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Anno II - marzo 2007 - Oneness Meditation Center Treviso

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eligioso nel senso vero del termine,<br />

parla di lui in questi termini: «Uno<br />

dei più grandi imperatori dell’India è<br />

stato Akbar. Egli può essere paragonato<br />

solo a un uomo in Occidente, e questo è<br />

Marco Aurelio. Raramente gli imperatori<br />

sono dei saggi, ma questi due nomi sono<br />

sicuramente un’eccezione». Come dire,<br />

Marco Aurelio non è un “imperatore<br />

che pensa”, come i più lo descrivono,<br />

ma un grande mistico che di mestiere<br />

si ritrovò a fare l’imperatore.<br />

Quello che rimane di lui sono dodici<br />

capitoli, detti libri, che Aurelio chiamò<br />

semplicemente Cose per me stesso.<br />

Scritte in greco, lingua che conosceva<br />

meglio del latino, sono solo apparentemente<br />

considerazioni fatte tra sé e<br />

sé, come sembrerebbe dal monologo<br />

non destinato alla pubblicazione.<br />

Tradotte in molte lingue (con titoli<br />

diversi: pensieri, meditazioni, ricordi),<br />

queste perle di saggezza sono<br />

tremendamente attuali nonostante i<br />

loro quasi 2000 anni d’età.<br />

L’anno scorso, a Milano, Anandagiri<br />

ji ha fatto un’affermazione così<br />

stimolante in merito da spingermi a<br />

rileggere certi passaggi. Ho trovato le<br />

parole di Marco Aurelio così vicine<br />

agli insegnamenti di Amma, Bhagavan<br />

e le guide dei processi dei 21<br />

giorni in India, da lasciarmi a bocca<br />

aperta. Ecco qualche esempio.<br />

In un messaggio del 2005 di<br />

Amma e Bhagavan si legge: «Le<br />

attuali divisioni per nazionalità,<br />

colore, cultura e religione sono le<br />

cause dell’incertezza della sopravvivenza<br />

dell’uomo. Cosa significa<br />

veramente cooperare, non la<br />

parola in sé, ma la sua essenza?<br />

Non è possibile collaborare con un<br />

altro, con la terra e le sue acque,<br />

se non si è in armonia con se stessi,<br />

non frammentati, non contradditori:<br />

non si può collaborare se si è tesi, sotto<br />

pressione, in conflitto (…). Così il diksha<br />

aiuterà a creare una generazione di esseri<br />

umani con una nuova prospettiva, con<br />

un nuovo senso dell’essere “cittadini del<br />

mondo”, che si prendono cura di tutti<br />

gli esseri viventi della Terra. È vostra<br />

DIKsHANEWS<br />

grande responsabilità aiutare a sviluppare<br />

questa Unità».<br />

Anche Marco Aurelio ha qualcosa<br />

da dire sulla <strong>Oneness</strong> (letteralmente<br />

“essere uno”): «Pensa continuamente<br />

al cosmo come a un solo essere che racchiude<br />

una sola sostanza e una sola anima,<br />

e pensa come tutto pervenga a una<br />

sola sensazione, la sua, come quest’essere<br />

compia tutto per un solo impulso, come<br />

tutte le cose siano concausa di tutti gli<br />

eventi, e quale sia il loro fitto intrecciarsi<br />

e connettersi» (IV, 40). «In quanto An-<br />

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