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Untitled - The Vampire Inside

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non avesse saputo che non serviva, avrebbe pensato che un<br />

crocefisso avrebbe potuto respingerla.<br />

«Tu hai preso il mio, adesso io finisco col prendere il tuo», disse.<br />

Lo tenne stretto, in modo che non potesse muoversi.<br />

«Non preoccuparti, amore, una volta a te e una a me. Sarò<br />

delicata. E dopotutto, voglio che duri».<br />

Vide i suoi incisivi brillare di saliva, poi la testa di lei si fece più<br />

vicina fino a quando perse di vista i denti. Ma li sentì.<br />

All'improvviso, il dolore gli infiammò la gola. Quella sensazione<br />

tagliente divenne un bruciore sempre più acceso. I suoi denti<br />

oltrepassarono la pelle, nel muscolo, e lei gli bloccò il collo in modo<br />

che la vena non si spostasse e lei potesse mancarla. Quei denti erano<br />

delle lame affilate. Nonostante la forza di quell'abbraccio d'acciaio, si<br />

divincolò, e la vena le sfuggì, avanti e indietro, un gioco a schivare,<br />

un gioco che conosceva solo perché era stato da entrambe le parti<br />

prima. Ma non poteva durare, e la punta dei denti aveva lacerato il<br />

muscolo abbastanza in profondità perché lui cominciasse a gemere. Il<br />

dolore finì con l'intorpidirlo, fino a quando non riuscì più a sentire i<br />

muscoli da poterli muovere. Però sentì quando lei perforò la vena. Il<br />

sangue fluiva all'esterno abbandonando il suo cuore: fu sorpreso di<br />

esserne così cosciente a livello fisico. Era la prima volta: quando<br />

l'aveva preso Antoine era stato talmente rapido che non aveva<br />

sentito nulla. Adesso sapeva cosa era capitato a tutte le sue vittime.<br />

Non erano solo addormentati o confusi o storditi. Rabbrividì.<br />

Mentre lei suggeva, Karl ascoltò il rumore di risucchio prodotto<br />

dalle labbra di lei, e ascoltò i suoni gutturali prodotti da Antoine. "Se<br />

solo potessi aprire le tende", pensò inutilmente Karl. Ma non era<br />

possibile. Non poteva muoversi. Erano tutti condannati. Negli ultimi<br />

istanti era diventato più debole. Così terribilmente stanco. Come se<br />

l'energia del suo corpo fosse un essere solido che era stato sollevato<br />

e portato via da lui, lasciando dietro di sé solo effimero gas. Per lo<br />

meno, Michel sarebbe finito in stato di shock per via di quel prelievo<br />

tanto rapido. Non avrebbe sentito nulla. Forse aveva già perduto i<br />

sensi. Gerlinde si prese il suo tempo, ma alternò fasi di rapida e di<br />

lenta assunzione. La sua forza diminuiva con l'avvicinarsi dell'alba,<br />

ma surclassava ancora quella di Karl. Tanto lei quanto Antoine

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