutto avrete il grazie da tanti colleghi che attendono un nostro aiuto.<br />

Colgo l’occasione per formularTi i più sinceri auguri di Buona Pasqua.<br />

Con viva cordialità.<br />

Il Presidente<br />

Eolo Parodi<br />

42 VERONA MEDICA


DOCUMENTO CONGIUNTO<br />

CIMO – FIMMG – FIMP – SUMAI<br />

La modifica del Titolo V della Costituzione<br />

Italiana ha definitivamente conferito<br />

alle Regioni le competenze in<br />

ambito organizzativo sanitario con uno<br />

sviluppo di diversi modelli assistenziali<br />

sia a livello territoriale che ospedaliero<br />

nell’ambito del territorio nazionale.<br />

Pur rimanendo in capo alla legislazione<br />

statale le norme per la formazione<br />

e l’attribuzione di funzioni e competenze<br />

delle diverse figure professionali, i<br />

nuovi modelli organizzativi rischiano di<br />

condizionare profondamente i ruoli professionali<br />

e i modelli di relazione preesistenti<br />

in assenza di una chiara definizione<br />

dei primi e, conseguentemente, dei<br />

secondi.<br />

Premesso quanto sopra occorre, attraverso<br />

strumenti legislativi in capo allo<br />

Stato, riaffermare il ruolo del medico<br />

quale unico responsabile della diagnosi<br />

e terapia dei pazienti e dei processi<br />

gestionali che sottendono alle cure, sia<br />

nell’ambito ospedaliero che territoriale.<br />

Va pertanto proposta una riflessione circa<br />

il ruolo e l’autorevolezza di colui che<br />

esercita un atto medico, sia nell’ambito<br />

del lavoro di equipe che nel confronto<br />

tra attori delle diverse aree sanitarie.<br />

Il ruolo e la conseguente autorevolezza<br />

del medico sono al momento confuse:<br />

infatti, mentre le conseguenze dell’atto<br />

medico sia in sede civilistica che penale<br />

anche nel lavoro in gruppo appaiono<br />

chiaramente in carico alla responsabilità<br />

medica, è meno evidente il ruolo<br />

e la conseguente responsabilità nella<br />

gestione e governance dell’organizzazione<br />

del servizio e anche dei modelli<br />

di relazione.<br />

Diviene pertanto premessa indispensabile<br />

sia nell’ambito del riordino delle<br />

Cure Primarie, sia rispetto ai processi di<br />

integrazione Ospedale-Territorio, chiari-<br />

SINDACATI MEDICI<br />

Tavolo tecnico Ministero Salute<br />

su riordino cure primarie<br />

e integrazione ospedale - territorio<br />

VERONA MEDICA<br />

re legislativamente i rapporti e le relazioni<br />

in ordine alla responsabilità e alla<br />

governance dei processi in presenza<br />

di figure professionali diverse quando<br />

queste operano con mandati di opera<br />

professionale sullo stesso obiettivo di<br />

salute, soprattutto alla luce della evoluzione<br />

dell’ assetto formativo e del ruolo<br />

delle professioni sanitarie non mediche<br />

determinatesi negli ultimi anni.<br />

Il ruolo e la responsabilità nella gestione<br />

e governance di progetti complessi di<br />

integrazione Ospedale-Territorio, vanno<br />

chiariti in sede legislativa, anche in merito<br />

ad una valorizzazione confrontabile<br />

del ruolo connesso al mandato di opera<br />

professionale sia clinico che gestionale<br />

in capo ai professionisti medici (ospedalieri<br />

e territoriali), indipendentemente<br />

dalla loro condizione contrattuale (dipendenza<br />

o convenzionamento), allo<br />

scopo di rendere necessariamente dialoganti<br />

per le competenze di cogestione<br />

organizzativa gli ambiti contrattuali ai<br />

vari livelli nazionali, regionali e aziendali.<br />

I provvedimenti legislativi e/o contrattuali<br />

dovranno, infatti, tenere conto di<br />

una valorizzazione del ruolo del singolo<br />

professionista, legando il coordinamento,<br />

a parità di ruolo, all’ambito in cui si<br />

esplicita la funzione del mandato professionale<br />

e alle provenienza delle risorse<br />

impegnate (Ospedale o Territorio).<br />

Il confronto in atto al tavolo tecnico del<br />

Ministero della Salute dovrà essere<br />

esteso anche a livello della contrattazione<br />

nazionale e periferica, attraverso<br />

l’istituzionalizzazione di tavoli tecnici<br />

regionali ed interaziendali, al fine di<br />

garantire che gli indirizzi “centrali” siano<br />

condivisi, anche a livello periferico, pur<br />

nel rispetto delle autonomie regionali.<br />

Il confronto tra Ospedale e Territorio su<br />

tematiche che interessano l’integrazione<br />

sia nella fase di pre-ricovero (vedi<br />

codici bianchi in PS o tempi medi di<br />

attesa per le prestazioni ambulatoriali),<br />

sia in fase di dimissione (vedi farmaceutica,<br />

assistenza domiciliare, implementazione<br />

di DRG per pazienti cronici,<br />

ecc.), deve realizzarsi attraverso il dialogo<br />

all’interno dei suddetti tavoli tecnici.<br />

In tale contesto l’ambito delle Cure Primarie<br />

necessita di un adeguato sviluppo<br />

affinchè possa espletare a pieno e<br />

con maggior efficacia il proprio ruolo<br />

nell’assistenza sanitaria e sociale rivolta<br />

a tutti gli individui. I medici convenzionati<br />

svolgono il loro ruolo attraverso<br />

la presa in carico ed il governo clinico,<br />

a garanzia dell’assistenza sanitaria di<br />

base, della continuità delle cure ed integrandosi<br />

con il livello specialistico di<br />

riferimento.<br />

A tal fine ed affinché le Cure Primarie<br />

possano costituire un sistema unitario<br />

ed integrato nei confronti dei bisogni<br />

sanitari del cittadino e nell’ambito del<br />

SSN, è necessario sviluppare il livello<br />

organizzativo dei medici convenzionati<br />

e prevedere il loro coordinamento professionale.<br />

A fronte di una accresciuta domanda<br />

di salute e del progressivo trasferimento<br />

di processi di cure dall’Ospedale al<br />

Territorio, la sostenibilità complessiva<br />

del SSN necessita di una ulteriore implementazione<br />

del Sistema delle Cure<br />

Primarie, attraverso lo sviluppo della<br />

governance da una parte e dei livelli<br />

organizzativi dall’altra. I medici (MMG,<br />

PLS, Specialisti ambulatoriali) rafforzano<br />

il loro ruolo grazie all’integrazione tra<br />

loro e con il setting ospedaliero, concorrono<br />

alla definizione e realizzazione<br />

dei percorsi assistenziali, garantiscono<br />

la continuità dell’ assistenza superando<br />

l’attuale frammentazione di interventi<br />

in ambiti diversi. In questo contesto<br />

deve essere previsto il superamento<br />

dell’attività singola del professionista<br />

sostituendola con l’inserimento in una<br />

effettiva organizzazione funzionale e<br />

professionale.<br />

43


Per rendere possibile e realizzabile il<br />

cambiamento auspicato, a parere delle<br />

OO.SS. firmatarie del presente documento,<br />

è indispensabile confermare il<br />

lavoro svolto per le modifiche dell’articolo<br />

8 comma 1 del decreto legislativo<br />

30 dicembre 1992, n. 502, e successive<br />

modificazioni, già all’attenzione del<br />

Ministero e delle Regioni, che pone le<br />

basi per alcuni punti essenziali alla capacità<br />

di aumento della ricezione assistenziale<br />

del Territorio, anche in chiave<br />

di premessa ai processi di integrazione<br />

Ospedale-Territorio.<br />

In particolare, quanto definito per:<br />

• l’aumento della capacità organizzativa,<br />

attraverso lo sviluppo del<br />

lavoro in gruppo rispetto a quello in<br />

solo;<br />

• la ristrutturazione del compenso,<br />

con la separazione del compenso<br />

legato al ruolo professionale da<br />

quello per l’investimento nei fattori<br />

di produzione necessari all’assistenza;<br />

• l’evoluzione verso ruolo unico e<br />

accesso unico alle funzioni della<br />

medicina generale, e quindi il superamento<br />

dell’attuale separazione<br />

delle funzioni (assistenza primaria,<br />

continuità assistenziale, medicina<br />

dei servizi).<br />

• Il coordinamento operativo e l’integrazione<br />

fra l’attività dei Medici di<br />

Medicina Generale in tutte le loro<br />

funzioni, dei Pediatri di Famiglia e<br />

degli Specialisti ambulatoriali.<br />

Alla luce delle considerazioni su esposte<br />

riguardo al riordino delle Cure Primarie<br />

e alla integrazione Ospedale-Territorio è<br />

necessario prevedere, in coerenza con<br />

la valorizzazione del ruolo giuridico del<br />

medico convenzionato, la definizione<br />

della sua necessaria partecipazione a<br />

livello aziendale e distrettuale agli atti di<br />

programmazione, coordinamento e verifica<br />

delle attività proprie del territorio e<br />

di quelle integrate Ospedale- Territorio.<br />

Il Sistema di Emergenza ed Urgenza<br />

deve rappresentare la “terza gamba”<br />

della sanità italiana, ovvero la “cerniera”<br />

tra ospedale e territorio. Il modello<br />

organizzativo proposto è l’attivazione<br />

di un dipartimento di emergenza che<br />

comprende: il 118 (centrale Operativa<br />

e Unità Mobile di Soccorso), il Pronto<br />

Soccorso (PS), i Punti di Primo Intervento<br />

(PPI), la Breve Osservazione<br />

(OBI) e la Medicina di Urgenza.<br />

In particolare occorre implementare<br />

SINDACATI MEDICI<br />

una Rete di Emergenza secondo un<br />

modello HUB & Spoke, il Pronto Soccorso<br />

deve prevedere una gestione<br />

multidisciplinare dei percorsi clinici<br />

prestabiliti con permanenza dei pazienti,<br />

non destinati all’OBI, entro un<br />

periodo non superiore a 6 ore (fasi di<br />

stabilizzazione, primo inquadramento<br />

diagnostico-terapeutico, avvio percorso<br />

assistenziale), viceversa la permanenza<br />

in OBI e/o Medicina di Urgenza<br />

non deve superare le 72 ore nell’80%<br />

dei casi con livello di intensità di cure di<br />

tipo medio-alto.<br />

In questo contesto il medico dell’emergenza<br />

urgenza dovrà farsi carico di<br />

seguire il percorso assistenziale del<br />

paziente dalla richiesta di soccorso,<br />

alla stabilizzazione, al primo inquadramento<br />

diagnostico, al trattamento<br />

dell’emergenza, fino al ricovero nella<br />

struttura sanitaria più appropriata. La<br />

continuità dell’assistenza tra fase preospedaliera<br />

e fase intraospedaliera del<br />

paziente critico impone tre esigenze:<br />

evitare la “demedicalizzazione” del territorio<br />

assicurando che l’Unità Mobile di<br />

Soccorso Avanzato (ALS) preveda nel<br />

team sempre la presenza del medico,<br />

garantire una univocità di ruolo giuridico<br />

e contrattuale dei medici operanti nei<br />

servizi di emergenza e per il governo<br />

delle fasi di transizione definire meccanismi<br />

di equiparazione legislativa di<br />

ruoli giuridici e contrattuali, attualmente<br />

diversi, funzionali alla realizzazione del<br />

modello organizzativo proposto a livello<br />

regionale, promuovere soluzioni organizzative<br />

che favoriscano l’impiego dei<br />

medici a rotazione in tutti i servizi del<br />

dipartimento.<br />

Formazione: occorre ribadire il principio<br />

che rimangono in capo alla legislazione<br />

statale ed al livello nazionale di contrattazione<br />

le norme per la formazione e la<br />

conseguente attribuzione di funzioni e<br />

competenze delle diverse figure professionali,<br />

al fine di definire in maniera<br />

funzionale i ruoli operativi specifici<br />

nell’ambito dell’integrazione professionale<br />

senza determinare sovrapposizioni,<br />

concorrenzialità o utilizzo in funzioni<br />

improprie.<br />

Per il medico occorre rivedere il percorso<br />

formativo per facilitare l’inserimento<br />

nel mondo del lavoro dei giovani medici<br />

attraverso il completamento del percorso<br />

di studio nelle strutture sanitarie<br />

ospedaliere e territoriali, comprese le<br />

forme organizzative evolute della medicina<br />

generale e della pediatria di famiglia,<br />

ad integrazione e perfezionamento<br />

del percorso universitario.<br />

In tale ottica si rende possibile una riduzione<br />

della durata dei corsi di specializzazione<br />

(uniformità alle norme europee)<br />

e di formazione specifica (omogeneizzazione<br />

dell’offerta formativa post laurea),<br />

in modo da mettere a disposizione<br />

più rapidamente risorse professionali<br />

necessarie alla sostenibilità del sistema.<br />

Per favorire lo sviluppo dei percorsi assistenziali<br />

ospedale-territorio occorre<br />

garantire la formazione continua dei<br />

medici anche attraverso processi formativi<br />

integrati che prevedano la partecipazione<br />

dei medici dipendenti e dei<br />

medici convenzionati. Gli indirizzi regionali<br />

e i conseguenti bisogni professionali<br />

rappresentati nei tavoli tecnici periferici,<br />

prevederanno la definizione del percorso<br />

formativo regionale e/o aziendale su<br />

tematiche di comune interesse come la<br />

farmaceutica, l’assistenza domiciliare,<br />

la continuità delle cure, etc.<br />

RICCARDO CASSI<br />

GIACOMO MILILLO<br />

GIUSEPPE MELE<br />

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44 VERONA MEDICA


a cura di Isolde Schiffermüller, Walter<br />

Busch, Milena Massalongo, Verona,<br />

Cierre Grafica, 2011, pag. 355,<br />

Euro 35.<br />

Elegante manufatto, dai fogli cuciti nel<br />

dorso, La malattia etc. presenta sulla<br />

copertina il noto quadro Il Dottor Nicolaes<br />

Tulp dimostra l’anatomia del braccio:<br />

un modo sofisticato per annunciare al<br />

lettore che la medicina moderna nasce<br />

dallo studio del cadavere mentre, con<br />

intenti più mirati, l’esibizione dell’avambraccio<br />

e della mano che dominano<br />

la scena ricorda il grande Vesalio il cui<br />

ritratto era per lo più presente nelle varie<br />

edizioni della Fabrica proprio mentre<br />

indicava lo stesso apparato. Vesalio,<br />

infatti, valorizzava fortemente la mano<br />

lamentando che il suo uso fosse stato<br />

per troppo tempo abbandonato ad operatori<br />

privi di consapevolezza dottrinale.<br />

Questo rimando alla realtà concreta della<br />

ricerca empirica e della pratica clinica<br />

è peraltro posto in forse dalla presenza<br />

del libro che, collocato in basso a destra<br />

dello stesso dipinto, testimonia l’importanza<br />

che nella strutturazione del sapere<br />

compete alla parola scritta, alla letteratura.<br />

Tulp, autore di un saggio - Observationes<br />

medicae - lodato da Albrecht<br />

von Haller, era un buon latinista ostile<br />

all’impiego delle lingue moderne, il cui<br />

uso andava diffondendosi in medicina e,<br />

soprattutto, in chirurgia.<br />

Vi è, in ogni modo, un legame profondo<br />

fra la medicina - la disciplina che si<br />

occupa del dolore, della malattia e della<br />

morte - e la letteratura che guarda alle<br />

risonanze umane evocate da quei disturbi<br />

che la medicina tenta di erodere<br />

e di allontanare. Si può, insomma, cogliere<br />

una relazione palese e complementare<br />

fra letteratura e medicina ed è<br />

a questo livello che si inseriscono i contributi<br />

raccolti nel saggio in esame che,<br />

LIBRI RICEVUTI<br />

La malattia tra sintomo e simbolo.<br />

Racconti, immagini e luoghi di cura<br />

nella letteratura tedesca<br />

VERONA MEDICA<br />

sostanzialmente, fa riferimento alla sola<br />

età contemporanea per riflettere, come<br />

ricorda il sottotitolo del volume, sulla<br />

cultura di lingua tedesca che, con la<br />

Naturphilosophie dell’età romantica ma<br />

anche con l’esistenzialismo e con la fenomenologia,<br />

è stata elettiva portavoce<br />

di un’ antropologia che non fosse riduttivamente<br />

obbiettivante.<br />

Come è ben noto il legame fra malattia<br />

ed esistenza, implicito nella tradizione<br />

umorale, è venuto meno con la scoperta<br />

della circolazione del sangue che, chiarita<br />

applicando il metodo galileiano, ha<br />

fatto dell’uomo una sorta di macchina<br />

idraulica centrata nel cuore. Si aggiunga<br />

poi che con il secolo XIX, che vede la<br />

fortuna dell’anatomia patologica grazie<br />

all’impiego sistematico del microscopio,<br />

il corpo umano viene inteso come un<br />

insieme di organi in perfusione proponendo<br />

una suggestiva base dottrinale<br />

per la scomposizione specialistica del<br />

sapere; nel contempo il medico, da interlocutore<br />

privilegiato per dire del dolore<br />

e della malattia, viene rapidamente trasformato<br />

in mero operaio della tecnica.<br />

In questo clima, mentre il solco fra natura<br />

ed esistenza diventa sempre più profondo,<br />

Karl Jaspers, ben consapevole<br />

che la medicina non ha gli strumenti per<br />

rispondere alla complessità delle questioni<br />

che la malattia e la morte pongono<br />

sul tappeto, elabora la fondamentale<br />

distinzione fra ‘spiegare’ e ‘comprendere’;<br />

una distinzione di grande rilievo per<br />

tutta la medicina ed in particolare per<br />

la psicopatologia. Per usare le parole di<br />

Umberto Galimberti, che ben sintetizza il<br />

pensiero di Jaspers, per ‘comprendere’<br />

si intende “la visione intuitiva di qualcosa<br />

dal di dentro”, mentre con ‘spiegare’ si<br />

intende “la conoscenza dei nessi causali<br />

oggettivi che sono sempre visti dal di<br />

fuori” secondo il metodo che è proprio<br />

delle scienze naturali. Nel comprendere<br />

jaspersiano, di innegabile utilità in ambito<br />

clinico, si è peraltro colto un limite nel<br />

soggettivismo che lo sostanzia. Per aggirare<br />

e superare questo limite Ludwig<br />

Binswanger, ispirandosi al pensiero di<br />

Husserl e di Heidegger, invita a cogliere,<br />

con rigore, i modi dell’essere-nel-mondo.<br />

Si tratta di illuminare la temporalità, il<br />

linguaggio, la tonalità timica etc.: si tratta<br />

di guardare a quelle aree esistenziali che<br />

sono oggetto elettivo della letteratura.<br />

Con l’esistenza, in effetti, si misurano tutti<br />

i contributi confluiti ne La malattia etc.,<br />

da quello iniziale di Peter Kofler a quello<br />

finale di Elmar Locher.<br />

Peter Kofler riflette sul Werther in merito<br />

al rapporto fra passione e colpa. Il<br />

Werther, un testo dalla inesauribile complessità,<br />

è una sorta di manifesto del<br />

Romanticismo ma il modello antropologico<br />

di riferimento è ancora seicentesco,<br />

è ancora intonato dal meccanicismo<br />

cardiocentrico ed intende la passione<br />

come una bufera idraulica. Singolare,<br />

se si vuole, è anche il rapporto dottrinale<br />

fra Goethe e Zimmermann, un medico<br />

45


a cui Kofler fa qualche cenno ricordando<br />

il suo saggio sulla solitudine che può<br />

essere intesa - avverte Zimmermann<br />

- come la semplice espressione di un<br />

tratto temperamentale, ma anche come<br />

l’espressione di un’autentica malattia,<br />

quale la malinconia. Zimmermann, ancor<br />

oggi ricordato per un trattato - Della<br />

esperienza in medicina - dove si fa<br />

puntiglioso riferimento metodologico<br />

all’osservazione oggettiva, aveva pubblicato<br />

un pionieristico Saggio sopra la<br />

solitudine nel 1771, l’anno con cui esordiscono<br />

le confessioni del Werther: 4<br />

maggio del 1771. Nel secondo contributo,<br />

Giulia Ferro Milanese si occupa di<br />

E.T.A. Hoffmann affascinato dal mesmerismo<br />

ed attento lettore delle opere di<br />

alcuni medici come Gotthilf Heinrich von<br />

Schubert, Johann Christian Reil e Carl<br />

Alexander Ferdinand Kluge. Schubert<br />

riteneva che la malattia permettesse la<br />

liberazione di forze particolari che rendevano<br />

ragione di oscuri fenomeni come<br />

il presentimento e la telepatia. Anche<br />

Reil, pur seguendo metodi di cura che<br />

Leibbrand definisce grossolani, non era<br />

estraneo alla venerazione per la malattia<br />

e per il disturbo mentale in particolare.<br />

Secondo Reil l’anima è concretamente<br />

prensente nell’encefalo da dove si<br />

distribuisce lungo il decorso dei nervi<br />

realizzando quell’intreccio che impone<br />

al medico di essere ad un tempo terapeuta<br />

dell’anima e del corpo. Pure Kluge<br />

è interessato al sistema nervoso ritenendo,<br />

sulla scorta di esperimenti scientifici<br />

come quelli di Galvani, che i nervi siano<br />

conduttori di un fluido affine all’elettricità<br />

che, creando un alone intorno al loro<br />

supporto, rende possibile il contatto<br />

con altri organismi senza connessione<br />

diretta, proprio come si verificherebbe<br />

nella magnetizzazione. Per lo stesso<br />

Schubert nel magnetismo animale si realizzerebbero<br />

particolari condizioni che<br />

legano magnetizzato e magnetizzatore.<br />

Va ricordato, al proposito, che Mesmer<br />

intendendo la malattia quale conseguenza<br />

di un ostacolo allo scorrimento<br />

del fluido magnetico da lui ipotizzato riteneva<br />

di aver elaborato un modello di sapere<br />

fisicalista mentre con i suoi rituali di<br />

cura aveva, in verità, posto l’accento sul<br />

rapporto d’esistenza che inevitabilmente<br />

affiora fra gli esseri umani coinvolgendo<br />

in maniera esplicita medico e paziente.<br />

Una situazione che non era sfuggita<br />

alla commissione parigina che era<br />

stata incaricata di puntualizzare il reale<br />

LIBRI RICEVUTI<br />

spessore scientifico del mesmerismo.<br />

Hoffmann è assai attento ai fenomeni in<br />

parola e tenta di trasformare in letteratura<br />

queste manifestazioni, quanto meno<br />

ambigue, che caratterizzano la sensibilità<br />

culturale del suo tempo.<br />

Maurizio Pirro - si è al terzo articolo - riflette<br />

sull’opera di Stefan George per dire<br />

dell’intreccio fra pulsioni erotiche, estetismo<br />

e malinconia. Pirro, commentando<br />

la poetica georgeana, nota quanto sia<br />

frequente l’intonazione malinconica sottolineando<br />

nel contempo come la parola<br />

poetica possa essere intesa quale “strumento<br />

privilegiato per la codificazione e<br />

il risanamento di esperienze traumatiche”.<br />

Gabriella Pelloni guarda, invece, a<br />

Nietzsche e la malattia. E Nietzsche, che<br />

aveva predicato la necessità fondamentale<br />

di ricreare “l’intero simbolismo del<br />

corpo”, non poteva naturalmente restare<br />

estraneo alla rilevanza della malattia, un<br />

tema che svela la propria centralità “nella<br />

febbrile fase finale della produzione<br />

nietzschiana”, quando “il filosofo lascia la<br />

parola al poeta, prima che anche il poeta<br />

cada nel silenzio”; così Gabriella Pelloni.<br />

Con Walter Busch si sale o - per meglio<br />

dire - si entra nella thomasmanniana<br />

montagna dell’incanto dove nel ‘Sanatorio<br />

Internazionale Berghof’, un concentrato<br />

del mondo, scorre un pezzo di<br />

tempo che, con la complicità della malattia,<br />

svela, amplificandole, le complesse<br />

difformità dell’esistenza. Secondo gli<br />

orientamenti della medicina specialistica<br />

del primo ‘900 si parla di cuore e di polmone,<br />

ma soprattutto si parla di immagini:<br />

l’immagine visibile è, infatti, l’autentica<br />

verità per la medicina scientifica che è<br />

ormai dichiaratamente obbiettivante.<br />

Ben altri, tuttavia, sono i problemi che<br />

affiorano nell’animo delle figure umane<br />

che circolano nelle pagine della Montagna.<br />

Si pensi a Clavdia Chauchat,<br />

immagine onirica, inafferrabile come<br />

un sogno: archetipo della femminilità,<br />

figura senza tempo come Elena. Si può<br />

dire che, ancora una volta, il confronto<br />

fra medicina e letteratura è tutt’altro che<br />

scontato, ma aspro, vitale e non di rado<br />

dialettico.<br />

Isolde Schiffermüller parla di Kafka e<br />

della sua capacità di trasformare in scrittura<br />

l’esperienza della malattia: un vissuto<br />

profondamente significativo in Kafka<br />

che a Riva fu ospite del ‘Sanatorio’ degli<br />

Hartungen, un luogo di cura naturistico<br />

- capanne d’area etc. - alternativo ai protocolli<br />

della medicina ufficiale. L’interesse<br />

per la malattia ricorre insistentemente<br />

nelle pagine di Kafka ed è centrale in Un<br />

medico di campagna dove spira il vento<br />

gelido dell’assurdo.<br />

Con Milena Massalongo si affronta il<br />

mondo della psichiatria vera e propria.<br />

Si occupa, infatti, della presenza di Aby<br />

Warburg a Kreuzlingen nella clinica ‘Bellevue’<br />

quando era diretta da Ludwig<br />

Binswanger, un fenomenologo che apparteneva<br />

ad una celebre famiglia di<br />

psichiatri e di neurologi. Warburg, pioniere<br />

degli studi di iconologia, soffriva<br />

per disturbi psicotici per i quali era stato<br />

accolto nella clinica di Binswanger dove,<br />

dopo una lunga degenza, la guarigione<br />

era stata annunciata da una conferenza<br />

sul rituale del serpente degli indiani Pueblo,<br />

un cerimoniale magico per provocare<br />

la pioggia grazie all’identificazione del<br />

serpente con il fulmine che la provoca.<br />

Massimo Salgaro scaglia il lettore nella<br />

più radicale contemporaneità proponendo<br />

le scritture di Gottfried Benn, un<br />

medico ma anche poeta del macabro.<br />

Salgaro segnala come Benn, a lungo<br />

impegnato con la compilazione di verbali<br />

d’autopsia, abbia elaborato uno<br />

stile dove “la familiarità con la scrittura<br />

scientifica e la sua ibridazione con quella<br />

letteraria” si presenta come un motivo<br />

altamente connotante della sua poetica.<br />

In questo modo Benn - conclude Salgaro<br />

- fa “l’esperienza dello stile anonimo,<br />

collettivo della scienza con cui contamina<br />

la propria scrittura saggistica” e<br />

così facendo realizza “non solo la morte<br />

dell’autore, ma anche qualcosa di simile<br />

all’indifferenza per l’originalità e l’individualità<br />

tipica dell’era di internet.”<br />

Fabio Scrignoli presenta un altro medico<br />

che fu anche scrittore: lo psichiatra Alfred<br />

Döblin che ha esercitato la propria<br />

professione per tutta la vita. Döblin - viene<br />

fatto notare - scrive ponendosi come<br />

puro osservatore narrando della malattia<br />

e del disagio che investono la corporeità.<br />

Chiara Conterno, rileggendo le poesie<br />

d’ospedale di Nelly Sachs, riporta la psichiatria<br />

alla ribalta. A Nelly Sachs, ricoverata<br />

in ospedale psichiatrico, la malattia<br />

sembra svelare - suggerisce Chiara<br />

Conterno - nuovi orizzonti d’esistenza<br />

mentre la camera d’ospedale, quando la<br />

vita della poetessa si incammina verso<br />

la conclusione, viene vissuta in senso<br />

protettivo.<br />

L’ultimo saggio, di Elmar Locher, è dedicato<br />

a Norbert C. Kaser, un poeta dalla<br />

personalità piuttosto rigida con qualche<br />

46 VERONA MEDICA


problema connesso all’assunzione di<br />

bevande alcooliche. Kaser ha subito<br />

vari ricoveri in ambiente psichiatrico ed<br />

è stato anche ospite a ‘S. Giuliana’, una<br />

nota casa di cura veronese. In Kaser -<br />

sia detto per inciso - colpisce il gusto<br />

di abbattere le maiuscole secondo una<br />

consuetudine, forse dovuta ad una interpretazione<br />

enfatica del concetto di<br />

uguaglianza democratica, che alla fine<br />

degli anni ‘60 del passato secolo aveva<br />

coinvolto anche qualche rivista psichiatrica.<br />

In breve, ad un rapido esame dei<br />

saggi ora citati sembra proprio che fra<br />

psichiatria e letteratura si possa istituire<br />

un legame quanto meno privilegiato. In<br />

effetti, quando si ricorre alla parola (più<br />

o meno) poetica o alla scrittura con ambizioni<br />

letterarie si tenta di dare un certo<br />

ordine al disagio del vissuto interiore,<br />

mentre chi poi fruisce di tali letture trova<br />

una testimonianza, una possibilità di<br />

LIBRI RICEVUTI<br />

condivisione che, in qualche modo, rassicura.<br />

Gli psichiatri del passato, del resto,<br />

erano attenti nel modulare la qualità<br />

delle letture ai loro pazienti. Questo possibile<br />

intreccio fra emozioni, angoscia,<br />

delirio e scrittura sembra caratterizzare<br />

ogni letteratura sotto ogni sole.<br />

Ma per dire della cultura tedesca in età<br />

contemporanea vi sono altri fattori di cui<br />

tener conto per tentare di chiarire la natura<br />

del legame, quanto mai complesso,<br />

fra letteratura e medicina che si coglie in<br />

molti autori quali, in maniera esemplare,<br />

Goethe e Th. Mann. Gli è che nella medicina<br />

tedesca si colgono, ancora nell’800<br />

all’epoca della filosofia della natura, le<br />

tracce di forti tendenze immanentistiche<br />

e vitaliste che risalgono a Paracelso e ad<br />

Ernst Georg Stahl, con le sue concezioni<br />

misticheggianti dove salute e malattia<br />

sono mediate dall’intervento dell’anima.<br />

Ma d’altra parte, in una cultura tanto<br />

Salviamo la memoria<br />

Salviamo la memoria. Il rito del racconto<br />

(Gabrielli Editori, 2011) di Giuseppe<br />

Castellarin sarà presentato a<br />

Verona, venerdì 20 aprile, alle ore 18,<br />

presso la Sala conferenze del Residence<br />

San Zeno, in Regaste San<br />

Zeno 3. Intervengono: Daniela Drudi,<br />

Presidente Commissione Cultura 1ª<br />

Circoscrizione Centro Storico, Gigi<br />

Grezzana, Direttore Scuola Sedica<br />

Ospedaliera Azienda Ospedaliera<br />

Universitaria Integrata di Verona, Aldo<br />

Luzzani, Professore Ordinario di Anestesia<br />

e Rianimazione, Direttore Sanitario<br />

Croce Verde di Verona, Emilio<br />

Gabrielli, Gabrielli Editore. Modera<br />

l’incontro: Maria Teresa Ferrari.<br />

Il libro si apre con una speranza di futuro<br />

e si chiude con un pugno di versi<br />

dal titolo: “Domani”.<br />

È questo, in fondo, l’obiettivo di tutta<br />

la raccolta delle cose narrate: vivere,<br />

secondo buone regole, l’oggi per il<br />

domani. Per poterlo raggiungere bene,<br />

VERONA MEDICA<br />

inserirvisi con dignità e poterlo godere,<br />

con lucidità di mente.<br />

Un percorso responsabile su cui con-<br />

sensibile a concezioni antropologiche<br />

dove nulla fosse escluso, la medicina<br />

nella seconda metà dell’Ottocento, con<br />

Carl Ludwig e con Rudolf Virchow, diventa<br />

rigorosamente sperimentale abbandonando<br />

ogni residuo di linguaggio<br />

qualitativo ed ogni allusione non solo<br />

all’esistenza ma pure al concetto di<br />

vita per spiegare i fenomeni osservati.<br />

Nasce allora la medicina scientifica<br />

contemporanea accompagnata da una<br />

palese frattura fra natura ed esistenza<br />

che, tempestivamente colta dalla letteratura,<br />

ancor oggi getta la propria ombra<br />

sulla pratica medica. In brevi parole, la<br />

letteratura, appropriandosi di quanto la<br />

medicina ha abbandonato, offre una testimonianza<br />

lucida del disagio che oggi<br />

caratterizza l’esperienza vissuta della<br />

malattia ed offre pure un possibile conforto.<br />

LUCIANO BONUZZI<br />

durre la propria esistenza, che non<br />

può prescindere dai binari dei corretti<br />

“stili di vita”, ove, per un verso si<br />

suggerisce il rispetto di buone regole<br />

comportamentali per salvaguardare<br />

la parte fisica del nostro corpo, e per<br />

un altro verso si suggeriscono idonee<br />

modalità per mantenere sana la parte<br />

intellettiva.<br />

Sono necessari buoni stili di vita anche<br />

per preservare il cervello, che non può<br />

progredire se non possiede il senso<br />

del suo valore: la coscienza di sé.<br />

La sua buona alimentazione avviene<br />

attraverso la memoria. Memoria di<br />

cose vissute o di cose sentite raccontare.<br />

Non importa di che tipo. Basta<br />

che venga mantenuta viva, perché, oltre<br />

a costringere alla riflessione e quindi<br />

a capire meglio lo scopo e la giusta<br />

modalità del vivere, la memoria, mentre<br />

viene esercitata, tende a ben nutrire<br />

costantemente il cervello, preservandolo<br />

da quelle tristi patologie che, al<br />

nostro tempo, compaiono in maniera<br />

sempre più frequente: il morbo di Alzheimer,<br />

le demenze, le amnesie senili.<br />

Esercitare la memoria, anche con racconti<br />

garbati e incuriosenti, significa<br />

dunque fare prevenzione sanitaria.<br />

Ed è anche questo un messaggio dei<br />

nostri vecchi; loro, il rito del raccontare,<br />

lo facevano continuamente.<br />

47


S.O.S. – Sostituzioni<br />

GIOVANI E PROFESSIONI<br />

L’elenco è stato azzerato.<br />

Si prega chi è interessato a dare la propria disponibilità per sostituzioni in medicina generale, di<br />

compilare il tagliando riportato a fondo pagina e di spedirlo all’Ordine (Via Locatelli 1, 37122 Verona).<br />

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DEL PUNTA VERONICA Vicolo Fossetto Verona NO 347 6823601<br />

FAINELLI GIULIA Via G. Dell’Acqua 31 Bardolino NO 347 8921208<br />

MAZZEI FEDERICA Stradrone A. Provolo 25 Verona NO 338 8926070<br />

SERBUSCA DORIN Via B. Romagnoli 84/A Verona NO 045 8903064 348 8567639<br />

VIGNOLA PAOLA 349 6938124<br />

MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN PEDIATRIA<br />

Cognome - Nome Via Località Telefono 1 Telefono 2<br />

ABDUL JABBAR ALI Via B. Scalari, 14 Mantova 320 6155026<br />

AGESTI LUIGI Via G. Trezza 36/A Verona 340 4069008<br />

AKASHEH GEORGE Via Del Capitel 13/B Verona 045 526846 340 0910058<br />

ANDREOTTI GIANCARLO Via Calcirelli 3 Verona 348 2932506<br />

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STUMPO MARIO FRANCESCO Via C. Angiolieri 18 Castel D’azzano 333 4890436<br />

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Possesso del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale SI NO<br />

48 VERONA MEDICA


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Si raccomanda di segnalare alla Redazione<br />

le inserzioni andate “a buon fine” per permetterne<br />

la “Clearance”. La Redazione provvederà<br />

comunque alla sospensione degli<br />

annunci dopo un certo numero di pubblicazioni.<br />

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55


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consumo) per euro 300 mezza giornata<br />

ed euro 500 per giornata intera.<br />

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56 VERONA MEDICA


MEDICINA DI fAMIgLIA<br />

COME CALCOLARE IL COMpENsO DOvuTO<br />

AL sOsTITuTO<br />

Il nuovo accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti economici con i medici di medicina generale derivante dall’intesa della Conferenza<br />

Stato-Regioni n. 2272 del 23.03.2005 prevede che:<br />

“L’onorario spettante al medico sostituto è calcolato, …omissis.., nella misura del 70% del compenso di cui alla lettera A, comma 1 dell’art. 59..”<br />

Il compenso in questione è il “COMPENSO FORFETTARIO ANNUO”.<br />

Questo va corrisposto per intero se la sostituzione si effettua nei mesi di aprile, maggio, ottobre e novembre; va aumentato del 20% se la sostituzione<br />

avviene nei mesi di Dicembre, gennaio, febbraio, marzo; va diminuito del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre.<br />

In pratica quindi la formula per il calcolo è la seguente. Dal cedolino mensile:<br />

Compenso forfetario X 70%: 30 = X<br />

(somma dovuta per ogni giorno di sostituzione)<br />

X va aumentato del 20% nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzo<br />

X va diminuito del 20% nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre<br />

VERONA MEDICA<br />

57

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