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musicaround.net - Dodicilune Records

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seconda della combinazione del modo e del ritmo<br />

nella composizione: ad esempio, il modo minore<br />

abbinato ad un ritmo molto lento vorrà sottolineare<br />

dei momenti di tristezza, mentre con il velocizzarsi<br />

del ritmo si andrà sempre di più verso lo stato di<br />

tensione; diversamente nel modo maggiore un ritmo<br />

lento sottolineerà uno stato di calma o di gioia,<br />

mentre un ritmo più veloce sarà inserito per dare<br />

una sorta di ‘pomposità’ all’insieme audiovisivo.<br />

Le similitudini tra i due film citati precedentemente si<br />

devono però ricercare ancora più a fondo, al di là<br />

dell’aspetto meramente teorico, anche perché per<br />

adesso le due composizioni appaiono quantomeno<br />

slegate.<br />

Sveliamo quindi l’arcano: chiunque conosca le due<br />

scene a cui si è fatto riferimento, sa che la musica a<br />

sostegno dei film citati ha come elemento comune il<br />

gusto musicale tipicamente made in Italy.<br />

Entrambi i brani sono infatti opera di due grandi<br />

compositori di colonne sonore nostrani, il primo di<br />

Ennio Morricone, il secondo di Nino Rota.<br />

Provate ora ad immaginare le due scene di cui<br />

sopra senza alcun commento musicale abbinato:<br />

avrebbero lo stesso effetto se paragonate a quelle<br />

con la musica?<br />

Diciamocelo chiaramente: decisamente no!<br />

Dobbiamo dunque ringraziare i due padri putativi<br />

della colonna sonora italiana per averci regalato<br />

queste stupende pagine di musica e di cinema.<br />

Con loro, la scuola italiana ha portato alla ribalta i<br />

vari Piccioni, Trovajoli, Bacalov.<br />

Con gli anni abbiamo avuto altri grandi nomi che<br />

hanno avuto grandi collaborazioni: Pino Donaggio e<br />

Brian De Palma, Angelo Badalamenti e David<br />

Lynch.<br />

Ma si può parlare quindi di una<br />

storia della colonna sonora in<br />

Italia? Ed al giorno d’oggi, chi può<br />

essere il nuovo enfant prodige?<br />

Lo abbiamo chiesto a Gianni<br />

Dell’Orso: un cognome che chi<br />

segue il cinema e la musica deve<br />

assolutamente conoscere, più<br />

avanti si capirà perchè.<br />

Compositore di colonne sonore,<br />

collaboratore di Ennio Morricone,<br />

adesso Dell’Orso gestisce<br />

un’etichetta, la GdM (ex General<br />

Music, fondata da Morricone),<br />

specializzata nella produzione di<br />

dischi di colonne sonore composte da artisti italiani.<br />

Il cognome Dell’Orso poi è il cognome di una grande<br />

cantante che ha collaborato con Morricone ovvero<br />

Edda, cognata di Gianni: suo il celeberrimo Sean<br />

Sean in “Giù La Testa”.<br />

Nel catalogo della GdM si<br />

possono riscontrare titoli di<br />

Morricone (ovviamente), Rota,<br />

Piccioni, Bacalov, Trovajoli.<br />

Ma anche altri autori giovani<br />

poco conosciuti, il nuovo che<br />

avanza in Italia.<br />

Proprio Dell’Orso racconta le<br />

caratteristiche peculiari di chi<br />

38<br />

Colonne<br />

Sonore made<br />

in Italy<br />

<strong>musicaround</strong>.<strong>net</strong><br />

compone colonne sonore: «Il regista opera delle<br />

significative richieste nell’ambito della colonna<br />

sonora.<br />

Proprio queste richieste sono alla base di una<br />

solidità di rapporto tra il regista ed il compositore: se<br />

si chiede espressamente un certo tipo di colonna<br />

sonora ecco che il regista si affida sempre allo<br />

stesso compositore, perché sa che da questo potrà<br />

trarre il miglior risultato per il film che ha in mente,<br />

dato il rapporto instaurato fra i due; da qui nascono i<br />

famosi binomi del cinema italiano come Fellini-Rota<br />

e Leone-Morricone.<br />

I due che ho citato inoltre hanno avuto secondo me<br />

una grande fortuna: essere più che due grandi<br />

strumentisti due grandi arrangiatori.<br />

Se Bacalov o Trovajoli erano pianisti a livelli eccelsi,<br />

Morricone e Rota nascevano arrangiatori (il primo in<br />

particolare per la RCA) ed avevano una visione<br />

d’insieme migliore, che ha dato loro la capacità di<br />

un’innovazione <strong>net</strong>tamente maggiore rispetto a<br />

quella che si poteva riscontrare nelle altre colonne<br />

sonore.<br />

Morricone, in particolare, ha sempre messo insieme<br />

la musica classica della sua formazione di base, la<br />

sua esperienza come arrangiatore e la capacità di<br />

sperimentare usando l’elettronica o strumenti<br />

particolarmente inconsueti.<br />

L’uso del fischio ne “Il Buono, Il<br />

Brutto E Il Cattivo” e la capacità di<br />

comporre una melodia ed un<br />

arrangiamento appropriato per mia<br />

cognata Edda in “Giù La Testa” ne<br />

sono forse l’esempio più<br />

significativo.<br />

Ecco quindi i fondamenti per una<br />

buona colonna sonora: l’alchimia<br />

giusta con il regista che la deve<br />

inserire all’interno del film ed una<br />

buona visione d’insieme di tutti gli<br />

strumenti che prendono parte alla<br />

composizione.<br />

Quindi, meglio l’arrangiatore<br />

dell’esecutore in senso stretto.»<br />

Come già detto, Dell’Orso ha attraversato 3 decenni<br />

di colonne sonore italiane e pare quindi sia una delle<br />

persone più qualificate a parlar dell’involuzione dei<br />

__________________________________________________________________________________________<br />

38<br />

<strong>musicaround</strong>.<strong>net</strong>

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