Trib. Modena, Giud. Dott. Di Pasquale R., 20 gennaio 2007

I genitori avevano al momento del sinistro: il padre 61 anni e la madre 45
anni.
Nella personalizzazione del danno non patrimoniale si deve tenere conto degli
elementi prova acquisiti e dei fatti notori.
Il ctu prof. Galliani ha ritenuto che per nessuno dei tre attori si sia evidenziata
una incidenza del danno permanente sulla capacità lavorativa specifica: (pag. 30 relazione).
Gli attori Calabrese Aurelio e Melone Anna, esercitavano l’attività di artigiani
stiratori dal 1970. Lavoravano da soli, con l’aiuto saltuario dei figli.
Dopo la morte del figlio Daniele hanno cominciato ad avere difficoltà sul
lavoro (v. testimoni Casarini Giuliana, Altavilla Carmelina, Alboresi Sergio):
non erano regolari nei tempi di consegna, non andavano a ritirare il lavoro che
veniva loro affidato; hanno progressivamente ridotto e poi cessato l’attività
lavorativa.
Si deve condividere l’opinione del ctu, secondo il quale la cessazione
dell’attività lavorativa va collocata –e valutata- nell’ambito del danno non
patrimoniale, più che in quello delle conseguenze della patologia ().
Quanto all’attrice Calabrese Sara, il ctu ha segnalato la sua decisione di
cambiare abitazione le ha consentito un notevole miglioramento della
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