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Brucchi Vs Cordoni Sandro Santacroce Tricolore e ... - Teramani.info

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l’enfatizzante pamphlet a colori di quella<br />

manifestazione sulla cucina tradizionale,<br />

questi penserebbe immancabilmente ad<br />

un avvenimento inenarrabile, da non farsi<br />

sfuggire dalle mani. Un’altra efficace brochure<br />

design alla teramana è stata la solenne<br />

notificazione in un nostrano salotto<br />

televisivo sull’apertura al pubblico, i primi<br />

di dicembre, del parcheggio sotterraneo di<br />

Piazza Dante: stanno ancora scavando con<br />

le mani! E la gente che fa? Parcheggia.<br />

Ovunque.<br />

In ogni dove, basta che ci si entri e ci sia lo<br />

spazio, comodo, per poter scendere senza<br />

strusciare il culo sul muro stonacato. Un<br />

reportage della Rai, che ammoniva motociclisti<br />

indisciplinati che sostavano sopra i<br />

marciapiedi, ostacolando il passaggio dei<br />

pedoni e l’accesso ai negozi, è stato trasmesso<br />

in coda al tg qualche sera fa, fra lo<br />

stupore e la rassegnazione dello speaker<br />

nel constatare l’arroganza di un individuo<br />

sorpreso nell’infrazione, che minacciava<br />

di denunciare il giornalista se insisteva<br />

nelle riprese. Ai margini dell’inquadratura,<br />

Lettera di<br />

una mamma<br />

Ciò che accade la mattina all’entrata di scuola in Via Veneto.<br />

Incrocio Via dei Funari – Porta Romana, scuola<br />

elementare San Giuseppe, ore 8,15…<br />

Strombazza violentemente un clacson: Poh! Poh! Poh!...<br />

Dall’altro lato della strada una giovane donna risponde al<br />

saluto della signora alla guida del veicolo<br />

strombazzante… e parcheggia con prepotenza<br />

“in mezzo alla strada”. Un signore<br />

dal lato della giustizia le dice: “Ma tanta<br />

pust ssavvicine prubbie ‘ssammezz ti<br />

mass signò?”<br />

Escono dall’elegante auto tre vecchie ragazze<br />

che sottolineano come il loro antico<br />

sonno debba essere interrotto da un bel<br />

caffè al bar a fianco ed invitano il bravo<br />

transitavano indifferenti i tutori dell’ordine.<br />

A Teramo, hanno riconsegnato al Corpo<br />

della Polizia Municipale fondina e rivoltella;<br />

un sicuro deterrente per chi si mette<br />

in doppia fila o passa col rosso: finire impallinati<br />

per una multa da 50 euro pare a<br />

tutti eccessivo. Qualcuno, però, crede che<br />

forse sarebbe il caso di comprare dei nuovi<br />

fischietti alle nostre guardie di piazza: un<br />

trillo energico, che ti entra nel cervello a<br />

svegliare antichi timori, a scoprirti i nervi,<br />

a farti notare, e ciò che è peggio a farlo<br />

notare anche agli altri, che stai sbagliando<br />

alla grande. Riportarti indietro a quando<br />

signore,<br />

sostenitore<br />

di parcheggi<br />

regolari, ad<br />

unirsi a loro.<br />

Riesco ad<br />

arrivare sulle<br />

eri bambino e ti sporcavi le mani con la<br />

marmellata della nonna. Arrossendo<br />

in volto. Un rossore che di rado compare<br />

sulle guance, in questo strano<br />

tempo che ci tocca di vivere insieme.<br />

«Giuva’, Giuva’… m’arpurte nu fischiatte<br />

mo che vi a Rome?».<br />

«…mo vedame, Carlu’, mo vedame».<br />

«Giuva’, Giuva’… ecchete li solde, m’arpurte<br />

nu fischiatte?».<br />

«Tu scì ca fischie, Pasqua’! Tu scì ca<br />

fischie!». u<br />

strisce destreggiandomi con zaino in spalla e bimbo a fianco,<br />

tra l’ingorgo aggrovigliato e puzzolente; attraverso la strada<br />

ed a nulla vale il segnale di Alt della paletta del signore che<br />

con tanta buona volontà prova a fermare la Panda azzurra<br />

guidata da una mamma come me ed una bimba al suo<br />

fianco. Indietreggio con attenzione affinché la signora non mi<br />

investa e nello stesso tempo mi preoccupo di non infastidire<br />

la Twingo dietro di me che parcheggiata sulle strisce fa<br />

scendere il pargolo per condurlo a scuola. Mi becco lo sguardo<br />

trucido della signora con la Panda che sembra dirmi:<br />

“Ma guarda questa che maleducata!”<br />

Tutto ciò accade regolarmente ogni mattina quando accompagno<br />

mio figlio a scuola. Mi chiedo se<br />

quella bambina con la mamma pirata,<br />

un giorno seguirà o meno il suo esempio;<br />

se quelle vecchie ragazze da bambine<br />

o da adolescenti abbiano o meno<br />

imparato magari facendo i cruciverba il<br />

vivere civile e mi chiedo con più profonda<br />

tristezza se quel signore, che ogni giorno<br />

puntualmente accompagna dai dintorni<br />

di Teramo i nostri bambini come un<br />

orologio svizzero per nove mesi, del<br />

pulmino, che ripassa come una poesia<br />

la domanda da fare al suo datore dei lavoro quando avrà ciò<br />

che gli spetta, se da piccolo abbia avuto il papà ad insegnargli<br />

onestà e rispetto per gli altri. Il suo capo di certo no. Mi chiedo<br />

anche, ogni giorno, con quale nome chiamare l’epoca che<br />

stiamo vivendo. Sempre più mi domando se faccio bene o<br />

male a far crescere i miei figli in un ambiente così retrogrado<br />

e maleducato.<br />

Marilena Gelsumino u<br />

pag<br />

17

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