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Il piano quinquennale, approvato nel 1929, fu<br />
superato negli anni successivi da piani e<br />
progetti ancora più ambiziosi che permisero di<br />
conseguire indubbi e quasi inaspettati successi,<br />
ma portarono anche ad alcuni evidenti squilibri,<br />
messi in luce, per quanto riguarda il settore<br />
abitativo, dal netto divario tra i valori di<br />
edificazione pianificati e quelli effettivamente<br />
conseguiti e, soprattutto, dai rapporti tra gli<br />
investimenti globali effettuati e quelli destinati<br />
all’edilizia residenziale. In un certo qual modo,<br />
la questione della ridistribuzione degli spazi fu<br />
messa da parte o comunque passò in secondo<br />
piano a favore di un continuo processo di<br />
industrializzazione, da una parte, e di un mutato<br />
e ridondante «nuovo senso estetico». dall’altra,<br />
desideroso unicamente di premiare l’abbellimento<br />
e l’ostentazione del potere, incarnato da Stalin e<br />
dall’incanalamento di tutte le energie del Paese<br />
nel dare vigore a quella fase della storia sovietica,<br />
che sarà conosciuta come «Realismo socialista».<br />
Nella seconda tabella, questo discorso<br />
appare chiaro se si pongono in relazione quattro<br />
parametri inscindibilmente legati tra loro, quali<br />
il periodo che intercorre tra la fine della parabola<br />
di Lenin e l’ascesa di Stalin, il considerevole<br />
aumento della popolazione urbana con lo spazio<br />
abitativo programmato e concretamente realizzato<br />
e, infine, la risultante estensione stabilita per ogni<br />
persona. Come si nota, la tendenza rivela un<br />
rapporto inversamente proporzionale tra i vari<br />
fattori in termini assoluti, poiché, se è vero che a<br />
un aumento della popolazione corrisponde, negli<br />
anni, un incremento delle opere edilizie effettuate,<br />
altrettanto vero è che la superficie pro-capite<br />
continua a diminuire.<br />
Dinamica della popolazione urbana e del settore<br />
abitativo (1933-1940)<br />
popolazione urbana sup. abitativa tot. mq/ab<br />
(in migliaia di mq)<br />
1923 21,6 139,1 6,45<br />
1926 26,3 153,0 5,85<br />
1928 27,6 163,2 5,91<br />
1932 38,7 191,3 4,94<br />
1937 53,0 220,8 4,17<br />
1940 59,2 242,1 4,09<br />
www.larici.it<br />
Daniele L. Viganò - L’invisibile visione del <strong>Palazzo</strong> <strong>dei</strong> <strong>Soviet</strong><br />
14<br />
(Fonte: T. Sosnovy, The Housing Problem in<br />
<strong>Soviet</strong> Union, New York 1954)<br />
Alla luce di questi dati, resta quindi indubbio che<br />
il settore edilizio, fino al consolidamento della<br />
«pianificazione socialista», risultò, nella pratica,<br />
fermamente subordinato alle linee dominanti della<br />
strategia della industrializzazione e, nonostante<br />
la ragguardevole espansione, non resse il<br />
confronto con gli elevati tassi di incremento<br />
dell’urbanesimo sovietico. 19<br />
Furono quindi i cosiddetti «condensatori<br />
sociali» a rendersi espressione della vagheggiata<br />
ricostruzione socialista della città sovietica,<br />
nonostante gli enormi e difficilmente risolvibili<br />
problemi che abbiamo poco sopra posto in<br />
evidenza. I condensatori, la cui estrinsecazione<br />
più indicativa fu rappresentata «dall'abitazione»,<br />
vero e proprio habitat comunitario, divennero,<br />
da questo momento in poi, matrice e riverbero<br />
della nuova società. Matrice perché è all’interno<br />
di questi edifici che l’uomo antico diventerà<br />
uomo nuovo; riflesso, perché concepiti a<br />
immagine e somiglianza della società futura,<br />
non già esistente, ma di cui si intraprende la<br />
costruzione e la cui realizzazione apporterà alla<br />
vita di tutti i giorni una dimensione mai<br />
conosciuta prima. Da questo disegno scaturirà<br />
necessariamente una concezione della città<br />
dove i luoghi di cultura e di associazione,<br />
nonché la fabbrica e l’abitazione collettiva,<br />
costituiranno i poli privilegiati. E sarà nel cuore<br />
di questo accentramento e concentrazione degli<br />
spazi, che sicuramente meglio permise un<br />
generale controllo politico <strong>dei</strong> singoli cittadini,<br />
che si creeranno le condizioni oggettive per una<br />
trasformazione dell’individuo, preoccupato<br />
unicamente <strong>dei</strong> propri interessi, così come<br />
l’aveva formato il mondo capitalista, in un<br />
individuo completo, un militante cosciente<br />
della società socialista, nella quale l’interesse<br />
di ciascuno si sarebbe confuso con l’interesse<br />
di tutti.<br />
I pochi metri quadrati destinati singolarmente,<br />
la cosiddetta «cabina del sonno»,<br />
unico luogo destinato al riposo personale e