28.05.2013 Views

Scarica il PDF - Settimanale Tempi

Scarica il PDF - Settimanale Tempi

Scarica il PDF - Settimanale Tempi

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Foto: AP/LaPresse<br />

DENTRO<br />

IL PALAZZO<br />

INDIGNATI SEMPRE ALL’INCASSO IN TV<br />

Scomodi ma col sedere nel burro.<br />

Al diavolo i padroncini alla Santoro<br />

di Renato Farina<br />

AL DIAVOLO! SuL SerIO, e tuttO mAIuScOLO, vadano al diavolo quelli che qualificano<br />

come “migliori” gli altri (ma stando ben bene dietro le transenne) al loro<br />

comando secondo la scaletta di questo nuovo potere che in realtà è quello di<br />

sempre e ha rotto le scatole a tutti. Adesso eleggono gli operai a “migliori” purché si<br />

lascino condurre al guinzaglio dai loro padroncini televisivi, a cui quando va male,<br />

va sempre benissimo. Parlo dei conduttori e comici “de sinistra”. Non se ne può più<br />

di questo giochetto da maghi moltiplicatori del proprio portafoglio.<br />

Di che parlo? Scrive <strong>il</strong> Corriere della Sera che un certo sabato di giugno un tal<br />

«Piccolo Diavolo è arrivato come sorpresa della serata». Non sarò mica stato io?, avevo<br />

pensato in un soprassalto di vanità poco diabolica. Ma no, era Roberto Benigni,<br />

uno piccolo per modo di dire: è un gigante sia come attore sia come paraculo. Co-<br />

IL DIAVOLO<br />

DELLA<br />

TASMANIA<br />

me legge lui Dante nessun altro diavolo è capace, magari neanche un<br />

angelo. Sono doni del cielo che non si meritano, capitano. Si possono Si era a Bologna, e si celebrava<br />

buttare via però. Infatti, quella sera, è andata proprio così.<br />

Si era a Bologna, e si celebrava <strong>il</strong> compleanno della Fiom, la Cg<strong>il</strong> del<br />

lato metalmeccanico. C’era una bella folla, anche se gli appositi diavoli<br />

custodi mi riferiscono che la gran parte di costoro non sa cos’è una<br />

pressa o un tornio, insomma erano poco operai. Comunque era la base,<br />

la famosa base. È lì che Benigni ha detto: «Siete i migliori». Fantastico.<br />

Allora perché i migliori stavano dietro la linea invalicab<strong>il</strong>e tra chi comanda e chi<br />

conta zero? A contare sulla scena, nella vita e nei conti in banca erano loro, i capipopolo<br />

comici o guitti, <strong>il</strong> riso plasticato della Serena Dandini, la maschera sublime<br />

del Miglior Conduttore che è Michele Santoro. C’era la brava giornalista del Tg1 in<br />

perenne protesta col direttore Minzolini. I cantanti che hanno dedicato canzoni al<br />

pueblo che scandiva <strong>il</strong> loro nome. Sandro Ruotolo con <strong>il</strong> bel contrattone Rai ha chiamato<br />

finalmente al microfono alcuni operai. La domanda: «Siete indignati? Quanto<br />

siete indignati?». Autentico giornalismo, domande diffic<strong>il</strong>i, vero? Li trattano come<br />

deficienti, questi operai… E la risposta è stata che sì, sono indignatissimi, incazzatissimi.<br />

Perché sono stati ridotti a merce, e siccome la loro merce di lavoratori non interessa<br />

più, sono buttati via come rottami. Il mercato non può essere la misura delle<br />

persone. Giustissimo. Ma purtroppo in quel momento erano diventati merce buona<br />

per alzare <strong>il</strong> prezzo del mercato tv di Santoro, Dandini, Ruotolo e compagni.<br />

Infatti, <strong>il</strong> giorno dopo i quotidiani erano tutti lì a parlare del meraviglioso successo<br />

di Santoro che ha regalato <strong>il</strong> record di ascolti a «Current Tivù, prima della piattaforma<br />

di Sky». Ehi, è <strong>il</strong> mercato bellezza. La cui logica selvaggia è condannata (giustamente)<br />

da Dandini, Santoro e Benigni quando sacrifica gli operai italiani e porta<br />

a delocalizzare le fabbriche con l’unico criterio del profitto; invece va benissimo<br />

quando si tratta di portare a casa un bel contrattone per se stessi. Non è questione<br />

di far la morale, figuriamoci se <strong>il</strong> Diavolo della Tasmania se lo può permettere. Ma<br />

che brutta quest’arte del sedersi sempre e comunque sulla cadrega che comanda e<br />

dove ti portano sorbetto all’albicocca. Va così. Se sei come Santoro o la Dandini che<br />

fai quando vince la destra? Fai “lo scomodo”, incassi euro e ti metti in testa l’aureola<br />

di martire. Vince la sinistra alla Bersani? Idem. E se dovesse passare la ribellione<br />

degli indignados alla maniera estremistica della Fiom o dei centri sociali? Lo abbiamo<br />

visto a Bologna. Non rischierebbero nulla. Anche lì sempre in sella, tutti quanti<br />

scomodi e scomode, tranne ovviamente le proprie chiappe ben assise nel burro.<br />

<strong>il</strong> compleanno della Fiom. È lì che<br />

Benigni ha detto: «Siete i migliori».<br />

Ma i migliori stavano dietro la linea<br />

tra chi comanda e chi conta zero<br />

Roberto Benigni e Michele Santoro<br />

a Bologna <strong>il</strong> 17 giugno in occasione<br />

della festa per i 110 anni della Fiom<br />

| | 6 luglio 2011 | 29

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!