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L'igiene degli alimenti nella prevenzione delle MTA - Azienda USL 3 ...

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Dipartimento della sanità pubblica veterinaria,<br />

della sicurezza alimentare e <strong>degli</strong> organi collegiali per la tutela della salute<br />

Direzione generale per l'igiene e la sicurezza <strong>degli</strong> <strong>alimenti</strong> e la nutrizione<br />

“La <strong>prevenzione</strong> <strong>delle</strong> malattie trasmesse da <strong>alimenti</strong>”<br />

L’igiene <strong>degli</strong> <strong>alimenti</strong> <strong>nella</strong> <strong>prevenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>MTA</strong><br />

Silvio Borrello<br />

Direttore Generale Igiene e Sicurezza <strong>degli</strong> <strong>alimenti</strong> e Nutrizione<br />

Feroleto Antico (CZ), 13 marzo 2013


Ministero della salute<br />

Sicurezza alimentare “dal campo alla tavola”<br />

Direzione generale della<br />

sanità animale<br />

e dei farmaci veterinari<br />

Dipartimento della sanità pubblica veterinaria,<br />

della sicurezza alimentare e<br />

<strong>degli</strong> organi collegiali per la tutela della salute<br />

Direzione generale<br />

<strong>degli</strong> organi collegiali<br />

per la tutela della<br />

salute<br />

Direzione generale per l’igiene e la<br />

sicurezza <strong>degli</strong> <strong>alimenti</strong><br />

e la nutrizione


Direzione generale per l’igiene e la sicurezza <strong>degli</strong><br />

<strong>alimenti</strong> e la nutrizione


Alimenti e Patologie<br />

Infezioni ( es. Listeriosi)<br />

Infestazioni (es. Trichinellosi, Anisakiasi)<br />

Tossinfezioni ( es. E.coli VTEC, Salmonellosi)<br />

Intossicazioni ( es. Intossicazione da Istamina)<br />

Intolleranze alimentari (es. I. al lattosio, Celiachia)<br />

Allergie alimentari ( A. ai crostacei)<br />

Altre patologie (neoplasie; patologie cronico<br />

degenerative; sovrappeso e obesità; malattie<br />

metaboliche)


Direttiva 2003/99/CE del 17 novembre 2003 sulle misure di sorveglianza <strong>delle</strong> zoonosi<br />

e <strong>degli</strong> agenti zoonotici (recepita con decreto legislativo n.191 del 4/4/2006)<br />

a) «zoonosi»: qualsiasi malattia e/o infezione che possa essere trasmessa<br />

naturalmente, direttamente o indirettamente, tra gli animali e l'uomo.<br />

Vie di trasmissione:<br />

ZOONOSI<br />

- Malattie zoonotiche non veicolate da <strong>alimenti</strong> (es. malattie da vettori)<br />

- Malattie zoonotiche veicolate da <strong>alimenti</strong>


Sorveglianza e controllo <strong>delle</strong> <strong>MTA</strong> <strong>nella</strong> UE<br />

Settore Medico<br />

DG - SANCO<br />

Stati<br />

Membri<br />

Programme on Food -<br />

Warterborne Diseases<br />

and Zoonoses<br />

Task Force<br />

Zoonosi<br />

Settore Veterinario<br />

- Alimenti<br />

Direttiva Zoonosi<br />

(99/2003)<br />

Monitoraggio Zoonosi


Principi e requisiti generali della legislazione alimentare, istituzione EFSA<br />

e procedure nel campo della sicurezza alimentare<br />

(Reg. 178/2002)<br />

OPERATORI SETTORE ALIMENTARE E<br />

DEI MANGIMI<br />

Igiene<br />

dei prodotti<br />

alimentari<br />

(Reg.852)<br />

Igiene <strong>alimenti</strong><br />

di origine<br />

animale<br />

(Reg. 853)<br />

AUTORITÀ COMPETENTI<br />

Igiene dei<br />

mangimi<br />

(Reg. 183)<br />

Criteri microbiologici applicabili ai<br />

prodotti alimentari (Reg. 2073)<br />

Organizzazione dei<br />

controlli<br />

ufficiali su <strong>alimenti</strong><br />

e mangimi salute e<br />

benessere animale<br />

(Reg. 882/2004)<br />

Disposizioni transitorie e modalità di attuazione<br />

Organizzazione dei<br />

controlli<br />

ufficiali su<br />

<strong>alimenti</strong> di origine<br />

animale<br />

(Reg. 854)<br />

Presenza di<br />

Trichine nelle<br />

Carni<br />

(Reg. 2075)


Regolamento (CE) 178 /2002, articolo 3<br />

«pericolo» o «elemento di pericolo»<br />

agente biologico, chimico o fisico contenuto in un alimento o<br />

mangime, o condizione in cui un alimento o un mangime si<br />

trova, in grado di provocare un effetto nocivo sulla salute;<br />

«rischio»<br />

funzione della probabilità e della gravità di un effetto<br />

nocivo per la salute, conseguente alla presenza di un pericolo;


Regolamento (CE) 882/2004<br />

Articolo 1, Oggetto e campo di applicazione<br />

1. Il presente regolamento fissa le regole generali per<br />

l'esecuzione dei controlli ufficiali intesi a verificare la<br />

conformità alle normative volte, segnatamente, a<br />

a) prevenire, eliminare o ridurre a livelli accettabili i rischi<br />

per gli esseri umani e gli animali, siano essi rischi diretti o<br />

veicolati dall'ambiente; e<br />

b) garantire pratiche commerciali leali per i mangimi e gli<br />

<strong>alimenti</strong> e tutelare gli interessi dei consumatori, comprese<br />

l'etichettatura dei mangimi e <strong>degli</strong> <strong>alimenti</strong> e altre forme di<br />

informazione dei consumatori.<br />

MISSIONE


Le dimensioni dell'universo dei controlli ufficiali<br />

Tecniche,<br />

metodi e<br />

attività di controllo<br />

Piano Nazionale<br />

alimentazione animale<br />

Piani controllo/eradicazione<br />

malattie zoonotiche<br />

Piano nazionale<br />

Benessere animale<br />

Piano controllo<br />

residui<br />

di Fitofarmaci<br />

Controlli microbiologici<br />

e parassitologici<br />

(DPR 14 luglio 1995, reg. 854/2004<br />

reg. CE 2073 e 2075/2005…)<br />

Catena di produzione (pericoli)<br />

Piano nazionale<br />

residui


Le “barriere” alla diffusione dei rischi<br />

Pericoli veicolati<br />

da <strong>alimenti</strong>


Autocontrollo dell’OSA<br />

• Garantire il rispetto di:<br />

- Requisiti generali di igiene (reg. CE 852/2004)<br />

- Requisiti specifici di igiene (reg. CE 852/2004)<br />

- Requisiti specifici di igiene per determinate categorie di<br />

<strong>alimenti</strong> di origine animale (regolamento CE 853/2004)<br />

• Adozione di Procedure basate sui principi del sistema HACCP


Associazione tra misure di salute<br />

animale,<br />

sicurezza <strong>degli</strong> <strong>alimenti</strong> e<br />

casi umani di malattia


Trend <strong>delle</strong> salmonellosi umane in UE 2006-<br />

2009, ECDC Annual epidemiological report<br />

2011


Le salmonellosi<br />

Nel 2010, il numero dei casi umani è diminuito di un ulteriore 8,8% ( 99.020 casi<br />

umani confermati)<br />

È in diminuzione statisticamente significativa da 6 anni consecutivi.<br />

Discussione:<br />

Successo di programmi di controllo per Salmo<strong>nella</strong> nelle popolazioni di<br />

pollame domestico. La maggior parte <strong>degli</strong> Stati membri ha raggiunto i target<br />

di riduzione della prevalenza nel pollame.<br />

È un criterio di sicurezza alimentare da monitorare in: carne fresca di<br />

pollame, carni macinate, preparazioni di carni, CSM, formaggi, burro, gelati,<br />

ovoprodotti, molluschi bivalvi vivi, crostacei e molluschi cotti, germogli, frutta<br />

e vegetali di IV gamma, formule in polvere per infanzia,.. (Reg. 2073/2005)<br />

è un criterio di igiene del processo per la macellazione.<br />

The European Union Summary Report on Trends and Sources of Zoonoses, Zoonotic Agents and<br />

Food-borne Outbreaks in 2010<br />

European Food Safety Authority


Trend della campylobatteriosi umana in UE<br />

2006-2009, ECDC Annual epidemiological<br />

report 2011


Trend della brucellosi umana in UE 2006-2009,<br />

ECDC Annual epidemiological report 2011


Brucellosi<br />

2010: <strong>nella</strong> UE il numero dei casi confermati di brucellosi negli<br />

umani è in continuo declino (356 casi confermati in UE ). E in<br />

Italia?<br />

Discussione:<br />

Il numero di greggi di pecore e capre positivi per brucellosi<br />

ha manifestato un sostanziale declino negli ultimi anni. La<br />

brucellosi bovina è diminuita solo marginalmente rispetto<br />

al 2009.<br />

L’Italia è il Paese che ha notificato il maggior numero di<br />

controlli (N=1.142) effettuati su latte bovino, latte di altre<br />

specie e formaggi. L’altro paese è la Spagna con 43<br />

controlli. Tutti i campioni sono conformi.<br />

The European Union Summary Report on Trends and Sources of Zoonoses, Zoonotic Agents and<br />

Food-borne Outbreaks in 2010<br />

European Food Safety Authority


Campylobatteriosi<br />

2010: la Campylobatteriosi resta la più comune malattia<br />

gastrointestinale in Europa dal 2005. (212,064 casi umani)<br />

Discussione:<br />

Non esiste un piano di controllo nelle popolazioni<br />

zootecniche<br />

Non è un criterio di sicurezza alimentare<br />

Prevalenza negli animali vivi e negli <strong>alimenti</strong> stazionaria<br />

Le non conformità più frequentemente riscontrate nelle<br />

carni fresche di pollo.<br />

The European Union Summary Report on Trends and Sources of Zoonoses, Zoonotic Agents and<br />

Food-borne Outbreaks in 2010<br />

European Food Safety Authority


L’ultima linea di difesa:<br />

il sistema di allerta rapido per<br />

<strong>alimenti</strong> e mangimi<br />

RASFF


AUTORIA’ SANITARIE<br />

REGIONALI<br />

AUTORITA’<br />

SANITARIE LOCALI<br />

DG SANCO-RASFF<br />

Controlli sul mercato,<br />

autocontrollo<br />

Consumers’ complaint<br />

PUNTO DI CONTATTO<br />

ITALIANO DEL RASFF<br />

DGISAN<br />

UVAC<br />

Laboratori<br />

Altri<br />

STATI<br />

MEMBRI<br />

PIF USMAF<br />

UFFICI DEL<br />

MINISTERO<br />

DELLA SALUTE<br />

Controlli alle frontiere


Le notifiche RASFF sono classificate in 4 tipologie<br />

Le notifiche di allerta sono inviate quando sul mercato è presente un alimento o un<br />

mangime che rappresenta un rischio sanitario e quando si rende necessario un intervento<br />

rapido. Il membro del RASFF che identifica il problema e adotta le azioni del caso (ad<br />

esempio, il ritiro del prodotto dal mercato) dà l'allerta.<br />

Le notifiche di informazione si utilizzano quando è stato identificato un rischio<br />

riguardante un alimento o un mangime immesso sul mercato, ma non si rende necessario<br />

un intervento rapido da parte <strong>degli</strong> altri membri perche il prodotto in questione non ha<br />

raggiunto il loro mercato o non vi è più presente oppure perché la natura stessa del<br />

rischio non richiede un intervento rapido.<br />

I respingimenti alle frontiere riguardano partite di <strong>alimenti</strong> o mangimi sottoposti a test e<br />

respinti alle frontiere dell’UE (e dello Spazio economico europeo, SEE) in caso di<br />

riscontro di un rischio sanitario. Sono quindi inviate notifiche a tutti i posti frontalieri<br />

del SEE al fine di rafforzare i controlli e di garantire che i prodotti respinti non rientrino<br />

nell’UE attraverso un’altra frontiera.<br />

Qualunque informazione attinente alla sicurezza dei prodotti alimentari o dei mangimi<br />

non venga comunicata in forma di notifica di allerta o informazione, ma sia ritenuta<br />

interessante per le autorità di controllo, è trasmessa ai membri come semplice «notizia».


Rasff 2012


Rasff 2012: notifiche per pericoli<br />

microbiologici


Rasff 2012: notifiche per pericoli<br />

chimici


Caso di studio:<br />

Focolaio epidemico di infezione da<br />

VTEC O104 in Germania


E. coli produttori di Verocitotossina (VTEC)<br />

…tra i più temibili patogeni alimentari!<br />

Manifestazione clinica molto grave<br />

Epidemie <strong>nella</strong> comunità


Focolaio epidemico di infezione da VTEC O104 in Germania<br />

(Maggio-Giugno 2011)<br />

2 Giugno 2011


Gestione dell’emergenza<br />

27/05/11 Allerta RASFF<br />

Task force EFSA/ECDC per la tracciabilità<br />

Task force DGISAN<br />

Raccolta dati circa i prodotti potenzialmente coinvolti<br />

Comunicazione <strong>degli</strong> esiti <strong>delle</strong> indagini e dei risultati analitici<br />

Chiusura: 04/07/11<br />

Teleconferenze


Focolaio epidemico di infezione da VTEC O104 in Germania<br />

(Maggio-Giugno 2011)<br />

4.000 casi di gastroenterite emorragica<br />

900 casi di sindrome emolitico-uremica<br />

50 decessi<br />

Crisi del comparto orto-frutticolo<br />

Perdite per circa 1 miliardo di €<br />

Associazione con il consumo di germogli di fieno greco<br />

(semi importati dall’Egitto)


Focolaio epidemico di infezione da VTEC O104 in Germania<br />

(Maggio-Giugno 2011)<br />

Le gravi conseguenze del focolaio epidemico di<br />

infezione da VTEC O104 in Germania hanno stimolato<br />

una riflessione su:<br />

L’adeguatezza della normativa UE rispetto a pericoli<br />

emergenti non esplicitamente contemplati (es. VTEC)<br />

La <strong>prevenzione</strong> dei pericoli associati agli <strong>alimenti</strong> di<br />

origine “non-animale”


Focolaio epidemico di infezione da VTEC O104 in<br />

Germania: Quali lezioni trarre ?<br />

Misure per la <strong>prevenzione</strong> dei pericoli associati agli<br />

<strong>alimenti</strong> di origine non-animale<br />

Rafforzare l’applicazione <strong>delle</strong> misure d’igiene esistenti<br />

Fact finding mission FVO per raccogliere in informazioni sui controlli ufficiali <strong>nella</strong><br />

produzione primaria di germogli (Italia, 25-28 settembre 2012)<br />

Incoraggiare i produttori ad utilizzare linee guida per buone pratiche di igiene<br />

(GHP)<br />

Iniziative nell’ambito del programma Better Training for Safer Food dedicate<br />

all’igiene <strong>delle</strong> produzioni primarie<br />

Miglioramento della “preparedness” a livello UE per individuare e controllare i<br />

focolai di <strong>MTA</strong><br />

Emanazione di regole specifiche per i germogli


2010: SSN + NAS<br />

Crisis preparedness<br />

2011:<br />

SSN + OSA<br />

2012: SSN + OSA + GDO +<br />

Osservatori internazionali<br />

Summer school UNICATT


Emanazione di regole specifiche per i germogli (tra<br />

produzione primaria e <strong>alimenti</strong> Ready to Eat)<br />

Tracciabilità dei germogli e dei semi utilizzati per la produzione<br />

Certificati di importazione (semi, germogli)<br />

Approvazione <strong>degli</strong> stabilimenti da parte <strong>delle</strong> Autorità Competenti<br />

Criteri microbiologici di sicurezza alimentare per VTEC


Regolamento di esecuzione (UE) n. 208/2013 della Commissione,<br />

dell’11 marzo 2013, recante le prescrizioni in materia di rintracciabilità per i<br />

germogli e i semi destinati alla produzione di germogli<br />

• Definizione di germoglio: il prodotto ottenuto dalla germinazione dei semi ed il<br />

loro sviluppo in acqua o altro substrato, raccolti prima dello sviluppo fogliare e<br />

destinati ad essere consumati interi, compresi il seme ;<br />

• Obblighi <strong>degli</strong> OSA: trasmissione di informazioni complete tra operatori circa la<br />

tipologia dei germogli e semi commercializzati, incluso il nome tassonomico della<br />

pianta, i quantitativi, il n. di lotto; l’indicazione del venditore, intermediario,<br />

destinatario;<br />

• Registrazione e documentazione dei passaggi commerciali: modalità della tenuta<br />

<strong>delle</strong> informazioni e loro trasmissione secondo modalità scelte dall’OSA;<br />

• Conservazione <strong>delle</strong> informazioni: per un lasso di tempo adeguato calcolato sul<br />

periodo di presumibile consumo dei semi e germogli;<br />

• Importazione: i semi importati devono essere accompagnati da un certificato che<br />

deve accompagnare il prodotto fino all’ultimo OSA<br />

• Si applica dal 1 luglio 2013


Regolamento (UE) n. 209/2013 della Commissione, dell’11 marzo 2013,<br />

che modifica il regolamento (CE) n. 2073/2005 per quanto riguarda i<br />

criteri microbiologici applicabili ai germogli e le norme di<br />

campionamento per le carcasse di pollame e la carne fresca di pollame<br />

Emendamento al Reg. 2073/2005 in vigore dal 1 Luglio 2013<br />

VTEC 6 sierogruppi (O157, O26, O103, O111, O145, O104:H4)<br />

Assenza in 25 g di prodotto finito (n=5 – c= 0)<br />

Si applica ai germogli immessi sul mercato, OSA deve monitorare la produzione<br />

(autocontrollo);<br />

Le autorità competenti devono operare controlli mediante campionamento in<br />

azienda e prodotto finito sul mercato (Controlli ufficiali);<br />

Primo criterio per VTEC nei regolamenti EU


Regolamento (UE) n. 210/2013 della Commissione, dell’11 marzo 2013, sul riconoscimento a<br />

norma del regolamento (CE) n. 852/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio <strong>degli</strong><br />

stabilimenti che producono germogli<br />

Gli operatori del settore alimentare garantiscono che gli stabilimenti che producono<br />

germogli siano riconosciuti dall’autorità competente a norma dell’articolo 6 del<br />

regolamento (CE) n. 852/2004. L’autorità competente concede il riconoscimento<br />

solo agli stabilimenti che rispettano i requisiti dell’allegato I del regolamento (CE)<br />

n. 852/2004 e dell’allegato del presente regolamento.


– ALLEGATO<br />

– Requisiti per il riconoscimento di stabilimenti che producono germogli<br />

– 1. La progettazione e lo schema <strong>degli</strong> stabilimenti devono consentire buone prassi in materia di igiene<br />

alimentare, compresa la protezione contro la contaminazione tra e durante le operazioni. In<br />

particolare, le superfici (comprese quelle <strong>delle</strong> attrezzature) nelle zone di manipolazione <strong>degli</strong> <strong>alimenti</strong><br />

e quelle a contatto con questi ultimi devono essere mantenute in buone condizioni ed essere facili da<br />

pulire e, se necessario, da disinfettare.<br />

– 2. Si devono prevedere opportune attrezzature per la pulizia, la disinfezione e il deposito <strong>degli</strong><br />

strumenti di lavoro e <strong>degli</strong> impianti. Le attrezzature devono essere facili da pulire e disporre di<br />

un’adeguata erogazione di acqua calda e fredda.<br />

– 3. Si devono prevedere adeguate attrezzature per le operazioni di lavaggio <strong>degli</strong> <strong>alimenti</strong>. Ogni acquaio<br />

o impianto analogo previsto per il lavaggio <strong>degli</strong> <strong>alimenti</strong> deve disporre di un’adeguata erogazione di<br />

acqua potabile e deve essere mantenuto pulito nonché, se necessario, disinfettato.<br />

– 4. Tute le attrezzature con le quali semi e germogli vengono in contatto devono essere costruite in<br />

modo da ridurre al minimo qualsiasi rischio di contaminazione, devono essere di materiali adeguati a<br />

tale scopo e devono essere mantenute in perfetto ordine, in perfetto stato di funzionamento e in<br />

condizioni tali da consentirne un’efficace pulizia e, se del caso, la disinfezione.<br />

– 5. Si devono prevedere procedure adeguate per garantire che:<br />

– a) lo stabilimento che produce germogli sia mantenuto pulito e, ove necessario, disinfettato;<br />

b) tutte le attrezzature con le quali vengono in contatto semi e germogli siano pulite in modo efficace e, se necessario,<br />

disinfettate. La pulizia e la disinfezione <strong>delle</strong> suddette attrezzature devono essere effettuate con frequenza tale da evitare i<br />

rischi di contaminazione.IT 12.3.2013 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 68/25


Regolamento (UE) n. 211/2013 della Commissione, dell'11 marzo 2013,<br />

relativo alle prescrizioni in tema di certificazione per l'importazione<br />

nell'Unione di germogli e semi destinati alla produzione di germogli<br />

• Le partite di germogli e semi importate nel territorio UE devono essere<br />

accompagnate da un certificato conforme al modello fissato nel<br />

Regolamento;<br />

• Deve attestare che sono stati prodotti in condizioni igieniche previste dal<br />

Reg. 852/2004CE relativo alla produzione primaria;<br />

• Rispondono ai requisiti di tracciabilità;<br />

• Rispondono ai criteri microbiologici fissati dal regolamento comunitario;<br />

• Certificato risponde agli standard della certificazione comunitaria e deve<br />

accompagnare fino a destino la partita importata;<br />

• Si applica dal 1 luglio 2013


2005 Registro SEU:<br />

La SEU è un robusto indicatore <strong>delle</strong><br />

infezioni da VTEC <strong>nella</strong> popolazione<br />

Nephrology Units<br />

Reporting of HUS<br />

cases<br />

Epidemiological<br />

investigation<br />

Italian HUS<br />

Registry<br />

ISS<br />

Feed-back<br />

Sampling for VTEC<br />

investigation<br />

Diagnostic<br />

results<br />

EU-Ref Lab.<br />

for E.coli


no. of HUS cases<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

Casi di SEU segnalati al registro 1988-2012<br />

1988<br />

N tot casi: 806<br />

Media casi per anno: 32 (range 12 – 50)<br />

1990<br />

1992<br />

1994<br />

1996<br />

1998<br />

2000<br />

year<br />

2002<br />

2004<br />

2006<br />

2008<br />

2010<br />

2012


Ultimi casi di SEU segnalati<br />

6 marzo 2013: due pazienti ricoverati il 31/1/2013 e il 1/3/2013 presso l’Ospedale<br />

Ca’ Foncello di Treviso, con Sindrome Emolitico Uremica.<br />

Età di 8 anni e 15 mesi, residenti <strong>nella</strong> stessa area della zona nord della provincia di<br />

Treviso<br />

E.coli produttore di verocitotossina (VTEC) sierogruppo O157 (genotipo vtx1-; vtx2+,<br />

eae+).<br />

Positività in un residuo di salame artigianale rinvenuto presso l’abitazione tracing<br />

back contaminazione diffusa<br />

Il suino non è considerato serbatoio naturale per VTEC O157<br />

In corso indagini volte a comprendere l’origine di tale contaminazione presso<br />

l’allevamento di origine dei suini, il macello e il sito dove la produzione artigianale<br />

dei salumi ha avuto luogo.


Riflessioni: la sorveglianza SEU in EU<br />

Dal 2007 la sorveglianza EU <strong>delle</strong> malattie infettive raccoglie le informazioni<br />

sui casi di infezione da VTEC e SEU in modo sistematico<br />

La sorveglianza clinica, microbiologica ed epidemiologica della SEU e <strong>delle</strong><br />

infezioni da VTEC è scarsamente integrata<br />

I dati raccolti per la maggior parte <strong>degli</strong> SM, non sono confrontabili <br />

monitoraggio vs sorveglianza<br />

La SEU rappresenta un importante indicatore e dovrebbe permettere il<br />

confronto ma…<br />

…le sorveglianze SEU nazionali sono raramente raccordate con il flusso EU


FVO: Missione criteri microbiologici<br />

27 maggio-7 giugno 2013<br />

Obiettivi:<br />

- Verifica della legislazione nazionale e linee guida<br />

- Verifica della capacità di laboratorio (network,accreditamento,controlli di<br />

qualità)<br />

- Supervisione e controllo attuata dalle AC sui piani, le procedure di<br />

campionamento e le azioni correttive dell’OSA<br />

Visita a diversi siti: macelli di carni rosse; macelli di carni rosse; stabilimenti di<br />

preparazioni di carni, carni macinate, prodotti a base di carni, carni separate<br />

meccanicamente; stabilimenti di prodotti a base di latte; stabilimenti di<br />

ovoprodotti; stabilimenti che producono: pesce affumicato, sushi; stabilimenti di<br />

germogliazione; stabilimenti che producono frutta e verdura pre-tagliata (IV<br />

gamma) e succhi non pastorizzati.

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