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musicaround.net - Dodicilune Records

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un cosentino, mi disse che solo la capra a cui tu sei<br />

affezionato, e che in qualche modo hai scelto da<br />

quando è nata, o che ti ha scelto lei stessa perché<br />

magari si presentava più robusta, con un bel pelo,<br />

solo quella può meritare di vivere con la zampogna.<br />

Nella zampogna continua a vivere l’anima della<br />

capra che tu hai scelto di attaccare ai legni.<br />

I pastori vanno nei propri boschi, foreste, per<br />

segnarsi gli alberi che andranno ad utilizzare per<br />

costruire lo strumento. Ad esempio se hanno<br />

bisogno di una campana in ciliegio, vanno a vedere<br />

l’albero e, quando diventa della grandezza giusta,<br />

tagliano il pezzo che serve e utilizzano solo quello.<br />

V.L.: Il canto sulla zampogna è molto diffuso?<br />

A.E.: Ho visto cantare sulla zampogna in diverse<br />

zone. Possono essere canti religiosi, come ad<br />

esempio per la novena natalizia, oppure pezzi sulla<br />

zampogna improvvisati, in rima. Spesso le feste<br />

patronali, le processioni ai santuari calabro-lucani,<br />

sono occasioni per fare questi capannelli, quindi per<br />

improvvisare sulla zampogna. Molte volte succede,<br />

come ho avuto modo di vedere nella zona<br />

cosentino-tirrenica, che non vi sia un canto sulla<br />

zampogna, ma un canto ‘contro’ la zampogna, cioè<br />

una specie di sfida tra lo zampognaro e il cantore, a<br />

chi riesce ad imporre sull’altro la propria melodia e il<br />

proprio ritmo, incastrandosi, dandosi a turno il<br />

cambio, rincorrendosi. Per esempio nella zona di<br />

Paola, sempre nel cosentino-tirrenico, come in tante<br />

altre zone, il cantore entra con delle strofe<br />

improvvisate, dando il buongiorno, il ben trovato, e<br />

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72<br />

<strong>musicaround</strong>.<strong>net</strong><br />

71<br />

suggerisce allo zampognaro,<br />

cantando, di stare zitto con il<br />

suo ritmo per lasciare spazio<br />

al cantore che gli avrebbe<br />

fatto sentire come si fa<br />

musica. Quindi, mentre lo<br />

zampognaro ascolta la frase<br />

cantata, continua con il<br />

proprio tempo quasi non<br />

voglia far cantare il cantore.<br />

Poi le due melodie si<br />

incrociano, indipendenti l’una<br />

dall’altra, fino a quando si assestano e lo<br />

zampognaro cominica a fare da bordone con i<br />

Zampogna<br />

non è solo<br />

Natale<br />

Intervista ad<br />

A.Esperti<br />

<strong>musicaround</strong>.<strong>net</strong><br />

chanter. Quando capisce che la strofa sta per finire<br />

riprende con il ritmo che aveva lasciato.<br />

V.L.: I volumi e le frequenze del suono della<br />

zampogna creano una ‘selezione naturale’ tra le<br />

voci che cantano sullo strumento?<br />

A.E.: Ci sono molti cantori che usano la voce di<br />

testa, che cantano sulla zampogna proiettando la<br />

voce e ‘sfidando’ il volume dello strumento.<br />

Altri cantano con un filo di voce come Vincenzo<br />

Forastiero, e riescono a farlo perché chi li<br />

accompagna usa zampogne più gravi (parliamo di 4<br />

palmi o 4 palmi e mezzo), meno stridule, che<br />

incrociano meno le frequenze di chi canta. Quindi, è<br />

come se lo zampognaro stendesse un tappeto<br />

sonoro su frequenze basse e riuscisse a lasciare<br />

spazio alla voce melodica.<br />

www.<strong>musicaround</strong>.<strong>net</strong><br />

La musica…intorno alla musica<br />

<strong>musicaround</strong>.<strong>net</strong> mensile di<br />

cultura musicale, on web da<br />

Novembre 2006

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