09/10-2010 - Parrocchia di Ascona
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forme economiche, impulso alle attività<br />
produttive e al cre<strong>di</strong>to, costruzioni ferroviarie,<br />
scuola, assistenza (a Torino sono gli anni<br />
del Cottolengo, <strong>di</strong> Giovanni Bosco, della<br />
Marchesa <strong>di</strong> Barolo).<br />
1843. Il torinese Vincenzo Gioberti pubblica<br />
“Del primato morale e civile degli Italiani”.<br />
Vi propone una Confederazione che raccor<strong>di</strong><br />
nazione e stati italiani, incluso il papato.<br />
Contrasti tra ra<strong>di</strong>calismo rivoluzionario<br />
<strong>di</strong> Mazzini e riformismo graduale. Ostilità<br />
dei Prìncipi e dei Governi. Unica eccezione:<br />
Re Carlo Alberto che si schiera per la causa<br />
nazionale.<br />
1844. Spe<strong>di</strong>zione dei fratelli Ban<strong>di</strong>era in<br />
Calabria. Loro fucilazione. Grande eco in<br />
Italia e Europa.<br />
1846-1848. Il nuovo Pontefice Pio IX concede<br />
allo Stato della Chiesa riforme liberaleggianti<br />
1. L’esempio è seguito, tanto che entro<br />
i primi mesi del 1848 l’Italia è tutta “Costituzionale”<br />
salvo il Lombardo-Veneto austriaco<br />
e i piccoli ducati padani. A Torino lo<br />
Statuto è promulgato il 4 marzo.<br />
1848-1849. Gran<strong>di</strong> rivolgimenti. In Europa<br />
spicca la proclamazione della Repubblica<br />
in Francia; in Italia si hanno le insurrezioni<br />
antiaustriache <strong>di</strong> marzo a Venezia e<br />
nel Veneto, a Milano (le cinque giornate), a<br />
Parma e Modena. Carlo Alberto <strong>di</strong>chiara<br />
guerra all’Austria il 23 marzo. È la prima<br />
guerra <strong>di</strong> in<strong>di</strong>pendenza. Vittoria dei Sardo-<br />
Piemontesi a Pastrengo, Goito e Peschiera,<br />
La San Vincenzo in Italia<br />
settembre-ottobre 20<strong>10</strong><br />
TORINO – Officine<br />
Gran<strong>di</strong> Riparazioni<br />
Ferroviarie OGR<br />
ma sconfitta a Custoza. Seguono l’armistizio,<br />
la ripresa della guerra con la definitiva<br />
sconfitta <strong>di</strong> Novara (21 - 23 marzo 1849). Il<br />
Re ab<strong>di</strong>ca a favore del figlio Vittorio Emanuele<br />
e si ritira ad Oporto in Portogallo dove<br />
muore il 29 luglio. In Italia si riafferma<br />
l’egemonia austriaca; le Costituzioni sono<br />
ritirate ovunque salvo che a Torino. Malgrado<br />
la firma del Trattato <strong>di</strong> pace con l’Austria<br />
(9 agosto 1849), lo Stato Sardo-Piemontese<br />
<strong>di</strong>viene il punto <strong>di</strong> orientamento politico e<br />
ideale <strong>di</strong> tutta Italia.<br />
1850-1859. Dopo aver esor<strong>di</strong>to (1850) quale<br />
ministro (agricoltura, marina, finanze)<br />
nel Governo D’Azeglio, Camillo Benso <strong>di</strong> Cavour<br />
è chiamato dal Re a formare il nuovo<br />
governo (4 novembre 1852). Sarà detto “il<br />
grande Ministero”. Punti qualificanti: rior<strong>di</strong>namento<br />
dello Stato e politica estera. Capolavoro<br />
<strong>di</strong> Cavour, la partecipazione (1855)<br />
alla guerra <strong>di</strong> Crimea che gli assicura un posto<br />
al Congresso <strong>di</strong> Parigi. È l’occasione per<br />
fare della “questione italiana” un problema<br />
internazionale e per attrarre sul Piemonte le<br />
speranze <strong>di</strong> tutta la Penisola. In un incontro<br />
segreto a Plombières (luglio 1859) Cavour e<br />
Napoleone III concordano l’intervento francese<br />
per liberare, a fianco dei sardo-piemontesi,<br />
l’Italia settentrionale dagli austriaci e<br />
formare il Regno dell’Alta Italia. In cambio:<br />
cessione <strong>di</strong> Nizza e Savoia alla Francia. È la<br />
seconda guerra d’in<strong>di</strong>pendenza. Dopo alcuni<br />
scontri vittoriosi e la liberazione <strong>di</strong> Milano,<br />
i franco-piemontesi sconfiggono gli austriaci<br />
a Solferino e San Martino. Imprevisto<br />
voltafaccia <strong>di</strong> Napoleone III che conclude