tesi Audrey Colas.pdf - ONDEWEB
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L’ipo<strong>tesi</strong> di un’arma tanto singolare derivava dal fatto che tutte le ferite, tranne tre, erano penetrate<br />
solo per uno o due centimetri nella carne. Delle tre nessuna si era rivelata immediatamente<br />
mortale .[...] L’agonia era durata dai dieci ai venti minuti. A poco a poco era sopraggiunto il torpore, poi<br />
l’incoscienza e infine la morte, causata non tanto dall’emorragia quanto piuttosto dall’asfissia, dovuta<br />
all’imposizione sul capo e sul torace dei cuscini presi dal divano 71 .<br />
Analizzando la maniera con la quale l’omicidio è stato premeditato, si può dire che il delitto<br />
è un delitto sapiente, cioè preparato metodicamente, quasi scientificamente, che tradisce un<br />
desiderio di vendetta o la cupidità, e non un delitto semplice provocato da impulsi violenti<br />
come l’ira o la gelosia, com’è il caso per il reato seguente. In effetti l’ultimo delitto scoperto e<br />
vendicato de La verità dell’Alligatore è quello di Evelina Mocelina Bianchini. La sua storia è<br />
abbastanza tragica : i suoi figli, Francesco e Selvaggia, hanno ordinato il suo omicidio perché<br />
non tollerano che la mamma si sia messa con un uomo poco dopo la morte del papà. I fratelli<br />
diabolici, animati dall’odio, decidono di vendicarsi dalla madre per mezzo di Marco Ventura, il<br />
figlio del futuro sposo (Carlo Ventura). Decidono di esercitare una pressione costante su di lui,<br />
sapendolo poco stabile psicologicamente e dal carattere debole. Il loro piano machiavellico<br />
giunge al suo scopo. Marco Ventura uccide Evelina Mocellin Bianchini, cosa che non avrebbe<br />
mai fatto senza la pressione esercitata da Francesco e Selvaggia. Anche il padre di Marco<br />
viene implicato nell’omicidio perchè, pur conoscendo la verità, tenta di proteggere il figlio<br />
accusando un innocente, Alberto Magagnin. Questi due omicidi sono dei delitti da dilettanti,<br />
mentre i seguenti sono eseguiti da professionisti, mafiosi o agenti dei servizi segreti.<br />
Il nome di uno di questi criminali è già stato citato parecchie volte, è Gina Manès, che<br />
appare ne Il mistero di mangiabarche. I reati commessi da Gina sono orrendi, perché prova<br />
soddisfazione nel torturare e non ha né pietà né compassione per nessuno. La Manès uccide<br />
un ex militare della Nato, soprannominato il belga, colpendolo nell’occhio con un fioraterra<br />
(serve per piantare i bulbi ) : « " L’assassino ha scelto proprio quest’arma perché gli piaceva<br />
usarla, chissà per quale bizzaro percorso mentale, e poi perché era sicuro di poter uccidere il<br />
belga in quel modo" » 72 . Ha una tecnica sua, è veloce, precisa e efficace ; la sua seconda<br />
vittima è Fiorenza Valdilonga, ex fidanzata di Giampaolo Siddi, implicato in un traffico di droga<br />
71 Carlotto Massimo, La verità dell’Alligatore, E/O Roma 1995, p.57, p.58.<br />
72 Carlotto Massimo, Il mistero di mangiabarche, E/O Roma Marzo 1995, p.88.<br />
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