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psicopuglia - Bisogni di

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Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

18<br />

E’ stato pubblicato sulla G.U. n. 149 -<br />

Supplemento Or<strong>di</strong>nario - del 17 giugno 2006 il<br />

nuovo Piano Sanitario Nazionale 2006-2008, DPR<br />

7 aprile 2006.<br />

Si tratta del documento <strong>di</strong> riferimento per l’attività<br />

del Servizio Sanitario Nazionale per il prossimo<br />

triennio 2006-2008. Il Piano analizza anzitutto<br />

gli scenari che nei prossimi 3-5 anni caratterizzeranno<br />

il panorama sanitario italiano, sia positivamente<br />

che negativamente, in termini <strong>di</strong> opportunità<br />

e vincoli, alla luce dell’attuale fase istituzionale<br />

(federalismo sanitario), per cui la programmazione<br />

sanitaria nazionale dovrà raccordarsi con la programmazione<br />

regionale.<br />

Il Piano in<strong>di</strong>vidua 9 “ambiti” verso cui in<strong>di</strong>rizzare<br />

le scelte “innovative” del sistema (la garanzia<br />

e l’aggiornamento dei LEA; la sanità italiana in<br />

Europa, l’Europa nella sanità italiana; la prevenzione<br />

sanitaria e la promozione della salute; la riorganizzazione<br />

delle cure primarie; l’integrazione delle<br />

reti assistenziali: sistemi integrati <strong>di</strong> reti sovraregionali<br />

e nazionali; l’integrazione tra <strong>di</strong>versi livelli<br />

<strong>di</strong> assistenza; l’integrazione socio-sanitaria; il dolore<br />

e la sofferenza nei percorsi <strong>di</strong> cura; la rete assistenziale<br />

per le cure palliative).<br />

Elenca quin<strong>di</strong> le “strategie operative” da mettere<br />

in atto (promuovere innovazione, ricerca e sviluppo;<br />

il ruolo del citta<strong>di</strong>no e della società civile<br />

nelle scelte e nella gestione del Servizio sanitario<br />

nazionale; le politiche per la qualificazione delle<br />

risorse umane del SSN; la promozione del Governo<br />

clinico e la qualità nel Servizio sanitario nazionale<br />

compresa la tematica delle liste <strong>di</strong> attesa; l’aziendalizzazione<br />

e l’evoluzione del servizio sanitario; le<br />

sperimentazioni gestionali; la politica del farmaco<br />

ed i <strong>di</strong>spositivi me<strong>di</strong>ci).<br />

Tra gli aspetti più significativi del nuovo Piano<br />

Sanitario Nazionale, nel campo della prevenzione,<br />

vanno segnalati quelli metodologici: anche in quest’ambito<br />

è stato finalmente introdotto ufficialmente<br />

il criterio <strong>di</strong> efficacia, e per la prima volta<br />

l’Evidence Based Prevention entra in un Piano<br />

Sanitario Nazionale, accanto alla capacità degli<br />

operatori della prevenzione <strong>di</strong> comunicare con la<br />

popolazione e <strong>di</strong> saper gestire la comunicazione<br />

istituzionale.<br />

Il Piano in<strong>di</strong>vidua infine gli “obiettivi <strong>di</strong> salute”<br />

(la salute nelle prime fasi <strong>di</strong> vita, infanzia e ado-<br />

Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />

“Piano Sanitario Nazionale 2006-2008”<br />

DPR 7 aprile 2006<br />

lescenza; le gran<strong>di</strong> patologie: tumori, malattie car<strong>di</strong>ovascolari,<br />

<strong>di</strong>abete e malattie respiratorie; la non<br />

autosufficienza: anziani e <strong>di</strong>sabili; la tutela della<br />

salute mentale; le <strong>di</strong>pendenze connesse a particolari<br />

stili <strong>di</strong> vita; il sostegno alle famiglie; gli interventi<br />

in materia <strong>di</strong> salute degli immigrati e delle fasce<br />

sociali marginali; il controllo delle malattie <strong>di</strong>ffusive<br />

e la sorveglianza sindromica; la sicurezza alimentare<br />

e la nutrizione; la Sanità veterinaria; la<br />

tutela della salute e sicurezza nei luoghi <strong>di</strong> lavoro;<br />

Ambiente e salute.<br />

E gli psicologi? Il PSN non parla mai esplicitamente<br />

degli psicologi, pur tuttavia ci interpella in<br />

più punti, a partire dallo scenario culturale e legislativo<br />

che, ponendo al centro dell’interesse la persona<br />

con i suoi bisogni emotivi, cognitivi, relazionali;<br />

enfatizzando concetti come qualità della vita<br />

e umanizzazione dei servizi; prestando attenzione ai<br />

comportamenti <strong>di</strong>sfunzionali alla base <strong>di</strong> “stili <strong>di</strong><br />

vita” non sani, assegna al citta<strong>di</strong>no (quin<strong>di</strong> anche al<br />

citta<strong>di</strong>no malato) un ruolo da protagonista e fa dei<br />

suoi bisogni, delle sue esperienze e delle sue valutazioni<br />

la costante punta <strong>di</strong> riferimento dell’organizzazione<br />

e dell’erogazione dei servizi, e chiama<br />

in causa - <strong>di</strong>rettamente e in<strong>di</strong>rettamente - la psicologia<br />

come <strong>di</strong>sciplina che stu<strong>di</strong>a l’in<strong>di</strong>viduo, la<br />

famiglia, il gruppo, la comunità nelle sue <strong>di</strong>mensioni<br />

comportamentali, affettivo-relazionali e <strong>di</strong><br />

personalità.<br />

Da sempre le finalità dell’intervento psicologico<br />

nella sanità consistono nel:<br />

- promuovere o migliorare la qualità <strong>di</strong> vita dei

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