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Palazzo dei Soviet 1 - Larici

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1. L’architettura sovietica tra gli<br />

anni Venti e gli anni Trenta<br />

I nuovi piani urbanistici: la Mosca del futuro<br />

L’arte e le nuove forme architettoniche, frutto,<br />

prima, di una rincorsa Utopia e, in seguito, vera<br />

e propria trasformazione dell’intera città di<br />

Mosca, sono soggette al mutamento degli ordini<br />

di spazio e di tempo: spazio inteso come<br />

creazione di un nuovo mondo di oggetti che dal<br />

piano bidimensionale e progettuale continua e<br />

ha luogo nella terza dimensione, determinando<br />

ogni oggetto costruito dall’uomo, nel senso di<br />

riconoscimento e identità percettiva nei confronti<br />

della realtà stessa da parte di ogni singolo<br />

individuo; tempo inteso come concreta e<br />

immediata realizzazione di tale visione del<br />

mondo e della realtà, legato indissolubilmente<br />

al tempo della politica del regime e del realismo<br />

senza indugio. Tempo e Spazio erano, quindi,<br />

considerati le sole e uniche forme su cui la vita<br />

doveva essere costruita e su ciò, appunto,<br />

doveva venir edificata l’intera arte. Il dominio<br />

dello spazio, così inteso, introduce nuove<br />

caratteristiche e proprietà nel mondo architettonico<br />

degli anni Venti, nel quale<br />

l’architettura stessa non coincide con l’opera<br />

di ingegneria. Essa non si propone come<br />

soluzione utilitaria, funzionale, ma diviene<br />

allora organizzazione espressiva di elementi al<br />

fine di esercitare, in quanto “creazione” unitaria<br />

e spaziale, un’influenza psicologica. Lo scopo<br />

e la sua messa in atto sono raccontati attraverso<br />

l’esercizio di un effetto artistico autonomo, non<br />

isolato da un contesto o, potremmo chiamarlo,<br />

da un piano regolatore, ma elaborati su una base<br />

oggettiva, che racchiuda nella sua realizzazione<br />

un richiamo suggestivo all’integrità e alla sfera<br />

di un nuovo equilibrio con il tutto che circonda<br />

l’individuo, sempre in funzione di una obiettiva<br />

influenza vivificatrice della architettura<br />

sull’uomo.<br />

Esempio e, forse, potremmo definire<br />

culmine di quest’Idea sarà ben “rappresentato”<br />

www.larici.it<br />

Daniele L. Viganò - L’invisibile visione del <strong>Palazzo</strong> <strong>dei</strong> <strong>Soviet</strong><br />

6<br />

nell’eterna e mai realizzata visione-invisibile<br />

del <strong>Palazzo</strong> <strong>dei</strong> <strong>Soviet</strong> a Mosca, luogo, o meglio<br />

non-luogo di un progetto che ha visto nascere<br />

intorno a sé un rinnovamento edilizio grandioso,<br />

che avrebbe dovuto tener conto e<br />

presenza di quello che si sarebbe dovuto<br />

esprimere, in modo sacrale, come il cuore e il<br />

centro della futura Mosca staliniana.<br />

La nuova Architettura <strong>Soviet</strong>ica intende,<br />

quindi, esprimere e rivelare il proprio contenuto<br />

socialista cooperando all’ordinamento della<br />

struttura economico-sociale e modellare quindi, in<br />

tal senso, l’ideologia delle masse. Lo sforzo che si<br />

stava attuando si proponeva, di conseguenza, una<br />

mera sintesi di fattori economici, tecnici, ideologici<br />

e, naturalmente, architettonici.<br />

In questi anni, nonostante l’operosità e il<br />

forte richiamo ideologico degli architetti<br />

sovietici chiamati a dare un volto nuovo alla<br />

città di Mosca, alcuni progetti nascono<br />

portando nel proprio DNA già l’implicita<br />

impossibilità di concretizzarsi in costruzioni;<br />

recano in sé il germe dell’Utopia, sfiorando<br />

un’idealizzazione impregnata di metafisica e<br />

andando a costituire le basi di un messaggio<br />

educativo che assumerà, in molte situazioni<br />

architettoniche e non, toni meramente profetici.<br />

Nel clima di ricostruzione iniziata, il tipo di<br />

progettazione predominante si caratterizza nel<br />

creare infrastrutture e nell’inserire, nella<br />

topografia moscovita, edifici definiti nel loro<br />

insieme come elementi guida di una ristrutturazione<br />

urbanistica. 1<br />

A sorreggere e ad alimentare questo<br />

desiderio di modernismo sono chiamati a<br />

partecipare ai concorsi architettonici, istituiti<br />

dal governo, personalità provenienti dal mondo<br />

occidentale, tra cui spicca la figura di Le<br />

Corbusier. 2 Questi si propose di raggiungere,<br />

con il massimo degli apporti tecnici dovuti al<br />

progresso, una costruzione della città di Mosca<br />

che potesse essere una chiara dimostrazione di<br />

architettura contemporanea, basata sulle<br />

acquisizioni della scienza moderna. Ciò<br />

significava per Le Corbusier voler scorgere, al<br />

di là dell’uso puramente terminologico del

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