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dell'abate luigi lanzi antiquario ier in firenze edizione terza corretta ...

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l'espresse <strong>in</strong> grandi proporzioni. Le due Madonne <strong>in</strong> grandi tavole che ne ha Firenze, l'una presso i<br />

Domenicani, con alcuni busti di Santi nel grado, l'altra <strong>in</strong> Santa Tr<strong>in</strong>ita, con que' sembianti di<br />

Profeti sì grandiosi, non danno idea del suo stile come le pitture a fresco nella chiesa superiore di<br />

Assisi, ove comparisce ammirevole per que' tempi. In quelle sue istorie del Vecchio e Nuovo<br />

Testamento che ci rimangono (perciocché non poche ne ha scancellate o almen guaste il tempo) egli<br />

apparisce un rozzo Ennio, che f<strong>in</strong> dall'abbozzare l'epica <strong>in</strong> Roma dà lumi d'<strong>in</strong>gegno da non<br />

dispiacere a un Virgilio. Più anche è dal Vasari ammirato, e meritamente, nelle pitture della volta.<br />

Si mantengono tuttavia <strong>in</strong> buon grado; e quantunque <strong>in</strong> alcune figure di Gesù Cristo e di Nostra<br />

Donna specialmente rimanga assai di greca man<strong>ier</strong>a, tuttavia <strong>in</strong> altre di Evangelisti e di Dottori che<br />

assisi <strong>in</strong> cattedra istruiscono i Religiosi dell'Ord<strong>in</strong>e francescano, vi è non so qual novità<br />

d'immag<strong>in</strong>are e di disporre che da altri non pare att<strong>in</strong>ta. Vigoroso è il colorito; colossali per la gran<br />

distanza e non mal conservate le proporzioni: <strong>in</strong> somma par che ivi la pittura com<strong>in</strong>ci a osare ciò<br />

che prima osava appena il musaico. Tutti questi son pure progressi dello spirito umano da non<br />

raccorsi <strong>in</strong> una storia; e son meriti da non dissi[18]mularsi nel pittor fiorent<strong>in</strong>o quando vuol<br />

paragonarsi co' Pisani o co' Sanesi. Né io veggo come, dopo l'autorità del Vasari, che l'opra della<br />

volta assegnò a Cimabue, e dopo la tradizione di c<strong>in</strong>que secoli che glie la conferma, il padre m<strong>in</strong>ore<br />

della Valle abbia potuto ascriver a Giotto, pittor tanto più gentile. Ha voluto pure anteporre a<br />

Cimabue questo o quell'altro pittore della stessa età, perché facesser gli occhi men torvi o i nasi<br />

meglio profilati; picciole cose a parer mio per degradar Cimabue dal posto che gode nelle storie<br />

degl'imparziali. 41 Ha scritto <strong>in</strong>oltre ch'egli alla scuola fiorent<strong>in</strong>a co' suoi esempi «non fece né ben né<br />

male» (Pref. al Vasari), cosa dura ad udirsi da chi ha letti tanti scrittori della città e sì antichi che lo<br />

celebrano, ed ha veduto ciò che avean fatto i pittor fiorent<strong>in</strong>i prima di lui e di quanto esso gli<br />

superasse.<br />

Se Cimabue fu il Michelangiolo di quella età, Giotto ne fu il Raffaello. La pittura per le sue<br />

mani <strong>in</strong>gentilì <strong>in</strong> guisa che né verun suo scolare, né altri f<strong>in</strong>o a Masaccio lo v<strong>in</strong>se o lo uguagliò,<br />

almen nella grazia. Giotto era nato nel conta[19]do e com<strong>in</strong>ciava a esercitare il mest<strong>ier</strong>e di<br />

pastorello, ma era <strong>in</strong>sieme nato pittore; e cont<strong>in</strong>uamente disegnava di suo <strong>in</strong>gegno or una, ora<br />

un'altra cosa. Una pecorella, che al naturale avea del<strong>in</strong>eata sopra una lastra, fece arrestare Cimabue<br />

che a caso trovavasi <strong>in</strong> que' d<strong>in</strong>torni; e chiestolo al padre, seco lo condusse a Firenze per istruirlo;<br />

sicuro di educare <strong>in</strong> lui un nuovo ornamento per la pittura. Egli com<strong>in</strong>ciò dall'imitare il maestro, ma<br />

presto lo superò. Una sua Nunziata presso i Padri di Badia è una delle sue prime opere; lo stile è<br />

ancor secco, ma vi è una grazia e una diligenza che prelude agli avanzamenti che poi si videro. La<br />

simmetria divenne per lui più giusta; il disegno più dolce; il colorito più morbido: quelle mani<br />

acute, que' piedi <strong>in</strong> punta, quegli occhi spauriti che teneano ancora del greco gusto, tutto divenne<br />

più regolato.<br />

Di questo passaggio non è possibile render ragione come ne' pittori a noi più vic<strong>in</strong>i; ma ragione<br />

vi dee ben essere non sol nell'<strong>in</strong>gegno dell'artefice, che fu quasi div<strong>in</strong>o, ma anco <strong>in</strong> qualche altro<br />

aiuto. Non fa d'uopo mandarlo a Pisa, come altri fece, per suoi studi: la storia nol dice e un istorico<br />

non è un <strong>in</strong>dov<strong>in</strong>o. Molto meno conviene mandarlo a scuola da fra Jacopo da Turrita e dargli quivi<br />

per condiscepoli il Memmi ed il Lorenzetti; i quali non si sa che <strong>in</strong> Roma fossero quando fra Jacopo<br />

possedeva il miglior suo stile. Ma il padre della Valle nella prima pittura che Giotto fece <strong>in</strong> Assisi<br />

vede la man<strong>ier</strong>a e il fare di Giunta (Pref. al Vasari, p. 57), e nelle pitture di Giotto a Santa Croce di<br />

Firenze, su le quali «ha meditato cento volte», riscontra fra Jacopo e trova «motivo da op<strong>in</strong>are» che<br />

questi <strong>in</strong>segnasse a Giot[20]to (Vite, t. II, p. 78). Chi è prevenuto da un sistema vede spesso ed<br />

41 Alle testimonianze che v'erano favorevoli a Cimabue se n'è aggiunta una di non poco peso dal manoscritto reso<br />

pubblico, son pochi anni, dal sig. abate Morelli. Leggesi quivi che Cimabue dip<strong>in</strong>se <strong>in</strong> Padova nella chiesa del Carm<strong>in</strong>e,<br />

che poi bruciò; ma che salvata dall'<strong>in</strong>cendio una sua testa di San Giovanni e posta <strong>in</strong> un quadro di legno, <strong>in</strong> casa di<br />

Alessandro Capella si conservava. Un pittore che non avesse «fatto né ben né male alla scuola fiorent<strong>in</strong>a e alla pittura»,<br />

saria stato chiamato a Padova? Si sarian tenute le sue reliquie <strong>in</strong> tanto pregio? Potea essere sì stimato <strong>in</strong> una età così<br />

distante dal Vasari; alle cui arti vorrebbe ascriversi la riputazione di Cimabue? Veggansi altre prove di questa<br />

riputazione nella difesa del Vasari <strong>in</strong> questo I libro all'epoca <strong>terza</strong>, e sempre più si disvogli chi scrive istorie, o le chiosa,<br />

dallo spirito di sistema e di partito.

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