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n. 4 - Anidra associazione - Home

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Informazione e natura<br />

gli Ami ci d ei C assè<br />

con il patrocinio di<br />

dalla LIGURIA<br />

LA CHIAVARINA , SEDIA D’AUTORE<br />

A CAVALLO NEL VERDE<br />

RELIGIOSITA’ E SENTIMENTO NELL’ANTICHITA’<br />

Anno ll - n. 4<br />

Luglio 2008<br />

Trimestrale<br />

di informazione<br />

COPIA OMAGGIO


per la tua pubblicità su<br />

Gli Amici dei Cassè chiama il<br />

339 5255749 - 340 4015363<br />

o invia una mail a anidraedizioni@anidra.it


Q<br />

uesto numero vacanziero porta il<br />

sapore dell’estate, della vita all’aria<br />

aperta, di quella sensazione di libertà che<br />

si prova quando ci si spoglia dei pesanti<br />

abiti invernali e si vive leggeri, al sole.<br />

Quella libertà che ci riporta ai ritmi della<br />

natura che viviamo più intensamente nella<br />

stagione estiva. La natura a cui ci rivolgiamo<br />

con bramosia e bisogno di protezione,<br />

di bilanciamento, di ricarica dei nostri circuiti<br />

troppo spesso sollecitati dalla vita frenetica<br />

di città, dalla tecnologia che ci<br />

segue giorno e notte e scandisce artificialmente<br />

i nostri ritmi a cui noi ci abituiamo<br />

gradualmente. Non appena però, iniziamo<br />

una vacanza, viviamo la natura, interrompendo<br />

il circuito abituale delle nostre giornate,<br />

il corpo si risveglia, l’animo si placa<br />

e sentiamo nuovamente energia, nuove<br />

sensazioni che provengono da mondi antichi,<br />

ricordi d’infanzia, messaggi universali<br />

che attraversano il nostro essere resettando<br />

i nostri programmi, riportandoli allo<br />

stato originale. Allora si fa più chiara l’esigenza<br />

di percepire costantemente nella<br />

vita quotidiana questi messaggi che<br />

madre natura ci insegna da sempre, farli<br />

propri e utilizzarli nelle sfide che ogni giorno<br />

la nostra esistenza ci pone di fronte.<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008<br />

editoriale<br />

Antichi insegnamenti ci vengono incontro,<br />

esercizi che se praticati con assiduità ci<br />

forniscono gli strumenti per seguire la rotta<br />

giusta in questo mare tempestoso che è la<br />

nostra esistenza moderna. Un ritorno al<br />

passato che alcuni profetizzano sempre<br />

più spesso, viste le crisi finanziarie che<br />

stanno segnando i nostri tempi facendoci<br />

presagire un futuro quanto mai incerto che<br />

fa ripensare ai ritmi di vita vissuti dai nostri<br />

padri, dai nostri nonni. Ed ecco ritornare<br />

alla mente le antiche tradizioni popolari<br />

che, se questo scenario si avverasse, ci<br />

tornerebbero utili come un prezioso tesoro<br />

tramandato da generazioni. Quindi la<br />

nostra rotta deve essere chiara, nessun<br />

tentennamento nel governare il timone<br />

della nostra esistenza. Le radici sempre<br />

più profonde, insinuate nelle viscere della<br />

madre Terra ci devono tenere forti e saldi<br />

per affrontare i venti di tempesta che si<br />

profilano all’orizzonte. Ma non vorrei essere<br />

troppo pesante e rannuvolare il tempo<br />

delle feste, delle vacanza, della leggerezza,<br />

perciò concludo questo mio editoriale<br />

augurando a tutti voi lettori una buona stagione<br />

vacanziera e ……. Tenete la rotta!!!!<br />

Michele Soggia<br />

3)


gli<br />

Amici<br />

dei<br />

Cassè<br />

4)<br />

rubriche<br />

sommario<br />

vie del gusto<br />

Il Bagnun<br />

Una zuppa che fa festa<br />

l’intervista<br />

Dall’incontro tra ciliegio e salice<br />

nasce forte e leggera la “Chiavarina”<br />

nuove frontiere<br />

Maestro cavallo di Stefania Capritti<br />

un maestro per crescere<br />

il centro<br />

La nuova fattoria al centro<strong>Anidra</strong> di A.Tarditi<br />

riscopriamo i cicli, i ritmi, le relazioni<br />

storia, leggende, tradizioni<br />

10<br />

14<br />

21<br />

24<br />

31<br />

Religiosità tra mito, favole e tradizione<br />

di Tobias S. Santi<br />

scoperta del territorio 34<br />

A cavallo in Val Cichero<br />

gli amici dal mondo<br />

Il Taoismo cinese di Giulia Bendinelli<br />

religione ed ecologia fusi in un unico credo<br />

3 Editoriale<br />

6 Forum<br />

39 La Notizia<br />

41 Il Mercatino<br />

44 Libri<br />

46 Alla scoperta di...<br />

www.anidra.it - anidraedizioni@anidra.it<br />

info : 335 5762395<br />

ERRATA CORRIGE : La redazione si scusa con l’autore<br />

Angelo Daneri poichè è stata erroneamente omessa<br />

parte della poesia pubblicata nel numero di Aprile, e<br />

per motivi tecnici, particolare accentatura dialettale.<br />

in collaborazione con PASSPORT Genova<br />

40<br />

luglio 2008<br />

gli amici dei Cassè<br />

informazione e natura<br />

Editore<br />

<strong>Anidra</strong> Edizioni<br />

Gammarò Editori<br />

Direttore Responsabile<br />

Antonio Michele Soggia<br />

Direttore Editoriale<br />

Tobias S.Santi<br />

Caporedattore<br />

Francesca Cambi<br />

Foto Editor e Grafica<br />

Francesca Cambi<br />

Pubblicità<br />

Ester Biscontri<br />

Collaboratori<br />

Michela Alessi<br />

Paolo Bendinelli<br />

Giulia Bendinelli<br />

Stefania Capritti<br />

Andrea Doroni<br />

Alessandra Spila<br />

Antonella Tarditi<br />

Gli Amici dei Cassè<br />

pubblicazione trimestrale<br />

della <strong>Anidra</strong> Edizioni<br />

sede leg. Piazza S.Giusto 12<br />

52100 Arezzo<br />

redazione Loc. Casali<br />

16041 Borzonasca (GE)<br />

registrazione del tribunale di<br />

Chiavari n°6/07 del 07/06/07<br />

Manoscritti e foto originali,<br />

anche se non pubblicati,<br />

non si restituiscono.<br />

È vietata la riproduzione anche<br />

parziale di testi, documenti,<br />

disegni e fotografie.<br />

Stampa<br />

Grafiche Fassicomo - Genova<br />

Distribuzione<br />

PDE - Genova<br />

Finito di stampare<br />

luglio 2008


Invitiamo tutti i lettori a scriverci, mandando le vostre lettere, i vostri commenti,<br />

suggerimenti, domande, curiosità, sugli argomenti che riterrete inerenti alla<br />

nostra testata.<br />

Inviate le vostre lettere o mail a :<br />

Redazione di<br />

GLI AMICI DEI CASSE’<br />

<strong>Anidra</strong> Edizioni<br />

Loc. Casali – Stibiveri<br />

16041 BORZONASCA<br />

( GENOVA )<br />

e mail: anidraedizioni@anidra.it<br />

Per ricevere in abbonamento i 4 numeri annuali della rivista basta eseguire il<br />

versamento di € 18,00 sul c/c bancario<br />

IBAN : IT 51 P 05018 12100 000000135135<br />

e spedire il seguente coupòn compilato a :<br />

ANIDRA Edizioni - Loc Casali di Stibiveri - 16041 BORZONASCA (GE)<br />

Nome e Cognome ................................................................................................................<br />

Indirizzo ...................................................................................................................................<br />

tel .............................................. e-mail....................................................................................


6)<br />

forum<br />

Comune di Borzonasca<br />

0185/340205<br />

www.comuneborzonasca.it<br />

comborzo@tin.it<br />

A Borzonasca il 6 luglio, nuova<br />

edizione di ‘Movida Latina’,<br />

festa degli emigranti del Sud<br />

America. Presso il Teatro<br />

Comunale, in luglio, sono previsti<br />

tre giorni di ‘Gastromia in<br />

Allegria’: l’11 Festa del Pollo, il<br />

12 Festa del Totano fritto, il 13<br />

Festa della Polenta, il 19 e il 20<br />

Sagra della Bruschetta. Tutte le<br />

serate saranno allietate da<br />

spettacoli danzanti. Il 26 e 27<br />

luglio, in località Borzone, Festa<br />

di S.Anna con gastronomia e<br />

ballo. Domenica 3 agosto, a<br />

Sopralacroce, si terrà la Festa<br />

della Baciocca, con gastronomia<br />

e ballo.<br />

In località TEMOSSI, per<br />

ferragosto, gli ‘Amici di<br />

Temossi’ organizzano<br />

tre giorni di festa con<br />

balli, spettacoli e ricchi<br />

stand gastronomici<br />

dove gustare ottime<br />

specialità liguri, quali<br />

farinata, focaccia al formaggio,<br />

asado e soprattutto<br />

la ‘baciocca’, tipica<br />

torta salata di patate<br />

e formaggio caratteristica<br />

della Valle Sturla. Il<br />

circolo organizza, inoltre<br />

per il periodo 25 agosto<br />

/1° settembre una<br />

gita sociale in Istria,<br />

Croazia e Trentino (Info<br />

al 0185/360449 –<br />

0185/340137).<br />

Il 16 e 17 agosto, ad Acero si<br />

svolgeranno i festeggiamenti<br />

per S.Rocco con sagra gastronomica<br />

e danze. In località<br />

Brizzolara il 2 e il 23 agosto<br />

serate danzanti e il 24 agosto<br />

festa di N.S. della Neve.<br />

Comune di Chiavari<br />

0185/3651<br />

www.comune.chiavari.ge.it<br />

info@comune.chiavari.ge.it<br />

A luglio ed agosto, a Villa Rocca<br />

si terrà la ‘Rassegna di Teatro<br />

Dialettale-Elio Rossi’. Nei giorni<br />

1, 2, e 3 luglio, Festa di N.S.<br />

dell’Orto, con spettacoli pirotecnici,<br />

fiera e concerti bandistici.<br />

Durante tutta l’estate, presso<br />

il giardino di Palazzo Rocca,<br />

nelle serate di martedì e venerdì,<br />

con inizio alle ore 21, si svolgeranno<br />

delle Serate Danzanti<br />

ad ingresso gratuito. Per la rassegna<br />

Estate 2008, tra il 2 luglio<br />

e il 18 agosto, si terranno<br />

numerose manifestazioni musicali<br />

e cabarettistiche, in giro per<br />

la città: tra gli altri avremo come<br />

ospiti Paolo Migone (23 luglio),<br />

Antonella Ruggiero (4 agosto),<br />

L’Aura (8 agosto), Gioele Dix (9<br />

agosto) ed Enzo Iacchetti (13<br />

agosto). Tutti gli spettacoli sono<br />

ad ingresso gratuito.<br />

Comune di Cogorno<br />

0185/385733-34<br />

info turismo 348/9233719<br />

www.comune.cogorno.ge.it<br />

info@comune.cogorno.ge.it<br />

In luglio, per i Mercoledì Sotto le<br />

Stelle, avremo il 9 ‘Il<br />

Cantastorie’, il 16 ‘Scarafaggi –<br />

La favola dei Beatles’ teatro per<br />

ragazzi, il 23 ‘Musica Caraibica<br />

e ballo’, infine il 30 ‘Musica e<br />

ballo liscio’. A Cogorno Alto, dal<br />

4 al 6 si terrà la Sagra del Re<br />

Raviolo, con tipiche specialità<br />

gastronomiche. Dal 18 luglio<br />

all’11 agosto, alla Basilica dei<br />

Fieschi, San Salvatore, si terrà,<br />

la rassegna ‘I Concerti dei<br />

Fieschi’. Il 13 agosto, sempre<br />

alla Basilica dei Fieschi, nell’ambito<br />

delle manifestazioni fliscane,<br />

si terrà ‘Addiu du Fantin’,<br />

rievocazione storica medievale<br />

con balli, musiche antiche, giochi<br />

di bandiere e figure d’armi. Il<br />

14 settembre, Fiera dei Perdoni<br />

e dei Perdonetti, sin dal 1651,<br />

con Mostra Mercato dei<br />

Prodotti Agricoli, Corte delle<br />

Arti, dei Mestieri e dei Sapori<br />

Antichi.<br />

Comune di Lavagna<br />

0185/3671<br />

www.comune.lavagna.ge.it<br />

info@comune.lavagna.ge.it<br />

Il 16 luglio, a Lavagna, Festa<br />

della Madonna del Carmine con<br />

processione, fiera e spettacoli<br />

pirotecnici. Il 26 e 27 luglio, in<br />

piazza Innocenzo IV, si tiene la<br />

tradizionale Fiera dell’Agricoltura.<br />

Il 2 e 3 agosto, in località<br />

Santa Giulia, Sagra della Focaccia<br />

con la Salvia. Il 5 agosto<br />

a Lavagna, si terrà la Festa della<br />

Madonna della Neve, con fiera<br />

e processione. Sempre in agosto,<br />

in località Sorlana, il 10<br />

Sagra delle Frittelle e il 16 Sagra<br />

della Melanzana. Dal 7 al 14, tra<br />

Lavagna e Cogorno (itinerante)<br />

si terrà la Settimana Fliscana<br />

con rievocazione storica del<br />

matrimonio tra Bianca de’<br />

Bianchi e Opizzo Fieschi che<br />

culmina, il giorno 14 agosto,<br />

con la ‘Torta dei Fieschi’, gigantesca<br />

torta nuziale preparata<br />

dai pasticceri locali e distribuita<br />

a tutti i partecipanti.<br />

Comune di Mezzanego<br />

0185/336085<br />

www.comunemezzanego.it<br />

demografia@comunemezzanego.it<br />

In località Prati di Mezzanego,<br />

durante l’ultimo week-end di<br />

agosto c’è ‘Nocciolissima’,<br />

degustazione di piatti a base di<br />

nocciole e danze, presso il<br />

Circolo Polisportivo Comunale.<br />

Stessa sede, nel mese di settembre,<br />

‘Festa del Miele’, con<br />

degustazioni e lavori dimostrativi<br />

legati alla produzione del<br />

miele e serata danzante.


Comune di Ne<br />

0185/337095<br />

www.comune.ne.ge.it<br />

info@comune.ne.ge.it<br />

Pro Loco 0185/387022<br />

www.nevalgraveglia.it<br />

info@nevalgraveglia.it<br />

Appuntamenti di luglio, nel<br />

comune di Ne: a Reppia, sabato<br />

5, potremo gustare tipiche<br />

specialità alla Sagra dei<br />

Testaieu, con gastronomia locale<br />

e ballo. Il 12 e 13, a<br />

Frisolino, ‘13^ Fiera dell’Agricoltura’<br />

con esposizione e vendita<br />

di prodotti agricoli e artigianali<br />

della Valgraveglia. A Campo<br />

di Ne, il 18, si terrà il<br />

Campionato Provinciale di<br />

Poesia Popolare. Il 19 e 20, a<br />

Caminata, sagra della Madonna<br />

del Carmine, con gastronomia e<br />

danze. Il 26 e 27 ancora a<br />

Frisolino, Sagra della Trota. Per<br />

il mese di agosto: il 10, a<br />

Conscenti, Festa di S. Lorenzo,<br />

con fiera, punto di ristoro e<br />

danze. Dall’11 al 15, Festa della<br />

Rinascita a Frisolino. Dal 14 al<br />

16, a Nascio, Festa dell’Assunta<br />

con fiaccolate, gastronomia,<br />

ballo liscio e Karaoke. A<br />

Statale, il 22, 23 e 24, Festa di<br />

S. Bartolomeo. Domenica 31,<br />

Festa di S. Rocco a Cassagna.<br />

Per settembre, il 7 Festa del S.<br />

Bambino ad Arzeno, il 13<br />

Raduno di Mountain Bike a<br />

Reppia. Sempre a Reppia, dal<br />

13 al 15, Festa della Madonna<br />

di Loreto, con gastronomia e<br />

danze. Domenica 21, a Frisolino,<br />

Festa di N. Signora della<br />

Guardia, con servizio di ristoro<br />

e concerto di campane.<br />

Comune di Portofino<br />

0185/26771<br />

www.comune.portofino.genova.itinfo@comune.portofino.genova.it<br />

Dal 6 luglio, fino al 28 settembre,<br />

si svolgerà presso il Teatro<br />

Comunale di Portofino la rasse-<br />

gna ‘Portofino Classica -<br />

International Music Festival’.<br />

Per info su date e concerti, contattare<br />

il sito www.amusa.it,<br />

oppure telefonare al<br />

0185/272090. Tutti i concerti<br />

del festival sono ad ingresso<br />

libero.<br />

Comune di Rapallo<br />

0185/6801<br />

www.comune.rapallo.ge.it<br />

info@comune.rapallo.ge.it<br />

Dal 1° al 3 luglio si svolgono i<br />

festeggiamenti legati al tradizionale<br />

‘Palio dei Sestieri’, con<br />

antiche rievocazioni, spettacoli<br />

pirotecnici e palio marinaro. Tra<br />

luglio e agosto, a Rapallo, si<br />

svolgerà il Festival Internazionale<br />

del Balletto: spettacoli di<br />

danza che si svolgeranno nell’ambito<br />

dello ‘Stage Internazionale<br />

di Danza Classica Città<br />

di Rapallo - Memorial Nina<br />

Soldun Desnitskaja’ (info:<br />

Euroart tel. 010/367487.<br />

Giovedì 10 luglio concerto jazz<br />

con Stefano Bollani & Louisiana<br />

Jazz Club, alla Rosa dei Venti<br />

sul Lungomare V. Veneto.<br />

Serate di teatro e musica al ‘VI<br />

Festival Internazionale-Valle<br />

Christi 2008’ (Monastero di<br />

Valle Christi): il 17, 20, 23, 29 e<br />

31 luglio - info: www.omniaeventi.com.<br />

Musica dal vivo e<br />

cabaret d’autore nell’ambito<br />

della rassegna ‘Una Rotonda<br />

sul Mare’ (Lungomare V.Veneto):<br />

7 luglio Jimmy Browning<br />

e Sergio Sgrilli, 14 luglio<br />

Barbara Barbieri e Raul Cremona.<br />

Ancora concerti e cabaret<br />

sul Lungomare V. Veneto,<br />

per la rassegna ‘Palco sul<br />

Mare’: il 15 luglio concerto di<br />

Alex Britti, il 18 luglio cabaret<br />

con Bottesini e Paci. Ancora sul<br />

Lungomare musica dal vivo<br />

anche nelle serate del 21 e 28<br />

luglio. Il 3 agosto, a San Martino<br />

di Noceto, Festa di S. Innocenzo<br />

Martire, gastronomia e<br />

una mostra biennale di prege-<br />

voli merletti al tombolo. Per<br />

‘Tigullio International Festival<br />

2008 - Rapsodia in Blues’ il 7<br />

luglio Fabio Treves in concerto<br />

e il 31 Spiritual Gangsta. Dal 12<br />

al 15 settembre, a Rapallo, nel<br />

Lungomare V. Veneto si terrà la<br />

IX edizione di ‘Expò del Tigullio’,<br />

con esposizioni di artigianato,<br />

enogastronomia, risparmio energetico<br />

(info www.tigulliooggi.it).<br />

Il 28 Festa a S. Michele di<br />

Pagana, fuochi d’artificio e<br />

gastronomia con i tradizionali<br />

tortelli di zucca fritti. Viene inoltre<br />

disputata in questi giorni<br />

anche l’ultima gara del Palio<br />

Marinaro del Tigullio nelle acque<br />

prospicienti San Michele di<br />

Pagana.<br />

Comune di Rezzoaglio<br />

0185/870432<br />

www.valdaveto.net<br />

proloco.rezzoaglio@aveto.it<br />

Il 3 luglio, ad Alpepiana, si terrà<br />

la Festa Campestre al Prato di<br />

Foppiano. Tra il 4 e il 6 luglio,<br />

presso il Lago delle Lame, si<br />

svolgerà la XI edizione del<br />

‘Celtic Festival’, trenta ore nostop<br />

di musiche e danze tradizionali<br />

celtiche, con esibizioni<br />

legate alla cultura celtica.<br />

Sempre al Lago delle Lame, tra<br />

l’11 e il 13 luglio, avrà luogo la I<br />

Edizione del ‘Raduno Equestre<br />

Parco dell’Aveto’ a cura delle<br />

associazioni ‘Un Cavallo per<br />

Amico’ e ‘Natura a Cavallo’. A<br />

Farfanosa, il 24 e 25 luglio, VI<br />

Festa del Cacciatore. In agosto,<br />

il 1°, Festa della Madonna delle<br />

Grazie a Vicosoprano, con<br />

spettacolo pirotecnico. Il 5, a<br />

Priosa, Festa della Madonna<br />

della Neve, con degustazione di<br />

focaccia al formaggio e serata<br />

danzante. Il 16 Festa di S.<br />

Rocco a Villanoce ed Alpepiana.<br />

Il 17, ancora a Villanoce,<br />

Festa Campestre a ‘Cian de<br />

Frunzun’. Sempre il 17, a Vicosoprano<br />

sagra di pesce ‘Frittura<br />

di Camogli’, mentre a Cabanne<br />

7)


forum<br />

si potrà gustare la squisita<br />

Focaccia di Recco.Il 1° e il 7<br />

settembre, a Rezzoaglio, Festa<br />

di S. Terenziano. A Farfanosa, il<br />

6 e il 7 Mostra del Cavallo<br />

Bardigiano, mentre il 20 e 21<br />

Mostra Provinciale Bovina<br />

‘Cabannina’. Il 29 a Rezzoaglio<br />

si festeggia S. Michele, patrono<br />

del paese.<br />

Comune di San Colombano<br />

Certenoli<br />

0185/358060<br />

www.comunesancolombano.it<br />

anagrafe.comscol@libero.it<br />

In Val Cichero, a Celesia, il 5 e 6<br />

luglio gastronomia e balli per la<br />

‘Festa con gli Amici’. Il 13 luglio,<br />

a Castagnè nei boschi di<br />

Aveggio, ‘Ciappada a San<br />

Cumban’, con accensione di<br />

fuochi per la cottura della carne<br />

sulla ‘ciappa’ e ballo. Ancora il<br />

13,a Celesia, si terrà la Festa<br />

della Madonna del Carmine.<br />

Per il periodo di ferragosto,<br />

avremo a Certenoli la Festa<br />

dell’Assunta e a San Colombano<br />

la Festa di San Rocco. La<br />

24^ edizione di ‘Expò Valfontanabuona’,<br />

il più importante appuntamento<br />

fieristico della<br />

Valfontanabuona, si svolgerà<br />

nei padiglioni di Calvari a partire<br />

dal 30 agosto, fino al 7 settembre.<br />

Comune di Santa Margherita<br />

Ligure<br />

0185/205315-205471-205472<br />

www.comune.santa-margherita-ligure.ge.itturismo@comune.santa-margherita-ligure.ge.it<br />

Tra luglio e agosto, a S.<br />

Margherita Ligure, si terrà la<br />

‘Stagione dei Concerti Accademia<br />

Internazionale d’Arte<br />

Vocale e Scenica e Festival<br />

Internazionale dell’Opera’ a<br />

cura della Società Lirico - Concertistica<br />

di Santa Margherita<br />

Ligure e del Tigullio – per informazioni<br />

tel.0185/284081. Presso<br />

Villa Durazzo, dal 3 al 30<br />

luglio (con date da definire)<br />

potremo partecipare alla rassegna<br />

‘Tigulliana estate’, incontri<br />

con personaggi e autori, a cura<br />

di M. Delfino. Mercoledì 9 luglio,<br />

in p.zza Caprera per la<br />

‘Rassegna Jazz Summer’, concerto<br />

con Brad Melhdau Trio,<br />

alle ore 21,15. In p.zza Caprera,<br />

per la rassegna ‘Tigullio<br />

International Festival 2008 -<br />

Rapsodia in Blues’ (che si svolge<br />

tra Rapallo, S.Margherita L.<br />

e Zoagli) potremo assistere a<br />

concerti nelle sere di 16, 22, 23<br />

luglio e 6 agosto. Domenica 3<br />

agosto, ai Giardini a Mare,<br />

Mostra del XXXIII Concorso<br />

fotografico nazionale ‘Lo<br />

Spettacolo della Natura’, organizzata<br />

da Photoclub Immagine<br />

Avis. Dal 21 al 23 agosto, a Villa<br />

Durazzo, si terrà l’VIII edizione<br />

del Festival ‘Tigullio a Teatro’,<br />

con il Centro Teatro Ipotesi. Dal<br />

18 al 21 settembre si svolgerà<br />

l’MBA’s Cup – Mediterranean<br />

Regatta & Conference – classi<br />

Monotipo (per infoYacht Club<br />

Genova tel. 010/2461206 o<br />

www.yachtclubitaliano.it).<br />

Sempre a settembre (in data da<br />

definirsi) si svolgerà la regata<br />

velica ‘Classe Optimist -Trofeo<br />

Memorial Sotgiu’ (info tel.<br />

0185/284797)<br />

Comune di Santo Stefano<br />

D’Aveto<br />

IAT 0185/88046<br />

www.comune.santostefanodaveto.ge.itturismo@comune.santostefanodaveto.ge.it<br />

Santo Stefano, nel cuore della<br />

Val d’Aveto, offre tutto l’anno ai<br />

suoi visitatori la possibilità di<br />

effettuare splendide escursioni<br />

con prenotazione obbligatoria<br />

entro il giorno precedente (IAT:<br />

telefono 0185/88046). Domenica<br />

6 luglio ‘Alla scoperta di<br />

Amborzasco...’, 2^ Sagra<br />

Itinerante per le vie del borgo<br />

con canti e balli. Domenica 20,<br />

presso il capoluogo, Serata<br />

Latino-Americana con Dj e ballerini.<br />

Domenica 27 luglio, in<br />

Loc. La Villa, ‘XII Festa della<br />

Trebbiatura’: per l’occasione il<br />

borgo assumerà le sembianze<br />

d’un tempo con dimostrazione<br />

di antichi mestieri, gastronomia<br />

e danze. In agosto: sabato 2,<br />

Festa a Casoni d’Amborzasco<br />

con gastronomia e danze, mentre<br />

a S.Stefano, VII Rassegna<br />

d’Arte e Artigianato Femminile<br />

‘Arte è Femmina’. Giovedì 7,<br />

presso il capoluogo, serata di<br />

poesia e prosa locale con ‘La<br />

poesia della Val d’Aveto’. Il 15 e<br />

il 16, Polentata e Serata Danzante<br />

di Ferragosto ad Allegrezze.<br />

Il 22, presso il capoluogo,<br />

Festa di Fine Estate ‘Il<br />

Parco dell’Aveto e i suoi Prodotti’,<br />

con animazione, cabaret<br />

e degustazione di prodotti tipici.<br />

In settembre, giovedì 4, Fiera di<br />

S. Maria Maddalena, a S.Stefano,<br />

invece a Casoni d’Am


orzasco,si terrà, domenica 7<br />

la ‘Sagra del Fungo e della<br />

Patata Quarantina’, con stand<br />

gastronomici e vendita di prodotti<br />

tipici. Dal 26 al 28 Festa<br />

dell’agricoltura a S.Stefano.<br />

Comune di Sestri Levante<br />

0185/4781<br />

www.comune.sestri-levante.ge.itinfo@comune.sestri-levante.ge.it<br />

Presso il Complesso dell’Annunziata<br />

si svolgeranno, tra<br />

luglio e agosto, concerti di<br />

musica da camera a cura<br />

dell’Ass. Ars Antiqua (Info:<br />

0185/485169 328/8362140).<br />

Presso la sala espositiva del<br />

Palazzo Comunale, nell’ambito<br />

del festival fotografico ‘Una<br />

Penisola di Luce’, si tiene, dal 1<br />

al 5 luglio, la mostra antologica<br />

di Giuliana Traverso ‘Percorrendo<br />

il mondo’. Dal 10 al 20,<br />

saranno in mostra i vincitori del<br />

concorso ‘Portfolio al Mare’.<br />

Dal 18 al 20 ‘Mostra TIFF<br />

Tigullio – Foto Forum’. Dal 26<br />

luglio al 23 agosto, infine, ‘Il<br />

grande sogno - i miti del cinema’<br />

di Evaristo Fusar. Per sabato<br />

5 luglio appuntamento a Villa<br />

Tassani per la ‘Sagra delle<br />

Lumache’. Sabato 12, in piazzetta<br />

Matteotti, ‘Open Music<br />

2008’ manifestazione musicale<br />

delle giovani band della sala<br />

prove Rocksy. Dal 13 al 15, in<br />

piazzetta Matteotti, tre serate di<br />

musica e teatro al femminile per<br />

la rassegna ‘Femminile, Plurale’.<br />

Dal 18 al 20 luglio, sul lungomare<br />

di Riva Trigoso, si svolge<br />

così la ‘Festa del Bagnun’: il<br />

18, mostra di pittura e concerto<br />

con la Compagnia del Blasco. Il<br />

19, fiera di merci varie e distribuzione<br />

gratuita di bagnun ,<br />

ballo e spettacolo pirotecnico. Il<br />

20, iniziative per grandi e piccoli,<br />

ore 21.30 spettacolo con<br />

Orietta Berti. Domenica 27<br />

luglio ‘Barcarolata’, Carnevale<br />

delle Barche, con spettacolo<br />

pirotecnico, alla Baia del<br />

Silenzio. Dal 29 luglio al 3 agosto,<br />

alla Spiaggia Balin, spettacoli<br />

di concerti blues e cabaret,<br />

nell’ambito della rassegna<br />

‘Palco sul Mare’. Il 2 agosto ‘XX<br />

Sagra della Sardina alla Griglia’,<br />

in piazza del Comune, dal 7 al<br />

10, in via N.S. del Soccorso,<br />

‘Sagra del Risotto alla Marinara’,<br />

dall’11 al 13, ancora in<br />

piazza del Comune, ‘Sagra del<br />

minestrone alla Genovese’. Dal<br />

14 al 16 agosto, con esposizione<br />

presso la sede del Bagnun a<br />

Riva Trigoso, si terrà il ‘7°<br />

Concorso Fotografico del Bagnun’.<br />

Dal 14 al 17, a Montedomenico,<br />

‘XXVII Sagra Gastronomica<br />

dei Testaieu’. Dal 22 al<br />

24 agosto, in località Villa<br />

Tassani, ‘Sagra delle rane’.<br />

Comune di Zoagli<br />

0185/25051<br />

www.comune.zoagli.ge.it<br />

info@comune.zoagli.ge.it<br />

Pro Loco 0185/259127<br />

www.prolocozoagli.it<br />

proloco_zoagli@libero.it<br />

Il 6 agosto a Zoagli, la suggestiva<br />

‘Festa della Madonnina del<br />

Mare’, manifestazione notturna<br />

con posa di lumini in mare, processione<br />

con torce dei subacquei<br />

e posa della corona ai<br />

piedi della statua bronzea posta<br />

a 9 mt. di profondità. Seguirà<br />

uno spettacolo musicale e<br />

gastronomia.<br />

MACCHINE E<br />

ATTREZZATURE AGRICOLE<br />

PERAZZO LUCIANO<br />

VIA RIMEMBRANZA 6 - TEL. 0185 340142<br />

BORZONASCA (GE)<br />

CENTRO ASSISTENZA-RIPARAZIONI<br />

9)


foto Francesca Cambi<br />

10)<br />

vie del gusto<br />

L’origine del Bagnun va<br />

ricercata in tempi remotissimi,<br />

tempi in cui i<br />

pescatori del Levante<br />

ligure, in particolare di<br />

Riva Trigoso, passavano<br />

lunghi periodi in mare,<br />

lontano dalle loro case.<br />

A bordo dei leudi, le<br />

inconfondibili imbarcazioni<br />

liguri, percorrevano<br />

miglia e miglia alla ricerca<br />

dei banchi di acciughe,<br />

Il Bagnun<br />

Una zuppa che fa festa<br />

spingendosi fino alla lontana<br />

Isola d’Elba.<br />

In queste interminabili<br />

spedizioni, il lavoro principale<br />

era appunto la<br />

pesca delle acciughe,<br />

che, una volta pulite,<br />

venivano messe sotto<br />

sale direttamente a<br />

bordo.<br />

Il piatto nasce dall’unione<br />

tra le acciughe fresche e<br />

le cipolle, i pomodori, il<br />

prezzemolo e l’aglio, verdure<br />

che i pescatori<br />

acquistavano presso i<br />

contadini locali, barattandole<br />

col pesce, durante le<br />

rare soste in terraferma.<br />

La cottura di questi ingredienti<br />

avveniva sulla gnafra,<br />

un tipico fornello a<br />

carbone situato in genere<br />

a poppa dell’imbarcazione.<br />

La cottura del sugo<br />

era molto lenta e durava<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008


la ricetta del Bagnun<br />

Ingredienti per 4 persone<br />

un chilo di acciughe freschissime<br />

un chilo di pomodori (tipo pendine)<br />

una cipolla<br />

due spicchi d’aglio<br />

un bicchiere di olio extravergine d’oliva<br />

un bicchiere di vino bianco<br />

4 gallette<br />

una manciata di prezzemolo<br />

sale<br />

peperoncino<br />

zucchero<br />

Prendere un tegame piuttosto largo e far<br />

soffriggere, in abbondante olio, l’aglio, la<br />

cipolla, il prezzemolo e il peperoncino.<br />

Quando il soffritto avrà preso un bel<br />

colore dorato, aggiungere il vino e farlo<br />

evaporare, quindi il pomodoro fresco<br />

tagliato a dadini o passato al setaccio,<br />

con un pizzico di zucchero.<br />

Il segreto sta in una cottura lenta e prolungata,<br />

affinché la salsa si restringa e si<br />

insaporisca bene.<br />

In una pentola a parte si porta ad ebollizione<br />

dell’acqua salata, che andremo<br />

poi ad aggiungere al sugo fino a diluirlo<br />

della metà.<br />

Si fa riprendere il bollore, quindi si<br />

aggiungono le acciughe già pulite e<br />

gli Amici dei Cassè n.4 luglio 2008<br />

senza testa e si fanno cuocere per 5/7<br />

minuti, senza rimestare per non sbriciolarle.<br />

Le acciughe saranno cotte quando<br />

la carne si staccherà facilmente dalla<br />

lisca.<br />

In un piatto fondo porre una galletta e<br />

versarvi sopra del sugo fino a farla<br />

inzuppare bene.<br />

Infine disporvi sopra 7/8 acciughe, per<br />

completare il piatto.<br />

11)


12)<br />

l’intera mattinata. Al<br />

momento della pausa, la<br />

zuppa veniva versata<br />

sulle gallette, prodotto<br />

tipico dei marinai di Riva<br />

Trigoso, che avevano la<br />

caratteristica di durare<br />

molto a lungo, essendo<br />

completamente prive<br />

d’acqua.<br />

Successivamente i pescatori<br />

portarono la ricetta<br />

anche sulla terraferma ed<br />

il Bagnun divenne così un<br />

piatto ricorrente durante<br />

le feste nelle famiglie.<br />

Nel 1960 un gruppo di<br />

rivani doc ebbe l’idea di<br />

preparare questo piatto<br />

da distribuire gratuita-<br />

mente durante una festa<br />

paesana. Dopo averlo<br />

ben lavato ( ci tengono a<br />

sottolineare i rivani ) usarono,<br />

per cuocere il sugo,<br />

un enorme calderone di<br />

rame che serviva solitamente<br />

per tingere le reti a<br />

caldo, e utilizzarono i remi<br />

per mescolare la zuppa,<br />

dando alla festa una netta<br />

impronta folkloristica. A<br />

seguito del grande successo<br />

della sagra e dell’interesse<br />

suscitato tra la<br />

gente, le istituzioni locali<br />

decisero di promuovere<br />

questa manifestazione,<br />

facendone un appuntamento<br />

fisso dell’estate<br />

rivana e delegandone<br />

l’organizzazione ad un<br />

gruppo di appassionati<br />

cuochi e buongustai volontari,<br />

che si riunirono in<br />

una <strong>associazione</strong>. Nacque<br />

così la Sagra del<br />

Bagnun, che va avanti<br />

felicemente da allora con<br />

una crescita continua e<br />

che l’ha portata ad essere<br />

attualmente il più grande<br />

evento di distribuzione<br />

gratuita di pesce azzurro<br />

in Italia; durante la sagra<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008


dove gustare<br />

il Bagnun<br />

Sagra del Bagnun di Riva Trigoso<br />

(Genova)<br />

penultimo week-end di Luglio<br />

per informazioni :<br />

Associazione del Bagnun ONLUS<br />

www.bagnun.com<br />

di Riva Trigoso, infatti,<br />

che si svolge nel mese di<br />

luglio, vengono distribuiti<br />

oltre 8.000 piatti di<br />

Bagnun. Grazie all’impegno<br />

dei suoi infaticabili<br />

presidenti l’<strong>associazione</strong><br />

del Bagnun, composta da<br />

oltre cento soci, è stata<br />

ospitata nei migliori programmi<br />

culinari televisivi<br />

ed è conosciutissima<br />

anche a livello internazionale.<br />

Sono frequenti per<br />

loro gli inviti all’estero ed<br />

il gruppo del Bagnun si<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008<br />

reca volentieri, con l’entusiasmo<br />

che lo contraddistingue,<br />

a distribuire<br />

questa squisitezza in giro<br />

per il mondo.<br />

13)


14)<br />

l’intervista<br />

Dall’incontro<br />

tra ciliegio e salice<br />

nasce forte e leggera la “chiavarina”<br />

Nella Chiavari del sedicesimo secolo,<br />

grazie ad un’attività molto florida di<br />

commercio del legname, prese a svilupparsi<br />

in modo considerevole l’arte della<br />

falegnameria. Grazie alla loro abilità i<br />

bancalari (così venivano chiamati gli artigiani<br />

del legno) riuscirono negli anni a<br />

dare lustro alla cittadina, resistendo al<br />

monopolio delle corporazioni Genovesi.<br />

Quando nel 1800 nacque la Società<br />

Economica, si rese indispensabile dare<br />

una forma più organizzata alla produzione<br />

artigianale locale, puntando a produrre<br />

manufatti originali e di alta qualità<br />

anche su larga scala.<br />

Tra i fondatori della Società, vi era Il<br />

Marchese Stefano Rivarola, chiavarese<br />

di origine, all’epoca ambasciatore per la<br />

Repubblica di Genova presso le corti di<br />

Austria e di Francia. Fu proprio tornando<br />

da una visita a Parigi che il Marchese<br />

Rivarola portò con sé una delle sedie<br />

tipiche della corte francese chiamata,<br />

appunto, la Parigina, con l’intenzione di<br />

copiarla e farla produrre dagli artigiani<br />

della sua città. L’incarico venne dato a<br />

Gaetano Descalzo, detto il Campanino,<br />

uno dei più abili artigiani del legno, a cui<br />

fu consegnata la sedia per riprodurla.<br />

Il Campanino non si limitò a copiarla,<br />

bensì seppe fare di meglio. Utilizzando il<br />

ciliegio selvatico locale, di cui vi era<br />

abbondanza, e modificandone il modello,<br />

alleggerì la struttura, semplificandola<br />

e rendendola più armoniosa. Inoltre,<br />

sostituì l’impagliatura della seduta di<br />

tipo viennese con una realizzata appositamente<br />

da esperte tessitrici chiavaresi,<br />

conferendo alla sedia l’eleganza e la leggerezza<br />

che la resero inconfondibile.<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008


Nacque così, nel 1808, la sedia<br />

Chiavarina o meglio Campanina , che<br />

univa ad una estrema raffinatezza e ad<br />

uno stile unico, la sua straordinaria robustezza<br />

e durata nel tempo, grazie alle<br />

particolari tecniche di realizzazione.<br />

Questa sedia, simile ad un’opera d’arte,<br />

divenne ben presto famosa presso la<br />

nobiltà. Al Campanino stesso ne furono<br />

commissionati centinaia di pezzi da<br />

parte della corte austriaca, pezzi che lui<br />

curava personalmente uno ad uno fino<br />

nei minimi dettagli. Grazie alla Società<br />

Economica si ebbe una sorta di produzione<br />

in serie che andò a soddisfare<br />

commissioni provenienti dalle corti fran-<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008<br />

cesi, inglesi e russe, nonché dagli Stati<br />

Uniti. Attualmente gli unici a produrre la<br />

tipica sedia, in maniera ancora veramente<br />

artigianale, sono i fratelli Levaggi, nei<br />

pressi di Chiavari. La sensazione che si<br />

ha entrando nella loro piccola fabbrica è<br />

quella di trovarsi in un vero e proprio<br />

laboratorio artigianale, in cui i Levaggi<br />

producono una vasta gamma di sedie di<br />

ottima qualità con tecniche in tutto e per<br />

tutto tradizionali. A Chiavari stessa è<br />

invece rimasta l’ultima bottega dove<br />

viene ancora lavorata la sedia chiavarina.<br />

Ne è proprietario da generazioni Sergio<br />

Solari, che ci invita ad entrare, curiosare<br />

ed ascoltare la sua storia.<br />

15)<br />

foto Francesca Cambi


16)<br />

l’intervista<br />

Sergio Solari nasce nel<br />

1935, ed è, ad oggi,<br />

forse l’ultimo vero artigiano<br />

della sedia Chiavarina,<br />

che ancora lavora nella<br />

sua bottega e che, pur<br />

con altro proprietario, è<br />

aperta dal 1875. Nel 1950<br />

l’attività viene rilevata da<br />

suo padre e da suo<br />

nonno, già esperti del<br />

mestiere, e nasce così la<br />

Ditta Bartolomeo Solari e<br />

figlio. Da poco più di un<br />

anno Sergio ha smesso di<br />

fabbricare le sedie per<br />

dedicarsi esclusivamente<br />

al restauro.<br />

Perché dopo tanti anni<br />

ha smesso di costruire<br />

sedie?<br />

Perché ai vicini dà fastidio<br />

il rumore.<br />

Ma dice davvero? (Siamo<br />

su una piazza e da<br />

fuori si sente il rumore<br />

assordante del traffico)<br />

Sì. E’come per quelle<br />

persone che vanno in<br />

campagna e alla mattina<br />

sono disturbate dal canto<br />

del gallo! Vede, io faccio<br />

questo mestiere da quando<br />

avevo quindici anni e<br />

sono ancora appassionato<br />

di questa che per me è<br />

una vera e propria arte.<br />

Penso però che ormai i<br />

tempi sono cambiati e<br />

non c’è più interesse per<br />

le cose vere, quelle che<br />

hanno una storia.<br />

Cosa può dirci sulla tecnica<br />

di lavorazione?<br />

Con quali materiali si<br />

realizza la vera Chiavarina?<br />

Si usano ciliegio e faggio.<br />

Ci vogliono legnami che<br />

abbiano nerbo e una<br />

bella fibra lunga. Il noce,<br />

ad esempio, va bene per i<br />

mobili, ma non è adatto<br />

ad essere assottigliato<br />

quanto serve per questo<br />

tipo di sedia. Importante<br />

è la stagionatura. I legnetti,<br />

che sono le parti<br />

corte orizzontali, devono<br />

essere molto stagionati.<br />

Per le gambe, invece, si<br />

usano legnami meno stagionati,<br />

così nell’asciugarsi<br />

stringono, dando<br />

robustezza alla sedia.<br />

Questa è una delle tecniche<br />

che garantiscono una<br />

durata eccezionale alla<br />

chiavarina, la colla da<br />

sola non sarebbe certo<br />

sufficiente. Mio padre e<br />

mio nonno prendevano<br />

legno già in parte stagionato<br />

che poi portavano a<br />

completa stagionatura. I<br />

pezzi di legno, asciugando,<br />

si snervavano, cioè le<br />

fibre si torcevano nel<br />

senso della lunghezza. A<br />

completa asciugatura era<br />

così possibile assottigliare<br />

i pezzi fino ad ottenere<br />

la dimensione desiderata,<br />

con la certezza di non<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008


18)<br />

l’intervista<br />

avere ulteriori movimenti.<br />

E al giorno d’oggi?<br />

Adesso i legnami provengono<br />

dall’Oriente e, come<br />

potete immaginare, sono<br />

di tutt’altra qualità. E’<br />

legno asciugato rapidamente,<br />

nei forni,<br />

perché oggi il<br />

tempo è denaro<br />

e nessuno può<br />

più aspettare<br />

quanto sarebbe<br />

necessario alla<br />

completa stagionatura.<br />

Questo permette<br />

ai moderni<br />

produttori di<br />

offrire al mercato<br />

sedie ad un<br />

prezzo che, con<br />

le tecniche di<br />

una volta, non<br />

ripagherebbe<br />

neanche il legname.<br />

Sono<br />

sedie belle, fatte<br />

bene, con<br />

incastri realizzati<br />

al computer,<br />

ma che col tempo<br />

cominciano<br />

a scrollare. Lo so bene io<br />

che ne riparo tante! Le<br />

sedie di una volta erano<br />

delle vere e proprie opere<br />

d’arte che duravano nel<br />

tempo.<br />

Come nacque questo<br />

sedile così particolare e<br />

come veniva realizzato?<br />

L’idea venne al Cavalier<br />

Rivarola che ebbe la geniale<br />

intuizione di utilizzare<br />

i tessitori di velluto di<br />

Zoagli che in quell’epoca<br />

erano praticamente senza<br />

lavoro. Utilizzando le tecniche<br />

di tessitura dei tappeti<br />

e seguendo le indicazioni<br />

del Descalzo, questi<br />

abili artigiani realizzarono<br />

la stuoia da impagliatura<br />

più fine che si fosse mai<br />

vista. Si usava il salice,<br />

raccolto nei dintorni di<br />

Chiavari e che era lo stesso<br />

usato per legare la<br />

vigna. Il salice, dopo opportuni<br />

trattamenti, veniva<br />

sbucciato e<br />

sfibrato con<br />

delle trafilatrici<br />

manuali che<br />

permettevano di<br />

ottenere una<br />

fibra molto sottile<br />

e regolare. Ad<br />

impagliare<br />

erano quasi<br />

esclusivamente<br />

le donne, che<br />

utilizzavano dei<br />

“ferri” simili a<br />

sottili lame di<br />

coltello. Venivano<br />

realizzati disegni<br />

a quadri, a<br />

spighe o a lisca<br />

di pesce, lavorandodirettamente<br />

sulla sedia<br />

stessa. In<br />

seguito il salice<br />

è stato sostituito<br />

dalla fibra di<br />

canna d’India che risulta<br />

inattaccabile dai tarli, ma<br />

non dà lo stesso risultato.<br />

Esiste ancora la figura<br />

dell’ impagliatrice?<br />

Ormai nessuno lo fa più di<br />

mestiere e l’impagliatura<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008


viene fatta in casa da<br />

pensionati che hanno del<br />

tempo libero. Addirittura<br />

adesso si usano anche<br />

stuoie già pronte che vengono<br />

dalla Cina e dal<br />

Giappone, ma che non<br />

sono assolutamente paragonabili<br />

a quelle originali,<br />

vede? (mostra una<br />

stuoia d’epoca). La tessitura<br />

è così accurata che<br />

non si vede neanche la<br />

luce attraverso. E poi, i<br />

sedili originali, essendo<br />

impagliati direttamente<br />

sulla sedia davano molta<br />

eleganza alla sedia finita,<br />

mentre con questo moderno<br />

sistema, la stuoia<br />

sembra quasi “appiccicata”<br />

sopra.<br />

Chi è rimasto a portare<br />

avanti la tradizione della<br />

Chiavarina?<br />

Non c’è più nessun artigiano<br />

che faccia le sedie<br />

interamente a mano,<br />

come le facevo io, mio<br />

padre e mio nonno prima<br />

di me. Attualmente a<br />

Chiavari sono rimaste<br />

solo due piccole fabbriche<br />

che, con macchinari<br />

più moderni, realizzano<br />

sedie di ottima qualità.<br />

Certo, però, che una<br />

sedia realizzata interamente<br />

a mano e con il<br />

tempo necessario, è<br />

un’altra cosa!


l’intervista<br />

La bottega Sergio Solari, l’ultimo<br />

artigiano della Chiavarina, è in<br />

piazza Rupinaro, 1 a Chiavari.<br />

F.lli Levaggi - Fabbricazione<br />

Originale Sedie di Chiavari<br />

via Parma, 469 – Chiavari<br />

tel. 0185/383092<br />

www.levaggisedie.it<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008


E’ con grande<br />

piacere che accetto l’invito degli<br />

Amici dei Cassè a parlare del mio progetto,<br />

Maestro Cavallo, ai lettori della<br />

rivista. Mi chiamo Stefania Capritti,<br />

vado a cavallo da quando avevo 5 anni.<br />

e da circa 30 sono Istruttore di Equitazione<br />

dalla base sino alla pre agonistica.<br />

Ho avuto la fortuna di avere maestri<br />

importanti, come Francesco Gutierrez e<br />

Raimondo D’Inzeo. Nel mio addestramento<br />

con i cavalli ho messo tanta passione<br />

e dedizione, tanto amore e impegno<br />

e questo mi ha portato ad avere<br />

una conoscenza molto profonda non<br />

solo della tecnica equestre ma dell’aspetto<br />

relazionale ed emotivo con<br />

questi animali; ho imparato a comunicare<br />

con loro mentre li addestravo e li<br />

montavo. Il progetto Maestro Cavallo<br />

nasce da 30 anni di esperienza, osservazione<br />

e comprensione di ciò che<br />

accade nell’incontro tra un bambino e<br />

un pony e potrei dire<br />

che è stato scritto da<br />

tutti i cavalli, i pony e<br />

i bambini stessi, con<br />

i quali ho avuto la<br />

fortuna di lavorare<br />

durante questi anni.<br />

La riuscita di questo<br />

percorso dipende<br />

molto dal rapporto<br />

che l’istruttore instaura<br />

sia con l’allievo<br />

che con il cavallo. Il<br />

nuove frontiere<br />

Maestro Cavallo<br />

un maestro per crescere<br />

progetto si svolge durante l’anno scolastico<br />

e prevede lo studio e la conoscenza<br />

del cavallo anche attraverso le varie<br />

materie, come la storia, la letteratura, le<br />

scienze e le attività artistiche. Il rapporto<br />

diretto con questo animale è uno<br />

strumento importante per lo sviluppo<br />

della personalità del bambino proprio<br />

per la tipologia di emozioni e la sensibilità<br />

che entrano in gioco nella costruzione<br />

della relazione con il cavallo.<br />

Prendersene cura, imparare a montarlo<br />

e condividere l’esperienza con i compagni<br />

di scuola sono tutti elementi che alimentano<br />

il rispetto per gli altri e per la<br />

natura stessa. Un ringraziamento particolare<br />

va al Parco Regionale di Veio e al<br />

comune di Roma, che hanno appoggiato,<br />

finanziandolo, da tre anni questo<br />

progetto in alcune scuole primarie e<br />

dell’infanzia dando così la possibilità a<br />

tutti i bambini di vivere questa meravigliosa<br />

esperienza. E come diceva Oscar<br />

Wilde: “C’è qualcosa<br />

nel fisico del cavallo<br />

che fa bene allo spirito<br />

dell’uomo”.<br />

Tutti coloro che sono<br />

interessati alla mia<br />

attività possono<br />

contattarmi :<br />

Stefania Capritti<br />

347 6687356<br />

Docente del Progetto<br />

Maestro Cavallo per<br />

le scuole dell’infanzia<br />

e primaria<br />

21)


22)<br />

nuove frontiere<br />

Provare a spiegare il progetto<br />

Maestro Cavallo non è semplicissimo,<br />

in quanto l’equitazione<br />

è sempre stata vista,<br />

fino ad ora, come un’attività<br />

con finalità sportive, ricreative<br />

o terapeutiche. Con Maestro<br />

Cavallo l’equitazione entra per<br />

la prima volta nelle scuole,<br />

dove non c’è traccia di cavalli,<br />

e si ripropone di portare l’attenzione<br />

sull’importanza del<br />

nostro amico cavallo a fini<br />

educativi. Il cavallo diventa<br />

Maestro e si rivolge direttamente<br />

ai ragazzi per parlare<br />

loro di cose semplici che troppo<br />

spesso sembrano scontate<br />

e vengono tralasciate. E’ sfruttando<br />

la sua grande attrattiva,<br />

che questo animale, così affascinante<br />

e simbolico, così<br />

lontano e fatato, riesce a raggiungere<br />

e mantenere profondamente<br />

l’attenzione dei bambini,<br />

stimolando in loro il desiderio<br />

di conoscenza.<br />

Il metodo<br />

adottato si basa<br />

sulla risposta emozionale<br />

dell’allievo<br />

ed è stato studiato e<br />

sperimentato in<br />

venti anni di lavoro,<br />

portando a risultati<br />

di assoluto rilievo.<br />

Maestro Cavallo<br />

punta sulla capacità<br />

e la consapevolezza del bambino<br />

riguardo alle proprie possibilità<br />

di stabilire un sereno<br />

rapporto con il cavallo;<br />

durante questo processo di<br />

avvicinamento all’animale e,<br />

parallelamente a se stesso, il<br />

bambino viene a contatto con<br />

le proprie paure, i propri limiti,<br />

le proprie insicurezze, e, attraverso<br />

il prenderne conoscenza<br />

e la pratica, viene fortemente<br />

stimolato ad andare oltre gli<br />

ostacoli emozionali. L’equitazione<br />

dovrebbe essere di più<br />

che una semplice tecnica<br />

equestre. Il cavallo, grazie al<br />

linguaggio non verbale che<br />

utilizza, si mette in contatto<br />

con le parti più profonde della<br />

nostra personalità e quando<br />

siamo con lui l’interazione è<br />

diretta, non c’è mamma che fa<br />

raccomandazioni, non ci sono<br />

pregiudizi o preconcetti. Al cavallo<br />

non puoi chiedere “ E’ un<br />

bambino timido, sii bravo ed<br />

ubbidiente”; con il cavallo il<br />

bambino si deve imporre e,<br />

soprattutto, lo deve fare da<br />

solo. Ogni volta che lo farà,<br />

avrà superato un gradino in<br />

più nella conoscenza di se<br />

stesso, nella consapevolezza<br />

delle proprie capacità, nella<br />

costruzione della sua sicurezza.<br />

GLI OBIETTIVI<br />

Il progetto si propone di avvicinare<br />

e far conoscere il cavallo<br />

ai ragazzi di tutte le fasce di<br />

età, per aiutare bambini e giovani<br />

ad avvicinarsi alla natura<br />

e a sviluppare un maggior<br />

equilibrio psicofisico. Il cavallo<br />

utilizza, come canale operativo,<br />

la grande capacità<br />

di attrazione,<br />

interesse e curiosità<br />

che naturalmente<br />

sorge nel momento<br />

dell’incontro con il<br />

bambino o con il<br />

giovane. Questo è<br />

un canale emozionale<br />

che nasce<br />

senza alcuna costrizione<br />

e può e<br />

deve essere utilizzato per<br />

sviluppare nei ragazzi una<br />

forma di educazione e rispetto<br />

per la natura, per gli animali,<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008


per i propri compagni. Un<br />

aiuto inestimabile per costruire<br />

le capacità di impegnarsi, il<br />

senso di responsabilità, il proprio<br />

coraggio, la capacità di<br />

superare gli ostacoli emozionali.<br />

Tutto questo si svolge<br />

secondo un programma adeguato,<br />

che utilizza il linguaggio<br />

ed i contenuti adatti alle<br />

varie fasce d’età, programma<br />

che, svolgendosi soprattutto<br />

nelle scuole, si rende anche<br />

interdisciplinare, mescolandosi<br />

con le altre materie, come<br />

la storia, la geografia, la scrittura<br />

ed il disegno. “ Il bambino<br />

è padre dell’uomo” ( Montessori<br />

), e gli obiettivi principali<br />

che questo progetto si<br />

pone sono appunto quello di<br />

stimolare, attraverso l’aiuto di<br />

un amico divertente, la riflessione<br />

dei futuri uomini di<br />

domani; insegnare loro a<br />

guardarsi intorno e ad osservare<br />

il mondo che li circonda e<br />

le persone che ne fanno parte;<br />

educare all’ascolto, all’attenzione<br />

e all’aiuto reciproco. E’<br />

dalle piccole cose che si<br />

costruiscono gli uomini e<br />

magari un bambino, che<br />

impara a conoscere e<br />

rispettare la natura e gli animali<br />

che ne fanno parte, sarà<br />

un adulto che non abbandona<br />

il proprio cane per strada, o<br />

che dopo una scampagnata<br />

nel bosco prende tutte le cartacce<br />

e le butta via. Le tappe<br />

del progetto sono:<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008<br />

- Introduzione alla conoscenza<br />

del mondo animale in<br />

generale e a quello dei cavalli<br />

in particolare, per attivare nel<br />

bambino la curiosità e l’interesse<br />

verso le cose che lo circondano.<br />

- Conoscenza e attenzione<br />

per la natura come habitat<br />

nel quale viviamo e come<br />

fonte primaria per la sopravvivenza<br />

degli animali e dell’uo-<br />

mo stesso.<br />

- Attraverso il codice del<br />

branco, stimolare nei ragazzi<br />

delle riflessioni sull’amicizia<br />

e sul rispetto,<br />

ingrediente essenziale nel rapporto<br />

tra uomini e animali.<br />

- Costruzione della consapevolezza<br />

di quanto sia<br />

importante prendersi cura<br />

degli animali (cani, gatti , o<br />

uccellini...), e di quanto,<br />

scegliere di aver un’animale in<br />

casa, comporti un impegno<br />

serio e continuo. Prendersi<br />

piccole responsabilità da<br />

bambino sicuramente aiuterà<br />

a fare scelte più oculate e consapevoli<br />

da grandi.<br />

- Osservazione del cavallo e<br />

del suo ruolo da “protagonista“<br />

accanto all’uomo<br />

nella storia, per stimolare l’interesse<br />

verso fatti e argomenti<br />

che a volte i ragazzi sentono<br />

lontani.<br />

- Introduzione alla conoscenza<br />

di diverse aree geografiche<br />

attraverso l’analisi delle<br />

razze e delle diverse discipline<br />

equestri.<br />

- Pratica di uno sport all’aria<br />

aperta e a contatto con altri<br />

ragazzi, per aiutare il bambino<br />

a non isolarsi davanti al computer<br />

o alla play station bensì<br />

a creare spirito di gruppo e di<br />

solidarietà tra compagni, che,<br />

giocando, imparano ad aiutarsi<br />

e a crescere insieme.<br />

- Ed, infine, la conoscenza<br />

della storia e delle tradizioni<br />

antichissime di questo sport<br />

che, se praticato nella maniera<br />

giusta, fa bene a mente e<br />

corpo.<br />

Stefania Capritti<br />

www.maestrocavallo.it<br />

23)


foto Francesca Cambi<br />

il centro<br />

La Nuova fattoria<br />

al centro<strong>Anidra</strong><br />

riscopriamo i cicli, i ritmi, le relazioni<br />

che ci legano alla natura<br />

Con i ritmi frenetici a cui siamo quotidianamente sottoposti dalla realtà urbana<br />

odierna, ci troviamo sempre più spesso ad avere un grande bisogno di spazi<br />

verdi, luoghi silenziosi ed esperienze al di fuori delle città. Nello sforzo di impiegare<br />

il nostro tempo in modo costruttivo, ci rendiamo conto che spesso, sia noi<br />

che i nostri figli, abbiamo perso la percezione concreta delle realtà tradizionali di<br />

un tempo; un tempo, d’altronde, non<br />

così lontano, visto che il grande esodo<br />

dalle campagne verso l’industria ed il<br />

settore terziario è cominciato solo<br />

all’inizio degli anni sessanta. E’ da<br />

questa considerazione che alcune<br />

aziende agricole ed agriturismi hanno<br />

promosso l’iniziativa di aprire le proprie<br />

porte a scolaresche, associazioni<br />

e gruppi organizzati invitandoli ad<br />

unire l’utile al dilettevole, offrendo la<br />

possibilità di trascorrere una giornata,<br />

un fine settimana o periodi più lunghi<br />

in campagna per riscoprire il rapporto<br />

che lega l’uomo alla flora e alla fauna.<br />

Dalla consapevolezza, quindi, che non<br />

avrebbe senso tornare indietro, ma<br />

che è invece produttivo integrare ciò<br />

che era ieri con le nuove esigenze<br />

della società di oggi, nasce “La giornata<br />

in fattoria”, un esperienza che<br />

assume così anche un ruolo socioculturale,<br />

iniziando quel processo necessario<br />

di riavvicinamento fra la realtà<br />

cittadina e quella contadina.<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008


Con questa nuova formula<br />

scuole, associazioni e<br />

gruppi organizzati hanno<br />

l’opportunità di fare esperienze<br />

pratiche e teoriche<br />

all’aperto, a contatto con<br />

ambienti naturali, per<br />

riscoprire questo aspetto<br />

del mondo attraverso l’uso<br />

di tutti i sensi. La visita guidata<br />

inizia generalmente<br />

presentando le produzioni<br />

agricole dell’azienda, o<br />

introducendo le tematiche<br />

a carattere ecologico che<br />

essa stessa affronta, per<br />

concludersi, dopo un<br />

momento di confronto in<br />

aula, con semplici esercitazioni<br />

pratiche utili a far<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008<br />

partecipare attivamente gli<br />

ospiti. Durante queste<br />

lezioni all’aperto, si impara<br />

a conoscere la vita degli<br />

animali, l’origine dei prodotti<br />

che consumiamo,<br />

così come le tecniche<br />

agrarie e quelle per l’allevamento<br />

del bestiame. Si<br />

ha la possibilità di partecipare<br />

a brevi corsi di preparazione<br />

alimentare (conserve,<br />

pane, insaccati, formaggi,<br />

gastronomia contadina),<br />

di educazione<br />

ambientale e di produzione<br />

agricola (visita all’azienda e<br />

illustrazione delle diverse<br />

25)


26)<br />

il centro<br />

fasi del ciclo produttivo di<br />

ciascuna coltivazione o<br />

allevamento). Le scienze<br />

naturali, l’approfondimento<br />

tecnologico, le scienze<br />

umane ed il gioco, diventano<br />

così strumenti per comprendere<br />

e fare proprie le<br />

relazioni fra natura, storia e<br />

cultura del territorio. Ogni<br />

laboratorio diventa così<br />

uno strumento educativo<br />

che apre la mente a questi<br />

universi ormai dimenticati<br />

dalla nostra società dove<br />

ormai è tutto già preconfezionato.<br />

Il centro<strong>Anidra</strong><br />

propone la sua “Giornata<br />

in fattoria” come un’ occasione<br />

per condividere la<br />

quotidianità agricola e<br />

naturale del progetto con<br />

chi ha voglia di ricollegarsi<br />

ad una realtà agreste,<br />

offrendo anche l’opportunità<br />

di esplorarne gli aspetti<br />

nuovi, inusuali o non<br />

comunemente convenzionali.<br />

Chi vi accoglierà e<br />

guiderà in questa avventura,<br />

inizierà la vostra giorna-<br />

ta con una breve presentazione<br />

del centro, a cui<br />

seguirà la consegna del<br />

materiale didattico indi-<br />

spensabile per integrare i<br />

vari aspetti della visita, per<br />

finire con una breve spiegazione<br />

delle regole base<br />

di comportamento e prevenzione<br />

infortuni, al fine di<br />

poter meglio utilizzare<br />

anche le attrezzature di<br />

prevenzione di cui gli ospiti<br />

verranno dotati. Durante<br />

la visita del centro si fonderanno<br />

in maniera armonica<br />

le varie realtà<br />

che ne fanno<br />

parte; osservare<br />

e sperimentare<br />

le attività<br />

agricole ed<br />

artigianali e nel<br />

contempo apprezzare<br />

e godere<br />

delle meraviglie<br />

del paesaggionaturalistico<br />

nel quale<br />

si svolgono. Si<br />

approfondiranno<br />

alcuni aspetti<br />

particolari utilizzati<br />

nei metodi<br />

di coltivazione<br />

( agricoltura<br />

tradizionale,<br />

naturale, permacultura),<br />

come per esempio,nell’agricolturabiologica<br />

dove la<br />

concimazione<br />

non cerca di<br />

nutrire direttamente<br />

le piante, ma rende<br />

il terreno fertile, attraverso<br />

il lavoro dei microrganismi<br />

del suolo, che elaborano e<br />

forniscono alle piante tutte<br />

le sostanze necessarie al<br />

loro sviluppo. Si scoprirà<br />

che la fertilizzazione biolo-<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008


28)<br />

il centro<br />

gica si basa sull’apporto di<br />

humus, ottenuto compostando<br />

la materia organica,<br />

letame, verdure di scarto e<br />

compost, un utile strumento<br />

per comprendere l’importanza<br />

della raccolta differenziata<br />

dei rifiuti; che<br />

piante diverse, consociate<br />

in uno stesso terreno, si<br />

aiutano a vicenda nella<br />

crescita e nella difesa dai<br />

parassiti, attraverso un<br />

interscambio di sostanze<br />

nutritive e di stimolo reciproco.<br />

Si conosceranno i<br />

criteri di mantenimento e<br />

riequilibrio degli ambienti<br />

naturali che, favorendo la<br />

biodiversità, incentivano la<br />

diffusione della fauna<br />

autoctona. Attraversando<br />

questi terreni incontaminati<br />

e rispettati sarà spiegato<br />

che qui gli animali selvatici,<br />

predatori dei parassiti delle<br />

colture agricole, compiono<br />

il loro ciclo biologico naturalmente<br />

e che questo<br />

comporta, appunto, un<br />

potenziamento della biodiversità;<br />

scoprirete che la<br />

flora fornisce materie<br />

prime come il legname,<br />

protegge dal vento, rappresenta<br />

un rifugio per<br />

molte specie animali e,<br />

grazie alle radici delle piante,<br />

protegge il suolo dall’erosione<br />

prodotta dal<br />

ruscellamento dell’acqua.<br />

Una passeggiata naturali-<br />

stica, quindi, durante la<br />

quale si esplorerà con<br />

attenzione questo luogo<br />

dove convivono una grande<br />

diversità di ambienti e<br />

microambienti (murgia,<br />

muretti a secco, fossi, lame,<br />

prati, bosco, stagno,<br />

fiume…), apparentemente<br />

scollegati tra di loro, ma in<br />

grado di ospitare, proprio<br />

per questa loro differenziazione,<br />

una ricca e variegata<br />

flora e fauna. Sarà bello<br />

fermarsi a percepire, attraverso<br />

l’uso di tutti i sensi,<br />

lo spettacolo della natura.<br />

Continuando l’esplorazione<br />

prenderete confidenza<br />

ed interagirete con i nostri<br />

animali, imparando ad ac-<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008


cudirli: porterete da mangiare<br />

ai maiali e alle galline,<br />

prenderete le uova, striglierete<br />

gli asini, imparerete ad<br />

accarezzarli senza timore e<br />

con dolcezza. Osserverete<br />

le api nei loro alveari e<br />

mentre lavorano di fiore in<br />

fiore e scoprire la complessità<br />

e bellezza della loro<br />

organizzazione sociale.<br />

Conoscerete le necessità<br />

ed esigenze di ciascuna<br />

specie, gli stadi dei loro<br />

cicli di vita e di come si<br />

rapportano tra loro.<br />

Al termine di questa prima<br />

esplorazione, verrà servito<br />

il pranzo, anche questo un<br />

momento didattico dove<br />

potrete sperimentare e<br />

gustare come vengono<br />

elaborati ed utilizzati i prodotti<br />

della terra che avete<br />

appena visitato e degli<br />

animali appena conosciuti.<br />

Il pomeriggio si svolgeranno<br />

le attività di gruppo,<br />

nelle quali verranno messi<br />

in pratica alcuni degli elementi<br />

appresi durante la<br />

mattina. Coltivare un orto<br />

biologico, insieme ai bambini,<br />

è un’occasione unica<br />

per capire come si produce<br />

il cibo. Ci si accorge<br />

forse solo allora che non<br />

esistono prodotti nati direttamente<br />

nei barattoli!<br />

Quando la stagione lo permette<br />

si può partecipare<br />

alla semina o assistere alla<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008<br />

fioritura e all’impollinazione,<br />

nonchè allo spuntare<br />

dei primi frutti. La raccolta<br />

di frutta e verdura rappresenta<br />

l’ultima fase del ciclo<br />

naturale. Fra una fase e<br />

l’altra ci sono tutte le pratiche<br />

agronomiche. E qui<br />

possono essere coinvolti<br />

attivamente gli studenti<br />

nella preparazione del terreno,<br />

la distribuzione del<br />

compost, il triapianto delle<br />

piantine, gli innesti.<br />

Un altro momento di attività<br />

potrà essere quello della<br />

trasformazione dei prodotti<br />

raccolti dai campi attraverso<br />

le lavorazioni tipiche<br />

della tradizione rurale,<br />

come la preparazione delle<br />

marmellate, delle conserve<br />

nonchè il processo di panificazione.<br />

Infine, durante le<br />

merenda costituita da<br />

alcuni dei prodotti appena<br />

trasformati, ci sarà un<br />

momento finale di raduno<br />

durante il quale gli ospiti<br />

potranno condividere gli<br />

elementi più particolari ed<br />

interessanti delle esperienze<br />

fatte durante la giornata<br />

e chiedere ulteriori spiegazioni,<br />

se necessario. Ogni<br />

stagione ha le sue particolarità<br />

con attività agricole<br />

diverse, quindi vi invitiamo<br />

a fare visita alla fattoria<br />

didattica più volte nell’arco<br />

dell’anno per poter godere<br />

del variare del ciclo naturale<br />

della terra.<br />

Antonella Tarditi<br />

29)


storia, leggende e tradizioni<br />

La conquista dell’Europa<br />

da parte dei Romani<br />

portò un primo esempio di<br />

quel processo che non si<br />

sarebbe più arrestato e che<br />

ci porta ai giorni nostri, e<br />

cioè all’uniformarsi<br />

di tutte quelle<br />

peculiarità che le<br />

varie culture, razze<br />

e tribù rappresentano,<br />

ad un<br />

modello che fosseuniversalmente<br />

riconosciuto.<br />

Così, per ragioni<br />

che erano molto<br />

più attinenti alla necessità<br />

di condizionare le masse<br />

per meglio controllarle,<br />

quindi più per politica che<br />

per cuore, nell’organizzazione<br />

degli stati si iniziò a<br />

dar peso più alla forma che<br />

alla sostanza.E questo<br />

avvenne anche in ambito<br />

religioso, dove la sostanza<br />

è costituita dal sentimento,<br />

dal collegamento.Quindi le<br />

antiche divinità che provenivano<br />

da una tradizione<br />

dalle nobili e antichissime<br />

origini, vennero sostituite<br />

gradualmente da idoli di<br />

derivazione greca di cui i<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008<br />

Religiosità tra mito,<br />

favole e tradizione<br />

romani si erano appropriati,<br />

spogliandoli tra l’altro di<br />

significati ancestrali, portando<br />

così ad una forma<br />

religiosa che somigliava<br />

più alla superstizione.<br />

Nel vuoto di organizzazione<br />

sociale e legislativa<br />

dovuto alla inaccessibilità<br />

delle valli dell’entroterra, vi<br />

era però tutto lo spazio per<br />

conservare, tramandare e<br />

sviluppare quel particolare<br />

rapporto con il sacro e la<br />

religiosità, fatto di riti, pratiche<br />

e credenze che le<br />

popolazioni locali avevano<br />

ereditato dai propri antenati.<br />

La sacralità primordiale<br />

era fatta di terra, di boschi,<br />

di contatto diretto con le<br />

forze della natura e di<br />

rispetto, ammirazione e<br />

prostrazione spontanea,<br />

sottomissione gioiosa a ciò<br />

che è più grande di noi. Un<br />

gioco di relazione, una<br />

danza con le energie del<br />

mondo, di cui l’Uomo<br />

Antico diventava co-creatore,<br />

artefice e<br />

‘coltivatore’.La<br />

religione degli antichi<br />

teneva conto<br />

dei cicli solari, di<br />

quelli della luna<br />

( collegati ai cicli<br />

mestruali nelle<br />

donne ), dell’influenza<br />

dei pianeti e<br />

degli allineamenti<br />

geometrici in momenti particolari<br />

dell’anno solare. In<br />

questi momenti l’informazione<br />

che proveniva da<br />

‘oltre’giungeva, per così<br />

dire, in modo più cospicuo<br />

e diretto.<br />

Per l’uomo cosiddetto<br />

‘preistorico’ la sacralità era<br />

un rapporto diretto col<br />

Divino, come un ingrediente<br />

speciale che entrava<br />

dentro di sé, innescando<br />

col proprio sentimento una<br />

reazione alchemica in<br />

grado di trasformare concretamente<br />

la persona.<br />

Chiaramente, non tutti i<br />

31)


storia, leggende e tradizioni<br />

membri della tribù avevano<br />

l’interesse, la buona disposizione,<br />

il sentimento per<br />

rendersi disponibili ed<br />

impegnarsi affinché questi<br />

processi interiori potessero<br />

aver luogo. Pur essendo<br />

diffuso il rispetto e la consapevolezza<br />

del ruolo centrale<br />

dell’aspetto religioso<br />

nella vita della comunità, i<br />

soggetti “progrediti” nel<br />

contatto col trascendente<br />

erano comunque un numero<br />

molto ristretto. Questi<br />

individui erano guidati in<br />

genere da uno sciamano,<br />

chiamato nella tradizione<br />

celtica druido, che in genere<br />

era colui che deteneva il<br />

maggior grado di collegamento<br />

e la maggiore<br />

Conoscenza. Il loro sforzo<br />

era volto, comunque, a<br />

contaminare in maniera<br />

positiva anche il resto della<br />

compagine sociale o territoriale<br />

attraverso i messaggi<br />

che il Divino faceva giungere<br />

loro. Nasce così l’esigenza<br />

di comporre delle<br />

‘storie’, dei racconti a<br />

sfondo educativo, delle<br />

parabole dal valore simbolico,<br />

che fossero in grado<br />

di interessare e catturare<br />

l’attenzione nelle sere di<br />

condivisione attorno al<br />

fuoco, che già di per sé<br />

rappresentava un centro e<br />

un simbolo del<br />

Divino, in<br />

quanto luminoso,<br />

vivo ed<br />

eternamente<br />

mutevole.<br />

Questi racconti,<br />

oltre ad esaudire<br />

una<br />

necessità didattica<br />

del momento,assunsero<br />

col tempo<br />

una forma codificata,<br />

per<br />

grandi temi,<br />

per così dire,<br />

rivolta all’esplicazione<br />

di<br />

concetti fondamentalirispetto<br />

alla natu-<br />

ra del Divino o alla relazione<br />

dell’uomo con esso. In<br />

questo modo era possibile<br />

conservare nella memoria<br />

della tribù o delle varie<br />

razze il valore di questi<br />

Principi, tramandandoli<br />

direttamente di generazione<br />

in generazione.<br />

E’questa l’origine degli<br />

antichi miti, con le relative<br />

forme di racconto schematico,<br />

che ritroviamo pressoché<br />

identici tra tutte le<br />

popolazioni e tradizioni<br />

culturali del pianeta. Questo<br />

fatto ha suscitato in<br />

tempi recenti grossi interrogativi,<br />

ma la risposta può<br />

essere piuttosto semplice:<br />

questi miti essendo di origine<br />

antichissima risalgono<br />

ai tempi in cui la popolazione<br />

mondiale era molto limitata<br />

e forse risiedeva in<br />

zone limitrofe; oltre a ciò,<br />

l’informazione che arrivava<br />

da ‘oltre’ era tendenzialmente<br />

uniforme, così è<br />

comprensibile che i racconti<br />

fossero omogenei.<br />

Da questi miti hanno preso<br />

forma e vita tutta una serie<br />

di racconti, favole ed aforismi<br />

enigmatici che si sono<br />

poi differenziati per categorie,<br />

i cosiddetti “filoni” e<br />

che arrivano fino a noi, con<br />

lievi modifiche nella struttura.<br />

Quindi, nelle valli dell’entroterra,<br />

viveva ed era<br />

adorato il dio Pen divinità<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008


dei boschi e delle alte cime,<br />

il dio Belun, protettore<br />

della fertilità, Janus dai due<br />

volti, simbolo della duplicità<br />

di tutti i fenomeni, e<br />

soprattutto la grande Dea<br />

Madre, padrona e creatrice<br />

del mondo, accogliente<br />

tutto dentro di sé, sia il<br />

bene che il male.<br />

Elfi, folletti, fate e spiriti<br />

elementali. i boschi incantati<br />

delle valli liguri si popolavano<br />

di presenze gioiose<br />

e, a volte, inquietanti.<br />

Queste creature, che guardando<br />

e ‘sentendo’ certi<br />

luoghi nascosti delle nostre<br />

valli si può ben credere che<br />

esistano realmente, diventano<br />

protagoniste di un<br />

filone particolare di racconti<br />

e di una tradizione<br />

che presenta uno sviluppo<br />

continuo fino ai giorni<br />

nostri, con sempre un<br />

grande interesse da parte<br />

di adulti e bambini. Esempi<br />

di questo filone sono le<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008<br />

fiabe di Andersen,<br />

dei fratelli Grimm e<br />

i film di animazione<br />

della Walt<br />

Disney. Uno dei<br />

miti più diffusi è<br />

quello del Paradiso<br />

perduto e<br />

riguarda il concetto<br />

che l’essere<br />

umano sia una<br />

sorta di angelo<br />

che viene dalle<br />

stelle e che sia poi caduto,<br />

depositato su questo pianeta<br />

ed abbandonato,<br />

senza più memoria della<br />

sua origine. Un esempio di<br />

questo genere di mito lo<br />

abbiamo anche nella<br />

Bibbia, della<br />

quale il mito è<br />

precedente. A<br />

questo si collega<br />

il filone della<br />

ricerca della<br />

casa di origine,<br />

la Casa Celeste<br />

che sarebbe<br />

in attesa,<br />

in qualche<br />

luogo, di essere<br />

ritrovata.<br />

Troviamo richiami<br />

a questo<br />

concetto,<br />

ad esempio, in<br />

tutta la tradizione<br />

musicale<br />

blues americana<br />

e presso<br />

gran parte del-<br />

le tribù di nativi del nord e<br />

sud America. Altro concetto<br />

tramandato da questi<br />

antichissimi racconti è<br />

quello della Nave d’Oro,<br />

che sarebbe quel luogo o<br />

quello strumento che, una<br />

volta contattato, sarebbe<br />

in grado di riportare l’uomo<br />

laddove è venuto. E’ questo,<br />

in breve, il substrato<br />

su cui si andò poi ad insediare,<br />

alcuni secoli dopo, il<br />

messaggio Cristiano con le<br />

sue ‘rivoluzionarie’ caratteristiche,<br />

prima fra tutte<br />

quella del Dio Unico, che<br />

apre la via all’era moderna.<br />

Tobias S. Santi


foto Francesca Cambi<br />

scoperta del territorio<br />

A cavallo in Val Cichero<br />

La Val Cichero è un’aspra e piccola vallata che trova spazio fra la Val Fontanabuona<br />

e la Valle Sturla.<br />

E’ dominata dal monte Ramaceto, che forma un suggestivo anfiteatro all’interno del<br />

quale si alternano prati verdeggianti, boschi di castagni, di cerri e di noccioli. Nel<br />

pianoro, che si apre scendendo verso il basso, si trovano numerosi villaggi e zone<br />

adibite a pascolo per l’allevamento del bestiame. Il paese, che prende il nome dalla<br />

valle, si trova ad un’altezza di 500 metri s.l.m. su una stretta costa che scende a<br />

picco su tre lati. Numerosi esempi di architettura rurale in pietra si trovano sia all’interno<br />

dell’abitato che scendendo dal Passo di Romaggi, in particolare a Villagrande<br />

di Cichero. La valle è conosciuta anche per alcuni episodi avvenuti durante il periodo<br />

della resistenza. Qui si formò il primo nucleo della “ Banda di Cichero “ e da questa<br />

ebbero origine le formazioni partigiane della VI zona operativa. Questo portò successivamente<br />

a rastrellamenti da parte dei tedeschi, durante i quali sette partigiani<br />

furono fucilati.


L’Agriturismo Valle Chiappella<br />

si trova sotto l’anfiteatro<br />

del monte Ramaceto.<br />

E’ situato a 250<br />

mt sul livello del mare ed<br />

è raggiungibile, provenendo<br />

da Chiavari con la<br />

statale 586 della Val<br />

d’Aveto, dal bivio di<br />

Carasco. Dopo 3,200 km<br />

circa, imboccando il bivio<br />

per la val Cichero, si prosegue<br />

per altri 4 km e<br />

mezzo, fino a svoltare a<br />

sinistra verso la chiesa di<br />

Celesia, da dove si pren-<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008<br />

de una strada sterrata<br />

che conduce finalmente<br />

all’Agriturismo.L’attività<br />

di Valle Chiappella è rivolta<br />

a famiglie, bambini e<br />

ragazzi, a cui propone<br />

vacanze tradizionali, ma<br />

anche alle scolaresche ed<br />

ai gruppi di adolescenti<br />

per offrire, invece, giornate<br />

didattiche o settimane<br />

verdi.Una delle attività<br />

principali è quella legata<br />

al mondo dell’equitazione<br />

e alla conoscenza del<br />

cavallo.Il centro è affiliato,<br />

per questo, all’ENGEA<br />

(Ente Nazionale Guide<br />

Equestri) ed ha un suo<br />

tecnico abilitato. Organizza<br />

sia lezioni in campo<br />

(equitazione di base) che<br />

passeggiate a cavallo,<br />

che possono variare da<br />

brevi tragitti di una sola<br />

ora a trekking della durata<br />

anche di uno o più<br />

giorni.<br />

Alcuni itinerari proposti:<br />

Itinerario 1) Il percorso<br />

parte dall’Agriturismo. Attraversando<br />

il Rio Chiappella,<br />

si imbocca un sentiero<br />

in salita che dopo<br />

circa 2 km arriva in località<br />

Castagnola. Da qui,<br />

superando la strada asfaltata,<br />

si rientra nel<br />

bosco di castagni fino a<br />

raggiungere il crinale del<br />

Monte Pissacqua. Arrivati<br />

sul crinale ci troviamo ad<br />

incrociare il sentiero dei<br />

“sette passi” che da<br />

Carasco raggiunge dopo,<br />

appunto, sette passi, il<br />

Monte Caucaso, in Val<br />

Fontanabuona. Proseguendo<br />

dal crinale del<br />

Monte Pissacqua si arriva<br />

al passo di Romaggi. Qui<br />

siamo vicini ad un punto<br />

di storica importanza;<br />

facendo una deviazione,<br />

infatti, si lascia il sentiero<br />

dei “sette passi” e si<br />

35)


36)<br />

scoperta del territorio<br />

scende lungo la strada<br />

asfaltata per circa 300 mt,<br />

fino ad un bivio da dove si<br />

imbocca la strada che va<br />

sulla sinistra. Percorrendo<br />

altri 100 mt si incontra,<br />

infine, un vecchio casone<br />

in pietra con una lapide,<br />

che commemora i partigiani<br />

della brigata Cichero<br />

fucilati proprio in quel<br />

luogo.Proseguendo il percorso<br />

a cavallo, lasciamo<br />

la strada asfaltata e<br />

seguiamo lo sterrato fino<br />

ad arrivare a vedere l’intera<br />

conca della Val Cichero<br />

con i suoi nuclei di pietra.<br />

Continuando sempre sulla<br />

sterrata raggiungiamo il<br />

bivio che sale dall’abitato<br />

di Cichero. Qui la conformazione<br />

del territorio<br />

cambia leggermente; da<br />

boschi di castagno e faggio<br />

si passa a prati e<br />

pascoli dove ancora oggi<br />

si esegue lo sfalcio, taglio<br />

dei prati per i foraggi delle<br />

mucche, capre e pecore<br />

allevate nella valle. Lì, ad<br />

accoglierci, troviamo due<br />

strutture, il Circolo ACLI e<br />

l’Agriturismo Casùn du<br />

Larvegu, dove è possibile<br />

ristorarsi e far riposare i<br />

cavalli. Continuando sulla<br />

strada sterrata si incontrano<br />

alcune falde acquifere<br />

dove pare sia stato<br />

avvistato un particolare e<br />

raro tipo di salamandra<br />

autoctona. Dopo poco,<br />

arriviamo in una zona<br />

detta “della rotonda”<br />

dove si trova un’altana di<br />

avvistamento rapaci e da<br />

dove parte un terreno di<br />

pascolo “sociale” che<br />

ospita, nel periodo estivo,<br />

il bestiame (mucche e<br />

capre) degli allevatori di<br />

tutta la zona. Questo è il<br />

pascolo del Ramaceto, di<br />

circa 200 ettari, e si<br />

estende dalla “rotonda”<br />

sino al Monte Cucco, al<br />

crinale del Monte Ramaceto<br />

(1345 mt sul livello<br />

del mare, dove si può visitare<br />

una cappelletta, meta<br />

di itinerari a piedi), e al<br />

Monte Dente. Attorno al<br />

pascolo si ergono le staccionate,<br />

indispensabili<br />

per la cattura del bestiame<br />

che, nel periodo<br />

invernale, deve essere<br />

ricondotto nelle stalle.<br />

Infine, ripercorrendo l’itinerario<br />

al contrario, si<br />

rientra all’Agriturismo<br />

Valle Chiappella.<br />

Durata della passeggiata :<br />

5 – 6 ore<br />

Difficoltà : Media<br />

Itinerario 2) Per i ragazzi,<br />

o per chi ancora non è un<br />

esperto cavaliere, c’è un<br />

itinerario più breve, della<br />

durata di 1 ora circa.<br />

Partendo sempre dall’Agriturismo,<br />

si percorre la<br />

strada sterrata sino alla<br />

chiesa di Celesia. Dopo<br />

100 mt si svolta a sinistra<br />

immettendosi sulla strada<br />

asfaltata. Da qui si raggiunge<br />

la località Cian de<br />

Peo, un piccolo agglomerato<br />

di case antiche che<br />

erano un tempo delle stalle,<br />

da dove si riprende il<br />

bivio in direzione San<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008


scoperta del territorio<br />

Martino del Vento. Arrivati<br />

alla prima casa (Ca’ du<br />

Beppe) un grande castagno<br />

secolare ci indica un<br />

sentiero in discesa che,<br />

attraverso piccoli appezzamenti<br />

di prato, noccioleti,<br />

uliveti, macchia mediterranea<br />

di corbezzoli<br />

ed erica arborea, conti-<br />

Centri equestri e<br />

maneggi che organizzano<br />

passeggiate<br />

a cavallo :<br />

Agriturismo<br />

“Valle Chiappella”<br />

S. Colombano C. (GE)<br />

Roberto Del Tufo<br />

0185 / 345888<br />

335 / 1346744<br />

nua a scendere attraverso<br />

un bosco di castagni<br />

sino a raggiungere, completando<br />

l’anello, di nuovo<br />

il punto di partenza<br />

presso l’Agriturismo.<br />

Durata della passeggiata :<br />

1 ora circa<br />

Difficoltà : Medio - Bassa<br />

Centro Equestre<br />

“Cavalli e Natura”<br />

S. Stefano d’Aveto (GE)<br />

Claudio Giovagnoli<br />

335 / 5364630<br />

338 / 7439130<br />

Centro Equestre “Tre Pini”<br />

Villa Oneto (GE)<br />

Antonella Brenco<br />

338 / 8558260<br />

Centro Equestre<br />

“La Guardiola”<br />

Varese Ligure (SP)<br />

Renato Gotelli<br />

347 / 9225543<br />

Centro Equestre<br />

“Rancho Grande”<br />

Sestri Levante (GE)<br />

Alberto Ignesti<br />

0185 / 41574<br />

348 / 3667993<br />

LE GIACCHE VERDI<br />

L’A.N.Gi.V. (Associazione<br />

Nazionale Giacche Verdi) é<br />

un’<strong>associazione</strong> ambientalista<br />

e di protezione civile,<br />

composta da volontari a<br />

cavallo, che svolge sevizio<br />

di monitoraggio e prevenzione<br />

nel territorio, sorveglianza<br />

in Parchi e Aree<br />

protette, nonché attività di<br />

educazione ambientale e<br />

sostegno sociale. Oltre a<br />

ciò l’Associazione effettua<br />

“battesimi del cavallo” per<br />

bambini, presenta spettacoli<br />

con gimkane, organizza<br />

passeggiate, escursioni<br />

e transumanze. Nei fine<br />

settimana di agosto e settembre,<br />

le Giacche Verdi<br />

locali svolgono per il Parco<br />

dell’Aveto, servizio di monitoraggio,<br />

per segnalazione<br />

di incendi, discariche abusive,<br />

maltrattamenti e uccisioni<br />

di animali.<br />

A.N.Gi.V. Regione Liguria<br />

via per S.Vittoria, 31<br />

16039 Sestri Levante (Ge)<br />

Segr. Regionale:<br />

349/1368121 (Giuditta)<br />

www.giaccheverdiliguria.it<br />

A.N.Gi.V.<br />

Segr. Nazionale<br />

via Pravisiel, 24<br />

33080 San Quirino (Pn)<br />

tel. 0434918794<br />

www.giaccheverdi.it<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008


Incontri, concerti, seminari e<br />

mostre all’insegna dell’intercultura.<br />

Sette mesi per indagare i<br />

rapporti tra identità tradizionali e<br />

mutamento sociale, tra differenti<br />

culture ed etnie alle prese col<br />

difficile e attuale tema dell’integrazione.<br />

“Meetix Genova 08”<br />

è il festival che il capoluogo ligure<br />

ospita da maggio a dicembre<br />

in occasione dell’anno europeo<br />

del dialogo interculturale, organizzato<br />

da Palazzo Ducale<br />

Fondazione per la Cultura, con<br />

il patrocinio dell’Università degli<br />

Studi di Genova e in collaborazione<br />

con il Comune di Genova<br />

e Il Secolo XIX. Il programma di<br />

iniziative è stato ideato insieme<br />

a Reset, la rivista diretta da<br />

Giancarlo Bosetti, a Internazionale<br />

e Limes, con “l’obiettivo<br />

e l’ambizione di offrire, forse per<br />

la prima volta a Genova, uno<br />

sguardo internazionale sul tema<br />

dell’intercultura, aspetto fondamentale<br />

del nostro presente e<br />

futuro”, come annunciano gli<br />

organizzatori. Il progetto, che<br />

nasce dalla necessità di ripensare<br />

le modalità dell’integrazione,<br />

prende la forma di una rassegna<br />

a più voci sul rapporto fra<br />

generazioni, il ruolo dei sistemi<br />

educativi, ma anche dell’arte,<br />

della musica e della letteratura.<br />

Per rendere effettiva una nuova<br />

dimensione di convivenza,<br />

mette in campo filosofi, scrittori<br />

e storici di fama internazionale.<br />

Dal teologo Hans Küng, che ha<br />

aperto lo scorso 24 maggio la<br />

serie dei Grandi incontri, parlando<br />

della sua idea di un’etica universale,<br />

il Projeckt Weltethos, alla<br />

filosofa statunitense di origine<br />

bengalese Gayatri Chakravorty<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008<br />

La notizia<br />

Meetix, sette mesi di intercultura<br />

Genova dialoga con scrittori, filosofi e storici<br />

Spivak; dall’esperto di studi<br />

post-coloniali Iain Chambers<br />

allo scrittore Amos Oz, riferimento<br />

per il movimento pacifista<br />

israeliano. Un palcoscenico<br />

di tutto rispetto, insomma, allestito<br />

per uscire dai luoghi<br />

comuni, dagli stereotipi e dalla<br />

retorica grazie proprio alla convinzione<br />

che la circolazione<br />

delle idee, l’opportunità del<br />

confronto con figure di grande<br />

rilievo culturale, il ridare senso e<br />

significato alle parole rappresentino<br />

strumenti imprescindibili<br />

del dibattito contemporaneo.<br />

A inaugurare gli incontri<br />

progettati da Giancarlo Bosetti,<br />

direttore di Reset e membro del<br />

consiglio direttivo dell’Associazione<br />

Reset DoC (Dialogues on<br />

Civilizations), il seminario Intercultura<br />

in parole, che ha avuto<br />

luogo a fine maggio, rivolto a un<br />

pubblico di “addetti ai lavori”,<br />

tra cui insegnanti e operatori del<br />

settore della formazione.<br />

Parole-concetti del dibattito filosofico<br />

e culturale odierno come<br />

Assimilazione, Altro, Cittadinanza,<br />

Democrazia, Differenza,<br />

Diversità Culturale, Libertà,<br />

Liberalismo, Multiculturalismo,<br />

Empatia, Identità, Tolleranza<br />

sono stati analizzati da angolazioni<br />

diverse da Giuseppe<br />

Mantovani (professore di Psicologia<br />

culturale presso l’Università<br />

di Padova) e Nadia Urbinati<br />

(Nell and Herbert M. Singer<br />

professor of Contemporary civilization<br />

and Political theory<br />

presso la Columbia University di<br />

New York). Un’idea che prende<br />

spunto, appunto, dall’iniziativa<br />

in progress, nata nel 2006, del<br />

Lessico di Reset DoC che si<br />

propone di elaborare quello che<br />

si può definire un dizionario del<br />

convivere democratico consultabile<br />

sul sito di Reset, una rivista<br />

specializzata nei temi del<br />

dialogo interculturale, che<br />

affianca iniziative e obiettivi dell’<strong>associazione</strong>,<br />

tra cui promozione<br />

del dialogo e della cultura<br />

del dialogo nel mondo, della<br />

cultura della libertà, dei diritti<br />

umani e dello stato di diritto,<br />

incoraggiamento delle condizioni<br />

per una risoluzione pacifica<br />

dei conflitti. Altro appuntamento<br />

di Reset, all’interno del<br />

ciclo dei Grandi incontri di<br />

Meetix, è L’Europa vista dagli<br />

altri: Navid Kermani, giornalista<br />

e scrittore tedesco-iraniano,<br />

ricostruisce, in un viaggio letterario<br />

a ritroso, il difficile cammino<br />

che ha portato un continente<br />

diviso dai nazionalismi all’Unione<br />

europea, troppo spesso<br />

data per scontata dagli stessi<br />

cittadini che non ne apprezzano<br />

la libertà, a differenza di quanti<br />

mettono a repentaglio la propria<br />

vita nel disperato tentativo di<br />

varcare le frontiere. Incontri,<br />

concerti e seminari, dopo una<br />

breve pausa estiva, riprenderanno<br />

in autunno fino alla fine<br />

del 2008 con nomi del panorama<br />

intellettuale internazionale,<br />

come lo scrittore Tahar Ben<br />

Jelloun, l’economista indiano<br />

Amartya Sen, lo studioso di<br />

relazioni interculturali Fred R.<br />

Dallmayr, il docente di filosofia<br />

politica Salvatore Veca.<br />

Alessandra Spila<br />

www.resetdoc.org<br />

39)


40)<br />

gli amici dal mondo<br />

Il Taoismo Cinese<br />

religione ed ecologia fuse in un unico credo<br />

“L’uomo non è il centro della vita, la misura delle cose, ma è totalmente<br />

e soltanto parte della natura.” (Lao Zi)<br />

Le origini : Il Taoismo<br />

(oppure Daoismo, in cinese<br />

Daojiao , letteralmente “insegnamento<br />

del Tao”) è<br />

una religione panteistica<br />

originaria della Cina, istituzionalizzatasi<br />

come tale<br />

all’incirca nel II secolo<br />

avanti Cristo, scaturendo<br />

da un movimento di pensiero<br />

nato dalla combinazione<br />

dell’antica filosofia<br />

cinese con le opere spirituali<br />

di Lao Zi, suo fondatore.<br />

Il Taoismo affonda le<br />

sue radici nell’antica cultura<br />

cinese, proponendosi in<br />

differenti forme e caratterizzando<br />

l’arte, la vita e la<br />

spiritualità dell’Estremo<br />

Oriente. Se ne trovano influenze<br />

nel Buddhismo, in<br />

particolare nello Zen, nella<br />

medicina tradizionale cinese,<br />

nella politica e nell’estetica.<br />

La Chiesa Taoista,<br />

istituzione ufficializzata<br />

solo nel maggio 1957,<br />

si occupa dell’amministrazione<br />

del Taoismo in Cina e<br />

principalmente enfatizza la<br />

sua educazione attraverso<br />

la dottrina religiosa, caratterizzata<br />

da valori quali<br />

l’amore, il rispetto e l’armonia<br />

verso il prossimo e<br />

soprattutto verso la natura.<br />

Da questo proposito scaturisce<br />

quella che è l’occupazione<br />

principale della<br />

Chiesa taoista cinese,<br />

ovvero un’intensa attività a<br />

favore dell’ambientalismo,<br />

organizzando e supportando<br />

iniziative ecologiche di<br />

vario tipo.<br />

Il Taoismo in pillole, l’armonia<br />

tra uomo e cosmo:<br />

Ma da dove nasce questa<br />

sensibilità per l’ambiente e<br />

la natura? E’ solo comprendendo<br />

il cuore di questa<br />

“religione”, che forse<br />

sarebbe più adeguato<br />

chiamare invece “filosofia”,<br />

che si può rispondere a<br />

questo interrogativo. Nel<br />

Taoismo la natura è considerata<br />

sacra, in quanto la<br />

filosofia trova la sacralità<br />

nell’universo, cioè in ogni<br />

cosa che esiste. L’universo<br />

è stato creato dal Dio<br />

impersonale di tutti gli<br />

esseri, il Tao, ed esso ha<br />

originato, a sua volta, i due<br />

principi opposti che guidano<br />

ogni cosa: lo yin e lo<br />

yang. I due opposti sono<br />

riscontrabili dappertutto;<br />

nell’uomo e nella donna,<br />

nel bene e nel male, nella<br />

luce e nell’oscurità. Lo<br />

scopo del taoista è però<br />

andare oltre questo dualismo<br />

dato che la complementarità<br />

dei principi<br />

cosmici fa sì che ogni cosa<br />

e il suo opposto si equivalgano<br />

e siano in fin dei conti<br />

quindi la medesima cosa.


Infatti, niente potrebbe esistere<br />

se non esistesse la<br />

sua controparte. Il Taoismo<br />

concepisce inoltre l’esistenza<br />

come frutto di un<br />

continuo ciclo fra tre elementi:<br />

l’individualità, la<br />

società con i suoi valori<br />

artificiali ed i principi della<br />

natura. L’individuo deve<br />

capire i principi della natura<br />

e saperli integrare ai<br />

valori della società in cui<br />

vive per poter condurre<br />

un’esistenza armoniosa. Si<br />

rende dunque necessario<br />

uno sviluppo e una scienza<br />

“sostenibile”, che non si<br />

metta in contrasto con il<br />

normale fluire della natura.<br />

Riguardo alla possibilità di<br />

far convergere scienza e<br />

natura, il filosofo-fisico<br />

austriaco Fritjof Capra ha<br />

scritto nel 1975 un libro<br />

che tratta in maniera molto<br />

approfondita questa teoria,<br />

intitolato “Il Tao della fisica”<br />

. La visione del “mondo”<br />

che deriva da questo<br />

testo, che accomuna la<br />

fisica relativistica e quantistica<br />

alle filosofie religiose<br />

orientali, è completamente<br />

diversa dalla visione meccanicistica<br />

derivante da<br />

Newton e tende ad avvicinarsi<br />

sempre di più ad una<br />

teoria del “tutto” in cui non<br />

si parla più di materia, ma<br />

di energia.<br />

Giulia Bendinelli<br />

gli Amici dei Cassè n. 4


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44)<br />

libri<br />

a cura di Due Erre Libri<br />

Onorati come è giusto dal fatto che la<br />

nostra fioca voce di librai “resistenti” venga<br />

ospitata qui, festeggiamo l’occasione parlando<br />

dei libri più belli che secondo noi<br />

sono usciti in questa stagione.<br />

Il paese di polvere e<br />

di vento di Hamida<br />

Ghafour, edizioni<br />

Piemme, € 17,50.<br />

Negli ultimi anni sulla<br />

scorta del successo<br />

assoluto de “il cacciatore<br />

di aquiloni” è<br />

stato tutto un proliferare<br />

di romanzi analoghi,<br />

a tratti dando<br />

persino l’impressione<br />

di un mercato della<br />

pietà, che faceva<br />

variare il prodotto<br />

solo a seconda dell’ambientazione<br />

più o<br />

meno esotica, più o<br />

meno travagliata.<br />

Questo romanzo è in<br />

quel filone, di più è<br />

ambientato in<br />

Afghanistan in una<br />

delle regioni dominate<br />

dai talebani (in<br />

barba alla guerra<br />

“vinta” di Bush), ed è<br />

puramente autobiografico<br />

ed è qui la<br />

sua forza e la sua<br />

particolarità. L’autrice<br />

non nasconde niente,<br />

non crea personaggi<br />

schermi, narra il suo<br />

personalissimo ritor-<br />

no alle radici, al<br />

paese della nonna di<br />

cui porta il nome. Il<br />

teatro è quello che si<br />

può immaginare, ma<br />

ci sono anche gli<br />

alleati, gli americani,<br />

gli inglesi e una sincerità<br />

amara e dolce.<br />

Appuntamento con<br />

il drago di Enrico<br />

Rovegno, edizioni<br />

Gammarò, € 12,00.<br />

Mi ha ricordato<br />

immediatamente “La<br />

luna e i falò”. Anche<br />

in questo romanzo<br />

c’è un ritorno, in<br />

Pavese alle langhe,<br />

qui a una riviera ligure<br />

familiare e presente,<br />

e in entrambi non<br />

si può non sentire un<br />

annodarsi di coscienze<br />

tra l’autore/narratore<br />

e l’alter ego protagonista.<br />

Il drago di<br />

cui si parla nel titolo<br />

è, forse il colombre<br />

da cui il protagonista,<br />

Umberto scappa. E il<br />

romanzo racconta<br />

come in un ultimo<br />

flashback prima<br />

dell’”appuntamento”,<br />

una vita di inquietudine,<br />

una passerella di<br />

bambine-madri, di<br />

dolori, descrivendo<br />

con precisione l’impotenza<br />

di Umberto<br />

contro il destino.<br />

Come se avesse<br />

veramente seguito<br />

quel che diceva<br />

Anciua, il vecchio<br />

pescatore, la regola<br />

del “quasi”, se non<br />

vuoi bruciarti devi<br />

lasciarti aperta una<br />

possibilità di fuga, di<br />

ritorno... devi sapere<br />

la differenza che c’è<br />

tra il fare e il fare<br />

quasi, tra innamorarsi<br />

perdutamente ed<br />

essere quasi innamorato.<br />

E quando è<br />

quasi finita Umberto<br />

è un po’ Ulisse o<br />

forse un po’ George<br />

Gray.<br />

Breviario comico di<br />

Michele Serra, edizioni<br />

Feltrinelli,<br />

€ 13,00. E’ una sorta<br />

di diario sociale degli<br />

ultimi anni realizzato<br />

mettendo insieme il<br />

materiale della rubrica<br />

che Serra cura per<br />

l’Espresso in cui<br />

parla dei fatti del<br />

giorno in toni nonsense<br />

violentemente<br />

comici. Il risultato è<br />

un mondo colorito<br />

dove tra gli altri ci<br />

sono le Brigateproletariearmateperlacostruzionedelnucleocombattentedelpartitorivoluzionarioantiimperialista,<br />

il cardinale<br />

candidato pontefice<br />

Gutierrez che<br />

conta sull’appoggio<br />

del sindacato tagliatori<br />

di corteccia e di<br />

Gianni Minà, i Veri<br />

Padani nati da una<br />

costola della lega<br />

che vogliono spostare<br />

la capitale a<br />

Pizzighettone o il<br />

boss mafioso<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008


Schiantalapecora<br />

divenuto potente con<br />

il contrabbando di<br />

materassi. Da sorseggiare<br />

a piccole<br />

dosi quotidiane regala<br />

momenti di ilarità<br />

diffusa e non controllata.<br />

Giulietta Squeenz di<br />

Pulsatilla, edizioni<br />

Bompiani, € 16,00.<br />

La ballata delle prugne<br />

secche era l’efficace<br />

traduzione in<br />

formato libro del suo<br />

blog, Pulsatilla è cresciuta<br />

e ha deciso<br />

per il romanzo a tutto<br />

tondo, con la prota-<br />

gonista simile ma<br />

diversa. Giulietta ama<br />

i gatti, parla al telefono<br />

con i criceti, chiama<br />

i topi “tipi”, e<br />

tiene per l’eternità<br />

una barca rovesciata<br />

in un giardino spelacchiato.<br />

Giulietta ha la<br />

risposta pronta come<br />

un coltello affilato, un<br />

paio di tette degne di<br />

nota, un amico che si<br />

chiama Mostro, un<br />

marito sposato di<br />

corsa, una madre ed<br />

una nonna che non si<br />

fanno i fatti loro,<br />

un’amica pronta a<br />

tradirla, ed una<br />

viscerale e spiegabilissima<br />

tendenza al<br />

suicidio. Ma, cosa<br />

più importante,<br />

Giulietta a otto anni<br />

incontra Daniele, il<br />

grande amore della<br />

sua vita, che tuttavia<br />

non sa di essere il<br />

grande amore della<br />

sua vita. Da questo<br />

momento la vita di<br />

Giulietta cambia, raggiungendo<br />

abissi di<br />

catastrofe mai toccati<br />

prima. E’ una bella-<br />

storia, raccontata<br />

come la propria vita<br />

di trentenne, con<br />

l’amore importante, il<br />

fidanzato-maritofedifrago,<br />

le incazzature<br />

e i pianti.<br />

Raccontata in uno<br />

stile divertente suo<br />

proprio, fa dei dialoghi<br />

il punto di forza.<br />

Non vi amerò per<br />

sempre di Giancarlo<br />

Marinelli, Edizioni<br />

Bompiani, € 17,50. E’<br />

un romanzo molto<br />

molto rischioso.<br />

Racconta un fatto<br />

che si è trovato a<br />

gestire il funzionario<br />

romano Pilato, governatore<br />

della<br />

Palestina, il caso di<br />

un eretico ebreo dalle<br />

idee sovversive dell’ordine<br />

sociale dell’impero<br />

e dalle<br />

capacità miracolose.<br />

La storia è arcinota,<br />

ma è interessantissima<br />

l’angolatura che<br />

Marinelli ha voluto<br />

dare. Pilato è un<br />

uomo colto, è chiaramente<br />

un Laico, ed è<br />

il frutto della civiltà<br />

grecoromana, i suoi<br />

occhi sono vigili e<br />

indagatori, empirici.<br />

Lo sono mentre interroga<br />

il prigioniero<br />

straziato, lo sono<br />

quando intuisce i<br />

giochi di potere che<br />

stanno sotto alle<br />

richieste di Caifa, lo<br />

sono di fronte alla<br />

puttana Maddalena,<br />

una donna che ha<br />

vissuto i più orrendi<br />

stupri dei soldati.<br />

Complesso e azzardato<br />

il romanzo, ma<br />

scritto in maniera<br />

avvincente, pone<br />

tante domande, mentre<br />

racconta il travaglio<br />

intimo degli<br />

umani coinvolti.<br />

Convincente.<br />

45)


alla scoperta di...<br />

La navigazione in barca a vela<br />

Itinerario esperenziale con gli elementi naturali<br />

Le condizioni generali del<br />

nostro pianeta, nel momento<br />

in cui è apparso<br />

l’uomo, dovevano essere<br />

molto particolari, poiché<br />

per lungo tempo nessun<br />

essere umano ha potuto<br />

viverci. Ciò significa che la<br />

natura, nel suo complesso,<br />

ha leggi che possono<br />

anche non tener conto<br />

delle caratteristiche umane.<br />

Tuttavia, se consideriamo<br />

l’uomo come il prodotto<br />

più evoluto della natura,<br />

è difficile pensare che la<br />

natura possa avere delle<br />

leggi che contrastino in<br />

maniera irreparabile con la<br />

sua sopravvivenza. Se e<br />

quando la natura sembra<br />

comportarsi così (vedi le<br />

cosiddette “catastrofi ambientali”),<br />

molto spesso dipende<br />

dagli effetti delle<br />

azioni degli uomini sul pianeta.<br />

La natura restituisce<br />

all’uomo il danno che è<br />

stato arrecato alle sue proprie<br />

leggi e l’essere umano<br />

è l’unica entità che può<br />

causare un danno irreversibile<br />

alla natura. I danni a<br />

volte sono così macroscopici<br />

che si stenta persino a<br />

credere che siano stati<br />

provocati dall’uomo e si<br />

preferisce pensare che esistano<br />

delle leggi naturali la<br />

cui comprensione in parte<br />

ci sfugge. E’ comunque<br />

davvero singolare constatare<br />

come la natura, pur<br />

senza essere costretta da<br />

alcunché, abbia saputo<br />

modificare le proprie condizioni<br />

generali per permettere<br />

all’uomo di esistere.<br />

In assoluto non esiste<br />

nulla all’esterno dell’uomo<br />

più prezioso della natura e<br />

nulla al suo interno più<br />

importante della coscienza.<br />

Se natura e coscienza<br />

non riescono a coesistere,<br />

il più delle volte la responsabilità<br />

è della coscienza.<br />

Per sviluppare la propria<br />

consapevolezza ed espandere<br />

la sua coscienza l’uomo<br />

si è confrontato con gli<br />

elementi naturali: acqua,<br />

vento, sole ecc. Un contesto<br />

prezioso, per questo<br />

tipo di esperienza, è costituito<br />

dalla navigazione a<br />

vela. Usata fin dall’antichità<br />

più remota, fa parte oggi<br />

dei percorsi formativi offerti<br />

da <strong>Anidra</strong>. La navigazione<br />

è qui intesa come metafora<br />

di vita, navigazione<br />

che procura saggezza.<br />

Quando prendiamo il mare<br />

avanziamo nel mondo riconoscendo<br />

e rendendo omaggio<br />

all’assetto superiore<br />

delle cose. A bordo di<br />

una barca ci muoviamo di<br />

concerto con l’energia del<br />

vento e del mare. Ci alziamo<br />

e ci abbassiamo con le<br />

onde, in maniera del tutto<br />

naturale. Il nostro pensiero<br />

e le nostre azioni sono il<br />

vento e il mare del nostro<br />

essere. Quando ci accordiamo<br />

con il respiro più<br />

vasto avvertiamo una profonda<br />

armonia. Perfino nei<br />

venti dell’avversità un<br />

equilibrio interiore raddrizza<br />

l’imbarcazione inclinata,<br />

una stabilità racchiusa<br />

nelle radici trattiene dal<br />

basso il bambù piegato. Si<br />

impara a ricevere senza<br />

prendere, che è un atto<br />

duro e aggressivo, per<br />

consenso generale, in<br />

maniera dolce e cedevole.<br />

Forse la spinta a lottare è il<br />

nostro primo tentativo<br />

cosciente di venire a patti<br />

con quell’insieme che<br />

abbiamo diviso in io e non<br />

io. Riunendo queste parti<br />

separate risaniamo lo scisma<br />

e scopriamo una profonda<br />

comunione con le<br />

cose. La navigazione è una<br />

comunione siffatta. Quando<br />

andiamo per mare, le<br />

energie del vento e del<br />

mare vengono utilizzate<br />

per poi essere restituite<br />

intatte; procediamo per la<br />

nostra rotta mentre il vento<br />

e il mare continuano come<br />

prima. Si tratta di un processo<br />

profondamente ecologico.<br />

Quando ci apriamo<br />

al vento e al mare, il vento<br />

ci penetra con il suo respiro<br />

e il mare si riversa dentro<br />

di noi fino a mutarci.<br />

Quando torniamo alla terra<br />

e alle parole, conserviamo<br />

la sconfinatezza, con le<br />

nostre menti pensiamo<br />

come il vento, con i nostri<br />

corpi agiamo come il mare.<br />

Paolo Bendinelli<br />

gli Amici dei Cassè n. 4 luglio 2008

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