29.05.2013 Views

10 anni di [r]esistenza - Teatro Vascello

10 anni di [r]esistenza - Teatro Vascello

10 anni di [r]esistenza - Teatro Vascello

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

[ La Fabbrica dell’Attore<br />

giugno<br />

]<br />

AcomeAlice da Lewis Carroll<br />

Che<br />

regia Giancarlo N<strong>anni</strong><br />

adattamento | Giancarlo N<strong>anni</strong><br />

con<br />

Manuela Kustermann Alice, Massimo Fedele Dronte, Duchessa,<br />

La Voce, Cappellaio Matto, Alessandro Vagoni Lorichetto, Cuoca,<br />

Regina <strong>di</strong> Cuori, Foca, Cavaliere Bianco, Paolo Lorimer Rana,<br />

Humpty Dumpty, Regina Nera, Ghiro, Bevimi, Anatra,<br />

Uomo Carta, Bianconiglio, Maurizio Palla<strong>di</strong>no Cavaliere Rosso,<br />

Lepre Marzolina, Re, Bruco, Topo, Matteo Chioatto Fante,<br />

Regina Rossa, Mangiami, Pesce, Caprone, Gatto del Cheshire<br />

scene e costumi | Andrea Taddei<br />

scandalo! Il tempo non esiste<br />

Di Alice si potrebbe forse <strong>di</strong>re che è il testo che non è. È sempre<br />

spostato un po’ più avanti o un po’ più in<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> dove pensiamo <strong>di</strong><br />

averlo acchiappato. È un testo da inseguire, secondo una propria<br />

immagine del gioco, il proprio ritmo, il proprio desiderio <strong>di</strong> inutilità.<br />

Perché questo è il testo per nessuno. Un viaggio da fare non certo in<br />

tempo reale, espressione arcaica perché secondo la scienza moderna il<br />

tempo non è reale e oggettivo. Grazie alla teoria della relatività, alla<br />

meccanica quantistica e all’immagine <strong>di</strong> quelle particolari particelle<br />

chiamate “tachioni” il tempo potrebbe ad<strong>di</strong>rittura annullarsi e ad<strong>di</strong>rittura<br />

“viaggiare nel tempo” sarebbe possibile.<br />

EINSTEIN: per noi fisici convinti, la <strong>di</strong>stinzione tra passato, presente e<br />

futuro è solo un’illusione, anche se tenace.<br />

Un’e<strong>di</strong>zione teatrale <strong>di</strong> Alice è sempre un viaggio sorprendente, noi che<br />

ci immergiamo nel suo molle ventre dopo averlo fatto dal 1970, con<br />

attori <strong>di</strong> allora (Fedele, Vagoni e Kustermann) e bravi attori <strong>di</strong> oggi<br />

(Lorimer, Palla<strong>di</strong>no e Chiatto) a chi ci chiede: perché? Rispon<strong>di</strong>amo<br />

come Carroll: non ne abbiamo la più pallida idea. È stato un moto del<br />

cuore. Come Alice è inspiegabile o è anche troppo enormemente<br />

spiegabile. Il testo teatrale <strong>di</strong> Alice è satira, romanzo, allegoria, dramma<br />

e comme<strong>di</strong>a, è un opera piena <strong>di</strong> significati precisi ed è anche priva <strong>di</strong><br />

senso. Non sense, parole in valigia, oggetti trovati, ready made, objects<br />

trouvés, domande, linguaggi, forme che si gonfiano e si annullano, che<br />

esplodono e si rarefanno. Un materiale così mi seduce, il testo è<br />

animato da creature anarchiche in un paesaggio anarchico. Ha un gran<br />

da fare questa Alice speleologa immersa nei ricor<strong>di</strong>, nella memoria, nel<br />

presente, tra costumi e scene che appaiono e scompaiono, tra luci,<br />

musiche e oggetti, sopra una pagina bianca che viene continuamente<br />

riempita <strong>di</strong> segni.<br />

Il nostro è un racconto critico per immagini, non è un cimiterino <strong>di</strong><br />

reperti documentali, è un lampeggiante labirinto <strong>di</strong> assonanze e<br />

<strong>di</strong>ssonanze visive che cercano <strong>di</strong> aprirsi un varco attraverso quell’oscura<br />

apertura ferrosa “della mia povera vita turbata” io, dagli abissi<br />

superficiali mi immergo nella seduzione, non conosco regole, rispondo<br />

alla sollecitazione del “gioco”, non mi piego alla degradazione della<br />

funzione lu<strong>di</strong>ca, impongo la ritualità arbitraria, che non mi corrisponde e<br />

che non vi corrisponde. E lì è la frattura, il simulacro del gioco <strong>di</strong> Alice<br />

nel teatro della Vertigine.<br />

In questa Alice c’è il fascino <strong>di</strong> una <strong>di</strong>mensione in meno che mi strega.<br />

Come nello specchio, nella pittura.<br />

È lo spazio della seduzione, incosciente mio malgrado.<br />

Giancarlo N<strong>anni</strong><br />

Stagione 95/96

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!